Riportiamo il seguente comunicato stampa di Sogas:
Il volo Alitalia AZ 1159 proveniente da Roma, che sarebbe dovuto atterrare all’Aeroporto dello Stretto alle 18:30, è stato dirottato su Lamezia. Poco prima, alle 17:50, era regolarmente atterrato l’ATR Interstate Airlines proveniente da Bologna, e quindici minuti dopo, alle 18:45, è regolarmente ripartito per Pisa. Poco più di un’ora dopo, con condizioni meteo ben peggiori, alle 19:56, è atterrato il primo volo MyAir da Bergamo. Tutti gli altri voli di oggi, in arrivo e in partenza, non hanno segnalato, né avuto, problemi di atterraggio o di decollo.
Questi i fatti: alle 17:20 la Torre di Controllo Enav ha chiesto una verifica delle condizioni della pista. L’operatività della pista viene meno quando si sommano due condizioni limitative specifiche: oltre 10 nodi di vento al traverso e pista bagnata. Il CAM (Controllo Aree Movimento) di Sogas ha effettuato un’ispezione ed ha registrato condizioni di pista bagnata mentre l’Aro, che è il servizio metereologico della Torre di controllo Enav, dava l’intensità e le condizioni del vento. La Torre di Controllo ha quindi dato il via libera, autorizzando la procedura di atterraggio. L’MD-80 dell’Alitalia ha iniziato la circuitazione per atterrare sulla pista 33 (dal lato Sud), ma il comandante ha deciso di non atterrare, comunicando alla Torre di controllo che stava dirottando su Lamezia.
L’Amministratore Unico della Sogas, ing. Pietro Fuda, commenta:
«L’episodio di questa sera è gravissimo: senza calcolare gli altri voli odierni, qual è la differenza tra il comandante Alitalia, che ha deciso di non scendere sull’Aeroporto dello Stretto, ed i due comandanti di Interstate Airlines e MyAir che invece hanno eseguito senza alcun problema le operazioni di atterraggio e di decollo con condizioni della pista identiche o peggiori?
A parte il fatto che ci piacerebbe sapere perché da Lamezia ci hanno chiamato poco dopo la partenza del volo Alitalia da Roma, già avvisati del dirottamento sul loro scalo, una cosa è certa: se questo è il comportamento della compagnia di bandiera per creare disagi solo perché il Tito Minniti è collegato con i nuovi voli diretti su Bologna, Torino, Venezia, Pisa, Bergamo, e tra pochi giorni anche su Genova e Roma, si sbaglia di grosso. Alitalia non può più pensare di avere coperture di governo e sentirsi autorizzata a penalizzare continuamente l’utenza dell’area dello Stretto, ormai abituata alla regolarità degli altri voli, e che presto non avrà più bisogno della sua presenza. Alitalia sta dimostrando, con questi assurdi tentativi di mettere in difficoltà il nostro scalo, di essere un gigante con i piedi di argilla, che evidentemente temono di avvicinarsi alle due gocce d’acqua che stasera erano sulla nostra pista, ma che non hanno creato alcun problema di operatività.
Da una compagnia di bandiera ci aspettavamo ben altre risposte alle nostre azioni a servizio dei passeggeri. Quello di stasera è l’ennesimo atteggiamento immorale che ci impone di dire basta. Quereleremo Alitalia per disservizio: lasci in pace il nostro scalo e la nostra utenza e dia la possibilità agli altri vettori di lavorare, come succede in tutti gli altri aeroporti, secondo le regole della libera e sana competizione. Questo imporrebbe la lealtà che una compagnia di bandiera dovrebbe avere: i tempi della colonizzazione sono finiti. Mi auguro che la recentissima attenzione di alcuni parlamentari sull’attività dell’Aeroporto dello Stretto continui, e ci aiuti a comprendere cosa sta succedendo. Intanto ci rivolgiamo alla Magistratura, nella quale abbiamo piena fiducia, ma speriamo che governo e parlamento, presenti e futuri, non continuino ad essere disattenti a ciò che succede nel nostro scalo»