panico
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panico
ciao a tutti
purtroppo anche io oggi faccio parte di quelle persone che guardando il cielo provano terrore nell'immaginare di trovarmi in volo su un aereo. Eppure fino a qualche anno fa, esattamente 5, non vedevo l'ora di salire su, sentire il rombo dei motori, aspettare con emozione il decollo e affacciarmi al finestrino per non perdermi ogni singolo istante ed ogni minimo dettaglio. Avevo vinto anche il concorso come hostess di volo, ma i miei studi ancora da terminare e i miei viaggi all'estero mi obbligarono a rinunciare a qualcosa che mi piaceva veramente. Così un giorno qualunque, in un volo nazionale, a causa di problemi tecnici durante il volo scopro per la prima volta cosa significa avere un attacco di panico e la paura di morire. Riprendo a volare dopo 4-5 giorni per superare lo shock ma anche se le condizioni erano perfette il ricordo di quelle sensazioni vissute mi fece vivere tutto il viaggio con una paura tremenda e con il desiderio di voler scendere al più presto. Oggi, da quel giorno, mi porto quel senso di panico in tutti i luoghi chiusi e di conseguenza cerco di evitarli il più possibile: che sia un treno o una metropolitana o una galleria. E' duro vivere così ma è altrettanto spaventoso ritrovarsi in un luogo chiuso e non riuscire a respirare. Eppure guardo ancora gli aerei in cielo con amore, rimpianto e con invidia per tutti coloro che hanno la fortuna di prenderlo e non soffrire come me solo nel vederli......
purtroppo anche io oggi faccio parte di quelle persone che guardando il cielo provano terrore nell'immaginare di trovarmi in volo su un aereo. Eppure fino a qualche anno fa, esattamente 5, non vedevo l'ora di salire su, sentire il rombo dei motori, aspettare con emozione il decollo e affacciarmi al finestrino per non perdermi ogni singolo istante ed ogni minimo dettaglio. Avevo vinto anche il concorso come hostess di volo, ma i miei studi ancora da terminare e i miei viaggi all'estero mi obbligarono a rinunciare a qualcosa che mi piaceva veramente. Così un giorno qualunque, in un volo nazionale, a causa di problemi tecnici durante il volo scopro per la prima volta cosa significa avere un attacco di panico e la paura di morire. Riprendo a volare dopo 4-5 giorni per superare lo shock ma anche se le condizioni erano perfette il ricordo di quelle sensazioni vissute mi fece vivere tutto il viaggio con una paura tremenda e con il desiderio di voler scendere al più presto. Oggi, da quel giorno, mi porto quel senso di panico in tutti i luoghi chiusi e di conseguenza cerco di evitarli il più possibile: che sia un treno o una metropolitana o una galleria. E' duro vivere così ma è altrettanto spaventoso ritrovarsi in un luogo chiuso e non riuscire a respirare. Eppure guardo ancora gli aerei in cielo con amore, rimpianto e con invidia per tutti coloro che hanno la fortuna di prenderlo e non soffrire come me solo nel vederli......
- giulianofs
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