Aerei Flop

Postate qui le vostre discussioni inerenti l'Industria Aeronautica, dall'aviazione commerciale (Boeing, Airbus, Bombardier, Antonov...) all'aviazione generale (Cessna, Piper, Beechcraft...) senza dimenticare gli elicotteri

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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 29 ottobre 2009, 20:09

Da ciò che so, l' YO-3 venne costruito in 15 esemplari prototipo compreso. Non fu un flop: la guerra vietnamita finì prima. E' solo un aereo che uscì dal servizio non molto dopo esserci entrato. Mi pareva interessante solo la silenziosità, ma non fu un flop.
Lo Sperrin era equipaggiato con 4 motori RR Havon RA7 da 33.34 kN di spinta, insolitamente situati a coppie sovrapposte sull' ala diritta.
Ve l'immaginate passare da un Lancaster o un Lincoln, a un Valiant e a un Camberra?
Ma i britannici erano fissati con i motori messi uno sopra l'altro, come si vede anche dai post di richelieu, almeno ora si sa da dove viene l' English Electric Lighting, che fu tutto tranne un flop. Forse i motori messi così fanno meno resistenza.

Come mai un aereo come il BAe ATP non ebbe successo? Mi sembra che avesse tutte le carte in regola, l'unica cosa forse è che era un'evoluzione dall' HS-748, che era un aereo degli anni sessanta, mentre un ATR era ormai una generazione avanti, quindi forse si preferì investire su un aereo agli inizi, come gli ATR, più che su uno che era alla fine, non so.
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Re: Aerei Flop

Messaggio da cabronte » 29 ottobre 2009, 20:11

povvo ha scritto:molto inusuale come aereo :mrgreen:
Un pò troppo! :mrgreen:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 29 ottobre 2009, 20:24

Questo invece è il Convair XF-2 Sea Dart, che faceva parte del "pazzesco" progetto di disporre di caccia intercettori idrovolanti, capaci di operare da sottomarini e di essere supersonici. Non se ne fece nulla, ma quella volta non pareva affatto scontato.
(Rimane l'unico idro occidentale ad aver superato il muro del suono. Una vaga somiglianza con l'F-102 mi pare che ce l'abbia).
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Re: Aerei Flop

Messaggio da povvo » 29 ottobre 2009, 20:27

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
Almost Blue ha scritto:Questo invece è il Convair XF-2 Sea Dart, che faceva parte del "pazzesco" progetto di disporre di caccia intercettori idrovolanti, capaci di operare da sottomarini e di essere supersonici. Non se ne fece nulla, ma quella volta non pareva affatto scontato.
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Re: Aerei Flop

Messaggio da cabronte » 29 ottobre 2009, 20:28

Almost Blue ha scritto:Questo invece è il Convair XF-2 Sea Dart, che faceva parte del "pazzesco" progetto di disporre di caccia intercettori idrovolanti, capaci di operare da sottomarini e di essere supersonici. Non se ne fece nulla, ma quella volta non pareva affatto scontato.
(Rimane l'unico idro occidentale ad aver superato il muro del suono. Una vaga somiglianza con l'F-102 mi pare che ce l'abbia).
Certo che una volta avevano in mente strane strategie di guerra! :mrgreen:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 29 ottobre 2009, 20:47

Almost Blue ha scritto:..... Da ciò che so, l' YO-3 venne costruito in 15 esemplari prototipo compreso .....
Il suo nome era ..... X-26B .....

Immagine

Immagine

..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

http://en.wikipedia.org/wiki/X-26_Frigate

http://www.globalsecurity.org/military/ ... 6-pics.htm

.....
Ultima modifica di richelieu il 29 ottobre 2009, 21:23, modificato 1 volta in totale.

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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 29 ottobre 2009, 20:51

Quanto all'idro Convair .....

Immagine

..... Just published .....

:shock:

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Re: Aerei Flop

Messaggio da i-daxi » 29 ottobre 2009, 20:52

..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

Cos'é quell'elica :shock: :shock: :shock:

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Re: Aerei Flop

Messaggio da cabronte » 29 ottobre 2009, 21:00

i-daxi ha scritto:..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

Cos'é quell'elica :shock: :shock: :shock:
Appunto!
Ale

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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 29 ottobre 2009, 21:01

i-daxi ha scritto:..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

Cos'é quell'elica :shock: :shock: :shock:
Un'elica ..... of course ..... :lol:

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Re: Aerei Flop

Messaggio da i-daxi » 29 ottobre 2009, 21:03

richelieu ha scritto:
i-daxi ha scritto:..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

Cos'é quell'elica :shock: :shock: :shock:
Un'elica ..... of course ..... :lol:
:lol: :lol: :lol: non capisco infatti se l'elica é attaccata all'aereo o vicevrersa :lol: :lol: :lol: :lol:

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Re: Aerei Flop

Messaggio da cabronte » 29 ottobre 2009, 21:05

Molto strano! :scratch: :scratch: :scratch:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da i-daxi » 29 ottobre 2009, 21:11

cabronte ha scritto:Molto strano! :scratch: :scratch: :scratch:
In realtà la proima impressione che ho avuto é stata quella di un grosso aereo ad elastico in scala 1/1 :lol: :lol:

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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 29 ottobre 2009, 21:12

Un aereo inconsueto ..... il Bristol 188 .....

http://en.wikipedia.org/wiki/Bristol_188

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Fu uno dei tanti velivoli sperimentali messi a punto in Gran Bretagna per contribuire alle ricerche relative al progetto "Concorde" .....
Può essere considerato, in un certo qual modo, un "flop" in quanto i risultati ottenuti a seguito della sua sperimentazione non riuscirono a raggiungere i livelli auspicati .....

.....

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Re: Aerei Flop

Messaggio da 87Nemesis87 » 29 ottobre 2009, 21:42

che motoroni!!!...sono grandi quasi quando la fusoliera :shock:
...finalmente laureato!!!

...ATPL: Completato!!
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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 29 ottobre 2009, 22:03

87Nemesis87 ha scritto:che motoroni!!!...sono grandi quasi quando la fusoliera :shock:
Oh nonna ..... che motori grandi hai ..... :D
The project suffered a number of problems; the main being - as mentioned above - that the fuel consumption of the engines didn't allow the aircraft to fly at high speeds long enough to evaluate the "thermal soaking" of the airframe, which was one of the main research areas it was built to investigate.
Fu proprio l'eccessivo consumo di carburante da parte di quei "motoroni" che impedì il completo raggiungimento dei risultati prefissati dal programma .....

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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 30 ottobre 2009, 8:38

i-daxi ha scritto:..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

Cos'é quell'elica :shock: :shock: :shock:
Quello è un aliante, bisogna trattarlo con i guanti bianchi.
Mica possono metterglielo dove gli pare un motore, a meno di non rifare tutto. Quindi per motivi di centraggio, credo, il motore l'hanno messo là dove meglio stava e per arrivare all'elica hanno prolungato l'albero motore. Se ci fate caso, molti alianti a motore retrattile hanno il motorino che esce dal centro della fusoliera, ce n'è uno addirittura che ha una piccola turbina a getto.
Quanto all'elastico, sono sicuro che ci hanno pensato per davvero, infatti più silenzioso di così....

Il Bristol 188. (Quanto segue è solo la mia idea).
I motoroni saranno anche belli grossi (due DH Gyron Junior da 6.300 Kg di spinta statica), ma è la fusoliera ad essere anche molto affinata. Talmente affinata che in coda non hanno trovato spazio manco per il parafreno e l'hanno messo fuori del cono, a sinistra. Il 188 infatti serviva da aereo per lo studio delle alte velocità abbondantemente supersoniche, del surriscaldamento da attrito supersonico e delle vibrazioni. Era tutto in acciaio inox (pesava come un macigno) e beveva come un alcolizzato evaso da una setta per la lotta agli alcolici. Così, sebbene inizialmente si diffidasse dell'alluminio (a causa della leggerezza e della minore resistenza al calore), si ritornò a questo materiale e alle sue leghe anche per gli aerei supersonici. Il Concorde mi pare si allungasse in volo supersonico di circa 22 cm, per il calore e i finestrini erano caldi al tatto (sul Mig-25 non si potevano toccare senza guanti).
Il problema dei consumi rimase in parte irrisolto anche nel Concorde: questo aereo infatti ebbe sempre un basso rapporto passeggeri trasportati/carburante consumato e questa cosa fu uno dei motivi per cui fu messo a terra, bastò che il petrolio salisse un pochino.
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Re: Aerei Flop

Messaggio da i-daxi » 30 ottobre 2009, 8:44

Almost Blue ha scritto:
i-daxi ha scritto:..... e fu il progenitore dello YO-3A .....

Cos'é quell'elica :shock: :shock: :shock:
Quello è un aliante, bisogna trattarlo con i guanti bianchi.
Mica possono metterglielo dove gli pare un motore, a meno di non rifare tutto. Quindi per motivi di centraggio, credo, il motore l'hanno messo là dove meglio stava e per arrivare all'elica hanno prolungato l'albero motore. Se ci fate caso, molti alianti a motore retrattile hanno il motorino che esce dal centro della fusoliera, ce n'è uno addirittura che ha una piccola turbina a getto.
Quanto all'elastico, sono sicuro che ci hanno pensato per davvero, infatti più silenzioso di così....

Il Bristol 188. (Quanto segue è solo la mia idea).
I motoroni saranno anche belli grossi (due DH Gyron Junior da 6.300 Kg di spinta statica), ma è la fusoliera ad essere anche molto affinata. Talmente affinata che in coda non hanno trovato spazio manco per il parafreno e l'hanno messo fuori del cono, a sinistra. Il 188 infatti serviva da aereo per lo studio delle alte velocità abbondantemente supersoniche, del surriscaldamento da attrito supersonico e delle vibrazioni. Era tutto in acciaio inox (pesava come un macigno) e beveva come un alcolizzato evaso da una setta per la lotta agli alcolici. Così, sebbene inizialmente si diffidasse dell'alluminio (a causa della leggerezza e della minore resistenza al calore), si ritornò a questo materiale e alle sue leghe anche per gli aerei supersonici. Il Concorde mi pare si allungasse in volo supersonico di circa 22 cm, per il calore e i finestrini erano caldi al tatto (sul Mig-25 non si potevano toccare senza guanti).
Il problema dei consumi rimase in parte irrisolto anche nel Concorde: questo aereo infatti ebbe sempre un basso rapporto passeggeri trasportati/carburante consumato e questa cosa fu uno dei motivi per cui fu messo a terra, bastò che il petrolio salisse un pochino.
Grazie :)

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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 30 ottobre 2009, 22:15

Almost Blue ha scritto:
..... Il problema dei consumi rimase in parte irrisolto anche nel Concorde: questo aereo infatti ebbe sempre un basso rapporto passeggeri trasportati/carburante consumato e questa cosa fu uno dei motivi per cui fu messo a terra, bastò che il petrolio salisse un pochino .....
Infatti .....
..... il Concorde non venne acquistato a suo tempo dall'Alitalia in quanto non aveva, partendo dal nostro paese (e, in particolar modo, da Roma), l'autonomia necessaria per raggiungere in sicurezza gli Stati Uniti .....

.....

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Re: Aerei Flop

Messaggio da sidew » 30 ottobre 2009, 22:49

Dimentichiamo del Boeing 2707?

Alitalia aveva pure opzionato alcuni esemplari, che poi alla cancellazione, vennero trasformati in 747-100

http://en.wikipedia.org/wiki/Boeing_2707
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Re: Aerei Flop

Messaggio da i-daxi » 30 ottobre 2009, 23:04

sidew ha scritto:Dimentichiamo del Boeing 2707?

Alitalia aveva pure opzionato alcuni esemplari, che poi alla cancellazione, vennero trasformati in 747-100

http://en.wikipedia.org/wiki/Boeing_2707
Questa mi è nuova :shock:

Non volò mai nemmeno con la Pan Am

Bel concorrente, ta Concorde, Tu 144 e B 2707, noi non eravamo ancora pronti

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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 31 ottobre 2009, 9:59

Noi non eravamo pronti? Noi chi? E pronti a cosa? :mrgreen:
Secondo quanto si legge in giro, il Concorde è stato un aereo eccezionale sul piano storico e tecnico, ma una catastrofe sul piano industriale e un flop su quello commerciale: non lo volle nessuno, manco gratis.

Il B-2707 rimase un progetto: evidentemente gli USA, più pratici, si fecero due conti e videro la non convenienza del supersonico civile. Visto come era le geometria variabile del musetto del Boeing-2707 ? Troppo complicata. Un aereo con un muso così, secondo me come disse un tale "....non volerà mai!". E infatti...

Il Tu-144 venne travolto in fase di sviluppo dallo sfascio del comunismo. I sovietici avrebbero potuto essere gli unici ad avere il vero trasporto supersonico civile: da loro il petrolio arrivava a cascate e praticamente gratis, (l'ultimo prezzo che mi ricordo era tre dollari USA/tonnellata) ma la Storia prese un'altra strada.

E a guardar bene, anche i grossi supersonici militari non hanno avuto un destino migliore di quelli civili.

B-70 e Su-T-4 rimasti prototipi e mai prodotti in serie.

Myasishchev M-50: prototipo mai prodotto.

B-1A da mach-2: non sviluppato; cancellato e poi resuscitato come B-1B ampiamente rivisto, per operare a elevate velocità subsoniche, nettamente inferiori (di circa il 50%) a quelle inizialmente previste per il B-1A. E comunque il B-1 non ha mai soppiantato del tutto il B-52, che, caso credo unico nella storia, se ne rimane al suo posto a più di mezzo secolo dal suo primo decollo ed ancora non si sa bene quando e da cosa verrà sostituito.

I soli grandi aerei supersonici militari ad essere davvero entrati in servizio furono negli anni ’50 il B-58 e il Tu-22 “Blinder”. Poi ritirati dal servizio, quando venne meno la loro reale utilità.

Rimase il Tu-22M “Backfire”, soprattutto quello che gli occidentali chiamavano “C”, ad avere reali capacità supersoniche, ma era diciamo un aereo di “nicchia”, limitato all’attacco antinave e poi gravato da pesanti riduzioni d’organico dovute ai vari trattati bilaterali sul disarmo. Era inoltre un bersaglio facilissimo per gli F-14.

Oggi, ci sono i missili intercontinentali e internet. Se devo comunicare con qualcuno (anche a colpi di testate termonucleari) lo posso fare in tempo reale, in qualunque parte del mondo, quando mi pare e come mi pare. Praticamente posso comunicare con gli antipodi senza spostarmi dal mio salotto. Chi se ne frega più degli aerei supersonici: oramai sono irrilevanti credo, senza contare i loro costi.
Allegati
2707_.jpg
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Re: Aerei Flop

Messaggio da L_P » 31 ottobre 2009, 14:24

Kawasaki C-1

Il Kawasaki C-1 era un bimotore per trasporti militari a corto raggio, utilizzato dalla Japan Air Self-Defense Force (JADSF). Il suo siluppo venne commissionato alla Nihon (NAMC, che stava producendo ancora L'YS-11) nel 1966, per rimpiazzare i vetusti C-46 Commandos. La JADSF non voleva munirsi di aerei d' importazione come il C-130 Hercules, e decise di ripiegare su un nuovo prodotto nazionale. I due prototipi XC-1, di cui il primo volò il 12 Novembre 1970, ottennero valutazioni positive e per la produzione furono scelte le officine della Kawasaki, che diedero il nome al velivolo. Dotato di ala alta, piani di coda a "T" e completamente pressurizzato, il C-1 poteva trasportare 7800kg o 60 soldati equipaggiati. Ma i suoi costi erano molto elevati, e, per via delle politiche militari giapponesi dell' epoca i trasporti militari non dovevano avere un' autonomia necessaria ad operare fuori dalla madre patria. Questo divenne un problema quando l' isola di Okinawa fu restituita dagli Stati Uniti al Giappone: con un' autonomia massima di 3350 km i C-1 avevano molta difficoltà a raggiungerla. Ne furono quindi costruiti solo 31, e la JADSF si rassegnò a comprare gli Hercules.

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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 31 ottobre 2009, 14:34

Solo a vederlo così, mi sembra un aereo con tutte le carte in regola per essere un successo, ma mi pare incredibile: non aveva l'autonomia di un Hercules ?!? Gli ordini di non fare una cosa e quelli non solo obbediscono, ma non contemplano manco la possibilità, o la speranza, che un giorno le cose possano cambiare! Allucinante.
(Strano come somigli a un C-17. Evidentemente sono arrivati alle stesse soluzioni sia in USA che in Giappone).
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Re: Aerei Flop

Messaggio da 87Nemesis87 » 31 ottobre 2009, 15:11

si vede che il turbojet consumava troppo...ecco perchè l'hercules è un turboelica
...finalmente laureato!!!

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Re: Aerei Flop

Messaggio da Peretola » 31 ottobre 2009, 15:16

Il Kawasaki mi piace un sacco come linea ed estetica!!! :mrgreen:
Molto di più dell'Hercules! Peccato ce ne siano pochi in giro :cry:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 31 ottobre 2009, 15:37

87Nemesis87 ha scritto:si vede che il turbojet consumava troppo...ecco perchè l'hercules è un turboelica
No, non penso: a queste cose ci si pensa prima. A questo aereo giapponese hanno imposto un'autonomia ridotta e fin qui lo capisco pure.
Quello che non capisco è come mai non hanno neanche previsto la possibilità, per lo meno sulla carta, di aumentare l'autonomia fino a livelli "normali", che ne so, magari predisponendo l'ala con punti interni per serbatoi supplementari o la fusoliera con un sito per la sonda da rifornimento in volo. Mi sembra assurdo, troppo persino per i giapponesi. Forse qualcuno ha fatto tutto in vista della vendita dell' Hercules al Giappone.

Il Kawasaki mi piace un sacco come linea ed estetica!!!
Molto di più dell'Hercules! Peccato ce ne siano pochi in giro
E chi è quel matto che compra un aereo del genere che ha un'autonomia così ristretta?
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Re: Aerei Flop

Messaggio da Peretola » 31 ottobre 2009, 15:41

Almost Blue ha scritto: E chi è quel matto che compra un aereo del genere che ha un'autonomia così ristretta?
IO!!! Me lo parcheggio in giardino e ci vado a fare la spesa... :mrgreen:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da povvo » 31 ottobre 2009, 17:26

Peretola ha scritto: e ci vado a fare la spesa... :mrgreen:
se riesci ad arrivare al supermercato.... :mrgreen:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 31 ottobre 2009, 20:30

Una mattina di marzo 1945, gli artiglieri russi della contraerea attorno al ponte ferroviario sull’ Oder vicino a Steinau rimasero inizialmente interdetti: in lontananza, a occidente, erano apparsi due aerei che si comportavano in modo strano, infatti sembravano volare tranquilli in linea retta avvicinandosi, apparentemente senza nessun timore, alle linee russe.
Erano pazzi, o cosa? Volare così bassi in linea retta era una follia tipica di chi è stanco di vivere. Oppure si trattava di disertori, ma era strano lo stesso: i “Fritz” sapevano quale trattamento veniva riservato ai tedeschi che avessero avuto la sventura di cadere vivi nelle mani dell’ Armata Rossa, specie se finivano in qualche unità partigiana o siberiana. I siberiani non piacevano a nessun uomo del reparto e anche le reclute più giovani per istinto stavano alla larga. In mancanza di donne infatti, gli uomini della tundra artica spesso si accontentavano anche di qualche ragazzino, non era una novità per nessuno e punizioni anche terribili apparivano incapaci di cancellare l’anima primordiale di quella gente e anzi, spesso sembrava che ne esaltassero l’innata ferocia. L’ultima volta, le belve dagli occhi a mandorla avevano cavato gli occhi ai prigionieri tedeschi con corna di cervo appuntite, poi li avevano castrati, avevano messo occhi e genitali in un secchio e avevano rimandato quegli sventurati nelle loro linee, per far sapere ai loro colleghi che cosa aspettava i nazisti che si fossero fatti prendere vivi. Le urla di quei disgraziati ciechi, che arrancavano a tentoni nel fango della terra di nessuno, erano ancora nelle orecchie di tutti e quindi nessun tedesco sano di mente si sarebbe mai sognato di arrendersi, non sul fronte orientale per lo meno.
Anni di conoscenza del nemico avevano indurito e reso perspicaci i veterani del reparto, i quali, senza perdere tempo ad aspettare la decisione dell’ufficiale di turno (mandato a chiamare di corsa), dettero subito il massimo grado d’allarme e fecero approntare tutte le armi: i tedeschi erano imprevedibili. Fu una decisione saggia, anche se inutile.
Accadde una cosa mai vista: ciascun aereo che si avvicinava ingrandendosi sembrò come dividersi in due. La parte più grande continuò nella sua rotta, quella più piccola, che si rivelò essere un aereo di minori dimensioni, cabrò con decisione, prendendo disperatamente quota.
I cannoni a tiro rapido iniziarono a sparare prima che qualcuno avesse impartito l’ordine: perfino le reclute di 16 anni avevano capito di essere stati attaccati da una nuova arma. Il cielo si riempì di rumore e degli sbuffi neri delle granate antiaeree, ma fu tutto inutile: quella “cosa” che i piccoli aerei avevano lasciato andare venne giù a enorme velocità, in mezzo al fuoco della contraerea, dirigendosi sul ponte della ferrovia come se fosse stata dotata di volontà propria. Ci fu un’enorme esplosione, seguita subito da una seconda. La terra ondeggiò sotto i piedi come per un terremoto e i russi si sentirono abbracciare i polmoni dallo spostamento d’aria, che tolse loro il respiro. Acqua e sabbia del fondo del fiume piovvero dal cielo come pioggia per diversi secondi, inzuppando tutto.
I cannoni tacevano, nessuno si sognava di essere il primo ad alzarsi da terra e tutti rimasero ben sdraiati al suolo, muti. Silenzio.
Quando gli uomini del reparto videro che non c’era più pericolo, si rimisero in piedi; gli occhi, il naso e la bocca pieni di terra, le orecchie che fischiavano.
Incredibile: là dove prima c’era il ponte della ferrovia non rimanevano altro che pilastri mozzi che emergevano dalla corrente di piena dell’Oder, come rovine millenarie. Il ponte non era che un ricordo, di esso semplicemente non c’era più traccia!
Sulle prime, i russi pensarono di essere stati attaccati da aerei suicidi, ma non era così. I tedeschi avevano usato un’arma nuova, una di quelle “wergeltungswaffen” di cui la loro propaganda si riempiva la bocca da mesi, in questo caso, il “Mistel”.
Il Mistel (“sempreverde”) era un compromesso pensato per attaccare i punti di resistenza nemica, senza doverci “spendere” un’intera armata aerea. Un’arma per distruggere obbiettivi protetti, anche molto lontani, capace di filare in mezzo alle difese nemiche e di colpire una sola volta, ma in modo risolutivo.
L’idea venne nel 1942, ai ricercatori del collegio tecnico del Deutsches Forschungsinstitut fur Segelflug, quando pensarono a un aereo capace di percorrere lunghe distanze. Sembra che partirono da un progetto inglese mai realizzato. Il Piano Maya-Mercury degli anni trenta infatti, nel tentativo di rendere più celere la posta transatlantica, prevedeva l’impiego di un grande idro che sarebbe partito da Lisbona pieno di carburante, fungendo da guida e portando sul dorso un aereo più piccolo con i passeggeri e la posta. Dopo quattromila e passa chilometri, l’aereo più grosso avrebbe semplicemente ammarato e sarebbe stato rifornito da una nave appoggio idrovolanti, mentre l’aereo più piccolo avrebbe tirato dritto con passeggeri e posta fino in America. Non se ne fece nulla, ma i tedeschi ne presero spunto per il Mistel (o così sembra). Tuttavia, nel Mistel, l’aereo guida non sarebbe stato il più grosso, ma quello più piccolo che si trovava sopra, mentre l’aereo più grande, pieno di carburante, avrebbe alimentato i suoi stessi motori e quelli dell’aereo guida per tutto il volo d’andata. In questo modo, l’aereo più piccolo avrebbe usato il carburante dell’aereo sottostante (per il quale tra l’altro non era previsto ritorno) e al momento dello sgancio si sarebbe ritrovato i suoi serbatoi interni ancora pieni per poter tornare alla base, evitando per quanto possibile i caccia nemici.
L’aereo sottostante inoltre non solo avrebbe fornito il carburante a entrambi i velivoli per tutta l’andata, raddoppiando di fatto l’autonomia di entrambi, ma sarebbe stato anche imbottito di tritolo, per potersi schiantare efficacemente (e ovviamente senza equipaggio) sull’obbiettivo.
Hitler inizialmente fu scettico e stette a vedere. I primi esperimenti furono fatti mettendo un aliante d’assalto DFS-230 sotto un Me-109E. Si vide però che l’aliante riempito di esplosivo non andava bene ed era instabile e difficile da governare con precisione. Contro bersagli pesantemente protetti, o comunque corazzati, la precisione è infatti un requisito essenziale.
Si provarono quindi diversi “aerei-bomba”. Quello di gran lunga più adatto si rivelò essere lo Ju-88. Infatti esso era abbastanza grosso da poter portare congrue quantità di carburante e di esplosivo ed inoltre era intrinsecamente dotato di un’eccezionale stabilità di volo. Sganciato dall’aereo guida a due chilometri dal bersaglio e da una quota di mille metri e con quindici gradi di picchiata, lo Ju-88 venne giudicato l’aereo-bomba ideale.
Tuttavia, il passo decisivo venne compiuto quando i tecnici del collegio della DFS ebbero l’idea di modificare l’aereo bomba, non limitandosi a riempirlo di esplosivo, ma dotandolo di una carica cava anteriore di enormi proporzioni: un colossale proiettile perforante da bazooka quale il mondo non aveva mai visto.
Tutto il muso vetrato dello Ju-88 veniva rimosso. Al suo posto veniva posta una testata conica a carica cava, lunga due metri e settanta, con un metro e ottanta di diametro e pesante 3,8 tonnellate!
All’estremo anteriore prolungato, erano disposti quattro percussori elettrici sporgenti, mentre il detonatore stava posteriormente, dietro la testata. I quattro percussori sul muso avrebbero urtato il bersaglio a seicentoquaranta chilometri all’ora ed avrebbero attivato il detonatore posteriore. A quel punto, nella decimillesima parte di un secondo, la carica cava si sarebbe manifestata.
Ciò che conta, come in tutte le cariche cave, è la forma dell’esplosivo all’interno. Esso è infatti disposto seguendo una geometria perfettamente conica, con concavità rivolta in avanti. Tale concavità è poi chiusa da un sottile diaframma di metallo dolce, come l’alluminio, o il rame. Esplodendo, la forma della carica conica avrebbe concentrato tutta la spaventosa potenza di quasi quattro tonnellate di esplosivo ad alto potenziale in un unico punto focale situato sul diaframma di metallo dolce. Questo si sarebbe fuso in un getto di plasma incandescente alla velocità di ottomila metri al secondo. Un proiettile di metallo fuso ad una velocità inimmaginabile. Durante tutta l’azione della carica cava, l’intero Ju-88, volando a seicento all’ora, sarebbe avanzato di meno di due centimetri, ma questa era solo pura teoria, infatti l’aereo si sarebbe vaporizzato ancora prima. Nessuna corazza conosciuta per quanto spessa avrebbe mai potuto resistere a una cosa del genere. E in effetti così fu.
Per convertire uno Ju-88 o 188 a Mistel, a una squadra ben addestrata bastavano ventiquattro ore di lavoro. La testata standard di un Mistel si dimostrò in grado di perforare otto metri di acciaio temperato e di passare da parte a parte, agendo poi in profondità, ben diciannove metri di cemento e calcestruzzo!
Nessuna arma nemica conosciuta era capace di tanto.
Hitler scoppiò di soddisfazione quando gli descrissero le potenzialità dell’arma e dette l’imprimatur al progetto.
L’aereo bomba veniva dotato di precisi giroscopi, simili a quelli dei siluri, per rendere preciso il volo dopo lo sgancio. Il più adatto si rivelò essere lo Ju-88 G-1, ma non ce ne erano molti da sacrificare e così si ricorse anche agli Ju-88 A-6. Questi ultimi avevano però il problema di usare carburante con numero di ottani diverso da quello del Fw-190 e quindi per semplicità si preferiva in genere l’accoppiata degli Ju-88 con i Me-109F, o G.
I collegamenti tra aereo guida e aereo bomba erano semplici cavi elettrici nastrati che correvano lungo i montanti di supporto. Delle piccole cariche esplosive poi provocavano il distacco tra gli aerei.
Tra i primi reparti ad essere dotati di Mistel, immancabilmente, figura il famigerato “commando ombra” della Luftwaffe, quello con i piloti-marinai che parlavano quattro o cinque lingue (russo e iraniano compresi) e che fu dotato praticamente di tutti gli aerei tedeschi, anche i più segreti e che usava tranquillamente anche B-17 e B-24 catturati e riparati, compiendo ogni missione ed operazione esplicitamente vietata dalle convenzioni di Ginevra: il leggendario KG-200, con le sue piste nascoste nel profondo delle foreste, i suoi hangar ricavati in grotta, le torri di controllo sugli alberi ed il personale che si spostava come le scimmie, di ramo in ramo e fino agli aerei in attesa, per non farsi vedere dai ricognitori nemici…
Molte le missioni programmate e cancellate, come l’assalto alla flotta inglese di Scapa Flow e l’ “Eisenhammer” (maglio) contro le retrovie russe.
Il difetto principale era che nella fase terminale dell’attacco, il Mistel doveva filare a più di seicento all’ora in linea retta e con quindici gradi di picchiata, fino al distacco. In questa fase, il pilota era impossibilitato a fare qualunque cosa che non fosse mantenere il bersaglio al centro del collimatore e quindi era completamente vulnerabile ai caccia nemici. Questo, unito al fatto che oramai c’erano semplicemente troppo obbiettivi avversari, resero il Mistel un’arma di fatto scarsamente significativa sul piano strategico e quindi un flop (per fortuna).
Allegati
mistel-1.jpg
Ultima modifica di Almost Blue il 2 novembre 2009, 9:56, modificato 1 volta in totale.
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Re: Aerei Flop

Messaggio da 87Nemesis87 » 31 ottobre 2009, 21:14

senza parole.... :shock:
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Re: Aerei Flop

Messaggio da Almost Blue » 3 novembre 2009, 16:07

Senza parole?

A proposito, "errata corrige": la testata conica della carica cava del Mistel l'ho espressa in tonnellate, ma in realtà era in libbre: 3.800 libbre sono circa 1,8 tonnellate di esplosivo (e non 3,8 come ho scritto). La descrizione del Mistel che ne ho fatto viene da un vecchio libro, tra l'altro mancante di molte pagine: "Comando Bombardieri-Operazione Europa", G. Bonacina, Longanesi 1975.
La descrizione dell'attacco dei Mistel al ponte di Steinau è quello che io mi ricordo da un libro che non ho più, ma credo che sia veritiera. C'era anche il racconto da parte di uno dei due piloti tedeschi, ma i particolari non me li ricordo (purtroppo, perchè era molto interessante) e sparerei balle, quindi l'ho omesso.
La cittadina di Steinau sull' Oder ("ei" in tedesco credo che si pronuncia "ai") oggi cade in territorio polacco, quindi per chi la va a cercare, il suo nome odierno è Scinawa.
Hitler considerava l' Oder come l'ultima vera barriera tra il III Reich e i russi e quindi aveva fatto disporre tutte le forze ancora disponibili sulla riva sinistra del fiume ed aveva ordinato alle ultime unità di genieri tedeschi di fare terra bruciata sulla riva destra per non far cadere nulla di utile in mano russa e di far saltare tutti i ponti prima di ritirarsi sulla riva sinistra. I sovietici però avanzavano a un ritmo tale che raggiunsero la sponda destra dell'Oder in più punti prima che i tedeschi facessero saltare tutti i ponti e quindi si rese necessaria la Luftwaffe per distruggere gli ultimi ponti ancora in piedi sul fiume.
I russi quella mattina persero il ponte sull' Oder a Steinau-Scinawa, ma lo ricostruirono in fretta di notte, sostituendolo con un ponte di barche abbastanza grande da farci passare anche i carriarmati.
L' Armata Rossa aveva il dente avvelenato con i tedeschi e molte delle atrocità che ebbero luogo in Germania ad opera dei russi non erano che il risultato di quel che i tedeschi avevano fatto in Russia in tre anni di occupazione. La propaganda comunista aveva esaltato gli animi dei soldati russi, calcando un po' troppo la mano sul tema della "sacra guerra patriottica" contro la "belva germanica", ma nel 1945 ormai quasi due milioni di soldati tedeschi erano morti e nella Prussia orientale e in Germania non c'erano altro che donne, vecchi e bambini, insieme con i prigionieri di guerra che i tedeschi avevano deportato da mezza Europa per fare da schiavi nelle loro "industrie" e che spesso, mossi a pietà delle condizioni in cui versava la popolazione tedesca, erano i soli a frapporsi tra questa e la violenza dei soldati sovietici che avanzavano.
Ci furono anche risvolti, se vogliamo, tragicomici: praticamente tutte le donne tedesche “liberate” dai russi purtroppo finirono violentate, comprese le anziane signore germaniche di 70-80 anni! Le quali spesso non dimostravano altro che un attonito stupore davanti al comportamento dei soldati sovietici, per i quali violentare una tedesca era diventato quasi un punto d’onore.
Inoltre, per le ragazze tedesche (che avevano conosciuto da tempo gli orrori delle incursioni dei bombardieri americani e inglesi sulle città della Germania) essere fatte oggetto delle “attenzioni” dei sovietici oramai non era una tragedia irrimediabile e infatti, forse per farsi coraggio, pare che tra loro circolasse questa battuta: “Meglio un russo sulla pancia, che un americano sulla testa…”.
La cosa assunse proporzioni tali che alla fine Stalin stesso intervenne, ordinando esplicitamente di cessare i soprusi sul popolo tedessco inerme. Da quel momento i soldati sovietici sorpresi mentre saccheggiavano o violentavano in genere erano puniti con pene che potevano andare dall'essere messi in unità di punizione (che venivano impiegate per missioni praticamente suicide), fino all'essere fucilati sul posto come esempio per gli altri.
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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 3 novembre 2009, 16:43

Mistel .....

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.....

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Re: Aerei Flop

Messaggio da L_P » 3 novembre 2009, 19:47

Ma anche gli alleati ne avevano di fantasia...

Curtiss F9C Sparrowhawk

All' inizio degli anni Trenta la US Navy aveva in servizio una classe di enormi dirigibili. Allora decise di dotarli di un piccolo hangar per ospitare caccia di piccole dimensioni. I velivolo studiati appositamente dalla Curtiss come caccia imbarcati, scartati e successivamente modificati, venivano lanciati e recuperati da un sistema a trapezio a cui si attaccava un gancio posto sopra l' ala. Questa procedura diede allo Sparrowhawk il soprannome di "Trapezio volante" Nonstante fosse armato, l' F9c era pensato soprattutto per missioni di ricognizione. Ne furono costruiti 8, 4 per ognuno dei 2 dirigibili. Ma quando questi, chiamati Akron e Macon, andarono persi in incidenti, ebbe fine questa strana sperimentazione. Ne rimane solo uno, allo Steven F. Udvar-Hazy Center.

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Luca

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Re: Aerei Flop

Messaggio da richelieu » 3 novembre 2009, 20:13

Quando si parla di "ganci" .....

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:shock: ..... http://en.wikipedia.org/wiki/XF-85_Goblin ..... :shock:

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..... oppure .....

:shock: ..... http://en.wikipedia.org/wiki/FICON_project ..... :shock:

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:shock: ..... http://www.air-and-space.com/ficon.htm ..... :shock:

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