ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Postate qui le vostre discussioni inerenti l'Industria Aeronautica, dall'aviazione commerciale (Boeing, Airbus, Bombardier, Antonov...) all'aviazione generale (Cessna, Piper, Beechcraft...) senza dimenticare gli elicotteri

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Lampo 13
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Lampo 13 » 27 aprile 2015, 8:48

luigi_wilmo ha scritto:
Sarebbe come dire che X% di incidenti sono causati dagli alberi su cui si cozza...
non bisogna cozzare contro gli alberi!
e, infatti, è da un po' che non si piantano più i platani sulle statali o i paracarri in pietra

dire che non bisogna spaccarsi contro è ovvio, ma il progresso ha fatto qualche passetto in più inventando sistemi di contenimento migliori (new jersey, guard rails), appunto non fermandosi al "non bisogna uscire di strada"
Scusa, ma le virgolette sottintendono un quote, io non ho scritto
"non bisogna uscire di strada" ma "non bisogna cozzare contro gli alberi",
quindi ci rientrano anche i guard rails.
Il G91T non poteva fare la vite, era vietata -guard rails- nel caso di entrata in vite si tentava, quota permettendo, la manovra di uscita, poi si tentava estraendo il parafreno, quindi era prevista l'eiezione.
Era comunque previsto l'addestramento per lo stallo, la rimessa da assetti inusuali e tutte le manovre
che ti portavano anche a velocità zero. E comunque si proveniva dall'addestramento su MB326 e SIAI260
su cui ci si era addestrati anche all'entrata e alle manovre di uscita dalla vite.
Ovviamente l'addestramento che abbiamo ricevuto era costosissimo, si parlva di due miliardi a Pilota, ma certo non per fare le manovre basiche tipo stalli, viti e assetti inusuali!
Prevedere un addestramento obbligatorio a queste manovre su velivoli basici, 2 o 3 ore al massimo, non
comporterebbe un aumento drammatico del costo finale e incrementerebbe il knowhow dei futuri Piloti.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 27 aprile 2015, 10:08

Prevedere un addestramento obbligatorio a queste manovre su velivoli basici, 2 o 3 ore al massimo, non
comporterebbe un aumento drammatico del costo finale e incrementerebbe il knowhow dei futuri Piloti.
Si è distrutta l'aviazione generale con il concetto "un paio di ore in più o qualche pagina in più, che cosa vuoi che cambi".

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da musicaldoc » 27 aprile 2015, 14:18

Lampo 13 ha scritto:
Prevedere un addestramento obbligatorio a queste manovre su velivoli basici, 2 o 3 ore al massimo, non
comporterebbe un aumento drammatico del costo finale e incrementerebbe il knowhow dei futuri Piloti.
Cioè per capire bene, l'addestramento a manovre di recupero da assetti inusuali come stallo e vite è affidato al "buon cuore e competenza" dell'istruttore PPL (per esempio) e non è regolamentato da programmi ufficiali? :shock:

l'AG è messa così? Se è così sono senza parole :?.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 27 aprile 2015, 14:28

Fammi capire, c'è qualcuno che ti insegna a guidare sul ghiaccio, sul bagnato oppure a gestire l'auto nel traffico di Milano, Napoli o qualche altra grande città?

Eppure sono condizioni che incontrerai, forse anche il primo anno di guida.

Non c'è dubbio che un corso di guida veloce, di guida sul ghiaccio e tante altre offerte, farebbe bene.

Eppure non si fa, ti sei mai chiesto il perché?

La verità è che pure l'FAA non insegna più la vite o l'entrata in vite per il PPL (una volta lo era).

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da flyingbrandon » 27 aprile 2015, 14:31

musicaldoc ha scritto:
Cioè per capire bene, l'addestramento a manovre di recupero da assetti inusuali come stallo e vite è affidato al "buon cuore e competenza" dell'istruttore PPL (per esempio) e non è regolamentato da programmi ufficiali? :shock:

l'AG è messa così? Se è così sono senza parole :?.
No...lo stallo e la vite incipiente sono da programma. Non puoi, però, fare la vite e veri assetti inusuali perché, per farli, occorre un aereo certificato acrobatico o, per lo meno, semi acrobatico.
Ciao!
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da flyingbrandon » 27 aprile 2015, 14:34

luigi_wilmo ha scritto:Fammi capire, c'è qualcuno che ti insegna a guidare sul ghiaccio, sul bagnato oppure a gestire l'auto nel traffico di Milano, Napoli o qualche altra grande città?

Eppure sono condizioni che incontrerai, forse anche il primo anno di guida.

Non c'è dubbio che un corso di guida veloce, di guida sul ghiaccio e tante altre offerte, farebbe bene.

Eppure non si fa, ti sei mai chiesto il perché?

La verità è che pure l'FAA non insegna più la vite o l'entrata in vite per il PPL (una volta lo era).
Si ma fammi capire...torni sempre sull'esempio della macchina. Per me, 3/4 di quelli che hanno la patente, non dovrebbero neanche uscire dal box...e infatti, in strada, si muore parecchio. Se per "massificazione" di piloti il tuo intento è quello di Portare ciò che c'è in strada, in volo, no grazie...
Ciao!
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da musicaldoc » 27 aprile 2015, 15:37

luigi_wilmo ha scritto:Fammi capire, c'è qualcuno che ti insegna a guidare sul ghiaccio, sul bagnato oppure a gestire l'auto nel traffico di Milano, Napoli o qualche altra grande città?

Eppure sono condizioni che incontrerai, forse anche il primo anno di guida.

Non c'è dubbio che un corso di guida veloce, di guida sul ghiaccio e tante altre offerte, farebbe bene.

Eppure non si fa, ti sei mai chiesto il perché?

La verità è che pure l'FAA non insegna più la vite o l'entrata in vite per il PPL (una volta lo era).
Infatti le trovo delle enormi lacune anche se mi rendo conto che come al solito ci si scontra con il problema costi.

Se tieni conto oltretutto che ormai è quasi certo da studi di neurofisiologia, che per un motivo fisiologico prima dei vent'anni (in genere) il cervello non ha le capacità associative per valutare pienamente le conseguenze di un'azione (la spregiudicatezza giovanile comincia a prendere senso...), forse se ai neopatentati si desse almeno più capacità tecnica qualcosa migliorerebbe.

Ma continuo ad essere della mia opinione che il volo non possa essere paragonato a terra o acqua, continua a sembrarmi non una ma cento spanne sopra gli altri due per quel che riguarda necessità di "adeguatezza personale".

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da flyingbrandon » 27 aprile 2015, 16:43

musicaldoc ha scritto:
Infatti le trovo delle enormi lacune anche se mi rendo conto che come al solito ci si scontra con il problema costi.
I costi non sono un "problema". Il problema nasce quando per limare i costi trascuri e ritieni superfluo investire su quella che giustamente chiami "adeguatezza personale". Volare non è un diritto dell'uomo...è un qualcosa di più. Non è per tutti...e non perché sia difficile tecnicamente...anzi...io lo trovo piu intuitivo di tante cose...lo è perché quell'adeguatezza personale è in continuo mutamento. L'equilibrio richiesto per ogni attività è alto...per il volo sempre una spanna in su per diversi fattori....soprattutto se stai volando da solo....a prescindere dall'attività di volo che stai svolgendo...civile, militare, professionale, dilettantistica. Il volo ha un approccio necessariamente diverso...per questo richiede "costantemente" aggiornamento...allenamento...equilibrio...che non sempre vanno ricercati nell'attività di volo stessa ma a 360 gradi. È una forma espressiva che richiede una disciplina interiore. Se ci fai caso i discorsi dei professionisti, più o meno, collimano. Vengono visti, da chi professionista non è, come mentalità retrograde, non a passo con i tempi, che rifiutano l'avanzare di una prospettiva di massa. Io penso che, al contrario, abbiano vissuto questa continua ricerca di adeguatezza personale...si sono trovati a vivere il volo "quotidianamente"...e hanno fatto di alcuni meccanismi/pensieri i propri capisaldi...perché sono quelli che, con buona probabilità, ti portano a volare una vita e morire aldifuori di un aereo....approccio che capisco di difficile comprensione per chi, alla fine, vola solo quando può...e che per questa "carenza" si trova a basarsi su una statistica di "probabilità" che dovrebbe toccare quel giorno, a quell'ora, mentre ti fai i 45 minuti di volo. E non serve prendere il settore volo per constatare come il "pericolo" sia spesso nelle persone che arrivano non troppo a fondo nelle questioni...
Ciao!

P.S.penso che potresti diventare un ottimo pilota....pensaci....costi permettendo...perché ti divertiresti davvero parecchio... :D
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da musicaldoc » 27 aprile 2015, 17:28

flyingbrandon ha scritto:Se ci fai caso i discorsi dei professionisti, più o meno, collimano.
Sì, salta subito all'occhio ed è una cosa su cui si dovrebbe meditare!

flyingbrandon ha scritto:P.S.penso che potresti diventare un ottimo pilota....pensaci....costi permettendo...perché ti divertiresti davvero parecchio... :D
:D ... Grazie per la fiducia :wink:
Ultima modifica di musicaldoc il 27 aprile 2015, 17:38, modificato 1 volta in totale.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 27 aprile 2015, 17:36

Se ci fai caso i discorsi dei professionisti, più o meno, collimano. Vengono visti, da chi professionista non è, come mentalità retrograde, non a passo con i tempi, che rifiutano l'avanzare di una prospettiva di massa. Io penso che, al contrario, abbiano vissuto questa continua ricerca di adeguatezza personale...si sono trovati a vivere il volo "quotidianamente"...e hanno fatto di alcuni meccanismi/pensieri i propri capisaldi...perché sono quelli che, con buona probabilità, ti portano a volare una vita e morire aldifuori di un aereo....
Non direi, ho diversi amici professionisti e non la pensano proprio così.

Resta questo concetto di un vago elitarismo che ho sempre combattuto, del tipo "non è per tutti", mentre, invece, orrore, io penso che sia esattamente come l'automobile.

C'è chi si piglia più responsabilità e decide di guidare un autobus su tornanti oppure di portare camion su e giù per le cave, c'è chi è bravo e meno bravo e c'è il pilota di formula 1.

C'è chi muore per distrazione, chi per superficialità, chi per imprudenza, chi anche per sfiga o incapacità (in auto come in aereo).

In USA, nessuno si sognerebbe di dirti che "non è per tutti". Non avrei mai l'arroganza di dirlo.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da musicaldoc » 27 aprile 2015, 18:14

luigi_wilmo ha scritto:In USA, nessuno si sognerebbe di dirti che "non è per tutti". Non avrei mai l'arroganza di dirlo.
Sì Luigi, su questo concordo pienamente, ma penso che sia da attribuire anche al modo diverso di intendere la vita e i doveri dei cittadini USA.

Ovviamente non si può e non si deve mai generalizzare, le eccezioni fioccano sia qui che là, ma avendoli conosciuti bene perchè mio padre si era risposato con una donna della Virginia già con figli e viveva lì, ho visto che la loro filosofia di base è del tipo "tutti possono fare quello che vogliono, sapendo che le responsabilità se le assumono pienamente in prima persona pagandone le conseguenze senza sconti".

Deviazione dalla norma ce ne sono a badilate ovviamente, ma discorsi basati sul "tanto non ti beccano" oppure "ma sì dai finchè ha le gambe va" io in USA di regola non li ho mai sentiti.
A mio modo di vedere è una questione di cultura, di popolo, l'italiano della media secondo me punta troppo sulla furbizia, anche e forse soprattutto a causa della millenaria storia che ci ha fatto uscire, anche se malconci, da mille e più disavventure.
Loro sono più semplici, pragmatici, se le danno di santa ragione esplodendo in una melting pot multirazziale tutt'altro che integrata, ma toccali sulla Patria e avrai una risposta unita.

Questa unità di pensiero l'ho sempre vista anche nei diritti e doveri quotidiani. Lì è normale andare da un medico, ingegnere o avvocato giovane ed è normale che a tutti sia concesso fare qualcosa senza escluderli da un mondo altrove considerato d'elite e "per ricchi".

Questione di mentalità, ovviamente tralasciando discorsi sui lati negativi che hanno esattamente come tutto il resto del mondo, ma i lati positivi sono veramente belli... a cominciare dal sorriso e dal saluto spontaneo che ti fanno gli sconosciuti che ti incrociano nei "veri USA", non nelle megametropoli come NY e LA che infatti non ho mai sopportato.

Però... che divagazioni partendo dall'ICON, chissà che direbbero se leggessero il 3d :D .

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da sigmet » 27 aprile 2015, 18:44

luigi_wilmo ha scritto: Resta questo concetto di un vago elitarismo che ho sempre combattuto, del tipo "non è per tutti", mentre, invece, orrore, io penso che sia esattamente come l'automobile...


..In USA, nessuno si sognerebbe di dirti che "non è per tutti". Non avrei mai l'arroganza di dirlo.
Certo, ti leggi il libro dei quiz e fai domanda alla Delta Air lines!
:lol:
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da musicaldoc » 27 aprile 2015, 19:06

sigmet ha scritto:
luigi_wilmo ha scritto: Resta questo concetto di un vago elitarismo che ho sempre combattuto, del tipo "non è per tutti", mentre, invece, orrore, io penso che sia esattamente come l'automobile...


..In USA, nessuno si sognerebbe di dirti che "non è per tutti". Non avrei mai l'arroganza di dirlo.
Certo, ti leggi il libro dei quiz e fai domanda alla Delta Air lines!
:lol:
Beh sì.... In effetti col cavolo che era per tutti entrare anche nel programma Space Shuttle :lol:

Una amica di Houston mi disse che aveva vari amici astronauti, io con gli occhi sbarrati e bavetta che colava dall'angolo della bocca le chiesi quante missioni avessero fatto....risposta.... Nessuna! :D

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 27 aprile 2015, 20:12

Analisi interessante e, comunque, il discorso che il volo è per tutti e ICON è in quella direzione.

P.S.
Come ho detto, il volo è per tutti, ma c'è il pilota di autobus, quello di camion, quello che fa solo da A e B la domenica, quello che fa Formula 1.

Credo che una cosa non sia per tutti ed è il Comando, la Leadership, l'autorevolezza (vera), quella che, purtroppo, non si insegna. Conosco gente che è stata a destra o è a destra da una vita, gente che sta a sinistra dopo pochissimo tempo. Nei casi che ho conosciuto, non è ingiustizia.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da sigmet » 27 aprile 2015, 22:55

luigi_wilmo ha scritto: Come ho detto, il volo è per tutti...
Allora spiegami una cosa . Come esaminatore VDS e come CRE per AG (tralascio il'attivita' da TRI dato che erano tutti piloti gia' selezionati e formati secondo standard) ho avuto a che fare con qualche centinaio di allievi. Alcuni sarebbero stati pronti per sedersi su un A320, altri non erano capaci di fare una virata senza perdere 200 ft (senza dire di peggio..). Io tutta questa uguaglianza non l'ho mai notata e qualcuno ,anche se con dispiacere, l'ho rimandato a casa senza sentirmi arrogante ma "responsabile" ed e' la responsabilita' che ha per mandato un qualsiasi esaminatore (o che dovrebbe avere...) quando manda in volo un allievo. Non e' facile infrangere i sogni di un individuo e a volte penso a cosa avrei provato al posto loro ma mi sarei sentito molto peggio se qualcuno di questi si fosse fatto male...Per alcuni puo' bastare un supplemento di addestramento per qualcun altro non basta .
Non e' una questione di Elite ma di attitudine. C'e' chi ne ha di piu' chi di meno. C'e' quello che fa i 7000 mt in Nepal e chi a fatica fa due rampe di scale. Ci sono disabili con una notevole predisposizione al volo e ci sono "normodotati" che decollano con 500 mt di visibilita' o che non sanno atterrare con 5 kts al traverso .
Ma anche da istruttore , dopo aver fatto il possibile per trasferigli tutto cio' di cui ero in grado, ho scoraggiato qualcuno che sarebbe stato sicuramente piu' bravo a fare altre cose. Nella vita bisogna anche avere la consapevolezza dei propri limiti senza vergognarsene. Tutti hanno un campo in cui possono eccellere.
Lampo mi dira' se da istruttore si e' mai comportato diversamente.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 27 aprile 2015, 23:23

Andiamo OT, ma hai il difetto della genericità e catastrofismo sentito mille volte.
Quanti erano così incapaci e quanti accettabili? Di che scuola erano?

Ho incontrato diversi piloti in addestramento nella mia (breve per mancanza di tempo) esperienza di istruttore VDS, ho dovuto, anzi abbiamo dovuto dire di no ad una sola persona, per l'età.

Per il resto, la correlazione più semplice e statisticamente coerente è età/attitudine: banale, ma più si è giovani, più c'è attitudine.

Tutta sta genericità, 5 nodi e non sai atterrare, ma perché queste esagerazioni.

Quelli che sono veramente totalmente negati, li conti su una mano e, spesso, ne sono talmente consapevoli da volare sempre con un istruttore o con qualcuno. Più per l'età che per l'attitudine.
PS
Notare una cosa, uno che fa training in Sardegna si abitua ai 10 nodi perenni al traverso e prende paura con i 4.000 mt di visibilità controsole, uno a Milano il contrario.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da sigmet » 27 aprile 2015, 23:45

luigi_wilmo ha scritto:Andiamo OT, ma hai il difetto della genericità e catastrofismo sentito mille volte.
.
Tu invece hai quello di voler continuare a parlare da dilettante di una cosa che conosci solo per sentito dire ma con la spocchia di un pilota della NASA.
Quella che tu chiami genericita' si chiama standardizzazione e valutazione e il catastrofismo e' l'analisi del rischio.
Io non ti insegno a fare il tuo lavoro, tu non insegnarmi a fare il mio dato che IO ho gia' dimostrato di saperlo fare! :wink:
Quelli che sono veramente totalmente negati, li conti su una mano e, spesso, ne sono talmente consapevoli da volare sempre con un istruttore o con qualcuno.
E questo "qualcuno" che addestramento ha fatto per gestire un eventuale errore dell'incapace? :roll:
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 27 aprile 2015, 23:58

Uff, numeri, figliolo, numeri, altrimenti come fai a valutare?

Quante persone hai bocciato sul totale?

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 7:28

a proposito di numeir ti rifaccio una domanda che ti ho fatto giá in altre discussione e che hai sempre ingnorato......

forse questa volta mi rispondi....

sai che vuol dire certificazione di un equipaggiamento per applicazioni aeronautiche e spaziali?

ps
il fatto che un direttore di spazio aereo sia stato a sentire e abbia supportato le tue richieste non vuol dire che tutto quello che scrivi sia aeronauticamente giusto....devi ascolatre e capire i motivi ed i perche nel mondo aeronautico ci siano determinati limiti e filtri....
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 28 aprile 2015, 7:49

No, in dettaglio sicuramente no e comprendo muori dalla voglia di spiegarmelo in dettaglio, prego.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Lampo 13 » 28 aprile 2015, 8:08

sigmet ha scritto:Lampo mi dira' se da istruttore si e' mai comportato diversamente.
Premetto che il mio periodo da Istruttore è stato svolto presso la Scuola di Amendola, su G91T.
Gli allievi che arrivavano da me avevano già superato la selezione su SF260 e quella su MB326.
Avevano già fatto volo acrobatico ed in formazione, strumentale e notturno, navigazione.
Avevano volato da soli anche in navigazione, in acrobatico ed in formazione.
Avevano mediamente almeno 200 ore di volo tutte selettive.
Ad Amendola, dopo un passaggio macchina su G91T, si facevano le stesse attività più la parte "pre operativa": volo a bassa quota, combattimento aereo, attacchi al suolo con mitragliatrici e bombe, etc.
Ho un esempio illuminante che mi è capitato (ad Amendola c'era una selezione del 5/10%) personalmente.
Missione di volo strumentale con l'istruttore seduto davanti e l'allievo seduto dietro chiuso con delle tendine che impediscono di vedere fuori. Il volo veniva condotto dall'allievo dal rilascio dei freni alla fine missione in cui si effettuavano, di solito, le rimesse da assetti inusuali in "IMC".
Dopo le varie manovre di intercettazione da punto a punto, salite operative, manovre basiche, etc. Si faceva una procedura VOR con riattaccata, e successiva NDB sempre con riattaccata per fare poi le rimesse.
L'allievo aveva una ottima "mano", coordinato, preciso, e volava sempre "davanti all'aeroplano"; aveva un grosso difetto, era molto presuntuoso. La procedura VOR prevedeva il sorvolo d un NDB, una discesa su una rotta lasciando FL200 per FL130, virata a DESTRA per una goccia con intercettazione della fondamentale del VOR, etc.
Lui lascia i FL200, segue bene la rotta corregendo il vento, raggiunge il FL130 e vira a SINISTRA.
Mette la prua sulla fondamentale ma ovviamente si sente perso, il VOR lo chiama fortenente a sinistra, lui non capisce, comincia a dirmi che si è rotto qualcosa, intanto continua a scendere per non trovarsi "alto"...
La faccio breve, prendo i comandi, gli faccio sganciare le tendine e si ritrova a 2.000 ft sul mare con il Gargano di fronte.
Non capiva il perché. Arriviamo a terra, caffettino e de-briefing. Non aveva ancora capito l'errore.
Ovviamente la missione sarebbe stata fortemente negativa ma con un paio di missioni aggiuntive, visti i precedenti, se la sarebbe cavata.
Gli spiego l'errore, "hai fatto la virata di procedura a sinistra invece che a destra!"
Si fece una risata, "Tutto qui? Chissà che mi credevo!"

Nonostante lo zio Generale, al quale dissi che non avrei mai partecipato ai funerali del nipote, fu mandato al SAR invece che sui caccia.
.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 8:20

Lampo 13 ha scritto:
sigmet ha scritto:Lampo mi dira' se da istruttore si e' mai comportato diversamente.
Premetto che il mio periodo da Istruttore è stato svolto presso la Scuola di Amendola, su G91T.
Gli allievi che arrivavano da me avevano già superato la selezione su SF260 e quella su MB326.
Avevano già fatto volo acrobatico ed in formazione, strumentale e notturno, navigazione.
Avevano volato da soli anche in navigazione, in acrobatico ed in formazione.
Avevano mediamente almeno 200 ore di volo tutte selettive.
Ad Amendola, dopo un passaggio macchina su G91T, si facevano le stesse attività più la parte "pre operativa": volo a bassa quota, combattimento aereo, attacchi al suolo con mitragliatrici e bombe, etc.
Ho un esempio illuminante che mi è capitato (ad Amendola c'era una selezione del 5/10%) personalmente.
Missione di volo strumentale con l'istruttore seduto davanti e l'allievo seduto dietro chiuso con delle tendine che impediscono di vedere fuori. Il volo veniva condotto dall'allievo dal rilascio dei freni alla fine missione in cui si effettuavano, di solito, le rimesse da assetti inusuali in "IMC".
Dopo le varie manovre di intercettazione da punto a punto, salite operative, manovre basiche, etc. Si faceva una procedura VOR con riattaccata, e successiva NDB sempre con riattaccata per fare poi le rimesse.
L'allievo aveva una ottima "mano", coordinato, preciso, e volava sempre "davanti all'aeroplano"; aveva un grosso difetto, era molto presuntuoso. La procedura VOR prevedeva il sorvolo d un NDB, una discesa su una rotta lasciando FL200 per FL130, virata a DESTRA per una goccia con intercettazione della fondamentale del VOR, etc.
Lui lascia i FL200, segue bene la rotta corregendo il vento, raggiunge il FL130 e vira a SINISTRA.
Mette la prua sulla fondamentale ma ovviamente si sente perso, il VOR lo chiama fortenente a sinistra, lui non capisce, comincia a dirmi che si è rotto qualcosa, intanto continua a scendere per non trovarsi "alto"...
La faccio breve, prendo i comandi, gli faccio sganciare le tendine e si ritrova a 2.000 ft sul mare con il Gargano di fronte.
Non capiva il perché. Arriviamo a terra, caffettino e de-briefing. Non aveva ancora capito l'errore.
Ovviamente la missione sarebbe stata fortemente negativa ma con un paio di missioni aggiuntive, visti i precedenti, se la sarebbe cavata.
Gli spiego l'errore, "hai fatto la virata di procedura a sinistra invece che a destra!"
Si fece una risata, "Tutto qui? Chissà che mi credevo!"

Nonostante lo zio Generale, al quale dissi che non avrei mai partecipato ai funerali del nipote, fu mandato al SAR invece che sui caccia.
.
Lampo, invece di uscirtene con storielle (come tuo solito, sembra che stai usando il forum per scrivere il tuo diario di guerra) perche non rispondi con un tuo peniero con il suo perché .....dobbiamo sempre ricavarci noi la morale....puó essere interessante per l'intrattenimento televisivo e per le novelle aeronautiche tipo Assi di Cuori, ma per me e forse anche per qualcun altro piu intimo con il mondo aeronautico é tutto fumo e niente arrosto....vedi definizione della portanza
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Lampo 13 » 28 aprile 2015, 8:40

FAS ha scritto:Lampo, invece di uscirtene con storielle (come tuo solito, sembra che stai usando il forum per scrivere il tuo diario di guerra) perche non rispondi con un tuo peniero con il suo perché .....dobbiamo sempre ricavarci noi la morale....puó essere interessante per l'intrattenimento televisivo e per le novelle aeronautiche tipo Assi di Cuori, ma per me e forse anche per qualcun altro piu intimo con il mondo aeronautico é tutto fumo e niente arrosto....vedi definizione della portanza
Vedi FAS, io credo che un esempio valga più di mille elucubrazioni scenografiche.
Sapere che un apparentemente ottimo allievo nascondeva nella sua mente un atteggiamento potenzialmente mortale, a mio avviso può far capire il concetto della differenza tra un Pilota ed un autista di camion (ho la patente D e l'abilitazione per il teasporto merci) molto meglio di una lunga polemica basata sulle teorie più complesse. Forse questo è il motivo per il quale io ho fatto il Pilota per 35 anni e tu ti occupi da tanto tempo di standard, formule, certificazioni ed altre cose che non so. Sono due modi di guardare al volo completamente diversi, per me la cosa più importante è avere il c**o ben incollato al sedile per poter "sentire" l'aeroplano, per te (credo) conoscere le regole di certificazione del velivolo.
Ma c'è una cosa bella in un Forum, la libertà di ignorare chi ci sta sulle palle.
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 8:55

non conosci il mio CV, non sai da dove vengo.....e cosa ho fatto prima di essere nella mia posizione...


la differenza tra me e te:

io al momento ti ho messo l'aereo sotto al c**o, prendendomi la resonsabilitá di una intera flotta, degli end users, dell'aircrew, del carico pagante e delle aree sorvolate per milioni di ore di volo.....
io sono sempre responsabile del velivolo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno....ovunque si trovi, (anche quando tu sei gia nel taxi verso l'albergo)
io sono responsabile per la dichiarazione di performance della flotta.....all weather condition.....
io sono responsabile anche delle minchiate che fanno i piloti fino a quando non é dimostrato il contrario....

tu
responsabilitá della macchina con 250 pax per 10 ore di volo per tre/ quattro volte al mese...
se decidi di non volare chiamano il prossimo sulla lista.....


come volevasi dimostrare non sai cosa l'industria fa per te......
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Achille » 28 aprile 2015, 9:03

Queste discussioni sono assolutamente deliziose...vi prego di non smettere mai! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Tornando alla domanda originale...che senso ha mettere l'indicatore di AoA su un ultraleggero? Io ci metterei semplicemente il cicalino che segnala lo stallo (casomai un pirlota non dovesse accorgersi di essere in stallo).
Gli aeromobili costruiti per scopi ricreativi non hanno bisogno di tutti i gingilli elettronici. Già avere il GPS è una rottura pazzesca!!! Meno strumenti ci sono (ovvio, quelli fondamentali ci devono essere) e meno uno si fa le psicopugnette e magari guarda fuori dal finestrino accorgendosi dei vari traffici.


Parlando di spin resistance... sinceramente...a che cosa serve? Poi come funziona....si può entrare tranquillamente in virate base e derapato, tanto l'aereo non va in vite?!?!


Musicaldoc prendi la mia risposta con le pinze...io sono un mezzo ingegnere e un mezzo pilota di aliante! :mrgreen:


ps: al minuto 2.27 avete visto quante belle vibrazioni sulla coda?
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Lampo 13 » 28 aprile 2015, 9:20

FAS ha scritto:non conosci il mio CV, non sai da dove vengo.....e cosa ho fatto prima di essere nella mia posizione...


la differenza tra me e te:

io al momento ti ho messo l'aereo sotto al c**o, prendendomi la resonsabilitá di una intera flotta, degli end users, dell'aircrew, del carico pagante e delle aree sorvolate per milioni di ore di volo.....
io sono sempre responsabile del velivolo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno....ovunque si trovi, (anche quando tu sei gia nel taxi verso l'albergo)
io sono responsabile per la dichiarazione di performance della flotta.....all weather condition.....
io sono responsabile anche delle minchiate che fanno i piloti fino a quando non é dimostrato il contrario....

tu
responsabilitá della macchina con 250 pax per 10 ore di volo per tre/ quattro volte al mese...
se decidi di non volare chiamano il prossimo sulla lista.....


come volevasi dimostrare non sai cosa l'industria fa per te......
Primo, non capisco perchè appari offeso, non ho mai affermato che il tuo sia un lavoro inutile né che sia meno importante del mio, non gioco mai a chi la fa più lontano. Sono stato generico nella descrizione del tuo lavoro perché non so che lavoro fai, semplicemente. Ma non mi sembra di aver mancato di rispetto a nessuno... perché dovrei?
Secondo, io non volo più da un anno e mezzo e, come tutti i vecchietti, parlo delle mie esperienze pensando che possano essere utili a qualche giovane Pilota ed interessanti per qualche appassionato di aeronautica.
Forse mi sbaglio ma, come ho scritto prima, chi non vuole può non leggere...
Nel tuo post sul danno al 320 di Istanbul hai spiegato in modo molto preciso i criteri di decisione sul come affrontare un aereo gravemente danneggiato. L'ho trovato interessante ed istruttivo, sono informazioni che non avevo e mai mi sarei sognato di cercare, c'è chi si occupa di prendere tali decisioni e sono certo che lo faccia a ragion veduta, è pagato per questo! Io avrei probabilmente raccontato la storia di due MD80, Catania e Trieste, che non sono stati riparati perché non conveniva... modi diversi di parlare delle cose,
io non critico il tuo, anzi a volte lo apprezzo, tu non perdere tempo a leggere il mio!

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Valerio Ricciardi » 28 aprile 2015, 10:36

Scusate son due mestieri diversi... non in competizione. Non dovrebbero per nessun motivo esserlo.

...ricordo a me stesso che una delle ragioni che rese Michael Schumacher tanto vincente e non solo con la Ferrari, fu che era un eccellente e sensibile collaudatore delle modifiche che progressivamente venivano apportate ai mezzi. E sì che come pilota di gare (e un paio di volte di mondiali) per mancanza di lungimiranza e momenti di irruenza gratuita ne ha ben buttate via.

Mentre il contrario avvenne con Alonso: agonista nato, veloce, combattivo e preciso, contribuì pochissimo allo sviluppo della Ferrari perché non aveva la capacità di Schumacher (e tanti anni prima di Lauda) di percepire gli effetti di ogni variazione di regolazione, di assetto e di distribuzione dei pesi e dei carichi dinamici.
Lo hanno lasciato con relativa facilità andar via per quel motivo.
E Alonso è un grandissimo pilota, straordinario, capace di miracoli. Ma incompleto.

Allora vuol dire che l'ingegnere che "mette la monoposto sotto il sedere" del campione, dovrebbe sempre avere in mente che il feedback di chi apparentemente "sta sul pezzo" meno ore di lui, è fondamentale.

Dire "se non ci fossi io col mio team che ci facciamo un cç§o così per anni per testare e ritestare a freddo a caldo e con l'umidità ogni stupido interruttore e ogni sconosciuto relais non potresti raccontare di quella volta che a momenti ti sbucci davvero le nocche e poi lo hai ripreso" è molto riduttivo, rischia di portare ad una autoreferenzialità della progettazione molto pericolosa.

E' successo col brake-by-wire presuntuosamente implementato e applicato alla produzione in serie delle Mercedes Classe E, contro il parere di tutti i collaudatori più anziani (e l'entusiasmo dei giornalisti di settore più giovani ed iPhone-muniti), sul quale la Stella di Stoccarda dovette fare precipitosamente marcia indietro, tornando a un pedale con dietro una pompa meccanicamente interconnessa salvo poi assistenza pneumatica ed elettronica varia alla frenata.
Certo, il livello di test per certificare un sistema su un liner è ben altro rispetto persino a quello considerato adeguato per uan berlinona da NCC costosa e teutonica. Ma è il principio che mi interessa.

Una volta sola, tanti anni fa, feci parte di un panel di venti giornalisti europei selezionati per il beta-testing del sistema di sospensioni idrattive con controllo dell'angolo di rollio. In pratica delle Xantia e delle XM specificamente realizzate che sfruttando i circuiti idropneumatici - consolidatissimo concetto Citroen - irrigidivano curva dopo curva in tempo reale le sospensioni lato esterno curva e ammorbidivano quelle lato interno; si riducevano i trasferimenti di carico rapidi verso l'esterno per oscillazione della scocca, tutto era più graduale e progressivo, il limite di tenuta laterale saliva. Accelerometri, centraline, sensori dell'angolo di rotazione del volante, dell'apertura della farfalla, della velocità etc.
Molto molto molto francese come mentalità. Eh bien oui, je suis Catherine Denévue.
E l'auto "curvava piatta", cosa più confortevole per i passeggeri. Come filava sul misto veloce, n'aeroplano.

Quando venne il mio turno a fine periodo di test, fui quello che scrisse la relazione (in definitiva contraria alla messa in commercio) più lunga e dettagliata, seppi poi. Precisando ogni qualche pagineadi NON essere un ingegnere, anche se avevo fatto studi scientifici dopo il classico. Ma motivando, motivando, motivando come potevo.

Avevo la nettissima sensazione che l'assenza dell'informazione vestibolare aggiuntiva relativa al coricamento della scocca in curva, che per carità - se contenuto e non eccessivo è cosa di molto ottima assai, siano benedette le barre antirollio - peggiorasse di molto, curva dopo curva, la possibilità da parte del conducente di avere una percezione sufficientemente precoce di quando si stavano avvicinando i limiti di tenuta (non dissimili in fondo, penso, sul piano logico ai limiti dell'inviluppo di volo).
E tutti sanno che quanto più elevato è un limite, tanto più spesso quel che accade quando lo si raggiunge è repentino e difficilmente gestibile. Come capitò a me a Misano, in condizioni molto rassicuranti, grande cagotto ma bene o male non so come un po' per residui di manico un po' per fortuna non toccai da nessuna parte.
Fossi stato fra Tolfa e Manziana me la sarei messa per cappello, la Xantia, mentre una banale Alfetta ben equilibrata grazie al Transaxle e col De Dion si sarebbe prodotta, prima che esagerassi, in una... sceneggiata napoletana di incipienti ondeggiamenti e stridor di gomme, magari mi avrebbe fatto scrivere una diffida dall'avvocato prima di mollarmi. E comunque non di botto in quella maniera vigliacca.

La macchina che non coricava in curva, la maledetta no, un istante prima sembrava sui binari del TGV un istante dopo stavi su un toboga e senza casco e sentiva anche pochissimo le correzioni, spesso basate su ampi trasferimenti di carico.

Visto col senno di poi, potrebbe sembrare banale. Però a bordo pista gli ingegneri francesi misuravano entusiasti con grande meticolosità i progressivi miglioramenti del tempo sul giro ottenuti da piloti collaudatori professionisti, fuori dal traffico e su asfalto ruvido con traiettorie dotate di ampi spazi di fuga; e quelli erano numeri. E i numeri sembravano più oggettivi delle chiacchiere. Il nuovo era meglio del vecchio per forza! Guarda qui, guarda la tabella, senza, con, colonna di sinistra, colonna di destra, queste non sono chiacchiere da bar.

Poi però c'è il mondo reale. Che è altro. Ci son più cose in Cielo e in Terra, mio buon Orazio, che nella tua filosofia. C'è il vecchio rappresentante di commercio da 55-70.000 km l'anno, poveraccio lui, che ti dice "non mi convince, non sento tanto la macchina sotto come prima, non sento mai veramente bene quello che fa". Tu, ingegnere, devi ascoltarlo con MOLTA attenzione, non puoi trincerarti dietro un "alla fine, bello, se ti attacchi ai freni sul bagnato e non fai subito filotto è per tutte le riunioni che ho fatto io coi colleghi per decidere l'algoritmo di controllo dell'ABS".

Non puoi rispondergli "ok, tu fai anche 70.000 km l'anno ma i nostri prototipi prima che dicessimo «ora va bene» ne hanno totalizzati 2 milioni, di km, mi pare un po' più pesante come contributo". Perché son due cose diverse, poi TU quei 70.000 l'anno in condizioni reali nel mondo reale nel traffico reale in mezzo alla gente reale non li fai.

E non sono i test dell'aria condizionata fatti sulla tole ondulée dell'Alto Volta che ti faranno scoprire che dopo due settimane che non lo usi alla prima accensione il climatizzatore puzza di muffa. Quello, lo scopre il cliente. Pure se avrai fatto 100.000 km fra il deserto del Gobi e Capo Nord.

Io non credo che ci siano davvero piloti proprio convinti del fatto che un "aridatece er DC3 che poi me la vedo benissimo da solo e levatemi tutti quegli impicci che mi distraggono solo" sia una posizione sensata. La diminuzione del carico di lavoro derivante dalla tecnologia se la godono eccome; se le Compagnie non ne approfittano per risicare sull'addestramento e anestetizzargli le natiche prima più sensibili e percettive, è un passo avanti, per carità.

Ma gli ingegneri non debbon nemmeno pensare che un pilota debba pian piano diventare un autista di metropolitana che deve solo diligentemente eseguire delle procedure e stare attento a non chiudere le porte prima che il passeggino visibile nella telecamera sia entrato del tutto.

Per ogni cosa c'è sempre una precisa procedura. Nella rimessa dallo stallo, nel calcolo del centraggio, nella risposta sui comandi da dare ai dati strumentali. Io te li metto gli strumenti, poi se non li guardi che ci posso fare? Tu la procedura me la rispetti, e stai un bel pezzo avanti.

Poi però al (bravo) ingegnere pare che a volte l'idea che l'ndicatore carburante dell'ATR potrebbe essere sostituito anche da un tecnico che è al limite della coda della gaussiana di ciò che bastava per essere certificato tale; e che se la sera prima ha fatto bisboccia ti mette sul 72 quello del 42... proprio non passi per la testa.

L'ingegnere specifica in tre lingue sul manuale che non si fa. Gli dà due codici diversi. Lo spiega pure nei corsi, magari. Però se facevamo che quello del 42 era quadrato e quello del 72 rotondo, si faceva prima, codice o non codice, tu tenti di sbagliarti e quello proprio non si monta...

Chissà se qualche volta a qualche vecchio meccanico quest'umile idea sarà venuta in mente, e chissà se prima di Tuninter qualche tecnico avrà provato anche a mandare una mail al consorzio ATR suggerendo magari proprio che so, di modificare i connettori in modo da renderli incompatibili (cosa poco tecnologica poi puntualmente realizzata, sedici morti dopo). Non lo saprò mai. Ma la mia innata malignità mi suggerisce che quelli che avessero ricevuto quella mail con la proposta, avrebbero fatto spallucce.
Magari perché veniva da uno, che le ore ed ore perse a ricalcolare il valore di impedenza della bobina dentro e stabilire il fattore di smorzamento da introdurre per evitare che la lancetta ballonzolasse tutto il tempo come quella della "ottoecinquanta" non le aveva fatte. Lui le montava e basta.

Tu pensa a montare quello giusto, che se ci metti il suo, grazie anche al mio professore di elettronica applicata di quando ero giovane, è ben preciso e non succedono casini.
E' una risposta non contraddittoria, ma a mio avviso dannatamente pericolosa.

Anche l'aeroplanetto che tendenzialmente non stalla potrebbe in astratto essere magnifico, per carità.
Per l'uomo comune, ...certo meglio quello che il G91T che facilmente dalla vite nemmeno esce quando prova a riprenderlo uno bravo.
Magnifico... anche no, se abbassasse ancora un altro po' la soglia al di sopra della quale un tale qualsiasi si sentisse in condizione di pilotare un velivolo. Che temo tanto si sia già abbassata troppo in nome della democrazia.

Tu introduci il principio del suffragio universale e delle assolute pari opportunità anche per l'elettorato passivo, anche chi non è un fine giurista deve potere, se eletto, entrare col suo buon senso in Parlamento e potrà dare un contributo proveniente dalla società reale, anche se non da grande tecnico.

E no, non tutto può essere per tutti in nome di un principio. Anche se un bel principio.
Scusate la lunghezza.
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da educatedguess » 28 aprile 2015, 10:56

FAS ha scritto:non conosci il mio CV, non sai da dove vengo.....e cosa ho fatto prima di essere nella mia posizione...


la differenza tra me e te:

io al momento ti ho messo l'aereo sotto al c**o, prendendomi la resonsabilitá di una intera flotta, degli end users, dell'aircrew, del carico pagante e delle aree sorvolate per milioni di ore di volo.....
io sono sempre responsabile del velivolo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno....ovunque si trovi, (anche quando tu sei gia nel taxi verso l'albergo)
io sono responsabile per la dichiarazione di performance della flotta.....all weather condition.....
io sono responsabile anche delle minchiate che fanno i piloti fino a quando non é dimostrato il contrario....

tu
responsabilitá della macchina con 250 pax per 10 ore di volo per tre/ quattro volte al mese...
se decidi di non volare chiamano il prossimo sulla lista.....


come volevasi dimostrare non sai cosa l'industria fa per te......
Mamma mia quanto ti parli addosso. C hai un età, dai :) Io da profano preferisco mille volte le storielle di lampo. Raccontano molto ad uno non del settore e che prova a leggere tra le righe.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 28 aprile 2015, 11:22

Tornando alla domanda originale...che senso ha mettere l'indicatore di AoA su un ultraleggero? Io ci metterei semplicemente il cicalino che segnala lo stallo (casomai un pirlota non dovesse accorgersi di essere in stallo).
Gli aeromobili costruiti per scopi ricreativi non hanno bisogno di tutti i gingilli elettronici. Già avere il GPS è una rottura pazzesca!!! Meno strumenti ci sono (ovvio, quelli fondamentali ci devono essere) e meno uno si fa le psicopugnette e magari guarda fuori dal finestrino accorgendosi dei vari traffici.
Sono quasi totalmente d'accordo, anche se va fatta qualche precisazione sui costi degli apparati.
L'avvisatore di stallo costa due lire, è di una semplicità disarmante e. come dici tu, lo metterei sul mio aereo, soprattutto se alle prime armi.

C'è da dire che ormai i costi di AOA integrati nel pitot hanno raggiunto costi veramente bassi, quindi vale come un avvisatore di stallo, anche perché la maggior parte oltre al cicalino, "parlano" anche.

Meno d'accordo sul concetto che "siccome sono ricreativi, hanno bisogno di meno gingilli", io sono per la libertà personale, c'è chi ama avere l'interfono stereo con cuffie ultimo grido e leggere tutto su EFIS e c'è chi ama anemometro, altimetro e basta. Il "ricreativo" è soggettivo.

Anche l'ICON non è un "obbligo", è un'idea innovativa (anche se, già l'ho detto, a me proprio non piace esteticamente e per me la cosa è importante).

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da luigi_wilmo » 28 aprile 2015, 11:26

Per commentare, invece, Lampo, "perdere" la propria posizione è tutt'altro che raro in IFR in IMC e le ore che ho fatto con Riz Trebbi erano molto incentrate a non perdere "l'immagine" di insieme, inseguendo il dettaglio (non so se sono chiaro).

Detto questo, però, anche qui la tecnologia ha fatto tanto, perché non conosco praticamente nessuno che vola in IFR/IMC "privatamente" senza un GPS con mappa, moltissimi con un back up (o, addirittura 2) con GPS portatili vari sul volantino; non per la navigazione, ma per la conferma dell'immagine di insieme, non così scontata, come racconti tu.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da FAS » 28 aprile 2015, 11:43

@ Lampo
in un altro post mi hai dato dello SNOB nel senso inglese della parola.....
tu offendi... io no....
inoltre ....a parte la linea potrei avere piu ore di volo di te.....e cosi altri piloti su questo forum, ma nessuno sta ad autocelebrarsi per dire o cavolo quanto sono stato bravo in quella occasione...


@ Valerio,
non ho letto ogni tua parola ma tengo a precisare che l'industria aeronautica ed automitive sono completamente differenti, il modello di fare ingegneria puó essere lo stesso, ma il prodotto é completamente diverso e le responsabilitá del costruttore sono diverse e si estendono in maniera diversa all'esercente.


@educateguess
le storielline fanno girare i co****ni per conteuto a quelli del settore peró.....mettiamole in 4 chiacchiere allora!
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da 77W » 28 aprile 2015, 12:04

Ottimo post quello di Valerio (magari un filo lungo... :mrgreen: ), molto interessante.
FAS, a me il senso della "storiella" di Lampo è parso chiaro fin dal principio....Voi del settore evidentemente potete farne a meno dall'alto della vostra esperienza, io e chissà quanti altri come me no.
E fra parentesi, responsabilità tu ne hai evidentemente a iosa e tanto di cappello, non dimenticare però che il c... sull'aereo è sempre quello dei piloti. Le responsabilità sulla servovalvola del 737 erano degli ingegneri, chi però non ha potuto raccontarlo sono i piloti :wink:
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Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti.
L'insieme dei due costituisce una forza incalcolabile.

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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da flyingbrandon » 28 aprile 2015, 12:21

luigi_wilmo ha scritto:
In USA, nessuno si sognerebbe di dirti che "non è per tutti". Non avrei mai l'arroganza di dirlo.
Non è questione di arroganza. E non parlo di capacità potenziali dove chiunque può fare qualsiasi cosa. Concordo con il post di DOC...sono mentalità diverse che si adattano più o meno bene al volo. Gli americani non avranno l'arroganza di dirtelo...ma non si fanno problemi al dirti che non ti possono curare perché non hai l'assicurazione...nonostante tu stia lì a grondare sangue e prossimo a morire. Qui in Italia non troverai mai un pronto soccorso che ti nega assistenza medica. Tra le due...non so quale preferisca tu. Ti ho anche ribadito piu volte che anche l'auto non è per tutti...e non so come spiegarti che NON È una mera questione tecnica...non mi pare di far passare il volo dilettantistico come un'attività "difficile"...ma avevo scritto tutto nel post sopra...meglio non riesco a spiegarlo. Mi spiace.
Ciao!
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da Achille » 28 aprile 2015, 12:28

luigi_wilmo ha scritto: Sono quasi totalmente d'accordo, anche se va fatta qualche precisazione sui costi degli apparati.
L'avvisatore di stallo costa due lire, è di una semplicità disarmante e. come dici tu, lo metterei sul mio aereo, soprattutto se alle prime armi.
C'è da dire che ormai i costi di AOA integrati nel pitot hanno raggiunto costi veramente bassi, quindi vale come un avvisatore di stallo, anche perché la maggior parte oltre al cicalino, "parlano" anche.
...e fin qui ci siamo! Io però parto dal presupposto che AoA integrati nel pitot che ti dicono che stai volando a 2°, sebbene economici e anche molto fighi, non siano così importanti per il volo da diporto sportivo. Che 'te frega di sapere a quanti gradi o radianti sei inclinato rispetto all'aria? Rischi di avere persone che si concentrano sullo strumento (perchè vogliono mantenere i 2°) invece che dare uno sguardo intorno.
luigi_wilmo ha scritto: Meno d'accordo sul concetto che "siccome sono ricreativi, hanno bisogno di meno gingilli", io sono per la libertà personale, c'è chi ama avere l'interfono stereo con cuffie ultimo grido e leggere tutto su EFIS e c'è chi ama anemometro, altimetro e basta. Il "ricreativo" è soggettivo.
Anche l'ICON non è un "obbligo", è un'idea innovativa (anche se, già l'ho detto, a me proprio non piace esteticamente e per me la cosa è importante).
Sì la tua posizione è parecchio chiara! 8)
Io però non son contrario alla tecnologia a priori, credo piuttosto che troppa tecnologia possa essere pericolosa per un pilota della domenica. Come si gestiscono le info? Come si interagisce con tutta la strumentazione? Quanto tempo si passa a smanettare? Rimane il tempo di guardarsi in giro o di pensare a cosa realmente si sta facendo?

Nel volo a vela infatti (solitamente) si comincia il secondo periodo solo con la carta e in alcuni casi si vola solo con c**o e orecchie. Eppure roba che ti dice come sali in termica e planata ecc ecc ecc ce n'è a iosa.

Capisci le mie perplessità?

77W ha scritto:Voi del settore evidentemente potete farne a meno dall'alto della vostra esperienza, io e chissà quanti altri come me no.
Non credo che Lampo abbia risposto alla domanda di Sigmet...o sbaglio?
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Re: ICON Aircraft, SPIN resistance / controllable STALL

Messaggio da sigmet » 28 aprile 2015, 13:09

luigi_wilmo ha scritto:Quante persone hai bocciato sul totale?
Tante quanto mi permette di dormire tranquillo. Il fatto che pero' tu sposti il discorso sull'aspetto quantitativo denota il limite delle tue teorie.

[

Tutti gli aerei che sono venuti giu' in stallo avevano il cicalino che suonava compreso quello del video..
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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