Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Moderatore: Staff md80.it
Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Rieccomi a voi puntuale come un orologio svizzero.
Riassumo brevemente la mia storia: ho sempre volato, in tempi remoti addirittura mi piaceva stare lassù.
Poi volo turbolentissimo dalla Spagna. Tra l'altro ho letto che diverse altre persone che hanno volato, anche su altre rotte, sul Mediterraneo quel giorno hanno vissuto dei momenti terrificanti.
Insomma, su due ore di volo, un'ora abbondante di turbolenza.
Dopo quei minuti interminabili, non volo più per un anno. Riprendo faticosamente, volo poco e mai su tratte lunghe (massimo due ore). Non devo prendere l'aereo per lavoro, dunque non volare non mi pesa.
Diciamo che da tre anni fa ho volato tre volte (media di un volo l'anno).
Ogni volta che m'imbarco sono letteralmente TERRORIZZATO dalle turbolenze, che tra l'altro sembrano essere innocue secondo quanto si legge ovunque. Di fatto in nessuno dei tre voli ci sono state turbolenze, eppure quel volo traumatico ha lasciato questa paura che si accenda quel maledetto segnale che ne preannuncia una.
Tra tre giorni devo volare un'altra volta, un volo di un'ora soltanto, sempre sopra il Mediterraneo. Ho già visto che quel giorno è prevista pioggia a Roma e questo mi ha ulteriormente preoccupato.
Qualcuno riesce a darmi dei suggerimenti su come cancellare questa paura paralizzante delle turbolenze? Il solo pensiero di mettermi a ballare a 10.000 km d'altezza mi toglie il fiato.
Ripeto, il decollo non mi fa impazzire ma non mi impaurisce così tanto, l'atterraggio è il mio preferito perché significa che il volo sta per finire.
Al momento i voli intercontinentali sono fuori discussione e probabilmente non volerò per un po' dopo questa volta. Non ne sento il bisogno e non lo faccio. Ricordo l'ultima volta che andai a New York nel 2010: ho visto due film, ogni tanto l'aereo ballava, io mi agitavo un po', poi tutto finiva e non ci pensavo più. Oggi metto il cronometro al decollo e lo controllo continuamente, rendendo i miei pochi voli lunghissimi.
Accetto ogni consiglio...
Riassumo brevemente la mia storia: ho sempre volato, in tempi remoti addirittura mi piaceva stare lassù.
Poi volo turbolentissimo dalla Spagna. Tra l'altro ho letto che diverse altre persone che hanno volato, anche su altre rotte, sul Mediterraneo quel giorno hanno vissuto dei momenti terrificanti.
Insomma, su due ore di volo, un'ora abbondante di turbolenza.
Dopo quei minuti interminabili, non volo più per un anno. Riprendo faticosamente, volo poco e mai su tratte lunghe (massimo due ore). Non devo prendere l'aereo per lavoro, dunque non volare non mi pesa.
Diciamo che da tre anni fa ho volato tre volte (media di un volo l'anno).
Ogni volta che m'imbarco sono letteralmente TERRORIZZATO dalle turbolenze, che tra l'altro sembrano essere innocue secondo quanto si legge ovunque. Di fatto in nessuno dei tre voli ci sono state turbolenze, eppure quel volo traumatico ha lasciato questa paura che si accenda quel maledetto segnale che ne preannuncia una.
Tra tre giorni devo volare un'altra volta, un volo di un'ora soltanto, sempre sopra il Mediterraneo. Ho già visto che quel giorno è prevista pioggia a Roma e questo mi ha ulteriormente preoccupato.
Qualcuno riesce a darmi dei suggerimenti su come cancellare questa paura paralizzante delle turbolenze? Il solo pensiero di mettermi a ballare a 10.000 km d'altezza mi toglie il fiato.
Ripeto, il decollo non mi fa impazzire ma non mi impaurisce così tanto, l'atterraggio è il mio preferito perché significa che il volo sta per finire.
Al momento i voli intercontinentali sono fuori discussione e probabilmente non volerò per un po' dopo questa volta. Non ne sento il bisogno e non lo faccio. Ricordo l'ultima volta che andai a New York nel 2010: ho visto due film, ogni tanto l'aereo ballava, io mi agitavo un po', poi tutto finiva e non ci pensavo più. Oggi metto il cronometro al decollo e lo controllo continuamente, rendendo i miei pochi voli lunghissimi.
Accetto ogni consiglio...
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Domanda, quante di quelle persone terrorizzate dalla turbolenza sono morte quel giorno?giuggiu ha scritto: Poi volo turbolentissimo dalla Spagna. Tra l'altro ho letto che diverse altre persone che hanno volato, anche su altre rotte, sul Mediterraneo quel giorno hanno vissuto dei momenti terrificanti.
Se la risposta è: "Nessuna", di che paura vai scrivendo? Paura di che?
Di passare con un automobile su una strada con le buche?
Di remare su un moscone con qualche onda?
Non ricominciamo a cercare giustificazioni inesistenti ad una paura illogica, non ce ne sono.
Le turbolenze non sono pericolose per l'aereo, quelle forti ed improvvise possono esserlo per gli Assistenti di volo
che possono urtare il soffitto con la testa o sbattere contro il trolley e per quei deficienti che non allacciano
le cinture quando sono seduti: i piloti tengono SEMPRE le cinture allacciate, almeno tre su cinque.
I se ed i ma, le ipotesi e le fantasie non contano nulla, le turbolenze non sono pericolose, fastidiose si, ma non pericolose, se ne avete paura avete qualche altro problema, non quello.
Poi San Brandon ti risponderà in modo più simpatico di me... ma dite tutti le stesse cose! Leggetevi i post degli altri e vi riconoscerete e troverete sempre le stesse obiezione e le stesse risposte.
Ah, c'è anche una soluzione definitiva: smettete di volare!
- flyingbrandon
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Il primo e più semplice? Non fare quello che ti viene da fare fino a quando non capisci determinate cose...che ora provo ad illustrarti. Partiamo dal punto primo, normale, che tu abbia legato una esperienza, per te negativa, in modo così indelebile...perchè c'è stata una forte componente emotiva (ringrazia l'amigdala). Quello che purtroppo hai dimenticato di legare è proprio l'esito dell'esperienza e la consapevolezza che, probabilmente, il trovare quella turbolenza terrificante sia stato il frutto di un'errata percezione legata ad una ignoranza in materia.giuggiu ha scritto:
Ogni volta che m'imbarco sono letteralmente TERRORIZZATO dalle turbolenze, che tra l'altro sembrano essere innocue secondo quanto si legge ovunque. Di fatto in nessuno dei tre voli ci sono state turbolenze, eppure quel volo traumatico ha lasciato questa paura che si accenda quel maledetto segnale che ne preannuncia una.
[...CUT...]
Oggi metto il cronometro al decollo e lo controllo continuamente, rendendo i miei pochi voli lunghissimi.
Accetto ogni consiglio...
Tutto questo, unito al tuo errore di base, ovvero di non vivere il momento presente ma proiettarti su un futuro, di fatto inesistente, fa in modo che il tuo stato "permanga" dove l'hai lasciato. Le esperienze, belle e brutte che siano, sono un ricordo. Non è necessario richiamare il ricordo e vivere su quello...altrimenti ti accorgi che la tua mente scavalca sempre il presente....e ti fa vivere un'emozione che non è pertinente con ciò che stai di fatto vivendo...quindi la REALTA'. La dimostrazione è che tu abbia vissuto malissimo dei voli, che dal punto di vista della turbolenza, sono andati lisci come l'olio. Di questo devi prendere consapevolezza....se voli 3 volte l'anno, e 3 voli sono andati bene da quel punto di vista, significa che tu sei riuscito a rovinarti la vita "inutilmente". Primo consiglio quindi è....cagati pure sotto, ma quando si presenta ciò che ti fa paura. Spaventarsi prima non è funzionale...non ti aiuta a fare niente....anche perché non hai niente di fare. Se vivi così, significa che nella tua vita, tu raramente vivi ciò che vivi ma esegui meccanicamente qualcosa pensando a quello che dovrai fare, vivendo poi di fatto meccanicamente tutta la tua intera esistenza. Punto secondo...riconoscere che il tuo aver avuto paura sia dovuto ad ignoranza. Tu stesso hai potuto constatare come il volo sia regolarmente finito come doveva finire. Fare tua questa esperienza, e quella di tanti altri, ti permette di staccare l'etichetta di "pericoloso" ad un evento che non è pericoloso. Puoi preferire un volo liscio ad uno ricco di sobbalzi, sono gusti, ma questo non significa che tu sia in pericolo o meno. Per fare tua questa esperienza, e non semplicemente l'aver vissuto degli istanti, devi avere consapevolezza. Un modo per NON Averla, è fare quello che fai tu...cronometrare e non vedere l'ora che questa esperienza sia finita. Un modo per averla è vivere quel momento in tutti gli aspetti... paura compresa. Che accade quando hai paura? sudi? come respiri? Quanto respiri? pensi? a che pensi? vivi la sensazione o vivi la sensazione che il pensiero ti fornisce? Puoi farlo mentalmente o puoi annotarti quello che sta accadendo DENTRO di te e non fuori di te. Puoi farlo perché non è tuo compito quello di pensare all'aereo...e proprio perché la minima forma di controllo la puoi fare su di te e non sull'aereo....anche perché non ne saresti in grado neanche se potessi.
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Purtroppo non è cosi facileLampo 13 ha scritto: ma dite tutti le stesse cose! Leggetevi i post degli altri e vi riconoscerete e troverete sempre le stesse obiezione e le stesse risposte. Ah, c'è anche una soluzione definitiva: smettete di volare!
...se lo fosse , la paura di volare non esisterebbe!
Quando ho fatto il corso della Lufthansa nel gruppo c'era una persona che aveva fatto quasi cento voli.
poi, ad un certo punto, si è innescato qualcosa e ...BANG: volare è diventato terrificante.
E' assolutamente ovvio che l'aereo non c'entra niente ed è altrettanto ovvio che leggersi i post degli altri è utile.. ma fino ad un certo punto...
Ogni persona vuole avere le SUE risposte, ogni persona deve fare il suo, di percorso, che è unico: dipende dal suo vissuto, dalle sue esperienze e dalle sue aspettative.......
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Lampo 13 ha scritto:Domanda, quante di quelle persone terrorizzate dalla turbolenza sono morte quel giorno?giuggiu ha scritto: Poi volo turbolentissimo dalla Spagna. Tra l'altro ho letto che diverse altre persone che hanno volato, anche su altre rotte, sul Mediterraneo quel giorno hanno vissuto dei momenti terrificanti.
Se la risposta è: "Nessuna", di che paura vai scrivendo? Paura di che?
Di passare con un automobile su una strada con le buche?
Di remare su un moscone con qualche onda?
Non ricominciamo a cercare giustificazioni inesistenti ad una paura illogica, non ce ne sono.
Le turbolenze non sono pericolose per l'aereo, quelle forti ed improvvise possono esserlo per gli Assistenti di volo
che possono urtare il soffitto con la testa o sbattere contro il trolley e per quei deficienti che non allacciano
le cinture quando sono seduti: i piloti tengono SEMPRE le cinture allacciate, almeno tre su cinque.
I se ed i ma, le ipotesi e le fantasie non contano nulla, le turbolenze non sono pericolose, fastidiose si, ma non pericolose, se ne avete paura avete qualche altro problema, non quello.
Non definirei la paura delle turbolenze una paura illogica, tutt'altro.
Se pensiamo quante persone hanno paura di volare si comprende come il farlo sia un qualcosa di non così tanto "naturale" o per così dire, insito nella natura umana.
Il volo in se' è un esperienza straordinaria, ma come tale non vissuta da tutti nello stesso modo e nelle stesse forme.
Coscienti di essere a 10000 metri dal suolo e a una velocità di 800km all'ora, non credo che sia così illogico farsela sotto quando ci sono turbolenze, soprattutto di una certa entità.
A questo proposito ho trovato un video su youtube abbastanza esaustivo in questo senso:
mi chiedo quindi chi, con turbolenze di questo genere, non se la farebbe sotto?
Poi San Brandon ti risponderà in modo più simpatico di me... ma dite tutti le stesse cose! Leggetevi i post degli altri e vi riconoscerete e troverete sempre le stesse obiezione e le stesse risposte.
Ah, c'è anche una soluzione definitiva: smettete di volare!
Non definirei la paura delle turbolenze una paura illogica, tutt'altro.
Se pensiamo quante persone hanno paura di volare si comprende come il farlo sia un qualcosa di non così tanto "naturale" o per così dire, insito nella natura umana.
Il volo in se' è un esperienza straordinaria, ma come tale non vissuta da tutti nello stesso modo e nelle stesse forme.
Coscienti di essere a 10000 metri dal suolo e a una velocità di 800km all'ora, non credo che sia così illogico farsela sotto quando ci sono turbolenze, soprattutto di una certa entità.
A questo proposito ho trovato un video su youtube abbastanza esaustivo in questo senso:
mi chiedo quindi chi, con turbolenze di questo genere, non se la farebbe sotto?
- flyingbrandon
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Lo è, proprio se parli di logica. Se cuoi fare un pensiero di tipo logico e una deduzione logica, dovresti partire da un concetto e svilupparlo. In questo caso devi partire dall'assunto che sia pericolosa, e poi la conclusione logica di barone paura sarebbe quella corretta. Il concetto di pericolosità, però, ha dei risvolti oggettivi, soprattutto in un contesto logico...e dal punto di vista logico NON è pericolosa, invalidando cosi la conclusione che sia logico averne paura. Il fatto che tanti abbiano paura di volare non oggettiva la "sensatezza" dell'evento. È figlia di un denominatore comune, il modo di pensare, che non è neanche "logico". Ce ne sono altrettanti, e in numero maggiore, che non hanno paura. Addirittura ci sono tantissimi a cui piace...e perfino chi decide, senza essere un kamikaze, che sia una professione.Jonahlomu ha scritto: Non definirei la paura delle turbolenze una paura illogica, tutt'altro.
Se pensiamo quante persone hanno paura di volare si comprende come il farlo sia un qualcosa di non così tanto "naturale" o per così dire, insito nella natura umana.
Perdonami...ho visto due minuti di video e non mi è sembrato che fosse né severa né pericolosa. Quindi te ne trovo tanti che non se la farebbe sotto (anche nel video stesso)...se succede qualcosa ad un minuto preciso avvisami che controllo. Tieni presente che in caso di turbolenza severa non riesci a filmare. Quindi sì...è illogico cosi come sarebbe illogico prendere un fucile perché vedi una tigre su uno schermo...fosse anche in 3D.Jonahlomu ha scritto: Il volo in se' è un esperienza straordinaria, ma come tale non vissuta da tutti nello stesso modo e nelle stesse forme.
Coscienti di essere a 10000 metri dal suolo e a una velocità di 800km all'ora, non credo che sia così illogico farsela sotto quando ci sono turbolenze, soprattutto di una certa entità.
A questo proposito ho trovato un video su youtube abbastanza esaustivo in questo senso:
mi chiedo quindi chi, con turbolenze di questo genere, non se la farebbe sotto?
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Grazie anzitutto della risposta Brandon.flyingbrandon ha scritto:Lo è, proprio se parli di logica. Se cuoi fare un pensiero di tipo logico e una deduzione logica, dovresti partire da un concetto e svilupparlo. In questo caso devi partire dall'assunto che sia pericolosa, e poi la conclusione logica di barone paura sarebbe quella corretta. Il concetto di pericolosità, però, ha dei risvolti oggettivi, soprattutto in un contesto logico...e dal punto di vista logico NON è pericolosa, invalidando cosi la conclusione che sia logico averne paura. Il fatto che tanti abbiano paura di volare non oggettiva la "sensatezza" dell'evento. È figlia di un denominatore comune, il modo di pensare, che non è neanche "logico". Ce ne sono altrettanti, e in numero maggiore, che non hanno paura. Addirittura ci sono tantissimi a cui piace...e perfino chi decide, senza essere un kamikaze, che sia una professione.Jonahlomu ha scritto: Non definirei la paura delle turbolenze una paura illogica, tutt'altro.
Se pensiamo quante persone hanno paura di volare si comprende come il farlo sia un qualcosa di non così tanto "naturale" o per così dire, insito nella natura umana.
Perdonami...ho visto due minuti di video e non mi è sembrato che fosse né severa né pericolosa. Quindi te ne trovo tanti che non se la farebbe sotto (anche nel video stesso)...se succede qualcosa ad un minuto preciso avvisami che controllo. Tieni presente che in caso di turbolenza severa non riesci a filmare. Quindi sì...è illogico cosi come sarebbe illogico prendere un fucile perché vedi una tigre su uno schermo...fosse anche in 3D.Jonahlomu ha scritto: Il volo in se' è un esperienza straordinaria, ma come tale non vissuta da tutti nello stesso modo e nelle stesse forme.
Coscienti di essere a 10000 metri dal suolo e a una velocità di 800km all'ora, non credo che sia così illogico farsela sotto quando ci sono turbolenze, soprattutto di una certa entità.
A questo proposito ho trovato un video su youtube abbastanza esaustivo in questo senso:
mi chiedo quindi chi, con turbolenze di questo genere, non se la farebbe sotto?
Ciao!
Il video che ho postato lo trovo un buon esempio In relazione alla paura di volare associata alle turbolenze.
Da ex pauroso ( anni fa avevo estrema difficoltà semplicemente a immaginare di volare, mentre oggi lo faccio senza problemi), sono consapevole che se passassi una situazione analoga a quella del video ne rimarrei sicuramente traumatizzato: mi interessa quindi una opinione da addetti ai lavori: turbolenze del genere possano mettere in pericolo la sicurezza del volo?? ( occorre secondo me guardarlo tutto per capire meglio).
- flyingbrandon
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Non è un buon esempio perché non dimostra niente. Non si vede l'aereo aprirsi in due, per intendersi...Jonahlomu ha scritto: Grazie anzitutto della risposta Brandon.
Il video che ho postato lo trovo un buon esempio In relazione alla paura di volare associata alle turbolenze.
Da ex pauroso ( anni fa avevo estrema difficoltà semplicemente a immaginare di volare, mentre oggi lo faccio senza problemi), sono consapevole che se passassi una situazione analoga a quella del video ne rimarrei sicuramente traumatizzato: mi interessa quindi una opinione da addetti ai lavori: turbolenze del genere possano mettere in pericolo la sicurezza del volo?? ( occorre secondo me guardarlo tutto per capire meglio).
Assolutamente no....ma neanche più forti di quelle del video. Perché nei 6 minuti successivi succede qualcosa di diverso? Se sì...ti giuro che lo guardo.
Vedi Jona...se dovessi legarti ad una sedia, o ad un toro meccanico, e ti facessi ballare non avresti paura...qualcuno si divertirebbe pure. Essere a quella quota a quella velocità, al posto di ancorato a terra non è INNATURALE...se così fosse non ci saremmo. E' l'habitat dell'aereo....le turbolenze non solo sono concepite già in origine...fanno parte del suo habitat naturale. Al pari di una nave in mare con le onde. Non sono un evento atipico...sono un evento tipico che si può incontrare o non incontrare. E' la tua mente che deve evitare di etichettare erroneamente delle esperienze "normali" in quell'ambito. Chi non ha paura fa questo....vive quell'esperienza e basta. Non pensa che si cada perché non è normale che accada. Può succedere ma con una frequenza minore di tutto ciò che ti accade intorno quotidianamente...per questo "non è logico".
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Mi hai fatto guardare 8'42" di video in cui si vede... NULLA!, Un telefonino che ballonzola, non si apre nemmeno una cappelliera, non si vede un oggetto per aria, all'inizio c'è la Hostess che cammina lungo il corridoio.Jonahlomu ha scritto:Non definirei la paura delle turbolenze una paura illogica, tutt'altro.Lampo 13 ha scritto:Domanda, quante di quelle persone terrorizzate dalla turbolenza sono morte quel giorno?giuggiu ha scritto: Poi volo turbolentissimo dalla Spagna. Tra l'altro ho letto che diverse altre persone che hanno volato, anche su altre rotte, sul Mediterraneo quel giorno hanno vissuto dei momenti terrificanti.
Se la risposta è: "Nessuna", di che paura vai scrivendo? Paura di che?
Di passare con un automobile su una strada con le buche?
Di remare su un moscone con qualche onda?
Non ricominciamo a cercare giustificazioni inesistenti ad una paura illogica, non ce ne sono.
Le turbolenze non sono pericolose per l'aereo, quelle forti ed improvvise possono esserlo per gli Assistenti di volo
che possono urtare il soffitto con la testa o sbattere contro il trolley e per quei deficienti che non allacciano
le cinture quando sono seduti: i piloti tengono SEMPRE le cinture allacciate, almeno tre su cinque.
I se ed i ma, le ipotesi e le fantasie non contano nulla, le turbolenze non sono pericolose, fastidiose si, ma non pericolose, se ne avete paura avete qualche altro problema, non quello.
Poi San Brandon ti risponderà in modo più simpatico di me... ma dite tutti le stesse cose! Leggetevi i post degli altri e vi riconoscerete e troverete sempre le stesse obiezione e le stesse risposte.
Ah, c'è anche una soluzione definitiva: smettete di volare!
Se pensiamo quante persone hanno paura di volare si comprende come il farlo sia un qualcosa di non così tanto "naturale" o per così dire, insito nella natura umana.
Il volo in se' è un esperienza straordinaria, ma come tale non vissuta da tutti nello stesso modo e nelle stesse forme.
Coscienti di essere a 10000 metri dal suolo e a una velocità di 800km all'ora, non credo che sia così illogico farsela sotto quando ci sono turbolenze, soprattutto di una certa entità.
A questo proposito ho trovato un video su youtube abbastanza esaustivo in questo senso:
mi chiedo quindi chi, con turbolenze di questo genere, non se la farebbe sotto?
Ci sono tre livelli di turbolenza, leggera, moderata e severa: questa era leggera, per essere moderata ci dovrebbero essere tutti gli oggetti non fissati che cadono e variazioni significative di quota e velocità;
per la severa l'aeroplano non è sotto il totale controllo del Pilota che riesce solo a farlo volare ma senza la possibilità di mantenere quota e velocità entro limiti accettabili.
Ogni tanto si vedeva l'ala inquadrata... guarda qui il video del test a rottura delle ali del B777:
http://youtu.be/Ai2HmvAXcU0
a 3'15" battono le mani perché viene superato il limite minimo richiesto dalla certificazione. Le ali si rompono quando le punte sono parecchi metri più in alto della parte superiore della fusoliera. Tanto per capire...
- Gliding Bricola
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Mah. Il video l'ho visto tutto e non ho notato particolare agitazione. Tra l'altro, i bicchieri appoggiati sui tavolini sono rimasti al loro posto.Jonahlomu ha scritto: ...
mi chiedo quindi chi, con turbolenze di questo genere, non se la farebbe sotto?
....
Il video che ho postato lo trovo un buon esempio In relazione alla paura di volare associata alle turbolenze.
Da ex pauroso ( anni fa avevo estrema difficoltà semplicemente a immaginare di volare, mentre oggi lo faccio senza problemi), sono consapevole che se passassi una situazione analoga a quella del video ne rimarrei sicuramente traumatizzato: mi interessa quindi una opinione da addetti ai lavori: turbolenze del genere possano mettere in pericolo la sicurezza del volo?? ( occorre secondo me guardarlo tutto per capire meglio).
Trovo che la similitudine con un autobus su una strada piena di buche sia la più adatta per queste situazioni: non confortevole ma anche non pericolosa.
Oddio, magari non siamo d'accordo sulla definizione di pericoloso: tentare di bere un caffè caldo in quella situazione, effettivamente, qualche pericolo lo comporta
E torniamo anche al post di Lampo a proposito delle domande fatte e rifatte: le turbolenze non sono pericolose per l'aereo! Tenete le cinture allacciate quando siete seduti, magari allentate, e mettetevi il cuore in pace.
Se ne è parlato anche qui fino all'altro giorno. Capisco che ognuno cerchi delle risposte "personalizzate" per il proprio caso particolare, ma quando si tratta di argomenti tecnici: quelli sono!
Edit: Oops. Fregato sul tempo.
Leonardo
Se l'uomo fosse stato creato per volare avrebbe avuto più soldi!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Ragazzi,
dato che, molto probabilmente, quella che io definisco "turbolenza" per voi piloti è una leggera seccatura, o perlopiù un giro in giostra, mi postate qualche link di qualche video, che rifletta appieno il concetto di "turbolenza severa", cosi mi faccio un'idea ??
dato che, molto probabilmente, quella che io definisco "turbolenza" per voi piloti è una leggera seccatura, o perlopiù un giro in giostra, mi postate qualche link di qualche video, che rifletta appieno il concetto di "turbolenza severa", cosi mi faccio un'idea ??
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Intanto guardati il video che ho linkato per capire i limiti dell'aereo, quanto alla turbolenza severa, non ne ho mai incontrata in vita mia, ho preso delle "gran botte" scendendo dalle montagne verso Casablanca, ho volato tante volte sull'equatore, con i fronti intertropicali attivi, ho incontrato turbolenza moderata andando verso Catania, si ballava parecchio, ho interrotto la discesa, sono risalito in quota, ho fatto un giro largo e sono atterrato a Catania venendo da sud dove era tranquillo; anche in discesa tra Teano e Napoli ho trovato turbolenza moderata, circa 5 minuti ed una volta tra Roma e Londra, passate le Alpi ho incominciato a scendere a steps fino a FL110 per atterrare a Londra con 65 nodi di vento frontale e una bella turbolenza. Ricordo anche un avvicinamento VOR a Zurigo di notte... Mai corso rischi comunque, l'aereo non ha mai avuto problemi, qualche caffè caduto (pericoloso perché scotta), qualche maglia macchiata da succo d'arancia, nulla di più. Possibile che sia stato tanto fortunato in 27 anni? L'unico problema serio che mi ricordo in Alitalia è stato quello capitato ad un MD80 che è entrato in un cumulonembo a 320kts invece che ai 270 previsti dalla turbolenza e prese una botta tanto forte da rompere un cuscinetto del motore, perdendo l'olio e dovendo fare un atterraggio con il motore spento. Errore umano.
- flyingbrandon
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Non ho filmati di questo genere ma , penso, che sarebbe veramente difficile tenere in mano un qualsiasi dispositivo che filmi...non so, quindi, se ce ne sono su internet.MartaP ha scritto:Ragazzi,
dato che, molto probabilmente, quella che io definisco "turbolenza" per voi piloti è una leggera seccatura, o perlopiù un giro in giostra, mi postate qualche link di qualche video, che rifletta appieno il concetto di "turbolenza severa", cosi mi faccio un'idea ??
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Li ho visti, grazie, sono molto interessanti!Lampo 13 ha scritto:Intanto guardati il video che ho linkato per capire i limiti dell'aereo...
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
..ti presto la GoPro, se vuoi...la attacchi da qualche parte in cockpit...flyingbrandon ha scritto: Non ho filmati di questo genere ma , penso, che sarebbe veramente difficile tenere in mano un qualsiasi dispositivo che filmi...non so, quindi, se ce ne sono su internet.
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Ma rischi di aspettare 27 anni (vedi lampo 13) per niente.MartaP ha scritto:..ti presto la GoPro, se vuoi...la attacchi da qualche parte in cockpit...flyingbrandon ha scritto: Non ho filmati di questo genere ma , penso, che sarebbe veramente difficile tenere in mano un qualsiasi dispositivo che filmi...non so, quindi, se ce ne sono su internet.
Ciao!
Ciao
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La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare. ( Jovanotti )
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Grazie a tutti per le risposte. Flyingbrandon è sempre molto preciso e utile nelle sue formulazioni e MartaP si distingue sempre per la sua empatia.
Credo più o meno di star mettendo a fuoco il problema: credo che la mia poca fiducia non stia nel mezzo di per sé ma nella possibilità di un errore umano. Un errore nei controlli, un errore dei piloti, un qualsiasi errore minuscolo che date le caratteristiche del mezzo può rivelarsi fatale. Per esempio, domani a Roma è prevista pioggia, dunque il decollo avverrà in mezzo alle nuvole. Questo mi basta per ipotizzare un elemento, diciamo, a sfavore della sicurezza che potrebbe sommarsi ad altro.
Lo so che non avrei dovuto vedermi, anni fa, Air Crash Investigation ma stavo scrivendo una tesi e avevo fin troppo tempo da buttare, evidentemente. Lì mi sono iniziati a venire i primi dubbi, mentre prima, come ho scritto sopra, il volo era un momento che riuscivo a godermi dall'inizio alla fine. Gli ultimi avvenimenti relativi all'abbattimento del volo Malaysian, con foto di corpi sparsi, magari gli stessi che poche ore prima avevano condiviso le foto sui social network, mi hanno messo i brividi. Oggi i disastri aerei sono ancora più "vicini", per quanto molto rari.
E poi il discorso delle turbolenze: oggi stavo guidando e cercavo di prendere appositamente qualche buca, non troppo profonda per non far partire gli ammortizzatori, per fare "esercizio". Niente, il fatto di essere a terra e che la macchina va a 60 km all'ora continua a fare la sua differenza.
In ogni caso, mi salverò il messaggio di Brandon e me lo rileggerò domani sull'aereo.
Grazie a tutti per il tempo che mi avete dedicato. Siete come sempre formidabili.
Credo più o meno di star mettendo a fuoco il problema: credo che la mia poca fiducia non stia nel mezzo di per sé ma nella possibilità di un errore umano. Un errore nei controlli, un errore dei piloti, un qualsiasi errore minuscolo che date le caratteristiche del mezzo può rivelarsi fatale. Per esempio, domani a Roma è prevista pioggia, dunque il decollo avverrà in mezzo alle nuvole. Questo mi basta per ipotizzare un elemento, diciamo, a sfavore della sicurezza che potrebbe sommarsi ad altro.
Lo so che non avrei dovuto vedermi, anni fa, Air Crash Investigation ma stavo scrivendo una tesi e avevo fin troppo tempo da buttare, evidentemente. Lì mi sono iniziati a venire i primi dubbi, mentre prima, come ho scritto sopra, il volo era un momento che riuscivo a godermi dall'inizio alla fine. Gli ultimi avvenimenti relativi all'abbattimento del volo Malaysian, con foto di corpi sparsi, magari gli stessi che poche ore prima avevano condiviso le foto sui social network, mi hanno messo i brividi. Oggi i disastri aerei sono ancora più "vicini", per quanto molto rari.
E poi il discorso delle turbolenze: oggi stavo guidando e cercavo di prendere appositamente qualche buca, non troppo profonda per non far partire gli ammortizzatori, per fare "esercizio". Niente, il fatto di essere a terra e che la macchina va a 60 km all'ora continua a fare la sua differenza.
In ogni caso, mi salverò il messaggio di Brandon e me lo rileggerò domani sull'aereo.
Grazie a tutti per il tempo che mi avete dedicato. Siete come sempre formidabili.
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Marta, una domanda: il corso che hai frequentato ha funzionato bene? Ti ricordi da quale compagnia era organizzato?
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Io ho frequentato il corso della Lufthansa, al Catullo di Verona, un weekend di luglio di 3 anni fa.giuggiu ha scritto:Marta, una domanda: il corso che hai frequentato ha funzionato bene? Ti ricordi da quale compagnia era organizzato?
E' proprio leggendo il forum, che mi sono decisa: http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?f=27&t=26038
Ha funzionato alla grande ma ero molto, molto determinata a superare la fobia del volo!
Su 12 persone che hanno partecipato, tre non sono comunque riuscite a volare, nonostante il supporto della psicoterapeuta.
Ne parlo qui, al decimo post, foto incluse
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... a&start=35
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Te l'ho chiesto perché non ho resistito alla tentazione di andarmi a vedere come sarà la situazione domani pomeriggio tra Roma e la Costa Azzurra su http://www.turbulenceforecast.com/europe.php ed è tutto un bel fiorire di punti rossi!
Ovviamente sapere che POTREI avere un volo turbolento mi ha fatto tornare tutte le mie ansie ma memore di ciò che ha scritto Brandon credo sia arrivato il momento di fare qualcosa perché sento di non riuscire a governare per niente quest'ansia.
Ovviamente sapere che POTREI avere un volo turbolento mi ha fatto tornare tutte le mie ansie ma memore di ciò che ha scritto Brandon credo sia arrivato il momento di fare qualcosa perché sento di non riuscire a governare per niente quest'ansia.
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Nooooooo....un errore minuscolo non si rivela fatale. Noi sbagliamo!! È il sistema che è SICURO proprio perché ogni singolo elemento del sistema è fallibile. Da questo devi partire e non dall'ipotesi opposta. Non è sicuro per mancanza di errori e malfunzioni ma esattamente perché ci sono. Se non metti a fuoco questo, difficilmente puoi sentirti sicuro in aereo. Se io pensassi di essere un pilota, quindi infallibile perché ben addestrato, forse sarei già morto...giuggiu ha scritto:
Credo più o meno di star mettendo a fuoco il problema: credo che la mia poca fiducia non stia nel mezzo di per sé ma nella possibilità di un errore umano. Un errore nei controlli, un errore dei piloti, un qualsiasi errore minuscolo che date le caratteristiche del mezzo può rivelarsi fatale. Per esempio, domani a Roma è prevista pioggia, dunque il decollo avverrà in mezzo alle nuvole. Questo mi basta per ipotizzare un elemento, diciamo, a sfavore della sicurezza che potrebbe sommarsi ad altro.
però, ti ripeto...è la fiducia in te che devi mettere a fuoco...perché è quella che ti "frega". Il sentirti fallibile e riconoscendoti nel genere umano non puoi che vedere due esseri fallibili la davanti...e questo ti spaventa. M lavora su di te...lascia stare i puntini rossi sulla rotta perché, davvero, non ci ricavi nessuna informazione.
No...la differenza la fa la tua percezione e i tuoi pensieri e non il fenomeno fisico. Inizia a mettere i soggetti al posto giusto...ti risulterà tutto piu facile. So che intendi , e risponderai che lo sai, ma....è inconsapevolezza nella parola. Le parole sono "istruzioni"...sii consapevole il piu possibile...compreso quando parli/pensi/comunichi...giuggiu ha scritto:
E poi il discorso delle turbolenze: oggi stavo guidando e cercavo di prendere appositamente qualche buca, non troppo profonda per non far partire gli ammortizzatori, per fare "esercizio". Niente, il fatto di essere a terra e che la macchina va a 60 km all'ora continua a fare la sua differenza.
Si bravo porta il messaggio....stampalo...e soffiati il naso....giuggiu ha scritto:
In ogni caso, mi salverò il messaggio di Brandon e me lo rileggerò domani sull'aereo.
Grazie a tutti per il tempo che mi avete dedicato. Siete come sempre formidabili.
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Brandon, grazie ancora.
Vedo che siamo coetanei, solo che tu mi stai avanti anni luce.
Una mia curiosità personale: hai mai avuto paura lassù come pilota o come passeggero?
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Sai cos'è il punto? Se tu fossi sicuro che guardando un sito moriresti, non avresti l'impulso di aprirlo anche se avessi la curiosità di vederlo. Il NON resistere è un concetto "idiota"...non resisti perché VUOI andare a vederlo...perché non ti vuoi staccare da questo meccanismo. Quando hai voglia di controllare, e senti l'impulso irrefrenabile, è la,prima spia...agisci subito...non aspettare che arrivi la seconda, l'ansia, la terza, il panico e cosi via. Costruisci la tua paura...poi ti meravigli. In effetti fai dei capolavori...sei bravo...ma ora puoi fare altro... capisci è che come tirarsi una martellata nei co****ni e stupirsi che facciano male? E, inoltre, ci si incazza con il martello perché è la causa...giuggiu ha scritto: Ovviamente sapere che POTREI avere un volo turbolento mi ha fatto tornare tutte le mie ansie ma memore di ciò che ha scritto Brandon credo sia arrivato il momento di fare qualcosa perché sento di non riuscire a governare per niente quest'ansia.
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Quando ero Istruttore di volo in Aeronautica Militare c'era un solo tipo di allievo che ci terrorizzava:
quello che non sbagliava mai.
E' impossibile vivere una vita da Piloti senza fare centinaia e centinaia di errori, più o meno grandi,
di avere centinaia e centinaia di eventi inattesi, di piccole o grandi avarie.
Tutto questo non è pericoloso, oggi, nel 2015, tutte le esperienze di questi 112 anni di voli, di errori, di incidenti, di avarie, sono state studiate, capite, corrette e il sistema è stato "tarato" proprio su queste cose.
Il volo malese non ha avuto un incidente aereo, è stato abbattuto da un missile.
Se ti sparano mentre guidi l'automobile, pensi di aver avuto un incidente?
Cosa si faceva con quegli allievi? Li si portava nelle condizioni di sbagliare, si stressavano, si faceva in modo che perdessero il controllo della situazione in modo di vedere come reagivano, come e se ritrovavano il bandolo della matassa, se erano capaci di riportare la situazione nei binari dello standard... eravamo perfidi ma a fin di bene!
Insomma, li davanti ci sono due bravi professionisti, che sanno bene quello che fanno, che sono costantemente controllati e giudicati, in media ogni due mesi, nel loro modo di lavorare, che operano in un ambiente creato per metterli in condizione di pilotare nel modo più SICURO, ECONOMICO, REGOLARE E PUNTUALE.
quello che non sbagliava mai.
E' impossibile vivere una vita da Piloti senza fare centinaia e centinaia di errori, più o meno grandi,
di avere centinaia e centinaia di eventi inattesi, di piccole o grandi avarie.
Tutto questo non è pericoloso, oggi, nel 2015, tutte le esperienze di questi 112 anni di voli, di errori, di incidenti, di avarie, sono state studiate, capite, corrette e il sistema è stato "tarato" proprio su queste cose.
Il volo malese non ha avuto un incidente aereo, è stato abbattuto da un missile.
Se ti sparano mentre guidi l'automobile, pensi di aver avuto un incidente?
Cosa si faceva con quegli allievi? Li si portava nelle condizioni di sbagliare, si stressavano, si faceva in modo che perdessero il controllo della situazione in modo di vedere come reagivano, come e se ritrovavano il bandolo della matassa, se erano capaci di riportare la situazione nei binari dello standard... eravamo perfidi ma a fin di bene!
Insomma, li davanti ci sono due bravi professionisti, che sanno bene quello che fanno, che sono costantemente controllati e giudicati, in media ogni due mesi, nel loro modo di lavorare, che operano in un ambiente creato per metterli in condizione di pilotare nel modo più SICURO, ECONOMICO, REGOLARE E PUNTUALE.
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
A parte che non sono avanti....il punto è che io sono dove sono e tu sei dove sei e nessuno dei due è in una posizione migliore. Davanti, dietro, di fianco...sono solo posizioni RELATIVE...non c'è quella giusta o quella sbagliata...cambi prospettiva e chi è davanti te lo ritrovi dietro. Sei libero come me ma ti poni dei vincoli CONTRARI alla vita, e per questo ti risulta piu faticosa. Nel medesimo istante in cui togli quei vincoli, stando nella medesima posizione in cui sei...ti senti libero..e la posizione è la stessa. Ti hanno messo delle catene...ma, in realtà, ti hanno fatto credere di averle...non le hai più...ma tu rimani lì pensando di averle. È questa la differenza. Ti puoi muovere ma siccome vivi nei tuoi pensieri....secondo te ci sono ancora. Se guardi...non ci sono piu.giuggiu ha scritto:Brandon, grazie ancora.
Vedo che siamo coetanei, solo che tu mi stai avanti anni luce.
Una mia curiosità personale: hai mai avuto paura lassù come pilota o come passeggero?
No...mai avuta lassù. Non lo ho avuta neanche quando avevo solo una trentina di ore di volo, con un monomotore, da solo ho avuto un problema...anche abbastanza consistente. Una volta a terra ho detto "c***o"! Ma ho capito che fare sarei riuscito a fare il pilota.
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Comunque ricordati una cosa...non ti preoccupare di come morirai...può darsi che non sia nelle tue possibilità evitarlo...ma preoccupati di come vivi...e quello è sì nelle tue facoltà....
Non pensare a come volare senza paura...pensa a come volare divertendoti. Se pensi alla paura...le dai forza. Sono questi piccoli cambiamenti che fanno differenza nella vita. Non pensare mai a cosa vuoi evitare ma a cosa vuoi fare. Non vivere per non ammalarti...vivi per essere sano. Non so se è chiaro il concetto...
Ciao!
Non pensare a come volare senza paura...pensa a come volare divertendoti. Se pensi alla paura...le dai forza. Sono questi piccoli cambiamenti che fanno differenza nella vita. Non pensare mai a cosa vuoi evitare ma a cosa vuoi fare. Non vivere per non ammalarti...vivi per essere sano. Non so se è chiaro il concetto...
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Un tempo ero così. Sono anche andato due volte in America nella stessa estate con dentro solo la voglia di divertirmi e di godermi il panorama. Non so se riuscirò a tornare a essere così, mi basterebbe fare un piccolo passo.flyingbrandon ha scritto:Non pensare a come volare senza paura...pensa a come volare divertendoti.
Per esempio, un trucco per non spaventarmi durante le turbolenze. Che so, un mantra, una respirazione, una meditazione, un'immagine.
Comunque il messaggio è chiarissimo. Venire qui e "sfogarsi" aiuta molto.
- flyingbrandon
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Non dovresti mai puntare a ciò che eri!!! Devi, semmai, puntare a ciò che sarai aumentando la consapevolezza di ciò che sei. Questa non è una piccola sfumatura ma un passo "enorme". Tu sei ciò che sei proprio perché eri ciò che eri. Tu vuoi evolvere e non regredire. La tua leggerezza passata non era frutto di una mente libera ma di una struttura, debole, che non ha piu retto i propri schemi. È una fortuna che tu non sia più quello che eri perché ciò ti permette di diventare ciò che vorrai. Quindi il passo, piccolo o grande che sia, non dovrà mai essere indietro ma in avanti.giuggiu ha scritto:
Un tempo ero così. Sono anche andato due volte in America nella stessa estate con dentro solo la voglia di divertirmi e di godermi il panorama. Non so se riuscirò a tornare a essere così, mi basterebbe fare un piccolo passo.
Non ci sono trucchi perché i trucchi , o qualsiasi espediente, ti allontano dalla conoscenza. Va bene qualsiasi cosa ti faccia vivere esattamente la turbolenza in tutto ciò che concerne. È la presenza che deve aumentare e non la distrazione. Io consiglio molto l'attenzione alla respirazione perché non puoi essere in tensione ed avere una respirazione regolare. Ma, ad esempio, puoi armarti di carta e penna e segnarti l'ora a cui inizia la turbolenza, l'effetto che fa sulla tua respirazione, l'effetto che fa sugli altri, e scrivere l'ora a cui termina. Ogni 5/10 minuti metti sul foglio ciò che pensi e ciò che vedi. Se l'aereo balla, cosa accade? Non lasciare correre la mente...perché li non stai piu vivendo la turbolenza ma inizi a vivere in un pensiero. A fine volo riguardi le durate...i ritmi respiratori che hai avuto, confronti ciò che è stata una sensazione con ciò che è stata la realtà. Dopo 3 minuti di turbolenza, che a te sono sembrati un'eternità, scrivi...NON È SUCCESSO NULLA...a conclusione.giuggiu ha scritto:
Per esempio, un trucco per non spaventarmi durante le turbolenze. Che so, un mantra, una respirazione, una meditazione, un'immagine.
Comunque il messaggio è chiarissimo. Venire qui e "sfogarsi" aiuta molto.
Ciao!
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Caro Giuggiu,
ho trovato questo:
Turbolenze in volo... nulla da preoccuparsi, con Matteo Labò - IN VOLO COL PILOTA
Verso il minuto 12:00 puoi vedere la flessione dell'ala durante una turbolenza e più avanti anche i test che vengono effettuati , sempre sulle ali, per avere le certificazioni...che, molto probabilmente, è parte del video che ha postato Lampo..
ho trovato questo:
Turbolenze in volo... nulla da preoccuparsi, con Matteo Labò - IN VOLO COL PILOTA
Verso il minuto 12:00 puoi vedere la flessione dell'ala durante una turbolenza e più avanti anche i test che vengono effettuati , sempre sulle ali, per avere le certificazioni...che, molto probabilmente, è parte del video che ha postato Lampo..
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Ciao a tutti! Vi scrivo dalla Costa Azzurra.
Neanche a farlo apposta, il volo è andato liscio come l'olio, dunque per dirla alla Brandon, un'altra volta mi sono rovinato la vita per niente!
Nonostante avessi salvato il suo messaggio sul telefono, ero teso comunque.
La cosa che proprio non mi spiego razionalmente è: perché ho paura delle turbolenze in crociera mentre quella reale che è successa all'atterraggio l'ho sentita come le sentivo un tempo?
Cioè, i miei colleghi erano più agitati di me, io invece mentre li rassicuravo guardavo fuori dal finestrino, vedevo questo mare bellissimo e il sole fuori e mi distendevo. Sentivo l'aereo sicuro e stabile e immaginavo che in fase di atterraggio ci potesse essere un po' di vento ma non molto di più.
Forse capire quaesto passaggio mi può essere utile per venirne a capo. Ovvio, non sto parlando di turbolenze forti, anzi. Ma la differenza, in quel famoso volo di tre anni fa, la fece il fatto che eravamo in mezzo alla nebbia, che non si vedeva un fico secco e che è durata i 3/4 del viaggio. Tutto questo ha a che fare col controllo?
Neanche a farlo apposta, il volo è andato liscio come l'olio, dunque per dirla alla Brandon, un'altra volta mi sono rovinato la vita per niente!
Nonostante avessi salvato il suo messaggio sul telefono, ero teso comunque.
La cosa che proprio non mi spiego razionalmente è: perché ho paura delle turbolenze in crociera mentre quella reale che è successa all'atterraggio l'ho sentita come le sentivo un tempo?
Cioè, i miei colleghi erano più agitati di me, io invece mentre li rassicuravo guardavo fuori dal finestrino, vedevo questo mare bellissimo e il sole fuori e mi distendevo. Sentivo l'aereo sicuro e stabile e immaginavo che in fase di atterraggio ci potesse essere un po' di vento ma non molto di più.
Forse capire quaesto passaggio mi può essere utile per venirne a capo. Ovvio, non sto parlando di turbolenze forti, anzi. Ma la differenza, in quel famoso volo di tre anni fa, la fece il fatto che eravamo in mezzo alla nebbia, che non si vedeva un fico secco e che è durata i 3/4 del viaggio. Tutto questo ha a che fare col controllo?
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Il passaggio utile per venirne a capo è che sei...."zuccone". Ora ti faccio io il riepilogo di quello che ti è accaduto andando in costa azzurra. In crociera non hai avuto turbolenza, in discesa si ma l'hai vissuta come una volta. Se non avessi pensato e neanche ipotizzato come stai continuando a fare, sarebbe stato un normale viaggio in aereo,con perfino un po' di turbolenza all'atterraggio. Guardando fuori dal finestrino ti sei serenamente immerso nella realtà...e hai goduto di ciò che stavi vivendo. Il problema non è, quindi, perché anni fa è successo bla bla bla. Ci possono anche essere di meccanismi di innesco che a posteriori hai associato, inconsciamente, alla turbolenza...ma ciò richiederebbe non sono un inutile sforzo ma la soluzione sarebbe la stessa...vivi QUI E ORA. Tu, anche in questo racconto ti chiedi come mai hai avuto niente paura in discesa o come una volta DANDO PER SCONTATO E CERTO che in crociera ne avresti avuta di più. Ma in crociera non c'è stata...tutto quello che hai vissuto, compreso quello che hai vissuto a terra prima di partire è INESISTENTE. Tu confronti, anche ora, un dato reale, (non ti ha dato fastidio) con un dato ipotetico (in crociera ne avrei avuta di più)...e sai qual è il problema di questo confronto? Che non registri questa esperienza come un successo...non la registri neanche come un "che c*****e che sono a vivere nella testa"...e tu permane nei tuoi schemi in tutta "serenità". In pratica...a cagarsi sotto tutti con il carico da 10...quando c'è da gioire...tutti con prudenza...."si mah vediamo...forse..."giuggiu ha scritto: La cosa che proprio non mi spiego razionalmente è: perché ho paura delle turbolenze in crociera mentre quella reale che è successa all'atterraggio l'ho sentita come le sentivo un tempo?
Cioè, i miei colleghi erano più agitati di me, io invece mentre li rassicuravo guardavo fuori dal finestrino, vedevo questo mare bellissimo e il sole fuori e mi distendevo. Sentivo l'aereo sicuro e stabile e immaginavo che in fase di atterraggio ci potesse essere un po' di vento ma non molto di più.
Forse capire quaesto passaggio mi può essere utile per venirne a capo. Ovvio, non sto parlando di turbolenze forti, anzi. Ma la differenza, in quel famoso volo di tre anni fa, la fece il fatto che eravamo in mezzo alla nebbia, che non si vedeva un fico secco e che è durata i 3/4 del viaggio. Tutto questo ha a che fare col controllo?
Ciao!
P.S con questo meccanismo, se ci fosse stata anche in crociera e l'avessi vissuta come una volta ti saresti detto "stavolta è andata bene...strano" e non "c***o...non ho più paura della turbolenza" ...non so se mi spiego...
P.P.S. Nonostante la realtà ti abbia mostrato che la tua NON è paura della turbolenza tu continui a pensare di avere un problema con la turbolenza e non con i tuoi pensieri...
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
PS
....si, è probabile... ...ma non si sa mai....MAURIZIO60 ha scritto: Ma rischi di aspettare 27 anni (vedi lampo 13) per niente.
Ciao
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Ciao, vorrei dare il mio contributo perchè penso di aver capito un aspetto, credo importante, e voglio condividerlo con chi come me sta cercando di cambiare atteggiamento verso la paura del volo. Ovviamente, come spesso accade qui, sono state le parole di Brandon a smuovere le acque. In particolare, con me e con altri "fifoni", è stato il suo ridondante invito a vivere il momento (anche se di terrore) a farmi ragione in una direzione.
L'ultimo viaggio l'ho fatto prendendo una medicina. Se penso (con sincerità) agli effetti, non trovo l'inibizione della paura, ma una cosa molto più semplice: la chimica mi amplificava la sensazione del momento che stavo vivendo, fermava l'orologio mentale, mi impediva di pensare a cosa sarebbe potuto succedere SE. Ecco allora "l'illuminazione": forse è questo che intende dire Brandon? Forse è il "qui e ora" che deve diventare l'unico terreno su cui stare per vivere l'esperienza? In effetti, parlo ai fifoni come me, a fregarci non è l'aereo che fa il suo percorso fregandosene di noi: ad inchiodarci alla sedia è solo la nostra testa che proietta catastrofi partendo da un rumore, una turbolenza, dal cicalino emesso dal pulsante di chi siede a fianco a noi e chiama l'hostess facendoci invece pensare ad un rumore di malfunzionamento.
Domenica dovrò fare un viaggio molto lungo, transoceanico, oltre 15 ore (3 + 12). A Gennaio ero teso, da febbraio 2015 ad oggi molto più sereno. Lascerò le medicine a casa, cercherò di vivere ogni momento per come è e non per come potrebbe essere. Sdrammatizzando, due sole sono le paure su cui purtroppo nessuno potrà obiettare: mi annoierò a morte (12 ore!!!!) e mangerò malissimo (volo in economy).
Ultimo consiglio da fifone a fifoni: se potete, non leggete il forum stile "bigino" prima dell'interrogazione (aka partenza) cercando la dritta perfetta. Se potete, leggetelo regolarmente, prima o poi la paura di mettersi in discussione potrebbe scomparire
ciao!
L'ultimo viaggio l'ho fatto prendendo una medicina. Se penso (con sincerità) agli effetti, non trovo l'inibizione della paura, ma una cosa molto più semplice: la chimica mi amplificava la sensazione del momento che stavo vivendo, fermava l'orologio mentale, mi impediva di pensare a cosa sarebbe potuto succedere SE. Ecco allora "l'illuminazione": forse è questo che intende dire Brandon? Forse è il "qui e ora" che deve diventare l'unico terreno su cui stare per vivere l'esperienza? In effetti, parlo ai fifoni come me, a fregarci non è l'aereo che fa il suo percorso fregandosene di noi: ad inchiodarci alla sedia è solo la nostra testa che proietta catastrofi partendo da un rumore, una turbolenza, dal cicalino emesso dal pulsante di chi siede a fianco a noi e chiama l'hostess facendoci invece pensare ad un rumore di malfunzionamento.
Domenica dovrò fare un viaggio molto lungo, transoceanico, oltre 15 ore (3 + 12). A Gennaio ero teso, da febbraio 2015 ad oggi molto più sereno. Lascerò le medicine a casa, cercherò di vivere ogni momento per come è e non per come potrebbe essere. Sdrammatizzando, due sole sono le paure su cui purtroppo nessuno potrà obiettare: mi annoierò a morte (12 ore!!!!) e mangerò malissimo (volo in economy).
Ultimo consiglio da fifone a fifoni: se potete, non leggete il forum stile "bigino" prima dell'interrogazione (aka partenza) cercando la dritta perfetta. Se potete, leggetelo regolarmente, prima o poi la paura di mettersi in discussione potrebbe scomparire
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Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Portati un libro del genere che ti piace, un giallo ad esempio, con molti incidenti aerei , la settimana enigmistica, ma solo se ti piace farla, parla con la vicina, tienile la mano e confortala come se fosse l'unica ad avere paura, (se vai oltre poi sono problemi molto più seri di un volo in aereo ), portati un panino, tanto nessuno se ne accorge che ce l'hai, caramelle contro l'otturazione delle orecchie che potrai distribuire ai vicini con sufficienza ricavandone ammirazione e chissà cosa altro dalla vicina a cui stringevi la mano. Ma che te lo devo dire io? Il volo è un mezzo, non un fine. Datti da fare! Buon viaggio.Febbraio2015 ha scritto: Sdrammatizzando, due sole sono le paure su cui purtroppo nessuno potrà obiettare: mi annoierò a morte (12 ore!!!!) e mangerò malissimo (volo in economy).
ciao!
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
Re: Io e le turbolenze (anche quando non ci sono)
Esattamente !!!!Febbraio2015 ha scritto: Ecco allora "l'illuminazione": forse è questo che intende dire Brandon? Forse è il "qui e ora" che deve diventare l'unico terreno su cui stare per vivere l'esperienza? In effetti, parlo ai fifoni come me, a fregarci non è l'aereo che fa il suo percorso fregandosene di noi: ad inchiodarci alla sedia è solo la nostra testa che proietta catastrofi partendo da un rumore, una turbolenza, dal cicalino emesso dal pulsante di chi siede a fianco a noi e chiama l'hostess facendoci invece pensare ad un rumore di malfunzionamento....