MartaP ha scritto:
Sono curiosa: anche tu di recente hai seguito un corso per sulla paura di volare.
Com'è andata?
Ciao Marta sono stato un po' assente dal forum negli ultimi 3 mesi
Il corso è andato bene, tra l'altro abbiamo formato un gruppo su whatsapp e ci scriviamo tutti ogni volta che qualcuno di noi deve prendere un aereo, corredando il tutto di immancabili fotografie dagli oblò (in aprile e in maggio ne ho fatte alcune dell'Etna in decollo e in atterraggio che non erano niente male). Adesso cerco di postarle se capisco come si fa.
Purtroppo a me non è servito a granchè, cioè mi sono divertito molto e il bambino che è in me ha passato momenti di vera gioia alla guida del simulatore a Fiumicino
, ma la paura non è passata, è praticamente come prima. Ho letto molto di aviazione negli ultimi dieci anni, e quindi gli elementi tecnici del corso li conoscevo già, tra l'altro avendo una laurea scientifica so "come fa a star su l'aereo". So quale livello di tecnologia ci sia su un aereo e che mole di migliaia di professionisti lavori alla realizzazione di un singolo modello, per anni e anni, prima che venga messo in commercio... e quale sia la preparazione dei piloti, così come la legislazione internazionale in materia di aviazione, procedure di sicurezza, eccetera. C'era gente al corso che non sapeva nulla di tutto ciò e quindi si è calmata sentendo queste spiegazioni, che invece a me non bastano... quando sono in volo sono in uno stato di ansia perenne (fortunatamente controllata), ma ogni volta che sento un rumore sento un tuffo al cuore e mi parte la tachicardia, specialmente quando si sente il suono che preannuncia un messaggio dai piloti o dagli assistenti di volo... che poi puntualmente si rivela essere l'annuncio del meteo o del carrello delle bevande che sta per passare o il benvenuto della compagnia aerea o l’Etna alla nostra sinistra, ecc ecc. Razionalmente so che è molto improbabile che il mio aereo cada (anche perchè come ci hanno ripetuto fino alla nausea, l'aereo PLANA non cade) ma penso che se si verificasse una qualunque avaria a bordo, e conseguente atterraggio di sicurezza / emergenza (e di questi purtroppo se ne sentono, anche in Europa), pur restando tutti vivi e illesi, io arriverei morto d'infarto per lo spavento.
Comunque, nonostante mi sia rimasta la paura, ci sono stati alcuni spunti di riflessione che mi hanno aiutato molto (e mi aiutano tuttora):
1) comandante e assistente di volo, al corso, ci hanno fatto notare che non sono dei pazzi suicidi (a parte la drammatica eccezione che conferma la regola, mi riferisco al volo GW), anche loro vogliono tornare a casa dopo una giornata di lavoro, e lo fanno da decine di anni. La presenza a bordo in prima persona di chi lavora sull'aereo è in effetti molto convincente. E la faccia contrita dell’assistente di volo non significa che sia informato di una catastrofe imminente ma magari è solo perché ha litigato con la moglie.
2) sul simulatore ho chiesto al comandante come si faccia umanamente a tenere sotto controllo tutta quella mole di strumenti e indicatori, la risposta grosso modo è stata che non è l’uomo a tenere sotto controllo la macchina, ma viceversa. E’ una differenza sottile ma radicale, e mi sono reso conto che in effetti di cavolate non puoi farne, la strumentazione continua a mandarti segnali per "aiutarti" alla guida; oltre al fatto che l'aereo, anche quando l'autopilota non è inserito, va fondamentalmente da solo. Non è come in auto, che se svieni al volante vai a sbattere.
3) i sistemi in parallelo; lo sapevo già, ma effettivamente sapere che se si rompe qualcosa di meccanico, elettrico o elettronico, ci sono almeno altri due sostituti è confortante. Se in auto ti scoppia una gomma sei costretto a fermarti (e se sei in autostrada te la vedi molto brutta), in aereo se si rompe qualcosa probabilmente il passeggero non se ne accorge nemmeno, perchè c'è un sistema in parallelo. Questo mi calma (più o meno) anche relativamente ai cosiddetti "bogus", i pezzi di ricambio usurati (o addirittura non corretti per il tipo di velivolo), di cui secondo certe inchieste giornalistiche (a cui ovviamente da fobico tendo a dare peso) ci sarebbe un vero e proprio traffico internazionale con la connivenza (oliata) di enti certificatori ecc ecc. Ok adesso mi salteranno tutti in testa dicendomi che sono boiate, ma da fobico… abbiate pazienza. Comunque anche in questo caso, se un pezzo di ricambio usurato o non idoneo va in panne, IN TEORIA dovrebbe essercene un altro (magari usurato anche lui
)... P.S. ho visto che nel forum c’è un thread dedicato ai bogus
4) due teste ragionano meglio di una e c’è un motivo ben preciso per cui sono in due; il comandante ci spiegava che al di là della gerarchia formale, lui e il primo ufficiale si confrontano di continuo (anche per procedura) e che anche il grado inferiore può anzi deve comunicare se qualcosa non lo convince o se la pensa diversamente dal comandante, se ne discute e si trova la soluzione migliore nel miglior interesse di… restare vivi. C’è molta più apertura mentale lì che non in qualunque altro contesto che preveda delle gerarchie (se penso alle aziende, dove fin troppo spesso idioti patentati sono al comando di gente ben più preparata e intelligente, che è costretta a rispondere sempre sì anche a costo di fare cavolate, per non subire conseguenze… c’è un abisso).
5) gli assistenti di volo sono davvero al servizio del passeggero in difficoltà. Se dovessi avere un attacco di panico so di potermi rivolgere a loro che sapranno cosa fare (alcune volte ho visto passeggeri in difficoltà portati in una fila vuota e attorniati da loro, senza essere abbandonati un attimo), oltre a essere anche preparati su procedure / manovre mediche di emergenza.
MartaP ha scritto:
Perchè non ricominciamo? quote]
Cosa intendi, rifare il corso? Ci ho pensato… magari entro l’anno prossimo ripeto ☺