Allora non hai paura...ti capita, a tratti....va bene...PIMPI ha scritto: No, stamattina però sì..poi mi è passata di nuovo..![]()
È come la coda....a tratti..
O la nebbia..a banchi!
O...meglio che vada a dormire!!
come vincere l'ansia del volo? posso farcela?
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- flyingbrandon
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Re: come vincere l'ansia del volo? posso farcela?
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Re: come vincere l'ansia del volo? posso farcela?
Salve a tutti, torno di nuovo a scrivere a distanza di qualche giorno... non ho in programma nessun volo ma volevo riprendere un argomento sull'ansia e sulla pianificazione del futuro che, almeno per me non era del tutto concluso. Spero di non andare eccessivamente OT
.
Il fatto è che ho ragionato un po' sui vostri post, specialmente su quelli di Flightbrandon che si è addentrato un po' di più sulla questione della paura del volo legata a come si vive la propria vita: sono d'accordo che la vita si viva più intensamente vivendola momento per momento e non solo, forse non essendo spossati dall'ansia siamo anche più energici e più ludici per prendere decisioni, importanti o meno. Credo però che alla fine la vita sia necessariamente un tentativo di pianificazione: voglio dire, dando per scontato che il futuro non esista (ho letto un paio di libri del fisico Carlo Rovelli in questi giorni dove si parla principalmente del tempo e beh, non solo il futuro non esiste, ma probabilmente non esiste proprio il tempo... ma questa è un'altra storia ) è altrettanto vero che molte delle nostre azioni quotidiane sono fatte per cercare di pianificare il futuro, cercare di indirizzarlo dove vogliamo. Mi lavo i denti sì per pulire la bocca dopo ogni pasto ma anche per PREVENIRE le carie. In questo momento non ce l'ho, ma tenendo un certo comportamento rischio di farmele venire; vado a scuola, mi laureo perché PREVEDO che questo mi aiuti per il mondo del lavoro o comunque faccia di me una persona in grado di stare al mondo; non studio per un compito in classe quindi PREVEDO che ciò mi porterà a fare una figura barbina davanti a tutta la classe... insomma, potrei andare avanti per molto ma penso si sia capito... l'esperienza e la conoscenza ci aiutano a tentare di prevedere piccole (o grandi) cose che ancora non sono... certe di queste cose a me personalmente creano ansia... cioè l'aspettativa in sè crea ansia... ora è vero che io dai miei precedenti voli non potrei tirare somma negativa ma la conoscenza mi dice che qualcosa di negativo potrebbe succedere (come per attraversare la strada, accendere un microonde o tagliarmi le unghie...) e allora ecco che la testa fa quello per cui si sente progettata, difendere il corpo, e quindi...: attenzione pericolo, non volare!!
E dopo questo volo (appunto!
) pindarico spero di essermi fatto capire e soprattutto di non aver annoiato nessuno.
Grazie a chi vorrà e potrà rispondere, a presto


Il fatto è che ho ragionato un po' sui vostri post, specialmente su quelli di Flightbrandon che si è addentrato un po' di più sulla questione della paura del volo legata a come si vive la propria vita: sono d'accordo che la vita si viva più intensamente vivendola momento per momento e non solo, forse non essendo spossati dall'ansia siamo anche più energici e più ludici per prendere decisioni, importanti o meno. Credo però che alla fine la vita sia necessariamente un tentativo di pianificazione: voglio dire, dando per scontato che il futuro non esista (ho letto un paio di libri del fisico Carlo Rovelli in questi giorni dove si parla principalmente del tempo e beh, non solo il futuro non esiste, ma probabilmente non esiste proprio il tempo... ma questa è un'altra storia ) è altrettanto vero che molte delle nostre azioni quotidiane sono fatte per cercare di pianificare il futuro, cercare di indirizzarlo dove vogliamo. Mi lavo i denti sì per pulire la bocca dopo ogni pasto ma anche per PREVENIRE le carie. In questo momento non ce l'ho, ma tenendo un certo comportamento rischio di farmele venire; vado a scuola, mi laureo perché PREVEDO che questo mi aiuti per il mondo del lavoro o comunque faccia di me una persona in grado di stare al mondo; non studio per un compito in classe quindi PREVEDO che ciò mi porterà a fare una figura barbina davanti a tutta la classe... insomma, potrei andare avanti per molto ma penso si sia capito... l'esperienza e la conoscenza ci aiutano a tentare di prevedere piccole (o grandi) cose che ancora non sono... certe di queste cose a me personalmente creano ansia... cioè l'aspettativa in sè crea ansia... ora è vero che io dai miei precedenti voli non potrei tirare somma negativa ma la conoscenza mi dice che qualcosa di negativo potrebbe succedere (come per attraversare la strada, accendere un microonde o tagliarmi le unghie...) e allora ecco che la testa fa quello per cui si sente progettata, difendere il corpo, e quindi...: attenzione pericolo, non volare!!
E dopo questo volo (appunto!

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- Giutreas
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Re: come vincere l'ansia del volo? posso farcela?
Lavarti i denti per evitare la carie è un’azione che dipende da te, laurearti per trovare un impiego anche, la pianificazione e l’esecuzione di un volo in sicurezza no 

Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.
- Exence
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Re: come vincere l'ansia del volo? posso farcela?
l'esperienza e la conoscenza, più che servire a "prevedere" le cose, ci aiutano ad affrontarle secondo me...
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- flyingbrandon
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Re: come vincere l'ansia del volo? posso farcela?
È certo che la vita abbia una sua componente di pianificazione. Il solo avere degli orari di lavoro ti porta a dover mettere una sveglia e fare determinate azioni “in funzione di”...ma, come in tutto, quello che fa la differenza è il “giusto peso”. Soprattutto ci possono essere aspetti della vita che NON vanno pianificati...ed aspetti che richiedono una pianificazione in linea di massima ma che richiedono una elasticità capace di adattare “la pianificazione” a ciò che accade momento per momento. Io mi pulisco i denti perché mi scoccia cappottare la persona che ho di fronte e parlare con pezzi di insalata sugli incisivi. So benissimo che la pulizia dentale fa parte di una componente favorevole al benessere dentale così come so che posso lavarmi i denti e avere lo stesso delle carie. Non è che perché mi viene comunque la carie, o viene al mio vicino, allora passo OGNI momento della giornata a lavarmi i denti con l’ansia che mi venga un’altra carie. Il fatto che tu “preveda”...non è significativo del fatto che ciò “accada”. Distinguere il proprio pensiero dalla realtà è già un buon punto di partenza...invece , la persona che genera ansia, spesso si sofferma sull’aspetto negativo come se fosse già capitato pensando ad una sorta di capacità di intuire esattamente la realtà. Non è neanche vero che se studi va sempre bene...così come che non hai studiato e non ti possa andare di c**o. Quindi ok fare la cosa che al momento ci sembra più corretta per proseguire l’obbiettivo...ma poi si abbandona “l’idea” e si rimane sulla realtà.philou ha scritto: Credo però che alla fine la vita sia necessariamente un tentativo di pianificazione: voglio dire, dando per scontato che il futuro non esista (ho letto un paio di libri del fisico Carlo Rovelli in questi giorni dove si parla principalmente del tempo e beh, non solo il futuro non esiste, ma probabilmente non esiste proprio il tempo... ma questa è un'altra storia ) è altrettanto vero che molte delle nostre azioni quotidiane sono fatte per cercare di pianificare il futuro, cercare di indirizzarlo dove vogliamo. Mi lavo i denti sì per pulire la bocca dopo ogni pasto ma anche per PREVENIRE le carie. In questo momento non ce l'ho, ma tenendo un certo comportamento rischio di farmele venire; vado a scuola, mi laureo perché PREVEDO che questo mi aiuti per il mondo del lavoro o comunque faccia di me una persona in grado di stare al mondo; non studio per un compito in classe quindi PREVEDO che ciò mi porterà a fare una figura barbina davanti a tutta la classe... insomma, potrei andare avanti per molto ma penso si sia capito...
L’aspettativa non rappresenta il tentativo di prevedere ciò che potrebbe accadere ma aspettare che accada ciò che abbiamo previsto...ed ecco che sei costretto a tenere la tua mente al futuro. La conoscenza e l’esperienza NON servono a fare l’indovino ma ad avere più possibilità di risolvere qualcosa nel momento in cui ti capita.philou ha scritto: l'esperienza e la conoscenza ci aiutano a tentare di prevedere piccole (o grandi) cose che ancora non sono... certe di queste cose a me personalmente creano ansia... cioè l'aspettativa in sè crea ansia...
Faccio spesso l’esempio del briefing che facciamo prima di ogni decollo ...in caso dovesse piantare un motore...c’è una possibilità che accada...siamo addestrati a quella evenienza...ed è giusto ricordare cosa fare e dove andare. Ma una volta chiarito cosa fare e dove si torna con la mente al presente...non faccio la corsa di decollo con il piede dentro per correggere l’imbardata di una piantata motore che non c’è.
E qui torniamo al giusto peso...e la testa, che non è automatica, non deve danneggiare il corpo per difendersi da qualcosa che non sta accadendo...ed ecco perché io decollo e non finisco fuori pista correggendo un’imbardata Che non c’è...philou ha scritto: ora è vero che io dai miei precedenti voli non potrei tirare somma negativa ma la conoscenza mi dice che qualcosa di negativo potrebbe succedere (come per attraversare la strada, accendere un microonde o tagliarmi le unghie...) e allora ecco che la testa fa quello per cui si sente progettata, difendere il corpo, e quindi...: attenzione pericolo, non volare!!
E dopo questo volo (appunto!) pindarico spero di essermi fatto capire e soprattutto di non aver annoiato nessuno.
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Ciao!
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