La paura di volare dei VIP
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La paura di volare dei VIP
Sempre di più L’ultimo a confessare è stato Sandro Bondi: mi prende il panico, sono andato negli Stati Uniti in nave
Paura di volare, la tribù che resta a terra
Da Fiorello al regista Montaldo, che ha fatto 32 ore di viaggio pur di non prendere un volo. Ma c’è chi «guarisce»
ROMA — La paura di volare oscura l’astro nascente del ministro della Cultura in pectore Sandro Bondi. E nelle ultime, roventi, ore di trattativa di governo i detrattori dell’ex portavoce di Forza Italia, giocano l’ultima carta: il suo acclamato panico per gli aerei. Un terrore che lo paralizza al punto di optare per la nave anche per un viaggio negli Stati Uniti. Una debolezza che fa sorridere pensando al ruolo di futuro rappresentante della cultura italiana all’estero. Ma che è più diffusa di quanto si pensi. «Io ne sono totalmente schiava» confessa Barbara D’Urso. «Non c’è niente da fare. È più forte di me. Rompo alle hostess. Chiedo di essere messa in prima fila. Chiamo perché mi stiano vicino. Le provo tutte».
Tra gli altri tentativi, la conduttrice de Lo show dei record, ha seguito i consigli degli esperti frequentando un corso ad hoc. «Ho anche invitato in trasmissione il presidente dell’Anpac che è un istruttore. Ma—ammette—non sono migliorata affatto». Del resto la fobia di stare a mezz’aria è fra le più diffuse anche tra i vip. A Hollywood ne soffrono da Cher a Colin Farrel, da Meg Ryan a Martin Scorsese. Da noi da Adriano Celentano, a Mina a Mara Venier. Da Pamela Prati a Gigi Marzullo. Corrado, l’indimenticabile presentatore e autore de La Corrida, ne era terrorizzato. «Faceva chilometri e chilometri in macchina pur di non prenderne» conferma la sua compagna Marina Donato. E anche il suo erede Fiorello precisa spesso: «Io non ho paura di volare, ho paura di cadere».
Per qualcuno il panico arriva dopo una brutta esperienza. È stato così per l’ex centrocampista Eraldo Pecci. «Ero con tutta la squadra del Napoli. E il pilota perse completamente il controllo. L’aereo andava in alto, in basso, sembrava senza più una rotta. Ci ho messo vent’anni a dimenticare quei momenti ». Per altri, invece, la paura giunge a tradimento. Anche senza un perché. E se c’è chi la supera, come la protagonista di Incantesimo Linda Batista (che sostiene di averla vinta lanciandosi con un paracadute), c’è chi non se ne libera più. «Perme va sempre peggio» ammette senza problemi Enrico Lucherini, press agent delle Dive e motore creativo della Dolce Vita. «Quando facevo ancora l’attore con Peppino Patroni Griffi e Rossella Falk, nel ’57, andammo in tournee in Sudamerica e facevamo da Lima a Caracas, da Rio a Montevideo con piccoli aerei. Anna Maria Guarnieri ci raggiungeva in pullman e attraversò le Ande con un trenino. Poi un giorno, nell’atterraggio a Caracas Rossella mi dice: "c’è qualcosa che non va". L’aereo andò verso il mare e risalì con un gran rumore. Non l’ho mai dimenticato. Per anni l’ho preso ugualmente. Ora, se posso, evito».
Tra quelli che ce l’hanno fatta a vincere il mostro dentro di sè Lucherini ricorda nomi illustri: «Anche Sofia Loren, quando l’accompagnavo a prendere i premi a Monaco o a Cannes per La Ciociara tremava e mi graffiava il braccio. Adesso lo prende come il taxi. E Carlo Verdone vent’anni fa non ci voleva salire. Adesso va anche su quelli piccoli ». Ma c’è chi proprio non ce la fa. «Dalila Di Lazzaro — rivela il promoter delle star—andò in un’isola dei Caraibi e tornò con la nave. E proprio ieri mi hanno raccontato che Giuliano Montaldo, mentre girava un film in Russia, è andato a San Pietroburgo in treno facendo un viaggio di 32 ore». Alcuni ricorrono ai calmanti, ma Lucherini sconsiglia: «Mi fanno dormire prima, ma non serve. Appena chiudono il portellone mi si sommano claustrofobia e vertigine ed è il panico: non posso guardare dall’oblò, non posso vedere le signorine che fanno le mosse del salvagente. Parlo, parlo, parlo. E l’ultima volta Cicciolina, conosciuta in volo, mi ha sorpreso a sfogliare una rivista che era sottosopra».
Virginia Piccolillo
06 maggio 2008
http://www.corriere.it
Paura di volare, la tribù che resta a terra
Da Fiorello al regista Montaldo, che ha fatto 32 ore di viaggio pur di non prendere un volo. Ma c’è chi «guarisce»
ROMA — La paura di volare oscura l’astro nascente del ministro della Cultura in pectore Sandro Bondi. E nelle ultime, roventi, ore di trattativa di governo i detrattori dell’ex portavoce di Forza Italia, giocano l’ultima carta: il suo acclamato panico per gli aerei. Un terrore che lo paralizza al punto di optare per la nave anche per un viaggio negli Stati Uniti. Una debolezza che fa sorridere pensando al ruolo di futuro rappresentante della cultura italiana all’estero. Ma che è più diffusa di quanto si pensi. «Io ne sono totalmente schiava» confessa Barbara D’Urso. «Non c’è niente da fare. È più forte di me. Rompo alle hostess. Chiedo di essere messa in prima fila. Chiamo perché mi stiano vicino. Le provo tutte».
Tra gli altri tentativi, la conduttrice de Lo show dei record, ha seguito i consigli degli esperti frequentando un corso ad hoc. «Ho anche invitato in trasmissione il presidente dell’Anpac che è un istruttore. Ma—ammette—non sono migliorata affatto». Del resto la fobia di stare a mezz’aria è fra le più diffuse anche tra i vip. A Hollywood ne soffrono da Cher a Colin Farrel, da Meg Ryan a Martin Scorsese. Da noi da Adriano Celentano, a Mina a Mara Venier. Da Pamela Prati a Gigi Marzullo. Corrado, l’indimenticabile presentatore e autore de La Corrida, ne era terrorizzato. «Faceva chilometri e chilometri in macchina pur di non prenderne» conferma la sua compagna Marina Donato. E anche il suo erede Fiorello precisa spesso: «Io non ho paura di volare, ho paura di cadere».
Per qualcuno il panico arriva dopo una brutta esperienza. È stato così per l’ex centrocampista Eraldo Pecci. «Ero con tutta la squadra del Napoli. E il pilota perse completamente il controllo. L’aereo andava in alto, in basso, sembrava senza più una rotta. Ci ho messo vent’anni a dimenticare quei momenti ». Per altri, invece, la paura giunge a tradimento. Anche senza un perché. E se c’è chi la supera, come la protagonista di Incantesimo Linda Batista (che sostiene di averla vinta lanciandosi con un paracadute), c’è chi non se ne libera più. «Perme va sempre peggio» ammette senza problemi Enrico Lucherini, press agent delle Dive e motore creativo della Dolce Vita. «Quando facevo ancora l’attore con Peppino Patroni Griffi e Rossella Falk, nel ’57, andammo in tournee in Sudamerica e facevamo da Lima a Caracas, da Rio a Montevideo con piccoli aerei. Anna Maria Guarnieri ci raggiungeva in pullman e attraversò le Ande con un trenino. Poi un giorno, nell’atterraggio a Caracas Rossella mi dice: "c’è qualcosa che non va". L’aereo andò verso il mare e risalì con un gran rumore. Non l’ho mai dimenticato. Per anni l’ho preso ugualmente. Ora, se posso, evito».
Tra quelli che ce l’hanno fatta a vincere il mostro dentro di sè Lucherini ricorda nomi illustri: «Anche Sofia Loren, quando l’accompagnavo a prendere i premi a Monaco o a Cannes per La Ciociara tremava e mi graffiava il braccio. Adesso lo prende come il taxi. E Carlo Verdone vent’anni fa non ci voleva salire. Adesso va anche su quelli piccoli ». Ma c’è chi proprio non ce la fa. «Dalila Di Lazzaro — rivela il promoter delle star—andò in un’isola dei Caraibi e tornò con la nave. E proprio ieri mi hanno raccontato che Giuliano Montaldo, mentre girava un film in Russia, è andato a San Pietroburgo in treno facendo un viaggio di 32 ore». Alcuni ricorrono ai calmanti, ma Lucherini sconsiglia: «Mi fanno dormire prima, ma non serve. Appena chiudono il portellone mi si sommano claustrofobia e vertigine ed è il panico: non posso guardare dall’oblò, non posso vedere le signorine che fanno le mosse del salvagente. Parlo, parlo, parlo. E l’ultima volta Cicciolina, conosciuta in volo, mi ha sorpreso a sfogliare una rivista che era sottosopra».
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Re: La paura di volare dei VIP
Dopo aver letto l'articolo, si può dire:"mal comune mezzo gaudio".
Scherzi a parte, non sono nè più nè meno delle frasi che capita di leggere qui o di sentire in giro, semplicemente fanno forse più scalpore in questo caso perché Fiorello (tanto per fare un nome) lo conoscono tutti.
La paura di volare o quella dell'aereo (perché per me sono due concetti diversi) sono problemi attuali, vanno riconosciuti, accettati e analizzati.
Nel mio caso personale non posso dire di averla eliminata, anche perché le occasioni di volare sono rarissime, ma sia dovendo accompagnare chi aveva più paura di me sia frequentando md80.it e sentendo i racconti dei "volatori incalliti" qualcosa è cambiato. Aspetto solo l'occasione buona per vedere fino a che punto.
Vorrei però sottolineare come gran parte delle paure derivino dalla disinformazione, questo non solo in ambito aeronautico (probabilmente perché l'incidente è sì raro ma quando capita è "grosso") ma anche ad es. soprattutto in quello ferroviario.
Scherzi a parte, non sono nè più nè meno delle frasi che capita di leggere qui o di sentire in giro, semplicemente fanno forse più scalpore in questo caso perché Fiorello (tanto per fare un nome) lo conoscono tutti.
La paura di volare o quella dell'aereo (perché per me sono due concetti diversi) sono problemi attuali, vanno riconosciuti, accettati e analizzati.
Nel mio caso personale non posso dire di averla eliminata, anche perché le occasioni di volare sono rarissime, ma sia dovendo accompagnare chi aveva più paura di me sia frequentando md80.it e sentendo i racconti dei "volatori incalliti" qualcosa è cambiato. Aspetto solo l'occasione buona per vedere fino a che punto.
Vorrei però sottolineare come gran parte delle paure derivino dalla disinformazione, questo non solo in ambito aeronautico (probabilmente perché l'incidente è sì raro ma quando capita è "grosso") ma anche ad es. soprattutto in quello ferroviario.
. . . io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono! [G. Gaber]
Re: La paura di volare dei VIP
Sono d'accordo a proposito della disinformazione. Se fossimo un forum sui treni, sapremmo tutto sulle procedure di sicurezza in vigore e viaggeremmo tranquilli. Però è un fatto che non c'è molta gente che ha paura di viaggiare in treno, mentre ce n'è un pò di più che soffre il volo.
Re: La paura di volare dei VIP
Anche il mio presidente non vola mai ed è stato solo una volta a Londra, pochi giorni fa: imperdonabile per uno che fa la sua professione, non capisco come abbia fatto a diventare quello che è. E quando è tornato, con il Jumbolino Air One, ha dovuto circuitare due ore su Linate per il cattivo tempo per poi dirottare su Malpensa.
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Re: La paura di volare dei VIP
E' vero, più conosci e meno hai paura. Il treno è il mio liquido amniotico, so com'è fatto e come si muove fin nei minimi dettagli e ci sguazzo ogni volta che posso (tutti i giorni per andare al lavoro) pur essendo cosciente che una dose di rischio seppur minima c'è (l'incidente all'ICE di qualche anno fa è li a dimstrarcelo).Maxx ha scritto:Sono d'accordo a proposito della disinformazione. Se fossimo un forum sui treni, sapremmo tutto sulle procedure di sicurezza in vigore e viaggeremmo tranquilli. Però è un fatto che non c'è molta gente che ha paura di viaggiare in treno, mentre ce n'è un pò di più che soffre il volo.
Nel caso dell'aereo (discutibile opinione di uno che lo conosce poco intendiamoci) siamo di fronte al "meno consueto" anche se più sicuro fra i mezzi di trasporto: la macchina ce l'ho in garage, il treno mi può passare più o meno vicino così come l'autobus. Per contro l'aereo, vuoi per dimensioni, per il costo del servizio, per le procedure che richiede, probabilmente è percepito come qualcosa di più estraneo, lontano da quella che possiamo definire la visione media della propria realtà quotidiana. Un treno o un bus mi passano davanti a casa, non 11000 metri sopra. Per entrare in una stazione o per salire su un bus non vengo perquisito, i motori fanno meno rumore. Tutti dettagli, ma messi insieme fanno un bel pacco di barriere mentali.
Poi l'aerodinamica, la teoria dell'elasticità e la termodinamica ci spiegano come un aereo faccia a decollare, atterrare e a muoversi in aria, ma evidentemente ci rassicurano meno rispetto al vedere quattro gomme (magari lisce !) appoggiate per terra.
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Re: La paura di volare dei VIP
Penso che hai inquadrato il problema in maniera perfetta!!!!
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Re: La paura di volare dei VIP
Ma te sei dimenticato Beckam.... lui ai mondiali in corea o giappone do stavano ha fatto nn so quante ore de nave pur di evitare l'aereo.Maxx ha scritto:Sempre di più L’ultimo a confessare è stato Sandro Bondi: mi prende il panico, sono andato negli Stati Uniti in nave
Paura di volare, la tribù che resta a terra
Da Fiorello al regista Montaldo, che ha fatto 32 ore di viaggio pur di non prendere un volo. Ma c’è chi «guarisce»
ROMA — La paura di volare oscura l’astro nascente del ministro della Cultura in pectore Sandro Bondi. E nelle ultime, roventi, ore di trattativa di governo i detrattori dell’ex portavoce di Forza Italia, giocano l’ultima carta: il suo acclamato panico per gli aerei. Un terrore che lo paralizza al punto di optare per la nave anche per un viaggio negli Stati Uniti. Una debolezza che fa sorridere pensando al ruolo di futuro rappresentante della cultura italiana all’estero. Ma che è più diffusa di quanto si pensi. «Io ne sono totalmente schiava» confessa Barbara D’Urso. «Non c’è niente da fare. È più forte di me. Rompo alle hostess. Chiedo di essere messa in prima fila. Chiamo perché mi stiano vicino. Le provo tutte».
Tra gli altri tentativi, la conduttrice de Lo show dei record, ha seguito i consigli degli esperti frequentando un corso ad hoc. «Ho anche invitato in trasmissione il presidente dell’Anpac che è un istruttore. Ma—ammette—non sono migliorata affatto». Del resto la fobia di stare a mezz’aria è fra le più diffuse anche tra i vip. A Hollywood ne soffrono da Cher a Colin Farrel, da Meg Ryan a Martin Scorsese. Da noi da Adriano Celentano, a Mina a Mara Venier. Da Pamela Prati a Gigi Marzullo. Corrado, l’indimenticabile presentatore e autore de La Corrida, ne era terrorizzato. «Faceva chilometri e chilometri in macchina pur di non prenderne» conferma la sua compagna Marina Donato. E anche il suo erede Fiorello precisa spesso: «Io non ho paura di volare, ho paura di cadere».
Per qualcuno il panico arriva dopo una brutta esperienza. È stato così per l’ex centrocampista Eraldo Pecci. «Ero con tutta la squadra del Napoli. E il pilota perse completamente il controllo. L’aereo andava in alto, in basso, sembrava senza più una rotta. Ci ho messo vent’anni a dimenticare quei momenti ». Per altri, invece, la paura giunge a tradimento. Anche senza un perché. E se c’è chi la supera, come la protagonista di Incantesimo Linda Batista (che sostiene di averla vinta lanciandosi con un paracadute), c’è chi non se ne libera più. «Perme va sempre peggio» ammette senza problemi Enrico Lucherini, press agent delle Dive e motore creativo della Dolce Vita. «Quando facevo ancora l’attore con Peppino Patroni Griffi e Rossella Falk, nel ’57, andammo in tournee in Sudamerica e facevamo da Lima a Caracas, da Rio a Montevideo con piccoli aerei. Anna Maria Guarnieri ci raggiungeva in pullman e attraversò le Ande con un trenino. Poi un giorno, nell’atterraggio a Caracas Rossella mi dice: "c’è qualcosa che non va". L’aereo andò verso il mare e risalì con un gran rumore. Non l’ho mai dimenticato. Per anni l’ho preso ugualmente. Ora, se posso, evito».
Tra quelli che ce l’hanno fatta a vincere il mostro dentro di sè Lucherini ricorda nomi illustri: «Anche Sofia Loren, quando l’accompagnavo a prendere i premi a Monaco o a Cannes per La Ciociara tremava e mi graffiava il braccio. Adesso lo prende come il taxi. E Carlo Verdone vent’anni fa non ci voleva salire. Adesso va anche su quelli piccoli ». Ma c’è chi proprio non ce la fa. «Dalila Di Lazzaro — rivela il promoter delle star—andò in un’isola dei Caraibi e tornò con la nave. E proprio ieri mi hanno raccontato che Giuliano Montaldo, mentre girava un film in Russia, è andato a San Pietroburgo in treno facendo un viaggio di 32 ore». Alcuni ricorrono ai calmanti, ma Lucherini sconsiglia: «Mi fanno dormire prima, ma non serve. Appena chiudono il portellone mi si sommano claustrofobia e vertigine ed è il panico: non posso guardare dall’oblò, non posso vedere le signorine che fanno le mosse del salvagente. Parlo, parlo, parlo. E l’ultima volta Cicciolina, conosciuta in volo, mi ha sorpreso a sfogliare una rivista che era sottosopra».
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Re: La paura di volare dei VIP
Ho un amico (laureato) che ha dichiarato quanto segue: andrò negli USA il giorno che inaugureranno un ponte stradale tra Siberia e Alaska.
Questa si chiama paura+estremismo, penso . . .
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Re: La paura di volare dei VIP
Ma non capisco di cosa hanno paura... vbb tutti hanno fobie (aracnofobia, agorafobia ecc ecc) ma allora di che hanno paura? Sull'aereo quando sei a 9000 metri sembra di stare al 1 piano di un palazzo...buran73 ha scritto:Ho un amico (laureato) che ha dichiarato quanto segue: andrò negli USA il giorno che inaugureranno un ponte stradale tra Siberia e Alaska.
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Re: La paura di volare dei VIP
Le paure sono irrazionali...se si conoscessero le cause , sicuramente gli effetti sarebbero più facilmente curabili.Non possono essere liquidate con del pressapochismo.Concorde001 ha scritto:Ma non capisco di cosa hanno paura... vbb tutti hanno fobie (aracnofobia, agorafobia ecc ecc) ma allora di che hanno paura? Sull'aereo quando sei a 9000 metri sembra di stare al 1 piano di un palazzo...buran73 ha scritto:Ho un amico (laureato) che ha dichiarato quanto segue: andrò negli USA il giorno che inaugureranno un ponte stradale tra Siberia e Alaska.
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Re: La paura di volare dei VIP
Sono perfettamente d'accordo ma spesso la paura anche irrazionale nasce da una errata associazione tra la nostra mente e la cosa di cui si ha paura e ciò che la peggiora è anche la totale e massiva disinformazione (mancata o cattiva informazione) che contribuisce ad allontanare le persone da un mostro immaginario piuttosto che avvicinarle ad un possibile amico innocuo.araial14 ha scritto:Le paure sono irrazionali...se si conoscessero le cause , sicuramente gli effetti sarebbero più facilmente curabili.Non possono essere liquidate con del pressapochismo.Concorde001 ha scritto:Ma non capisco di cosa hanno paura... vbb tutti hanno fobie (aracnofobia, agorafobia ecc ecc) ma allora di che hanno paura? Sull'aereo quando sei a 9000 metri sembra di stare al 1 piano di un palazzo...buran73 ha scritto:Ho un amico (laureato) che ha dichiarato quanto segue: andrò negli USA il giorno che inaugureranno un ponte stradale tra Siberia e Alaska.
Questa si chiama paura+estremismo, penso . . .
Anche i racconti dei "VIP" sono spesso gli stessi che si leggono nei quotidiani... ossia racconti che hanno poco di veritiero in termini tecnici e tanto di esagerato per le conseguenze "patite". Il nocciolo è questo: su un giornale non uscirà mai che una macchina ha bucato una gomma, sbagliato un parcheggio, non ha trovato posto da una parte e si è parcheggiata da un'altra, si è accesa una spia, usciva fumo dal motore, ecc... ma si legge di un incidente con morti e feriti gravi. Nel trasporto aereo è la cosa inversa purtroppo: la spia accesa, l'atterraggio "prioritario", il carrello che non si apre fanno gridare i giornali al disastro, al miracolo, alla morte scampata, alla "paura" dei passeggeri quando invece la realtà dei fatti è completamente opposta alla luce del sole!
Negli ultimi anni ho imparato a superare alcune paure che avevo semplicemente lasciandomi guidare da persone che ne sapevano + di me alla scoperta di questi "mostri tremendi" che mi davano angoscia e paura. Ho ottenuto risultati sbalorditivi anche grazie ad una corretta informazione a riguardo che mi ha aiutato a superare le barriere
"irrazionali" che si erano create.
In sostanza io sono fermamente convinto che il primo modo per attaccare ai fianchi la barriera dell'irrazionale (aprendo una bella breccia), sia un corretta informazione.
Molte persone che sono passate in questo forum erano letteralmente prese dal panico e tante di loro (cosa che spesso non viene ribadita) sono migliorate grazie ad una "corretta" informazione sugli aerei e l'aviazione. Tanta gente ad esempio ha capito che l'unico difetto dell'aria è la "trasparenza" ma al di là di quello è dura come l'asfalto di una strada o consistente come un'onda del mare! Tanti "paurosi" sono guariti di botto quando hanno capito che l'aereo non è sospeso ad un filo nel vuoto ma è + forte della forza di gravità al punto da potersi staccare da terra e volare!!
Michele.
"l'esperto è colui che ha già commesso tutti gli errori"
"l'esperto è colui che ha già commesso tutti gli errori"
Re: La paura di volare dei VIP
Concorde001 ha scritto:Ma te sei dimenticato Beckam.... lui ai mondiali in corea o giappone do stavano ha fatto nn so quante ore de nave pur di evitare l'aereo.Maxx ha scritto:Sempre di più L’ultimo a confessare è stato Sandro Bondi: mi prende il panico, sono andato negli Stati Uniti in nave
Paura di volare, la tribù che resta a terra
Da Fiorello al regista Montaldo, che ha fatto 32 ore di viaggio pur di non prendere un volo. Ma c’è chi «guarisce»
ROMA — La paura di volare oscura l’astro nascente del ministro della Cultura in pectore Sandro Bondi. E nelle ultime, roventi, ore di trattativa di governo i detrattori dell’ex portavoce di Forza Italia, giocano l’ultima carta: il suo acclamato panico per gli aerei. Un terrore che lo paralizza al punto di optare per la nave anche per un viaggio negli Stati Uniti. Una debolezza che fa sorridere pensando al ruolo di futuro rappresentante della cultura italiana all’estero. Ma che è più diffusa di quanto si pensi. «Io ne sono totalmente schiava» confessa Barbara D’Urso. «Non c’è niente da fare. È più forte di me. Rompo alle hostess. Chiedo di essere messa in prima fila. Chiamo perché mi stiano vicino. Le provo tutte».
Tra gli altri tentativi, la conduttrice de Lo show dei record, ha seguito i consigli degli esperti frequentando un corso ad hoc. «Ho anche invitato in trasmissione il presidente dell’Anpac che è un istruttore. Ma—ammette—non sono migliorata affatto». Del resto la fobia di stare a mezz’aria è fra le più diffuse anche tra i vip. A Hollywood ne soffrono da Cher a Colin Farrel, da Meg Ryan a Martin Scorsese. Da noi da Adriano Celentano, a Mina a Mara Venier. Da Pamela Prati a Gigi Marzullo. Corrado, l’indimenticabile presentatore e autore de La Corrida, ne era terrorizzato. «Faceva chilometri e chilometri in macchina pur di non prenderne» conferma la sua compagna Marina Donato. E anche il suo erede Fiorello precisa spesso: «Io non ho paura di volare, ho paura di cadere».
Per qualcuno il panico arriva dopo una brutta esperienza. È stato così per l’ex centrocampista Eraldo Pecci. «Ero con tutta la squadra del Napoli. E il pilota perse completamente il controllo. L’aereo andava in alto, in basso, sembrava senza più una rotta. Ci ho messo vent’anni a dimenticare quei momenti ». Per altri, invece, la paura giunge a tradimento. Anche senza un perché. E se c’è chi la supera, come la protagonista di Incantesimo Linda Batista (che sostiene di averla vinta lanciandosi con un paracadute), c’è chi non se ne libera più. «Perme va sempre peggio» ammette senza problemi Enrico Lucherini, press agent delle Dive e motore creativo della Dolce Vita. «Quando facevo ancora l’attore con Peppino Patroni Griffi e Rossella Falk, nel ’57, andammo in tournee in Sudamerica e facevamo da Lima a Caracas, da Rio a Montevideo con piccoli aerei. Anna Maria Guarnieri ci raggiungeva in pullman e attraversò le Ande con un trenino. Poi un giorno, nell’atterraggio a Caracas Rossella mi dice: "c’è qualcosa che non va". L’aereo andò verso il mare e risalì con un gran rumore. Non l’ho mai dimenticato. Per anni l’ho preso ugualmente. Ora, se posso, evito».
Tra quelli che ce l’hanno fatta a vincere il mostro dentro di sè Lucherini ricorda nomi illustri: «Anche Sofia Loren, quando l’accompagnavo a prendere i premi a Monaco o a Cannes per La Ciociara tremava e mi graffiava il braccio. Adesso lo prende come il taxi. E Carlo Verdone vent’anni fa non ci voleva salire. Adesso va anche su quelli piccoli ». Ma c’è chi proprio non ce la fa. «Dalila Di Lazzaro — rivela il promoter delle star—andò in un’isola dei Caraibi e tornò con la nave. E proprio ieri mi hanno raccontato che Giuliano Montaldo, mentre girava un film in Russia, è andato a San Pietroburgo in treno facendo un viaggio di 32 ore». Alcuni ricorrono ai calmanti, ma Lucherini sconsiglia: «Mi fanno dormire prima, ma non serve. Appena chiudono il portellone mi si sommano claustrofobia e vertigine ed è il panico: non posso guardare dall’oblò, non posso vedere le signorine che fanno le mosse del salvagente. Parlo, parlo, parlo. E l’ultima volta Cicciolina, conosciuta in volo, mi ha sorpreso a sfogliare una rivista che era sottosopra».
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no BECKHAM non puo essere.... gioca e vive negli Usa ma è quasi sempre in Europa....
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Re: La paura di volare dei VIP
no becham, ma bergkamp
da wikipedia:Bergkamp è noto per la propria paura dei volare. Sembra che questa fobia nacque nel 1994 durante la Coppa del Mondo FIFA 1994 negli Stati Uniti. All'epoca la squadra olandese viaggiava sempre con dei giornalisti e pare che uno di questi abbia affermato che sull'aereo ci fosse stata una bomba. Questo episodio ha provocato panico tra i passeggeri e, in particolare, a Bergkamp, il quale rimase traumatizzato. Ciò ha dato luogo al soprannome di Bergkamp: Non-Flying Dutchman (l'olandese non volante), una variazione sul tema di Flying Dutchman. A causa della sua paura di volare, Bergkamp saltò spesso partite dell'Arsenal al di fuori dell 'Inghilterra
da wikipedia:Bergkamp è noto per la propria paura dei volare. Sembra che questa fobia nacque nel 1994 durante la Coppa del Mondo FIFA 1994 negli Stati Uniti. All'epoca la squadra olandese viaggiava sempre con dei giornalisti e pare che uno di questi abbia affermato che sull'aereo ci fosse stata una bomba. Questo episodio ha provocato panico tra i passeggeri e, in particolare, a Bergkamp, il quale rimase traumatizzato. Ciò ha dato luogo al soprannome di Bergkamp: Non-Flying Dutchman (l'olandese non volante), una variazione sul tema di Flying Dutchman. A causa della sua paura di volare, Bergkamp saltò spesso partite dell'Arsenal al di fuori dell 'Inghilterra
Re: La paura di volare dei VIP
giannipalma ha scritto:no becham, ma bergkamp
da wikipedia:Bergkamp è noto per la propria paura dei volare. Sembra che questa fobia nacque nel 1994 durante la Coppa del Mondo FIFA 1994 negli Stati Uniti. All'epoca la squadra olandese viaggiava sempre con dei giornalisti e pare che uno di questi abbia affermato che sull'aereo ci fosse stata una bomba. Questo episodio ha provocato panico tra i passeggeri e, in particolare, a Bergkamp, il quale rimase traumatizzato. Ciò ha dato luogo al soprannome di Bergkamp: Non-Flying Dutchman (l'olandese non volante), una variazione sul tema di Flying Dutchman. A causa della sua paura di volare, Bergkamp saltò spesso partite dell'Arsenal al di fuori dell 'Inghilterra
ok... questo è giusto...