Sono in ansia per la mia famiglia

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bongano
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Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 11 giugno 2009, 23:25

Buonasera a tutti.
Tra qualche giorno (il 16 p.v.) mia moglie e mia figlia partiranno per Sao Paulo con Alitalia da Fiumicino.
Anzi, prima faranno Pisa-Roma con un ATR32, poi da lì alle 22 si imbarcheranno su un 777-200 (credo sia questo, sul sito Alitalia dicono 772).
Io ho volato molte volte ma, a parte una normale caghella in decollo, turbolenza ed atterraggio, non ho mai avuto paura. In Brasile ci sono stato 5 volte, l'ho girato tutto con il Brasil Pass, con una decina di voli. Poi sono stato in tutta Europa, negli USA... tutto in aereo e con le compagnie più disparate. Mai avuto problemi anche se a volte ci sono stati dei momenti un po' particolari, con atterraggi in piste che sembravano fiumi in piena o sterzate improvvise alla fine della pista perché si era andati un po' lunghetti.
Questa volta però m'è presa proprio male: mi vengono i peggiori incubi e le fantasie più allucinanti.
Chiaramente il trigger è stato l'incidente dell'Airbus, proprio sulla tratta che dovranno fare mia moglie e mia figlia.
Non riesco a trovare pace. Mi si è come insinuato nel cervello un tarlo che non riesco a mandare via, con sensazioni che non avevo mai vissuto in vita mia.
Mi immagino le cose peggiori, perché loro sono l'unica cosa che ho nella vita e perderle significherebbe la fine di tutto.
So di apparire un fesso, perché è così che vedo me stesso, ma non so davvero che pesci pigliare. E' tutto nuovo anche per me.
Io non posso andare con loro, la cosa mi farebbe stare più tranquillo, perchè se dovesse succedere qualcosa io sarei lì con loro e i nostri destini sarebbero uniti. Io, come detto, non ho paura di volare. Ho solo paura che possa succedere qualcosa a loro.
Fino a prima del disastro Airbus non ci pensavo nemmeno. Poi il giorno che ho sentito la cosa e ho visto che quella è la tratta che avrebbero fatto le mie care e che io ho fatto già diverse volte, è stato come se quella cosa fosse successa a me e l'ho somatizzata.
Mi son messo a girovagare in rete alla ricerca di non so nemmeno io cosa.
Quindi sono arrivato qui, ho letto qualche articolo ed ho visto che siete persone molto disponibili e sensibili.
Non sono uno che si apre granché, ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno e, come si dice, è più facile confidarsi con degli sconosciuti che con il migliore amico.
Grazie dell'attenzione.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 12 giugno 2009, 10:58

Carissimo,
Nulla di quanto hai elencato esce da dei parametri umani (molto umani) che non fanno altro che nobilitare ogni tuo pensiero.Essere in apprensione per la propria famiglia, in qualsiasi occasione di vita, è segno di grande responsabilità e maturità.Ti parla un padre che ha una figlia ormai maggiorenne ( :( ) e che da un anno a questa parte non fa altro che viaggiar da sola e se leggi quanto ho scritto sotto il mio avatar capirai anche quale è la destinazione che noi (esteso alla famiglia) raggiungiamo con maggior frequenza da ormai vent'anni.Detto questo,e capendo che l'incidente Airfrance possa lasciare segni emotivi anche molto forti,lascio ogni considerazione tecnica a chi di dovere e concludo con queste parole : Nulla può essere tenuto sotto controllo fino allo spasmo,non sarebbe giusto nè per il controllato e neppure per il "controllore".La vita ha delle vie che se non percorse potrebbero precludere delle scelte anche importanti,fra queste i così detti "nuovi mondi".Situazioni mai vissute e che nella loro giovinezza, novità, normale è che ci lascino con quel senso di piccola angoscia legata allo sconosciuto.Nulla cambia il tempo,presente e futuro, e se ci diamo tempo di riflettere,proprio in quei momenti di lucido raziocinio dobbiamo trovare la risposta.Lascia che partano in tutta tranquillità, e rasserenati sul fatto che le affidi al mezzo più sicuro,anche se la vicinanza di un evento molto tragico ma RARISSIMO ti pone nelle condizioni di avere dei pensieri grigi.Stai tranquillo, abbi fiducia negli uomini più preparati che mezzo abbia mai ospitato (i piloti) vedrai che la tua angoscia potrà schiarirsi nel comprendere che per poter raggiungere quella destinazione non esiste mezzo più affidabile.
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 12 giugno 2009, 11:26

Grazie mille per la risposta.
Sì, razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero.
Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri.
Lo so bene: non è giusto limitare le esperienze di vita degli altri a causa della propria scaramanzia e del proprio pessimismo. E' il mio più grande cruccio. Ma il tarlo non riesce ad abbandonarmi. Non so nemmeno perché stavolta mi è presa così, forse attraverso un periodo di particolare debolezza mentale e caratteriale. Non so davvero. Sono preda del pessimismo più tetro. Immagino catastrofi e sofferenze. Me le sogno anche durante quelle poche ore in cui riesco a dormire. A volte mi chiedo: "ma perché stiamo mettendo a rischio la nostra tranquillità familiare per una cosa così? Non potremmo vivere tranquillmente qui facendo le nostre cosine quotidiane che ci danno così tanta gioia senza andarci a caccire in rischi inutili?" Poi ci penso in quei rari momenti di lucidità e vedo tutte quelle persone che volano di qua e di là dal mondo con i loro carichi di vita e voglio che io e la mia famiglia possiamo far parte di quella umanità.
Ma è dura sopportare questo momento. Non trovo pace con nulla e nessuno. Dovrò trovare il modo di rassegnarmi e rintracciare una possibilità di oblìo in qualche modo.
Stamattina mi chiedevo: Alitalia è sempre stata una compagnia non proprio economica, negli anni non ho mai trovato un volo per San Paolo a meno di 1.100 - 1.300 €. Stavolta abbiamo acquistato il volo a 650€. La metà di tre anni fa, per esempio. Nemmeno in auto spendo meno di 650€ per fare, tra andata e ritorno, quasi 20.000 km... Il tarlo mi diceva: ma dove stanno tagliando per poter permettersi queste cifre? Sul cibo? Sui canoni aeroportuali? Sugli stipendi? Sulla sicurezza? Non sarà che i nuovi proprietari stanno raggranellando capitali svendendo questi voli, rispetto a quanto costavano tre anni, fa sulla pelle dei miei cari? Ecco, sono queste le cose che mi stanno facendo impazzire. Sto immaginando cose così, terribili e scaramantiche. Come la cabala sulle date di partenza e ritorno, sul fatto che la tragedia AF sia stata un chiaro avvertimento nei miei confronti per dirmi "NON LASCIARE CHE PARTANO!", sulla sicurezza intrinseca del 772 (mi sono andato a ricercare tutti gli incidenti ed inconvenienti di questo bestione) ed altre amenità del genere.
Scusate l'idiozia che appaleso in questi miei scritti, ma è così che mi sto sentendo.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 12 giugno 2009, 11:34

bongano ha scritto:Grazie mille per la risposta.
Sì, razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero.
Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri.
Lo so bene: non è giusto limitare le esperienze di vita degli altri a causa della propria scaramanzia e del proprio pessimismo. E' il mio più grande cruccio. Ma il tarlo non riesce ad abbandonarmi. Non so nemmeno perché stavolta mi è presa così, forse attraverso un periodo di particolare debolezza mentale e caratteriale. Non so davvero. Sono preda del pessimismo più tetro. Immagino catastrofi e sofferenze. Me le sogno anche durante quelle poche ore in cui riesco a dormire. A volte mi chiedo: "ma perché stiamo mettendo a rischio la nostra tranquillità familiare per una cosa così? Non potremmo vivere tranquillmente qui facendo le nostre cosine quotidiane che ci danno così tanta gioia senza andarci a caccire in rischi inutili?" Poi ci penso in quei rari momenti di lucidità e vedo tutte quelle persone che volano di qua e di là dal mondo con i loro carichi di vita e voglio che io e la mia famiglia possiamo far parte di quella umanità.
Ma è dura sopportare questo momento. Non trovo pace con nulla e nessuno. Dovrò trovare il modo di rassegnarmi e rintracciare una possibilità di oblìo in qualche modo.
Stamattina mi chiedevo: Alitalia è sempre stata una compagnia non proprio economica, negli anni non ho mai trovato un volo per San Paolo a meno di 1.100 - 1.300 €. Stavolta abbiamo acquistato il volo a 650€. La metà di tre anni fa, per esempio. Nemmeno in auto spendo meno di 650€ per fare, tra andata e ritorno, quasi 20.000 km... Il tarlo mi diceva: ma dove stanno tagliando per poter permettersi queste cifre? Sul cibo? Sui canoni aeroportuali? Sugli stipendi? Sulla sicurezza? Non sarà che i nuovi proprietari stanno raggranellando capitali svendendo questi voli, rispetto a quanto costavano tre anni, fa sulla pelle dei miei cari? Ecco, sono queste le cose che mi stanno facendo impazzire. Sto immaginando cose così, terribili e scaramantiche. Come la cabala sulle date di partenza e ritorno, sul fatto che la tragedia AF sia stata un chiaro avvertimento nei miei confronti per dirmi "NON LASCIARE CHE PARTANO!", sulla sicurezza intrinseca del 772 (mi sono andato a ricercare tutti gli incidenti ed inconvenienti di questo bestione) ed altre amenità del genere.
Scusate l'idiozia che appaleso in questi miei scritti, ma è così che mi sto sentendo.
Mia figlia partirà a luglio con AZ proprio in relazione al fatto che il biglietto è decisamente economico.Sai cosa succede? Io ho prenotato mesi fa (sperando di trovare con tempismo una cifra abordabile) il mio volo con LH via FRA per Sao Paulo pagato euro 1.100,ebbene, ieri per curiosità sono andato a fare un giretto sul sito della compagnia e lo stesso mio biglietto ora costa 200 euro in meno,con British meno ancora.Non è un problema legato ad AZ e alla sua stabilità economica,tutto,credo, debba essere legato alla crisi imperante ed al conseguente abbassamento del load factor.Le compagnie incentivano i clienti con tariffe abordabili,tutto qui.Tranquillo. :wink:
P.S.
Quanto alla sicurezza del 777-200 avrai notato che è totale, ma anche in questo caso lascio la parola agli esperti.
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 12 giugno 2009, 11:41

Il prezzo di 650€ lo abbiamo staccato a marzo, quindi prima dell'attuale conclamata crisi del trasporto aereo. L'agenzia ci disse che era una promozione se prenotavamo il volo con un tot di tempo in anticipo.
Però oggi vedo che se lo vado a comprare online sul sito AZ lo pago la stessa cifra. E poi si vede dalla disposizione dei posti interni che l'aereo è pieno a metà. Non so davvero come facciano a rientrare nei costi.
L'ultima volta che ho percorso quella tratta lo feci su British e ricordo nitidamente i salti che facemmo all'altezza dell'equatore. Ma perché è sempre così lì? Non possono passare un po' più in là dove dai radar di bordo vedono che c'è meno turbolenza?
Spero passi tutto alla svelta e che il 17 luglio, data del ritorno, arrivi presto, perché sto andando in una paranoia insopportabile.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 12 giugno 2009, 11:46

bongano ha scritto:Il prezzo di 650€ lo abbiamo staccato a marzo, quindi prima dell'attuale conclamata crisi del trasporto aereo. L'agenzia ci disse che era una promozione se prenotavamo il volo con un tot di tempo in anticipo.
Però oggi vedo che se lo vado a comprare online sul sito AZ lo pago la stessa cifra. E poi si vede dalla disposizione dei posti interni che l'aereo è pieno a metà. Non so davvero come facciano a rientrare nei costi.
L'ultima volta che ho percorso quella tratta lo feci su British e ricordo nitidamente i salti che facemmo all'altezza dell'equatore. Ma perché è sempre così lì? Non possono passare un po' più in là dove dai radar di bordo vedono che c'è meno turbolenza?
Spero passi tutto alla svelta e che il 17 luglio, data del ritorno, arrivi presto, perché sto andando in una paranoia insopportabile.
Senti,purtroppo sono al lavoro e vorrei scrivere di più su quanto hai detto...Spero di farlo stasera.Tu intanto, se non hai nulla da fare,prova a contare quanti voli oggi faranno quella tratta (solo quella :wink: ),quanti sono stati dall'inizio dell'aviazione civile e quanti incidenti...Credo ti stupirà il suo numero...A memoria d'uomo e che mi risulti solo lo sfortunatissimo AF. A stasera. :wink:
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da Leemah » 12 giugno 2009, 11:47

bongano ha scritto:Grazie mille per la risposta.
Sì, razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero.
Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri.
Lo so bene: non è giusto limitare le esperienze di vita degli altri a causa della propria scaramanzia e del proprio pessimismo. E' il mio più grande cruccio. Ma il tarlo non riesce ad abbandonarmi. Non so nemmeno perché stavolta mi è presa così, forse attraverso un periodo di particolare debolezza mentale e caratteriale. Non so davvero. Sono preda del pessimismo più tetro. Immagino catastrofi e sofferenze. Me le sogno anche durante quelle poche ore in cui riesco a dormire. A volte mi chiedo: "ma perché stiamo mettendo a rischio la nostra tranquillità familiare per una cosa così? Non potremmo vivere tranquillmente qui facendo le nostre cosine quotidiane che ci danno così tanta gioia senza andarci a caccire in rischi inutili?" Poi ci penso in quei rari momenti di lucidità e vedo tutte quelle persone che volano di qua e di là dal mondo con i loro carichi di vita e voglio che io e la mia famiglia possiamo far parte di quella umanità.
Ma è dura sopportare questo momento. Non trovo pace con nulla e nessuno. Dovrò trovare il modo di rassegnarmi e rintracciare una possibilità di oblìo in qualche modo.
Stamattina mi chiedevo: Alitalia è sempre stata una compagnia non proprio economica, negli anni non ho mai trovato un volo per San Paolo a meno di 1.100 - 1.300 €. Stavolta abbiamo acquistato il volo a 650€. La metà di tre anni fa, per esempio. Nemmeno in auto spendo meno di 650€ per fare, tra andata e ritorno, quasi 20.000 km... Il tarlo mi diceva: ma dove stanno tagliando per poter permettersi queste cifre? Sul cibo? Sui canoni aeroportuali? Sugli stipendi? Sulla sicurezza? Non sarà che i nuovi proprietari stanno raggranellando capitali svendendo questi voli, rispetto a quanto costavano tre anni, fa sulla pelle dei miei cari? Ecco, sono queste le cose che mi stanno facendo impazzire. Sto immaginando cose così, terribili e scaramantiche. Come la cabala sulle date di partenza e ritorno, sul fatto che la tragedia AF sia stata un chiaro avvertimento nei miei confronti per dirmi "NON LASCIARE CHE PARTANO!", sulla sicurezza intrinseca del 772 (mi sono andato a ricercare tutti gli incidenti ed inconvenienti di questo bestione) ed altre amenità del genere.
Scusate l'idiozia che appaleso in questi miei scritti, ma è così che mi sto sentendo.
Ciao Bongano.
Credo che, come diceva saggiamente Araial, essere preoccupati per i propri cari sia indiscutibilmente umano e, aggiungo io, segno di amore. Ma, e scusami se mi permetto, quando tutto ciò diventa ansia tanto da non permetterti di vivere serenamente, forse dovresti chiederti qual'è la VERA causa che genera questi stati d'animo.
Credi che se la tua famiglia rinunciasse a partire in un attimo tutte le tue paure svanirebbero?
Non voglio entrare troppo in argomenti da psicologo (visto che non ho le competenze per farlo e sempre che ce ne sia bisogno) ma forse una risposta te la sei già data da solo, dicendo che stai attraversando un periodo "di particolare debolezza mentale e caratteriale". Secondo me devi lavorare su questo.
Scusami ancora se mi sono permesso di parlarti apertamente, ma in questo momento nel quale il tuo pensiero razionale è condizionato dalle preoccupazioni, dirti che "gli aerei sono il mezzo più sicuro del mondo" o "le probabilità che succeda un incidente aereo sono ridicole", seppur sia verissimo, non servirebbe a rasserenarti.

Mauro

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 12 giugno 2009, 11:53

mauro1975 ha scritto: forse una risposta te la sei già data da solo, dicendo che stai attraversando un periodo "di particolare debolezza mentale e caratteriale". Secondo me devi lavorare su questo.
Sì lo so. Ma non riesco.
Devo trovare serenità e pace dentro di me. Me lo ripeto fino allo spasimo.
Poi prende il sopravvento il tarlo nella testa ed è come se prendesse il controllo di tutti i miei pensieri.
mauro1975 ha scritto: Scusami ancora se mi sono permesso di parlarti apertamente, ma in questo momento nel quale il tuo pensiero razionale è condizionato dalle preoccupazioni, dirti che "gli aerei sono il mezzo più sicuro del mondo" o "le probabilità che succeda un incidente aereo sono ridicole", seppur sia verissimo, non servirebbe a rasserenarti.
Infatti, lo penso anche io e non mi aiuta.
Il fatto che tu mi abbia parlato apertamente mi ha fatto invece molto piacere, non devi scusarti.
Grazie mille dell'aiuto.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da _Eire_ » 12 giugno 2009, 13:05

bongano ha scritto:Grazie mille per la risposta.
Sì, razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero.
Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri.
Lo so bene: non è giusto limitare le esperienze di vita degli altri a causa della propria scaramanzia e del proprio pessimismo. E' il mio più grande cruccio. Ma il tarlo non riesce ad abbandonarmi. Non so nemmeno perché stavolta mi è presa così, forse attraverso un periodo di particolare debolezza mentale e caratteriale. Non so davvero. Sono preda del pessimismo più tetro. Immagino catastrofi e sofferenze. Me le sogno anche durante quelle poche ore in cui riesco a dormire. A volte mi chiedo: "ma perché stiamo mettendo a rischio la nostra tranquillità familiare per una cosa così? Non potremmo vivere tranquillmente qui facendo le nostre cosine quotidiane che ci danno così tanta gioia senza andarci a caccire in rischi inutili?" Poi ci penso in quei rari momenti di lucidità e vedo tutte quelle persone che volano di qua e di là dal mondo con i loro carichi di vita e voglio che io e la mia famiglia possiamo far parte di quella umanità.
Ma è dura sopportare questo momento. Non trovo pace con nulla e nessuno. Dovrò trovare il modo di rassegnarmi e rintracciare una possibilità di oblìo in qualche modo.
Stamattina mi chiedevo: Alitalia è sempre stata una compagnia non proprio economica, negli anni non ho mai trovato un volo per San Paolo a meno di 1.100 - 1.300 €. Stavolta abbiamo acquistato il volo a 650€. La metà di tre anni fa, per esempio. Nemmeno in auto spendo meno di 650€ per fare, tra andata e ritorno, quasi 20.000 km... Il tarlo mi diceva: ma dove stanno tagliando per poter permettersi queste cifre? Sul cibo? Sui canoni aeroportuali? Sugli stipendi? Sulla sicurezza? Non sarà che i nuovi proprietari stanno raggranellando capitali svendendo questi voli, rispetto a quanto costavano tre anni, fa sulla pelle dei miei cari? Ecco, sono queste le cose che mi stanno facendo impazzire. Sto immaginando cose così, terribili e scaramantiche. Come la cabala sulle date di partenza e ritorno, sul fatto che la tragedia AF sia stata un chiaro avvertimento nei miei confronti per dirmi "NON LASCIARE CHE PARTANO!", sulla sicurezza intrinseca del 772 (mi sono andato a ricercare tutti gli incidenti ed inconvenienti di questo bestione) ed altre amenità del genere.
Scusate l'idiozia che appaleso in questi miei scritti, ma è così che mi sto sentendo.
Ti quoto ogni singola parola, in questo momento mi sento esattamente così. So che non aiuta sapere che altri sono nella tua stessa situazione ma un po' di consolazione fra simili fa sempre bene secondo me.
Anche io come te "razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero. Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri."
Ne ho parlato proprio in questi giorni con un ragazzo qui del forum, proprio di questo argomento. Le mie crisi di paura continuano, ma credo di essere arrivata a una parziale conclusione. Lo sai qual'è il nostro problema, di tipi come me e te? Che dobbiamo spiegarci tutto razionalmente e non possiamo affidarci a nessuna "fede" o consolazione che vada al di là della capacità dell'uomo. Si causa una specie di corto circuito nella nostra testa nel momento in cui un evento come quello dell' AF447 si verifica, perchè se fossimo un po' più fatalisti non ci verrebbe nemmeno in mente di metterci a spulciare tutte le possibili cause e concause, i dati tecnici e le statistiche (parlo per noi non appassionati di aviazione e/o addetti ai lavori of course), penseremmo solo che è stato il destino o che "Dio ha voluto così", ci metteremmo l'anima in pace e penseremmo che possiamo morire anche domani ma intanto viviamocela. E' quando si verifica un evento che non riusciamo a spiegarci del tutto che ZAC, qualcosa si rompe e la nostra razionalità va a quel paese. E proprio noi che siamo così razionali ci mettiamo a fare la cabala con le date: lo sai che la faccio anche io? Quest'estate andrò in Giappone da sola e ho iniziato a pensare alle date, che all'inizio avevo prenotato per il 30 agosto il ritorno ma invece torno il 4 settembre e potrebbe essere la data fatale, al numero dell'aereo, al fatto che vado incontro al mio destino perchè è un viaggio che sogno praticamente da sempre, che sfido il fato perchè nonostante nessuno venga in viaggio con me parto comunque da sola... Io spero che vedendolo scritto nero su bianco da un'altra persona ti renda conto di quanto siamo scemi :lol:
Non è l'aereo il problema, sono i meccanismi della nostra testa secondo me che a volte impazziscono. A me succede anche con l'ipocondria, la stessa cosa, ma sono convinta che non è solo la paura di ammalarmi di tumore il problema, ma una cosa più ampia. Secondo te è una coincidenza che per l'appunto il mio lavoro è quello di studiare nel dettaglio le malattie e cercare di trovare loro una soluzione? Non credo... Dovremmo liberarci un po' dei nostri troppi pensieri e dei nostri troppi ragionamenti, quello che ci vorrebbe, sono convinta, è una testa più leggera e un po' di fiducia nel destino... So che sembra stupido da dire, ma io me ne sto convincendo e spero che tu riesca a capire quello che ti sto dicendo. Non è l'aereo il problema, credimi, e da aviofobica paranoica e terrorizzata ti dico con tutta sincerità che sono convinta che la tua famiglia sarà perfettamente al sicuro durante il suo viaggio, e sono convinta in fondo che lo sarò anche io andando in Giappone. So che non ti farà nè caldo nè freddo ma non sai che sforzo mi stanno costando queste parole, le devo davvero andare a prendere in fondo alla mia testa sotto lo strato di paura e buio. Ma so che in realtà ne sei convinto anche tu.

E se ti può consolare io con la Japan Airlines ho pagato pure 650 euro a/r ... Anche io non mi spiego come un viaggio che fino a poco tempo fa era proibitivo per i più adesso costi così "poco", se c'è un esperto che ci sa rispondere ne sarei felice ma non credo proprio che la spiegazione vada al di là di particolari offerte o strategie di mercato (se ti può consolare il volo di due giorni prima della mia partenza costava 1400 euro solo andata XD)

Spero di non essere stata troppo contorta nel mio delirio...
And it seems strange how we used to wait for letters to arrive, but what's stranger still is how something so small can keep you alive

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da _Eire_ » 12 giugno 2009, 13:07

bongano ha scritto:Grazie mille per la risposta.
Sì, razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero.
Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri.
Lo so bene: non è giusto limitare le esperienze di vita degli altri a causa della propria scaramanzia e del proprio pessimismo. E' il mio più grande cruccio. Ma il tarlo non riesce ad abbandonarmi. Non so nemmeno perché stavolta mi è presa così, forse attraverso un periodo di particolare debolezza mentale e caratteriale. Non so davvero. Sono preda del pessimismo più tetro. Immagino catastrofi e sofferenze. Me le sogno anche durante quelle poche ore in cui riesco a dormire. A volte mi chiedo: "ma perché stiamo mettendo a rischio la nostra tranquillità familiare per una cosa così? Non potremmo vivere tranquillmente qui facendo le nostre cosine quotidiane che ci danno così tanta gioia senza andarci a caccire in rischi inutili?" Poi ci penso in quei rari momenti di lucidità e vedo tutte quelle persone che volano di qua e di là dal mondo con i loro carichi di vita e voglio che io e la mia famiglia possiamo far parte di quella umanità.
Ma è dura sopportare questo momento. Non trovo pace con nulla e nessuno. Dovrò trovare il modo di rassegnarmi e rintracciare una possibilità di oblìo in qualche modo.
Stamattina mi chiedevo: Alitalia è sempre stata una compagnia non proprio economica, negli anni non ho mai trovato un volo per San Paolo a meno di 1.100 - 1.300 €. Stavolta abbiamo acquistato il volo a 650€. La metà di tre anni fa, per esempio. Nemmeno in auto spendo meno di 650€ per fare, tra andata e ritorno, quasi 20.000 km... Il tarlo mi diceva: ma dove stanno tagliando per poter permettersi queste cifre? Sul cibo? Sui canoni aeroportuali? Sugli stipendi? Sulla sicurezza? Non sarà che i nuovi proprietari stanno raggranellando capitali svendendo questi voli, rispetto a quanto costavano tre anni, fa sulla pelle dei miei cari? Ecco, sono queste le cose che mi stanno facendo impazzire. Sto immaginando cose così, terribili e scaramantiche. Come la cabala sulle date di partenza e ritorno, sul fatto che la tragedia AF sia stata un chiaro avvertimento nei miei confronti per dirmi "NON LASCIARE CHE PARTANO!", sulla sicurezza intrinseca del 772 (mi sono andato a ricercare tutti gli incidenti ed inconvenienti di questo bestione) ed altre amenità del genere.
Scusate l'idiozia che appaleso in questi miei scritti, ma è così che mi sto sentendo.
Ti quoto ogni singola parola, in questo momento mi sento esattamente così. So che non aiuta sapere che altri sono nella tua stessa situazione ma un po' di consolazione fra simili fa sempre bene secondo me.
Anche io come te "razionalmente sono pienamente consapevole che tutto quello che hai scritto è anche il mio pensiero. Il problema è quel tarlo che non mi abbandona. Un tarlo irrazionale, scaramantico, pieno di pregiudizi e fondamentalmente stupido. Vorrei essere più fatalista e leggero nei miei pensieri ed abbandonarmi al volere divino e dentro di esso addormentarmi. Purtroppo però non sono né credente né fatalista, e non ho appigli a cui agganciarmi. Al punto che anche la mia razionalità, per altro eccessiva in alcuni momenti, vacilla sotto i colpi dei cattivi pensieri."
Ne ho parlato proprio in questi giorni con un ragazzo qui del forum, proprio di questo argomento. Le mie crisi di paura continuano, ma credo di essere arrivata a una parziale conclusione. Lo sai qual'è il nostro problema, di tipi come me e te? Che dobbiamo spiegarci tutto razionalmente e non possiamo affidarci a nessuna "fede" o consolazione che vada al di là della capacità dell'uomo. Si causa una specie di corto circuito nella nostra testa nel momento in cui un evento come quello dell' AF447 si verifica, perchè se fossimo un po' più fatalisti non ci verrebbe nemmeno in mente di metterci a spulciare tutte le possibili cause e concause, i dati tecnici e le statistiche (parlo per noi non appassionati di aviazione e/o addetti ai lavori of course), penseremmo solo che è stato il destino o che "Dio ha voluto così", ci metteremmo l'anima in pace e penseremmo che possiamo morire anche domani ma intanto viviamocela. E' quando si verifica un evento che non riusciamo a spiegarci del tutto che ZAC, qualcosa si rompe e la nostra razionalità va a quel paese. E proprio noi che siamo così razionali ci mettiamo a fare la cabala con le date: lo sai che la faccio anche io? Quest'estate andrò in Giappone da sola e ho iniziato a pensare alle date, che all'inizio avevo prenotato per il 30 agosto il ritorno ma invece torno il 4 settembre e potrebbe essere la data fatale, al numero del volo, al fatto che vado incontro al mio destino perchè è un viaggio che sogno praticamente da sempre, che sfido il fato perchè nonostante nessuno venga in viaggio con me parto comunque da sola... Io spero che vedendolo scritto nero su bianco da un'altra persona ti renda conto di quanto siamo scemi :lol:
Non è l'aereo il problema, sono i meccanismi della nostra testa secondo me che a volte impazziscono. A me succede anche con l'ipocondria, la stessa cosa, ma sono convinta che non è solo la paura di ammalarmi di tumore il problema, ma una cosa più ampia. Secondo te è una coincidenza che per l'appunto il mio lavoro è quello di studiare nel dettaglio le malattie e cercare di trovare loro una soluzione? Non credo... Dovremmo liberarci un po' dei nostri troppi pensieri e dei nostri troppi ragionamenti, quello che ci vorrebbe, sono convinta, è una testa più leggera e un po' di fiducia nel destino... So che sembra stupido da dire, ma io me ne sto convincendo e spero che tu riesca a capire quello che ti sto dicendo. Non è l'aereo il problema, credimi, e da aviofobica paranoica e terrorizzata ti dico con tutta sincerità che sono convinta che la tua famiglia sarà perfettamente al sicuro durante il suo viaggio, e sono convinta in fondo che lo sarò anche io andando in Giappone. So che non ti farà nè caldo nè freddo ma non sai che sforzo mi stanno costando queste parole, le devo davvero andare a prendere in fondo alla mia testa sotto lo strato di paura e buio. Ma so che in realtà ne sei convinto anche tu.

E se ti può consolare io con la Japan Airlines ho pagato pure 650 euro a/r ... Anche io non mi spiego come un viaggio che fino a poco tempo fa era proibitivo per i più adesso costi così "poco", se c'è un esperto che ci sa rispondere ne sarei felice ma non credo proprio che la spiegazione vada al di là di particolari offerte o strategie di mercato (se ti può consolare il volo di due giorni prima della mia partenza costava 1400 euro solo andata XD)

Spero di non essere stata troppo contorta nel mio delirio...
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 12 giugno 2009, 13:47

Eire, incredibile! ](*,) Quello che hai scritto avrei potuto scriverlo io e sarebbero venute fuori le stesse parole!
A questo punto, guardando la cosa con oggettività, credo si possa parlare di una vera e propria patologia mentale, visti i sintomi perfettamente identici. :sad11:
E' ovvio che il problema sta nella nostra testa, difatti mia moglie e mia figlia sono totalmente tranquille... e invece quelle preoccupate dovrebbero essere proprio loro che devono affrontare il volo!
Il mio terrore però non è quello di morire. E' quello che possano morire loro. Credo stia tutta qui la differenza tra la mia sensazione e la tua.
Anche a proposito dell'ipocondrismo che tu citi, anche lì la mia paura non è quella che potrei morire, magari tra atroci dolori, ma che la mia morte lasci i miei cari in una situazione problematica e di sofferenza. Che mia figlia debba vivere senza un padre e in una situazione affettiva ed economica precaria. Come ho detto se anche io potessi essere su quel volo, non avrei alcun terrore addosso. Lo affronterei come li ho sempre affrontati, senza paure e con gioia ed ottimismo.
E' la separazione con il palpabile terrore di non vederle più e di immaginarle alle prese con una situazione tragica che mi terrorizza e mi paralizza la mente.
E' una specie di pazzia, vero? :|
Chiaro che qui, parlandone insieme, non risolviamo tutto direttamente, ma almeno potrà servire a farci chiarezza nelle proprie menti. Sento come se stessi tirando fuori quello che attualmente è tutto mescolato in testa e che si sta lentamente catalogando, ogni pezzo al proprio posto. Spero serva a prendere almeno consapevolezza dei propri limiti e delle proprie fobie.
La mancanza di una fede in qualcosa di superiore è una cosa tragica, ma non posso farci nulla. E' così e basta. Non posso violentarmi perché sarei sempre consapevole che sarebbe una forzatura, finta ed inutile.
La surroghiamo con la cabala e la superstizione: le versioni low cost della fede. :mrgreen:
Sai cosa mi gira in testa come un mantra? "Di venere e di marte né si arriva né si parte", conoscerai questo proverbio visto che sei toscana come me. :wink: Bene, di martedì partiranno e di venerdì ritorneranno. Il venerdì di luglio in cui torneranno sarà il giorno 17. Oltre a portare rogna nelle credenze popolari, è il giorno in cui sono nato io, venerdì 17. E vedo un cerchio che si chiude. :(
Devo togliermi a tutti i costi queste cose dalla mente, altrimenti ho come la sensazione che la cosa peggiorerà sempre di più.
Scrivere qui aiuta molto, anche perché di queste cose in famiglia non ne voglio assolutamente parlare per non contagiare chi ha la fortuna di vivere la vita in maniera più positiva.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 12 giugno 2009, 14:39

Allora,tanto per dissimulare,dissacrare,esorcizzare,ironizzare su totem,tabù e cabale varie. :wink:
Nella cabala e nelle sue alterazioni i numeri composti si sommano, per cui il 17 non deve essere il numero primo ma una risultante della somma : 17 è da considerarsi 1+7 = 8. Il numero otto,soprattutto per gli orientali è il numero della perfezione,il numero del ritorno,di un percorso che ha un inizio e nel tragitto ritorna al punto di partenza per continuare ancora e poi ancora.Quindi (sempre giocando :wink: ) come somma non potevi avere numero più fortunato.Tornando invece a fatti più concreti, reali e contingenti : non sei "pazzo", non sei malato, vivi solo una preoccupazione alterata non patologica ma parossistica.Hai fossilizzato il pensiero su di un perno "maniacale" che trova giustificazioni solo ed esclusivamente nel trascendentale;umanissimo anche questo.Umanissimo quando la ratio ha necessità di evadere nell'irreale per una indebita rivalsa su se stessa.L'intelligenza viva ha dei limiti che tratteggiamo noi stessi quando avvertiamo la perdita di sicurezze e stabilità.Il viaggio dei tuoi cari sta creando uno scompenso all'ago della bilancia del tuo vivere che ora "impazza",si alterna tra il razionale ed il magico, tra il tuo vissuto ed il vivrò che nell'occasione ha un punto interrogativo.lo sai benissimo: quello che in questa occasione ha più paura sei tu, una paura che scatta per preservare ed avvertire chi ami, un campanello d'allarme che non era necessario attivare nell'oggettività delle cose.L'oggettività è la matematica (ratio) racchiusa ed implicita sulla sicurezza del mezzo aereo.L'irrazionalità è la necessità del totem per andare oltre, per convincere se stessi (attenzione che chi ti sta vicino percepisce)che un qualche disegno "divino" può comunque cambiare il corso delle cose. Ma come possiamo cambiare il procedere del futuro se non lo conosciamo? Avrebbe senso vivere se tutto fosse prevedibile?Ecco la magnifica angoscia dell'esistenza ed ecco la virtù che non abbiamo ma che nei pensieri costruiamo ad arte : il senso della manipolazione del destino;sbagliatissimo!Sai perfettamente, sei una persona intelligente, che la processione della nostra esistenza biologica non può essere rimossa da quella emotiva.Il nostro corpo è mente e nello scorrere dei secondi vitali l'armonia ha una prevalenza visiva fondamentale.Quando queste due componenti incominciano a "bisticciare" fra loro si inizia a mentire a noi stessi e pur credendo di interpretare la parte dell'uomo tranquillo, il bisticcio tra interno ed esterno traspare.Per questo ti dicevo di stare "attento".Tu ci dici che non parli di queste cose ai tuoi cari ma sei matematicamente sicuro (senza volontà palese) di non comunicare questa tua paura a chi ti sta vicino, a chi ti conosce? Se un consiglio ti posso dare, è quello di avere più fiducia dell' esterno per poter avere quello ( forse da riattare) del tuo interno.In questa cinesi di pensieri c'è sicuramente ( difficile che tu possa confutarlo) una parte in cui fa capolino l'ottimismo, la coscienza del fatto che non succederà NULLA .A prescindere (non lo dico con leggerezza,attenzione) dall'incidente AF sei così sicuro che non avresti provato le stesse sensazioni? Sicurissimo? Certo, questa tragedia ha scosso qualsiasi abitante del pianeta ed ha innescato negli aviofobici una reazione d'angoscia a catena(inevitabile) quasi incontrollabile ma se riportata all' intelligenza viva decisamente ricontrollabile e ridotta ai minimi termini che merita,molto più gestibile ed innocua.Ripartiamo dai termini minimi : la grande sicurezza legata al volo e spogliamoci di quel "nero" legato come l'edera alla necessità dell'incontrollabile,del divino ,in senso lato e del fiabesco.Spegnamo questo buio (bella contraddizione in termini) e da questo proviamo a tornare a ragionare,ok?
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da Leemah » 12 giugno 2009, 14:53

araial14 ha scritto:Allora,tanto per dissimulare,dissacrare,esorcizzare,ironizzare su totem,tabù e cabale varie. :wink:
Nella cabala e nelle sue alterazioni i numeri composti si sommano, per cui il 17 non deve essere il numero primo ma una risultante della somma : 17 è da considerarsi 1+7 = 8. Il numero otto,soprattutto per gli orientali è il numero della perfezione,il numero del ritorno,di un percorso che ha un inizio e nel tragitto ritorna al punto di partenza per continuare ancora e poi ancora.Quindi (sempre giocando :wink: ) come somma non potevi avere numero più fortunato.Tornando invece a fatti più concreti, reali e contingenti : non sei "pazzo", non sei malato, vivi solo una preoccupazione alterata non patologica ma parossistica.Hai fossilizzato il pensiero su di un perno "maniacale" che trova giustificazioni solo ed esclusivamente nel trascendentale;umanissimo anche questo.Umanissimo quando la ratio ha necessità di evadere nell'irreale per una indebita rivalsa su se stessa.L'intelligenza viva ha dei limiti che tratteggiamo noi stessi quando avvertiamo la perdita di sicurezze e stabilità.Il viaggio dei tuoi cari sta creando uno scompenso all'ago della bilancia del tuo vivere che ora "impazza",si alterna tra il razionale ed il magico, tra il tuo vissuto ed il vivrò che nell'occasione ha un punto interrogativo.lo sai benissimo: quello che in questa occasione ha più paura sei tu, una paura che scatta per preservare ed avvertire chi ami, un campanello d'allarme che non era necessario attivare nell'oggettività delle cose.L'oggettività è la matematica (ratio) racchiusa ed implicita sulla sicurezza del mezzo aereo.L'irrazionalità è la necessità del totem per andare oltre, per convincere se stessi (attenzione che chi ti sta vicino percepisce)che un qualche disegno "divino" può comunque cambiare il corso delle cose. Ma come possiamo cambiare il procedere del futuro se non lo conosciamo? Avrebbe senso vivere se tutto fosse prevedibile?Ecco la magnifica angoscia dell'esistenza ed ecco la virtù che non abbiamo ma che nei pensieri costruiamo ad arte : il senso della manipolazione del destino;sbagliatissimo!Sai perfettamente, sei una persona intelligente, che la processione della nostra esistenza biologica non può essere rimossa da quella emotiva.Il nostro corpo è mente e nello scorrere dei secondi vitali l'armonia ha una prevalenza visiva fondamentale.Quando queste due componenti incominciano a "bisticciare" fra loro si inizia a mentire a noi stessi e pur credendo di interpretare la parte dell'uomo tranquillo, il bisticcio tra interno ed esterno traspare.Per questo ti dicevo di stare "attento".Tu ci dici che non parli di queste cose ai tuoi cari ma sei matematicamente sicuro (senza volontà palese) di non comunicare questa tua paura a chi ti sta vicino, a chi ti conosce? Se un consiglio ti posso dare, è quello di avere più fiducia dell' esterno per poter avere quello ( forse da riattare) del tuo interno.In questa cinesi di pensieri c'è sicuramente ( difficile che tu possa confutarlo) una parte in cui fa capolino l'ottimismo, la coscienza del fatto che non succederà NULLA .A prescindere (non lo dico con leggerezza,attenzione) dall'incidente AF sei così sicuro che non avresti provato le stesse sensazioni? Sicurissimo? Certo, questa tragedia ha scosso qualsiasi abitante del pianeta ed ha innescato negli aviofobici una reazione d'angoscia a catena(inevitabile) quasi incontrollabile ma se riportata all' intelligenza viva decisamente ricontrollabile e ridotta ai minimi termini che merita,molto più gestibile ed innocua.Ripartiamo dai termini minimi : la grande sicurezza legata al volo e spogliamoci di quel "nero" legato come l'edera alla necessità dell'incontrollabile,del divino ,in senso lato e del fiabesco.Spegnamo questo buio (bella contraddizione in termini) e da questo proviamo a tornare a ragionare,ok?
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da _Eire_ » 12 giugno 2009, 14:54

bongano ha scritto:Eire, incredibile! ](*,) Quello che hai scritto avrei potuto scriverlo io e sarebbero venute fuori le stesse parole!
A questo punto, guardando la cosa con oggettività, credo si possa parlare di una vera e propria patologia mentale, visti i sintomi perfettamente identici. :sad11:
Ma no! Almeno nel tuo caso, io non credo sia una vera e propria patologia! Ami molto tua moglie e tua figlia e giustamente ti preoccupi per loro, questo si è unito alla suggestione dell'incidente Air France e alla tua tendenza a razionalizzare tutto e fare 2+2 anche quando non è necessario... se poi sei pure tendenzialmente ansioso la frittata è fatta! E' giusto che tu ti renda conto di avere un problema, e fai benissimo a parlarne qui perchè ti aiuta a razionalizzare, a capire e a tranquillizzarti ma non sopravvalutarlo perchè potrebbe essere controproducente.
E' ovvio che il problema sta nella nostra testa, difatti mia moglie e mia figlia sono totalmente tranquille... e invece quelle preoccupate dovrebbero essere proprio loro che devono affrontare il volo!
Il mio terrore però non è quello di morire. E' quello che possano morire loro. Credo stia tutta qui la differenza tra la mia sensazione e la tua.
Anche a proposito dell'ipocondrismo che tu citi, anche lì la mia paura non è quella che potrei morire, magari tra atroci dolori, ma che la mia morte lasci i miei cari in una situazione problematica e di sofferenza. Che mia figlia debba vivere senza un padre e in una situazione affettiva ed economica precaria. Come ho detto se anche io potessi essere su quel volo, non avrei alcun terrore addosso. Lo affronterei come li ho sempre affrontati, senza paure e con gioia ed ottimismo.
In parte è diversa, ma credimi, solo perchè le nostre situazioni familiari sono molto diverse. Io non sono sposata e non ho figli, quindi è ovvio che in tutto questo calderone non c'è il senso di responsabilità che spinge la tua paura ad essere dirottata sulla tua famiglia. E' vero però che anche io,nei momenti in cui la paura si acutizza, penso a come potrebbero stare i miei o il mio ragazzo se dovesse succedermi qualcosa. E sembra pazzesco, ma la molla che mi ha fatto "decidere" che prima o poi sarei salita nuovamente su un aereo (fino all'anno scorso avevo fatto il "voto" di non montarci più sopra XD) è stata la morte di mia nonna: avevamo un rapporto strettissimo, quasi madre-figlia, e lei da 3 anni era vedova e stava da sola... anche il solo pensiero di come sarebbe potuta stare (per lei io ero la nipotina number one, manca poco pensava più a me che a mia mamma e mio zio :lol:) se mi fosse successo qualcosa mi strizzava lo stomaco. I miei non mi fanno questo effetto, perchè loro non sarebbero da soli... non so se mi capisci... ma diciamo che verso di lei avevo quel senso di responsabilità di cui ti parlavo prima.
Quindi niente di insano, è solo il tuo naturale senso di responsabilità di padre e marito e il tuo amore che ti spingono a proiettare le tue preoccupazioni più su di loro che su di te! Io credo sia una cosa naturale e anche molto bella!
E' la separazione con il palpabile terrore di non vederle più e di immaginarle alle prese con una situazione tragica che mi terrorizza e mi paralizza la mente.
E' una specie di pazzia, vero? :|
Appunto, vedi sopra :mrgreen:
Chiaro che qui, parlandone insieme, non risolviamo tutto direttamente, ma almeno potrà servire a farci chiarezza nelle proprie menti. Sento come se stessi tirando fuori quello che attualmente è tutto mescolato in testa e che si sta lentamente catalogando, ogni pezzo al proprio posto. Spero serva a prendere almeno consapevolezza dei propri limiti e delle proprie fobie.
Questo è importante... e sono contenta che ti abbiamo fatto questo effetto! E' quello che hanno fatto e stanno facendo per me i membri di questo forum. Ovvio che non risolveranno il mio problema, io so che in realtà forse avrei bisogno di uno psicologo per sconfiggere totalmente la mia aviofobia, ma parlarne qui secondo me aiuta a mettere ordine nei pensieri: se non capisci e non dai una forma a ciò che hai davanti non potrai mai trovare i mezzi per sconfiggerlo e io credo che già razionalizzare questa paura con delle persone che ti ascoltano e ti guidano possa iniziare a darti le armi giuste
La mancanza di una fede in qualcosa di superiore è una cosa tragica, ma non posso farci nulla. E' così e basta. Non posso violentarmi perché sarei sempre consapevole che sarebbe una forzatura, finta ed inutile.
La surroghiamo con la cabala e la superstizione: le versioni low cost della fede. :mrgreen:
Sai cosa mi gira in testa come un mantra? "Di venere e di marte né si arriva né si parte", conoscerai questo proverbio visto che sei toscana come me. :wink: Bene, di martedì partiranno e di venerdì ritorneranno. Il venerdì di luglio in cui torneranno sarà il giorno 17. Oltre a portare rogna nelle credenze popolari, è il giorno in cui sono nato io, venerdì 17. E vedo un cerchio che si chiude. :(
Devo togliermi a tutti i costi queste cose dalla mente, altrimenti ho come la sensazione che la cosa peggiorerà sempre di più.
Scrivere qui aiuta molto, anche perché di queste cose in famiglia non ne voglio assolutamente parlare per non contagiare chi ha la fortuna di vivere la vita in maniera più positiva.
Oh mamma non dovevi ricordarmelo! Io parto di 17 (lunedì), arrivo in Giappone il martedì e riparto di venerdì...siamo messi bene fra tutti eh?? :mrgreen:
Non vederci un cerchio che si chiude... cerchiamo, tutti e due, di mettere da parte la superstizione...almeno quella! :lol:
Per quanto riguarda parlarne con la tua famiglia... non saprei. Da una parte faresti bene ad aprirti con loro del tutto, dall'altra però potresti condizionarle e creare una catena di preoccupazione (tu che ti preoccupi per loro e loro che si preoccupano per te che sei preoccupato, insomma). Non fare come me che tutte le volte che mia sorella prende l'aereo sto male un mese e la tartasso finche non mi manda a quel paese! Comunque è una cosa che devi sentire e decidere te, non voglio certo dirti cosa devi fare!
Però continua a scrivere qui, vedrai che ti farà bene (basta che leggi i miei post di un mesetto fa e te ne renderai conto! XD)

EDIT: araial ma come fai a trovare sempre le parole e le cose giuste da dire? Bongano, senti anche tu la calma zen che irradiano i suoi post?? :mrgreen:
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 12 giugno 2009, 15:38

Innanzitutto grazie per tutto quello che hai scritto e che ha smosso i miei pensieri dai loop che li affliggono in questi giorni.
Volevo intanto intervenire su queste parti che quoto sotto.
araial14 ha scritto: Ma come possiamo cambiare il procedere del futuro se non lo conosciamo? Avrebbe senso vivere se tutto fosse prevedibile?Ecco la magnifica angoscia dell'esistenza ed ecco la virtù che non abbiamo ma che nei pensieri costruiamo ad arte : il senso della manipolazione del destino;sbagliatissimo!
Questa è una questione spinosa.
Io non credo al destino, non ci ho mai creduto.
Da razionalista ateo quale sono chiamo destino, per comodità, il senso del rischio e delle sue percentuali.
Quello che si ripete nei miei pensieri frequentemente in questi ultimi giorni è una frase del tipo: "se potessi evitare quel volo ai miei cari, di certo non rischierebbero che succedesse loro qualcosa in volo".
Banale ma è così.
Se fai 0 voli, hai lo 0% di percentuale che ti possa succedere qualcosa del tipo Airfrance o TAM.
Non sarà manipolazione del destino, ma è qualcosa del genere.
Non importa farmi notare che è un'assurdità, che in questo modo non si vive più eccetera, lo so già.
araial14 ha scritto: A prescindere (non lo dico con leggerezza,attenzione) dall'incidente AF sei così sicuro che non avresti provato le stesse sensazioni? Sicurissimo?
Diciamo che avrei potuto vivere l'esperienza con quel briciolo in più di inconsapevolezza che avrebbe aiutato a rimanere nell'oblìo ed a superare le difficoltà che sto vivendo in questo momento. Non dico che non sarei stato preoccupato, non è la prima volta che lascio volare mia moglie e mia figlia da sole verso il Brasile, ci sono già passato.
Le altre volte ero in apprensione sì, non sarebbe stato normale il contrario, ma non è stato come questa volta. Quell'incidente ha risvegliato qualcosa dentro che non si era mai appalesato.
Non c'entra nulla la sicurezza degli aerei, erano sicuri prima del 31 maggio come lo sono ora.
E' un problema psicologico.
E' un problema che riguarda il vedere in faccia quello a cui si va incontro quando si sale quella scaletta.
Dopo eventi di quella portata i discorsi sulla sicurezza aerea sono molto meno performanti in termini di sicurezza psicologica. Tocchi con mano il fatto che sei per aria e sei soggetto a dei pericoli legati a fattori che, traslati sulla terra ferma, incidono molto di meno sulla nostra vita.
Come ho scritto in altro thread: se ti si verifica un guasto su un autobus o sulla tua autovettura, al massimo ti fermi nella piazzola dell'autostrada e smadonni perchè devi chiamare il soccorso stradale che ti spenna. Se lo stesso guasto ti si verifica in aria sei fregato.
Se poi il guasto si verifica su un mezzo che sta portando a 12 km per aria tutto quello che ti rende la vita degna di essere vissuta, arrivi nella situazione in cui sono io ora.
Spero di essermi spiegato in maniera chiara.
araial14 ha scritto: Certo, questa tragedia ha scosso qualsiasi abitante del pianeta ed ha innescato negli aviofobici una reazione d'angoscia a catena(inevitabile) quasi incontrollabile ma se riportata all' intelligenza viva decisamente ricontrollabile e ridotta ai minimi termini che merita,molto più gestibile ed innocua.Ripartiamo dai termini minimi : la grande sicurezza legata al volo e spogliamoci di quel "nero" legato come l'edera alla necessità dell'incontrollabile,del divino ,in senso lato e del fiabesco.Spegnamo questo buio (bella contraddizione in termini) e da questo proviamo a tornare a ragionare,ok?
Ok dai, proviamo a ragionare.
Come è il 772 alitalia?
E il CR9 Airone? :mrgreen:

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 12 giugno 2009, 15:43

bongano ha scritto: Ok dai, proviamo a ragionare.
Come è il 772 alitalia?
E il CR9 Airone? :mrgreen:
Benissimo....Lasciamo per ora tutta la parte cognitiva che impesta l'anima e facciamo intervenire un attimo i nostri super tecnici, so che presto ti risponderanno. :wink:
Un vero gioiello della tecnica.
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E poi, se ci ha volato lui... :wink:
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Personal IFE e gran comodità. :wink:
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 13 giugno 2009, 9:00

Bellissimo aereo. Non credo di averlo mai preso nei miei viaggi. L'unico che mi ricordo benissimo è il 747 TWA che presi 30 anni fa per andare a San Diego per via del piano superiore, gli altri sinceramente non ricordo quali fossero. Ad un occhio profano, a prescindere dalle dimensioni, sembrano un po' tutti uguali...
Ma il Papa viaggia con Alitalia nei suoi spostamenti a lungo raggio? Non ha aerei per questo tipo di traversate il Vaticano?

L'aereo specifico è forse [img=http://www.airliners.net/photo/Alitalia ... d579c81be6]questo[/img]? La foto è stata presa a GRU. Qui parlano di 777-243, non capisco bene la logica delle sigle.

Un'altra cosa, visto che tu Araial ne sai di cosas brasileiras: vedo che il volo che prenderanno le mie donne parte da FCO alle 22 locali ed arriva a GRU alle 5 ora di San Paolo. A quanto ne so adesso la differenza oraria è di 5 ore, quindi quando lì saranno le 5 qui saranno le 10 di mattina. Però il sito Alitalia dà come durata del volo 11 ore. Cosa non torna? Nell'orario di partenza ed arrivo mettono un'ora in più per le manovre di decollo e atterraggio oppure cambierà la differenza oraria?

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 13 giugno 2009, 15:31

bongano ha scritto:Bellissimo aereo. Non credo di averlo mai preso nei miei viaggi. L'unico che mi ricordo benissimo è il 747 TWA che presi 30 anni fa per andare a San Diego per via del piano superiore, gli altri sinceramente non ricordo quali fossero. Ad un occhio profano, a prescindere dalle dimensioni, sembrano un po' tutti uguali...
Ma il Papa viaggia con Alitalia nei suoi spostamenti a lungo raggio? Non ha aerei per questo tipo di traversate il Vaticano?

L'aereo specifico è forse [img=http://www.airliners.net/photo/Alitalia ... d579c81be6]questo[/img]? La foto è stata presa a GRU. Qui parlano di 777-243, non capisco bene la logica delle sigle.

Un'altra cosa, visto che tu Araial ne sai di cosas brasileiras: vedo che il volo che prenderanno le mie donne parte da FCO alle 22 locali ed arriva a GRU alle 5 ora di San Paolo. A quanto ne so adesso la differenza oraria è di 5 ore, quindi quando lì saranno le 5 qui saranno le 10 di mattina. Però il sito Alitalia dà come durata del volo 11 ore. Cosa non torna? Nell'orario di partenza ed arrivo mettono un'ora in più per le manovre di decollo e atterraggio oppure cambierà la differenza oraria?
No, la differenza oraria non cambia. Nell'orario l'elasticità è data dallo stacco dal finger di partenza fino allo sbarco di destinazione,almeno credo.... :wink:
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 13 giugno 2009, 17:41

Volevo raccontarvi quello che mi è successo oggi.
Siamo andati in spiaggia, tutti e tre. Una bella giornata di sole, un mare splendido.
Il mio umore non era granché. Tra i momenti di alto e basso della giornata, questa mattina era un momento di basso. Piuttosto basso. Il ravvicinarsi del momento della partenza delle mie donne, dei miei amori, si fa sentire. Eccome.
Ad un certo punto ho sentito che se fossi rimasto lì vicino, sotto l'ombrellone, accanto a loro, l'imminente crisi psicologica che mi stava montando su avrebbe rovinto la bellissima giornata che stavamo passando.
Allora mi sono sfilato gli occhiali e mi sono tuffato nell'acqua in fretta e furia.
Ho nuotato compulsivamente per una decina di minuti, a grandi bracciate, velocemente, fino ad arrivare a distanza di sicurezza dalla spiaggia. Lì, spossato e con il cuore che andava a mille, ho lasciato che tutta l'ansia accumulata fino a quell'ora uscisse fuori, anche aiutata dalla stanchezza della nuotata. Ho pianto come un bambino disperato. Avrei voluto urlare, disperarmi e sfogarmi ancora di più ma non potevo. Mi sono abbandonato ad una disperazione totale, profonda. Mi sono ribellato a tutto quello che mi sta succedendo, ho voluto sentire tutto insieme il terrore che si prendeva possesso di me, ho lasciato che tutti i cattivi pensieri e le paure mi invadessero e trovassero sfogo in quel pianto disperato. Ho cominciato a parlare a voce alta con me stesso, ripetendomi che sono un fallito, che sono una persona spregevole, che sono un debole ed un uomo che non si merita nulla dalla vita. Una persona che si permette di condizionare, con le sue manchevolezze e le sue fobie, la vita e i sentimenti delle due persone che ha più care nella sua vita. Mi sono ripetuto, a voce alta perché non volevo che le cose che mi dicevo si perdessero nel silenzio, che il mio dovere è quello di lasciare che mia figlia viva la sua vita, che faccia le sue esperienze, che veda il suo mondo che non sarà mai il mio, ma solo suo. Che vada verso i luoghi dove troverà altre persone che la amano, che le vogliono bene, che le trasmettono il buono della vita.
Io devo risolvere i miei problemi che nell'ansia della separazione da lei e nel terrore che le possa succedere qualcosa su quell'aereo, trovano solo la loro punta dell'iceberg. Il mio problema non è il terrore che quell'aereo cada e si schianti al suolo: il mio problema sta nel non saper accettare la vita per quello che è. Il mio problema è quello di essere un insicuro, di avere poca forza nell'affrontare i momenti della vita che richiedono stabilità mentale e caratteriale, di essere un inguaribile pessimista, di essere profondamente fragile nell'anima.
Questo non è quello di cui mia figlia ha bisogno. Questo non è quello che devo darle.
Ho visto chiaramente, anche se solo per un attimo, che gli aerei cadono. L'ho visto spesso e l'ultima volta l'ho visto il 31 di maggio 2009. Ma già lo sapevo. Non è stata una novità. Quello che è successo è che quel fatto tragico ha risvegliato dentro di me la debolezza che già era latente nel mio carattere, e che non aspettava altro che un fatto come quello servisse a risvegliarla. Poteva essere quello come un'altra cosa. Poteva essere, come è già successo poco fa, lo scoprire che il nostro cane aveva una malattia grave. Poteva essere il giorno di una sentenza che aspettavo da tempo. Poteva essere un qualsiasi inciampo nella regolarità della mia vita quotidiana. Il riemergere di una consapevolezza che tutto quello che rende la mia vita degna di essere vissuta può finire da un momento all'altro. E io ci posso fare davvero poco.
Quella che era una giusta apprensione dettata dal naturale, enorme, infinito amore si è trasformata, è esplosa, è montata in questa disperazione senza fine, irrazionale, atavica. Il vedere quei pezzi di ala, bianco rosso e blu, uscire dall'acqua ha avuto un effetto devastante nella mia psiche già provata di suo. Vedere quell'acqua, quelle latitudini, che la ragione della mia vita percorrerà solo tra un paio di giorni, ha fatto trasporre su di me e dentro di me la tragedia che in questo preciso istante altre famiglie stanno vivendo.
Non c'entra nulla la sicurezza aerea, le statistiche, i grafici. C'entra l'irrazionale, l'ignoto, la paura fine a se stessa. Pura e assoluta. C'entra la Paura. Quella grossa, quella che ti possiede e ti immobilizza.
Potrei vietare a mia figlia di prendere quell'aereo, certo, E poi? Che vita gli garantirei? Una vita da reclusa? Una vita senza vedere nulla che non sia le quattro pareti della nostra casa? E' quello che voglio? Certo, vorrei che lei e mia moglie stessero sempre con me, qui vicino a me, a condividere le piccole cose della nostra quotidianità che ci rendono così felici. Perché siamo molto felici, qui, tutti insieme. Siamo felici sempre, quando guardiamo la televisione, quando scherziamo tra di noi, quando andiamo a fare un tuffo al mare, quando portiamo e fare una passeggiata nel bosco il cane. Siamo sempre felici. E quello che mi terrorizza è che tutto questo possa finire da un momento all'altro. Magari per un rivetto di un'ala che si sfila o per un parabrezza che si sfonda o per un Pitot che si gela. Questo è il terrore. Il vero terrore. E quindi, dicevo. Potrei evitare tutto questo. Ma se lo evitassi sarei un buon padre? Se ponessi il veto a questo viaggio, mi sentirei meglio? Ci penso. Non so, da una parte mi toglierei questo macigno che ho sullo stomaco e decomprimerei la corteccia cerebrale da questa ansia malata. Ma il problema rimarrebbe. Magari rimarrebbe latente per quanto, un anno? due anni? dieci anni? un mese? una settimana? due ore? Lo sa nessuno? No, non lo sa nessuno. Sarei un buon padre? NO. Come non lo sono in questo momento in cui sto trasformando una esperienza che dovrebbe essere bella e di crescita per mia figlia e mia moglie, in un'odissea di malessere, in un travaglio di nervosismo.
Devo trovare la risposta dentro di me, e da nessuna altra parte.
E se succedesse qualcosa di grave, potrei mai perdonarmi di non averle fermate? di non aver posto quel veto?
Ho pianto tanto ed ho trovato solo alcune risposte che invece di appuntarmele su un foglio a quadretti ho reso pubbliche. Non ho trovato LA risposta. Ho trovato solo alcuni, ulteriori dubbi da cui partire per cercarla. Poi ho nuotato ancora, fino a riva, ed ho giocato con mia figlia, guardandola sorridere con quei suoi occhioni specchio dell'innocenza, mio angelo. E questo amore è troppo grande anche per me, che non lo so gestire e ne rimango sopraffatto. Ecco cosa ho fatto. Nella speranza che queste parole messe giu a caso e disarticolate servano a qualcuno, più di quanto sono servite a me.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 13 giugno 2009, 18:21

bongano ha scritto: Nella speranza che queste parole messe giu a caso e disarticolate servano a qualcuno, più di quanto sono servite a me.
Intanto sono servite sicuramente a te e poi anche a me ed a molti altri ancora.
Carissimo amico,
il nostro senso della vita oltrepassa inesorabilmente le barriere del tempo che vorremmo non passasse mai,sarebbe bellissimo fermare gli attimi rimanendo nella contemplazione di essi per l'eternità. L'eternità una bellissima parola ma che non ha riscontri fisici se non nella memoria e nei ricordi.Tua figlia sta crescendo (non so quanti anni abbia) ma vedi quotidianamente ogni sua trasformazione, hai la percezione dei suoi continui cambiamenti di acquistate sfumature della sua personalità che ti sottolineano come lo scorrere della sua vita sia lo scorrere stesso della tua e di quella di tua moglie,di tutti coloro che ami. L'amore, quello vivo,profondo,incondizionato prevede anche una dose di egoismo difficile da accettare ma costantemente messo in atto,come sfuggirgli? Non abbiamo molte vie d'uscita se non quella di concederci alle abitudini che la libertà personale sfodera quando ne reclama i suoi diritti. Il senso della responsabilità (quella di un genitore poi è infinita e mutevolissima) le continue decisioni legate all'esistenza, il senso del dovere che abdica spesso a quello del diritto, il diritto di spogliarci ogni tanto da queste continue ansie,la necessità di sentirci in armonia (ogni tanto) con noi stessi e gli altri,tutti,dalla famiglia agli amici.Non è semplice, lo so.Negli affetti ci si rifugia con il candore di un bambino e come bambini cerchiamo protezione proteggendo,unendo i nostri corpi e le nostre emozioni a quelle di coloro che appartengono,per scelta, al nostro destino e che se destino dev'essere allora che sia comune. L'egoismo indotto,non quello meditato e consapevole, non è padre delle rinunce e non sa,non vuole, gestire nessun altro argomento che possa in qualche modo defraudarlo da colori che gli appartengono. Ci si rispecchia negli altri per bisogno di una identità propria, per avere delle conferme che ci sfuggono o magari perchè abbiamo abdicato all'autostima ponendola nella mani delle nostre spore: i figli.Hai una dose di normalità nel vivere queste cose che non ti rende la dovuta idea della sua umanità.Hai il coraggio di raccontarlo, e questo ha forse, una non valenza terapeutica, ma apre(soprattutto a te) le porte dell'emozione non tradita, per cui vanne fiero.Tua figlia e tua moglie corrono solo il rischio di accusare in qualche modo la tua prostrazione...E' difficile dissimulare in questi casi,non riuscirebbe nell'intento neppure il miglior attore.Lascia che tutto scorra come deve,anche una lacrima può essere una piccola sfera di cristallo nella quale chi ti ama può leggere tantissime altre cose ed aiutarti,non ti preoccupare. vedrai, l'unico rischio che hai corso è quello di incutere il dubbio di una tua non rilassatezza nei pensieri dei tuoi cari ( i bambini son tremendamente ricettivi) e l'unico rischio che loro possono affrontare è che ,una volta in Brasile, pensino un pò troppo a te come un uomo che sta soffrendo.Tutto si risolverà quando torneranno,vedrai.
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 13 giugno 2009, 20:37

La paura di volare, o come nel mio caso la paura che gli altri volino, non è altro che la punta di un iceberg di un disagio più profondo. Oggi il mio problema è questo, ieri lo è stato la paura di un responso non favorevole, l'altro ieri magari lo è stato la paura di rimanere senza soldi, il giorno ancora prima lo è stato la paura di non essere in grado di dare un'educazione adeguata a mia figlia. Sono paure che indicano manchevolezze di base: l'incapacità di far fronte anche alle minime difficoltà della vita, la paura di non essere in grado di affrontare una scomparsa. La paura di non farcela, in generale.
Stasera ho preso una decisione. Ne ho parlato con mia moglie ed abbiamo deciso insieme che la cosa più giusta da fare, per me e per tutti coloro che hanno fiducia in me, è quella di farmi aiutare da un professionista. Sì, andrò da uno psicoterapeuta. Ho la consapevolezza che dentro di me qualcosa deve essere rimesso al posto giusto. Al posto dove si trovava prima. Questo può e deve essere il mio punto di partenza.
Grazie di tutto.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da araial14 » 13 giugno 2009, 20:51

bongano ha scritto:La paura di volare, o come nel mio caso la paura che gli altri volino, non è altro che la punta di un iceberg di un disagio più profondo. Oggi il mio problema è questo, ieri lo è stato la paura di un responso non favorevole, l'altro ieri magari lo è stato la paura di rimanere senza soldi, il giorno ancora prima lo è stato la paura di non essere in grado di dare un'educazione adeguata a mia figlia. Sono paure che indicano manchevolezze di base: l'incapacità di far fronte anche alle minime difficoltà della vita, la paura di non essere in grado di affrontare una scomparsa. La paura di non farcela, in generale.
Stasera ho preso una decisione. Ne ho parlato con mia moglie ed abbiamo deciso insieme che la cosa più giusta da fare, per me e per tutti coloro che hanno fiducia in me, è quella di farmi aiutare da un professionista. Sì, andrò da uno psicoterapeuta. Ho la consapevolezza che dentro di me qualcosa deve essere rimesso al posto giusto. Al posto dove si trovava prima. Questo può e deve essere il mio punto di partenza.
Grazie di tutto.
Hai preso la decisione più coraggiosa e saggia. Ti ammiro!
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da marco1970 » 13 giugno 2009, 21:42

per quanto ti puo aiutare saperlo, sappi che gli aerei che tua moglie e tua figlia prenderanno, sono quanto di piu' moderno ha in flotta alitalia. niente da dire sia ilcrj900 che il 777, sono due macchine allo stato dell'arte per la loro categoria. ciao viva alitalia e sta sereno sono in mani sicure e su amcchine super sofisticate ed affidabbili. ciao

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 14 giugno 2009, 8:16

Grazie Marco, ma in questo momento non mi aiuta nulla.
Mi aiuterebbe solo il fatto che loro potessero, egoisticamente, rimanere qui accanto a me ad aiutarmi a superare questo momento. Gli aerei c'entrano poco, se non come ennesimo fattore scatenante di insicurezza. Quell'incidente maledetto non ci voleva proprio. Giusto ora. Tu mi dici che sono dei gioielli quegli aerei, ma non riesco a farmelo bastare: anche l'A300 AF era un gioiello. Penso al dato oggettivo che l'aereo è il mezzo più sicuro, lo dicono le statistiche. Ma non mi basta nemmeno quello: potessi portarle io in auto fin laggiu' mi sentirei tranquillo e felice. Mi dici che i piloti Alitalia sono persone preparatissime e fantastiche. Non mi cambia nulla. Rimango destabilizzato come prima.
L'accettazione del rischio, anche del minimo, si è andata completamente a farsi benedire di fronte allo shock della combinazione "Incidente del 31 maggio - Imminente partenza dello scopo della mia vita - Stessa tratta". E' un cocktail esplosivo per la mia psiche.
C'è poco da farci.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da cico140976 » 17 giugno 2009, 16:31

Ciao Bongano,
credimi che il tuo malessere è assolutamente comprensibile.
Allo stesso tempo bisogna fare un ragionamento da 3 punti di vista. Il primo ,quello che comunque non ti aiuta ma che RESTA è che - appunto - sono in ottime mani. Aerei perfetti, personale preparatissimo ecc ecc.
Seconda cosa, anche da un punto di vista statistico, che si ripeta quello che è successo al volo AF447, sulla stessa tratta, a distanza di così poco tempo è praticamente impossibile (anzi togliamo pure il praticamente). Terza cosa. Dici che se egoisticamente rimanessero di fianco a te o se potessi tu portarle in macchina lì ti sentiresti più sollevato. Attenzione che, non per sminuire le tue capacità di guida :mrgreen: , ma credimi che stanno MOLTO più al sicuro sul 772 AZ. L'hai letta la triste storia di quella poveretta che ha evitato il volo AF 447 per puro caso e che è comunque morta qualche giorno dopo per un incidente d'auto? Bene, fai tu 4 somme e vedrai che le tue paure non hanno ragione d'essere. Comunque la tua decisione di affidarti ad uno specialista per farti aiutare in questo momento delicato è ammirevolissima e che non sei una persona spregevole (eccheccaxxo!!!! :wink: ) ma che desidera solo il bene dei suoi cari. Vedrai che riuscirai a superare tutto e al loro ritorno questo sarà solo un brutto ricordo che non si ripeterà.

Ciao!
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da Fabio22 » 17 giugno 2009, 20:45

Secondo me hai rischiato molto di più tu a fare quella nuotata in mare rispetto al volo che deve prendere la tua famiglia :wink:

Non sono un esperto... in passato ho avuto paura dei voli transoceanici e sicuramente quello che è successo al volo AF non mi ha lasciato indifferente (dovendo partire fra 1 mese). Ma cosa dobbiamo fare? Soccombere alle paure della vita ed evitare di viverla? Ne ha parlato con tua moglie, questa è stata sicuramente una grandissima scelta apprezzabilissima e sono sicuro che risolverai tutti i tuoi problemi.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da MrRedman » 18 giugno 2009, 8:34

bongano ha scritto:Ho cominciato a parlare a voce alta con me stesso, ripetendomi che sono un fallito, che sono una persona spregevole, che sono un debole ed un uomo che non si merita nulla dalla vita. Una persona che si permette di condizionare, con le sue manchevolezze e le sue fobie, la vita e i sentimenti delle due persone che ha più care nella sua vita.
Nulla di tutto questo. Proprio dalle tue parole, da ciò che hai scritto si capisce che non è così. Sei animato dall'affetto, dall'amore, dai sentimenti più nobili che un uomo possa provare. Hai paura, come tutti, di perdere le cose che più ami, non è una novità. Poi ognuno reagisce a suo modo, ma tutti hanno questa paura, non è niente di anormale. E soprattutto non ti rende spregevole, ne un fallito. Anzi, per me è il contrario. Hai illustrato, nelle ultime righe del tuo post (righe non presenti nel mio quote) un quadretto di vita familiare bellissimo, dolcissimo e commovente. E poi l'ammettere le proprie paure è qualcosa di positivo..e coraggioso...
Ti faccio i miei migliori auguri, perchè tu possa superare questa spiacevole situazione, che, in sincerità vedo poco collegata al mondo del volo. Sai bene quanto questo sia un mondo sicuro, fatto di professionisti seri e preparati. Qui ne troverai molti pronti a darti ogni genere di rassicurazione tecnica, supportata da numeri, statistiche e conoscenze.
Datti più fiducia..io credo te la meriti tutta :wink:

Saluti
MR
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da enricofox » 23 giugno 2009, 0:57

Non so se ti posso aiutare con quello che ti scrivo ma ....la mia paura di volare e iniziata con la mia separazione .
La lontananza fozata da cio che hai piu caro al mondo (il mio primo e unico all epocaa figlio aveva 2 anni e mezzo sigh!) mi ha portato un senso disperato di non poter stargi vicino nei momenti in cui avesse avuto bisogno di me.

Tralasciando sui vari crolli di valori etc.. etc...ti senti impotente!

Ho iniziato ad avere incubi riccorenti...le classiche situazioni di grave pericolo in cui non riesci a salvare tuo figlio.
Ti svegli di notte...(non esagero) e non mi vergongo ad averlo confidato anche ai miei peggiori o migliori amici e non sai che cosa fare.

Aternati a incubi di aerei che cascano dopo aver fatto le pegiori manovre per cercare di stare su.

Adesso mi sono reso conto che purtroppo ( o per fortuna) per quanto voglioamo dobbiamo rassegnarci a cio che la vita ci riservera...non possiamo fare piu di tanto ..e se la vita ci mettera a dura prova....amen era nostro destino.

Prima o poi i figli ti fanno sentire "un peso" e la prima volta che ho accompagato mio figlio all aereoporto a 12 anni per prendre il suo primo volo da solo...beh credo uno dei giorni piu brutti dell amia vita,un giorno riscrivero qua la mia angoscia....ma tutto passa.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da cico140976 » 23 giugno 2009, 17:40

Ehi Bongano,
ti senti meglio? Tutto ok?

Ciao!
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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da matfac25 » 27 giugno 2009, 19:39

quindi se non ho capito male la tua è un fobia che riguarda il senso di distacco dai cari e dal fatto che ti senti impotente perchè devi lasciare questi cari da soli nelle mani di persone e mezzi che tu non controlli...
quindi mi sembra di aver capito che sia inutile parlarti dell'aereo come mezzo di trasporto sicuro, statistiche e bla bla bla, bisogna concentrarci su come farti acquisire fiducia in ciò che fai...
ora vorrei sapere una cosa: se tu fossi la su quell'aereo insieme a loro, avresti paura?? se la risposta è si allora mi sbaglio, perché tu hai la fobia del volo; se la risposta è no, allora c'è qualcosa di più profondo, e quindi è giusto rivolgersi ad un esperto.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da bongano » 19 luglio 2009, 7:59

Ciao,
volevo dirvi che sto bene. Mia moglie e mia figlia sono tornate e stanno bene pure loro.
E' già un mese che sono in cura da uno specialista e alcuni problemi sono nella giusta via per essere affrontati.
matfac25 ha scritto: ora vorrei sapere una cosa: se tu fossi la su quell'aereo insieme a loro, avresti paura?? se la risposta è si allora mi sbaglio, perché tu hai la fobia del volo; se la risposta è no, allora c'è qualcosa di più profondo, e quindi è giusto rivolgersi ad un esperto.
La seconda che hai detto. Non ho mai avuto paura di volare ed il problema è diverso e comprende aspetti che con il volo non hanno nulla a che fare.
Per inciso i voli che le mie donne hanno affrontato sono stati perfetti e senza particolari problemi.
Vi ringrazio veramente tutti per l'appoggio che avete saputo darmi in questo momento particolare e continuerò a seguirvi con passione.

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Re: Sono in ansia per la mia famiglia

Messaggio da enricofox » 23 luglio 2009, 15:04

Non avevo letto il tuo racconto della spiaggia.
Ti posso dire che molte cose le proviamo tutti quindi non serve che ti preoccupi piu di tanto...
Nessuno a questo mondo e obbligato ad essree "perfetto" padre o marito o uomo!
Qualsiasi cosa che tu faccia e uqalsaisi impegno che tu ci metta per fare andare meglio le cose puo essre vanificato dal caso e dalla vita.
Ti consiglio di vivere la vita un po piu alla leggera con meno responsabilita e un po piu di menefergeismo verso a anche i tuoi piu cari...tanto non e detto che in futuro i piu cari per quanto ti impegni per loro ti riconoscerrano o ti ringrazieranno per questo...se sei fortunato puo darsi ,se sei sfortuanto magari ti sputerranno addosso.
E inutile anche aspettarsi da qiunque gratitudine.....sai la mia Ex moglie mi faceva sempre sentire in colpa per colpe che non erano assolutamente vere...semplicemente perche voleva che fossi un burattino suo ad uso e consumo della gratificazione sociale di cui lei poveretta aveva bisogno ...bell uomo bel lavoro bella casa bella macchine vacanze e cenette esclusive del caxx ..... peccatto che non ero laureato.....
Alla fine era LEi il problema non io e ne sono scappatto....e adesso sto meglio vivo come sono con le mie paure i miei difetti e con le persone piu care con le quali puoi confidarti e curarti senza andare da qualcke psicologo spillaquattrini...
Hai paura e allora tutti abbiamo paurta non e una colpa tutti siamo diversi per fortuna e questo e bello...devi essere orgoglioso di come sei non ti devi vergognare perche provi dei sentimenti.
Il resto del mondo e malato non te

Ti saluto da uno depresso pazzo e finalmente felice e guarito

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