il re degli areofobi

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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nicholas
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il re degli areofobi

Messaggio da nicholas » 24 settembre 2011, 22:28

Credo proprio sia cosi'!. Se facessimo una classifica di quanti soffrono di questa paura credo di meritarmi il podio. Ho una passione smisurata per il viaggio e ritengo possa essere uno degli scopi di un esistenza. Ho volato piu' di venti anni fa la prima volta senza problemi da Catania a Roma. Ricordo quel volo piacevolmente con l' Etna che mi sfilava sotto e l' atterraggio morbidissimo a Roma dell' aereo Alitalia. Ci provai senza alcun timore qualche anno dopo, il 1989, da Roma a Londra, e li' comincio' la prima paura. L' areo all' improvviso scese di quota nella notte e io iniziai a pensare che ci fosse qualche problema perche' mancava parecchio all' atterragio, ma non sapevo che Londra e' enorme e l' areo dovette fare molti giri e planate. Al ritorno partii sotto la pioggia ma ando' bene. Nel 1992 andai in Turchia e inizio' il panico. Partimmo io e la mia ragazza (attuale moglie) da Verona. La notte precedente non dormii. All' alba pensai seriamente di telefonare alla Polizia per segnalare una finta bomba sul treno per fare apposta ritardo, ma per fortuna non lo feci. La mia donna mi riempi' di tranquillanti e nonostante la pioggia e il vento non dovettero attaccarmi al seggiolno e arrivai a Instanbul. La vacanza fu un solo attendere l' attimo del decollo...Poi feci l' errore madornale!. Spinto dalla voglia di vincere la paura prenotai il viaggio di nozze in Messico. Depliant, studi dell' itinerario e libri sul viaggio fino a qualche giorno prima poi arrivo' il terrore e la sera prima devastato da un attacco di panico costrinsi la poveretta a rinunciare e a portarla in treno nel sud italia. Non immaginate il senso di sconfitta e l' umiliazione con se stessi!. Da allora e' stata tutta una serie di viaggi felicemente organizzati con chiunque e puntualmente saltati con le peggiori scuse. Ho virtualmente girato mezzo mondo, dall' Australia, al Giappone o al Sudamerica. Ogni volta spinto dalla passione organizzo (sono anche bravo a farlo!), mi interesso, studio, convinto che questa volta sia la volta buona, ma poi vince sempre lei, la paura sordida e lancinante. Ora mi hanno invitato In Cambogia per due settimane di turismo solidale, mi piacerebbe molto ma come al solito non credo di farcela. Ho organizzato i voli, 3-19 dicembre con Thai, ho studiato il paese e cosa dovrei fare. Ma da qualche giorno e' comparsa di nuovo lei, la paura. Sto rifacendo tutto l' iter: centinaia di landing e take off visti su Youtube, statistiche incidenti aerei e c. Mi sa tanto che devo rassegnarmi...Scusate la lunghezza ma non mi ero sfogato mai con nessuno...

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da Santa » 25 settembre 2011, 0:51

non si capisce bene cosa ti faccia paura ma quasi certamente la tua fobia è dettata dalla non conoscenza, che porta alla paura della cosa ignota.
Lo dimostra il fatto che dici che l'aereo atterrando a Londra dovette effettuare numerose "planate"; da come dici, l'aereo spegneva e riaccendeva i motori, planando e volando :mrgreen: (ovviamente NON è così)

Niente paura, siamo qua per questo, per assisterti e toglierti i dubbi.

Innanzitutto vacci nel sud-est asiatico. C'è gente che non può permetterselo e lo sogna da una vita, rinunciare per una stupida paura sarebbe uno schiaffo morale.

L'aereo è non solo il mezzo, ma il posto più sicuro della terra.
Le cose che vedi "fare all'aereo" mentre ci sei dentro, non sono robe fatte a caso e alla "io speriamo che me la cavo" come molti come te pensano, ma sono manovre ben precise, eseguite da gente con le palle che fumano, per raggiungere uno scopo ben preciso.

Che è nel 99,999% dei casi una cavolata, come virare per cambiare rotta (anche nel cielo le strade non sono dritte), salire per volare meglio, o scendere per avvicinarsi e atterrare.

Le discese può capitare che inizino molto prima dell'atterraggio per motivi di traffico e liberare delle "quote" (livelli in linguaggio tecnico) per altri aerei.

Nei pressi degli aeroporti grandi i "giri" che si fanno sono delle "attese".
Come se in auto ci fosse coda, solo che in aereo non puoi fermarti e allora ti "parcheggiano" in un punto BEN PRECISO, a quote ben precise, lontano da ogni ostacolo e ogni altro aereo per aspettare, di solito pochi minuti.

Nell'aereo quando arrivi c'è ancora carburante per un'ora e mezza di volo e anche di più e i piloti - là davanti - ti assicuro che vogliono tornare a casa quanto te!

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da araial14 » 25 settembre 2011, 1:11

Troppi dettagli nel tuo racconto per evitare che ti si possa definire un insicuro. Sei sicuramente un ottimo organizzatore, richiedi,forse,troppa fiducia a chi di te si fida per poter iniziare a fidarti degli altri. Nulla di più "semplice" che evitare di mettere in discussione le proprie capacità di autocontrollo e gestione buttando nel " vaso di Pandora volante" le fastidiose e soprattutto riconosciute insicurezze, Cogita,
:?
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Re: il re degli areofobi

Messaggio da sardinian aviator » 25 settembre 2011, 15:38

Areofobia: dapprima pensavo ad un nuovo termine a me sconosciuto (non si finisce mai di imparare); poi non trovandolo sul dizionario ho pensato ad un refuso grafico areofobia=aerofobia. Ma il dizionario per questo termine mi dà la paura delle correnti d'aria e non lo vedo l'amico Nicholas andare disperatamente a chiudere tutte le finestre di casa.Non è questo il suo, purtroppo frequente, problema
Tutto ciò premesso (ed anche per sdrammatizzare un pò) : come si chiama in termine strettamente scientifico la "paura di volare"? xxxxxxfobia?
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Re: il re degli areofobi

Messaggio da lif » 25 settembre 2011, 17:32

sardinian aviator ha scritto:Tutto ciò premesso (ed anche per sdrammatizzare un pò) : come si chiama in termine strettamente scientifico la "paura di volare"? xxxxxxfobia?
Oltre che con aerofobia (wikipedia docet :wink: ), la paura di volare può essere definita anche come aviofobia; in alcuni casi si incontra anche il termine aviatofobia, che da alcuni viene però utilizzata per indicare la paura generalizzata degli aerei, che stiano o meno volando. 8)

Posso farti una domanda, probabilmente stupida? Perchè non ti sei mai "sfogato" con nessuno?
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Re: il re degli areofobi

Messaggio da sardinian aviator » 25 settembre 2011, 20:11

lif ha scritto:
sardinian aviator ha scritto:Tutto ciò premesso (ed anche per sdrammatizzare un pò) : come si chiama in termine strettamente scientifico la "paura di volare"? xxxxxxfobia?
Oltre che con aerofobia (wikipedia docet :wink: ), la paura di volare può essere definita anche come aviofobia; in alcuni casi si incontra anche il termine aviatofobia, che da alcuni viene però utilizzata per indicare la paura generalizzata degli aerei, che stiano o meno volando. 8)

Posso farti una domanda, probabilmente stupida? Perchè non ti sei mai "sfogato" con nessuno?
La domanda è per me?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da lif » 25 settembre 2011, 20:23

sardinian aviator ha scritto:
lif ha scritto:
sardinian aviator ha scritto:Tutto ciò premesso (ed anche per sdrammatizzare un pò) : come si chiama in termine strettamente scientifico la "paura di volare"? xxxxxxfobia?
Oltre che con aerofobia (wikipedia docet :wink: ), la paura di volare può essere definita anche come aviofobia; in alcuni casi si incontra anche il termine aviatofobia, che da alcuni viene però utilizzata per indicare la paura generalizzata degli aerei, che stiano o meno volando. 8)

Posso farti una domanda, probabilmente stupida? Perchè non ti sei mai "sfogato" con nessuno?
La domanda è per me?
Ehm, no, sarebbe stata per nicholas... :oops: :wink:
...ma se vuoi rispondere lo stesso... :mrgreen:
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Re: il re degli areofobi

Messaggio da nicholas » 26 settembre 2011, 8:01

Grazie innanzitutto delle risposte.
Anche se, come scriveva G. Garcia Marquez, la paura di volare e' l' unica paura che i maschi confessano apertamente, io non ne ho mai parlato apertamente con nessuno tranne la mia compagnia alla quale comunque ho rappresentato solo gli effetti e non le cause, che non conosco neanche io. Io credo che abbia a che fare con la sicurezza in se stessi. In fondo chi ha paura di volare credo sia uno che tenda a rappresentarsi la realta' secondo i propri schemi, secondo le sue certezze e in base a queste costruisce il proprio quotidiano sulle sue sicurezze. Svolge sicuramente bene cio' che gli compete perche' ha imparato le proprie regole e le mette in pratica. Beh, l' aereo stravolge tutto questo perche' uno finisce in una realta' fatta di poco spazio, di movimenti non controllabili e innaturali e in una dimensione esterna non conosciuta e spazialmente incommensurabile. Forse ho detto un po' di scempiaggini. Comunque mi serve molto scrivere qui con voi e leggervi soprattutto. Grazie veramente. Per i tecnici qui dentro che sono gentilissimi e fantastici voglio fare un elenco delle mie paure, diciamo cosi' tecniche, che penso siano comuni a chi come me vive questa ansia:
1) Paura che vi sia una collisione a terra prima del decollo (incidente Linate);
2) Paura che a causa del maltempo l' areo non decolli e si schiacci a terra (incidente a Cuba di tanti anni fa)
3) scoppio di un motore al decollo o incendio (incidente Concorde);
4) collisione in volo (incidente aereo russo e cargo in Svizzera)
5) incidente per maltempo in fase di approccio al suolo ( ultimo quello in Nepal)
6) scivolata dell' aeromobile sulla pista (incidente indiano di qualche anno fa)
Non so se riusciro' a sbloccarmi, ma mi state dando una bella mano. Ho capito per esempio leggendovi che un aereo non puo' assolutamente cascare come una pera matura durante il volo di crociera in quanto l' aria e' dura e il mezzo ci passa sopra. Grazie comunque dei vostri sforzi per me e tutti gli altri...

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da spaceodissey » 26 settembre 2011, 8:47

O Re, mi inchino alla sua possanza :D

Scherzi a parte ci sono due cose che mi hanno colpito nei tuoi post: che il tuo ultimo volo risale al 1992 e questa frase:
nicholas ha scritto:l' aereo stravolge tutto questo perche' uno finisce in una realta' fatta di poco spazio, di movimenti non controllabili e innaturali e in una dimensione esterna non conosciuta e spazialmente incommensurabile.
.

Parto dalla prima: nel 1992 eri ancora fidanzato, ma visto che quella che allora era una fidanzata adesso è una moglie, è possibile che questo cambiamento di relazione che magari era già all'orizzonte si sia "sfogato" nella paura di volare? In fondo il viaggio in aereo è sempre un po' sinonimo di cambiamento. E a volte i cambiamenti sono difficili da accettare.
Inoltre considera che dal 1992 sono ormai passati 10 anni. Sei cambiato tu, è cambiata la tua vita, è cambiata la vita delle persone attorno a te. Per rifare un esempio che ho già fatto altrove, nel '92 non esistevano gli SMS. Berlusconi era un imprenditore e il presidente del consiglio era... Giulio Andreotti.
Nel frattempo anche il mondo dell'aviazione è cambiato (nel 1992 la Ryanair era una piccola compagnia).
Tutto questo per dirti che se tu volessi fare un nuovo tentativo potresti tranquillamente resettare tutto. Sarebbe un'esperienza completamente nuova.

Nella frase che cito mi ha colpito il fatto che hai nominato sia lo spazio ristretto all'interno (che è solo una sensazione) che lo sterminato spazio all'esterno.
Chuck Norris understands the ending of 2001: a space odyssey

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da camicius » 26 settembre 2011, 9:24

nicholas ha scritto: 1) Paura che vi sia una collisione a terra prima del decollo (incidente Linate);
2) Paura che a causa del maltempo l' areo non decolli e si schiacci a terra (incidente a Cuba di tanti anni fa)
3) scoppio di un motore al decollo o incendio (incidente Concorde);
4) collisione in volo (incidente aereo russo e cargo in Svizzera)
5) incidente per maltempo in fase di approccio al suolo ( ultimo quello in Nepal)
6) scivolata dell' aeromobile sulla pista (incidente indiano di qualche anno fa)
Sono tutti incidenti che possono capitare, nessuno lo nega.
MA
a) dopo l'incidente di Linate, sono stati presi grossi provvedimenti per la sicurezza negli aeroporti italiani, recependo l'annesso 14 dell'ICAO.
b) Dopo ogni incidente, anche quelli dove non si è fatto male nessuno e non ci sono stati danni alle cose, è aperta una inchiesta e sono cercate tutte le cause. E poi, se ci sono problemi "sistematici" sono risolti, eventualmente mettendo a terra gli aeroplani che sono coinvolti, se la cosa è veramente grave. Indipendentemente da quanto questo può costare.
c) per le collisioni in volo, anche a causa di quell'incidente è stato rafforzato l'addestramento dei piloti, che ascoltino quello che dice il TCAS e non il controllo.

Guarda su http://flightradar24.com. Mostra il traffico aereo presente per aria in tempo reale. Tutti questi aerei decollano, volano e atterrano senza problemi sostanziali.
Le statistiche non mentono: l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro.

Vola sereno

ciao
Andrea
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Il decollo è facoltativo, l'atterraggio, obbligatorio
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Re: il re degli areofobi

Messaggio da sardinian aviator » 26 settembre 2011, 10:16

1) Paura che vi sia una collisione a terra prima del decollo (incidente Linate);
2) Paura che a causa del maltempo l' areo non decolli e si schiacci a terra (incidente a Cuba di tanti anni fa)
3) scoppio di un motore al decollo o incendio (incidente Concorde);
4) collisione in volo (incidente aereo russo e cargo in Svizzera)
5) incidente per maltempo in fase di approccio al suolo ( ultimo quello in Nepal)
6) scivolata dell' aeromobile sulla pista (incidente indiano di qualche anno fa)


Uhmmm, hai fatto una casistica quasi completa degli eventi che possono capitare o che sono capitati; manca solo l'ingestione di uccelli o altri corpi estranei nel motore o la perdita di conoscenza dei piloti per guasto all'impianto dell'ossigeno ecc... Insomma sei (o sembri) un razionale che ancori i tuoi timori ai fatti ed alle esperienze pregresse. Perciò mi chiedo (è una mia domanda a me stesso) perchè mai non hai paura di andare per mare (vedi Andrea Doria) o in autobus (innumerevoli casi di gravi incidenti per scarsa manutenzione o per sonnolenza dell'autista)? O perfino che ti scoppi una gomma in auto o che uno sconsiderato ubriaco ti piombi addosso a tutta velocità mentre parla al cellulare? Eppure capita e con frequenza enormemente maggiore dei casi che hai citato.
Lo so che questo discorso spesso lascia il tempo che trova, ma a parer mio la statistica è ancora un valido argomento.
Altra domanda, questa volta a te: se dovessi subire un intervento chirurgico, andresti prima a cercare su internet tutte le possibili complicazioni e difficoltà tecniche, inclusi imprevisti, statistiche di sopravvivenza ecc... o ti affideresti serenamente al chirurgo certo della sua capacità?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da nicholas » 27 settembre 2011, 14:42

Grazie a tutti.

E' proprio vero riguardo la citazione del chirurgo. Te lo dice uno che ha affrontato un operazione per una malattia molto grave nell' anno 1999 e lì mi sono afidato allo specialista senza batter ciglio. E visto che ci siamo vi racconto anche che sono stato operato per una neoplasia rara al mediastino nel febbraio 1999 e nell' agosto successivo ho volato in Egitto. Ho affrontato il viaggio con uno stato d' animo particolare: nel senso di non aver niente da perdere e di godermi l' esistenza perche' realmente pensavo di non aver molto da vivere. L' ansia c' era lo stesso ma il mio stato d' animo è stato superiore. Poi sono passati gli anni e ho come metabolizzato la malattia riprendendo lentamente la mia vita normale. Il volo Hurgada-Roma nell' agosto 1999 è stato il mio ultimo viaggio, dopo c'e' stata una sequela di viaggi organizzati e mai fatti come ho detto precedentemente. Continuo a credere che sia una questione di sicurezza in se stessi data anche dalle proprie abitudini consolidate. Comunque sono ferocemente combattuto come sempre dalla grandissima voglia di vedere il mondo e la porta della fobia che blocca tutto, ma voi anche con pareri ineccepibili e circostanziati mi state facendo riflettere a fondo. Una domanda tecnica: quanto incide il maltempo sulla sicurezza del volo specialmente in fase di atterraggio?. Anche perchè ritengo che il volo Air France del 2009 che mi ha impressionato molto sia veramente una concatenazione di eventi eccezionali scatenati da un evento meteorologico particolare in una zona specifica soggetta a eventi di questo genere. Non credo che ogni areo che atterri o decolli sotto la pioggia o il temporale sia sospeso a un filo però mi sembra che sia una fase comunque delicata o no?. Grazie ancora a tutti voi...

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Re: il re degli areofobi

Messaggio da flyingbrandon » 27 settembre 2011, 14:50

nicholas ha scritto:Una domanda tecnica: quanto incide il maltempo sulla sicurezza del volo specialmente in fase di atterraggio?.
Non incide sulla sicurezza. Se le condizioni meteo non consentono un atterraggio in sicurezza si riattacca e si va altrove.
Ciao!
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Re: il re degli areofobi

Messaggio da fp0020 » 28 settembre 2011, 17:22

nicholas ha scritto:Anche perchè ritengo che il volo Air France del 2009 che mi ha impressionato molto sia veramente una concatenazione di eventi eccezionali scatenati da un evento meteorologico particolare in una zona specifica soggetta a eventi di questo genere.
la storia del volo air france del 2009 ha impressionato parecchio anche me tanto più che di vista conoscevo uno dei passeggieri.
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