VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Moderatore: Staff md80.it
VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Voglio rimanere in dormiveglia. Svegliarmi solo un po’. Oggi è venerdì 30 marzo e il treno parte alle 11.30. Destinazione Verona. Quando decido che è ora, mi alzo e faccio la doccia più lunga del mondo. Lascio che l’acqua scorra alla massima potenza, così calda che tendo quasi a riaddormentarmi in piedi. L’aereo partirà a metà pomeriggio. Mi aspetta un’amica, un treno, un pullmann e probabilmente un gate con un numero. Un volo, porca miseria. Mi aspetta anche un altro numero importante: il numero 10. Come quello di Messi al Camp Nou. Sì perché sorvolando Barcellona si vede Camp Nou. E io dovrei cercare di vedere dall’oblò Guardiola con la mano in tasca che mi saluta. Flyngbrandon, marmaid, spaceodissey, daniele77, ulipao,camicius, lelefanton, albert, siete tutti lì con me. Ora capisco: sono finita nell’”Eternauta”. Per questo sono terrorizzata: dovrò vedermela con i “Gurbos”, i pachidermi alieni e la distruzione di Buenos Aires…Insomma non è cosa da poco. Il mio terrore è giustificato. E mi preparo all’impresa. La valigia è pronta. Piccola, piccola. Solo bagaglio a mano. Il marito di Laura ci porta in stazione. Quando mi vedono, sorridono, non riesco a bleffare. Anche se truccata e con i Ray Ban da dura, il viso non è di chi sta andando in vacanza… Il cielo è terso. E questo aiuta. Il treno scorre lungo la val d’Adige in fiore. Il fiume è placido. Mi concentro sulle stradine che di solito percorro con la bici da corsa. Anche questo aiuta. Qui e adesso. Qui e adesso. Minuto per minuto, come una partita della domenica pomeriggio ascoltata alla radio. Il pullman per l’aeroporto è già pronto fuori dalla stazione di Verona. C’è pure un display con i voli in partenza. Londra Stansted, Madrid, Parigi, Trapani…..MADRID!!!!
L’ansia sale, il respiro si fa già corto e sono solo sulla tangenziale. Quando si alza la sbarra del parcheggio dell’aeroporto non capisco neppure come faccio ad essere viva: mi accorgo di non respirare. Serve una sigaretta: da più di 6 mesi ho smesso di fumare ma serve una sigaretta. Mi faccio dare il tabacco e le cartine dalla mia amica. Non ho la più pallida idea di come farla, quella sigaretta: praticamente il tabacco rimane mezzo cadente fuori dalla cartina e dove dovrei aspirare c’è solo carta: due tiri sgangherati, ma ci volevano tutti. Dopo 10 anni sono nuovamente in un aeroporto. Esiste! non è solo frutto della mia fantasia. Ho fatto il check-in online e passiamo direttamente i controlli. Mi tocca togliermi le scarpe. Calzini a posto. Valigia a posto. C’è anche lei. La persona più importante: la mia amica silenziosa che mi accompagna con delicatezza in questo viaggio nel mio presente, passato e futuro. Sembro un automa. Non parlo. Sorrido e mi guardo attorno. L’aereo ha 10 minuti di ritardo. All’interno del gate c’è un caldo malefico e io sembro una fontana del Bernini con gli zampilli che sgorgano dal palmo delle mani. Arriva l’aereo. Parcheggia proprio davanti a noi. Bianco Giallo e Blu. Lucido. Sfortunatamente arrivano anche una decina di ultras ubriachi che si imbarcheranno con noi. Urlano, si tirano lattine di birra e fanno il giochino dell’aspirapolvere con le valige in mezzo alle gambe degli astanti. E io vorrei morire…Quando saliamo sull’aereo prego Iddio che non si siedano vicino a noi. Ma le preghiere, se non si ha dimestichezza, quasi mai vanno a buon fine. Si siedono esattamente davanti a me che sono dietro alla fila riservata, quella delle porte di sicurezza laterali. Quella in cui, a chi si siede, vengono date le istruzioni per aprire, in caso di necessità. Mi chiedo come quelli della Ryanair permettano a questi energumeni già ubriachi di sedersi lì. Ed infatti, appena seduto uno di loro divelle il copri-maniglia rossa e lo lancia in avanti.
Io vorrei scendere dall’aereo. Davvero. Mi viene quasi da piangere. La mia mica interviene. Interviene uno steward. Sistemano il pannello e l’aereo si muove. E io faccio lo struzzo. Mi sono portata un giaccone “coperta di Linus” e mi nascondo lì sotto. Laura, accanto a me, me lo sistema con dolcezza. Gli ultras, nonostante le settimane di training hanno vanificato tutti i miei sforzi. Sono letteralmente terrorizzata che qc. di loro possa fare una sciocchezza. Ma sento i motori. Sempre più forti. Sempre più potenti. L’aereo si muove. Si parte. Si accellera. Si stacca. Si vola. Sto volando. Qui e adesso sto volando. Non sto volando nella mia testa. Sto proprio volando. Flyngbrandon, marmaid, spaceodissey, daniele77, ulipao,camicius, lelefanton, albert stiamo volando. Ogni vostra parola mi ritorna in mente, vorrei essere all’altezza dei vs. consigli ma ho paura. Rimango rintanata nel mio nascondiglio segreto e ogni tanto, quando qualche scrollone in più mi fa salire il cuore in gola, non nascondo che cerco la mano di Laura. Che è lì pronta. Sicura e tranquilla. Conto i minuti mentalmente. Il comandante annuncia un po’ di turbolenza e chiede che tutti rimangano ai loro posti con le cinture allacciate. Il campanello che lo annuncia mi terrorizza ma penso anche che di turbolenze non ce ne sono e il comandante vuole solo mantenere l’ordine a causa di quei 4 deficienti ubriachi…
Lo steward a cui avevo confidato la mia paura salendo a bordo (e che mi aveva addirittura abbracciato, promettendomi di venirmi a trovare) a metà del volo arriva davvero. Lo vedo far capolino nel mio nascondiglio. E si mette a parlare. Mi dice dove siamo, mi parla della bellezza delle Alpi, di Barcellona e dei minuti che ci separano dall’arrivo. Mi rincuora. Ma io rimango lì sotto. Rincuorata ma li sotto. Fintanto che l’aereo inizia le manovre di discesa. Di colpo esco dal guscio. Guardar fuori dall’oblò. Sorrido a Laura che si stupisce. Anche perché di colpo inizio pure a parlare. Nessun terrore della discesa e dell’atterraggio. Riguardo i dintorni di Madrid, così brulli e particolari. Indico a Laura il reticolo di strade prima della pista. L’aereo tocca terra, un po’ brusco ma tocca terra. Frena e prende una corsia laterale verso l’uscita. E io inizio a piangere. Proprio a singhiozzo. Con singulti e lacrime copiose. Sai che spettacolo per i vicini! E’ che mi esplode dentro tutto. Esplodono 10 anni. Esplode il mese di marzo. Esplode la durissima ginnastica mentale che mi ha fatto prima pensare di riprovarci, poi pensare di chiedere aiuto a Laura, poi di prenotare, poi di condividere tutto con voi. 10 anni pensando che non avrei mai più raggiunto luoghi lontani, culture lontane, cibo per la mente che avrei dovuto assaggiare barcamenandomi altrimenti ma che invece avrei voluto ancora assaggiare di persona. Esplodono tutte le mie debolezze e la voglia di trovare nuovi modi meno duri per superarle o per accettarle. Non mi trattengo. Figura di m** ma non mi trattengo…
Il ritorno, dopo due giorni spensierati e divertenti, tra mostre, lunghe camminate, mercati e mercatini, movida notturna quanto basta e “spaparanzate” sui magnifici prati del Buen Retiro osservando la domenica dei madrilegni (anche questo è viaggiare…), è stato “fisicamente” più faticoso. Due ore di attesa per uno sciopero dei controllori di volo francesi, di cui un’ora già seduti in aereo senza aria condizionata. Lo steward leggeva i giornali al microfono quasi fossimo in una fabbrica di sigari cubani! Due vicini di posto simpatici e tranquilli: un giovane innamorato di una madrilegna che andava a trovarla ogni due settimane, una mamma padovana che si era inventata un lavoro da un hobby tanto da scrivere un libro, farne un blog e diventare così famosa in Spagna in quel campo, da essere chiamata a fare conferenze, firmare i suoi libri e fare autografi… Chiacchiere, Chiacchiere da caffè, Chiacchiere da caffè…”Scusa ma l’indirizzo del tuo blog?” http://www.shabbyhome.com, faccio rose e oggetti di tessuto, angeli, borse… “Aspetta che prendo da scrivere”….”Shabby come? Shabbyhome…”Domani appena accendo il computer vado a vedere”….”Andrea ma ti trasferirai a Madrid? Come fai ad andare avanti ed indietro così spesso?...” "In effetti sto cercando lavoro lì. Crisi per crisi sto meglio a Madrid vicino alla mia donna"… “…Laura, guarda…si vede Sirmione!” “Dove? Ma sì laggiù a sinistra, c’è un po’ di foschia ma si vede il lago…..Chiacchiere, Chiacchiere da caffè a 10000 metri. E’ proprio vero Flyingbrandon: “Ogni tanto la gente vuole fare qualcosa di grande...a volte stare sul divano in mutande è qualcosa di grande....” UN ABBRACCIO A TUTTI E GRAZIE.
L’ansia sale, il respiro si fa già corto e sono solo sulla tangenziale. Quando si alza la sbarra del parcheggio dell’aeroporto non capisco neppure come faccio ad essere viva: mi accorgo di non respirare. Serve una sigaretta: da più di 6 mesi ho smesso di fumare ma serve una sigaretta. Mi faccio dare il tabacco e le cartine dalla mia amica. Non ho la più pallida idea di come farla, quella sigaretta: praticamente il tabacco rimane mezzo cadente fuori dalla cartina e dove dovrei aspirare c’è solo carta: due tiri sgangherati, ma ci volevano tutti. Dopo 10 anni sono nuovamente in un aeroporto. Esiste! non è solo frutto della mia fantasia. Ho fatto il check-in online e passiamo direttamente i controlli. Mi tocca togliermi le scarpe. Calzini a posto. Valigia a posto. C’è anche lei. La persona più importante: la mia amica silenziosa che mi accompagna con delicatezza in questo viaggio nel mio presente, passato e futuro. Sembro un automa. Non parlo. Sorrido e mi guardo attorno. L’aereo ha 10 minuti di ritardo. All’interno del gate c’è un caldo malefico e io sembro una fontana del Bernini con gli zampilli che sgorgano dal palmo delle mani. Arriva l’aereo. Parcheggia proprio davanti a noi. Bianco Giallo e Blu. Lucido. Sfortunatamente arrivano anche una decina di ultras ubriachi che si imbarcheranno con noi. Urlano, si tirano lattine di birra e fanno il giochino dell’aspirapolvere con le valige in mezzo alle gambe degli astanti. E io vorrei morire…Quando saliamo sull’aereo prego Iddio che non si siedano vicino a noi. Ma le preghiere, se non si ha dimestichezza, quasi mai vanno a buon fine. Si siedono esattamente davanti a me che sono dietro alla fila riservata, quella delle porte di sicurezza laterali. Quella in cui, a chi si siede, vengono date le istruzioni per aprire, in caso di necessità. Mi chiedo come quelli della Ryanair permettano a questi energumeni già ubriachi di sedersi lì. Ed infatti, appena seduto uno di loro divelle il copri-maniglia rossa e lo lancia in avanti.
Io vorrei scendere dall’aereo. Davvero. Mi viene quasi da piangere. La mia mica interviene. Interviene uno steward. Sistemano il pannello e l’aereo si muove. E io faccio lo struzzo. Mi sono portata un giaccone “coperta di Linus” e mi nascondo lì sotto. Laura, accanto a me, me lo sistema con dolcezza. Gli ultras, nonostante le settimane di training hanno vanificato tutti i miei sforzi. Sono letteralmente terrorizzata che qc. di loro possa fare una sciocchezza. Ma sento i motori. Sempre più forti. Sempre più potenti. L’aereo si muove. Si parte. Si accellera. Si stacca. Si vola. Sto volando. Qui e adesso sto volando. Non sto volando nella mia testa. Sto proprio volando. Flyngbrandon, marmaid, spaceodissey, daniele77, ulipao,camicius, lelefanton, albert stiamo volando. Ogni vostra parola mi ritorna in mente, vorrei essere all’altezza dei vs. consigli ma ho paura. Rimango rintanata nel mio nascondiglio segreto e ogni tanto, quando qualche scrollone in più mi fa salire il cuore in gola, non nascondo che cerco la mano di Laura. Che è lì pronta. Sicura e tranquilla. Conto i minuti mentalmente. Il comandante annuncia un po’ di turbolenza e chiede che tutti rimangano ai loro posti con le cinture allacciate. Il campanello che lo annuncia mi terrorizza ma penso anche che di turbolenze non ce ne sono e il comandante vuole solo mantenere l’ordine a causa di quei 4 deficienti ubriachi…
Lo steward a cui avevo confidato la mia paura salendo a bordo (e che mi aveva addirittura abbracciato, promettendomi di venirmi a trovare) a metà del volo arriva davvero. Lo vedo far capolino nel mio nascondiglio. E si mette a parlare. Mi dice dove siamo, mi parla della bellezza delle Alpi, di Barcellona e dei minuti che ci separano dall’arrivo. Mi rincuora. Ma io rimango lì sotto. Rincuorata ma li sotto. Fintanto che l’aereo inizia le manovre di discesa. Di colpo esco dal guscio. Guardar fuori dall’oblò. Sorrido a Laura che si stupisce. Anche perché di colpo inizio pure a parlare. Nessun terrore della discesa e dell’atterraggio. Riguardo i dintorni di Madrid, così brulli e particolari. Indico a Laura il reticolo di strade prima della pista. L’aereo tocca terra, un po’ brusco ma tocca terra. Frena e prende una corsia laterale verso l’uscita. E io inizio a piangere. Proprio a singhiozzo. Con singulti e lacrime copiose. Sai che spettacolo per i vicini! E’ che mi esplode dentro tutto. Esplodono 10 anni. Esplode il mese di marzo. Esplode la durissima ginnastica mentale che mi ha fatto prima pensare di riprovarci, poi pensare di chiedere aiuto a Laura, poi di prenotare, poi di condividere tutto con voi. 10 anni pensando che non avrei mai più raggiunto luoghi lontani, culture lontane, cibo per la mente che avrei dovuto assaggiare barcamenandomi altrimenti ma che invece avrei voluto ancora assaggiare di persona. Esplodono tutte le mie debolezze e la voglia di trovare nuovi modi meno duri per superarle o per accettarle. Non mi trattengo. Figura di m** ma non mi trattengo…
Il ritorno, dopo due giorni spensierati e divertenti, tra mostre, lunghe camminate, mercati e mercatini, movida notturna quanto basta e “spaparanzate” sui magnifici prati del Buen Retiro osservando la domenica dei madrilegni (anche questo è viaggiare…), è stato “fisicamente” più faticoso. Due ore di attesa per uno sciopero dei controllori di volo francesi, di cui un’ora già seduti in aereo senza aria condizionata. Lo steward leggeva i giornali al microfono quasi fossimo in una fabbrica di sigari cubani! Due vicini di posto simpatici e tranquilli: un giovane innamorato di una madrilegna che andava a trovarla ogni due settimane, una mamma padovana che si era inventata un lavoro da un hobby tanto da scrivere un libro, farne un blog e diventare così famosa in Spagna in quel campo, da essere chiamata a fare conferenze, firmare i suoi libri e fare autografi… Chiacchiere, Chiacchiere da caffè, Chiacchiere da caffè…”Scusa ma l’indirizzo del tuo blog?” http://www.shabbyhome.com, faccio rose e oggetti di tessuto, angeli, borse… “Aspetta che prendo da scrivere”….”Shabby come? Shabbyhome…”Domani appena accendo il computer vado a vedere”….”Andrea ma ti trasferirai a Madrid? Come fai ad andare avanti ed indietro così spesso?...” "In effetti sto cercando lavoro lì. Crisi per crisi sto meglio a Madrid vicino alla mia donna"… “…Laura, guarda…si vede Sirmione!” “Dove? Ma sì laggiù a sinistra, c’è un po’ di foschia ma si vede il lago…..Chiacchiere, Chiacchiere da caffè a 10000 metri. E’ proprio vero Flyingbrandon: “Ogni tanto la gente vuole fare qualcosa di grande...a volte stare sul divano in mutande è qualcosa di grande....” UN ABBRACCIO A TUTTI E GRAZIE.
Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
complimenti! bel Trip Report! mancano solo le foto!
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China su fronte, si ses sezzidu pesa! ch'es passende sa Brigata tattaresa boh! boh! E cun sa mannu sinna sa mezzus gioventude de Saldigna
Non bat dinare a pacare
una vida pro miserat chi siat
s' omine
no er de imbolare
pro una gherra chi
est' unu affare
*Virtute Siderum Tenus*
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- sardinian aviator
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- Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
- Località: Nord Sardegna
Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Questo è il più bel trip report che abbia mai letto.
Grazie per averlo scritto, varrebbe le pena di pubblicarlo sulla copertina di MD80 per chi ha paura di volare.
Chi sostiene la proposta?
Grazie per averlo scritto, varrebbe le pena di pubblicarlo sulla copertina di MD80 per chi ha paura di volare.
Chi sostiene la proposta?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
(la cosa più vicina ad una alzata di mano che ho trovato!)sardinian aviator ha scritto:Questo è il più bel trip report che abbia mai letto.
Grazie per averlo scritto, varrebbe le pena di pubblicarlo sulla copertina di MD80 per chi ha paura di volare.
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est' unu affare
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Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Un bellissimo resoconto..grazie di averlo condiviso con noi!!!
Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Trip report fantastico!! Grazie a te per aver condiviso le tue emozioni!
Marco
- flyforever85
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Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Davvero emozionante........... spero sia di esempio a tutti coloro che ancora nutrono timori per l'aereo.... la tua capacità di parafrasare l'emozioni mi ha portato a viverle nuovamente e a capire per l'ennesima volta quant'è bello il volo... adesso non smettere!!!!
Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
Da ex pauroso posso capire quello che hai provato. Mi hai fatto emozionare. Sei stata brava però adesso non mollare. Vola, continua a volare fino a quando per te sarà la cosa più normale.
Ciao e spero vivamente di non vederti più in questa sezione del forum.
Ciao e spero vivamente di non vederti più in questa sezione del forum.
La sofferenza è temporanea. La vittoria è per sempre!!!
Re: VERONA MADRID 30 MARZO 2012 UN ABBRACCIO A TUTTI VOI!
io invece spero di vederla ancora, ma "dall'altra parte" ossia ad aiutare con la sua esperienza e la sua storia i paurosi che ancora non sono riusciti a prendere un aereo e vorrebbero fare un'esperienza come quella scritta qui sopra!ulipao ha scritto:Ciao e spero vivamente di non vederti più in questa sezione del forum.
A parte passare il volo sotto un cappotto!
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*Virtute Siderum Tenus*
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