Sono un caso disperato ma veramente disperato

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Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da tabata » 24 maggio 2014, 0:06

Ciao a tutti,
è da molto tempo che leggo i vostri post e cerco una soluzione alle mie paure.
Ho anche scritto qui qualche tempo fa, anche se poi non mi è più capitato di viaggiare ed ho messo da parte l'argomento.
Arrivo al dunque. Matrimonio a luglio e conseguente viaggio di nozze successivo. Che bello direte voi...che ansia penso io.
Ho lasciato al mio compagno la scelta di decidere la meta del viaggio, gli ho detto che gli avrei lasciato carta bianca sperando che il tutto andasse a scemare nel senso ok dobbiamo fare il viaggio poi con calma decidiamo dove e quando e nel frattempo magari passa nel dimenticatoio. Invece cos'ha pensato? "andiamo a Toronto dai tuoi parenti e da li 10 giorni a New York. un mese in tutto e torniamo"...New york????? Toronto???? ma quante ore di volo sono? Troppeeeeee
Io sono quella che in volo da Madrid a Granada ho avuto un attacco di panico terribile e mi sono messa a piangere convinta che invece di atterrare stessimo precipitando. Sensazione che non auguro a nessuno. O peggio la sensazione durante il decollo che i motori si stiano spegnendo perché avverti un rallentamento anomalo rispetto alla potenza iniziale.
Se mi immagino per otto ore nell'aereo mi sento male, se penso di dover rivivere il decollo e l'atterraggio mi sento male, mi manca il respiro.
Da buona fifona quale sono giusto per infilare il dito nella piaga ho fatto una scorpacciata di tutta la serie disastri aerei ed ho pensato che non vorrei mai trovarmi in quella situazione. E' allora penso ma il pilota avrà controllato bene tutto? Ed i tecnici hanno fatto tutto senza errori? Etc etc etc
Per non parlare di tutti i segnali fatalisti che colgo nella mia quotidianità da quando abbiamo deciso di partire.
Mi spiego meglio per farvi capire che alla follia non c'e limite: l'altro giorno una mia amica ha fatto cadere per errore qualcosa (non ricordo quale oggetto in particolare) la sua frase è stata: ops è precipitato.
Bene la mia mente cos'ha pensato? ecco un segnale premonitore, qualcosa mi sta avvertendo di non salire su quell'aereo.
E il problema è che colgo segni premonitori funesti su tuttoooo.
Allora penso, va beh che mi frega io vado non dormo e mi prendo qualcosa, mi sveglio quando arrivo. Non potrò farlo, abbiamo una figlia di due anni che ovviamente verrà con noi e chi la guarderà sull'aereo se io dormo?
E poi l'immagine che più di tutte mi viene in mente è me sull'aereo (dopo questi mesi in cui mi sarò confrontata con voi ed in cui mi sarò fatta coraggio ) ad un certo punto succederà qualcosa di brutto ed io impotente penserò: ecco lo sapevo io che non ci dovevo salire, chi me l'ha fatta fare.
Detto questo vi do qualche informazione sull'evoluzione della mia follia. Prime volte sull'aereo nessuna paura a 16 anni circa, volo in Italia di un'ora a distanza di qualche anno dai primi: nascita del terrore. Mi rendo conto razionalmente (dopo aver anche letto i vostri consigli e spunti ad altri colleghi fifoni )che questo volo coincide con un periodo della mia vita particolare in cui ho avuto una brutta delusione ed in cui la mia fiducia è stata totalmente tradita. Ma da allora va sempre peggio ed ora che sono diventata mamma ancora di più. Da un annetto si è estesa anche alla macchina (ho infatti il terrore che qualcuno in autostrada o durante un sorpasso ci tagli la strada decidendo all'ultimo momento di cambiare corsia). Questo non succede se ovviamente guido io. Detto questo non mi rileggo perché se no mi pento e mi vergogno di aver scritto pertanto scusate in anticipo eventuali errori. Vi ringrazio in anticipo e scusate se sono stata prolissa.

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da flyingbrandon » 24 maggio 2014, 0:38

tabata ha scritto:Ciao a tutti,
è da molto tempo che leggo i vostri post e cerco una soluzione alle mie paure.
Ho anche scritto qui qualche tempo fa, anche se poi non mi è più capitato di viaggiare ed ho messo da parte l'argomento.
Ma avevi un altro nick?
Per il resto, nella tua vita, ti senti serena e rilassata?
tabata ha scritto:
Io sono quella che in volo da Madrid a Granada ho avuto un attacco di panico terribile e mi sono messa a piangere convinta che invece di atterrare stessimo precipitando. Sensazione che non auguro a nessuno. O peggio la sensazione durante il decollo che i motori si stiano spegnendo perché avverti un rallentamento anomalo rispetto alla potenza iniziale.
Quindi...di volo non capisci niente se confondi atterrare con precipitare e normale riduzione di potenza con spegnimento del motore....giusto? :mrgreen: sei quella lì?
tabata ha scritto: Se mi immagino per otto ore nell'aereo mi sento male, se penso di dover rivivere il decollo e l'atterraggio mi sento male, mi manca il respiro.
Infatti il primo punto è che non devi immaginare niente...
tabata ha scritto: Da buona fifona quale sono giusto per infilare il dito nella piaga ho fatto una scorpacciata di tutta la serie disastri aerei ed ho pensato che non vorrei mai trovarmi in quella situazione. E' allora penso ma il pilota avrà controllato bene tutto? Ed i tecnici hanno fatto tutto senza errori? Etc etc etc
Ok...vista la tua capacità di "controllo" capisco che tu rifletta il disagio sugli altri ma...limitati, al momento, a pensare a te...a quello che sei capace tu...a quello che fai tu...e non a quello che fanno gli altri...e come l'hanno fatto. Ok?
tabata ha scritto:
E poi l'immagine che più di tutte mi viene in mente è me sull'aereo (dopo questi mesi in cui mi sarò confrontata con voi ed in cui mi sarò fatta coraggio ) ad un certo punto succederà qualcosa di brutto ed io impotente penserò: ecco lo sapevo io che non ci dovevo salire, chi me l'ha fatta fare.
E questo è già un punto "fondamentale"....nessuno ti carica a forza su un aereo quindi, la decisione, è tua...la responsabilità della tua vita, il modo di viverla, la percezione che ne hai e se te la godi o meno è tua. Quindi il punto di partenza è....sai o non sai? Tu puoi decidere, tu puoi sapere...tu puoi fare. Quindi....torna a pensare a te....
tabata ha scritto: che questo volo coincide con un periodo della mia vita particolare in cui ho avuto una brutta delusione ed in cui la mia fiducia è stata totalmente tradita. Ma da allora va sempre peggio ed ora che sono diventata mamma ancora di più.
Può essere stata tradita la tua fiducia...ma puoi anche esserti sbagliata tu a fidarti. Sei stata delusa perché eri illusa o perché hai subito un raggiro? Quanto avresti potuto essere consapevole di ciò che stava accadendo? Vedi...in poche righe manifesti già una certa propensione a colpevolizzare gli altri...tu subisci gli altri...gli altri faranno bene il loro lavoro? Gli altri ti deludono...gli altri ti convinceranno....ma tu....che ruolo pensi di avere nella tua vita?

tabata ha scritto: Da un annetto si è estesa anche alla macchina (ho infatti il terrore che qualcuno in autostrada o durante un sorpasso ci tagli la strada decidendo all'ultimo momento di cambiare corsia). Questo non succede se ovviamente guido io. Detto questo non mi rileggo perché se no mi pento e mi vergogno di aver scritto pertanto scusate in anticipo eventuali errori. Vi ringrazio in anticipo e scusate se sono stata prolissa.
Certo...ovviamente se guidi tu no...ma visti i tuoi pensieri...sei così sicura di controllare qualcosa quando tu sei al centro dell'azione? E di far meglio?
Dai per farti compagnia non rileggo neanche io....
Ciao!


P.S: dimenticavo....non sei un caso...sei una persona....
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da tabata » 24 maggio 2014, 1:27

Ciao,
grazie per la risposta. No il nick è sempre quello, sono riuscita a recuperarlo anche se nn ho trovato i vecchi post. Mi avevate già accennato qualcosa sulla portanza e mi avete un po' aperto gli occhi sulla fattibilità del volo in termini tecnici.
Può essere stata tradita la tua fiducia...ma puoi anche esserti sbagliata tu a fidarti. Sei stata delusa perché eri illusa o perché hai subito un raggiro? Quanto avresti potuto essere consapevole di ciò che stava accadendo? Vedi...in poche righe manifesti già una certa propensione a colpevolizzare gli altri...tu subisci gli altri...gli altri faranno bene il loro lavoro? Gli altri ti deludono...gli altri ti convinceranno....ma tu....che ruolo pensi di avere nella tua vita?
Hai ragione forse è stata più un'ingenuità mia. Ma hai presente quando tu non pensi proprio che qualcosa possa accadere? non pensi proprio che esista come eventualità ? Sei talmente ingenuo da non avere l'esperienza neanche per immaginare l'eventuale delusione? La sensazione è quella di essere svegliati a suon di schiaffi. Poi non lo so forse questa delusione di vita non c'entra nulla con la paura dell'aereo.
Comunque a parte questo hai centrato effettivamente il punto e bella domanda il ruolo nella mia vita. Diciamo che vorrei avere il coraggio per godermela un po' di più in quanto queste ansie che più passa il tempo aumentano mi stanno dando una sensazione di soffocamento. Comunque un diverso punto di vista il tuo, rifletterò su quanto hai scritto.

Quindi...di volo non capisci niente se confondi atterrare con precipitare e normale riduzione di potenza con spegnimento del motore....giusto? :mrgreen: sei quella lì?
Ebbene lo confesso di volo non capisco nulla.Durante un viaggio di poche ore il pilota ha ribadito lo spegnimento dei cellulari e affini per interferenze ed in quel momento c'è stato un vuoto d'aria ebbene io sono stata quella che è saltata in aria e d'istinto ho urlato contro il fantomatico passeggero con il cellulare dimenticato acceso.
E mi rendo conto che i pochi voli che ho fatto sono stati tutti tranquilli. Non oso pensare a come potrei reagire ad un allacciate le cinture mentre sono in volo. (la considero una richiesta per il decollo e l'atterraggio quindi fatta fuori da questo ambito mi farebbe preoccupare).
Il rumore, lo scricchiolio che si sente, i movimenti che fa...li trovo inquietanti. Il rumore del carrello che si apre, e se non si dovesse aprire?
Insomma per me aereo=ansia, aereo=troppo pesante per volare, incidente con l'aereo=fine

Certo...ovviamente se guidi tu no...ma visti i tuoi pensieri...sei così sicura di controllare qualcosa quando tu sei al centro dell'azione? E di far meglio? ]
Non pretendo di fare meglio, ma se ho in mano la situazione mi sento più tranquilla. l'esempio con la macchina di prima.
Se guida qualcun altro inon si pone proprio il problema in quanto sa che la gente non è stupida e che la maggior parte delle persone si accorge senza bisogno di avvertimento dell'arrivo di un'altra auto. La mia ansia però si trova in balia degli eventi.
Se guido io so qual è la mia paura e ad esempio lampeggio o do un colpo di clacson così sto tranquilla che quello accanto a me non fa mosse azzardate. Poi ovvio che può farlo lo stesso se deve farlo però in quel momento ho gestito la mia situazione di ansia con quei gesti palliativi ed è per questo che sto tranquilla.

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da flyingbrandon » 24 maggio 2014, 8:40

tabata ha scritto:Ciao,
grazie per la risposta. No il nick è sempre quello, sono riuscita a recuperarlo anche se nn ho trovato i vecchi post. Mi avevate già accennato qualcosa sulla portanza e mi avete un po' aperto gli occhi sulla fattibilità del volo in termini tecnici.
Ricordavo il nick infatti...
tabata ha scritto: Hai ragione forse è stata più un'ingenuità mia. Ma hai presente quando tu non pensi proprio che qualcosa possa accadere? non pensi proprio che esista come eventualità ? Sei talmente ingenuo da non avere l'esperienza neanche per immaginare l'eventuale delusione? La sensazione è quella di essere svegliati a suon di schiaffi. Poi non lo so forse questa delusione di vita non c'entra nulla con la paura dell'aereo.
Comunque a parte questo hai centrato effettivamente il punto e bella domanda il ruolo nella mia vita. Diciamo che vorrei avere il coraggio per godermela un po' di più in quanto queste ansie che più passa il tempo aumentano mi stanno dando una sensazione di soffocamento. Comunque un diverso punto di vista il tuo, rifletterò su quanto hai scritto.
Certo che può ed è legata alla paura di volare....perché ti manca la possibilità di operare un atto di fiducia, presente in realtà in ogni aspetto della nostra vita, ma che ti è evidente al pensiero di salire sull'aereo.
Di solito quello che "frega" ...che ti fa dire "tradire la fiducia"...però...non è il fatto che tu non abbia considerato quell'eventualità, anzi, ma il fatto che tu avessi forte aspettative e sapessi, invece, come doveva andare. La delusione non consiste nello scoprire che qualcuno o qualcosa è diverso....ma diverso da come lo volevamo/aspettavamo...in pratica viene tradita l'idea che abbiamo e che decidiamo essere "giusta".
A ben vedere, quindi, 3/4 della "colpa" è nostra...e se ci vogliamo mettere anche l'altro 1/4 perché capiamo male....ecco che la colpa di una delusione è totalmente nostra...sia per l'idea che avevamo prima...che per la percezione che ne abbiamo dopo.
Le ansie non hanno vita propria....non sono degli organismi esterni che prendono possesso di noi...quindi non ti soffocano loro...ti stai soffocando tu...i tuoi pensieri. Il coraggio lo manifesti in presenza di paura...quindi ti basta assumere TUTTE le responsabilità che hai e hai completato gli ingredienti per vivere come vuoi vivere. Quindi il fatto di godersela o meno...è un qualcosa che parte da te. A parità di fattori esterni hai modo di cambiare la tua percezione...di accettare ciò che c'è e cambiare ciò che vuoi. Nel momento in cui sei consapevole di quello che vuoi fare....e sei consapevole che i meriti/demeriti sono soli tuoi...devi fidarti delle tue capacità e imparerai a fidarti di quelle degli altri.
tabata ha scritto:
Ebbene lo confesso di volo non capisco nulla.Durante un viaggio di poche ore il pilota ha ribadito lo spegnimento dei cellulari e affini per interferenze ed in quel momento c'è stato un vuoto d'aria ebbene io sono stata quella che è saltata in aria e d'istinto ho urlato contro il fantomatico passeggero con il cellulare dimenticato acceso.
E mi rendo conto che i pochi voli che ho fatto sono stati tutti tranquilli. Non oso pensare a come potrei reagire ad un allacciate le cinture mentre sono in volo. (la considero una richiesta per il decollo e l'atterraggio quindi fatta fuori da questo ambito mi farebbe preoccupare).
Il rumore, lo scricchiolio che si sente, i movimenti che fa...li trovo inquietanti. Il rumore del carrello che si apre, e se non si dovesse aprire?
Insomma per me aereo=ansia, aereo=troppo pesante per volare, incidente con l'aereo=fine
Riconoscendo la tua totale ignoranza a riguardo puoi decidere,tranquillamente, di non occuparti dell'aspetto volo perché non ne sei minimamente in grado. Tanto meno sei in grado di stabilire delle "equazioni della vita" dove Le incognite siano dei fattori che tu non sei in grado neanche di comprendere e valutare. L'ansia è qualcosa che crei tu e non l'aereo...quindi il primo punto è sbagliato, ovviamente non è neanche troppo pesante per volare perché come vedi vola....e mi sembra una di quelle che si definiscono "evidenze" e, per finire, anche l'ultima non è una realtà...perché ci sono incidenti aerei che non portano a morte. Di fondo, come spesso capita, la tua visione della vita è presuntuosa...e ciò ti porta a creare degli scenari della vita stessa dove tu sei al centro di tutti quando lo sei solo di te stessa. Sei attenta a ciò che gli altri fanno nei tuoi confronti ma molto meno attenta a quello che tu fai nei tuoi confronti....così come denoti mancanze o responsabilità degli altri nei tuoi confronti quando lo sei solo tu. Pensi di fare meglio quando è evidente che non riesci neanche a rendere vivibile e gioiosa la tua vita...punto primo e basilare per vivere. Non ne sei capace perché non ti focalizzi su ciò che devi fare tu e su ciò che puoi cambiare tu stessa e non perché tu potenzialmente non lo sia. Guardi il buio della stanza e quello che stai facendo non è accendere la luce o aprire la porta e una finestra ma aspettando che qualcuno lo faccia scavi verso il dentro della terra in attesa che la luce ti raggiunga...ma la luce c'è...solo che sei tu che ti muovi nella direzione sbagliata.
tabata ha scritto:
Non pretendo di fare meglio, ma se ho in mano la situazione mi sento più tranquilla. l'esempio con la macchina di prima.
Se guida qualcun altro inon si pone proprio il problema in quanto sa che la gente non è stupida e che la maggior parte delle persone si accorge senza bisogno di avvertimento dell'arrivo di un'altra auto. La mia ansia però si trova in balia degli eventi.
Se guido io so qual è la mia paura e ad esempio lampeggio o do un colpo di clacson così sto tranquilla che quello accanto a me non fa mosse azzardate. Poi ovvio che può farlo lo stesso se deve farlo però in quel momento ho gestito la mia situazione di ansia con quei gesti palliativi ed è per questo che sto tranquilla.
Ancora...anche se lampeggi non sai che mosse fanno le altre persone...o se viene loro un malore e ti vengono addosso. Tu non hai gestito un bel niente...e l'ansia non è un aspetto imprescindibile della nostra esistenza e quindi che vada gestita...può tranquillamente non esserci e perché non ci sia devi prendere in mano tutto e resettare tutto ciò in cui ora credi....perché non è corretto. Come vedi l'aereo non è altro che un riflesso di come tu stia vivendo la tua esistenza...di come la stia soffocando...di come percepisci in modo erroneo il tuo ruolo nella tua vita e quella degli altri...in assenza dell'aereo vivi male lo stesso...quindi il punto non è volare...e vivere diversamente.
Ciao!
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da tabata » 24 maggio 2014, 15:02

E quindi cosa dovrei fare? Difficile combattere contro gli schemi mentali che ben si sono radicati nella mente.
Io provo ad allontanare i pensieri negativi ma si fanno sempre prepotentemente avanti.
La mia vita la vivo benissimo fino a quando non si presentano situazioni che io reputo di stress, in quel caso a modo mio cerco di limitare i danni o meglio ancora se riesco di evitarle proprio.
Vorrei davvero vivere la preparazione di questo viaggio con l'ansia da entusiasmo non quella da paura e sopratutto cosa che più mi interessa vorrei non trasmettere queste paure a mia figlia.
Ma come si fa...come si fa a premere nuovamente quell'interruttore che a suo tempo ha innescato la paura per riportare il mio essere agli inizi.
Come si gestisce razionalmente una paura irrazionale?
Perché quello lo capisco, mi rendo conto che sia assurda e pretenziosa ma non trovo il modo di poterla arginare. Più mi dico non pensarci più ci penso

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da flyingbrandon » 24 maggio 2014, 18:26

tabata ha scritto:E quindi cosa dovrei fare? Difficile combattere contro gli schemi mentali che ben si sono radicati nella mente.
Io provo ad allontanare i pensieri negativi ma si fanno sempre prepotentemente avanti.
Tutto...tranne quello che fai. Hai mai provato a fare altro? Non c'è da combattere...l'uso o meno degli schemi mentali è una tua scelta e parte dalla consapevolezza della tua responsabilità in ciò che ti capita, in ciò che pensi e ciò che fai. I pensieri non sono entità a sé stanti...sono frutto della tua mente...quindi non si fanno avanti...
tabata ha scritto: La mia vita la vivo benissimo fino a quando non si presentano situazioni che io reputo di stress, in quel caso a modo mio cerco di limitare i danni o meglio ancora se riesco di evitarle proprio.
La vita non fornisce stress fornisce situazioni. Lo stress lo aggiungi tu...o cedi tu allo stress in situazioni che ti appaiono tali. Non significa niente dire "vivo benissimo finchè...". La vita non è a compartimenti stagni...o vivi bene, e ne sei capace, o non ne sei capace. Non devi evitare le situazioni devi viverle in modo diverso. Evitare, far finta di niente, sopprimere e combattere non sono espedienti che portano ad una migliore qualità di vita. Il saper affrontare ed essere sicuro di poterlo fare è ciò che ti permette di vivere serenamente in qualsiasi situazione. Non è importante che tu non arrivi mai a situazioni stressanti...è importante che quando ti ritrovi in una situazione di stress fermi tutto e diventi un osservatore esterno di ciò che ti accade. Capire quale sia la tua componente nella situazione...come la definisci...quali altri modi hai di interpretarla...isolare l'evento dalla tua spiegazione....ridimensionare quello che ti sembra "insormontabile"...perché non c'è niente che lo sia.
tabata ha scritto: Vorrei davvero vivere la preparazione di questo viaggio con l'ansia da entusiasmo non quella da paura e sopratutto cosa che più mi interessa vorrei non trasmettere queste paure a mia figlia.
Vedi? Un inizio è stare molto attenta a ciò che dici....e ciò che pensi ovviamente. Tu ci metti o ansia da entusiasmo o ansia da paura...come se l'ansia fosse un elemento imprescindibile della tua esistenza. Non è così. L'unico modo di non trasmettere è vivere più serena...
tabata ha scritto: Ma come si fa...come si fa a premere nuovamente quell'interruttore che a suo tempo ha innescato la paura per riportare il mio essere agli inizi.
Come si gestisce razionalmente una paura irrazionale?
Perché quello lo capisco, mi rendo conto che sia assurda e pretenziosa ma non trovo il modo di poterla arginare. Più mi dico non pensarci più ci penso
Non devi guardare al passato...devi guardare al presente. Non ha importanza cosa a suo tempo ha innescato...ha importanza cosa fai ora....come pensi ora. Pensare al futuro non serve...al passato neanche. Mentre leggi...stai attenta a ciò che leggi. Devi estendere questa attenzione a tutto ciò che stai facendo. Non puoi essere nel presente con la mente ed essere ansiosa...perché nel momento in cui pensi a cosa accadrà non stai pensando a ciò che fai e viceversa. La paura non è da gestire...è normale avere paura con quei pensieri...tolti i pensieri, perché pensi a ciò che fai, non c'è neanche la paura. È ovvio che se pensi "non ci devo pensare" in realtà ci stai proprio pensando. Se ti dico non pensare al rosso...tu pensi che non devi pensare al rosso e, di fatto, pensi proprio a quello. Se ti arriva il pensiero...bene...è il tuo segnale che hai spostato l'attenzione....riportala a quello che fai. L'ansia svanisce...sempre che tu non abbia la convinzione che ci debba essere...che per te l'esistenza è così...altrimenti nulla puoi fare...anzi la sua assenza ti farà venire paura di non esistere come dovresti. Sono scelte....
Ciao!
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da spaceodissey » 4 giugno 2014, 15:41

tabata ha scritto: Vorrei davvero vivere la preparazione di questo viaggio con l'ansia da entusiasmo non quella da paura e sopratutto cosa che più mi interessa vorrei non trasmettere queste paure a mia figlia.
Mi inserisco nella vostra conversazione, spero di non infastidire e mi lego a questa frase di tabata perchè per me è interessante.
Io sono sempre stato un po' fifone, ma la voglia di viaggiare ha sempre prevalso. Ciononostante in tutti i decolli un po' di fifetta si presentava.
Quando la mia prima bimba aveva 2 anni siamo stati a Barcellona, in aereo. Tra l'altro mia moglie aveva appena scoperto di essere incinta della seconda. Beh, al decollo ero già pronto alla solita fifetta quando abbiamo cominciato con il solito teatrino: stai ferma, non aprire il tavolinetto, passami la bambina che guarda fuori, dalle da bere così non si tappano le orecchie, lascia stare i capelli della signora davanti... e via dicendo. Manco mi sono accorto che decollava. La bambina, naturalmente, inconsapevole di tutto si è divertita come non mai.
Tua figlia non avrà paura, quindi non devi averla nemmeno tu. Pensa a lei, non a te stessa. Pensa a farle vivere questa come una meravigliosa avventura. Falle vedere gli aerei che decollano su youtube, falle vedere i grattacieli di New York e fai in modo che si diverta.
Intanto che la prepari per il viaggio, preparati anche tu: entusiasmati come lei per quello che vedrai e per quello che farai. Volare sull'Altantico non è spaventoso, è terribilmente noioso!
Spero per te che tua figlia sia più tranquilla della mia, altrimenti saranno le ore più dannatamente lunghe e stressanti della tua vita. Ma non per la paura dell'aereo, ma perchè dovrai intrattenere tua figlia che si romperà tantissimo a star lì seduta a far niente.

PS: con entrambe le bambine abbiamo avuto l'alzata di ingegno di volare a Cagliari. Il viaggio di ritorno è stato il più lungo che abbia mai fatto. Per tutto il tempo che siamo stati sull'aereo la prima ha chiacchierato con un'altra bambina, la seconda non è stata ferma un secondo. Nel frattempo credo che l'aereo sia decollato e atterrato: io non mi sono accorto di niente.
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da fp0020 » 5 giugno 2014, 11:29

Se posso inserirmi nella discussione visto che New York è una meta che vorrei visitare.. quanto pagate a testa per andare su? con che compagnia? certo le ore sono tante ma credo ne varrà la pena..
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da sardinian aviator » 5 giugno 2014, 13:00

Leggo sempre con interesse i post di questo forum, le richieste angosciate di aiuto e le risposte rassicuranti di tutti noi, in primis Brandon.
Vorrei invece porre la questione inversa (a lui in particolare se vorrà rispondermi): perché molta gente, direi la maggioranza, NON ha paura di volare ? Forse ha paura di qualcos'altro? Cioè l'aereo è forse uno dei tanti possibili oggetti di timore, ma non diverso dai ragni o dai serpenti, dagli spazi aperti/chiusi? Ovvero ed astraendo: cos'è la paura, almeno questo tipo irrazionale di paura? E' comune a tutti in qualche modo?

Se poi Brandon preferisce aspettare la famosa birra, va bene lo stesso
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da flyingbrandon » 6 giugno 2014, 17:23

sardinian aviator ha scritto: Vorrei invece porre la questione inversa (a lui in particolare se vorrà rispondermi): perché molta gente, direi la maggioranza, NON ha paura di volare ?
Perché è bello...e per chi è indifferente perché è comodo e veloce.
sardinian aviator ha scritto: Forse ha paura di qualcos'altro? Cioè l'aereo è forse uno dei tanti possibili oggetti di timore, ma non diverso dai ragni o dai serpenti, dagli spazi aperti/chiusi? Ovvero ed astraendo: cos'è la paura, almeno questo tipo irrazionale di paura? E' comune a tutti in qualche modo?
Non è semplice rispondere. Però, volendo generalizzare, la risposta è NO...non è comune a tutti. Ci sono da fare delle distinzioni e mettersi d'accordo sui termini. La paura, quella funzionale, è ovviamente di tutti....ed è essenziale per la sopravvivenza...quindi siamo tutti d'accordo che sia cosa buona e bella averla. Poi ci sono quelle paure che io chiamo "spie"...perché manifestano un erroneo modo di procedere nella vita. Ma non sono tutte uguali...e non hanno le stesse cause...e hanno anche sostanziali differenze. Ad esempio, quella dell'aereo è, solitamente, con tutte le varianti del caso e soggettive, una paura di aver paura...o paura che accada qualcosa che ancora non è successo e non è neanche lontanamente prevedibile e neanche probabile...mentre la paura dei ragni, se ce l'hai, ce l'hai quando ti trovi un ragno davanti...ancora non mi è capitato vedere qualcuno urlare per un ragno senza che questo fosse presente. E non è una differenza da poco. Quello che è comune, spesso, è la simbologia associata alla paura...e in questo senso l'aereo, sia per caratteristiche particolari del mezzo che per le "emozioni" che regala ben si presta a simboleggiare questa difficoltà interiore che manifesta un conflitto esistenziale. In generale, comunque, si possono notare paure irrazionali in gran parte delle persone non perché siano costitutive dell'esistenza individuale ma perché questi conflitti nascono da diversi aspetti "culturali"...e mediamente non si è portati a vedere con un certo distacco queste influenze esterne. Approfondire i casi non è semplice, volendo generalizzare, quindi spero che la mia opinione ti sia sufficiente come risposta. L'aereo comunque, oltre i motivi che ho elencato sopra, si presta bene anche perché rappresenta, di solito, un problema momentaneo...se tu avessi la stessa fobia per l'auto sarebbe certamente più destabilizzante per il corso della tua vita...in questo vedo una "intelligenza della psiche" che cerca di farti comprendere ma non essere troppo debilitante. Ma è un primo passo...perché se non capisci, dal mio punto di vista, inizi a perpetuare una gran vita di m***a...perché se continui a vivere nello stesso modo il prezzo da pagare è sempre più alto. Io sono felice di aver avuto l'occasione di abbracciare da vicino le due filosofie "contrapposte"...quella orientale e quella occidentale...entrambe funzionali e corrette per affrontare ciò che si sono prefissate di affrontare. Un piccolo esempio...nella cultura occidentale viene considerata "prevenzione", dal punto di vista medico, quello di fare diagnosi precoci. Quella non è prevenzione...è solo una diagnosi precoce. La prevenzione consiste nel vivere in un modo dove normalmente non si manifesta un disturbo...e questo passa proprio per vivere "non stressati"...per una cura del corpo dal punto di vista alimentare come quello atletico, per la ricerca di piacere nella vita e una positività mentale che ti permette di godere della tua esistenza. Purtroppo non c'è la stessa visione nel mondo occidentale dove tutto "corre"...dove vivi al massimo....dove tiri. Ci sono le pubblicità dei farmaci per stare bene. Hai il mal di testa e devi andare a lavorare? Tranquillo...c'è "senzadolor compresse" che ti toglie il mal di testa e puoi andare a lavorare...una beata min**ia...sei hai mal di testa forse sei troppo stanco...il corpo te lo comunica...e tu NON devi andare a lavorare ma riposare. Dissociano i segnali del tuo corpo e cercano di migliorare la tua performance...salvo poi fare "prevenzione" e fare analisi una volta all'anno.... :mrgreen: poi il discorso , e gli esempi, si possono ampliare a tuo piacere, magari davanti alla birra, però di fondo...questo modo di vivere è estremo...e in ogni settore tutto ciò che viene ampliato attraverso ausili tecnologici non è per farti fare meno ma per poter fare di più...in genere poi ti convincono che così sia normale...così fan tutti...così è la vita...e poiché penso che ci rimanga un barlume di saggezza "naturale", si generano i conflitti che sfociano in queste fobie...nevrosi...malattie...
Ciao!
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da sardinian aviator » 6 giugno 2014, 18:54

Una delle prime volte in cui quello che scrivi è davvero comprensibile :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Scherzo, a proposito, da stasera AZ fa anche la FCO: a quando la birra?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da flyingbrandon » 6 giugno 2014, 18:56

sardinian aviator ha scritto:Una delle prime volte in cui quello che scrivi è davvero comprensibile :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Scherzo, a proposito, da stasera AZ fa anche la FCO: a quando la birra?
Mah...spero presto...io faccio un sacco di soste in Sardegna...ma mi vogliono a CAG... :| :mrgreen:
Ovviamente ti avviserò...
Ciao!

Ah...per non essere totalmente OT....mmmm.....BUH! Paura? :mrgreen:
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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da MR » 7 giugno 2014, 16:04

Sono appassionato di aerei fin da bambino. Andavo a vedere gli aerei e gli elicotteri all'aeroporto di Luni-Sarzana, leggevo riviste di aeronautica (chi si ricorda la rubrica "Scatola nera" di JP4? Di solito i racconti degli incidenti iniziavano "Era un volo tranquillo, i passeggeri sonnecchiavano..."), facevo modellini di aerei...
Il battesimo del volo è stato casuale (e tardivo): lavoro come operatore TV, nel 1989 allungano la pista a Sarzana e fanno venire un ATR42 per dimostrare le possibilità della nuova pista: facevo un servizio per la RAI, chiedo se posso salire, mi fanno salire e penso "cavolo, che ho fatto, ma se poi ho paura che servizio faccio?" Decollo, la potenza della spinta mi stupisce, poi il mondo dall'alto! Ho immediatamente scoperto che quel "coso" lo sentivo come casa mia... Mi alzo e chiedo ai piloti di poter fare le immagini dell'atterraggio per far vedere la pista nel servizio, mi dicono che essendo la pista al limite per l'ATR42 devono frenare molto, quindi non posso rimanere in cabina con la telecamera (ai tempi ingombrante), ma "ci penso io" dice il comandante: due passaggi in quasi picchiata con virate a 45° "le va bene così? se vuole posso picchiare di più..." Avrei voluto che il volo non finisse più. Ho ancora le immagini. Da allora ho volato sempre (purtroppo non sono pilota) su aerei grandi e piccoli, in elicottero (spettacolare fare le riprese con il portellone aperto!), in mongolfiera... Mi manca l'aliante!
Paura? Certo, ma razionale. Ogni volta che salgo penso a quegli inizi di racconto "Era un volo tranquillo, i passeggeri sonnecchiavano...". Immediatamente dopo penso che io faccio alpinismo, e mi lego, uso corda e moschettoni, perché? Semplice, perché ho paura, perché non voglio cadere, e ho fiducia nella corda, nei chiodi, in chi mi fa sicura...
Questo è il punto, ho fiducia in chi tiene la corda quando ne ho bisogno, ho fiducia in chi controlla la situazione nel momento in cui non sono io a controllarla.
La paura del volo probabilmente sta qui. Forse tu devi recuperare questo, la fiducia in chi fa qualcosa mentre tu non puoi intervenire. Non so dove abiti, ma una domenica andate tutti e tre all'aeroclub più vicino, tocca, accarezza un aereo, annusalo se vuoi, trovane l'anima! Parla con i piloti, fatti spiegare tutto, dalla deriva ai flap all'anemometro. E poi salite! E divertitevi!
Raffaele

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da sardinian aviator » 13 giugno 2014, 12:46

Rientro in questo 3d perché oggi è un giorno molto speciale, è un venerdì 13 e parecchi associano questo accoppiamento con eventi sfortunati; in questo forum si è parlato delle file 13 e 17 mancanti sugli aerei, di camere d'albergo saltate, perfino di piani di edifici saltati. C'è chi preferisce non partire di 13 e anticipa o ritarda di un giorno.
Quello che voglio raccontare smentisce tutto questo.
Molti anni fa, 1l 12 Giugno del 1950, un DC4 Air France era in corto finale all'aeroporto di Bahrain. Per cause allora non determinabili finì in mare portandosi a fondo tutti i passegggeri. Per ironia della sorte due giorni dopo, 1l 14 Giugno, un altro DC4 Air France, sulla medesima tratta, alla medesima ora finì in mare nello stesso modo e praticamente nello stesso posto, dicono con a bordo alcuni tecnici incaricati di svolgere delle indagini sul primo incidente.
Molti anni dopo, riesumando i casi, si scoprì che molto probabilmente i due aerei erano incappati in un fenomeno allora sconosciuto chiamato microburst, che in aviazione è noto essere causa di wind shear.
La morale è la seguente: 1) non conviene affidarsi alla superstizione nelle proprie scelte 2) gli incidenti del passato hanno portato alle attuali conoscenze tecniche che ci permettono oggi di volare in tutta sicurezza. Il wind shear è un fenomeno ben conosciuto e quando se ne suppone la presenza i piloti sanno come affrontarlo.
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da tabata » 31 luglio 2014, 23:38

Grazie per le rispose, matrimonio passato, viaggio pronto per il 12 settembre/11 ottobre, biglietti presi e...paura alle stelle.
:shock: :shock: :shock:
Volo prenotato con air transat in quanto ho preferito un unico decollo ed un unico atterraggio, al solo pensiero dello scalo mi sentivo peggio. Ma come farò tutte quelle ore ma perché devo vivere questa contraddizione interna...e non posso godermi il viaggio serenamente. Entusiasmo e terrore convivono. Non ci penso ma poi ci penso e mi dico...guarda che lo stai facendo davvero, ora non puoi tornare indietro...ed inizio a sentirmi soffocare.
Contorta psicologia umana...neanche posso pensare di prendere qualcosa perché ho la bambina da tenere sotto controllo. Chissà che non vada come ha scritto spaceodissey... :D

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da MartaP » 1 agosto 2014, 9:04

tabata ha scritto:Grazie per le rispose, matrimonio passato, viaggio pronto per il 12 settembre/11 ottobre, biglietti presi e...paura alle stelle.
:shock: :shock: :shock:
Volo prenotato con air transat in quanto ho preferito un unico decollo ed un unico atterraggio, al solo pensiero dello scalo mi sentivo peggio. Ma come farò tutte quelle ore ma perché devo vivere questa contraddizione interna...e non posso godermi il viaggio serenamente. Entusiasmo e terrore convivono. Non ci penso ma poi ci penso e mi dico...guarda che lo stai facendo davvero, ora non puoi tornare indietro...ed inizio a sentirmi soffocare.
Contorta psicologia umana...neanche posso pensare di prendere qualcosa perché ho la bambina da tenere sotto controllo. Chissà che non vada come ha scritto spaceodissey... :D
Cara Tabata,
Perchè devi per forza pensare che non ti godrai il viaggio? :D

Comincia fin da subito ad organizzarti per quando sarai in volo. Io per esempio in volo leggo, mangio e fotografo ( in ordine sparso, ma più che altro mangio :D ) e quindi mi assicuro che la Canon sia a posto e mi scelgo un paio di bei libri ( anzi, a proposito di foto: fai finta di essere un'inviata speciale per MD80: al ritorno dovrai postare un report completo del viaggio, con tantissime foto :mrgreen: :mrgreen: ).

Non ho idea di cosa offra Air Transat a bordo, in termini culinari. Forse nel loro sito c'è scritto cosa offrono a bordo e se devi pagare. Fossi io, sarebbe la prima cosa che controllo.....
Ma eventualmente puoi fare scorta di schifezze, quando arrivi al gate! :D

Poi vediamo...appena sali in aereo parla con gli AAVV: sono sempre gentili. Dì pure loro che hai un po' di timore di volare, molto probabilmente ti faranno parlare con i piloti.
Io lo facevo sempre, quando avevo gli attacchi di panico e la cosa mi rassicurava molto. :wink:

Ovviamente continuo anche adesso, solo che sono passata dalle rassicurazioni alle foto in cockpit! :mrgreen:

Insomma: stai per fare un bellissimo viaggio: pensa positivo, pensa positivo, pensa positivo...........
ImmagineImmagine
"Spock?" "Sì?" "A proposito delle colorite metafore di cui abbiamo parlato, penso che tu non debba più cercare di farne uso." .."m***a, non lo farò più."

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Re: Sono un caso disperato ma veramente disperato

Messaggio da flyingbrandon » 1 agosto 2014, 18:21

tabata ha scritto: Ma come farò tutte quelle ore ma perché devo vivere questa contraddizione interna...e non posso godermi il viaggio serenamente.
Le vivi perché le vuoi vivere. Ora il biglietto l'hai preso...basta...torna a ciò che fai...
tabata ha scritto: Entusiasmo e terrore convivono. Non ci penso ma poi ci penso e mi dico...guarda che lo stai facendo davvero, ora non puoi tornare indietro...ed inizio a sentirmi soffocare.
A parte che puoi tornare indietro quando vuoi...ma se non vuoi non ha senso pensare che tu non possa tornare indietro...perché tanto non vuoi.
tabata ha scritto: Contorta psicologia umana...neanche posso pensare di prendere qualcosa perché ho la bambina da tenere sotto controllo. Chissà che non vada come ha scritto spaceodissey... :D
Per fortuna non puoi prendere niente...e...no...sei contorta tu a voler vivere così...
Ciao!
The ONLY time you have too much fuel is when you're on fire.



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