Blues77 ha scritto:
Diciamo, per rimanere in campo aereonautico, che stiamo virando verso un campo filosofico: ad esempio lo stoicismo nell'affrontare il dolore fisico. Lasciamo perdere quello psicologico. Del tutto concorde rispetto all'uso abnorme e ingiustificato di farmaci. Però tra il prendere un mome... all'uopo e imbottirsi di mer.. ne passa. Ciao
Non puoi virare in un campo che non sia filosofico, visto che sono scelte di vita. Il principio, per me, permane...nel senso che prendere un mome..all'uopo, non fa niente di che...ma l'uopo può diventare più spesso di quanto uno si aspetti...poi magari ti viene male alla cervicale...e allora prendi qualcosa per quello...e così via. Se nel sintomo cogli un segnale, anche pura stanchezza o stress, te ne stai a casa a dormì e ti rilassi. A livello psicologico la cosa è ancora più sottile e, per certi versi, dannosa. Non esiste che io debba prendere un farmaco per gestire un' emozione...non è mai il caso di farlo. Quando lo fai, poi, spessissimo vai in direzione contraria a ciò che vuoi ottenere. Quindi se ti posso dire "ok hai maldistesta, prendilo e il maldistesta finisce"....dire "ho paura, quindi prendo un ansiolitico" è ben differente, sia fisicamente che psicologicamente. Sono scelte...e ognuno può fare ciò che vuole della sua vita.
Ciao!
P.S. Il dolore è un sintomo ben più che sensato. Se hai male ad una spalla facendo un movimento, il male ti ricorda che quel momento non lo devi fare. Se ti prendi un antidolorifico tu, la spalla, la muovi come ti pare continuando a creare il problema per cui ti si è infiammata. Non bisogna scomodare la filosofia...basta la pura fisiologia.