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La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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Andrea Guaraldi
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Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 21 aprile 2015, 12:40

Buongiorno a tutti!
Mi chiamo Andrea, ho 33 anni e sono un vostro attento lettore da qualche anno.

Sulle pagine di md80 ho trovato conforto e spiegazioni tecniche, e di questo vi ringrazio.

Nella mia vita ho preso 34 voli, mai con entusiasmo e mai con indifferenza, ma tutto sommato senza pormi grossi problemi. Quello che ho notato, però, è che via via che crescevo la questione del volo si faceva sempre più problematica. Come, del resto, tutte le altre della vita. Insomma, il mio carattere ansioso stava piano piano emergendo.
Anticipo alcune osservazioni che riguardano anche me: sì, ho subito un trauma affettivo che ha minato la mia vita personale, e che ha contribuito a sgretolare le mie sicurezze. E ne ho parlato con uno psicologo, in una lunga serie di incontri che non ritengo conclusi.
Ho avuto una crisi di ansia, penso fosse la prima, lo scorso giugno, durante un volo Belgrado-Milano, di ritorno da un fine settimana nella capitale serba. A mente fredda, ritengo che non fosse neppure da imputare al volo. Sì, abbiamo ballato un po' nell'avvicinamento a Malpensa, e attraversato un temporale. Segnale delle cinture di sicurezza acceso, ma nessuno, a parte me, dava segni di essere preoccupato o agitato. Solo la ragazza che avevo accanto, spaventata sì, ma dalla mia manifestazione, appunto, di ansia.

Ho riflettuto su questo episodio, tra me e me, con il mio analista, in famiglia. E non ne sono venuto a capo.
Sono una persona curiosa, ho una discreta cultura, un lavoro interessante, tanti amici. Sono conscio del fatto che l'aereo sia il mezzo più sicuro, e non proietto futuri immaginari ogni volta che salgo in auto o passeggio sotto un balcone. Ma ho difficoltà a prendere l'aereo, e sono consapevole che sia un grosso limite.

Domani dovrò prendere un Ryanair da Torino a Bari, in serata, dopo l'ufficio, per una trasferta di lavoro. Volerò solo, per la prima volta. E per la prima volta dopo quell'episodio ansioso.
Non so bene che cosa fare. Alterno momenti in cui mi dico che si tratta di un'irrinunciabile tappa di crescita, e quasi non vedo l'ora di partire, per affrontarla. Altri in cui penso alle scuse più improbabili per non partire. Altri in cui temo già di percepire un rumore o una vibrazione o una sensazione sconosciute, e temo di non saper controllare le mie reazioni. Altri, non lo nego anche se me ne vergogno, in cui temo catastrofi.

Non so se arrivare in aeroporto presto, tardi, stanco, riposato, ubriaco, sedato. Non lo so. Non vorrei affidarmi a tranquillanti, né blandi né importanti, ma penso anche che il mondo non abbia bisogno di eroi, e che ci sarà tempo per agire sulle cause profonde del mio malessere.

Non so se avvisare le hostess del mio panico potenziale.
Non so se la settima fila lato corridoio sia un buon posto.
A tratti, mi sembra di non sapere nulla.

Scusate se vi ho annoiato con un thread non troppo originale, ma mi è servito come sfogo, e so già che leggervi mi darà qualche spunto interessante.

Grazie,
Andrea

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Maxx » 21 aprile 2015, 12:52

Io non so risponderti in modo intelligente, siamo in un'area tecnica e l'argomento è delicato. Altri lo faranno benissimo. Però il tuo scritto mi colpisce perchè estremamente umano, fortissimo e fragile allo stesso tempo, molto molto maturo e consapevole, soprattutto umile. L'umiltà è la dote che più apprezzo in un uomo. Un abbraccio!

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 21 aprile 2015, 13:21

Andrea Guaraldi ha scritto:Buongiorno a tutti!
Mi chiamo Andrea, ho 33 anni e sono un vostro attento lettore da qualche anno.
Il titolo è sbagliato...ci sei tu di "nuovo"...

Andrea Guaraldi ha scritto: Nella mia vita ho preso 34 voli, mai con entusiasmo e mai con indifferenza, ma tutto sommato senza pormi grossi problemi. Quello che ho notato, però, è che via via che crescevo la questione del volo si faceva sempre più problematica. Come, del resto, tutte le altre della vita. Insomma, il mio carattere ansioso stava piano piano emergendo.
Anticipo alcune osservazioni che riguardano anche me: sì, ho subito un trauma affettivo che ha minato la mia vita personale, e che ha contribuito a sgretolare le mie sicurezze. E ne ho parlato con uno psicologo, in una lunga serie di incontri che non ritengo conclusi.
Perché ha minato la tua sicurezza? Forse era già sgretolata e ha solo agitato le "scaglie"? In che modo ha potuto minare la tua sicurezza? Di solito, quello che fa crollare, non è l'evento ma le aspettative che avevi messo. Aspettative che, spesso, generano pensieri "ansiosi"...aspettative che siamo noi a costruire e non "gli altri" o gli eventi. Senza entrare nello specifico di ciò che ti è accaduto potresti spiegare in che modo ti ha "minato"? Io temo che le mine (aspettative) le abbia messe proprio tu.
Andrea Guaraldi ha scritto:
Ho riflettuto su questo episodio, tra me e me, con il mio analista, in famiglia. E non ne sono venuto a capo.
Sono una persona curiosa, ho una discreta cultura, un lavoro interessante, tanti amici. Sono conscio del fatto che l'aereo sia il mezzo più sicuro, e non proietto futuri immaginari ogni volta che salgo in auto o passeggio sotto un balcone. Ma ho difficoltà a prendere l'aereo, e sono consapevole che sia un grosso limite.
Non sei venuto a capo di cosa? Di quell'episodio? Della natura dei tuoi pensieri? Dell'utilità della tua ansia? Di perché il tuo modo di pensare produca ansia? Di quale "credenza", per te irrinunciabile, porti conflitto?

Andrea Guaraldi ha scritto: Domani dovrò prendere un Ryanair da Torino a Bari, in serata, dopo l'ufficio, per una trasferta di lavoro. Volerò solo, per la prima volta. E per la prima volta dopo quell'episodio ansioso.
Non so bene che cosa fare.
Non devi fare proprio niente. Anzi...se sei un tipo curioso...vivi l'esperienza da dentro...e non da fuori. Che fai quando hai l'ansia? Il cuore? Come respiri? Ti mangi le unghie? Stringi il braciolo? Devi guardare dentro e non pensare fuori. È il tuo "laboratorio di paura"...come la vivi quando la guardi al posto di alimentarla?
Andrea Guaraldi ha scritto: Alterno momenti in cui mi dico che si tratta di un'irrinunciabile tappa di crescita, e quasi non vedo l'ora di partire, per affrontarla.
Lo è. Non la devi affrontare...la devi solo vivere. È un momento di crescita...non un combattimento. Il punto di partenza, per sviluppare una consapevolezza, non è cosa vorresti accadesse ma ciò che è in quel momento. Non pensare a te "senza paura" se la paura ce l'hai...ma vivi quello che stai vivendo. E, occhio, vivere la paura non significa dedurre una catastrofe da un "rumore" ma vivere la sensazione che hai in quel momento in quel contesto.
Andrea Guaraldi ha scritto:
Altri in cui penso alle scuse più improbabili per non partire. Altri in cui temo già di percepire un rumore o una vibrazione o una sensazione sconosciute, e temo di non saper controllare le mie reazioni. Altri, non lo nego anche se me ne vergogno, in cui temo catastrofi.
Le tue reazioni non le controlli perché le alimenti. È come se volessi fermare una macchina spingendola. Se tu osservi il tuo respiro, presente, e non lo perdi mai di vista...anche senza forzarlo, la tua reazione non sarà mai "incontrollata". Se sei curioso...una sensazione sconosciuta, un qualcosa di nuovo, dovrebbe stimolarti....interessarti....e non metterti nel dramma "Oddio che succederà"...altrimenti non sei curioso...sei solo controllante...e sei destinato a star male.
Andrea Guaraldi ha scritto: Non so se arrivare in aeroporto presto, tardi, stanco, riposato, ubriaco, sedato. Non lo so. Non vorrei affidarmi a tranquillanti, né blandi né importanti, ma penso anche che il mondo non abbia bisogno di eroi, e che ci sarà tempo per agire sulle cause profonde del mio malessere.
Arriva giusto...leggermente prima piuttosto che leggermente dopo. Riposato...non ubriaco e neanche sedato...altrimenti è tutto "buttato". Penserai che sei riuscito per quello...invece non sarà affatto così. A vivere non sei un eroe...e non è detto che ci sia tempo di agire sulle cause dei tuoi malesseri. Quello non è dato sapersi...quello che si sa è che il tempo migliore per agire è ORA. Se pensi a domani non stai agendo ORA. Stai pensando a tue fantasie...ma nulla a che vedere con la realtà, qualsiasi realtà tu stia pensando.
Andrea Guaraldi ha scritto: Non so se avvisare le hostess del mio panico potenziale.
Non so se la settima fila lato corridoio sia un buon posto.
A tratti, mi sembra di non sapere nulla.
Si avvisa...i posti sono tutti uguali...io avrei preso il finestrino perché mi piace guardare fuori. Ma se conti di andare al cesso di corsa il corridoio è piu funzionale.
Non sai nulla...ciò che pensi di sapere è comunque nulla. Il problema è proprio che ti senti migliore, o pensi di esserlo, sapendo...invece è proprio al nulla che devi tendere....perché più sai e più ti accorgi di non sapere. Il giorno che ti sembrerà di sapere abbastanza...ecco...quello sarà un vero casino...
Ciao!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 21 aprile 2015, 13:23

Andrea Guaraldi ha scritto:
Scusate se vi ho annoiato con un thread non troppo originale, ma mi è servito come sfogo, e so già che leggervi mi darà qualche spunto interessante.

Grazie,
Andrea
Dimenticavo...ma perché c***o ti scusi? Nel senso....se qualcuno si è annoiato a leggerti, non dovresti scusarti, è solo un cretino perché nessuno qua ha l'obbligo di leggere.
Ciao!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da **F@b!0** » 21 aprile 2015, 13:32

Ciao, innanzitutto benvenuto!

tu hai accennato ad una serie di incontri con uno psicologo riguardo un trauma, e che questa serie non la ritieni conclusa.
senza entrare nei dettagli, ritengo che finchè questa parentesi rimane aperta la tua ansia non possa diminuire, e con questo non intendo dire che devi smettere di andare da uno psicologo, ma solo che se le cose sono legate, finchè non superi il trauma (il che non vuol dire smettere di vedere uno psicologo, uno può continuare ad andarci anche dopo) l'ansia rimane!

quindi nel frattempo devi controllarla e magari dissociarla dai mezzi di trasporto, in pratica "si, sono ansioso, ma questo non influisce sul prendere o meno un volo", per poi "eliminarla" una volta superato il trauma che potrebbe esserne alla base (sempre che il trauma non sia stato causato proprio da un aereo)

riguardo il volo di domani, dici di alternare momenti in cui non vedi l'ora di partire con momenti in cui cerchi scuse per non farlo, concentrati sui motivi che ti spingono ad andare, focalizza il tuo fine, non pensare a come ci vai ma a dove vai e perchè ci vai!
riguardo le vibrazioni, sensazioni e rumori, non puoi sapere a cosa sono dovute, quindi non puoi sapere se sono un bene o un male, il temere catastrofi credo sia in parte imputabile alle notizie che si leggono (notizie magari gonfiate o scritte velocemente senza approfondire per essere i primi a riportarla)

in aeroporto arriva presto, ansia a parte, non puoi prevedere il tempo che ci metterai per arrivarci, quanta gente puoi trovare ai controlli etc., vacci rilassato, assolutamente non sedato o ubriaco, come tranquillante ti consiglio un bicchiere d'acqua prima dell'imbarco!

avvisare l'hostess di temere l'aereo è una cosa normalissima, non te ne dovresti vergognare nel farlo, al massimo avrà un occhio di riguardo nei tuoi confronti chiedendoti ogni tanto se va tutto bene!
settima fila lato corridoio è un posto schifoso solo se vuoi vedere il panorama dal finestrino, se non ti interessa del panorama vai tranquillo, il posto non ti creerà problemi!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da **F@b!0** » 21 aprile 2015, 13:33

flyingbrandon ha scritto:
Andrea Guaraldi ha scritto:
Scusate se vi ho annoiato con un thread non troppo originale, ma mi è servito come sfogo, e so già che leggervi mi darà qualche spunto interessante.

Grazie,
Andrea
Dimenticavo...ma perché c***o ti scusi? Nel senso....se qualcuno si è annoiato a leggerti, non dovresti scusarti, è solo un cretino perché nessuno qua ha l'obbligo di leggere.
Ciao!
concordo!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 21 aprile 2015, 17:05

Anzitutto, grazie per le parole confortanti.

Il trauma originario è stata la fine travagliata di una relazione sentimentale in cui avevo investito molto, in termini affettivi. Le mie aspettative non si sono concretizzate, e dal giorno dell'addio mi sono scoperto più insicuro. Evidentemente mentre crescevo come metà di una coppia, non crescevo come persona.

Perché immagino che a 33 anni suonati una persona compiuta non si faccia problemi a viaggiare da un punto A a un punto B, per qualsivoglia motivo, e con il mezzo più idoneo. In questo caso l'aereo. Però con qualsiasi altro mezzo il problema non mi si pone: auto, sia che guidi io, sia che guidi qualcun altro; piedi, bicicletta, treni. Ma l'estate scorsa, a pensarci, ho avvertito una leggera inquietudine anche in traghetto.
Ma, ripeto, una persona compiuta non può precludersi uno spostamento, perché il tema non è lo spostamento. Pnenso che a furia di limitarmi, l'ansia potrebbe cogliermi anche in casa, o in ufficio, o in qualsiasi area che ritengo di comfort. E, in effetti, in qualche occasione è successo. Quindi dovrei essere conscio che il problema non è l'aereo, ma è dentro di me.

Però ritengo che in casa o comunque con i piedi saldamente per terra potrei essere più autonomo nel gestire l'eventuale ansia. So che in realtà non controlliamo nulla, ma in aereo mi sembra di avere ancora meno margini di controllo.
Quindi non solo non voglio affrontare una turbolenza o un'emergenza qualsiasi o qualcosa evento che io consideri tale, non voglio neppure affrontare eventuali mie reazioni anomale. E lo so, non partendo o non prendendo più un aereo, il problema rimarrebbe irrisolto, solo rimandato. Quindi, da un lato, ben venga questa esperienza. No?

Intanto, però, non riesco a pensare all'opportunità professionale che mi viene offerta, a quello che farò, a quello che vedrò, alle persone che incontrerò, alla routine che romperò.

Riesco solo ad aggiornare compulsivamente i siti di previsioni meteo, per trovare appigli che alimentino un'ignorante sicurezza. A farmi domande sulll'aereo, la rotta, la compagnia. A pensare se prendere un tranquillante oppure no. A pensare se ritornerò a casa oppure no.

C'è una parte di me che pensa di sì, che razionalizza, che si sforza di essere fatalista. Magari nelle notti che passerò fuori, casa mia crollerà, e allora la partenza sarebbe salvifica. In fondo nessuno sa che cosa lo aspetti, e allora tanto vale vivere il presente.

Invece, oltreché il viaggio in sé, quell'ora e mezza (giusto?) di volo, mi sto rovinando anche i giorni che lo precedono. E so che è masochismo infondato. Fossero davvero gli ultimi, tanto varrebbe che me li godessi. Ma non ci riesco, ho un pensiero fisso, e alla partenza mancano ormai solo ventotto ore.

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 21 aprile 2015, 19:10

Andrea Guaraldi ha scritto:Anzitutto, grazie per le parole confortanti.

Il trauma originario è stata la fine travagliata di una relazione sentimentale in cui avevo investito molto, in termini affettivi. Le mie aspettative non si sono concretizzate, e dal giorno dell'addio mi sono scoperto più insicuro. Evidentemente mentre crescevo come metà di una coppia, non crescevo come persona.
Ecco...come ti ho scritto sopra sono le aspettative che sono crollate portandosi dietro tutto. Ma tu eri insicuro anche prima di quella "storia". Una relazione che finisce fa soffrire...ma non toglie sicurezza. Ci sono tanti motivi per cui possa finire...ma non è un "fallimento" quando finisce...è finita...si è trasformata in un'altra relazione. Non puoi crescere come metà di una coppia e non crescere tu come persona. Ti sei appoggiato, emotivamente, e quando ti è mancato l'appoggio....sei cascato. Avevi un'idea di come dovesse essere la tua relazione...ed, evidentemente, la tua idea non è la realtà. Così come continui a "pensare" piuttosto che vivere. Vivi nelle tue idee...non vivi nella realtà. È piu il tempo che passi nella tua mente che quello in cui la tua mente è al servizio di ciò che stai facendo. Mentre leggi ciò che ti scrivo...non pensi ad altro...leggi e basta. Dovresti mangiare e basta...respirare e basta...guidare e basta...non mangiare guardando il tg e inviando una mail pensando a cosa devi fare domani.
Andrea Guaraldi ha scritto: Perché immagino che a 33 anni suonati una persona compiuta non si faccia problemi a viaggiare da un punto A a un punto B, per qualsivoglia motivo, e con il mezzo più idoneo. In questo caso l'aereo. Però con qualsiasi altro mezzo il problema non mi si pone: auto, sia che guidi io, sia che guidi qualcun altro; piedi, bicicletta, treni. Ma l'estate scorsa, a pensarci, ho avvertito una leggera inquietudine anche in traghetto.
Ma, ripeto, una persona compiuta non può precludersi uno spostamento, perché il tema non è lo spostamento. Pnenso che a furia di limitarmi, l'ansia potrebbe cogliermi anche in casa, o in ufficio, o in qualsiasi area che ritengo di comfort. E, in effetti, in qualche occasione è successo. Quindi dovrei essere conscio che il problema non è l'aereo, ma è dentro di me.
Continui ad immaginare...e non ad osservare...sia te che gli altri. A 33 anni, di solito, non si è capito ancora un c***o della vita...poi puoi andare tutta avanti tutta a non capire un c***o o evolverti...pur rendendoti conto che sono pochissime le cose da capire e il resto è solo da vivere...



Andrea Guaraldi ha scritto: Però ritengo che in casa o comunque con i piedi saldamente per terra potrei essere più autonomo nel gestire l'eventuale ansia. So che in realtà non controlliamo nulla, ma in aereo mi sembra di avere ancora meno margini di controllo.
Quindi non solo non voglio affrontare una turbolenza o un'emergenza qualsiasi o qualcosa evento che io consideri tale, non voglio neppure affrontare eventuali mie reazioni anomale. E lo so, non partendo o non prendendo più un aereo, il problema rimarrebbe irrisolto, solo rimandato. Quindi, da un lato, ben venga questa esperienza. No?
Se non controlli nulla non hai margini di controllo. Il controllo di te stesso è lo stesso....in casa...in aereo...in acqua...se lo fai passare da una consapevolezza...se sei legato alla realtà e non alla fantasia ...la mente e la "saggezza" del tuo corpo ti porteranno ad analizzare coerentemente la situazione in cui ti trovi.
Vedi...alla base di queste "ansie" e controlli c'è una sempre una buona dose di presunzione...cosa che probabilmente hai avuto anche in quel rapporto "emotivamente traumatico". Nasce dall'insicurezza ma è pur sempre presunzione. Non vuoi affrontare turbolenza...non vuoi affrontare qualsiasi cosa che riguardi il volo...beh...sta a casa o prendi l'auto. Il problema non sarebbe rimandato...perché puoi anche non volare mai più...il problema è che , poi, trasferisci questo su altri aspetti della tua vita. Il problema è che il segnale che stai ricevendo dalla tua esperienza...non si elimina tagliando il filo della "spia". In auto...quando si accende la riserva, stacchi il filo o fai il pieno? Il "crollo" della paura passa proprio dall'accettazione....e non dalla NON VOLONTÀ DI...sai al cielo che je frega se tu vuoi o non vuoi avere turbolenze? :mrgreen:
Andrea Guaraldi ha scritto:
Intanto, però, non riesco a pensare all'opportunità professionale che mi viene offerta, a quello che farò, a quello che vedrò, alle persone che incontrerò, alla routine che romperò.

Riesco solo ad aggiornare compulsivamente i siti di previsioni meteo, per trovare appigli che alimentino un'ignorante sicurezza. A farmi domande sulll'aereo, la rotta, la compagnia. A pensare se prendere un tranquillante oppure no. A pensare se ritornerò a casa oppure no.
Come se tu capissi, poi, dai bollettini presi (dove?) se c'è qualcosa di insidioso o meno. Come se le tue domande, in campo aeronautico fossero pertinenti....come se ciò che tu ritieni sicuro , in campo aeronautico, è lasciato al caso da chi ci lavora. Non vivi la realtà....e questo è IL problema. Il tranquillante va in direzione esattamente opposta a ciò che vorresti ottenere.
Andrea Guaraldi ha scritto:
C'è una parte di me che pensa di sì, che razionalizza, che si sforza di essere fatalista. Magari nelle notti che passerò fuori, casa mia crollerà, e allora la partenza sarebbe salvifica. In fondo nessuno sa che cosa lo aspetti, e allora tanto vale vivere il presente.

Invece, oltreché il viaggio in sé, quell'ora e mezza (giusto?) di volo, mi sto rovinando anche i giorni che lo precedono. E so che è masochismo infondato. Fossero davvero gli ultimi, tanto varrebbe che me li godessi. Ma non ci riesco, ho un pensiero fisso, e alla partenza mancano ormai solo ventotto ore.
Ovvio che rovini i giorni che lo precedono...perché continui a vivere in futuro che, di fatto, non esiste...programmando la tua mente a fare proprio ciò che non vuoi faccia. Anche io avrei paura pensando come pensi tu. Non è strana la Risposta del tuo corpo...è poco funzionale il modo in cui usi la tua mente. È come se tu corressi perché spaventato dalla tua ombra....e poiché la vedi sempre lì corri sempre piu forte...e come avevo letto una volta....muori di stanchezza per via della tua ombra quando ti sarebbe bastato fermarti all'ombra di un albero per vederla sparire...sono scelte Andrea...E il pensiero "fisso" dovrebbe essere su di te....e non sull'aereo.
Ciao!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 21 aprile 2015, 21:54

Andrea Guaraldi ha scritto:
Nella mia vita ho preso 34 voli, mai con entusiasmo e mai con indifferenza, ma tutto sommato senza pormi grossi problemi.... via via che crescevo la questione del volo si faceva sempre più problematica. Come, del resto, tutte le altre della vita...
sì, ho subito un trauma affettivo che ha minato la mia vita personale, e che ha contribuito a sgretolare le mie sicurezze. E ne ho parlato con uno psicologo, in una lunga serie di incontri che non ritengo conclusi.
...Ho avuto una crisi di ansia, penso fosse la prima, lo scorso giugno, durante un volo Belgrado-Milano, di ritorno da un fine settimana nella capitale serba....
....Ho riflettuto su questo episodio, tra me e me, con il mio analista, in famiglia. E non ne sono venuto a capo.
...Il trauma originario è stata la fine travagliata di una relazione sentimentale in cui avevo investito molto, in termini affettivi. Le mie aspettative non si sono concretizzate, e dal giorno dell'addio mi sono scoperto più insicuro...
Ciao Andrea, :D
è abbastanza "normale", questa cosa....
Mi sorprende che lo psicologo/analista non sia riuscito a darti una spiegazione... :|
La fine di una relazione è un avvenimento destabilizzante, che ti sconvolge, ti costringe a mettere tutto in discussione..d'altronde le aspettative che avevi al riguardo crollano....
E' una tra le situazioni più frequenti che scatenano l'ansia o la fobia del volo..
Andrea Guaraldi ha scritto: Perché immagino che a 33 anni suonati una persona compiuta non si faccia problemi a viaggiare da un punto A a un punto B, per qualsivoglia motivo, e con il mezzo più idoneo. In questo caso l'aereo. ....
...appunto, immagini.... :mrgreen: ma tranquillo: ho conosciuto persone che sono state prese dal panico dopo aver fatto il giro del mondo in aereo, per due volte...e avevano più di 33 anni..... :wink:
Andrea Guaraldi ha scritto: Penso che a furia di limitarmi, l'ansia potrebbe cogliermi anche in casa, o in ufficio, o in qualsiasi area che ritengo di comfort... Quindi dovrei essere conscio che il problema non è l'aereo, ma è dentro di me.
Mi pare che tu ne sia più che conscio. E hai ragione: se non la affronti, l'ansia si propagherà ad altri ambiti della tua vita..
Andrea Guaraldi ha scritto: ritengo che in casa o comunque con i piedi saldamente per terra potrei essere più autonomo nel gestire l'eventuale ansia. So che in realtà non controlliamo nulla, ma in aereo mi sembra di avere ancora meno margini di controllo.

Dunque, Andrea: non puoi avere ancora meno margini di controllo del nulla..
Noi non abbiamo nessun controllo, sui fattori esterni a noi stessi.
Devi prendere atto che l'ansia e la paura nascono nella tua mente e solo tu puoi cambiare la tua mente.
Comincia ad identificare i pensieri negativi, per poterli modificare: quali sono i tuoi? :wink:
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"Spock?" "Sì?" "A proposito delle colorite metafore di cui abbiamo parlato, penso che tu non debba più cercare di farne uso." .."m***a, non lo farò più."

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 22 aprile 2015, 10:06

flyingbrandon e MartaP, avete dei rudimenti di psicologia non da poco, visto che in sostanza esprimete gli stessi concetti del mio analista.

Rispetto a ieri ho capito che devo convivere con la paura e l'ansia, accettandole. Ci sono, fanno parte di me, è inutile che mi incazzi o che mi senta frustrato. Fanno parte della realtà.

E il concetto della presunzione si avvicina a quello dell'onnipotenza, della mania di controllo. Che è un'ambizione infantile. Assodato che non posso avere il controllo su tutto, assodato che non è sufficiente il mio lavoro affinché tutto vada come voglio, tanto vale che mi rilassi, che per una volta deleghi. Non dipende da me. Né l'esito di una storia d'amore, né il volo.

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 22 aprile 2015, 10:47

Andrea Guaraldi ha scritto:
Rispetto a ieri ho capito che devo convivere con la paura e l'ansia, accettandole. Ci sono, fanno parte di me, è inutile che mi incazzi o che mi senta frustrato. Fanno parte della realtà. .
Ok, ci siamo quasi... :D

La paura e l'ansia sono molto utili, quando il pericolo è reale.
Se stai facendo la Falcipieri ( ferrata del Pasubio.. :wink: ) e sei in parete, o ci sono strapiombi o canaloni a destra e a manca, voglio ben vedere se non ti viene l'ansia...ma in questo caso, essa ha una funzione difensiva: ti fa restare all'erta, vigile, in modo che tu metta i piedi al posto giusto e non rotoli giù da 2000 metri fino a Valli del Pasubio....giusto? :D

Ma se sei a casa tua, sul divano, e pensi: oddio, domani devo volare.. e ti vengono i sudori freddi, va da sé che ti stai allarmando per una situazione che non esiste ancora...cassarola, sei sul divano, magari con un plaid ed il barattolo di Nutella: che cosa stai rischiando? Quali pericoli stai correndo??? A parte, nel mio caso, che la gatta arrivi, si accoccoli nelle mie gambe e mi riempia di peli..... :mrgreen: ... per la Nutella, sorvoliamo.... :roll:

Il concetto è: fatti venire l'ansia solo quando serve davvero.... :wink:
Andrea Guaraldi ha scritto:E' il concetto della presunzione si avvicina a quello dell'onnipotenza, della mania di controllo. Che è un'ambizione infantile. Assodato che non posso avere il controllo su tutto, assodato che non è sufficiente il mio lavoro affinché tutto vada come voglio, tanto vale che mi rilassi, che per una volta deleghi. Non dipende da me. Né l'esito di una storia d'amore, né il volo.
E' vero che molte cose non dipendono da te. Ma tu puoi fare qualcosa, comunque. Puoi aumentare la fiducia in te stesso, nella tua capacità di affrontare le situazioni che ti presenteranno.
Come? Cambiando i tuoi pensieri da negativi a positivi.
Non è facile, né immediato ma posso assicurarti che funziona..a proposito: non mi hai ancora scritto quali sono i tuoi pensieri... :wink:

Attenzione: il concetto della delega è ambiguo: se, in una data e specifica situazione, delegare significa affidarsi a qualcuno che ha più competenze di te (ad esempio, i piloti dell'aereo) allora va bene...
Ma non deve essere una scusa per non avere la responsabilità della tua vita, del tuo lavoro.....non significa essere passivi ed inerti....
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 22 aprile 2015, 11:27

Condivido tutto e specifico che non intendo diventare passivo e inerte, solo sereno nelle situazioni in cui il risultato non dipende solo dall'impegno profuso.

I miei pensieri riguardo a che cosa? Al volo?

(oggi sto provando a essere positivo. Non è facile, ma è l'alternativa migliore :| )

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da fp0020 » 22 aprile 2015, 11:29

Mi ricordo una volta ero al lago di Caldonazzo con mia moglie incinta ed eravamo distesi a bordo lago a prendere il sole.. cielo azzurro limpidissimo.. e ad un certo punto mi sono salite le palpitazioni mi ha preso il panico e ho iniziato a sentirmi tipo soffocare.. (credo tipo ansia da spazi aperti).. al che mi sono detto tra me e me "ma come sei messo???" :lol: ... e niente a quel punto mi è passato.. sta cosa delle crisi d'ansia è una cosa strana mah!!!
Lo so non centra con la discussione ma era così per sdrammatizzare :mrgreen:
offendetemi pure :oops:

comunque ti capisco.. però come dice Christian De Sica in Vacanze in America (interpretando Don Buro) prova ogni tanto a sdrammatizzare e a dirti " e an'certo punto!!!!" e buttala in ridere.
Dalla serie non è che uno può farsi condizionare da tutto ogni tanto devi seguire l'onda..
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 22 aprile 2015, 11:58

Andrea Guaraldi ha scritto:
Rispetto a ieri ho capito che devo convivere con la paura e l'ansia, accettandole. Ci sono, fanno parte di me, è inutile che mi incazzi o che mi senta frustrato. Fanno parte della realtà.
Questo è il punto di partenza...accettare...una volta che accetti puoi veramente sviscerare e andare in profondità. Rifiutare non è possibile...quando ti dici "NON DEVO PENSARE", di fatto pensi. Non ti sembra ma fornisci energia ai tuoi pensieri invece di toglierla. Ok c'è...ma che sto facendo ora? Mangio? Cosa mangio? Respiro?come respiro? Non cercare di non pensare...ma indirizza il tuo pensiero..su ciò che c'è. Tu, in volo, puoi anche divertirti...ma te lo precludi prima ancora di andare in volo. Pensi "impossibile"...e di fatto lo diventa. Essere "aperti" significa proprio non escludere niente. Non escludi la turbolenza ? Ok...non escludere il fatto di poterla vivere diversamente. Contrariamente a quello che dice Marta, non ci vuole tempo. È un'altra "credenza"...se pensi che ci voglia tempo...ci vorrà del tempo...se accetti non ti serve sapere quanto tempo ci vorrà...perché accetti ciò che vivi...è il tuo modo di crescere...e tante cose cadranno immediatamente.
Andrea Guaraldi ha scritto: E il concetto della presunzione si avvicina a quello dell'onnipotenza, della mania di controllo. Che è un'ambizione infantile. Assodato che non posso avere il controllo su tutto, assodato che non è sufficiente il mio lavoro affinché tutto vada come voglio, tanto vale che mi rilassi, che per una volta deleghi. Non dipende da me. Né l'esito di una storia d'amore, né il volo.
Non è solo un ambizione infantile...è una ricerca che, al massimo, ti fornisce un'illusione...e le illusioni "crollano". Non solo non puoi avere il controllo su niente, che non significa che tu non stia partecipando attivamente alla tua vita, ma, soprattutto, se esistesse non potrebbe che scaturire dal controllo che hai di te stesso. E, ovviamente, hai sotto gli occhi che così non è. Quando ricerchi la consapevolezza , ottieni lucidità...e acquisendo la lucidità ottieni quello che prima chiamavi controllo...e ora chiamerai consapevolezza. Essere presenti non significa essere capaci di controllare tutto...ma capire cosa sta accadendo e intervenire, ove possibile. Quindi che tu creda nell'idea di controllo o che non ci creda, il primo passo è arrivare a conoscere te...avere lucidità su di te. Potresti saper controllare quello che ti pare ma perdendo il controllo di te...ciao ciao.
Per quanto riguarda la storia d'amore...sei ovviamente parte attiva...e meno "immagini" ciò che debba accadere più sei presente a ciò che accade. Non puoi conoscere l'esito...ma, in tutta onestà, non puoi neanche sapere se quella è la storia migliore che tu possa vivere (anche questa è presunzione). La vita regala più dell'immaginazione...ma sei così concentrato e convinto di "sapere" come debba essere da non accorgerti di tutto il resto. Si può avere in mente un obbiettivo ma il percorso è fornito dalla vita, così come le opportunità per raggiungerlo. Quindi non hai modo di controllare la tua vita e ciò che ti circonda ma hai modo di metterti nella migliore predisposizione per affrontarla...divertirti...e godere quello che ti offre...anche quando il percorso non è ciò che pensi debba essere. Non potresti parlare di felicità o pace se non esistesse irrequietezza e tutti i contrari. Non puoi parlare di vita se non accetti di morire. L'idea di fondo è che non c'è niente che non vada...i concetti di giusto e sbagliato sono molto più sfumati di quello che appare. Siamo noi che attacchiamo delle etichette...che vogliamo definire, confinare, avere una cosa ma non l'altra...e ciò crea "conflitto"...e questo conflitto ti si parà davanti agli occhi...e finchè non ne intuisci la natura ma cerchi solo di rimuoverlo, senza decifrare il suo messaggio.....vivi male.
Ciao!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 22 aprile 2015, 12:07

Andrea Guaraldi ha scritto:
(oggi sto provando a essere positivo. Non è facile, ma è l'alternativa migliore :| )
Non cercare di essere positivo...è un'altra menzogna...migliore...ma menzogna. Il pensiero positivo crolla quando si insinua quello negativo...certo...puoi riprovare a mettere uno positivo...ma poi ricrolla. Se vuoi fare la differenza...mettiti a vivere la sensazione che avrai una volta sceso dall'aereo...la soddisfazione...l'orgoglio di aver vissuto questa tua paura...che poi, altro non è che "coraggio". Ma non devi solo pensare...devi sentire proprio la contentezza. Dopo che hai fatto questo....torna al tuo presente. La qualità della vita è dovuta alla tua percezione...quindi percepisci ...e i pensieri si accoderanno....
Ciao!

P.S. Nel vivere la sensazione...mettiti comodo...metti della musica che ti piace...sii presente a ciò che fai. Ti verranno in mente le tue "catastrofi"....le tue paure? Ok perfetto....tu sai, e se vuoi apri gli occhi, sei solo su un divano...quale miglior simulatore emotivo per giocare? Gioca c***o...e quando smetti di giocare...porta il pensiero al tuo respiro...sentilo...non devi fare nulla se non osservare. Ciò che arriva alla mente spontaneamente lo accetti...lo vivi...non cerchi di mandarlo via...se vuoi lo modifichi...mentre il respiro ti accelera perché vivi la paura, anche se su un divano, controlli il respiro...e mentre lo farai il pensiero sarà già svanito...allora viviti questa vittoria...sarà la stessa di quando avrai terminato il volo. Se non appare la paura...perché sei sul divano...perfetto....goditi la sensazione di aver fatto ciò che hai fatto.
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 22 aprile 2015, 12:45

fp0020 ha scritto:Mi ricordo una volta ero al lago di Caldonazzo con mia moglie incinta ed eravamo distesi a bordo lago a prendere il sole.. cielo azzurro limpidissimo.. e ad un certo punto mi sono salite le palpitazioni mi ha preso il panico e ho iniziato a sentirmi tipo soffocare.. (credo tipo ansia da spazi aperti).. al che mi sono detto tra me e me "ma come sei messo???" :lol: ... e niente a quel punto mi è passato.. sta cosa delle crisi d'ansia è una cosa strana mah!!!
Lo so non centra con la discussione ma era così per sdrammatizzare :mrgreen:
offendetemi pure :oops:
Fede, fai tutti gli esempi che vuoi, if you fly ( se te vol..) :D :D
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 22 aprile 2015, 12:46

Andrea Guaraldi ha scritto: I miei pensieri riguardo a che cosa? Al volo?
Si.... :D
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da tartan » 22 aprile 2015, 13:30

fp0020 ha scritto:Mi ricordo una volta ero al lago di Caldonazzo con mia moglie incinta ed eravamo distesi a bordo lago a prendere il sole.. cielo azzurro limpidissimo.. e ad un certo punto mi sono salite le palpitazioni mi ha preso il panico e ho iniziato a sentirmi tipo soffocare.. (credo tipo ansia da spazi aperti).. al che mi sono detto tra me e me "ma come sei messo???" :lol: ... e niente a quel punto mi è passato.. sta cosa delle crisi d'ansia è una cosa strana mah!!!
Lo so non centra con la discussione ma era così per sdrammatizzare :mrgreen:
offendetemi pure :oops:

comunque ti capisco.. però come dice Christian De Sica in Vacanze in America (interpretando Don Buro) prova ogni tanto a sdrammatizzare e a dirti " e an'certo punto!!!!" e buttala in ridere.
Dalla serie non è che uno può farsi condizionare da tutto ogni tanto devi seguire l'onda..
A proposito di Caldonazzo, una volta ero in volo con Nathalie a bordo della mia mongolfiera. Stavamo girando una scena di un serial televisivo. Naturalmente la prima non era mai buona, così dovetti sbrigarmi a scendere per restare sul campo da dove ero partito e ripetere il decollo. La discesa fu piuttosto rapida/ripida e Nathalie si mise a gridare dalla paura e non volle più salire sulla mongolfiera. Fu sostituita da una controfigura, ma non vi dico la fatica per convincere la controfigura che poteva farlo.
Effettivamente non capisco tutte queste paure! :mrgreen:
Scusate l'intromissione, era solo per l'aggancio di Caldonazzo! Insultate pure me, ma attenti, se lo fate non vi porterò mai in mongolfiera con me :mrgreen:
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Maxx » 22 aprile 2015, 14:04

tartan ha scritto:
fp0020 ha scritto:Mi ricordo una volta ero al lago di Caldonazzo con mia moglie incinta ed eravamo distesi a bordo lago a prendere il sole.. cielo azzurro limpidissimo.. e ad un certo punto mi sono salite le palpitazioni mi ha preso il panico e ho iniziato a sentirmi tipo soffocare.. (credo tipo ansia da spazi aperti).. al che mi sono detto tra me e me "ma come sei messo???" :lol: ... e niente a quel punto mi è passato.. sta cosa delle crisi d'ansia è una cosa strana mah!!!
Lo so non centra con la discussione ma era così per sdrammatizzare :mrgreen:
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comunque ti capisco.. però come dice Christian De Sica in Vacanze in America (interpretando Don Buro) prova ogni tanto a sdrammatizzare e a dirti " e an'certo punto!!!!" e buttala in ridere.
Dalla serie non è che uno può farsi condizionare da tutto ogni tanto devi seguire l'onda..
A proposito di Caldonazzo, una volta ero in volo con Nathalie a bordo della mia mongolfiera. Stavamo girando una scena di un serial televisivo. Naturalmente la prima non era mai buona, così dovetti sbrigarmi a scendere per restare sul campo da dove ero partito e ripetere il decollo. La discesa fu piuttosto rapida/ripida e Nathalie si mise a gridare dalla paura e non volle più salire sulla mongolfiera. Fu sostituita da una controfigura, ma non vi dico la fatica per convincere la controfigura che poteva farlo.
Effettivamente non capisco tutte queste paure! :mrgreen:
Scusate l'intromissione, era solo per l'aggancio di Caldonazzo! Insultate pure me, ma attenti, se lo fate non vi porterò mai in mongolfiera con me :mrgreen:
Potevano darti una bella parrucca bionda e scarpe tacco 27!! :-)

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 22 aprile 2015, 15:01

MartaP ha scritto:
Andrea Guaraldi ha scritto: I miei pensieri riguardo a che cosa? Al volo?
Si.... :D

Penso siano quelli più comuni e irrazionali: condizioni meteo avverse, problemi tecnici, pericolo, percezioni magari normali ma che non so spiegarmi. Tutto quello che potrebbe portarmi a un'ansia incontrollata.

E intanto l'ora della partenza si avvicina...

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 22 aprile 2015, 15:02

flyingbrandon ha scritto:
Andrea Guaraldi ha scritto:
(oggi sto provando a essere positivo. Non è facile, ma è l'alternativa migliore :| )
Non cercare di essere positivo...è un'altra menzogna...migliore...ma menzogna. Il pensiero positivo crolla quando si insinua quello negativo...certo...puoi riprovare a mettere uno positivo...ma poi ricrolla. Se vuoi fare la differenza...mettiti a vivere la sensazione che avrai una volta sceso dall'aereo...la soddisfazione...l'orgoglio di aver vissuto questa tua paura...che poi, altro non è che "coraggio". Ma non devi solo pensare...devi sentire proprio la contentezza. Dopo che hai fatto questo....torna al tuo presente. La qualità della vita è dovuta alla tua percezione...quindi percepisci ...e i pensieri si accoderanno....
Ciao!

P.S. Nel vivere la sensazione...mettiti comodo...metti della musica che ti piace...sii presente a ciò che fai. Ti verranno in mente le tue "catastrofi"....le tue paure? Ok perfetto....tu sai, e se vuoi apri gli occhi, sei solo su un divano...quale miglior simulatore emotivo per giocare? Gioca c***o...e quando smetti di giocare...porta il pensiero al tuo respiro...sentilo...non devi fare nulla se non osservare. Ciò che arriva alla mente spontaneamente lo accetti...lo vivi...non cerchi di mandarlo via...se vuoi lo modifichi...mentre il respiro ti accelera perché vivi la paura, anche se su un divano, controlli il respiro...e mentre lo farai il pensiero sarà già svanito...allora viviti questa vittoria...sarà la stessa di quando avrai terminato il volo. Se non appare la paura...perché sei sul divano...perfetto....goditi la sensazione di aver fatto ciò che hai fatto.
Dovrei simulare prima quello che vivrei all'atterraggio?

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 22 aprile 2015, 15:25

Andrea Guaraldi ha scritto:
Dovrei simulare prima quello che vivrei all'atterraggio?
Si...se non riesci a viverti il momento...piuttosto che cercare di pensare positivo...
Ciao!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 22 aprile 2015, 15:49

Ah sì sì, è chiaro, grazie!

Ma forse sono troppo scaramantico, per farlo :roll:

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 22 aprile 2015, 15:51

Andrea Guaraldi ha scritto:Ah sì sì, è chiaro, grazie!

Ma forse sono troppo scaramantico, per farlo :roll:
E fai male...perché non è vivendo male che muori bene....


P.S.: sei così abituato a pensare invece che vivere che non solo confondi realtà con pensiero ma non vedi la differenza tra ciò che ti ho detto di fare, cioè vivere un momento di "soddisfazione" attraverso le sensazioni piuttosto che aggrapparti ad un pensiero.
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 23 aprile 2015, 20:33

Andrea Guaraldi ha scritto: Penso siano quelli più comuni e irrazionali: condizioni meteo avverse, problemi tecnici, pericolo, percezioni magari normali ma che non so spiegarmi. Tutto quello che potrebbe portarmi a un'ansia incontrollata. E intanto l'ora della partenza si avvicina...
Non devi partire subito con l'idea che non puoi controllare l'ansia.. :wink: ti freghi da solo.... :mrgreen:

Ma andiamo per ordine:
i piloti e gli AAVV prima di andare a bordo fanno un briefing: sanno tutto della situazione meteo che troveranno là fuori....e i piloti decidono in che aeroporto alternativo atterrare (detto proprio "alternato") in caso di problemi...eccc

Insomma: tutto valutato, studiato, programmato.. :D

A proposito dei problemi tecnici:
ti dico, sinceramente, che ho smesso di pormi il problema nel momento in cui ho visto, con i miei occhi, un ingegnere che trafficava attentamente su un coso metallico, ingarbugliato di fili e di altre diavolerie ( leggi : motore di un ATR 72 della Air Dolomiti .. :mrgreen: ) ...al che ho subito pensato: ok, è troppo per me, ci sono dei professionisti che si occupano di questo, la mia preoccupazione al riguardo è ridicola e inutile... ...e ti assicuro che ogni singola, inutile, minuscola vite aveva il suo posto, nel suo cassettino, ben contrassegnata....inutile è un eufemismo, naturalmente.... :D

Per le percezioni normali ma che non sai spiegarti: semplicemente chiedi.
Poco dopo il decollo avverto sempre un forte vuoto allo stomaco, vertigini e sensazione di cadere. Per anni ho pensato che fosse un segnale di pericolo, che l'aereo perdesse quota...salvo poi scoprire che la mia sensazione era ed è una normalissima reazione del mio organismo, dovuta al fatto che si passa dalla velocità di decollo a quella di crociera.... :wink:

Quindi, nel dubbio, chiedi. :D

Una piccola, fondamentale dritta: l'ansia e la paura sono incompatibili con il rilassamento.
Quindi, più ti eserciti a rilassarti, più ti concentri a controllare il respiro, più controllerai l'ansia... :wink:
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 24 aprile 2015, 0:01

L'andata è andata bene. Abbastanza. Ho avuto la mezza idea di non imbarcarmi, una volta arrivato alla scaletta, e di scendere, una volta seduto, ma le ho represse.
Non ho preso nulla, mi sono concentrato sulle mie paure, ho pensato. Mi sono solo concesso di coinvolgere il mio pazientissimo vicino di posto, chiacchierando prima del mio precario equilibrio, e poi del più e del meno. Ogni tanto gli chiedevo qualche delucidazione, era un navigato e comprensivo frequen flyer: mi è stato d'aiuto. Ho sudato qualche camicia, ballato un po', ma poi mi sono goduto l'ultima virata e ho ammirato il lungomare di Bari, il porto, la Fiera del Levante.
Sono andato a letto soddisfatto, e poi ho lavorato tutto il giorno.
Domani sera ripartirò. Mi ha sfiorato il pensiero di tornare in macchina o in treno, di utilizzare il sabato così. Di sprecarlo, forse? Ma l'idea di poter essere a Torino alle 21.30 è allettante, così come sarebbe utile un'altra prova, un'altra conferma.
Intanto, prima di dormire, controllo il meteo...

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 24 aprile 2015, 6:50

Andrea Guaraldi ha scritto:L'andata è andata bene. Abbastanza. Ho avuto la mezza idea di non imbarcarmi, una volta arrivato alla scaletta, e di scendere, una volta seduto, ma le ho represse.
Non ho preso nulla, mi sono concentrato sulle mie paure, ho pensato. Mi sono solo concesso di coinvolgere il mio pazientissimo vicino di posto, chiacchierando prima del mio precario equilibrio, e poi del più e del meno. Ogni tanto gli chiedevo qualche delucidazione, era un navigato e comprensivo frequen flyer: mi è stato d'aiuto. Ho sudato qualche camicia, ballato un po', ma poi mi sono goduto l'ultima virata e ho ammirato il lungomare di Bari, il porto, la Fiera del Levante.
Sono andato a letto soddisfatto, e poi ho lavorato tutto il giorno.
Domani sera ripartirò. Mi ha sfiorato il pensiero di tornare in macchina o in treno, di utilizzare il sabato così. Di sprecarlo, forse? Ma l'idea di poter essere a Torino alle 21.30 è allettante, così come sarebbe utile un'altra prova, un'altra conferma.
Intanto, prima di dormire, controllo il meteo...
Andrea, se da un lato hai ottenuto un ottimo risultato,di cui spero tu sia fiero, dall'altro tu hai sì volato ma hai continuato a farlo a modo tuo...senza alterare o provare a fare quel qualcosa di diverso. Così come, prima di partire, mi hai detto che forse eri troppo scaramantico per fare ciò che ti proponevo. La differenza nei due metodi, il tuo e il mio, per volare sono sostanzialmente che ...il tuo ti porta a "lottare"...e , per questo, potresti non avere voglia di farlo. Il pericolo di questo "metodo" è che, per assurdo, potrebbe peggiorare i tuoi meccanismi e ti spiego perché. Hai volato...ce l'hai fatta..e ti dici "ho battuto la mia paura...so farlo"...e fiero della tua riuscita decidi di non provare più.
tu, al momento, sei piu convinto a tornare in macchina e treno piuttosto che riprendere l'aereo...non mi sembra una "mezza idea". Se così fosse hai reso questo volo una "prova" di coraggio ma non un opportunità di cambiamento. Se decidi di fare il ritorno...fallo in modo diverso....e un primo punto è NON pensare se farlo o no. Hai deciso, ORA, di farlo e lo fai...non è più un elemento di discussione. L'altro punto....NON guardare il meteo...ci sono professionisti che si occupano di quello...e riescono a trarre le informazioni utili e necessarie...oltre che molto piu precise.
Ora vorrei chiederti due cose...la prima...cosa intendi quando dici...."mi sono concentrato sulle mie paure...ho pensato". Perché un conto è viverle...un altro...ho pensato. Io ti suggerivo di vivere la sensazione "fisica" della paura in modo primario...hai provato? Cosa hai pensato tu? Cercavi di placare la paura ? Pensavi a cosa?
Hai sudato sette camicie perché? Cosa stavi facendo?
Ciao!


P.S. Quando hai ammirato il lungo mare in virata...quella sensazione è la stessa che puoi avere ammirando tutto il volo. Tu, in virata finale, ormai pensavi "è finita"...e hai lasciato alla tua mente di vivere il presente...e ne hai goduto. Non vedi che sei tu che ti imprigioni in realtà inesistenti, in tempi ancora inesistenti....quando ciò che è affascina?
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 24 aprile 2015, 9:51

Andrea Guaraldi ha scritto:L'andata è andata bene. Abbastanza. Ho avuto la mezza idea di non imbarcarmi, una volta arrivato alla scaletta, e di scendere, una volta seduto, ma le ho represse.
Non ho preso nulla, mi sono concentrato sulle mie paure, ho pensato. Mi sono solo concesso di coinvolgere il mio pazientissimo vicino di posto, chiacchierando prima del mio precario equilibrio, e poi del più e del meno. Ogni tanto gli chiedevo qualche delucidazione, era un navigato e comprensivo frequen flyer: mi è stato d'aiuto. Ho sudato qualche camicia, ballato un po', ma poi mi sono goduto l'ultima virata e ho ammirato il lungomare di Bari, il porto, la Fiera del Levante. Sono andato a letto soddisfatto, e poi ho lavorato tutto il giorno.
Bravo, ottimo!!! :D
Andrea Guaraldi ha scritto:Domani sera ripartirò. Mi ha sfiorato il pensiero di tornare in macchina o in treno, di utilizzare il sabato così. Di sprecarlo, forse? Ma l'idea di poter essere a Torino alle 21.30 è allettante, così come sarebbe utile un'altra prova, un'altra conferma.
Intanto, prima di dormire, controllo il meteo...
Una conferma di cosa? :shock:

..Eh, il bisogno del controllo è duro a morire, lo so..pazienza, mio giovane Padawan, pazienza... :mrgreen:

Andrea, :D a parte gli scherzi....
è inutile questo tuo controllo ossessivo del meteo.
L'unico meteo che è fondamentale per i piloti è quello che gli viene presentato poco prima del volo, quello che riguarda la rotta di quel preciso giorno, ora e destinazione.
...e noi passeggeri non ne sappiamo un emerito fico secco...

Non frega niente a nessuno, del meteo rilevato ore prima, di una zona geografica indistinta....
Vuoi avere notizie del meteo?
Ok, allora va alla fonte: appena sali in aereo chiedi ai piloti.. :mrgreen:

Giugno 2013. Partenza da Olbia, con AirOne. E' una serata meravigliosa..
Immagine
Bello il cockpit di sera, vero??? :D quanto mi piacciono, tutte quelle lucine...
Il Comandante è già al suo posto...
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Chiedo se il meteo è ok : all'andata hanno trovato delle turbolenze...tenere cinture allacciate...sai com'è finita? Beh, abbiamo avvertito un piccolo scossone, di due-secondi-due e poi più niente.....zero..

:wink:
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Maxx » 24 aprile 2015, 10:09

Idem per me venerdì sera. A Milano era una giornata orrenda, con pioggia battente anche se poco vento (ed è il vento a contare davvero, la pioggia molto meno). Avevo il volo la sera alle 21,35 e controllavo 'sto maledetto meteo da giorni. Da giorni!!!! MeteoAM dava proprio quelle condizioni e annunciava un miglioramento per la serata. Nel frattempo consultavo ogni tanto FR24 e vedevo che il traffico aereo era regolare. E perchè avrebbe dovuto non esserlo? Durante il pomeriggio il tempo è effettivamente migliorato e quando sono arrivato a Linate c'erano nuvole sparse e una bava di vento. Mi sono messo davanti al multipiano a vedere un pò di decolli prima di entrare dentro. Sul prolungamento della pista 36 c'era un nuvolone piuttosto scuro, dentro il quale alcuni aerei, evidentemente diretti verso Germania o Francia, si sono serenamente immersi. Mi risulta che ne siano usciti, o almeno non ho notizie diverse! :-) All'ora del mio volo era già notte e non vedevo bene il cielo, a causa del chiarore delle luci dell'aeroporto. L'E75 mi ha regalato (si fa per dire!!!) un volo eccellente, comodo e divertente. Sul medio Adriatico il cielo era coperto, non vedevo le luci a terra e si percepiva qualche movimento dell'aereo, ma da qui a definirla turbolenza ce ne passa!! Avvicinamento senza storia sul mare, sorvolo del centro di Pescara sulle persone sedute da Berardo e atterraggio stabilissimo. A terra ho poi sentito un deciso vento da terra, assolutamente non percepibile da bordo.

Non volo spesso, in media dalle 2 alle 4 volte all'anno. Ho volato due volte la scorsa settimana e al momento non ho altre occasioni o necessità di farlo. Contrariamente al passato, stavolta ho percepito meno la sensazione di "sospensione" che sentivo prima. Prima, c'era un prima e un dopo il volo. No, signori: non esiste. Sull'aereo la vita continua (profonda riflessione!). Prima di partire venerdì sera, il mio obiettivo era andare a cena con mia moglie a Vasto, una volta arrivato, cosa che si è poi verificata. Lei mi chiedeva perchè fossi così eccitato a tavola a mezzanotte. Ero semplicemente felice di aver volato e di stare a tavola con lei dopo sole due ore dal decollo!

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da fp0020 » 24 aprile 2015, 10:21

Andrea Guaraldi ha scritto:Mi sono solo concesso di coinvolgere il mio pazientissimo vicino di posto, chiacchierando prima del mio precario equilibrio, e poi del più e del meno. Ogni tanto gli chiedevo qualche delucidazione, era un navigato e comprensivo frequen flyer: mi è stato d'aiuto.
Mi ricordo il mio primo volo a Roma nel 2011 (A/R in giornata con mia moglie da Venezia) mi andò meglio che a te; a fianco avevo un pezzo di gnocca con i capelli rossi di 27/28 anni che andava a Roma alla volta del Cairo dove andava a trovare il fidanzato...
Le ho "levato la vita".. oltre che consigliarle di divertirsi finchè poteva ma poi "marito e buoi dei paesi tuoi" :mrgreen: e il bello è stato che mia moglie mi ha lasciato fare alla grande :mrgreen: .. capendo che dovevo distrarmi in quanto era il mio primo volo.. 8)
Per le previsioni lascia perdere in quanto io ho trovato turbolenze andando a Valencia sia in andata che in ritorno con il cielo limpido :lol:
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 24 aprile 2015, 12:23

fp0020 ha scritto: Mi ricordo il mio primo volo a Roma nel 2011 (A/R in giornata con mia moglie da Venezia) mi andò meglio che a te; a fianco avevo un pezzo di gnocca con i capelli rossi di 27/28 anni ...
Le ho "levato la vita"..
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Andrea Guaraldi » 24 aprile 2015, 15:01

flyingbrandon ha scritto:
Andrea Guaraldi ha scritto:L'andata è andata bene. Abbastanza. Ho avuto la mezza idea di non imbarcarmi, una volta arrivato alla scaletta, e di scendere, una volta seduto, ma le ho represse.
Non ho preso nulla, mi sono concentrato sulle mie paure, ho pensato. Mi sono solo concesso di coinvolgere il mio pazientissimo vicino di posto, chiacchierando prima del mio precario equilibrio, e poi del più e del meno. Ogni tanto gli chiedevo qualche delucidazione, era un navigato e comprensivo frequen flyer: mi è stato d'aiuto. Ho sudato qualche camicia, ballato un po', ma poi mi sono goduto l'ultima virata e ho ammirato il lungomare di Bari, il porto, la Fiera del Levante.
Sono andato a letto soddisfatto, e poi ho lavorato tutto il giorno.
Domani sera ripartirò. Mi ha sfiorato il pensiero di tornare in macchina o in treno, di utilizzare il sabato così. Di sprecarlo, forse? Ma l'idea di poter essere a Torino alle 21.30 è allettante, così come sarebbe utile un'altra prova, un'altra conferma.
Intanto, prima di dormire, controllo il meteo...
Andrea, se da un lato hai ottenuto un ottimo risultato,di cui spero tu sia fiero, dall'altro tu hai sì volato ma hai continuato a farlo a modo tuo...senza alterare o provare a fare quel qualcosa di diverso. Così come, prima di partire, mi hai detto che forse eri troppo scaramantico per fare ciò che ti proponevo. La differenza nei due metodi, il tuo e il mio, per volare sono sostanzialmente che ...il tuo ti porta a "lottare"...e , per questo, potresti non avere voglia di farlo. Il pericolo di questo "metodo" è che, per assurdo, potrebbe peggiorare i tuoi meccanismi e ti spiego perché. Hai volato...ce l'hai fatta..e ti dici "ho battuto la mia paura...so farlo"...e fiero della tua riuscita decidi di non provare più.
tu, al momento, sei piu convinto a tornare in macchina e treno piuttosto che riprendere l'aereo...non mi sembra una "mezza idea". Se così fosse hai reso questo volo una "prova" di coraggio ma non un opportunità di cambiamento. Se decidi di fare il ritorno...fallo in modo diverso....e un primo punto è NON pensare se farlo o no. Hai deciso, ORA, di farlo e lo fai...non è più un elemento di discussione. L'altro punto....NON guardare il meteo...ci sono professionisti che si occupano di quello...e riescono a trarre le informazioni utili e necessarie...oltre che molto piu precise.
Ora vorrei chiederti due cose...la prima...cosa intendi quando dici...."mi sono concentrato sulle mie paure...ho pensato". Perché un conto è viverle...un altro...ho pensato. Io ti suggerivo di vivere la sensazione "fisica" della paura in modo primario...hai provato? Cosa hai pensato tu? Cercavi di placare la paura ? Pensavi a cosa?
Hai sudato sette camicie perché? Cosa stavi facendo?
Ciao!


P.S. Quando hai ammirato il lungo mare in virata...quella sensazione è la stessa che puoi avere ammirando tutto il volo. Tu, in virata finale, ormai pensavi "è finita"...e hai lasciato alla tua mente di vivere il presente...e ne hai goduto. Non vedi che sei tu che ti imprigioni in realtà inesistenti, in tempi ancora inesistenti....quando ciò che è affascina?
Ho sudato sette camicie per la tensione, la solita tensione. A ogni vibrazione, a ogni scossone, la tensione saliva e mi faceva temere il peggio, nonostante le rassicurazioni del mio vicino.
Oggi cercherò di fare tesoro di quanto ho appreso dal mio vicino dell'andata. Suderò lo stesso. Perché, al solito, sarò proiettato sul futuro più che sul volo.

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da Maxx » 24 aprile 2015, 15:14

Ma essere proiettati più sul futuro che sul volo va bene, secondo me non è sbagliato! Cioè sei proiettato su quello che farai stasera e domani a Torino! E' un approccio corretto, realistico, anzi reale. Se proprio volare non piace, lo si sopporta con una buona dose di noia e si pensa che l'aereo ti porta da qua a là.

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Re: Niente di nuovo

Messaggio da flyingbrandon » 24 aprile 2015, 15:37

Andrea Guaraldi ha scritto: Ho sudato sette camicie per la tensione, la solita tensione. A ogni vibrazione, a ogni scossone, la tensione saliva e mi faceva temere il peggio, nonostante le rassicurazioni del mio vicino.
Oggi cercherò di fare tesoro di quanto ho appreso dal mio vicino dell'andata. Suderò lo stesso. Perché, al solito, sarò proiettato sul futuro più che sul volo.
Hai risposto ad una domanda su 10... :mrgreen:
Ma perchè continui a fare la stessa cosa? Dimmelo...è una mia curiosità. Se parti pensando che suderai lo stesso...lo farai. Chiedi come non sudare...ma neanche ci provi...la scelta se essere proiettato sul volo, su di te, piuttosto che sul futuro è tua...perchè la racconti come se fosse un terno al lotto? Sono scelte Andrea...sono scelte. Anche scegliere richiedere coraggio...forse superiore...però ti rende la vita, e non il volo, diversa....molto diversa...molto migliore.
Ciao!
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Re: Niente di nuovo

Messaggio da MartaP » 24 aprile 2015, 15:38

Maxx ha scritto: Ma essere proiettati più sul futuro che sul volo va bene, secondo me non è sbagliato! Cioè sei proiettato su quello che farai stasera e domani a Torino! E' un approccio corretto, realistico, anzi reale.
Max non è sbagliato, in linea di massima... :wink: .. ma:

Potrebbe essere terrorizzato durante il volo mentre è proiettato sugli impegni della sera, vivendo male sia il presente che il futuro ( anche perchè quando scendi dall'aereo che sei stravolto, una volta che ti passa la tensione nervosa sei sfinito...e auguri, con gli impegni della sera... :roll: )

.. sarebbe meglio se lui si concentrasse sul presente (sono in volo e va tutto bene, la situazione è di totale sicurezza, è come se stessi viaggiando su un autobus....mi affido ai piloti ..) e contemporaneamente fosse proiettato agli impegni della sera, con la mente rilassata... :wink:
Maxx ha scritto: Se proprio volare non piace, lo si sopporta con una buona dose di noia e si pensa che l'aereo ti porta da qua a là.

Questo Max è uno step un tantino più avanzato..... :D ...magari, si annoiasse..... :mrgreen:
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