fallo!Viemme ha scritto: Comunque stavo pensando di fare un volo così poco organizzato nei prossimi giorni e provare senza pensarci troppo. Dici che è peggio?
scegli un posto e fatti un week-end! parti venerdi e torni domenica! questo week-end!
Moderatore: Staff md80.it
fallo!Viemme ha scritto: Comunque stavo pensando di fare un volo così poco organizzato nei prossimi giorni e provare senza pensarci troppo. Dici che è peggio?
Ho capito, quindi non devo temerlo? No, sono rimasta chiusa in ascensore sola e non ho avuto panico, certo stavano per venirmi idee ansiose, era davvero piccolo l'ascensore, ma ce l'ho fatta, è durata poco.**F@b!0** ha scritto:Ryanair può piacere o non piacereViemme ha scritto:Si ho paura, ma di star male di essere li chiusa, di avere ansia...come tanti altri certo e come faccio a farla passare<'flyingbrandon ha scritto:Non ho capito quale sia il mezzo migliore...l'aereo?Viemme ha scritto:
Non sono mai svenuta in vita mia credo: non sono previsti svenimenti. Posso avere tachicardie soprattutto se mi agito etc...ma prendo la cura specifica che DEVO prendere regolarmente.In realtà nulla, ho scritto poco fa ad una ragazza che fa la psicologa alla pari nell'ospedale in cui sono seguita e lei dice che anzi è il mezzo migliore per noi perchè ci sanchiamo meno e che la paura non dipende da quello.
Ok...quindi niente di ciò che vivi in aereo è di per sé legato alla tua patologia. Quindi possiamo considerare il tutto da un punto di vista diverso....cioè che hai paura dell'aereo e basta...ok?
I voli fatti lanno scorso erano con la BA, questa volta andremo con la Ryan air e io ero in panico perchè c'è chi ne parla male, perchè è una compagnia low cost etc...ha senso?
a me non piace, ma non perchè non sia sicura, ma per la sua politica!
"se tu vuoi che io faccia un volo dal tuo aeroporto devi darmi X"
assistenti di volo ridotti a venditori ambulanti, posti stretti per farci stare più passeggeri paganti possibile
ritornando a te, paura di stare lì chiusa? sei claustrofobica? oppure è solo l'aereo?
sei una a cui piace avere il controllo o ti fidi del prossimo?
e dove? costa tutto un sacco!**F@b!0** ha scritto:fallo!Viemme ha scritto: Comunque stavo pensando di fare un volo così poco organizzato nei prossimi giorni e provare senza pensarci troppo. Dici che è peggio?
scegli un posto e fatti un week-end! parti venerdi e torni domenica! questo week-end!
L'essere ottuso è un concetto relativo. Più punti "fissi" o credenze imprescindibili hai nella testa più sei "ottusa"...perché non lasci spazio a ciò che cambia...fossilizzi la tua visione a ciò che pensi e non a ciò che vivi. Ma non parlerei di ottusità, in generale, ma semmai di elasticità...più sei aperta e scevra da giudizi più cogli appieno la tua vita. La consapevolezza , per come la intendo io, non è una forma cognitiva ma qualcosa di profondamente radicato all'esistenza. Quando è "realmente" parte di te...ne sei consapevole. È una attenzione "attiva" a ciò che c'è. Tu respiri in modo inconsapevole...ma se vuoi lo puoi renderlo un atto consapevole...Viemme ha scritto:
Quanti cose! Allora, si mi sa che non so cosa sia la consapevolezza e quale sia la differenza con la conoscenza, ho cercato anche sul vocabolario, ma non riesco a comprendere. Eppure non credo di essere così ottusa!
Tu cosa intendi?
I tuoi limiti dipendono dai tuoi pensieri....e i tuoi pensieri scaturiscono da ciò che credi. Se ciò che credi , però, non è frutto di una esperienza vissuta ma di un "credo" possono nascere dei conflitti. Se non dai peso a questi conflitti e continui a credere ciò che hai deciso di credere....perché ti è stato imposto...o perché così ti è stato detto e non c'è mai stato un processo critico da parte tua...cioè ci credi e basta, il conflitto cresce e si manifesta. La qualità della tua vita dipende da come la percepisci tu...e questo, nuovamente, dipende dai tuoi pensieri. Meno pensieri "fissi", o schemi mentali hai, meno conflitti avrai...perché riconosci te stessa e la tua vita come un qualcosa di dinamico...e se è dinamico cambia il resto, cambi tu e cambia necessariamente la chiave di lettura che puoi darne. Se ti fissi che le cose debbano essere come pensi tu, di fatto , cerchi di cristallizzare la tua esistenza ma...hai perso in partenza...perché per quanto tu ti opponga...tutto cambia.Viemme ha scritto:
E' vero la vita si vive, Brandon la cosa assurda è che io ho sempre detto che la voglio vivere e in realtà sono felice della mia vita e dei doni preziosi che ho ricevuto ì, solo che mi limito tanto da sola ed è come se fosse una sfida invece che una passeggiata a volte.
Cosa intendi per "non essere serena"? E cosa ti ha reso serena?Viemme ha scritto: Assolutamente non è normale il discorso dell'auto! Io ci ho provato diverse volte, ma fino all'anno scorso non ero serena quando guidavo.
Appunto...l'educazione di un tempo è stata così e tu non la metti in discussione. Ti chiedi come sia possibile ma, al tempo stesso, tra le tue ipotesi non c'è quella di scardinare i tuoi dogmi. Come dire ad una persona che la amerai per sempre....ma che c***o ne sai? Puoi dirle che la ami...domani.....forse....dopodomani....boh. Ma su decidi di amare ma non hai più la spinta a farlo...ciò porterà solo sofferenza. Purtroppo il punto fondamentale è che TUTTO ciò che riguarda la tua vita dipende da te. Se contempli l'esistenza di Dio, non può non essere immerso in tutto ...è dappertutto, in te, come in me, come in tutto ciò che ti circonda. Ma se è in tutto...non è quello che fa la differenza su come vivi tu e come vive un altro...la differenza la fai proprio tu. La fede ti può aiutare ma...proprio perché un atto di fede non si basa su ciò che vivi ma su ciò che credi "a priori"...che è un concetto opposto alla consapevolezza. Ti aggrappi a pensieri invece che capire che tu rappresenti i tuoi problemi così come le tue soluzioni...se Dio esiste tu non puoi che esserne una manifestazione. Ma allora sei tu stessa divina...e la vita torna esattamente alle tue mani. Che tu ne contempli l'esistenza o la non esistenza...in ogni caso ricade su di te ...per ciò che riguarda la tua vita. Un pensiero che rimane tale nel corso della tua vita dovrebbe destare dei sospetti...soprattutto se ciò che vivi non è gioia ma sofferenza. Se stai male...stai sbagliando qualcosa...perché non sei nata per stare male. Tu hai l'obbligo di vivere la tua vita al meglio delle tue possibilità...qualsiasi sia il tuo punto di partenza. Tu non ti prendi i meriti di ciò che hai raggiunto...e non troverai mai, in questo modo, la sicurezza in te stessa per andare avanti. Puoi credere in chiunque o qualsiasi cosa...ma se non credi in te...un'idea qualsiasi...prima o poi....crolla. Il crollo, però, può essere un ottimo inizio...purché tu permetta che ciò accada...Viemme ha scritto: Lo so, sulla fede non vorrei essere fraintesa. Non ho una visione da fustigazione stile cattolica, no assolutamente, probabilmente l'educazione di un tempo si è stata così, ma io non vedo la vita come una giusta sofferenza. Io ho fede in Dio e questo cambia il mio modo di vedere tutte le cose, so che nulla dipende da me, o molto poco. La paura quindi non ha senso? E' si certo, lo so benissimo, questo è qualcosa che è così profondo che a volte mette in dubbio anche me stessa e mi chiedo, ma se credo com'è possibile?
E perché non ti concedi la possibilità di essere contenta lì dentro...come tanti altri. Ripeto non puoi essere felice se non cambi il tuo modo di vedere la vita. Non è un problema aeronautico il tuo....Viemme ha scritto:
Si ho paura, ma di star male di essere li chiusa, di avere ansia...come tanti altri certo, solo che voglio capire come rilassarmi ed essere solo felice li sopra.
I voli fatti l'anno scorso erano con la BA, questa volta andremo con la Ryan air e io ero in panico perchè c'è chi ne parla male, perchè è una compagnia low cost etc...ha senso? no.
Comunque stavo pensando di fare un volo così poco organizzato nei prossimi giorni e provare senza pensarci troppo. Dici che è peggio?
Certo...perché non hai fiducia nelle tue di capacità. Perché ti fidi di chi ti ha parlato di Dio? Perché hai fede? Più fiducia delle fede non esiste...lo vedi il controsenso? I controsenso sono "conflitti"...a cui tu devi, ad un certo punto, dare una risposta...altimetri si alimentano...Viemme ha scritto:
Fatico a fidarmi de tutto.
Scusa Brandon ma o io non capisco, o mi sembra di comprendere che secondo te il mio problema parta dalla mia fede. o sbaglio?flyingbrandon ha scritto:L'essere ottuso è un concetto relativo. Più punti "fissi" o credenze imprescindibili hai nella testa più sei "ottusa"...perché non lasci spazio a ciò che cambia...fossilizzi la tua visione a ciò che pensi e non a ciò che vivi. Ma non parlerei di ottusità, in generale, ma semmai di elasticità...più sei aperta e scevra da giudizi più cogli appieno la tua vita. La consapevolezza , per come la intendo io, non è una forma cognitiva ma qualcosa di profondamente radicato all'esistenza. Quando è "realmente" parte di te...ne sei consapevole. È una attenzione "attiva" a ciò che c'è. Tu respiri in modo inconsapevole...ma se vuoi lo puoi renderlo un atto consapevole...Viemme ha scritto:
Quanti cose! Allora, si mi sa che non so cosa sia la consapevolezza e quale sia la differenza con la conoscenza, ho cercato anche sul vocabolario, ma non riesco a comprendere. Eppure non credo di essere così ottusa!
Tu cosa intendi?
I tuoi limiti dipendono dai tuoi pensieri....e i tuoi pensieri scaturiscono da ciò che credi. Se ciò che credi , però, non è frutto di una esperienza vissuta ma di un "credo" possono nascere dei conflitti. Se non dai peso a questi conflitti e continui a credere ciò che hai deciso di credere....perché ti è stato imposto...o perché così ti è stato detto e non c'è mai stato un processo critico da parte tua...cioè ci credi e basta, il conflitto cresce e si manifesta. La qualità della tua vita dipende da come la percepisci tu...e questo, nuovamente, dipende dai tuoi pensieri. Meno pensieri "fissi", o schemi mentali hai, meno conflitti avrai...perché riconosci te stessa e la tua vita come un qualcosa di dinamico...e se è dinamico cambia il resto, cambi tu e cambia necessariamente la chiave di lettura che puoi darne. Se ti fissi che le cose debbano essere come pensi tu, di fatto , cerchi di cristallizzare la tua esistenza ma...hai perso in partenza...perché per quanto tu ti opponga...tutto cambia.Viemme ha scritto:
E' vero la vita si vive, Brandon la cosa assurda è che io ho sempre detto che la voglio vivere e in realtà sono felice della mia vita e dei doni preziosi che ho ricevuto ì, solo che mi limito tanto da sola ed è come se fosse una sfida invece che una passeggiata a volte.
Cosa intendi per "non essere serena"? E cosa ti ha reso serena?Viemme ha scritto: Assolutamente non è normale il discorso dell'auto! Io ci ho provato diverse volte, ma fino all'anno scorso non ero serena quando guidavo.
Appunto...l'educazione di un tempo è stata così e tu non la metti in discussione. Ti chiedi come sia possibile ma, al tempo stesso, tra le tue ipotesi non c'è quella di scardinare i tuoi dogmi. Come dire ad una persona che la amerai per sempre....ma che c***o ne sai? Puoi dirle che la ami...domani.....forse....dopodomani....boh. Ma su decidi di amare ma non hai più la spinta a farlo...ciò porterà solo sofferenza. Purtroppo il punto fondamentale è che TUTTO ciò che riguarda la tua vita dipende da te. Se contempli l'esistenza di Dio, non può non essere immerso in tutto ...è dappertutto, in te, come in me, come in tutto ciò che ti circonda. Ma se è in tutto...non è quello che fa la differenza su come vivi tu e come vive un altro...la differenza la fai proprio tu. La fede ti può aiutare ma...proprio perché un atto di fede non si basa su ciò che vivi ma su ciò che credi "a priori"...che è un concetto opposto alla consapevolezza. Ti aggrappi a pensieri invece che capire che tu rappresenti i tuoi problemi così come le tue soluzioni...se Dio esiste tu non puoi che esserne una manifestazione. Ma allora sei tu stessa divina...e la vita torna esattamente alle tue mani. Che tu ne contempli l'esistenza o la non esistenza...in ogni caso ricade su di te ...per ciò che riguarda la tua vita. Un pensiero che rimane tale nel corso della tua vita dovrebbe destare dei sospetti...soprattutto se ciò che vivi non è gioia ma sofferenza. Se stai male...stai sbagliando qualcosa...perché non sei nata per stare male. Tu hai l'obbligo di vivere la tua vita al meglio delle tue possibilità...qualsiasi sia il tuo punto di partenza. Tu non ti prendi i meriti di ciò che hai raggiunto...e non troverai mai, in questo modo, la sicurezza in te stessa per andare avanti. Puoi credere in chiunque o qualsiasi cosa...ma se non credi in te...un'idea qualsiasi...prima o poi....crolla. Il crollo, però, può essere un ottimo inizio...purché tu permetta che ciò accada...Viemme ha scritto: Lo so, sulla fede non vorrei essere fraintesa. Non ho una visione da fustigazione stile cattolica, no assolutamente, probabilmente l'educazione di un tempo si è stata così, ma io non vedo la vita come una giusta sofferenza. Io ho fede in Dio e questo cambia il mio modo di vedere tutte le cose, so che nulla dipende da me, o molto poco. La paura quindi non ha senso? E' si certo, lo so benissimo, questo è qualcosa che è così profondo che a volte mette in dubbio anche me stessa e mi chiedo, ma se credo com'è possibile?
Ciao!
Sbagli! La fede, come credere ciecamente ciò che dicevano su di te , come il non mettere in dubbio quello che ti è stato detto o avere idee "fisse" porta allo stesso risultato. Che la fede sia su un discorso...o su una entità...o altro...sempre di fede si tratta...anche se non necessariamente di carattere religioso. Se per te fosse "gioia"...non saresti ansiosa per ogni aspetto della tua vita...o forse abbiamo concetti diversi di gioia. È il tuo modo di vivere che manifesta un limite , sofferto, laddove non è presente un limite "reale"...e non sono io a dirlo ma tu a viverlo e raccontarlo. Anche la fede stessa...o permea la nostra esistenza oppure rimane un momento a sè stante...nel primo caso inonderebbe di gioia, come ne parli tu, la tua esistenza...nel secondo caso...è solo un limite.Viemme ha scritto:
Scusa Brandon ma o io non capisco, o mi sembra di comprendere che secondo te il mio problema parta dalla mia fede. o sbaglio?
Io sono sicura che certe idee siano date da come sono cresciuta, da cosa mi hanno detto, cioè che ero da proteggere, perchè delicata, malata etc... non sono cattolica e non ho questa visione fustigata della fede, per me è gioia, se la vuoi dipengere come un limite, forse sbaglio io, ma non lo trovo giusto, perchè per me non lo è. Mi ha cambiato e non certo in peggio e non è una cosa che è stata sempre così radicata, quando avevo gli attacchi di panico a 19 anni ero tutt'altro che credente.
forse mi sono sempre fidata troppo di ciò che dicevano gli altri su di me...
"Tu hai l'obbligo di vivere la tua vita al meglio delle tue possibilità...qualsiasi sia il tuo punto di partenza. Tu non ti prendi i meriti di ciò che hai raggiunto...e non troverai mai, in questo modo, la sicurezza in te stessa per andare avanti. Puoi credere in chiunque o qualsiasi cosa...ma se non credi in te...un'idea qualsiasi...prima o poi....crolla. Il crollo, però, può essere un ottimo inizio...purché tu permetta che ciò accada..."flyingbrandon ha scritto:L'essere ottuso è un concetto relativo. Più punti "fissi" o credenze imprescindibili hai nella testa più sei "ottusa"...perché non lasci spazio a ciò che cambia...fossilizzi la tua visione a ciò che pensi e non a ciò che vivi. Ma non parlerei di ottusità, in generale, ma semmai di elasticità...più sei aperta e scevra da giudizi più cogli appieno la tua vita. La consapevolezza , per come la intendo io, non è una forma cognitiva ma qualcosa di profondamente radicato all'esistenza. Quando è "realmente" parte di te...ne sei consapevole. È una attenzione "attiva" a ciò che c'è. Tu respiri in modo inconsapevole...ma se vuoi lo puoi renderlo un atto consapevole...Viemme ha scritto:
Quanti cose! Allora, si mi sa che non so cosa sia la consapevolezza e quale sia la differenza con la conoscenza, ho cercato anche sul vocabolario, ma non riesco a comprendere. Eppure non credo di essere così ottusa!
Tu cosa intendi?
I tuoi limiti dipendono dai tuoi pensieri....e i tuoi pensieri scaturiscono da ciò che credi. Se ciò che credi , però, non è frutto di una esperienza vissuta ma di un "credo" possono nascere dei conflitti. Se non dai peso a questi conflitti e continui a credere ciò che hai deciso di credere....perché ti è stato imposto...o perché così ti è stato detto e non c'è mai stato un processo critico da parte tua...cioè ci credi e basta, il conflitto cresce e si manifesta. La qualità della tua vita dipende da come la percepisci tu...e questo, nuovamente, dipende dai tuoi pensieri. Meno pensieri "fissi", o schemi mentali hai, meno conflitti avrai...perché riconosci te stessa e la tua vita come un qualcosa di dinamico...e se è dinamico cambia il resto, cambi tu e cambia necessariamente la chiave di lettura che puoi darne. Se ti fissi che le cose debbano essere come pensi tu, di fatto , cerchi di cristallizzare la tua esistenza ma...hai perso in partenza...perché per quanto tu ti opponga...tutto cambia.Viemme ha scritto:
E' vero la vita si vive, Brandon la cosa assurda è che io ho sempre detto che la voglio vivere e in realtà sono felice della mia vita e dei doni preziosi che ho ricevuto ì, solo che mi limito tanto da sola ed è come se fosse una sfida invece che una passeggiata a volte.
Cosa intendi per "non essere serena"? E cosa ti ha reso serena?Viemme ha scritto: Assolutamente non è normale il discorso dell'auto! Io ci ho provato diverse volte, ma fino all'anno scorso non ero serena quando guidavo.
Appunto...l'educazione di un tempo è stata così e tu non la metti in discussione. Ti chiedi come sia possibile ma, al tempo stesso, tra le tue ipotesi non c'è quella di scardinare i tuoi dogmi. Come dire ad una persona che la amerai per sempre....ma che c***o ne sai? Puoi dirle che la ami...domani.....forse....dopodomani....boh. Ma su decidi di amare ma non hai più la spinta a farlo...ciò porterà solo sofferenza. Purtroppo il punto fondamentale è che TUTTO ciò che riguarda la tua vita dipende da te. Se contempli l'esistenza di Dio, non può non essere immerso in tutto ...è dappertutto, in te, come in me, come in tutto ciò che ti circonda. Ma se è in tutto...non è quello che fa la differenza su come vivi tu e come vive un altro...la differenza la fai proprio tu. La fede ti può aiutare ma...proprio perché un atto di fede non si basa su ciò che vivi ma su ciò che credi "a priori"...che è un concetto opposto alla consapevolezza. Ti aggrappi a pensieri invece che capire che tu rappresenti i tuoi problemi così come le tue soluzioni...se Dio esiste tu non puoi che esserne una manifestazione. Ma allora sei tu stessa divina...e la vita torna esattamente alle tue mani. Che tu ne contempli l'esistenza o la non esistenza...in ogni caso ricade su di te ...per ciò che riguarda la tua vita. Un pensiero che rimane tale nel corso della tua vita dovrebbe destare dei sospetti...soprattutto se ciò che vivi non è gioia ma sofferenza. Se stai male...stai sbagliando qualcosa...perché non sei nata per stare male. Tu hai l'obbligo di vivere la tua vita al meglio delle tue possibilità...qualsiasi sia il tuo punto di partenza. Tu non ti prendi i meriti di ciò che hai raggiunto...e non troverai mai, in questo modo, la sicurezza in te stessa per andare avanti. Puoi credere in chiunque o qualsiasi cosa...ma se non credi in te...un'idea qualsiasi...prima o poi....crolla. Il crollo, però, può essere un ottimo inizio...purché tu permetta che ciò accada...Viemme ha scritto: Lo so, sulla fede non vorrei essere fraintesa. Non ho una visione da fustigazione stile cattolica, no assolutamente, probabilmente l'educazione di un tempo si è stata così, ma io non vedo la vita come una giusta sofferenza. Io ho fede in Dio e questo cambia il mio modo di vedere tutte le cose, so che nulla dipende da me, o molto poco. La paura quindi non ha senso? E' si certo, lo so benissimo, questo è qualcosa che è così profondo che a volte mette in dubbio anche me stessa e mi chiedo, ma se credo com'è possibile?
Ciao!
Ho capito ed hai ragione, ma non so come fare ad arrivare alla radice, come capire da dove vengono.flyingbrandon ha scritto:Certo...perché non hai fiducia nelle tue di capacità. Perché ti fidi di chi ti ha parlato di Dio? Perché hai fede? Più fiducia delle fede non esiste...lo vedi il controsenso? I controsenso sono "conflitti"...a cui tu devi, ad un certo punto, dare una risposta...altimetri si alimentano...Viemme ha scritto:
Fatico a fidarmi de tutto.
Ciao!
No, non devi temerloViemme ha scritto:
Ho capito, quindi non devo temerlo? No, sono rimasta chiusa in ascensore sola e non ho avuto panico, certo stavano per venirmi idee ansiose, era davvero piccolo l'ascensore, ma ce l'ho fatta, è durata poco.
Fatico a fidarmi de tutto.
Fabio non ho capito l'intento del tuo messaggio, così alimenti la paura!**F@b!0** ha scritto:No, non devi temerloViemme ha scritto:
Ho capito, quindi non devo temerlo? No, sono rimasta chiusa in ascensore sola e non ho avuto panico, certo stavano per venirmi idee ansiose, era davvero piccolo l'ascensore, ma ce l'ho fatta, è durata poco.
Fatico a fidarmi de tutto.
Ok, anche in ascensore anche se per poco! Se le idee fantasiose non sono riguardanti altre persone allora non puoi dire che non hai avuto panico, magari controllato, ma l'hai avuto! Conta che magari eri consapevole di essere all'interno di un edificio, a pochi metri da terra e magari in una situazione che potevi gestire! In aereo sei dentro un tubo metallico a 10 mila metri da terra in una situazione che tu non puoi controllare, se non per quanto riguarda il tuo sedile!
Fatichiamo a fidarti delle persone, quindi non riesci ad affidarti ai piloti!
Prova a sviluppare questi 2 aspetti
Se è controllato non è panico. A Fabiè....**F@b!0** ha scritto: No, non devi temerlo
Ok, anche in ascensore anche se per poco! Se le idee fantasiose non sono riguardanti altre persone allora non puoi dire che non hai avuto panico, magari controllato, ma l'hai avuto!
Molto probabilmente ha ragione...il punto è che non è sufficiente che qualcuno te lo mostri perché tu, per crederci, dovresti fare esattamente quello che ti ha fatto arrivare fino a qua...ma rimarrebbe un'idea di un'altra persona...e tu dovresti fare un atto di fede nuovamente. Tra le altre cose , tuo marito, dovrebbe lavorare su dei pensieri radicati fino alle tue ossa perché hanno agito in una età dove tu eri necessariamente dipendente dal pensiero altrui.Viemme ha scritto:
"Tu hai l'obbligo di vivere la tua vita al meglio delle tue possibilità...qualsiasi sia il tuo punto di partenza. Tu non ti prendi i meriti di ciò che hai raggiunto...e non troverai mai, in questo modo, la sicurezza in te stessa per andare avanti. Puoi credere in chiunque o qualsiasi cosa...ma se non credi in te...un'idea qualsiasi...prima o poi....crolla. Il crollo, però, può essere un ottimo inizio...purché tu permetta che ciò accada..."
Questa frase mi commuove, mio marito me lo dice sempre, di essere sicura di me, che ho tante qualità, ma io non le vedo e non è colpa degli altri o di chicchessia, è mia e veramente mi arrabbio con me, ho una visione distorta.
Non proprio...Freud riconduceva "tutto" a stimoli e impulsi sessuali repressi. È stato un grande, perché ha capito determinati meccanismi "inconsci" e ha dato il via ad un modo diverso di guardare alla psiche...ma è ormai sorpassato...Viemme ha scritto:
Ho capito ed hai ragione, ma non so come fare ad arrivare alla radice, come capire da dove vengono.
La famiglia, le idee, ma allora sono i problemi di tutti, Freud lo diceva già a suo tempo. So che certe idee di insicurezza tipiche di certe persone che mi hanno circondato mi hanno limitato eppure non so come passare oltre ed ora sono così felice della mia vita da averne paura ma ti sembra normale?
Hai fatto bene ad allontanarti...e sì è normale che emergano questi limiti...perché la loro emersione ti permette la distruzione degli stessi. Ora solo il vivere diversamente ti può portare, per mano tua, ad acquisire sicurezza in ciò che fai...ciò che sei. Togli il forse...sono entrate in te e ti muovono. Ma ora sei grande...ora non hai bisogno di protezione...ora puoi ringraziare il mondo ma fare tutto diversamente e opposto. Inizia a vivere e fare per ciò che vuoi tu...non per ciò che si aspettano gli altri. Non pensare più di non fare o dire qualcosa perché qualcuno ci può rimanere male. Fai perché serve A TE! Non dare niente per scontato....fede compresa. Quando ti fa stare bene...ok...quando non ti aiuta, magari, è perché non è vero ciò che pensi riguardo alla fede. Fai tuo solo quello che vivi in modo diverso...consapevole che ciò che ti aiuta oggi magari domani è da buttare nel cesso...come dovrai buttare nel cesso gran parte di quello che hai pensato fino ad oggi...Viemme ha scritto:
Sai cosa? Nella mia famiglia, come in tante, anche negli ultimi anni ci sono stati lutti e sofferenze e d è sempre diventata più forte l'idea che anche se prendi una boccata d'aria, poi può andare tutto male. Io me ne sono allontanata, anche fisicamente, ho cercato di fare capire che non era così, ma forse queste idee anche non volendo sono entrate in me. Ed ora che sono cambiate tante cose in meglio è come se tutto questo emergesse.
Capisco ciò che dici, ma come si fa? Il panico? Non è una reazione ad una situazione di rischio?flyingbrandon ha scritto:Molto probabilmente ha ragione...il punto è che non è sufficiente che qualcuno te lo mostri perché tu, per crederci, dovresti fare esattamente quello che ti ha fatto arrivare fino a qua...ma rimarrebbe un'idea di un'altra persona...e tu dovresti fare un atto di fede nuovamente. Tra le altre cose , tuo marito, dovrebbe lavorare su dei pensieri radicati fino alle tue ossa perché hanno agito in una età dove tu eri necessariamente dipendente dal pensiero altrui.Viemme ha scritto:
"Tu hai l'obbligo di vivere la tua vita al meglio delle tue possibilità...qualsiasi sia il tuo punto di partenza. Tu non ti prendi i meriti di ciò che hai raggiunto...e non troverai mai, in questo modo, la sicurezza in te stessa per andare avanti. Puoi credere in chiunque o qualsiasi cosa...ma se non credi in te...un'idea qualsiasi...prima o poi....crolla. Il crollo, però, può essere un ottimo inizio...purché tu permetta che ciò accada..."
Questa frase mi commuove, mio marito me lo dice sempre, di essere sicura di me, che ho tante qualità, ma io non le vedo e non è colpa degli altri o di chicchessia, è mia e veramente mi arrabbio con me, ho una visione distorta.
Ma quello che tuo marito non può riuscire a fare, se non momentaneamente,tu lo puoi fare in modo permanente. Tu hai LA possibilità di buttare al cesso tutti i tuoi pensieri. Tu hai l'opportunità di cambiare il tuo modo di vivere...e, da quello che ho letto dopo, hai iniziato a farlo...bene...amplifica questo cambiamento. Per farlo, pero, devi smettere di arrabbiarti con te...devi allearti a te. Tu rispondi a degli schemi. Tutto ciò che fai ha un senso...quello che manca a quelle azioni è la consapevolezza. Per esempio...sai perché esiste l'attacco di panico? In natura intendo. Ne conosci l'origine e il senso?
Non ho capito il primo discorso sulla felicità. E come si fa a cambiare il modo di pensare senza pensare a quando potrebbe andar male, vivendo come hai detto tu il presente? Teoricamente sembra facile, ma in pratica?flyingbrandon ha scritto:Non proprio...Freud riconduceva "tutto" a stimoli e impulsi sessuali repressi. È stato un grande, perché ha capito determinati meccanismi "inconsci" e ha dato il via ad un modo diverso di guardare alla psiche...ma è ormai sorpassato...Viemme ha scritto:
Ho capito ed hai ragione, ma non so come fare ad arrivare alla radice, come capire da dove vengono.
La famiglia, le idee, ma allora sono i problemi di tutti, Freud lo diceva già a suo tempo. So che certe idee di insicurezza tipiche di certe persone che mi hanno circondato mi hanno limitato eppure non so come passare oltre ed ora sono così felice della mia vita da averne paura ma ti sembra normale?
La famiglia...le idee...non sono problemi di tutti...non tutte le idee sono problematiche...non tutte le dinamiche famigliari sono uguali...ma, soprattutto, e torniamo al discorso di partenza...a parità di stimoli sei tu che fai la differenza. C'è chi è andato avanti...c'è chi ci prova...e c'è chi non ha capito neanche che si può vivere in modo diverso. Non ha importanza chi o cosa ti ha fatto agire in un certo modo...non è neanche fondamentale che tu conosca esattamente le origini...è fondamentale che tu cambi il tuo modo di agire...di pensare. È normale che la tua felicità ti faccia paura perché tu sai, ma non ne sei consapevole, di quanto in "automatico" agisca sulle credenze altrui che sono diventate tue.
Hai fatto bene ad allontanarti...e sì è normale che emergano questi limiti...perché la loro emersione ti permette la distruzione degli stessi. Ora solo il vivere diversamente ti può portare, per mano tua, ad acquisire sicurezza in ciò che fai...ciò che sei. Togli il forse...sono entrate in te e ti muovono. Ma ora sei grande...ora non hai bisogno di protezione...ora puoi ringraziare il mondo ma fare tutto diversamente e opposto. Inizia a vivere e fare per ciò che vuoi tu...non per ciò che si aspettano gli altri. Non pensare più di non fare o dire qualcosa perché qualcuno ci può rimanere male. Fai perché serve A TE! Non dare niente per scontato....fede compresa. Quando ti fa stare bene...ok...quando non ti aiuta, magari, è perché non è vero ciò che pensi riguardo alla fede. Fai tuo solo quello che vivi in modo diverso...consapevole che ciò che ti aiuta oggi magari domani è da buttare nel cesso...come dovrai buttare nel cesso gran parte di quello che hai pensato fino ad oggi...Viemme ha scritto:
Sai cosa? Nella mia famiglia, come in tante, anche negli ultimi anni ci sono stati lutti e sofferenze e d è sempre diventata più forte l'idea che anche se prendi una boccata d'aria, poi può andare tutto male. Io me ne sono allontanata, anche fisicamente, ho cercato di fare capire che non era così, ma forse queste idee anche non volendo sono entrate in me. Ed ora che sono cambiate tante cose in meglio è come se tutto questo emergesse.
Ciao!
No...in una situazione di rischio , fisiologicamente parlando, il panico non aiuta e non è funzionale. Il senso biologico dell'attacco di panico è quando ormai sei morto e la "tigre" ti sta per sbranare...per non sentire più dolore e perdere i sensi. Ma è ormai raro trovarsi in una situazione analoga...però , ovviamente, dipende dal "percepito"...e tu non ti ci devi sentire nella situazione dove non c'è più nulla da fare...Viemme ha scritto:
Capisco ciò che dici, ma come si fa? Il panico? Non è una reazione ad una situazione di rischio?
Il discorso sulla felicità è che per quanto tu pensi di non avere quella "visione" della vita...fatta di sofferenza...in realtà ce l'hai...e non lo dico io ma la tua incapacità a "goderti la vita"....come se non fossi capace e meritevole di costruirti la tua felicità....quindi necessariamente questa dovrà sparire e portare dolore.Viemme ha scritto:
Non ho capito il primo discorso sulla felicità. E come si fa a cambiare il modo di pensare senza pensare a quando potrebbe andar male, vivendo come hai detto tu il presente? Teoricamente sembra facile, ma in pratica?
Si il passato è a volte difficile da buttare, a volte faccio fatica ad accettare gli errori fatti in passato ed andare avanti senza più pensarci
Wow! Hai ragione è vero e mi impegnerò davvero per farlo. E tutto questo come può farmi passare la paura del volo?Birmingham si avvicina ed anche se io non ho ansia in questo momento, anzi volevo provare a volare anche prima di quella data, come posso fare a controllare l'ansia che ho già solo ad entrare in aereoporto? Come faccio a divertirmi nel decollo quando mi sembra di non avere più ossigeno e sento lo stomaco sotto sopra? E se ci sono scossoni come faccio a viverli in pace? Tu dici che quindi il corso Lufthansa non può servire? Cioè che non cambia nulla se non cambio io? E come? Ok scusa tutte le domande! Grazie Brandon!flyingbrandon ha scritto:Il discorso sulla felicità è che per quanto tu pensi di non avere quella "visione" della vita...fatta di sofferenza...in realtà ce l'hai...e non lo dico io ma la tua incapacità a "goderti la vita"....come se non fossi capace e meritevole di costruirti la tua felicità....quindi necessariamente questa dovrà sparire e portare dolore.Viemme ha scritto:
Non ho capito il primo discorso sulla felicità. E come si fa a cambiare il modo di pensare senza pensare a quando potrebbe andar male, vivendo come hai detto tu il presente? Teoricamente sembra facile, ma in pratica?
Si il passato è a volte difficile da buttare, a volte faccio fatica ad accettare gli errori fatti in passato ed andare avanti senza più pensarci
Mi chiedi "come si fa a cambiare il modo di pensare senza pensare a quando potrebbe andare male"...ma se cambi il modo di pensare non dovrai pensare a quando andrà bene o quando andrà male. Cosa significa andare male? Vivendo il presente vivrai ciò che accade in quel momento...se quel momento richiederà una soluzione...la troverai...se tutto filerà liscio....te la godrai. È molto più semplice di ciò che stai facendo tu. Se mentre va bene pensi a quello che potrebbe andare male....è ovvio che non sarai capace di goderti ciò che stai vivendo bene...e, oltretutto, non ti servirà a nulla quando qualcosa andrà male. Meglio arrivare lucidi e rilassati al problema...che non stressati da ansia "cronica" per un qualcosa che fino a quel momento è stato solo un pensiero e , come tale, non richiedeva alcuna soluzione. Per fare questo devi essere consapevole che non ci saranno problemi , con soluzione, a cui tu non arriverai. Se un problema non dovesse avere soluzione...allora ancora più inutile sarebbe la ricerca della tua soluzione in momenti di benessere....perché questa soluzione non esisterebbe comunque. È facile in teoria e anche in pratica...perché non devi fare nulla se non viverti il presente. Sei tu che fai qualcosa di inutile e dispendioso...non ti dico di fare qualcosa, per cui potrebbe volerci tempo e preparazione. Ti chiedo di non fare nulla che non sia seguire consapevolmente ciò che fai. Mangi? Mangia....senza pensare a ciò che dovrai fare dopo. Ti rilassi? Rilassati...senza pensare che quel relax potrebbe finire. Il passato è facile da buttare perché non esiste più. Non devi neanche fare lo sforzo di buttarlo...tu, al contrario, stai facendo lo sforzo per mantenerlo in vita...ma inutilmente...perché non c'è più....e mentre ti dedichi al passato non puoi dedicarti al presente. Tu sei il frutto del tuo passato...senza doverlo ricordare. Gli errori sono l'unico mezzo che hai per evolvere...perché dovresti preoccuparti di sbagliare? Che problema c'è se sbagli?
Ciao!
La paura del volo ti passa anche se apparentemente non fai qualcosa per il volo perché, il volo, fa emergere in modo più consistente i tuoi meccanismi di pensiero "ansiogeni". Non ti passa solo quello....non avrai mai più attacchi di panico...la tua vita sarà completamente diversa...e il motivo è che avrai agito sulla CAUSA dei tuoi problemi e non sulle singole manifestazioni. Vedi...tu dici...non ho ansia in questo momento "ma come posso controllare l'ansia che ..."....e io ti dico "c***o"....se capisci che l'ansia la crei tu...non è un qualcosa di esterno che si abbatte su di te..ti basta non pensare all'ansia ma a pensare quello che stai facendo momento per momento. Meglio coltivi il tuo presente meglio sarà il tuo futuro. Il tuo futuro è un susseguirsi di istanti che si trasformano nel tuo presente...ma , per essere reali, sono "figli" del tuo presente. Se fai in modo che il tuo presente sia consapevole...il tuo futuro non potrà che trasformarsi in un presente consapevole. Se tu che crei...nel bene...e nel male. Tu, ora, stai dando già per scontato che AVRAI ANSIA...perché? Te l'ha imposto il medico? Te l'ha detto un'entita divina? No...tu lo dici perché così è sempre stato....decretando così la visione, interna, di vita di sofferenza. Così ti hanno programmato, così tu stai rispondendo passivamente al programma. Ti faccio un esempio banale. Se da bambina ti avessero insegnato che prima di uscire di casa avessi dovuto schiacciare quell'interruttore che accende una luce tu l'avresti fatto. Da bambini si prendono per "veri" , come fossero comandamenti, ciò che ci viene detto con certezza...avresti davanti diversi scenari...ma sicuramente tu oggi ti ritroveresti ad accendere quella luce prima di uscire...poi , però, c***o, ti sei dimenticata....oddio che succederà? Per fortuna niente...senso di colpa è paura si attanagliano...ti stringono...uhhhhh...e non ti viene il dubbio che non sia successo niente perché è totalmente ininfluente che tu accenda quella luce prima di uscire. Poi magari la bolletta è troppo alta...per necessità "ti arrischi"...e non l'accendi più...e non succede niente...ma poi alla prima sfiga torni ad accenderla...oppure ti accorgi che quella è una luce...l'interruttore è una tua azione....dipende da una tua scelta...e scegli di non accendere più quella luce perché non serve....e soprattutto ti fa spendere un botto di soldi ...o energie. Tornando a noi....quel modo di pensare NON è funzionale...non ti aiuta in niente...ogni volta che sentì "ansia"...non pensare all'oggetto dell'ansia ma ringrazia che ti si è accesa la spia dell'ansia che significa solo una cosa...."sto pensando di m***a"..."ho schiacciato quell'interruttore"....e risolvi quel problema...non l'aereo, la malattia, la cipolla, i beduini volanti. Non andare alla manifestazione ma alla causa. Se , nella tua vita, succederà qualcosa dove sarà richiesta la tua azione immediata ...avrai paura (e non ansia)...una scarica di adrenalina...vedrai un pericolo....e la tua mente e il tuo corpo lavoreranno per uscire dal pericolo. Il resto...sono tue puttanate che, oggi, sei tu ad accenderle.Viemme ha scritto:
Wow! Hai ragione è vero e mi impegnerò davvero per farlo. E tutto questo come può farmi passare la paura del volo?Birmingham si avvicina ed anche se io non ho ansia in questo momento, anzi volevo provare a volare anche prima di quella data, come posso fare a controllare l'ansia che ho già solo ad entrare in aereoporto?
Prima di tutto non chiederti come farai a divertirti...tu vivrai quel momento con intensità...e poi venderemo se scaturisce divertimento o fastidio. In secondo luogo il tuo non divertimento non significa ansia. Seduta sulla tazza del cesso a casa tua magari non ti diverti...magari non sei neanche particolarmente comoda...ma ciò non significa che ti senta in pericolo. Questo perché? Perché non hai attaccato l'etichetta "pericoloso" a quella situazione. Quindi...prima di tutto...emozionarsi in volo è normale...se togli l'etichetta "pericolo" magari si trasforma da sola in "piacere"...altrimenti sarà una esperienza e basta ,necessaria a portarti in tempi brevi in spazi lontani. L'ossigeno c'è...il tuo "sembra che" è solo dovuto all'etichetta. In decollo , il tuo stomaco è sottosopra come se prendessi un dosso in macchina ...è un istante più o meno percettibile...poi , visto che non hanno un post bruciatore, la sensazione è blanda. Anche qua...la tua etichetta dilata tempi e amplifica le sensazioni come se fosse l'aereo di linea fosse un caccia durante un combattimento aria aria... per gli scossoni è ancora più semplice. Hai presente quando ti diverti con la tua auto a passare in strade dove il comune aspetta qualche tangente per rifarle? Ecco...in quel fluido con densità inferiore, chiamato aria, si trovano queste "variazioni" in intensità e direzione del vento che hanno l'effetto delle buche in auto. Se non stai bevendo un caffè bollente non sono pericolose...se non stai scrivendo non sono neanche fastidiose...io le trovo "cullanti"...comunque rimangono "asperità dell'aria"...come ci sono le onde in acqua....e come ci sono le buche nella strada....vista la non integrità totale del tuo cervello questo potrai accettarlo come naturale?Viemme ha scritto: Come faccio a divertirmi nel decollo quando mi sembra di non avere più ossigeno e sento lo stomaco sotto sopra? E se ci sono scossoni come faccio a viverli in pace? Tu dici che quindi il corso Lufthansa non può servire? Cioè che non cambia nulla se non cambio io? E come? Ok scusa tutte le domande! Grazie Brandon!
Grande... A questo punto inizio ad accarezzare anche io l'idea di non farmela più passare di proposito...sardinian aviator ha scritto:Una cosa è certa: vorrei avere paura di volare pure io per sentirmi dire queste cose da Brandon. Standing ovation
Tu sei alla fase due...ti prendiamo a calci e ti carichiamo sull'aereo...Misha ha scritto:Grande... A questo punto inizio ad accarezzare anche io l'idea di non farmela più passare di proposito...sardinian aviator ha scritto:Una cosa è certa: vorrei avere paura di volare pure io per sentirmi dire queste cose da Brandon. Standing ovation
flyingbrandon ha scritto:Tu sei alla fase due...ti prendiamo a calci e ti carichiamo sull'aereo...Misha ha scritto:Grande... A questo punto inizio ad accarezzare anche io l'idea di non farmela più passare di proposito...sardinian aviator ha scritto:Una cosa è certa: vorrei avere paura di volare pure io per sentirmi dire queste cose da Brandon. Standing ovation
La fase 3 esiste ma....ah preferisci non saperlo....ok....fai bene...Misha ha scritto:
Nuooo ma è un'ingiustizia... Preferisco non sapere in cosa consiste la fase n. 3!
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Va beh...noleggiamo un 260...cabronte ha scritto:Brandon, mi stai facendo passare la voglia di volare, niente brivido, niente adrenalina, mi toccherà andare a Gardaland!
Proprio I-LELD...cabronte ha scritto:Questo va benissimo!!!
No va beh...il cuore made in china, me la stavo facendo addosso dal ridere!!!!!!!!!!!!!flyingbrandon ha scritto:La paura del volo ti passa anche se apparentemente non fai qualcosa per il volo perché, il volo, fa emergere in modo più consistente i tuoi meccanismi di pensiero "ansiogeni". Non ti passa solo quello....non avrai mai più attacchi di panico...la tua vita sarà completamente diversa...e il motivo è che avrai agito sulla CAUSA dei tuoi problemi e non sulle singole manifestazioni. Vedi...tu dici...non ho ansia in questo momento "ma come posso controllare l'ansia che ..."....e io ti dico "c***o"....se capisci che l'ansia la crei tu...non è un qualcosa di esterno che si abbatte su di te..ti basta non pensare all'ansia ma a pensare quello che stai facendo momento per momento. Meglio coltivi il tuo presente meglio sarà il tuo futuro. Il tuo futuro è un susseguirsi di istanti che si trasformano nel tuo presente...ma , per essere reali, sono "figli" del tuo presente. Se fai in modo che il tuo presente sia consapevole...il tuo futuro non potrà che trasformarsi in un presente consapevole. Se tu che crei...nel bene...e nel male. Tu, ora, stai dando già per scontato che AVRAI ANSIA...perché? Te l'ha imposto il medico? Te l'ha detto un'entita divina? No...tu lo dici perché così è sempre stato....decretando così la visione, interna, di vita di sofferenza. Così ti hanno programmato, così tu stai rispondendo passivamente al programma. Ti faccio un esempio banale. Se da bambina ti avessero insegnato che prima di uscire di casa avessi dovuto schiacciare quell'interruttore che accende una luce tu l'avresti fatto. Da bambini si prendono per "veri" , come fossero comandamenti, ciò che ci viene detto con certezza...avresti davanti diversi scenari...ma sicuramente tu oggi ti ritroveresti ad accendere quella luce prima di uscire...poi , però, c***o, ti sei dimenticata....oddio che succederà? Per fortuna niente...senso di colpa è paura si attanagliano...ti stringono...uhhhhh...e non ti viene il dubbio che non sia successo niente perché è totalmente ininfluente che tu accenda quella luce prima di uscire. Poi magari la bolletta è troppo alta...per necessità "ti arrischi"...e non l'accendi più...e non succede niente...ma poi alla prima sfiga torni ad accenderla...oppure ti accorgi che quella è una luce...l'interruttore è una tua azione....dipende da una tua scelta...e scegli di non accendere più quella luce perché non serve....e soprattutto ti fa spendere un botto di soldi ...o energie. Tornando a noi....quel modo di pensare NON è funzionale...non ti aiuta in niente...ogni volta che sentì "ansia"...non pensare all'oggetto dell'ansia ma ringrazia che ti si è accesa la spia dell'ansia che significa solo una cosa...."sto pensando di m***a"..."ho schiacciato quell'interruttore"....e risolvi quel problema...non l'aereo, la malattia, la cipolla, i beduini volanti. Non andare alla manifestazione ma alla causa. Se , nella tua vita, succederà qualcosa dove sarà richiesta la tua azione immediata ...avrai paura (e non ansia)...una scarica di adrenalina...vedrai un pericolo....e la tua mente e il tuo corpo lavoreranno per uscire dal pericolo. Il resto...sono tue puttanate che, oggi, sei tu ad accenderle.Viemme ha scritto:
Wow! Hai ragione è vero e mi impegnerò davvero per farlo. E tutto questo come può farmi passare la paura del volo?Birmingham si avvicina ed anche se io non ho ansia in questo momento, anzi volevo provare a volare anche prima di quella data, come posso fare a controllare l'ansia che ho già solo ad entrare in aereoporto?
Prima di tutto non chiederti come farai a divertirti...tu vivrai quel momento con intensità...e poi venderemo se scaturisce divertimento o fastidio. In secondo luogo il tuo non divertimento non significa ansia. Seduta sulla tazza del cesso a casa tua magari non ti diverti...magari non sei neanche particolarmente comoda...ma ciò non significa che ti senta in pericolo. Questo perché? Perché non hai attaccato l'etichetta "pericoloso" a quella situazione. Quindi...prima di tutto...emozionarsi in volo è normale...se togli l'etichetta "pericolo" magari si trasforma da sola in "piacere"...altrimenti sarà una esperienza e basta ,necessaria a portarti in tempi brevi in spazi lontani. L'ossigeno c'è...il tuo "sembra che" è solo dovuto all'etichetta. In decollo , il tuo stomaco è sottosopra come se prendessi un dosso in macchina ...è un istante più o meno percettibile...poi , visto che non hanno un post bruciatore, la sensazione è blanda. Anche qua...la tua etichetta dilata tempi e amplifica le sensazioni come se fosse l'aereo di linea fosse un caccia durante un combattimento aria aria... per gli scossoni è ancora più semplice. Hai presente quando ti diverti con la tua auto a passare in strade dove il comune aspetta qualche tangente per rifarle? Ecco...in quel fluido con densità inferiore, chiamato aria, si trovano queste "variazioni" in intensità e direzione del vento che hanno l'effetto delle buche in auto. Se non stai bevendo un caffè bollente non sono pericolose...se non stai scrivendo non sono neanche fastidiose...io le trovo "cullanti"...comunque rimangono "asperità dell'aria"...come ci sono le onde in acqua....e come ci sono le buche nella strada....vista la non integrità totale del tuo cervello questo potrai accettarlo come naturale?Viemme ha scritto: Come faccio a divertirmi nel decollo quando mi sembra di non avere più ossigeno e sento lo stomaco sotto sopra? E se ci sono scossoni come faccio a viverli in pace? Tu dici che quindi il corso Lufthansa non può servire? Cioè che non cambia nulla se non cambio io? E come? Ok scusa tutte le domande! Grazie Brandon!
Si...non c'è niente che cambi se non cambi tu...o, per meglio dire, tutto cambia a prescindere da te ma...se non cambi la tua visione, non cambi la tua percezione, il tuo stato d'essere risulterà sempre in difficoltà...in conflitto...questo conflitto si manifesterà sempre più intensamente. Vi...dicevi di non aver paura della morte, viste le tue esperienze....allora che rischi? Al massimo muori...come faremo tutti...ma è più importante la qualità di ciò che vivi che non la durata della sofferenza per poi morire lo stesso....no? Sicuramente è meno pericoloso volare che non stare In auto...e tante altre cose che quotidianamente vivi.
Ah...l'auto grande di tuo marito....guidala pure....al massimo tocchi da qualche parte....si ripara. Metti nella dimensione giusta ciò che vivi...non è tutto fondamentale, grave...e l'unica cosa grave è vivere pesantemente...perché quel tempo sì...lo perdi e non lo recuperi più....non vivere la vita in modo così "pesante e affaticato"...per certi versi hai già dato...no?
Guardalo dal punto di vista divino...ti regala una opportunità , o forse anche qualcuna in più, perché ti ha messo un cuore "Made in Cina" per risparmià...poi però siccome è buono e ci tiene ha detto...no spè dai poveretta...e poi ti vede buttare così nel cesso momento dopo momento ... tu che faresti?
Ciao!
Certo che puoi...e sì è immediato. Non ti metti ad usare un nuovo "schema" al posto di un altro...decidi di non usare più gli schemi. Certo...all'inizio , forse, devi ricordarti di essere presente...quando mangi, cammini, preghi ami ..ci vuole una tua parte attiva nel cambiamento...ma il punto è che ci vuole sempre la nostra parte attiva nella nostra vita... se , al contrario, pensi sia un processo lungo, laborioso, di sofferenza...beh allora così sarà...ma è un'idea tua...Viemme ha scritto:
No va beh...il cuore made in china, me la stavo facendo addosso dal ridere!!!!!!!!!!!!!
Puahauhauahh!
Bella l'idea comunque...mah guarda sul fatto che le visioni sono distorte è vero, ma come faccio, non pè una cosa così immediata vedere tutto diverso se per 30 anni l'hai visto n pò distorto.
Quando vuoi...Viemme ha scritto: Ps: l'auto di mio marito l'ho guidata! E viaggia che è un piacere, però poi ti scrivo due cosette.
Grazie per la pazienza!
No...di piloti gente normale ne ho visti davvero pochi...ma è il loro punto di forza....Viemme ha scritto:No va beh...ma aiutooo! Adrenalina???? Si dai ditemi poi ancora che i piloti sono "gente normale"!!!