Paura di volare (originalità portami via!)

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da tartan » 25 giugno 2018, 13:12

Cioè i cazziatoni li faccio io! :mrgreen:
Mi è venuto da aggiungere che se non ci fossero i paurosi, se non ci fossero i pax che si lamentano di tutto, se tutti volassere con estrema fiducia in chi guida e, soprattutto, in chi gestisce le compagnie aeree, forse, e ripeto forse, tanti paletti, tanti controlli, tanti requisiti da rispettare non ci sarebbero e di conseguenza i margini di sicurezza, tutti fattori che riducono il guadagno, non ci sarebbero. Perciò abbiate sempre paura ed esternatela senza remore, non per voi ma per tutti, anche per i rambi (si dice rambi o rambos o ramboes?)
Ultima modifica di tartan il 25 giugno 2018, 13:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 25 giugno 2018, 13:28

francescoSC ha scritto: Mi capitava / capita di soffrirne anche se vado in barca, per esempio quei barchettoni instabili che ti portano a fare il giro della costa ligure durante l'estate! Il rollio è talmente ampio che anche in quel caso il malessere è assicurato. In Pullman poi non ne parliamo!.
Anch'io sui battelli! Da diventare verde... :alien:

Chissà se Noflyzone ha preso il volo del ritorno, o se è tornato via "terra"?
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da francescoSC » 25 giugno 2018, 13:30

tartan ha scritto:Cioè i cazziatoni li faccio io! :mrgreen:
Ops... chiedo scusa :mrgreen:

Ma quando si parla di cinetosi sono particolarmente sensibile... quando ero piccolo ogni viaggio in macchina per I miei genitori si trasformava in un incubo... diventavo una piccola Linda Blair al maschile e mia mamma doveva trasformarsi in esorcista quando svomitazzavo a tutto spiano. :lol:

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da tartan » 25 giugno 2018, 13:47

Quando ero fidanzato non sono mai riuscito a portare in barca al largo mia moglie. :mrgreen:
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da noflyzone » 25 giugno 2018, 17:01

Provo a rispondere a tutti senza quotarvi singolarmente perchè se no facciamo notte!

- non mi stavo giustificando per la mia assenza, non sono un 12enne che ha bisogno della giustificazione perchè si è assentato 4 giorni da scuola. Stavo spiegando piuttosto che se sono riuscito a fare i biglietti e salire su quell'aereo, è perchè ho spesso di pensarci. Ho smesso di cercare informazioni, video, e anche di leggere il forum, perchè più leggevo nero su bianco le mie paure, più queste riaffioravano nella mia mente. Ho voluto allontanare ogni pensiero negativo e focalizzarmi invece su un unico pensiero: così come ogni giorno salgono e scendono dagli aerei migliaia di persone in Italia e nel mondo, posso fare altrettanto anche io!

- "cappellata" era un termine colorito per indicare quello che, ai miei occhi, è parso un erorre, ma non ho messo in dubbio la capacità e la professionalità di nessuno. Tutti commettiamo errori, pure io li commetto quando un cliente mi chiede nel preventivo QUANTITA' 3 e io invece gli scrivo QUANTITA' 1, ma questo non mi rende certo un incompetente. Siamo umani, possiamo sbagliare.
Ora, se mentre sto parcheggiando in retromarcia, tolgo la retro, metto la prima, vado avanti, mi fermo, metto di nuovo la retro ed entro, cosa mi viene da pensare? Che forse ho fatto la manovra troppo stretta....
Allo stesso modo, se sto scendendo, improvvisamente do gas a manetta, riprendo quota, e poi riscendo nuovamente, penso che forse qualcosa non andava in quell'atterraggio e che eravamo scesi troppo di quota.

Non so se è una caratteristica comune ai nuovi A320, e qui avete ragione a dire che io non sono un pilota e parlo da profano. Magari la procedura standard di atterraggio è questa per tutti gli A320, ma nei 4 atterraggi fatti ai tempi (si, è probabile fossero gli MD80) non mi ricordo assolutamente di questo giù, su all'improvviso, e poi ancora giù che mi ha fatto impaurire non poco.

- discorso "cinetosi" e "panico". Vi racconto una cosa che non vi ho detto.
Quella sera, dopo avervi scritto, mi sono messo a letto intorno alle ore 23. Io sono atterrato alle 14.20, quindi 9ore prima. Ebbene, mentre ero letto, provando a dormire su un fianco, ho accusato fortissimi capogiri, mi girava forte la testa e avevo la sensazione di stare precipitando nel vuoto. Mi giro sull'altro fianco, pochi secondi, stessa identica sensazione. Per riuscire a dormire, mi sono dovuto mettere supino.
Sabato ho fatto un bel giro in battello, e mentre ero in coda alla biglietteria per fare il biglietto di ritorno, mi sono dovuto sedere su una panchina perchè mi girava la testa e rischiavo di cadere.

Ricordo che quando andavo all'università (18-20 anni) prendevo un penoso treno locale (linea ferrata pessima + carrozze scomode e antiquate) che mi portava spesso nausea e un paio di volte mi ha fatto addirittura vomitare. Di fatto poi non ci sono più salito su quel vecchio carrozzone fatiscente e ho preferito spostarmi in autobus o in macchina (quando potevo).

Insomma, per quanto il panico abbia avuto il suo peso in quel che ho vissuto mercoledì scorso, credo che una componente organica in me ci sia, tant'è che sabato sul battello, pur non pensando "Oh Dio sto per morire, voglio scendere, voglio scendere!!", una volta arrivato sulla terraferma i giramenti di testa mi sono venuti comunque.


E' strano, è tutto strano. Sono uno che ha sempre amato la velocità e il brivido. In autostrada, laddove il traffico e le condizioni meteo lo consentono, sfioro anche i 200 Km/h (qui lo dico e qui lo nego! :oops: ), mi è sempre piaciuta l'idea di guidare in pista un'auto da granturismo tipo Porsche, Chevrolet, Ferrari, ecc..., prendere le curve in piena velocità, sentire il motore che si riempie di giri e urla.
Insomma, accetto senza il problemi il rischio di schiantarmi contro un muro e conficcarmi il piantone dello sterzo nella gabbia toracica, ma non accetto il rischio di precipitare da 11.000 metri di altezza senza poter fare nulla. E' questo che non capisco...

Mentre sono qui, a terra, a casa mia, seduto sulla sedia, riesco a razionalizzare il fatto che ci sono ogni giorno migliaia di aerei che arrivano a destinazione senza problemi, ma una volta che sono lassù, la razionalità svanisce. A ogni virata, cabrata o picchiata, mi sento morire. Finchè l'aereo rimane dritto e stabile è tutto ok, ripeto mi sono pure tranquillizzato a un certo momento durante la crociera, ma appena compie delle manovre, mi sembra che sia l'inizio della fine, che da lì a breve finiremo tutti giù...
Il decollo e l'atterraggio sono stati un incubo che non finiva più :cry:

Forse dovevo ascoltare il consiglio di prendere 5 gocce di Lexotan 1h prima di salire sull'aereo. Mi intontivo un poco, magari mi veniva sonno, e mi abbandonavo ai movimenti dell'aereo senza preoccuparmi, come non si sono preoccupati gli altri passeggeri.

Inutile specificare che il ritorno l'ho dovuto fare in treno: 14h di agonia. Niente panico, niente sensazione di stare per morire, ma sono arrivato a pezzi.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da noflyzone » 25 giugno 2018, 17:14

PIMPI ha scritto:ok, alla fine ti ho letto Noflyzone e..poss dirti solo una cosa?
I tuoi sintomi ce li ho anch'io..e come me anche tanti fra coloro che scrivono qui per essere aiutati..
Si chiama PANICO..
Non cinetosi, non altro..
PANICO..
Poi ci sono quelli a cui si manifesta mentre sono sospesi in alto e hanno paura di precipitare, oppure quelli a cui viene quando atterrano perchè hanno paura di schiantarsi e quelli come me a cui si manifesta durante la partenza, ma sempre di PANICO parliamo..
E la sensazione che hai descritto a fine volo è successa anche a me..
Anzi..vuoi sapere cosa mi è succeso?
Ero così svuotata e in tilt che ho preso dal rullo una valigia che non era la mia e me ne sono accorta solo in albergo..con il risultato che ho dovuto riprendere una navetta, tornare in aeroporto, rifare tutti i controlli, superare una specie di interrogatorio in inglese, sorbirmi un cazziatone e sicuramente anche gli insulti di un povero malcapitato a cui avevo fregato la valigia!
Questo per dirti che purtroppo è tutta esperienza comune..
Posso sapere come l'hai superato? Se l'hai superato.....


PIMPI ha scritto: Ma se siamo qui è per superare questi momenti, non per aumentare il terrorismo psicologico e per cercare insieme delle soluzioni..
Quindi..non ti arrendere!

So che questa sezione nasce con l'intenzione di aiutare gli altri a superare la paura del volo, anche se l'approccio da bulldozer secondo me non aiuta. Limitarsi a ripetere "Tu sei ignorante, non capisci nulla, non hai mai pilotato un aereo" non è di grande utilità. Noi siamo qui per volare tranquilli, non per pretendere di dare agli altri lezioni di ingegneria aeronautica.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da PIMPI » 25 giugno 2018, 17:46

noflyzone ha scritto: Posso sapere come l'hai superato? Se l'hai superato.....
Non l'ho ancora superato..la prova del prossimo volo mi aspetta il 23 agosto..cerco di seguire i consigli di Brandon nel frattempo. Ti farò sapere come va!
noflyzone ha scritto: So che questa sezione nasce con l'intenzione di aiutare gli altri a superare la paura del volo, anche se l'approccio da bulldozer secondo me non aiuta. Limitarsi a ripetere "Tu sei ignorante, non capisci nulla, non hai mai pilotato un aereo" non è di grande utilità. Noi siamo qui per volare tranquilli, non per pretendere di dare agli altri lezioni di ingegneria aeronautica.
Qui ti devo dare torto..
Tu stai cercando di dare lezioni di ingegneria aeronautica, quando, ad esempio, dici che il pilota ha sbagliato. Non puoi sapere cos'è successo..eppure pretendi di sì..
Quello che cercano di dirti gli altri - ognuno con i suoi modi e toni - è la cosa che a te come a me riesce più difficile..devi affidarti..
Come altri si affidano a te nei campi in cui sei tu l'esperto.
E' assolutamente inutile che tu conosca le regole del volo, perchè c'è gente che studia anni per capirci qualcosa e non è che due paoline in un forum ti placheranno l'ansia..avrai sempre nuove domande e nuovi dubbi, perchè è qualcosa che è al di fuori della nostra portata.
Volare magari non sarà mai la nostra passione, questo lo capisco, ma non deve esserlo..volare è solo un mezzo per arrivare in posti irraggiungibili in altri modi: come avresti fatto se fossi dovuto arrivare per lavoro in Australia? Come saresti tornato?
Quindi bisogna solo cercare di viverlo nel miglior modo possibile, altrimenti ci precludiamo esperienze che arricchiscono e ci rendono più grandi e..più vivi..
Mi ricordo che un amministratore di questo forum che ora non scrive più qui, Slowly, mi scrisse, la prima volta che misi piede qui dentro "Ok, volare non ti piace..bene..quindi tu nella vita fai sempre e solo quel che ti piace?"
Naturalmente no..
Ma nemmeno vorrei vivere il volo in questo modo e quindi cerco aiuto..tutto qui!

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da tartan » 25 giugno 2018, 18:16

noflyzone ha scritto:Provo a rispondere a tutti senza quotarvi singolarmente perchè se no facciamo notte!
Quello che ho capito io è questo: hai un problema fisico che si accentua quando voli. Se non è così smentiscimi pure, non mi offendo. Da questo deriva la tua paura, oppure è la tua paura che lo crea.
L'aereo è come una montagna russa, meno, anzi, molto meno drammatica, ma pur sempre una montagna russa e lo deve essere, per forza perchè sale e scende. Quando scende, cade. Si tratta di una caduta controllata, però cade ma non precipita, semplicemente cade. Deve cadere. Se scendi le scale stai cadendo in modo controllato.
Quello che mi preoccupa molto in quello che scrivi è che racconti che non hai paura di schiantarti contro un muro, che guidi ,bene sicuramente, ma ai limiti delle tue possibilità considerando il problema fisico che hai. Allora mi chiedo e ti chiedo: hai mai pensato che se pur non hai paura di schiantarti potresti coinvolgere nel tuo schianto qualche incolpevole? E', da parte tua, professionale il tuo approccio alla guida?
La differenza notevole che c'è fra una guida personale e una guida per conto terzi (leggi pilotaggio) è che una guida conto terzi è normata e controllata sempre.
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 25 giugno 2018, 18:28

Bentornato NoFly...
Devo confutare parzialmente quello che hai detto sui “postumi” dei volo... secondo me erano per il 90% paura... che stavi smaltendo... l’ultimo volo in cui ho avuto paura, nel mio breve periodo di “paura di volare”, è stato esattamente un anno fa, nel volo Reggio Calabria- Linate... ero così terrorizzata, che sono stata male per due giorni successivi, avendo anche malesseri fisici... il corpo ti comunica dei disagi che hai a livello di “mente”...
Mi dispiace che tu sia dovuto tornare in treno... immagino anche con una spesa non indifferente... il volo che avresti dovuto prendere non è caduto, suppongo ;)...
quella che tu percepisci come arroganza qui dentro, è solo un dato di fatto: noi non sappiamo pilotare aerei, e mentre nel tuo lavoro puoi fare un preventivo sbagliato, quello di chi guida un mezzo di trasporto pubblico è un lavoro totalmente diverso dove ci sono più controlli e sicuramente non si lavora sovrappensiero come magari può accadere ogni tanto in un lavoro d’ufficio...
aggiungo che ultimamente , sono più frequenti gli incidenti ferroviari.... :roll:
P.s. Le gocce di lexotan avrebbero potuto anche farti l’effetto opposto... dovrebbe chiamarsi effetto rebound se non sbaglio...

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Ultima modifica di Exence il 25 giugno 2018, 18:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da PIMPI » 25 giugno 2018, 18:42

Ah ecco..grazie Excence..
A proposito di farmaci..
Non so come affronterò il prossimo volo, ma per esperienza il mio primo volo a Londra è stato con una xamamina (non so perchè una mia amica mi aveva convinto che potevo avere nausea da cinetosi - appunto - e me l'ha fatta prendere)..risultato: panico.
Il secondo viaggio a Madrid..affrontato senza farmaci..stesso risultato del primo
Il terzo a New York: lexotan..sveglia 10 ore su 10..panico
Il quarto a Londra: tavor..sveglissima e nel panico come sopra.
Questo per dire che a volte l'ansia è così forte che inibisce anche i farmaci.
Quindi, non credo che siano loro la soluzione.
E comunque ribadisco che nel mio caso non c'è stato nessun problema a livello di voli, nessuna esperienza particolarmente negativa..turbolenze normali sopra l'oceano per andare a New York, ma..nulla di incredibile..
La mia paura non dipende da questo, nè da chi ho accanto (primo viaggio, gruppo di amici, secondo genitori, terzo e quarto il marito..persone diverse e tutte tranquille o almeno ben più tranquille di me), dipende da me e da come affronto la vita in generale e l'areo che catalizza e amplifica la mia paura. Questo almeno l'ho imparato.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 25 giugno 2018, 18:55

Il tavor per andare a Londra NO ! ;)
io non prendo farmaci in generale... credo che con una pastiglia di quello... passerei a miglior (o peggior) vita... :mrgreen:
Comunque nel tuo viaggio di agosto non prendere nulla... magari un po’ di musica ... che è un’ottima medicina... ;)

La xamamina è proprio contro la nausea , ma non può fare gli effetti “opposti” di cui parlavo sopra perché non contiene quei principi attivi tipici degli “psicofarmaci “
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da flyingbrandon » 26 giugno 2018, 10:09

noflyzone ha scritto: Ho smesso di cercare informazioni, video, e anche di leggere il forum, perchè più leggevo nero su bianco le mie paure, più queste riaffioravano nella mia mente. Ho voluto allontanare ogni pensiero negativo e focalizzarmi invece su un unico pensiero: così come ogni giorno salgono e scendono dagli aerei migliaia di persone in Italia e nel mondo, posso fare altrettanto anche io!
Accantonare un problema non significa risolverlo. Non cercare informazioni e non guardare video hai fatto bene. Non collegarti più , visto che la discussione era di altra natura non penso ti abbia aiutato....anzi....in genere più cerchi di rimuovere ...più quello che stai cercando di rimuovere tende a tornare a galla in forme diverse...in realtà, per quanto paradossale ti possa sembrare la tua possibilità di capire qualcosa passava proprio attraverso il forum...e, così come sono state le tue “non riposte” all’inizio...la non partecipazione alla discussione ti ha permesso di rimuovere anche il problema di metterti in discussione. L’Ego a volte gioca brutti scherzi...e quello che ci sembra un tentativo di cambiamento in realtà altro non è che la ricerca di un alibi ...perché alla fine ti dici “io ci ho provato ma...” quando, di fatto non ci hai provato ma la coscienza è a posto. Nella vita ci sabotiamo più di quello che si possa pensare. Nessun cambiamento, vero, può non passare dal mettersi in discussione...ma se è proprio quello che non vuoi fare troverai sempre un buon motivo per “provarci” ma non riuscirci.
noflyzone ha scritto: - "cappellata" era un termine colorito per indicare quello che, ai miei occhi, è parso un erorre, ma non ho messo in dubbio la capacità e la professionalità di nessuno. Tutti commettiamo errori, pure io li commetto quando un cliente mi chiede nel preventivo QUANTITA' 3 e io invece gli scrivo QUANTITA' 1, ma questo non mi rende certo un incompetente. Siamo umani, possiamo sbagliare.
Ora, se mentre sto parcheggiando in retromarcia, tolgo la retro, metto la prima, vado avanti, mi fermo, metto di nuovo la retro ed entro, cosa mi viene da pensare? Che forse ho fatto la manovra troppo stretta....
Allo stesso modo, se sto scendendo, improvvisamente do gas a manetta, riprendo quota, e poi riscendo nuovamente, penso che forse qualcosa non andava in quell'atterraggio e che eravamo scesi troppo di quota.
Vedo che persisti anche in questa tua idea. So benissimo cosa sia una cappella...ma i tuoi esempi non sono calzanti. E la tua conclusione generale che siamo umani e quindi possiamo sbagliare è un’altra ca***ta detta lì per far piacere a te stesso, oltre che essere una ovvietà. Te lo ripeto nuovamente...NON hai modo di dire se ci sia stata una cappellata o meno...e così come nel tuo esempio fai un altro manovra in più perché, sostieni, di averla presa stretta...può anche essere che tu faccia una manovra in più perché costretto a farlo dagli ostacoli. Ti ho già scritto che il gas , che con tutta probabilità non era a manetta altrimenti avresti riattaccato e non avresti poi proseguito a scendere, sono solo la normale spinta che i motori devono dare per andare in volo livellato. Molto probabilmente il tuo pilota stava scendendo con i motori al minimo, ha livellato alla quota a cui doveva livellate, quindi hai sentito i motori spingere nuovamente e un cambiamento di assetto dovuto al fatto che stai livellando e non puoi più scendere, e subito dopo è stato autorizzato ad una quota inferiore oppure ha intercettato il glide...quindi i motori sono tornati al minimo e l’aereo ha ripreso a scendere. Niente che comunque tu possa dire da seduto nella cabina passeggeri...niente a che vedere con una cappellata...ma solo l’ennesimo tentativo di attribuire ad un fattore esterno la tua “giustificata” paura.
noflyzone ha scritto: Non so se è una caratteristica comune ai nuovi A320, e qui avete ragione a dire che io non sono un pilota e parlo da profano. Magari la procedura standard di atterraggio è questa per tutti gli A320, ma nei 4 atterraggi fatti ai tempi (si, è probabile fossero gli MD80) non mi ricordo assolutamente di questo giù, su all'improvviso, e poi ancora giù che mi ha fatto impaurire non poco.
Ah beh c***o...nei tuoi 4 voli anni fa...significativo per capire la manovra. Sai...non si può scendere come si vuole, ci sono i traffici, le autorizzazioni, ti fanno arrivare alto, magari ti danno delle “step descent”...insomma mille motivi per cui hai “vissuto” questa manovra...manovra che per tutti sarà stata normale...ma tu ti sei impaurito non poco...e siccome NON è successo niente avevi due possibilità “che pirla...mi cago sotto per niente” oppure “ecco c***o hanno fatto una cappellata” e il tuo Ego, in linea con ciò che stai facendo, ovviamente non ha avuto dubbi...
noflyzone ha scritto:
- discorso "cinetosi" e "panico". Vi racconto una cosa che non vi ho detto.
Quella sera, dopo avervi scritto, mi sono messo a letto intorno alle ore 23. Io sono atterrato alle 14.20, quindi 9ore prima. Ebbene, mentre ero letto, provando a dormire su un fianco, ho accusato fortissimi capogiri, mi girava forte la testa e avevo la sensazione di stare precipitando nel vuoto. Mi giro sull'altro fianco, pochi secondi, stessa identica sensazione. Per riuscire a dormire, mi sono dovuto mettere supino.
Ecco...nelle tue autodiagnosi continuano a sfuggirti dei particolari che sono significativi. Prima la salivazione a zero...ora il fatto che , finito lo stimolo , in caso di cinetosi, finisce anche il problema “organico”. Quindi 9 ore dopo...così come 10 minuti dopo...il tuo problema “organico” non ha nulla a che vedere con il tuo volo. Rimane con sempre maggiore possibilità la seconda...
noflyzone ha scritto: Insomma, per quanto il panico abbia avuto il suo peso in quel che ho vissuto mercoledì scorso, credo che una componente organica in me ci sia, tant'è che sabato sul battello, pur non pensando "Oh Dio sto per morire, voglio scendere, voglio scendere!!", una volta arrivato sulla terraferma i giramenti di testa mi sono venuti comunque.
Ecco io invece credo di no...però ti basta andare in un centro medico specializzato per vedere se hai problemi al tuo sistema vestibolare...perché anche in questo caso i giramenti, una volta a terra, non c’azzeccano più.
noflyzone ha scritto: E' strano, è tutto strano. Sono uno che ha sempre amato la velocità e il brivido. In autostrada, laddove il traffico e le condizioni meteo lo consentono, sfioro anche i 200 Km/h (qui lo dico e qui lo nego! :oops: ), mi è sempre piaciuta l'idea di guidare in pista un'auto da granturismo tipo Porsche, Chevrolet, Ferrari, ecc..., prendere le curve in piena velocità, sentire il motore che si riempie di giri e urla.
Ti è sempre piaciuta l’idea o ci sei andato? Mi fa sorridere il fatto che ti lamenti dell’accelerazione di un aereo di linea e poi ti vuoi sparare diversi g in accelerazione, frenata e in curva pensando di soffrire di disturbi all’apparato vestibolare. Io in pista ci sono stato e ci ho corso...ti assicuro che essere ancorato al sedile e avere il collo che ad ogni staccata lo senti andare per i c***i suoi , così come in curva, ha certamente il suo fascino ma è fisicamente pesante.
noflyzone ha scritto: Insomma, accetto senza il problemi il rischio di schiantarmi contro un muro e conficcarmi il piantone dello sterzo nella gabbia toracica, ma non accetto il rischio di precipitare da 11.000 metri di altezza senza poter fare nulla. E' questo che non capisco...
Invece è abbastanza chiaro. Nel caso ti schiantassi contro un muro con un motore da 800 cv che ti urla nella schiena e una platea con il fiato sospeso per le tue gesta eroiche, sarebbe finalmente un sollievo perché una morte eroica. Una banale morte perché il tuo aereo precipita e non eri neanche ai comandi sarebbe la morte di un “pirla qualunque”. Di nuovo in gioco il tuo Ego. Per l’ennesima volta emerge la tua volontà di “essere considerato” dagli altri ma anche da stesso, una persona coraggiosa....al lìmite...adrenalinicamente coinvolgente. Evidentemente la percezione Che hai di te stesso in relazione alla vita e agli altri è di ben più bassa considerazione. Forse prendere l’ordine del cliente è troppo “sminuente” per la visione eroica che preferiresti avere. Forse ti sembra di scorgere negli altri un coraggio che ti sembra di non avere perché afflitto da paure. E qua si apre un mondo...ma eh non arrivi a cogliere questi aspetti...è perfino inutile parlarne. Se continui a muoverti spinto dall’Ego Che cerca di sopperire alle tue debolezze, presunte o reali, hai poco da fare...perché sarai sempre presuntuoso...troverai un sacco di motivi , per te validi, per essere ciò che sei.
noflyzone ha scritto: Mentre sono qui, a terra, a casa mia, seduto sulla sedia, riesco a razionalizzare il fatto che ci sono ogni giorno migliaia di aerei che arrivano a destinazione senza problemi, ma una volta che sono lassù, la razionalità svanisce. A ogni virata, cabrata o picchiata, mi sento morire. Finchè l'aereo rimane dritto e stabile è tutto ok, ripeto mi sono pure tranquillizzato a un certo momento durante la crociera, ma appena compie delle manovre, mi sembra che sia l'inizio della fine, che da lì a breve finiremo tutti giù...
Il decollo e l'atterraggio sono stati un incubo che non finiva più :cry:
Non ti serve razionalizzare...non è quello il problema. Ti sembra sia l’inzio Della fine ma non è...quindi fattene una ragione...il problema che devi risolvere è il tuo “mi sembra”...che deriva proprio dalla tua percezione della vita e da ciò che pensi, come lo pensi che è il riflesso di ciò sei...o cio che credi di essere...o dall’immagine che ti sei dato o che pensi di dover sostenere.
noflyzone ha scritto: Forse dovevo ascoltare il consiglio di prendere 5 gocce di Lexotan 1h prima di salire sull'aereo. Mi intontivo un poco, magari mi veniva sonno, e mi abbandonavo ai movimenti dell'aereo senza preoccuparmi, come non si sono preoccupati gli altri passeggeri.
No...quel consiglio non è una soluzione...sopratuttto è controproducente.
noflyzone ha scritto: Inutile specificare che il ritorno l'ho dovuto fare in treno: 14h di agonia. Niente panico, niente sensazione di stare per morire, ma sono arrivato a pezzi.
Per fortuna non ti ha fatto vomitare come quello in gioventù....
Tra l’altro...anche il fatto che tu preferisca avere qualcosa di organico all’apparato vestibolare piuttosto che un problema “psicosomatico” la dice lunga sull’immagine di te che vorresti avere e che la realtà non ti restituisce. Ed è un peccato perché l’immagine, probabilmente, è nettamente inferiore a ciò che potresti essere ...e avere un’immagine di sé irraggiungibile porta semplicemente a soffrire tutta la vita...che non è una bella prospettiva.
Ciao!
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da flyingbrandon » 26 giugno 2018, 10:25

noflyzone ha scritto:
So che questa sezione nasce con l'intenzione di aiutare gli altri a superare la paura del volo, anche se l'approccio da bulldozer secondo me non aiuta. Limitarsi a ripetere "Tu sei ignorante, non capisci nulla, non hai mai pilotato un aereo" non è di grande utilità. Noi siamo qui per volare tranquilli, non per pretendere di dare agli altri lezioni di ingegneria aeronautica.

Questa sezione nasce con l’idea di condividere. Se la condivisione ti è di aiuto fa piacere. Se non lo è pazienza. L’unico che può aiutarsi sei tu. Ora...quello che scrivi qua sopra può derivare da svariati motivi...ma nessuno di questi è particolarmente edificante per te. Ciò che ti arriva dipende molto da come tu e le tue idee si pongono sulll’argomento. Non sei venuto qua per fare amicizia...Io non mi sono limitato a mostrarti la tua ignoranza in campo aeronautico...ho cercato degli spunti che tu non hai colto o non hai voluto cogliere. In particolare se c’è qualcuno che NON vuole affrontare discorsi tecnici aeronautici perché non rappresentano il problema della paura di volare sono proprio io. Quindi se ciò che hai scritto non è in malafede, ti suggerisco di rileggerti le nostre discussioni...certo è che sei arrivi qua e vuoi oggettivare la tua paura da un punto dove vista tecnico, se rifiuti di considerare che le cause della tua paura sono da ricercarsi nella tua percezione della vita e che , queste, sono ca**ate da psicologo. Se sai a cosa è dovuto, hai anche le soluzioni ...sì...forse sei nel posto sbagliato e mi viene da chiederti “allora dov’è il problema?” . Sai già tutto ciò che devi sapere...il punto è , come tu stesso ammetti, che i tuoi pensieri non ti portano ad una soluzione coerente con ciò che vivi...allora forse, in ciò che pensi tu c’è qualcosa di sbagliato...a te non sembra?
Ciao!
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(È!)
(יוני)

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da francescoSC » 26 giugno 2018, 10:30

noflyzone ha scritto: - "cappellata" era un termine colorito per indicare quello che, ai miei occhi, è parso un erorre, ma non ho messo in dubbio la capacità e la professionalità di nessuno. Tutti commettiamo errori, pure io li commetto quando un cliente mi chiede nel preventivo QUANTITA' 3 e io invece gli scrivo QUANTITA' 1, ma questo non mi rende certo un incompetente. Siamo umani, possiamo sbagliare.
Ora, se mentre sto parcheggiando in retromarcia, tolgo la retro, metto la prima, vado avanti, mi fermo, metto di nuovo la retro ed entro, cosa mi viene da pensare? Che forse ho fatto la manovra troppo stretta....
Allo stesso modo, se sto scendendo, improvvisamente do gas a manetta, riprendo quota, e poi riscendo nuovamente, penso che forse qualcosa non andava in quell'atterraggio e che eravamo scesi troppo di quota.

Non so se è una caratteristica comune ai nuovi A320, e qui avete ragione a dire che io non sono un pilota e parlo da profano. Magari la procedura standard di atterraggio è questa per tutti gli A320, ma nei 4 atterraggi fatti ai tempi (si, è probabile fossero gli MD80) non mi ricordo assolutamente di questo giù, su all'improvviso, e poi ancora giù che mi ha fatto impaurire non poco.
Ti prego di non prenderla come un intervento stile "bulldozer", non ho assolutamente nulla contro di te, cerco solo di farti razionalizzare l'approccio su questo punto.
Continui a commettere il gravissimo errore di voler giudicare un qualcosa di cui sei totalmente a digiuno. Il volo, il pilotaggio è un qualcosa di talmente tanto complesso e sofisticato che non è alla portata di molti.
Io per esempio, sono un assoluto profane da questo punto di vista, se volessi anche provare a spiegare un decimo delle dinamiche di volo farei sicuramente delle figuracce barbine. Questo fa di me un ignorante, non nel senso dispregiativo del termine, ma nel senso di non avere un minimo di conoscenza in questo ambito. E lo stesso vale per te.

Ora, se mentre sto parcheggiando in retromarcia, tolgo la retro, metto la prima, vado avanti, mi fermo, metto di nuovo la retro ed entro, cosa mi viene da pensare? Che forse ho fatto la manovra troppo stretta....
Allo stesso modo, se sto scendendo, improvvisamente do gas a manetta, riprendo quota, e poi riscendo nuovamente, penso che forse qualcosa non andava in quell'atterraggio e che eravamo scesi troppo di quota.


No, no e no! Non puoi minimamente paragonare le due cose! Perchè non puoi assolutamente nè pallidamente conoscere le procedure di atterraggio! Ogni atterraggio non è uguale all'altro, possono esserci millemila fattori che ne condizionano l'esecuzione e I piloti adeguano le loro manovre alle varie condizioni (climatiche, le richieste della torre di controllo, ecc). Quello che "presuntuosamente" "ai tuoi occhi" era un errore, in realtà non lo era! I tuoi occhi NON SONO preparati a giudicare!
Mi dispiace insistere su questo punto ma ci sono dei livelli di preparazione nelle varie professioni che non possono essere questionati da chi NON è preparato!

Questioneresti un relatore cinese per come parla la sua lingua?
Pretenderesti di spiegare ad un macellaio qual'è l'altezza giusta per tagliare una fiorentina?
Interverresti su un chirurgo che ti sta operando un ginocchio perchè secondo te sta facendo male la sutura?
Diresti a Cannavacciuolo che sta sbagliando la ricetta per cucinare il risotto "all'onda"?
Giudicheresti la prestazione di un giocatore di Kabaddi? (cerca questo sport su google e fatti due risate)

Certo, qualsiasi professionista può sbagliare, ma in campo aeronautico c'è una preparazione, una meticolosità, una ridondanza, una profondità di controllo che non esiste in nessun altro campo, nè nel tuo (dove puoi sbagliare a digitare una quantità di un ordine del cliente e pazienza) nè nel mio (dove posso sbagliare nel comunicare lo stato di una transazione ad un cliente e pazienza).
Questo è dimostrato statisticamente e dai numeri non si può scappare.
- discorso "cinetosi" e "panico". Vi racconto una cosa che non vi ho detto.
Quella sera, dopo avervi scritto, mi sono messo a letto intorno alle ore 23. Io sono atterrato alle 14.20, quindi 9ore prima. Ebbene, mentre ero letto, provando a dormire su un fianco, ho accusato fortissimi capogiri, mi girava forte la testa e avevo la sensazione di stare precipitando nel vuoto. Mi giro sull'altro fianco, pochi secondi, stessa identica sensazione. Per riuscire a dormire, mi sono dovuto mettere supino.
Sabato ho fatto un bel giro in battello, e mentre ero in coda alla biglietteria per fare il biglietto di ritorno, mi sono dovuto sedere su una panchina perchè mi girava la testa e rischiavo di cadere.
Benissimo, allora se pensi avere davvero un qualcosa di organico. perchè non ne parli al tuo dottore? Perchè non ti fai delle analisi? Perchè non vai a fondo di questa cosa? Potrebbe essere importante.

E' strano, è tutto strano. Sono uno che ha sempre amato la velocità e il brivido. In autostrada, laddove il traffico e le condizioni meteo lo consentono, sfioro anche i 200 Km/h (qui lo dico e qui lo nego! :oops: ), mi è sempre piaciuta l'idea di guidare in pista un'auto da granturismo tipo Porsche, Chevrolet, Ferrari, ecc..., prendere le curve in piena velocità, sentire il motore che si riempie di giri e urla.
E come si giustifica questa cosa se pensi davvero di avere dei problem di salute? Potrebbe essere pericolosissimo.
Insomma, accetto senza il problemi il rischio di schiantarmi contro un muro e conficcarmi il piantone dello sterzo nella gabbia toracica, ma non accetto il rischio di precipitare da 11.000 metri di altezza senza poter fare nulla. E' questo che non capisco...
Perfetto, ti sei già risposto da solo, su un qualcosa di totalmente irrazionale :wink:

Inutile specificare che il ritorno l'ho dovuto fare in treno: 14h di agonia. Niente panico, niente sensazione di stare per morire, ma sono arrivato a pezzi.
E non è un peccato?

Ciao!

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da sardinian aviator » 26 giugno 2018, 12:32

Ancora un piccolo commento sulle cappellate dei piloti.
Non vi è dubbio alcuno che i piloti talvolta commettano cappellate, così come i flight dispatcher, i controllori di volo, i meccanici, i direttori di aeroporto e perfino i parcheggiatori di aeroplani. :mrgreen:
Il fatto è che nel 99,9% dei casi il passeggero non se ne accorge e non lo saprà mai perché non sono quel tipo di cappelle che si percepiscono stando seduti al posto 24F (o anche al 32B).
Io volo da 67 anni, ho lavorato in aeroporto, ho al mio attivo centinaia di ore di volo da pax e anche molte da "notaio" in cockpit durante voli di abilitazione e brevetto piloti. DC930, 80, 727 e 767. Circuiti, procedure e touch and go tutte a un solo motore e/o con l'istruttore che maliziosamente toglieva un motore al momento del decollo. Qualche volta ho preso in mano i comandi di un monomotore ed effettuato manovre semplici. Insomma ne capisco un pochino. Beh, ero costretto a chiedere all'istruttore perché mai un certo allievo fosse stato bocciato, perché non avevo capito dov'era lo sbaglio e la manovra sembrava perfettamente riuscita.
Questo per dire che 1) SI, anche i piloti fanno cappellate, 2) NO, un pax non se ne accorgerà mai, 3) per ogni cappella di un pilota si aprono dossier spaventosi e l'evento viene analizzato, sminuzzato, interpretato affinché non si ripeta, 4) gli aeroplani moderni perdonano il 99,9 % delle cappellate dei piloti :mrgreen: :mrgreen:
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da noflyzone » 26 giugno 2018, 12:49

Exence ha scritto: P.s. Le gocce di lexotan avrebbero potuto anche farti l’effetto opposto... dovrebbe chiamarsi effetto rebound se non sbaglio...
L'effetto rebound è tutt'altra cosa, e si verifica quando si sospende all'improvviso un farmaco, anzichè farlo gradualmente.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da tartan » 26 giugno 2018, 13:13

noflyzone ha scritto:
Exence ha scritto: P.s. Le gocce di lexotan avrebbero potuto anche farti l’effetto opposto... dovrebbe chiamarsi effetto rebound se non sbaglio...
L'effetto rebound è tutt'altra cosa, e si verifica quando si sospende all'improvviso un farmaco, anzichè farlo gradualmente.
Cara Exence hai fatto una cappellata, lasciatelo dire da un esperto! :mrgreen:
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da noflyzone » 26 giugno 2018, 13:33

flyingbrandon ha scritto: Accantonare un problema non significa risolverlo. Non cercare informazioni e non guardare video hai fatto bene. Non collegarti più , visto che la discussione era di altra natura non penso ti abbia aiutato....anzi....in genere più cerchi di rimuovere ...più quello che stai cercando di rimuovere tende a tornare a galla in forme diverse...in realtà, per quanto paradossale ti possa sembrare la tua possibilità di capire qualcosa passava proprio attraverso il forum...e, così come sono state le tue “non riposte” all’inizio...la non partecipazione alla discussione ti ha permesso di rimuovere anche il problema di metterti in discussione. L’Ego a volte gioca brutti scherzi...e quello che ci sembra un tentativo di cambiamento in realtà altro non è che la ricerca di un alibi ...perché alla fine ti dici “io ci ho provato ma...” quando, di fatto non ci hai provato ma la coscienza è a posto. Nella vita ci sabotiamo più di quello che si possa pensare. Nessun cambiamento, vero, può non passare dal mettersi in discussione...ma se è proprio quello che non vuoi fare troverai sempre un buon motivo per “provarci” ma non riuscirci.
I problemi si risolvono affrontadoli, non rimuginandoci sopra.
E' giusto mettersi in discussione, riflettere su sè stessi, ma dal riflettere alle "seghe mentali" il passo è breve....

Per questo ho preferito salire direttamente sull'aereo senza continuare a analizzare, razionalizzare, capire.
flyingbrandon ha scritto: Vedo che persisti anche in questa tua idea. So benissimo cosa sia una cappella...ma i tuoi esempi non sono calzanti. E la tua conclusione generale che siamo umani e quindi possiamo sbagliare è un’altra ca***ta detta lì per far piacere a te stesso, oltre che essere una ovvietà. Te lo ripeto nuovamente...NON hai modo di dire se ci sia stata una cappellata o meno...e così come nel tuo esempio fai un altro manovra in più perché, sostieni, di averla presa stretta...può anche essere che tu faccia una manovra in più perché costretto a farlo dagli ostacoli. Ti ho già scritto che il gas , che con tutta probabilità non era a manetta altrimenti avresti riattaccato e non avresti poi proseguito a scendere, sono solo la normale spinta che i motori devono dare per andare in volo livellato. Molto probabilmente il tuo pilota stava scendendo con i motori al minimo, ha livellato alla quota a cui doveva livellate, quindi hai sentito i motori spingere nuovamente e un cambiamento di assetto dovuto al fatto che stai livellando e non puoi più scendere, e subito dopo è stato autorizzato ad una quota inferiore oppure ha intercettato il glide...quindi i motori sono tornati al minimo e l’aereo ha ripreso a scendere. Niente che comunque tu possa dire da seduto nella cabina passeggeri...niente a che vedere con una cappellata...ma solo l’ennesimo tentativo di attribuire ad un fattore esterno la tua “giustificata” paura.
Quindi vuoi dire che la procedura standard di atterraggio è quella?
O che non era autorizzato a scendere ulteriormente di quota dalla torre di controllo, e quindi ha temporaneamente interrotto la discesa dando gas?

flyingbrandon ha scritto:
Ah beh c***o...nei tuoi 4 voli anni fa...significativo per capire la manovra. Sai...non si può scendere come si vuole, ci sono i traffici, le autorizzazioni, ti fanno arrivare alto, magari ti danno delle “step descent”...insomma mille motivi per cui hai “vissuto” questa manovra...manovra che per tutti sarà stata normale...ma tu ti sei impaurito non poco...e siccome NON è successo niente avevi due possibilità “che pirla...mi cago sotto per niente” oppure “ecco c***o hanno fatto una cappellata” e il tuo Ego, in linea con ciò che stai facendo, ovviamente non ha avuto dubbi...

Ecco...nelle tue autodiagnosi continuano a sfuggirti dei particolari che sono significativi. Prima la salivazione a zero...ora il fatto che , finito lo stimolo , in caso di cinetosi, finisce anche il problema “organico”. Quindi 9 ore dopo...così come 10 minuti dopo...il tuo problema “organico” non ha nulla a che vedere con il tuo volo. Rimane con sempre maggiore possibilità la seconda...

Ecco io invece credo di no...però ti basta andare in un centro medico specializzato per vedere se hai problemi al tuo sistema vestibolare...perché anche in questo caso i giramenti, una volta a terra, non c’azzeccano più.
Conto di farlo prima possibile, ma non capisco perchè i capogiri a terra non dovrebbero azzeccarci più. Pure i giramenti di testa sono mie fantasie? Pure quelle sono somatizzazioni da ansia?
flyingbrandon ha scritto: Invece è abbastanza chiaro. Nel caso ti schiantassi contro un muro con un motore da 800 cv che ti urla nella schiena e una platea con il fiato sospeso per le tue gesta eroiche, sarebbe finalmente un sollievo perché una morte eroica. Una banale morte perché il tuo aereo precipita e non eri neanche ai comandi sarebbe la morte di un “pirla qualunque”. Di nuovo in gioco il tuo Ego. Per l’ennesima volta emerge la tua volontà di “essere considerato” dagli altri ma anche da stesso, una persona coraggiosa....al lìmite...adrenalinicamente coinvolgente. Evidentemente la percezione Che hai di te stesso in relazione alla vita e agli altri è di ben più bassa considerazione. Forse prendere l’ordine del cliente è troppo “sminuente” per la visione eroica che preferiresti avere. Forse ti sembra di scorgere negli altri un coraggio che ti sembra di non avere perché afflitto da paure. E qua si apre un mondo...ma eh non arrivi a cogliere questi aspetti...è perfino inutile parlarne. Se continui a muoverti spinto dall’Ego Che cerca di sopperire alle tue debolezze, presunte o reali, hai poco da fare...perché sarai sempre presuntuoso...troverai un sacco di motivi , per te validi, per essere ciò che sei.
Non c'entra il mio ego, e non c'entrano nemmeno le geste eroiche. Non sono un aspirante James Dean.
Per quanto io qui dentro possa sembrare rompiscatole e presuntuoso, quel che scrivo deriva semplicemente dalla voglia di trovare rapidamente una soluzione....soluzione che finora nessuno sembra aver fornito.
Nella vita sono una delle persone più tranquille, modeste e riservate che puoi incontrare. E alla mia pellaccia ci tengo, ovviamente.

Io credo che c'entri invece il fatto che sedendo al volante hai comunque la sensazione di poter controllare il mezzo, che sei tu a decidere se rallentare o dare gas, oltre al fatto che conosci bene il mezzo: per quanto un'auto possa essere sofisiticata e tecnolgicamente evoluta, le leggi fisiche che ne regolano il moto sono sempre quelle. Le stesse di una Panda.
Dentro un aereo invece sei totalmente in balia di altri (pilota, copilota, equipaggio) e di altro (vento, pioggia, condizioni atmosferiche generali) senza che tu possa fare nulla.

Parlavo di "sindrome del topo in gabbia"... Ecco, io credo che quel che mi frega probabilmente è questo.

flyingbrandon ha scritto: Non ti serve razionalizzare...non è quello il problema. Ti sembra sia l’inzio Della fine ma non è...quindi fattene una ragione...il problema che devi risolvere è il tuo “mi sembra”...che deriva proprio dalla tua percezione della vita e da ciò che pensi, come lo pensi che è il riflesso di ciò sei...o cio che credi di essere...o dall’immagine che ti sei dato o che pensi di dover sostenere.

.....
.....
.....
.....

Per fortuna non ti ha fatto vomitare come quello in gioventù....
Tra l’altro...anche il fatto che tu preferisca avere qualcosa di organico all’apparato vestibolare piuttosto che un problema “psicosomatico” la dice lunga sull’immagine di te che vorresti avere e che la realtà non ti restituisce. Ed è un peccato perché l’immagine, probabilmente, è nettamente inferiore a ciò che potresti essere ...e avere un’immagine di sé irraggiungibile porta semplicemente a soffrire tutta la vita...che non è una bella prospettiva.
Ciao!
Caro Brandon, io sono uno che, vuoi per la formazione scientifica che ho alle spalle, ama essere schietto, sincero, diretto, senza perdersi in giri di parole e in chiacchiere inutili.
Andiamo dritto al punto, perchè sono settimane che ci giri intorno senza dire apertamente quel che pensi.
Tu credi che la mia paura di volare, il mio panico, siano dovuti a scarsa autostima o al mio modo di percepire la realtà? Pensi che io non mi amo abbastanza, che ho poca fiducia nei miei mezzi, e quindi dovrei intraprendere un percorso psicoterapico per amarmi di più, avere migliore considerazione di me stesso, rapportarmi meglio con gli altri, guardare la vita con occhi nuovi, ecc...ecc...?

Perchè quello che traspare leggendo tra le righe è proprio questo.

E se è questo quello che vuoi lasciar intendere, ti dico che sei totalmente fuori strada. Perchè se è vero che in questo momento sono in una fase "down", è altrettanto vero che nei miei primi voli fatti una decina di anni fa ero in una fase assolutamente "up", una delle migliori della mia vita. Quegli anni indimenticabili in cui tutto sembra girare per il meglio e hai una sensazione di libertà assoluta, voglia di fare e quasi di onnipotenza. Un periodo che ricordo ancora con estremo piacere, per vari motivi (relazionali, familiari, lavorativi, amorosi), e nonostante in quel periodo fossi una sorta di scheggia impazzita per quanto ero positivo e solare, atterrando a Milano ho vomitato. Il viaggio di ritorno da Roma l'ho fatto in un costante stato di agitazione.

Quindi torniamo a quel che ti dissi poche settimane fa:
se è vero che in presenza di A si verifica B, deve essere altrettanto vero che in assenza di A non si può verificare B.
Cosa che è stata abbondantemente smentita dalla mia esperienza diretta.

Non ho voglia di spendere soldi e tempo in una lunga, costosa e inutile psicoterapia...

In caso contrario, spiegami su cosa dovrei lavorare perchè continuo a non capirti quando parli di "immagine di me e della realtà, il riflesso di ciò che sei o che credi di essere"....
Parla chiaro. Senza peli sulla lingua.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 26 giugno 2018, 13:53

tartan ha scritto:
noflyzone ha scritto:
Exence ha scritto: P.s. Le gocce di lexotan avrebbero potuto anche farti l’effetto opposto... dovrebbe chiamarsi effetto rebound se non sbaglio...
L'effetto rebound è tutt'altra cosa, e si verifica quando si sospende all'improvviso un farmaco, anzichè farlo gradualmente.
Cara Exence hai fatto una cappellata, lasciatelo dire da un esperto! :mrgreen:
:D haha può essere! Non sono esperta,.. una mia cara amica fa largo uso di questi farmaci e tempo fa mi spiegava che a volte le aumentavano l’ansia...e aveva menzionato quel termine ... avevo anche assistito a una di queste “crisi” proprio dopo che aveva assunto dello xanax ed era stata una scena davvero poco piacevole....
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 26 giugno 2018, 15:05

noflyzone ha scritto:
Non ho voglia di spendere soldi e tempo in una lunga, costosa e inutile psicoterapia...
A volte basta guardarsi dentro, non servono percorsi di psicoterapia... prenditi del tempo per te stesso per capire cosa , nella vita di tutti i giorni, va "contro" al tuo modo di essere... se ci sono cose che devi fare ma non senti "tue" (lavoro a parte ovviamente...)... se ti senti costretto in situazioni che ti imbrigliano... o se sei insoddisfatto di qualche aspetto della tua vita... si è sempre in tempo a cambiare prospettiva, nel caso.... e a dare a se stessi una possibilità... ovviamente questi sono solo spunti di riflessione... : ) ognuno ha il suo percorso, e i suoi trascorsi...
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da MD82_Lover » 26 giugno 2018, 16:23

noflyzone ha scritto:quel che scrivo deriva semplicemente dalla voglia di trovare rapidamente una soluzione....soluzione che finora nessuno sembra aver fornito.
Brrrrr......mi si sono ghiacciate le p***e... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da flyingbrandon » 26 giugno 2018, 20:09

noflyzone ha scritto:

I problemi si risolvono affrontadoli, non rimuginandoci sopra.
E' giusto mettersi in discussione, riflettere su sè stessi, ma dal riflettere alle "seghe mentali" il passo è breve....
Fa effetto detto da te. Hai ragione vanno affrontati...ma sei proprio tu che giorni prima della partenza ti fai seghe mentali...mica io! Riflettere è diverso dalle seghe mentali...e le tue erano seghe mentali e non riflessioni.
noflyzone ha scritto: Per questo ho preferito salire direttamente sull'aereo senza continuare a analizzare, razionalizzare, capire.
Senza analizzare? Ma tu mica sei andato sereno sull’aereo pesando serenamente ai c***i tuoi. Una virata e già hai la visione catastrofica della morte che ti viene ad abbracciare. Se capisci che non è la virata a darti dei problemi hai possibilità di sfruttare le abilità della tua mente scientifica per altro...così come hai fatto , al contrario, sei proprio rimasto lì a farti seghe mentali. Quindi perché dici che le cose vanno affrontate e non bisogna perdere tempo a riflettere e poi stai lì a farti le seghe mentali? Pensare di cadere mentre non stai cadendo è una sega mentale.
noflyzone ha scritto: Quindi vuoi dire che la procedura standard di atterraggio è quella?
O che non era autorizzato a scendere ulteriormente di quota dalla torre di controllo, e quindi ha temporaneamente interrotto la discesa dando gas?
Non capisco cosa intendi per “procedura standard ti atterraggio”.
Per interrompere la discesa, livellare, e mantenere la velocità devi necessariamente dare gas. Che fosse la minima della procedura, che fosse la quota a cui sia stato autorizzato...questo non lo si può sapere. Non posso saperlo io se sto seduto dietro...figuriamoci tu!
noflyzone ha scritto:

Conto di farlo prima possibile, ma non capisco perchè i capogiri a terra non dovrebbero azzeccarci più. Pure i giramenti di testa sono mie fantasie? Pure quelle sono somatizzazioni da ansia?
Perché per la tua autodiagnosi, se rileggi ciò che tu stesso hai postato, finito lo stimolo a cui sei soggetto e che ti manda in tilt perché arrivano informazione erronee al cervello, finisce anche il disturbo.
Somatizzazioni da ansia e fantasie sono due cose diverse. La fantasia è che ciò che sostieni esserti accaduto, giramenti di testa e il resto, non sono mai accadute...ma questo non l’ha mai detto nessuno. L’origine psicosomatica di un disturbo non ti fa provare sensazioni diverse da una causa organica. Se hai un giramento di testa perché te la stai facendo sotto dalla paura non è diverso da un giramento di testa dovuto ad una labirintite...dici di avere una formazione scientifica ma non conosci la differenza tra fantasia e origine psicosomatica di un disturbo? Che poi, tra le altre cose, l’origine psicosomatica è spesso concatenata perfino ad un disturbo di origine organica...quindi una cosa non esclude l’altra. Certo è che se volare ti piacesse da matti e soffrissi di giramento di testa divertendoti ciò potrebbe avere una causa prettamente organica. Se ti tremano le gambe per la paura, e hai disturbi tipici di un attacco di panico nell’affrontare ciò che temi di brutto , il sospetto che di organico non ci sia niente ma sia frutto della somatizzazione è statisticamente rilevante...quasi certo!
noflyzone ha scritto:
Non c'entra il mio ego, e non c'entrano nemmeno le geste eroiche. Non sono un aspirante James Dean.
Strano...perché l’Ego c’entra per tutti. La differenza è che c’è chi riconosce che una spinta ad agire in un determinato modo sia frutto dell’Ego e chi no. Compiere festa eroiche non è significativo del fatto che uno si voglia ammazzare. Non hai risposto però se parlavi di un’idea o l’hai fatto...di andare in pista e accettare di trovarti il piantone dello sterzo nel torace o meno. Perché sai...dai divano anche io posso accettare determinate cose...poi quando le stai affrontando o sai che concretamente potresti affrontarle il discorso cambia.
noflyzone ha scritto: Per quanto io qui dentro possa sembrare rompiscatole e presuntuoso, quel che scrivo deriva semplicemente dalla voglia di trovare rapidamente una soluzione....soluzione che finora nessuno sembra aver fornito.
Ma perché tu pensi che uno ti dice fa così così e così ed è tutto ok? Non stiamo parlando di come smontare un iPhone...ma di come smontare le tue certezze erronee a cui tu hai dato un significato “cardine” nella tua vita perché racchiudono altri aspetti. Il rapidamente o meno dipende da te...sempre stato un sostenitore che possa perfino essere immediato...purché si capisca realmente ciò che ci spinge....nel più intimo. Se per te tutto ciò che ti viene detto sono ca**ate...e bla bla bla buru buru...sembri conoscere le cause e tutto ciò che significa...come puoi trovare una soluzione? Quando tutto ciò che si pensa non fornisce la soluzione...o quella non esiste...ma su questi aspetti le innumerevoli persone che hanno cambiato in modo radicale la propria esistenza dimostrano il contrario...oppure proprio dove NON stai cercando la soluzione perché hai deciso che sia un assurdo...si trova la soluzione. Ma la soluzione è tua...non è che ti viene data da qualcuno o qualcosa. È la tua vita!
noflyzone ha scritto: Nella vita sono una delle persone più tranquille, modeste e riservate che puoi incontrare. E alla mia pellaccia ci tengo, ovviamente.
Una persona tranquilla , anzi delle più tranquille che io possa trovare, ma ansiosa, mi manca...mi manca davvero. Tendo più a pensare che le altre ansie tu le possa considerare “normali” perché ti limitano ma non ti impediscono di vivere qualcosa. Lo vivi molto più difficilmente ma lo vivi.
noflyzone ha scritto: Io credo che c'entri invece il fatto che sedendo al volante hai comunque la sensazione di poter controllare il mezzo, che sei tu a decidere se rallentare o dare gas, oltre al fatto che conosci bene il mezzo: per quanto un'auto possa essere sofisiticata e tecnolgicamente evoluta, le leggi fisiche che ne regolano il moto sono sempre quelle. Le stesse di una Panda.
Dentro un aereo invece sei totalmente in balia di altri (pilota, copilota, equipaggio) e di altro (vento, pioggia, condizioni atmosferiche generali) senza che tu possa fare nulla.


La sensazione di controllo è una falsa illusione. Più ti porti al limite, come la tua idea prevede, più ti avvicini a scoprire la falsità del controllo. Il punto è che chi cerca di avere il controllo è , di fatto, insicuro di fondo. Se ti senti “adeguato” alla vita...non ti preoccupi di cosa potresti o non potresti fare...non ti generi alcuna ansia...sai che se dovesse capitare qualcosa la affronterai. Quindi già la ricerca di controllo è insicurezza...così come la gelosia è insicurezza. Così come l’idea di affidarti a delle persone esperte è sintomo di serenità e consapevolezza. È tipico dell’insicuro NON fidarsi...e non voler dipendere al l’operato di qualcuno. Anche questa idea di non voler dipendere dagli altri , tra le altre cose, è una illusione. Dipendi dagli altri in ogni momento della tua vita...parlo a livello di “pericolosità ambientale”. Dipendi da chi ti ha fatto la macchina, chi la controlla periodicamente, chi l’ha pensata, da gli altri 4759 che incontri sulla tua strada, dalla resistenza strutturale di ogni suo componente...da chi ti ha fatto la casa, da chi guida l’autobus, il treno, gli scambi, da quello che ti cammina a fianco , da quello che ti fa da mangiare, da chi ha rifornito il ristorante...possiamo andare avanti all’infinito. È come se tu fossi una qualsiasi cellula di un organismo e dicessi “no...io non voglio dipendere dal resto dell’organismo”....saresti un battere o un organismo monocellulare e forse non ti faresti queste seghe mentali.
In uno dei primi post ti ho chiesto...perché...se fossi tu al posto dei piloti che potresti fare? Perché tu pensi di poter controllare qualcosa , se anche fosse possibile, e gli altri no? Altri che sono costantemente addestrati e controllati. Come potresti tu avere il controllo di una situazione se tu non riesci neanche a controllare te stesso? Quindi se proprio dal controllo vuoi partire...dovresti banalmente riuscire a mantenerlo tu in una situazione NON pericolosa...non ti pare?
noflyzone ha scritto: Parlavo di "sindrome del topo in gabbia"... Ecco, io credo che quel che mi frega probabilmente è questo.
Certo...ma perché ti frega? Stai sempre sulla superficie....sempre...

noflyzone ha scritto: Caro Brandon, io sono uno che, vuoi per la formazione scientifica che ho alle spalle, ama essere schietto, sincero, diretto, senza perdersi in giri di parole e in chiacchiere inutili.
Che formazione scientifica hai ? Se si può sapere....
Tu sei qua per trovare qualcosa...se lo trovi inutile che ci fai? Se su un forum non si “parla” rimane ben poco. Se poi è utile o inutile lo stabilirai tu. Ti ribadisco che f a strano leggere dalla persona che non riesce a fare un volo e vive una virata come una condanna a morte...cosa è utile o inutile per volare con serenità o, per lo meno, con una normale emozione che il volare può regalare.
noflyzone ha scritto: Andiamo dritto al punto, perchè sono settimane che ci giri intorno senza dire apertamente quel che pensi.
Hai le idee confuse però...prima mi dici che sono un bulldozer ...ora che giro intorno e non dico quello che penso...come puoi conciliare questi due aspetti?
noflyzone ha scritto: Tu credi che la mia paura di volare, il mio panico, siano dovuti a scarsa autostima o al mio modo di percepire la realtà?
Sicuramente al tuo modo di percepire la realtà...e questo penso sia scientificamente provato. Di quanto tu ti stia stimando non posso di certo averne una misura io. Che tu abbia delle insicurezze che non riesci a colmare...sicuramente si.
noflyzone ha scritto: Pensi che io non mi amo abbastanza, che ho poca fiducia nei miei mezzi, e quindi dovrei intraprendere un percorso psicoterapico per amarmi di più, avere migliore considerazione di me stesso, rapportarmi meglio con gli altri, guardare la vita con occhi nuovi, ecc...ecc...?
Anche il quanto ti ami è una cosa che puoi stabilire solo tu...io non ti conosco neanche. E ciò che vuoi fare tu della tua vita...amare più gli altri o guardare la vita con occhi nuovi...è sempre un qualcosa che riguarda te. Forse ti sfugge che a me, personalmente, che tu voli o stia a terra che tu vomiti di ansia o ridi felicemente, me ne frega relativamente poco...non per cattiveria ma perché non ti conosco neanche. Potrei dirti che sei voli e sei felice sono contento...non perché sia una frase di rito ma perché , in generale, non auguro a nessuno di vivere male. Trovo che volare sia una esperienza così bella che mi piace che altri la condividano ma se non vogliono...io continuo a godere serenamente della mia esperienza. Tu sei venuto qua per capire come affrontare la paura di volare. Io ti ho risposto per quelle che sono le mie esperienze a riguardo. Non fanno per te? Sono tutte ca**ate? Vivi una favola tranne il volo e sei a posto con te stesso rendendoti conto che trai dalla tua vita il massimo che puoi avere? Bene...non mi offendo mica se cancelli ogni mio messaggio. Non sono qua per aiutarti non sono neanche pagato per farlo...condivido e trasmetto una mia passione...tutto qua. Chi vuole parla...chi vuole imbottirsi di barbiturici è liberissimo di farlo. Chi vuole non volare più anche...
Non ti ho mai consigliato una psicoterapia...secondo me ognuno di noi ha la possibilità, in totale autonomia, di evolvere e migliorare la propria vita. Poi se tu vuoi andare da uno psicoterapeuta o meno...sarà una tua scelta. Io di mio , anzi, sostengo che nessuno possa risolvere i problemi degli altri...al massimo può fornire degli spunti, mostrare contraddizioni...e da questi elementi , una persona “aperta” coglie e personalizza il proprio cammino. Tu l’unico elemento aperto che mi sembri avere è la bocca per vomitare...ma , davvero, non devi certamente considerare la tua vita in modo diverso per fare un favore a me!
noflyzone ha scritto:
E se è questo quello che vuoi lasciar intendere, ti dico che sei totalmente fuori strada. Perchè se è vero che in questo momento sono in una fase "down", è altrettanto vero che nei miei primi voli fatti una decina di anni fa ero in una fase assolutamente "up", una delle migliori della mia vita. Quegli anni indimenticabili in cui tutto sembra girare per il meglio e hai una sensazione di libertà assoluta, voglia di fare e quasi di onnipotenza.
Questo non vuol dire niente. Anzi...il down è molto down quando l’up è molto up e non si è capito perché si è “up”. Presente I megalomani? Ecco...sono quelli che fanno i tonfi più grandi di tutti. Tra le altre cose l’Ego cresce proprio a dismisura nei periodi UP...quando ci si sente “fighi da morire”. La vita ci mette poco a ridimensionare questo...sempre che si sappia cogliere...altrimenti poi si tira in ballo la sfiga...gli altri...tutto ciò che ci può essere di avverso ...perché sgonfiare quell’Ego fa male. Dire “non ho capito un c***o”, che è banale, per certi è un insuccesso incredibile e inaccettabile. In realtà è il miglior punto di partenza...ma pochi sanno coglierlo inizialmente...
noflyzone ha scritto: Un periodo che ricordo ancora con estremo piacere, per vari motivi (relazionali, familiari, lavorativi, amorosi), e nonostante in quel periodo fossi una sorta di scheggia impazzita per quanto ero positivo e solare, atterrando a Milano ho vomitato. Il viaggio di ritorno da Roma l'ho fatto in un costante stato di agitazione.
Come sopra...quando il super uomo incontra paura e difficoltà inizia a pensare di non essere un super uomo...
noflyzone ha scritto: Quindi torniamo a quel che ti dissi poche settimane fa:
se è vero che in presenza di A si verifica B, deve essere altrettanto vero che in assenza di A non si può verificare B.
Cosa che è stata abbondantemente smentita dalla mia esperienza diretta.
Non ti rimetto la risposta...se vuoi vai a rileggere quello che ho scritto di A e B e del tuo errore “logico”. Il punto è che tutta la tua esperienza fin qui riportata non smentisce il mio pensiero...e mi dimostra tutto tranne l’immagine delle persona più tranquilla del mondo, modesta umile e serena...ma non è che devi smentire. Vivi bene? Hai ragione! Vivi male? Hai torto su qualcosa!
noflyzone ha scritto: Non ho voglia di spendere soldi e tempo in una lunga, costosa e inutile psicoterapia...
Chi ti ha detto di farlo? Ma permettermi di dirti che il fatto di dire che sia inutile è più che presuntuoso...soprattutto se si vive “angosciati” dall’ansia. Tantissime persone stanno meglio e vivono meglio...non è l’unica strada ma , la tua, al momento, mi sembra quella più inutile che tu possa percorrere. Il pilota cappella...lo psicoterapeuta fa cose inutili...insomma solo tu sai come stare al mondo e quando c’è da allarmarsi o meno...peccato che la vita non ti dia ragione...
noflyzone ha scritto:
In caso contrario, spiegami su cosa dovrei lavorare perchè continuo a non capirti quando parli di "immagine di me e della realtà, il riflesso di ciò che sei o che credi di essere"....
Parla chiaro. Senza peli sulla lingua.
Io parlo sempre chiaro, nel senso di diretto. Se non capisci può essere che io mi sia spiegato male o che tu non ci sia arrivato. Devi lavorare su ciò che tu sostieni essere ca**ate! Trasudi presunzione...riflettere sono seghe mentali...la paura, anzi terrore, di volare non c’entra un c***o con il proprio percepito della vita e dei propri pensieri. Le accelerazioni di un aereo di linea sono terrificanti...una parabolica a 313 KM/H non è un problema anche se ho un disturbo che è solo organico. Non so...dimmi tu chiaramente da dove vuoi iniziare? Se i tuoi pensieri sono questi c’è poco che io possa dirti...se non “auguri”....
Ciao!
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da noflyzone » 27 giugno 2018, 13:05

Exence ha scritto: A volte basta guardarsi dentro, non servono percorsi di psicoterapia... prenditi del tempo per te stesso per capire cosa , nella vita di tutti i giorni, va "contro" al tuo modo di essere... se ci sono cose che devi fare ma non senti "tue" (lavoro a parte ovviamente...)... se ti senti costretto in situazioni che ti imbrigliano... o se sei insoddisfatto di qualche aspetto della tua vita... si è sempre in tempo a cambiare prospettiva, nel caso.... e a dare a se stessi una possibilità... ovviamente questi sono solo spunti di riflessione... : ) ognuno ha il suo percorso, e i suoi trascorsi...
Le cose che non mi soddisfano ci sono, esistono, ma chi di noi può definirsi totalmente soddisfatto? Con quante situazioni dalle quali vorremmo fuggire, siamo invece costretti nostro malgrado a convivere? Quante cose vorremmo cambiare di noi e della nostra vita, eppure ce le dobbiamo tenere?
L'insoddisfazione è una caratteristica comune dell'uomo "medio" moderno. Chi più, chi meno, siamo tutti insoddisfatti.

Ragion per cui, non so quanto mi possa servire riflettere su me stesso, o se invece mi possa essere più utile comprendere alcuni aspetti tecnici del volo. Ad esempio quel rumore fortissimo che ho sentito quando stavamo per atterrare non immaginavo fosse l'apertura dei carrelli, ma credevo fosse una qualche anomalia. Se avessi saputo che faceva parte delle procedure standard di atterraggio, magari non mi sarei preso così di paura...
Anche il concetto di "caduta controllata" che mi è stato utile. Non ci avevo pensato. Per atterrare bisogna in qualche modo cadere, anche se la rapidità della manovra e la forte accelerazione che sento, mi fanno pensare che sia una caduta fuori controllo...l'inizio della fine appunto!



Più in generale, questa spinta a auto-psicoanalizzarsi che vedo arrivare da più parti, a caccia di qualche tarlo del passato che attanaglia la mia mente, a caccia di problemi nella mia vita, non so quanto sia realmente utile.
Se la paura di volare fosse strettamente legata alla nostra felicità, dovremmo vedere orde di persone che frignano e non vogliono più salire sull'aereo perchè hanno appena perso il lavoro, perchè non riescono a pagare il mutuo, o perchè hanno una psycho rompiscatole per moglie.
E invece, stranamente, anche chi è stato licenziato, anche chi è disoccupato da anni, anche chi ha una psycho borderline come consorte, sale sugli aerei...

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da noflyzone » 27 giugno 2018, 13:35

francescoSC ha scritto: Ti prego di non prenderla come un intervento stile "bulldozer", non ho assolutamente nulla contro di te, cerco solo di farti razionalizzare l'approccio su questo punto.
Continui a commettere il gravissimo errore di voler giudicare un qualcosa di cui sei totalmente a digiuno. Il volo, il pilotaggio è un qualcosa di talmente tanto complesso e sofisticato che non è alla portata di molti.
Io per esempio, sono un assoluto profane da questo punto di vista, se volessi anche provare a spiegare un decimo delle dinamiche di volo farei sicuramente delle figuracce barbine. Questo fa di me un ignorante, non nel senso dispregiativo del termine, ma nel senso di non avere un minimo di conoscenza in questo ambito. E lo stesso vale per te.

Ora, se mentre sto parcheggiando in retromarcia, tolgo la retro, metto la prima, vado avanti, mi fermo, metto di nuovo la retro ed entro, cosa mi viene da pensare? Che forse ho fatto la manovra troppo stretta....
Allo stesso modo, se sto scendendo, improvvisamente do gas a manetta, riprendo quota, e poi riscendo nuovamente, penso che forse qualcosa non andava in quell'atterraggio e che eravamo scesi troppo di quota.


No, no e no! Non puoi minimamente paragonare le due cose! Perchè non puoi assolutamente nè pallidamente conoscere le procedure di atterraggio! Ogni atterraggio non è uguale all'altro, possono esserci millemila fattori che ne condizionano l'esecuzione e I piloti adeguano le loro manovre alle varie condizioni (climatiche, le richieste della torre di controllo, ecc). Quello che "presuntuosamente" "ai tuoi occhi" era un errore, in realtà non lo era! I tuoi occhi NON SONO preparati a giudicare!
Mi dispiace insistere su questo punto ma ci sono dei livelli di preparazione nelle varie professioni che non possono essere questionati da chi NON è preparato!

Questioneresti un relatore cinese per come parla la sua lingua?
Pretenderesti di spiegare ad un macellaio qual'è l'altezza giusta per tagliare una fiorentina?
Interverresti su un chirurgo che ti sta operando un ginocchio perchè secondo te sta facendo male la sutura?
Diresti a Cannavacciuolo che sta sbagliando la ricetta per cucinare il risotto "all'onda"?
Giudicheresti la prestazione di un giocatore di Kabaddi? (cerca questo sport su google e fatti due risate)

Certo, qualsiasi professionista può sbagliare, ma in campo aeronautico c'è una preparazione, una meticolosità, una ridondanza, una profondità di controllo che non esiste in nessun altro campo, nè nel tuo (dove puoi sbagliare a digitare una quantità di un ordine del cliente e pazienza) nè nel mio (dove posso sbagliare nel comunicare lo stato di una transazione ad un cliente e pazienza).
Questo è dimostrato statisticamente e dai numeri non si può scappare.!

Rispondo a te, e rispondo per esteso ad altri che hanno obiettato al mio colorito termine.

Sembra che il problema princiapale sia zittire un pincopallo qualunque che osa affermare che la manovra di atterraggio sia stata troppo brusca, o errata ai suoi occhi inesperti, e non fornirgli dei mezzi per comprendere passo passo alcuni aspetti tecnici del volo che ignora.
Quasi si sia commesso reato di lesa maestà nei confronti del pilota, e quindi il nodo focale sia difendere la sua professionalità e la sua competenza. Riabilitarlo.


La paura di volare fa parte delle cosiddette "fobie specifiche", cioè quelle fobie che sono attivate da una specifica situazione/luogo/oggetto/animale e non si risolvono certo col buon umore o col sorriso.
Diresti mai a una persona che è scampata a un attacco di un grizzly e a cui viene tachicardia e sudorazione all'idea di tornare nei boschi, che deve guardarsi dentro e vedere se è in qualche modo insoddisfatto della sua vita?
O ad uno che ha paura di rimanere bloccato in un ascensore, o che ha il terrore degli insetti, che il suo problema risiede nella percezione che ha di sè e della realtà?
Chi soffre di una fobia specifica non è nè matto, nè depresso, nè psicotico, nè accusa tutti quei sintomi assurdi (paura di impazzire, paura di perdere il controllo, paura di essere giudicato negativamente, ecc...) che si leggono in quei covi di matti che sono i forum di psicologia.
E' semplicemente una persona normale, con una vita normale, un lavoro normale, un giro di amicizie e amori normale, che però ha una paura matta di morire, o di essere attaccato da un insetto o di restare chiuso dentro un ambiente dal quale è impossibile fuggire.

Un mio vecchio amico aveva una paura matta dei piccioni, appena se ne avvicinava uno scappava! Era triste? Era insoddisfatto della sua vita? Aveva problemi particolari? Nulla di tutto questo. Era un ragazzo alto quasi quanto me, brillante, con una bella famiglia alle spalle, tanti amici, felicemente fidanzato, solare, spigliato, eppure.......

Ora, il fatto che io possa definire "cappellata" una determinata manovra, non origina dalla mia presunzione di giudicare l'operato tecnico del pilota, ma dalla mia paura di restarci secco...ho pensato a una anomalia. Come ho avuto paura di restarci secco quando ho sentito quel forte rumore pochi metri prima di atterrare e che non sapevo a cosa fosse dovuto, o quando l'aereo virava.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da tartan » 27 giugno 2018, 13:47

tartan ha scritto:Il tuo ultimo intervento, non quello in risposta al mio intervento ma quello prima, mi comincia a piacicchiare. c***o, una reazione umana! Ti rispondo seriamente: il mio lavoro è stato per decenni lo studio di una possibile piantata di un motore o anche di un successiva piantata di un secondo motore per gli aerei con più di due motori, quindi tre o quattro, per tutto il volo a partire dal momento del "rilascio freni", così si dice in gergo l'inizio del decollo. L'aereo non parte se il peso non gli consente di decollare con un motore che si ferma proprio a metà pista circa, perciò l'aereo è perfettamente in grado di proseguire il decollo, andare in volo e rimenerci per tutto il tempo che il pilota decide di tenercelo per poi tornare indietro oppure anche proseguire per un altro aeroporto. Questo per tutti gli aerei, compresi i bimotori. NON SI PARTE SE NON SI VOLA CON UN MOTORE IN MENO!
Una volta che si è partiti senza che il motore si fermi, allora comincia la possibilità che quello str**zo si fermi proprio sopra le alpi, oppure sopra le ande oppure in mezzo al mare ecc ecc e allora il volo non prosegue se non si è sicuri di arrivare oppure si ferma al primo aeroporto previsto e considerato già prima della partenza, cioè, non parte se oltre ad essere sicuri che può volare con un motore in meno, non si è sicuri che possa trovare un aeroporto capace di contenerlo. Ma non basta, prima di partire si considera anche l'aeroporto di destinazione e il peso di decollo dovrà consentire l'atterraggio ed una eventuale riattaccata anche sull'aeoporto finale e se questo non è possibile assicurarlo o non si parte o si decide un rinvio o si sbarcano passeggeri e/o merci ecc ecc, il tutto prima di partire. Queste sono le basi, è chiaro che al momento il tutto è già stato pianificato e restano solo alcuni piccoli dettagli da chiarire in poco tempo, ma il tutto è già stato studiato e garantito da tempo, con solo alcune verifiche da fare poco prima della partenza. Questo in soldoni perchè il lavoro preventivo del tutto inizia dal momento che si decide di acquistare un aereo e prosegue per tutta la vita dello stesso.
Il servizio a bordo, il cinema, il telefono, il posto a bordo, le hostesse bone o meno, la pubblicità e tutto il resto sono solo le quinte del teatro, non hanno niente a che vedere con la recita, a parte la qualificazione professionale degli assistenti al volo al limite della laurea in infermieristica (al limite nel senso che non hanno niente a che vedere con un infermiere professionale ma ci si avvicinano).
Ti basta?
Hai letto questo mio intervento tecnico? Alla fine c'è una domanda alla quale non hai risposto. Ti servono altri interventi tecnici? Falli e ti sarà risposto. Poi dai i tuoi giudizi, solo poi non supponendo che ecc ecc. Tu sei il primo che dice nel suo ultimo intervento che ti serve maggiore conoscenza tecnica e allora domanda, domanda e domanda e non ti stupire se un tuo commento fatto senza basi tecniche possa essere male interpretato.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da flyingbrandon » 27 giugno 2018, 13:48

noflyzone ha scritto: Le cose che non mi soddisfano ci sono, esistono, ma chi di noi può definirsi totalmente soddisfatto? Con quante situazioni dalle quali vorremmo fuggire, siamo invece costretti nostro malgrado a convivere? Quante cose vorremmo cambiare di noi e della nostra vita, eppure ce le dobbiamo tenere?
L'insoddisfazione è una caratteristica comune dell'uomo "medio" moderno. Chi più, chi meno, siamo tutti insoddisfatti.
Non è perché tu senti questo significhi che è così. Io sono pienamente soddisfatto...lo sono stato anche quando ero nella m***a. L’insoddisfazione di una situazione mi porta al cambiamento. Io non convivo con ha situazione che non voglio vivere...se lo faccio so che ho scelto di farlo. Quindi , a quel punto, ho scelto di viverla , sebbene non sia per me il massimo. Non ti devi tenere proprio niente se non lo vuoi fare...e l’insoddisfazione è comune nell’uomo medio moderno, perché attribuisce continuamente i fattori “negativi” della propria esistenza agli altri....alle situazioni...a tutta una serie di cose per cui può dirsi “ok non ci posso fare niente”. L’uomo medio è insoddisfatto perché vorrebbe una vita con assenza di problemi...perché non ha capito che è proprio il problema che ti permette di mettere in moto le tue capacità di crescita/soluzione. C’era una bellissima storia “zen” (o Sufi o Tradizional Popolare) di un contadino che si era inca**ato con Dio perché continuava a mettere condizioni meteo avverse che rovinavano il raccolto tanto faticosamente lavorato. Allora Dio gli disse....Ok....fai tu. Con questo nuovo potere in contadino mise il tempo “giusto”...la giusta quantità di pioggia....non troppo forte...poco vento...insomma l’ideale per far crescere i suoi frutti. Dopo la raccolta, tutto soddisfatto, assaggia uno dei suoi frutti....non sapeva di un c***o. Che poi è un po’ ciò che intercorre tra un frutto in serra e, magari, quello un po’ ammaccato del tuo orto che, commercialmente non è appetibile. Quindi il problema non è che una cosa non ti piaccia, o ti infastidisca....ma come reagisci tu a quella cosa. I muscoli crescono o diventano più forti per “reagire allo stress fisico” a cui li sottoponi. Le tue sinapsi creano nuovi percorsi laddove denotano una difficoltà a raggiungere lo scopo. La felicità , come stato dell’anima, non è solo il momento di estasi materiale, temporaneo, per l’assenza di ogni problema...ma la consapevolezza di poter affrontare tutto ciò che ti ritrovi davanti. Il problema non è più insoddisfazione...anzi...

noflyzone ha scritto: Ragion per cui, non so quanto mi possa servire riflettere su me stesso, o se invece mi possa essere più utile comprendere alcuni aspetti tecnici del volo. Ad esempio quel rumore fortissimo che ho sentito quando stavamo per atterrare non immaginavo fosse l'apertura dei carrelli, ma credevo fosse una qualche anomalia. Se avessi saputo che faceva parte delle procedure standard di atterraggio, magari non mi sarei preso così di paura...
Ma tu non capisci che sei lì in uno stato per cui qualsiasi cosa rappresenta un interruttore per far sfogo ai tuoi pensieri...che ci sarebbero comunque. Tu conosci il rumore di un carrello che si apre male? Tu, ora come prima, NON SEI IN GRADO DI DECIFRARE NIENTE....ma continui a voler cercare le prove. Vedi che nonostante chiunque ti dica “da lì non sai nulla...” tu spieghi il perché sia legittimo pensare ad un altro cappella....legittimo cagarsi in mano per quel rumore...e così via...
noflyzone ha scritto: Più in generale, questa spinta a auto-psicoanalizzarsi che vedo arrivare da più parti, a caccia di qualche tarlo del passato che attanaglia la mia mente, a caccia di problemi nella mia vita, non so quanto sia realmente utile.
Ok...questo si è capito...e, dal mio punto di vista si vedono i risultati. Dal tuo punto di vista invece...come mai avendo vissuto con i tuoi concetto di ciò che è utile e ciò che non lo è ti ritrovi così?

noflyzone ha scritto: Se la paura di volare fosse strettamente legata alla nostra felicità, dovremmo vedere orde di persone che frignano e non vogliono più salire sull'aereo perchè hanno appena perso il lavoro, perchè non riescono a pagare il mutuo, o perchè hanno una psycho rompiscatole per moglie.
E invece, stranamente, anche chi è stato licenziato, anche chi è disoccupato da anni, anche chi ha una psycho borderline come consorte, sale sugli aerei...
Come ti avevo già chiesto, e non avevi infatti riposto, come puoi giudicare tu il grado di soddisfazione/insoddisfazione o di realizzazione personale di un’ altra persona? Te lo dico io....non puoi. Chi ha mai detto qua che sei sei triste hai paura di volare e se sei felice no? Che c’entra? Non è comunque un esempio calzante se dipendesse dall’umore, perché magari tu la rifletti sull’aereo, un altro sulla rotonda dopo tre svolte a destra. Vedi...il punto è Che vuoi convincere me (noi) che non abbiamo capito un c***o sulla paura di volare....peccato che la statistica sia più dalla nostra...fattene una ragione... :mrgreen: onestamente ne ho anche una personale...per gioco...che riguarda il capire se ,dopo i primi o a volte il primo, messaggio riesce a volare...chi riesce ma rimane legato ad una certa “apprensione scaramantica” e di chi se ne libera...e nonostante non possa fornirti una prova scientifica a riguardo....direi che ho una precisione impressionante... 8)
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da flyingbrandon » 27 giugno 2018, 14:07

noflyzone ha scritto:

Rispondo a te, e rispondo per esteso ad altri che hanno obiettato al mio colorito termine.

Sembra che il problema princiapale sia zittire un pincopallo qualunque che osa affermare che la manovra di atterraggio sia stata troppo brusca, o errata ai suoi occhi inesperti, e non fornirgli dei mezzi per comprendere passo passo alcuni aspetti tecnici del volo che ignora.
Quasi si sia commesso reato di lesa maestà nei confronti del pilota, e quindi il nodo focale sia difendere la sua professionalità e la sua competenza. Riabilitarlo.
No...il mio obbiettivo non è affatto il difendere l’operato di un pilota da un giudizio di una persona qualsiasi....ma sottolineare di quanto tu possa “osare” , in termini di attribuzione dei tuoi problemi, pur di non prendere coscienza di ciò che è....cioè tu stesso. E arrivi a farlo perfino giudicando l’operato di una persona preparata non solo nell’ignoranza più totale dell’argomento Ma da una posizione (sedile passeggero) per cui anche una persona esperta del settore non avrebbe potuto. Il fatto che ti venga d’istinto di fare questo piuttosto che dirti “che pirla mi sono cagato per niente” è significativo...magari non ai tuoi occhi ma è significativo.
noflyzone ha scritto: La paura di volare fa parte delle cosiddette "fobie specifiche", cioè quelle fobie che sono attivate da una specifica situazione/luogo/oggetto/animale e non si risolvono certo col buon umore o col sorriso.
Diresti mai a una persona che è scampata a un attacco di un grizzly e a cui viene tachicardia e sudorazione all'idea di tornare nei boschi, che deve guardarsi dentro e vedere se è in qualche modo insoddisfatto della sua vita?
Esempio non calzante. Tu sei mai caduto con un aereo e sei scampato all’incidente? La tua è una reazione Post Traumatica?
noflyzone ha scritto: O ad uno che ha paura di rimanere bloccato in un ascensore, o che ha il terrore degli insetti, che il suo problema risiede nella percezione che ha di sè e della realtà?
Certo...la claustrofobia ha molto a che vedere con la percezione che hai della realtà.
noflyzone ha scritto: Chi soffre di una fobia specifica non è nè matto, nè depresso, nè psicotico, nè accusa tutti quei sintomi assurdi (paura di impazzire, paura di perdere il controllo, paura di essere giudicato negativamente, ecc...) che si leggono in quei covi di matti che sono i forum di psicologia.
Chi ha parlato di persone matte, depresse o psicotiche qua?
noflyzone ha scritto:
E' semplicemente una persona normale, con una vita normale, un lavoro normale, un giro di amicizie e amori normale, che però ha una paura matta di morire, o di essere attaccato da un insetto o di restare chiuso dentro un ambiente dal quale è impossibile fuggire.
A parte che bisognerebbe definire una persona “normale”...ma non è normale vivere una situazione “normale” con una paura fottuta...e il “perché” ciò accada...è proprio da indagare da un punto di vista psicologico, di capacità di sapersi relazionare con le emozioni...capire ciò che quel “problema” è per noi...
noflyzone ha scritto: Un mio vecchio amico aveva una paura matta dei piccioni, appena se ne avvicinava uno scappava! Era triste? Era insoddisfatto della sua vita? Aveva problemi particolari? Nulla di tutto questo. Era un ragazzo alto quasi quanto me, brillante, con una bella famiglia alle spalle, tanti amici, felicemente fidanzato, solare, spigliato, eppure.......

Lo stato d’umore Del momento non ha niente a che vedere con la genesi. Ma continui a non cogliere...come continui a giudicare i grado di soddisfazione, di bellezza della famiglia bla bla Buru Buru...degli altri. Tra le altre cose il “percepito” non è necessariamente correlato all’oggettività di cosa stai considerando perché riguarda la componente soggettiva di come interpreti. Proprio per questo a parità di volo io mi sono divertito e tu stai male 24 ore...l’oggetto è lo stesso...il significato NO.
noflyzone ha scritto:
Ora, il fatto che io possa definire "cappellata" una determinata manovra, non origina dalla mia presunzione di giudicare l'operato tecnico del pilota, ma dalla mia paura di restarci secco...ho pensato a una anomalia. Come ho avuto paura di restarci secco quando ho sentito quel forte rumore pochi metri prima di atterrare e che non sapevo a cosa fosse dovuto, o quando l'aereo virava.
Si è attribuisci quella paura alla cappellata. A noi è chiarissimo....a te non troppo vedo...ed è proprio ciò che pensi che dipende da quei fattori che ti sto dicendo dal primo post....
Ciao!
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Exence
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 27 giugno 2018, 14:11

noflyzone ha scritto:
Exence ha scritto: A volte basta guardarsi dentro, non servono percorsi di psicoterapia... prenditi del tempo per te stesso per capire cosa , nella vita di tutti i giorni, va "contro" al tuo modo di essere... se ci sono cose che devi fare ma non senti "tue" (lavoro a parte ovviamente...)... se ti senti costretto in situazioni che ti imbrigliano... o se sei insoddisfatto di qualche aspetto della tua vita... si è sempre in tempo a cambiare prospettiva, nel caso.... e a dare a se stessi una possibilità... ovviamente questi sono solo spunti di riflessione... : ) ognuno ha il suo percorso, e i suoi trascorsi...
Le cose che non mi soddisfano ci sono, esistono, ma chi di noi può definirsi totalmente soddisfatto? Con quante situazioni dalle quali vorremmo fuggire, siamo invece costretti nostro malgrado a convivere? Quante cose vorremmo cambiare di noi e della nostra vita, eppure ce le dobbiamo tenere?
L'insoddisfazione è una caratteristica comune dell'uomo "medio" moderno. Chi più, chi meno, siamo tutti insoddisfatti.

Ragion per cui, non so quanto mi possa servire riflettere su me stesso, o se invece mi possa essere più utile comprendere alcuni aspetti tecnici del volo. Ad esempio quel rumore fortissimo che ho sentito quando stavamo per atterrare non immaginavo fosse l'apertura dei carrelli, ma credevo fosse una qualche anomalia. Se avessi saputo che faceva parte delle procedure standard di atterraggio, magari non mi sarei preso così di paura...
Anche il concetto di "caduta controllata" che mi è stato utile. Non ci avevo pensato. Per atterrare bisogna in qualche modo cadere, anche se la rapidità della manovra e la forte accelerazione che sento, mi fanno pensare che sia una caduta fuori controllo...l'inizio della fine appunto!



Più in generale, questa spinta a auto-psicoanalizzarsi che vedo arrivare da più parti, a caccia di qualche tarlo del passato che attanaglia la mia mente, a caccia di problemi nella mia vita, non so quanto sia realmente utile.
Se la paura di volare fosse strettamente legata alla nostra felicità, dovremmo vedere orde di persone che frignano e non vogliono più salire sull'aereo perchè hanno appena perso il lavoro, perchè non riescono a pagare il mutuo, o perchè hanno una psycho rompiscatole per moglie.
E invece, stranamente, anche chi è stato licenziato, anche chi è disoccupato da anni, anche chi ha una psycho borderline come consorte, sale sugli aerei..
E' semplicemente una persona normale, con una vita normale, un lavoro normale, un giro di amicizie e amori normale, che però ha una paura matta di morire, o di essere attaccato da un insetto o di restare chiuso dentro un ambiente dal quale è impossibile fuggire.

.
Ciao nofly... cerco di rispondere a tutto... devo dire che per il modo in cui ti poni e dalle cose che scrivi mi ricordi tantissimo il modo di ragionare del mio ex fidanzato... l'unica differenza è che lui non si sentiva insoddisfatto e non aveva paura dell'aereo, perchè era convinto che , in ccaso di pericolo, sarebbe riuscito lui stesso a portare l'aereo a terra, dato che che si riteneva in gfrado di pilotare dopo aver visto dei tutorial su youtube :lol: ...
Dici che l'insoddisfazione è tipica dell'"uomo medio"... beh io non mi ritengo insoddisfatta... tu ti senti un "uomo medio"? Uno dei tanti, in mezzo alla massa? Il "Mister NiceGuy" della porta accanto? Abbiamo tutti situazioni che a volte non ci piacciono e abbiamo anche il potere di uscirne, di cambiarle, ma finchè non fai qualcosa che non hai mai fatto prima, non avrai mai dei risultati che non hai mai conseguito prima...
Riflettere su noi stessi serve sempre, indipendentemente dal volo, e questo non vuol dire sentirsi dei casi umani ... o farsi seghe mentali,.. la felicità è un concetto relativo...quello che per te può essere bello e normale, per altri può essere un inferno...
Tornando alla parola "normale", torno sul discorso di quel mio ex di cui sopra... che mi diceva "ti amo quando sei normale"... ecco, non normale nel senso me stessa... normale secondo il suo modo di vedere la vita, gli atteggiamenti e in sintesi quando mi comportavo come voleva lui. E' stata una delle cose più agghiaccianti che mi siano mai state dette....
Ti faccio questo esempio, di due persone:
- Persona A ha un buon lavoro, con soddisfazioni adeguate a quello che fa, si dedica alla casa, fa parecchi viaggi all'anno, sta per sposarsi e acquistare casa, non ha problemi economici né altro, non ha apparentemente preoccupazioni
- Persona B ha un lavoro di responsabilità , senza particolari gratificazioni economiche però, e con grandi incazzature lavorative , viaggia poco perchè ha qualche spesa extra che non permette di fare grandi vacanze, è una persona sola, sebbene innamorata, e ha poco tempo libero perchè oltre a lavorare studia anche.
Quale delle due persone ha paura dell'aereo secondo te, alla luce di tutti i ragionamenti che abbiamo fatto?
Dopo che mi avrai risposto ti spiego altre due cose ;)
Riguardo al fatto che vuoi conoscere come funziona un aereo, riusciresti davvero a capirlo? Che percorso di studi hai fatto, per curiosità?
ciao :)
Ultima modifica di Exence il 27 giugno 2018, 14:54, modificato 2 volte in totale.
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Giutreas
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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Giutreas » 27 giugno 2018, 14:36

Ciao a tutti. Ho letto attentamente tutti i messaggi postati in questi giorni.
Vorrei partire dal post in cui NoFlyZone affermava di correre quasi a 200 km/h in autostrada. Non ho parole per manifestarti il mio sdegno senza essere bannato. Non correre in auto e rispetta i limiti, è maledettamente pericoloso per te e per gli altri il modo di guidare che hai descritto!
Poi un aspetto che volevo affrontare è la vertigine che ti ha assalito quando eri a letto girato su un lato, quello che ti è avvenuto potrebbe non essere causato dall'ansia, ma un otorinolaringoiatra potrebbe fugare ogni dubbio. Certo è che gli attacchi di panico causano una sensazione di giramento di testa, lo so perché mi è capitato. Anche la vertigine che hai descritto tu a letto ho sperimentato e ci sono dei medici che con un'apposita manovra la fanno passare.
Ti dovresti affidare un po' più agli altri secondo me (piloti, medici, ecc..) e scardinare tutte le tue convinzioni, altrimenti non ne esci più. E non andare più su mypersonaltrainer, questi qui hanno rovinato l'umanità.
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da francescoSC » 27 giugno 2018, 15:35

noflyzone ha scritto: La paura di volare fa parte delle cosiddette "fobie specifiche", cioè quelle fobie che sono attivate da una specifica situazione/luogo/oggetto/animale e non si risolvono certo col buon umore o col sorriso.
Diresti mai a una persona che è scampata a un attacco di un grizzly e a cui viene tachicardia e sudorazione all'idea di tornare nei boschi, che deve guardarsi dentro e vedere se è in qualche modo insoddisfatto della sua vita?
E niente, in queste poche righe è riassunto il nodo focale del "busillis".
Paragoni un evento drammatico e pericolosissimo relativo a una persona che è stata OGGETTIVAMENTE in pericolo di vita (un attacco di Grizzly) ad un accadimento (il tuo) dove OGGETTIVAMENTE NON SEI MAI STATO in pericolo di vita (una manovra in aereo, da te interpretata come "fallace" sulla base del NULLA).
C'è un bug nel ragionamento stesso.

Ora, il fatto che io possa definire "cappellata" una determinata manovra, non origina dalla mia presunzione di giudicare l'operato tecnico del pilota, ma dalla mia paura di restarci secco...ho pensato a una anomalia. Come ho avuto paura di restarci secco quando ho sentito quel forte rumore pochi metri prima di atterrare e che non sapevo a cosa fosse dovuto, o quando l'aereo virava.
E perchè, dopo che ti è stato spiegato a cosa "fosse dovuto" non la metti via ma continui tutt'ora (non dico al momento del "problema" ma tutt'ora) a pensare di essere stato vicono a lasciarci le penne?

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da francescoSC » 27 giugno 2018, 15:40

Giutreas ha scritto:Ciao a tutti. Ho letto attentamente tutti i messaggi postati in questi giorni.
Vorrei partire dal post in cui NoFlyZone affermava di correre quasi a 200 km/h in autostrada.
Ecco, approfitto di questo intervento di Giutreas per rispondere ancora a Noflyzone.

Hai detto che "hai paura di restarci secco"... bene ti assicuro che nella situazione sopra descritta (200 kmh in autostrada) sei stato OGGETTIVAMENTE in pericolo di vita e hai "rischiato di restarci secco".

Il ragionamento fallace è:

In Aereo ----> rumore strano / variazione strana di quota = sto sicuramente per morire
In Auto ----> 200kmh ----> va tutto bene = non morirò sicuramente

Il tuo malessere deriva dalla convinzione errata di pensare, nella seconda opzione, di avere il controllo sul veicolo ma in realtà non è così perchè basta una buca, una gomma che esplode, una manovra errata di un conducente che sta davanti a te, un sasso, un qualsiasi cosa e puff non ci sei più.

Oddio, adesso non è che voglio farti venire anche la fobia della guida, ci mancherebbe :mrgreen:

Ma il percorso secondo me corretto per uscire da questo stallo è quello di rivedere "umilmente" certe tue convinzioni e provare a fidarti del "professionista" che sta in cockpit e che è estremamente preparato per portare le tue (e le sue) chiappe a casa dopo il volo stesso.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da PIMPI » 27 giugno 2018, 16:10

Exence ha scritto: Tornando alla parola "normale", torno sul discorso di quel mio ex di cui sopra... che mi diceva "ti amo quando sei normale"... ecco, non normale nel senso me stessa... normale secondo il suo modo di vedere la vita, gli atteggiamenti e in sintesi quando mi comportavo come voleva lui. E' stata una delle cose più agghiaccianti che mi siano mai state dette....
Bene!..possiamo fare incontrare i nostri ex, farebbero un bel duo!
Mamma mia...ma come si può dire una cosa del genere?
Vengo cazziata dal mio psico perchè secondo lui non ho una buona autostima, ma...troppe volte mi pare accada il contrario..!

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da MD82_Lover » 27 giugno 2018, 16:16

noflyzone ha scritto:
Rispondo a te, e rispondo per esteso ad altri che hanno obiettato al mio colorito termine.

Sembra che il problema princiapale sia zittire un pincopallo qualunque che osa affermare che la manovra di atterraggio sia stata troppo brusca, o errata ai suoi occhi inesperti, e non fornirgli dei mezzi per comprendere passo passo alcuni aspetti tecnici del volo che ignora.
Quasi si sia commesso reato di lesa maestà nei confronti del pilota, e quindi il nodo focale sia difendere la sua professionalità e la sua competenza. Riabilitarlo.


La paura di volare fa parte delle cosiddette "fobie specifiche", cioè quelle fobie che sono attivate da una specifica situazione/luogo/oggetto/animale e non si risolvono certo col buon umore o col sorriso.
Diresti mai a una persona che è scampata a un attacco di un grizzly e a cui viene tachicardia e sudorazione all'idea di tornare nei boschi, che deve guardarsi dentro e vedere se è in qualche modo insoddisfatto della sua vita?
O ad uno che ha paura di rimanere bloccato in un ascensore, o che ha il terrore degli insetti, che il suo problema risiede nella percezione che ha di sè e della realtà?
Chi soffre di una fobia specifica non è nè matto, nè depresso, nè psicotico, nè accusa tutti quei sintomi assurdi (paura di impazzire, paura di perdere il controllo, paura di essere giudicato negativamente, ecc...) che si leggono in quei covi di matti che sono i forum di psicologia.
E' semplicemente una persona normale, con una vita normale, un lavoro normale, un giro di amicizie e amori normale, che però ha una paura matta di morire, o di essere attaccato da un insetto o di restare chiuso dentro un ambiente dal quale è impossibile fuggire.

Un mio vecchio amico aveva una paura matta dei piccioni, appena se ne avvicinava uno scappava! Era triste? Era insoddisfatto della sua vita? Aveva problemi particolari? Nulla di tutto questo. Era un ragazzo alto quasi quanto me, brillante, con una bella famiglia alle spalle, tanti amici, felicemente fidanzato, solare, spigliato, eppure.......

Ora, il fatto che io possa definire "cappellata" una determinata manovra, non origina dalla mia presunzione di giudicare l'operato tecnico del pilota, ma dalla mia paura di restarci secco...ho pensato a una anomalia. Come ho avuto paura di restarci secco quando ho sentito quel forte rumore pochi metri prima di atterrare e che non sapevo a cosa fosse dovuto, o quando l'aereo virava.
Ma tu ti rileggi ogni tanto per vedere cosa scrivi?
Nessuno ti ha zittito. Ti è stato spiegato solo perchè, tra quello che tu pensi e ciò che di fatto è accaduto, ci possono essere delle discrepanze.
I mezzi per comprenderlo ti sono stati forniti. Tra l'altro non credo che un professionista abbia bisogno del riconoscimento della propria professionalità e competenza, a maggior ragione se il riconoscimento proviene da persone che non hanno gli strumenti per operare questo riconoscimento.
Paura di volare è paura di volare. Se hai paura di qualcosa la percezione di questo qualcosa non può essere pulita, per forza di cose.
Se poi non accetti che qualcosa ti faccia paura anche solo senza un apparente motivo, evidente che ci sia la ricerca di motivazioni esterne che la giustifichino.
Sei in continuo paragone, non si capisce bene con chi e perchè.
Quello è più felice, quello ha la fobia del piccione, chi non è infelice?, se hai una fobia non sei pazzo però i forum di psicologia sono un covo di matti...scusa ma mi viene da ridere...
Vuoi risposte tecniche? Allora fai domande su aspetti tecnici e, nel frattempo, magari non sparare cagate se non sai, perchè così ti avvicini sempre di più all'uomo "medio".
Se sei preoccupato per le vertigini, chiedi al tuo medico che ti faccia una impegnativa per visita ORL in
priorità B (non sei urgentissimo no? :mrgreen: ) così almeno un dubbio te lo levi, sperando che nel frattempo non te ne vengano degli altri (il medico sarà abbastanza preparato/professionale o anche questo starà cappellando?)
Non ti devi nè psicoanalizzare nè farti psicanalizzare. Si parla e ognuno porta il suo.
Diciamo che da come scrivi si capisce che non hai troppa voglia di mettere in discussione ciò di cui sei certo. Lo troverei anche un atteggiamento apprezzabile se ciò di cui sei certo ti facilitasse le cose, in realtà non sembra essere così quindi magari stare più "aperto" o "possibilista" magari potrebbe spingerti a riconsiderare punti di vista in un'ottica di semplificazione/miglioramento, ma per te, mica per noi. Anche dire che i forum di psicologia sono dei covi di matti è un pò una ca***ta. Come ovunque ci possono essere quelli che tu chiami pazzi, così come persone che semplicemente sono incuriosite da certi argomenti e desiderano approfondire o chiacchierare su quell'argomento. Capisci in che modo pensi? La cosa che trovo pessima è che non solo pensi, ma anche giudichi. Che già giudicare di per se è un'attività del tutto evitabile ma farlo senza cognizione di causa per me è un comportamento veramente inammissibile.
Viaggi a scatole chiuse. Hai già le definizioni per tutto. Paletti che non muoverai.
Però entri qui come in una macelleria, solo che anzichè chiedere due etti di quello che ti pare, chiedi la soluzione rapida al tuo problema.
A questo punto due sono le cose. O hai sbagliato posto o devi chiedere altro.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da PIMPI » 27 giugno 2018, 16:16

Nofly, ti hanno già risposto gli altri..non faccio doppioni..
La cosa che mi sento di dirti è che se siamo qui significa che è scattata dentro di noi la sensazione di avere un problema..e di non considerare "normale" il fatto di avere paura di volare..
Direi di tornare a quella sensazione e di avere l'umiltà di dirci "dipende da me"..non da quanto è bravo il pilota, non dalla persona con cui viaggi, ecc..ma da noi..
Senza presunzione..tutto qui..e lavorarci, dando un po' di credito a chi abbiamo intorno.

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Re: Paura di volare (originalità portami via!)

Messaggio da Exence » 27 giugno 2018, 17:03

PIMPI ha scritto:
Exence ha scritto: Tornando alla parola "normale", torno sul discorso di quel mio ex di cui sopra... che mi diceva "ti amo quando sei normale"... ecco, non normale nel senso me stessa... normale secondo il suo modo di vedere la vita, gli atteggiamenti e in sintesi quando mi comportavo come voleva lui. E' stata una delle cose più agghiaccianti che mi siano mai state dette....
Bene!..possiamo fare incontrare i nostri ex, farebbero un bel duo!
Mamma mia...ma come si può dire una cosa del genere?
Vengo cazziata dal mio psico perchè secondo lui non ho una buona autostima, ma...troppe volte mi pare accada il contrario..!
Mah diciamo che le sue esternazioni non hanno mai minato la mia autostima ... mi hanno semplicemente portata a rompermi i co****ni di lui ... ;)
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