flyingbrandon ha scritto:
L’impressione, e la tua passata ipocondria sembra confermarla, è che quando qualcosa non va stai male
....Hai mai considerato che puoi provare a stare male senza cambiare idea?
La prima conclusione pare esatta; sulla seconda,perdonami,non ho capito cosa vuoi chiedermi.
Il resto cosa? Per treno, nave, macchina non guidata da te no...
Per l'ipocondria,l'agorafobia e altre cosette che mi "disturbavano".
All’atto pratico dovresti decidere di provare a volare..Sai gestire l’ansia? Ok...allora gestiscila. Prenota il volo...senza mai avere la benché minima o,Bra di dubbio se farlo o no.
L'ho già fatto,vedremo
Che tu abbia soddisfazione in ciò che fai...va bene. Bisogna vedere se è per scelta o perché ti ci sei trovato e hai tratto il meglio.
Un poco entrambe le cose.Ho deciso in maniera autonoma e "criticabile",ho sfruttato un'occasione secondo un preciso calcolo personale.
Non hai lasciato gli studi perché sei stato male? Il “peccato”...è che tu abbia messo in moto una ribellione che...alla fine...non ti ha spostato da lì. Non c’è necessariamente niente di male in questo...ma bisogna vedere come hai percepito, dal tuo punto di vista, queste scelte.
La risposta al primo interrogativo è "no".
Sulla seconda affermazione posso dire che le scelte le ho percepite non proprio benissimo,ma tutta una serie di vicissitudini,anche sentimentali,mi hanno portato a farle.Ho elaborato le decisioni pensando al futuro a lunga scadenza,solo poi mi sono reso conto che "forse" sarebbe stato meglio vivere più nel presente,ma le scelte erano fatte e tornare indietro l'avrei visto come un'incoerenza.Difficile spiegare in due parole,ma spero di averti dato lo spunto giusto per capire.
flyingbrandon ha scritto: L’idea che però mi sono fatto è che tu sia giunto a questo mancandoti, però, quelle dimostrazioni , spesso necessarie, per costruirsi.
Ho capito cosa intendi,ma posso assicurarti che ciò che sono adesso l'ho voluto io.Si,qualche rimpianto come ho accennato su esiste,ma razionalmente mi rendo conto che se in quei momenti ho fatto delle scelte,è perchè mi sembravano quelle giuste,e mi sta bene così.Ho provato anche la carriera militare,poi non mandata avanti,mi sono fermato nella giungla burocratica ..
Tra l'altro la fobia dell'aereo è quella che è apparsa prima di tutte,e parliamo del 1997 circa,periodo in cui andavo bene all'università,avevo una stanza da solo a 200km da casa,e sovente facevo anche il pendolare,avevo tanti amici attorno e mi divertivo con loro,prendevo la borsa di studio e neanche chiedevo soldi in casa per l'affitto.Lavoravo in officina (familiare) e in campagna (nei nostri terreni,mai per conto terzi) nei periodi estivi,studiavo e avevo già la macchina da molti anni,frutto del mio lavoro.C'è da dire che un aspetto dell'educazione ricevuta riguardava il "Sei responsabile in toto delle tue scelte,se sbagli paghi e la colpa è solo tua".E così ho fatto; oggi non rimpiango di non essere un magistrato,sono sincero.
Per spiegarmi meglio.... Dai tuoi racconti, qua e là, mi sono fatto l’idea che queste “sfide”...che spesso poi sfociano in un periodo in cui si fanno anche un sacco di ca**ate per principio, a te non sia andata come avresti voluto. Gli studi interrotti...il “ritorno” a casa...e, in generale, un scappare dalle proprie paure piuttosto che rischiare una ca***ta o di “stare male”.
Non riesco a definire questa realtà che citi: "scappare dalle proprie paure".Cxxxxte ne ho fatte tante,non ricordo una sola volta in cui sia "scappato" dalle mie paure,tranne quando ho fatto dietrofront di fronte ad un aereo con gli sportelli aperti,pronto ad accogliermi con un fare minaccioso...
Il punto è che , a volte, consci anche di aver esagerato , si può provare una certa soddisfazione nell’essere riusciti ad affermarsi. Io penso che le ca**ate sarebbero evitabili ma, ho sempre pensato, che possano essere necessarie non tanto all’atto pratico, perché sono pur sempre ca**ate, ma da un punto di vista “emotivo”.
Lo penso anche io e l'ho sempre pensato,ne ho fatte tante..
. Bada bene...non sto affermando che tu non abbia vinto delle sfide nelle vita...ma forse non sono state sufficienti o forse non erano le sfide che volevi vincere tu. Una persona non deve fare atti eroici...ma deve mostrarsi capace di coraggio...nelle scelte...o nelle azioni...o nel solo saper gestire le proprie paure...reali o immaginarie che siano.
Qui ti seguo bene."Forse non state sufficienti".
"coraggio nel saper gestire le proprie paure".
Ma perchè dopo averne passate tante,anche brutte,credimi,ed averle superate,non riesco a salire su un aereo? Tutte le altre paure che mi vengono in mente,esclusa quella per i mostruosi e ferocissimi ragni ottipedi,siano pure domestici,ora mi fanno solo ridere..E' questo che non comprendo e che mi attanaglia: un banale,stupidissimo aeroplano,neanche per fare un viaggio interno regionale.Cosa ha l'aeroplano di diverso dagli altri nemici?
In questi anni mi hanno dato mille interpretazioni e duemila consigli,ho qualche amico pilota e controllore,sono persone in gamba e so che ubriaconi in volo non se ne incontrano facilmente come nelle strade...eppure fallisco sempre

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...oppure decidere di prenderei una sfida, l’aereo, e volare. Nel momento in cui decidi di fare questa scelta puoi davvero lavorare su di te per viverla “bene”. Ma se ti lanci in questa sfida con il pensiero sottostante che se stai male non vai....beh allora questa è la cosa peggiore che tu possa fare.
Ciao!
Se penso che devo volare,è vero,sto male,per cui sto fallendo in partenza.Ma tante volte non l'ho pensato affatto di stare male, ma lo sono stato appena intravisto il check in...Forse una ansiolitico mi avrebbe dato quella spintina in più? Ma io non lo prenderò mai.Ora ti chiederai perchè: una questione di princìpi,quello si che lo vedrei come un grande fallimento.