Caso senza speranza

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da tartan » 12 luglio 2018, 12:18

Mi viene così e molto probabilmente è una caxxata. In aereo, una volta chiuse le porte, sei morto rispetto al tuo mondo e nasci in un mondo nuovo che frequenti per il tempo del volo morendo all'atterraggio e rinascendo nel tuo mondo conosciuto. In treno questo non succede perchè nel tuo mondo ci rimani sempre e se vuoi interrompere il tuo viaggio lo puoi fare in qualunque momento, basta tirare il segnale d'allarme, cosa che non puoi fare in aereo.
Lo so, è una chiacchiera da bar, però questo mi viene da dire e lo dico.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 12 luglio 2018, 12:29

tartan ha scritto:in treno basta tirare il segnale d'allarme, cosa che non puoi fare in aereo..
poi però se lo fai ti arrestano... che forse è peggio... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da PIMPI » 12 luglio 2018, 12:32

Dylan666 ha scritto:
Il primo suggerimento di brandonflight lo sto seguendo,lunedi ci dovrebbe essere la partenza,evito pensieri "intrusivi" e vedremo all'ultimo.. :pale:
Se un po' conosco i ragionamenti di Brandon in questa sezione del forum, ti dirà di smettere di pensare alla "via di fuga"..
Tu lunedì parti. punto.
Sennò decidi ora di non partire, ma non ti dai la possibilità della fuga dell'ultimo minuto.
Non è che lunedì ci "dovrebbe essere" la partenza, lunedì la partenza c'è. Da questa decisione irrevocabile cambia tutto.

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 12 luglio 2018, 12:35

tartan ha scritto:Mi viene così e molto probabilmente è una caxxata. In aereo, una volta chiuse le porte, sei morto rispetto al tuo mondo e nasci in un mondo nuovo che frequenti per il tempo del volo morendo all'atterraggio e rinascendo nel tuo mondo conosciuto. In treno questo non succede perchè nel tuo mondo ci rimani sempre e se vuoi interrompere il tuo viaggio lo puoi fare in qualunque momento, basta tirare il segnale d'allarme, cosa che non puoi fare in aereo.
Ma io se il treno è veloce,lo temo quanto l'aereo.Così come se domani mi dicessero di fare un giro su un piper o su una vecchia mongolfiera forse lo farei,a pensarci non mi crea la minima ansia.
Paradossalmente,se domani mi dicessero che hanno inventato un aereo che può viaggiare a 60 km/h a richiesta,prenderei volentieri più quello.So che ha poco senso,ma altrimenti non avrei scritto qui..
PIMPI ha scritto: Se un po' conosco i ragionamenti di Brandon in questa sezione del forum, ti dirà di smettere di pensare alla "via di fuga"..
Tu lunedì parti. punto.
Sennò decidi ora di non partire, ma non ti dai la possibilità della fuga dell'ultimo minuto.
Non è che lunedì ci "dovrebbe essere" la partenza, lunedì la partenza c'è. Da questa decisione irrevocabile cambia tutto.
Eh lo so,sembra facile...ma chi riesce a non pensarci? :help:

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 12 luglio 2018, 12:47

Dylan666 ha scritto:
PIMPI ha scritto: Se un po' conosco i ragionamenti di Brandon in questa sezione del forum, ti dirà di smettere di pensare alla "via di fuga"..
Tu lunedì parti. punto.
Sennò decidi ora di non partire, ma non ti dai la possibilità della fuga dell'ultimo minuto.
Non è che lunedì ci "dovrebbe essere" la partenza, lunedì la partenza c'è. Da questa decisione irrevocabile cambia tutto.
Eh lo so,sembra facile...ma chi riesce a non pensarci? :help:
Intanto da qui a lunedì possono succedere un milione di cose... quindi è inutile che ti preoccupi già di qualcosa che fa parte di un ipotetico futuro che non esiste ancora... ti stai preoccupando di uno scenario che non è reale ma che esiste solo nella tua mente... concentrati su quello che stai facendo adesso, su cosa mangerai a pranzo, ecc ecc ... io ad esempio oggi al lavoro non ho voglia di dare retta a lamentele varie dei colleghi e sto scrivendo a voi ;) ... quando la testa viaggia verso quelle paure riportala al momento attuale, chi ti dice che, nel caso tu lunedì mattina ti trovi effettivamente al gate, non sia rilassato e magari anche emozionato al pensiero di partire? come la tua testa produce sensazioni negative, puoi usarla a tuo vantaggio per produrre sensazioni positive... per trovare del buono in quella situazione... le sfide nella vita, ci tengono vivi... la tua sfida al momento è quel viaggio... poi mentre guardi fuori dal finestrino, sembra di stare fermi alla fine... non percepirai la velocità, cosa che invece sull'alta velocità dei treni si avverte anche da quegli ondeggiamenti fastidiosi... quel giorno prova a metterti uno dei tuoi vestiti preferiti, o pettinati in modo diverso (se hai i capelli :mrgreen: ).... sono piccole cose che aiutano... a mettersi nel giusto stato d'animo :wink:
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 12 luglio 2018, 12:53

Grazie a tutti per il supporto,mi sento un pò meglio ed effettivamente a momenti mi viene da pensare al viaggio come una cosa normale,tipo andare a fare la spesa ecc.Speriamo che duri :mrgreen:
Ora penso ad altro,lunedi mattina si vedrà,comunque la tabella di marcia dice che partirò :evil3:

PS: si i capelli li ho ancora tutti :geek:

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 12 luglio 2018, 12:59

Dylan666 ha scritto:Grazie a tutti per il supporto,mi sento un pò meglio ed effettivamente a momenti mi viene da pensare al viaggio come una cosa normale,tipo andare a fare la spesa ecc.Speriamo che duri :mrgreen:
Ora penso ad altro,lunedi mattina si vedrà,comunque la tabella di marcia dice che partirò :evil3:

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haha grande :D sai quanti uomini ti invidiano in questo momento? ;)
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da tartan » 12 luglio 2018, 13:16

Con il piper sei sempre nel tuo mondo, guardi fuori e sei sempre nei termini spazio temporali usuali. Sei ancora attaccato alla terra, anche se un po più in alto. In mongolfiera ancora meglio, anche se non è vecchia ma nuova di zecca! :D In aereo, una volta chiusi i portelloni, sei in un altro mondo, sia esso veloce o lento e non ne esci se non quando ha deciso qualcun altro che puoi uscire. Il tuo mondo non esiste più anche se lo intravvedi dal finestrino, laggiù, lontano e la velocità neanche l'avverti!
Comunque considera che un aereo a 300 Km/h vola e sale, si arrampica verso quote più alte. Dove è questa enorme differenza fra un aereo di linea in mani esperte e una macchina potente nelle mani del primo che capita e che non si sa cosa abbia bevuto o fumato? Certo, una volta in quota l'aereo deve accelerare anche per giustificare la sua esitenza, ma all'atterraggio la velocità torna ai valori del decollo, addirittura inferiori a quelli di una macchina di un certo tipo! Certo non parliamo di fiat 500, ma neanche di super ferrari e di piloti sconosciuti! :mrgreen:
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da flyingbrandon » 12 luglio 2018, 16:47

Dylan666 ha scritto: La prima conclusione pare esatta; sulla seconda,perdonami,non ho capito cosa vuoi chiedermi.
Che lo stare “male” rappresenta spesso un ottimo motivo di immobilità riguardo le proprie scelte. Non sei malato...quindi puoi decidere che , se anche dovessi stare male, fai ciò che hai deciso di fare....in questo caso specifico volare...in altro sarà altro.

Dylan666 ha scritto:
Un poco entrambe le cose.Ho deciso in maniera autonoma e "criticabile",ho sfruttato un'occasione secondo un preciso calcolo personale.
Dylan...il problema è che quando ciò sabotimo, per paura ad esempio, non lo facciamo in modo consapevole...se ci troviamo un alibi...questo, ai nostri occhi, regge benissimo. I nostri “calcoli “ personali si adattano perfettamente all’alibi....quindi questo non è significativo del fatto che si è fatta la scelta che ritenevamo la più giusta e in modo consapevole. Non ho mai visto nessuno raccontarsi delle scuse sapendo che lo fossero.

Dylan666 ha scritto: La risposta al primo interrogativo è "no".
Sulla seconda affermazione posso dire che le scelte le ho percepite non proprio benissimo,ma tutta una serie di vicissitudini,anche sentimentali,mi hanno portato a farle.Ho elaborato le decisioni pensando al futuro a lunga scadenza,solo poi mi sono reso conto che "forse" sarebbe stato meglio vivere più nel presente,ma le scelte erano fatte e tornare indietro l'avrei visto come un'incoerenza.Difficile spiegare in due parole,ma spero di averti dato lo spunto giusto per capire.
Incoerente in che senso? Se uno si rende conto di aver atto delle scelte e, nel corso del tempo, queste su dimostrano meno buone di altre....si cambiano....NON è incoerenza....è elasticità...
Dylan666 ha scritto: Ho capito cosa intendi,ma posso assicurarti che ciò che sono adesso l'ho voluto io.Si,qualche rimpianto come ho accennato su esiste,ma razionalmente mi rendo conto che se in quei momenti ho fatto delle scelte,è perchè mi sembravano quelle giuste,e mi sta bene così.Ho provato anche la carriera militare,poi non mandata avanti,mi sono fermato nella giungla burocratica .. :roll:
Certo che l’hai voluto tu! Però ora fai un altro esempio di qualcosa che hai iniziato....e poi hai lasciato...carriera che, comunque, ti avrebbe allontanato. Non noti un denominatore comune?


Dylan666 ha scritto: Tra l'altro la fobia dell'aereo è quella che è apparsa prima di tutte,e parliamo del 1997 circa,periodo in cui andavo bene all'università,avevo una stanza da solo a 200km da casa,e sovente facevo anche il pendolare,avevo tanti amici attorno e mi divertivo con loro,prendevo la borsa di studio e neanche chiedevo soldi in casa per l'affitto.Lavoravo in officina (familiare) e in campagna (nei nostri terreni,mai per conto terzi) nei periodi estivi,studiavo e avevo già la macchina da molti anni,frutto del mio lavoro.C'è da dire che un aspetto dell'educazione ricevuta riguardava il "Sei responsabile in toto delle tue scelte,se sbagli paghi e la colpa è solo tua".E così ho fatto; oggi non rimpiango di non essere un magistrato,sono sincero.
Non ho dubbi che il non essere un magistrato non sia un problema...ma lo è l’allontanamento....e chi meglio dell’aereo simboleggia il luogo lontano?
Dylan666 ha scritto:
Non riesco a definire questa realtà che citi: "scappare dalle proprie paure".Cxxxxte ne ho fatte tante,non ricordo una sola volta in cui sia "scappato" dalle mie paure,tranne quando ho fatto dietrofront di fronte ad un aereo con gli sportelli aperti,pronto ad accogliermi con un fare minaccioso...
Dylan...questa è la più evidente. Non avresti potuto viverla diversamente da una fuga. Ma ogni malessere che hai vissuto è strettamente connesso al tuo percepire la realtà. L’ipocondria non è una malattia...non lo sei ma pensi sempre di esserlo o che un mal di testa rappresenti chissà che cosa. Questa “è “ una fuga. Tutte le paure che NON ti hanno permesso di fare qualcosa di “normale” rappresentano delle “fughe”. “Sono malato...non è colpa mia”....è la miglior fuga....

Dylan666 ha scritto: Qui ti seguo bene."Forse non state sufficienti".
"coraggio nel saper gestire le proprie paure".
Ma perchè dopo averne passate tante,anche brutte,credimi,ed averle superate,non riesco a salire su un aereo? Tutte le altre paure che mi vengono in mente,esclusa quella per i mostruosi e ferocissimi ragni ottipedi,siano pure domestici,ora mi fanno solo ridere..E' questo che non comprendo e che mi attanaglia: un banale,stupidissimo aeroplano,neanche per fare un viaggio interno regionale.Cosa ha l'aeroplano di diverso dagli altri nemici?
In questi anni mi hanno dato mille interpretazioni e duemila consigli,ho qualche amico pilota e controllore,sono persone in gamba e so che ubriaconi in volo non se ne incontrano facilmente come nelle strade...eppure fallisco sempre :offtheair: .
A parer mio perché è quella che ti limita meno l’esistenza. Le altre, quelle passate, ti avrebbero fortemente limitato nel proseguo di una vita normale. Siccome ti stavi sabotando ma non siamo scemi....hai lasciato ciò che ti era più facile mantenere...


Dylan666 ha scritto: Se penso che devo volare,è vero,sto male,per cui sto fallendo in partenza.Ma tante volte non l'ho pensato affatto di stare male, ma lo sono stato appena intravisto il check in...Forse una ansiolitico mi avrebbe dato quella spintina in più? Ma io non lo prenderò mai.Ora ti chiederai perchè: una questione di princìpi,quello si che lo vedrei come un grande fallimento.
No....L’ansiolitico assolutamente no. Si lo sarebbe...ma più che fallimento sarebbe proprio controproducente. Va bene...non conta ciò che è stato in passato....anche quelle di cui ora ridi , al loro tempo, erano un problema. Stavolta non ti fermi al check in....né sotto la scala....né a destinazione....
Ultima modifica di flyingbrandon il 12 luglio 2018, 16:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da flyingbrandon » 12 luglio 2018, 16:54

Dylan666 ha scritto: Ma io se il treno è veloce,lo temo quanto l'aereo.Così come se domani mi dicessero di fare un giro su un piper o su una vecchia mongolfiera forse lo farei,a pensarci non mi crea la minima ansia.
Paradossalmente,se domani mi dicessero che hanno inventato un aereo che può viaggiare a 60 km/h a richiesta,prenderei volentieri più quello.So che ha poco senso,ma altrimenti non avrei scritto qui..
Il senso è mano a mano più chiaro...ma ora, è più importante che tu faccia...piuttosto che afferrare il senso...

Dylan666 ha scritto: Eh lo so,sembra facile...ma chi riesce a non pensarci? :help:
È facile....è molto più difficile pensare come fai tu. Se oggi non c’è nessun aereo....non sei a bordo....non stai volando...perché devi pensare di farlo? Se lo pensi....ok....hai il pensiero e poi pensi ad altro...fai un esercizio di consapevolezza....di training autogeno...che sia sulla pesantezza o sulla respirazione non ha importanza...ha importanza che tu metta la tua mente al tuo servizio e non che tu sia schiavo della tua mente. Oh....è tua...esattamente come la tua mano. Anche con la tua mano fai un sacco di movimenti inconsapevoli...ma non per questo ti tiri dei pugni in faccia....anzi...se vuoi puoi fare un movimento della una mano totalmente consapevole. Perché pensi che la tua mente sia solo uno strumento di tortura? :mrgreen:
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da flyingbrandon » 12 luglio 2018, 17:00

Dylan666 ha scritto:Grazie a tutti per il supporto,mi sento un pò meglio ed effettivamente a momenti mi viene da pensare al viaggio come una cosa normale,tipo andare a fare la spesa ecc.Speriamo che duri :mrgreen:
Ora penso ad altro,lunedi mattina si vedrà,comunque la tabella di marcia dice che partirò :evil3:

PS: si i capelli li ho ancora tutti :geek:
No...non è normale....è emozionante. Ma decidi tu che “etichetta” appiccicare. Non sperare....dura finché vuoi che duri ?..
Ma cosa vedrai? Non hai da vedere...hai da volare....viverti tutto il tuo sentire come un laboratorio di cui tu sei lo scienziato....sei un tipo curioso....bene....quale migliore occasione per “studiarti”?
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da PIMPI » 12 luglio 2018, 18:16

tartan ha scritto:..In aereo, una volta chiuse le porte, sei morto rispetto al tuo mondo e nasci in un mondo nuovo che frequenti per il tempo del volo morendo all'atterraggio e rinascendo nel tuo mondo conosciuto....
Mi sa che mi hai appena fatto nascere la voglia di volare!

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Giutreas » 12 luglio 2018, 23:43

La saggezza di Tartan..
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Giutreas » 13 luglio 2018, 0:17

Ciao Dylan666. Innanzitutto mi presento: sono un aerofobico volante, nel senso che viaggio in aereo ma ne sono turbato soprattutto nei giorni precedenti le partenze. Quest’ansía anticipatoria, se mi permetti una battuta, porta una grande sfiga, perché almeno a me é capitato quasi sempre mal tempo. Quindi, scherzi a parte, evita di guardare documentari su incidenti e concentrati sul fatto che volare é di gran lunga il modo più sicuro di viaggiare. Prova a zittire la parte di te che ti spinge a pensare in maniera irrazionale.
Per quanto riguarda la velocità, ti ribadisco che non la avverti quando sei in aria. La avverti di gran lunga meno del treno o dell’auto.
Comunque non commettere l’errore di smettere di scrivere qui nelle ore immediatamente prima della partenza. Sfogati sul forum fino a quando non ti diranno di spegnere i dispositivi elettronici. Qualcuno di noi ti risponderà sicuramente. Dai, che stavolta puoi farcela!
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

Dylan666

Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 13 luglio 2018, 10:57

tartan ha scritto:Con il piper sei sempre nel tuo mondo, guardi fuori e sei sempre nei termini spazio temporali usuali. Sei ancora attaccato alla terra, anche se un po più in alto. In mongolfiera ancora meglio, anche se non è vecchia ma nuova di zecca! :D In aereo, una volta chiusi i portelloni, sei in un altro mondo, sia esso veloce o lento e non ne esci se non quando ha deciso qualcun altro che puoi uscire. Il tuo mondo non esiste più anche se lo intravvedi dal finestrino, laggiù, lontano e la velocità neanche l'avverti!
Grazie anche a te Tartan,sto leggendo dei messaggi interessanti e degli spunti che in tanti anni non mi erano stati dati.Rifletto anche sulle tue parole, "il mio mondo" è stata una frase che da ragazzo mi ripetevo più volte..
PS: so che la velocità non l'avverto,ho viaggiato due volte in aereo,ma forse questo mi fa ancora più paura..
Dove è questa enorme differenza fra un aereo di linea in mani esperte e una macchina potente nelle mani del primo che capita e che non si sa cosa abbia bevuto o fumato?
Non c'è,infatti manco morto salirei in macchina con quel tale,fosse pure una Panda30.
flyingbrandon ha scritto: Che lo stare “male” rappresenta spesso un ottimo motivo di immobilità riguardo le proprie scelte.
Ora ho capito,una volgare scusa.
Incoerente in che senso? Se uno si rende conto di aver atto delle scelte e, nel corso del tempo, queste su dimostrano meno buone di altre....si cambiano....NON è incoerenza....è elasticità...
Nei confronti di altre persone che avevo coinvolto,loro malgrado,nelle mie scelte.Un'ammissione di fallimento che all'epoca mal sopportavo..
Certo che l’hai voluto tu! Però ora fai un altro esempio di qualcosa che hai iniziato....e poi hai lasciato...carriera che, comunque, ti avrebbe allontanato. Non noti un denominatore comune?
Si lo noto.Noto che sono stato forse inconsciamente "arrendevole" su cose che mi "allontanavano" dal mio mondo.Eppure al momento mi sembravano cose impossibili,come cambiare corso di studi per completare un concorso per allievo sottoufficiale..Ora comincio a capire il tuo "ci sabotiamo",fantastico!
...e chi meglio dell’aereo simboleggia il luogo lontano?
Quindi la paura dell'incidente è una scusa? Sognare di precipitare è un trucco della mente per portarti ad evitare l'aereo? Perchè la mente sa che se prendi l'aereo ti allontani e rompi quel globo dentro il quale sta il nostro mondo ovattato,come anche accennava Exence? In poche parole ho un subdolo nemico,che sono io stesso,e gioca contro di me? Ecco perchè è impossibile vincere allora...Basterebbe non combattere affatto. :confused2:
Ma allora la mente vede come allontanamento anche un treno veloce? E perchè non un treno lento,o un dirigibile che si sposta a passo d'uomo?
Tutte le paure che NON ti hanno permesso di fare qualcosa di “normale” rappresentano delle “fughe”. .
"Normale"...Ma se io interpretassi il volare in aereo come una cosa di "non normale"? Dopotutto l'uomo non ha ali..non pensi sia una cosaartificale e forzata il volersi librare in volo,sia pure con una macchina?
La mia mente sta cercando altre scuse... :D
A parer mio perché è quella che ti limita meno l’esistenza. Le altre, quelle passate, ti avrebbero fortemente limitato nel proseguo di una vita normale. Siccome ti stavi sabotando ma non siamo scemi....hai lasciato ciò che ti era più facile mantenere..
Capito,non ero mai arrivato a questo punto di vista!
..ha importanza che tu metta la tua mente al tuo servizio e non che tu sia schiavo della tua mente. Perché pensi che la tua mente sia solo uno strumento di tortura? :mrgreen:
Ciao!
Perfetto,ora il discorso su cui ragionare è completo è chiaro!
Giutreas ha scritto: Ciao Dylan666. Innanzitutto mi presento: sono un aerofobico volante, nel senso che viaggio in aereo ma ne sono turbato soprattutto nei giorni precedenti le partenze.
Ciao Giutreas,almeno tu riesci a viaggiare..
evita di guardare documentari su incidenti e concentrati sul fatto che volare é di gran lunga il modo più sicuro di viaggiare.
Si questo lo faccio da un pò ;) .
Per quanto riguarda la velocità, ti ribadisco che non la avverti quando sei in aria. La avverti di gran lunga meno del treno o dell’auto.
Si ho ricordi molto nitidi dei due viaggi passati,tanto è vero che in qualche messaggio precedente ho accenntato che mi veniva voglia di scendere e camminare sopra le nuvole..
Comunque non commettere l’errore di smettere di scrivere qui nelle ore immediatamente prima della partenza. Sfogati sul forum fino a quando non ti diranno di spegnere i dispositivi elettronici. Qualcuno di noi ti risponderà sicuramente. Dai, che stavolta puoi farcela!
Pensi che sarà meglio... ? Non ho ancora deciso,pensavo fosse più utile estraniarsi da tutto e dai discorsi in qualche modo collegati alle fobie.Magari sbaglio però..

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 13 luglio 2018, 10:57

Edit,doppio.

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 13 luglio 2018, 11:26

[quote="Dylan666"]
Nei confronti di altre persone che avevo coinvolto,loro malgrado,nelle mie scelte.Un'ammissione di fallimento che all'epoca mal sopportavo..
Quindi la paura dell'incidente è una scusa? Sognare di precipitare è un trucco della mente per portarti ad evitare l'aereo? Perchè la mente sa che se prendi l'aereo ti allontani e rompi quel globo dentro il quale sta il nostro mondo ovattato,come anche accennava Exence? In poche parole ho un subdolo nemico,che sono io stesso,e gioca contro di me? Ecco perchè è impossibile vincere allora...Basterebbe non combattere affatto. :confused2:
Ma allora la mente vede come allontanamento anche un treno veloce? E perchè non un treno lento,o un dirigibile che si sposta a passo d'uomo?
[quote]

Buondì : )
le altre persone che hai coinvolto nelle tue scelte, non l'hai fatto "loro malgrado", a meno che tu non abbia preso una pistola e gliel'abbia puntata alla testa, non penso tu abbia obbligato nessuno a seguire il tuo percorso... se quelle persone ti hanno seguito, lo hanno fatto consapevolmente e non devi sentirti responsabile di quello, anche se quelle persone ti possono, nel corso del tempo, aver fatto sentire in colpa? (ipotizzo) : )
Secondo me prendere l'aereo e godere del viaggio è proprio "rompere quel globo e blablabla"... come la tua mente gioca contro di te, puoi riportarla "in carreggiata" e far sì che sia tua amica, e alleata... non ci deve essere una guerra contro noi stessi... Secondo me i mezzi lenti dal tuo punto di vista non sono un "pericolo" perché ti sembra che non ti distolgano da quella che è la tua realtà, e hai quella sensazione di staticità che altri mezzi invece non ti restituiscono... la tua non credo sia paura dell'aereo che si libra in volo e può cadere, altrimenti ti farebbe paura anche il dirigibile... a proposito esistono ancora i dirigibili? Il famoso "zeppelin"? Magari Tartan lo sa... il dirigibile mi affascina da una vita e mi piacerebbe farci un giro sopra... ma non ne ho mai visto uno dal vero in vita mia...
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 13 luglio 2018, 11:59

Exence ha scritto: Buondì : )
le altre persone che hai coinvolto nelle tue scelte, non l'hai fatto "loro malgrado", a meno che tu non abbia preso una pistola e gliel'abbia puntata alla testa, non penso tu abbia obbligato nessuno a seguire il tuo percorso... se quelle persone ti hanno seguito, lo hanno fatto consapevolmente e non devi sentirti responsabile di quello, anche se quelle persone ti possono, nel corso del tempo, aver fatto sentire in colpa? (ipotizzo) : )
Buongiorno Excence,non abbrevio il tuo nickname, "Ex" mi sembrerebbe angosciante :lol:
Si quella consapevolezza oggi l'ho raggiunta,ma all'epoca purtroppo mi facevo più scrupoli; gli psicologi sanno bene che il bambino ritenuto responsabile di cose che magari non ha commesso,alla fine diventa un uomo con sensi di colpa.Tu hai studiato psicologia?
... Secondo me i mezzi lenti dal tuo punto di vista non sono un "pericolo" perché ti sembra che non ti distolgano da quella che è la tua realtà, e hai quella sensazione di staticità che altri mezzi invece non ti restituiscono... .
E' vero,che stupido,devo ancora metabolizzare tutti i messaggi,infatti ne abbiamo parlato prima :study:
Il mezzo lento = sicuro perchè più ancorato al mondo personale,e fatica (come me) ad allontanarcisi.Quindi più "simpatico" e apprezzabile = niente fobia.
Mi stampo queste equazioni in mente,stavolta :evil3:

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da tartan » 13 luglio 2018, 12:10

I dirigibili ci sono eccome, anche in Italia, e sono molto più sicuri perché non usano più l'idrogeno ma l'elio, che non è infiammabile o l'aria calda come le mongolfiere.
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 13 luglio 2018, 12:31

Dylan666 ha scritto:
Exence ha scritto: Buondì : )
le altre persone che hai coinvolto nelle tue scelte, non l'hai fatto "loro malgrado", a meno che tu non abbia preso una pistola e gliel'abbia puntata alla testa, non penso tu abbia obbligato nessuno a seguire il tuo percorso... se quelle persone ti hanno seguito, lo hanno fatto consapevolmente e non devi sentirti responsabile di quello, anche se quelle persone ti possono, nel corso del tempo, aver fatto sentire in colpa? (ipotizzo) : )
Buongiorno Excence,non abbrevio il tuo nickname, "Ex" mi sembrerebbe angosciante :lol:
Si quella consapevolezza oggi l'ho raggiunta,ma all'epoca purtroppo mi facevo più scrupoli; gli psicologi sanno bene che il bambino ritenuto responsabile di cose che magari non ha commesso,alla fine diventa un uomo con sensi di colpa.Tu hai studiato psicologia?
... Secondo me i mezzi lenti dal tuo punto di vista non sono un "pericolo" perché ti sembra che non ti distolgano da quella che è la tua realtà, e hai quella sensazione di staticità che altri mezzi invece non ti restituiscono... .
E' vero,che stupido,devo ancora metabolizzare tutti i messaggi,infatti ne abbiamo parlato prima :study:
Il mezzo lento = sicuro perchè più ancorato al mondo personale,e fatica (come me) ad allontanarcisi.Quindi più "simpatico" e apprezzabile = niente fobia.
Mi stampo queste equazioni in mente,stavolta :evil3:
: ) no ... non ho studiato psicologia, ho fatto economia e commercio : )...
:D non serve stamparsi equazioni in mente... prova a goderti il viaggio, lunedì... come se stessi "cavalcando le nuvole"...
a proposito, dove vai di bello?

P.S. "EX" direi che non è il massimo :mrgreen: ... piuttosto "X" , che sarebbe "ex" alla fine, se letto in inglese :mrgreen: ahah
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 13 luglio 2018, 12:55

tartan ha scritto:I dirigibili ci sono eccome, anche in Italia, e sono molto più sicuri perché non usano più l'idrogeno ma l'elio, che non è infiammabile o l'aria calda come le mongolfiere.
L’elio! Come i palloncini che vendono al luna park... tu sai guidare anche il dirigibile, tartan? Poi chiudo l’OT, scusa Dylan!
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da tartan » 13 luglio 2018, 13:58

Exence ha scritto:
tartan ha scritto:I dirigibili ci sono eccome, anche in Italia, e sono molto più sicuri perché non usano più l'idrogeno ma l'elio, che non è infiammabile o l'aria calda come le mongolfiere.
L’elio! Come i palloncini che vendono al luna park... tu sai guidare anche il dirigibile, tartan? Poi chiudo l’OT, scusa Dylan!
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da flyingbrandon » 13 luglio 2018, 14:27

Dylan666 ha scritto:
PS: so che la velocità non l'avverto,ho viaggiato due volte in aereo,ma forse questo mi fa ancora più paura..
Questo dovrebbe farti ancora più capire che il concetto di velocità, pericolosa in quanto tale, non è neanche essa il problema. Rappresenta proprio un significato simbolico. Non percependola non hai neanche una sensazione fisica a cui attacchi un’etichetta erronea. È proprio solo ed esclusivamente un’idea...che non puoi più , neanche ai tuoi occhi, sostenere come “vero ma penso così”....

Dylan666 ha scritto:
Ora ho capito,una volgare scusa.
Volgare...o elegante...articolata o banale...non cambia...l’importante è rendersi conto che sia una scusa. Affrontare il modo in cui si è, paure comprese, va benissimo....ed è l’unico punto di partenza possibile. Nascondersi nelle “scuse”...depistarci....sabotarci...pur di non divenire consapevoli di ciò che siamo e ciò che facciamo invece no. Tanto è vero che non è un caso che spesso, le motivazioni che portiamo avanti, siano banali anche agli occhi di chi le racconta ma decide di concludere con “va beh...ma sono irrazionali....va beh ma”....e ciò è sufficiente per non approfondire e non mettersi “seriamente” in discussione. Anche il dividere “razionale” e “irrazionale” è, tutto sommato, una minchiata. Abbiamo dei processi inconsci che ci muovono...ma sono indagabili e, soprattutto, si può intervenire perché non ci portino a vivere con il pilota automatico. Sono dei punti forti della nostra capacità di vivere...ma sono risorse che possono, in qualsiasi momento, essere sostituite da un pensiero ed un agire molto consapevole. Deve essere una scelta anche questa. Esattamente come puoi decidere di essere “padrone” del tuo respiro. È bene che agisca in autonomia...ma va ancora meglio che tu possa decidere di scegliere quando debba seguire la tua volontà....

Dylan666 ha scritto:
Nei confronti di altre persone che avevo coinvolto,loro malgrado,nelle mie scelte.Un'ammissione di fallimento che all'epoca mal sopportavo..
Non esiste proprio. Né che tu non possa scegliere “meglio” perché ci sono delle persone coinvolte...ma, tanto meno, che tu non possa ammettere di aver sbagliato una/la scelta. Le persone coinvolte faranno loro stessi delle scelte in base alle tue....e ognuno avrà le SUE responsabilità...
Vedi, ad esempio, “mollare” qualcosa, o perseguire qualcosa perché si “era” scelto così sono esattamente lo stesso principio...in direzione opposta, per preservare una immagine che hai di te. Se ti fai fuori prima tu del “fallimento”...alla fine una buona ragione la trovi. Che poi, detto tra noi, non esistono fallimenti dal punto di vista umano. Ma questo, semmai, lo possiamo approfondire in un altro momento. Il NON cambiare , per coerenza, sembrerebbe l’opposto ma non lo è...perché , probabilmente, non hai cambiato per paura...e ti sei costruito l’alibi della responsabilità e della coerenza...cosa in cui ovviamente credi...e per questo ti sono sembrati solidi appigli.


Dylan666 ha scritto:
Si lo noto.Noto che sono stato forse inconsciamente "arrendevole" su cose che mi "allontanavano" dal mio mondo.Eppure al momento mi sembravano cose impossibili,come cambiare corso di studi per completare un concorso per allievo sottoufficiale..Ora comincio a capire il tuo "ci sabotiamo",fantastico!
Ottimo...capire questo non è un piccolo passo in avanti...ma significa aver saltato un burrone enorme. Certo...non serve che tu lo dica qua...serve che questo punto ti sia entrato come uno spillo nel tuo “palloncino”.

Dylan666 ha scritto:
Quindi la paura dell'incidente è una scusa? Sognare di precipitare è un trucco della mente per portarti ad evitare l'aereo? Perchè la mente sa che se prendi l'aereo ti allontani e rompi quel globo dentro il quale sta il nostro mondo ovattato,come anche accennava Exence? In poche parole ho un subdolo nemico,che sono io stesso,e gioca contro di me? Ecco perchè è impossibile vincere allora...Basterebbe non combattere affatto.
Infatti NON devi mai combattere...non consiglio mai di combattere...anche perché, il tuo disagio, è già figlio di un conflitto...tra ciò che è ,e non vuoi vedere, e ciò che pensi che sia. Lottare con te stesso significa comunque “perdere”. È l’accettazione l’arma del cambiamento. È il “NON” giudizio lo spazio che ti deve circondare....solo questo ti permette di vederti per come sei. È solo da quello puoi partire per cambiare ciò che non ti piace. Il mio suggerimento di decidere che “lunedì voli a qualsiasi costo” non rappresenta una lotta o un atto di violenza nei tuoi confronti....bensì l’esatto opposto. Tu accetti di essere ciò che sei....tu decidi di andare a fare qualcosa che trovi limitante accettando perfino di “accartocciarti” al Gate. Se sei convinto di partire qualsiasi cosa accada la tua “lotta” non ha senso. Se ti lasci anche una minima possibilità di cambiare idea...allora i tuoi schemi abituali, il tuo Ego, le tue paure faranno di tutto per emergere nel modo più dirompente. Per questo è importantissimo essere onesti con se stessi....altrimenti ti dici “ si lo voglio” ma rimane quella parte di te che fa leva sulla non totale onestà per permanere nello stato di immobilità.
Dylan666 ha scritto:
Ma allora la mente vede come allontanamento anche un treno veloce? E perchè non un treno lento,o un dirigibile che si sposta a passo d'uomo?
Tutte le paure che NON ti hanno permesso di fare qualcosa di “normale” rappresentano delle “fughe”. .
Perché la velocità ti porta a pensare ad una distanza maggiore a parità di tempo...per ovvi motivi.
Dylan666 ha scritto: "Normale"...Ma se io interpretassi il volare in aereo come una cosa di "non normale"? Dopotutto l'uomo non ha ali..non pensi sia una cosaartificale e forzata il volersi librare in volo,sia pure con una macchina?
La mia mente sta cercando altre scuse...
Se non fosse normale o possibile che l’ingegno lo portasse a volare...non sarebbe riuscito. Non è normale che io e te possiamo scriverci in tempo reale o che possiamo sentirci pur stando a km di distanza...e potrei farti infiniti esempi di ciò per cui non sei stato fatto ma ci sei arrivato grazie all’ingegno.

Dylan666 ha scritto:
Pensi che sarà meglio... ? Non ho ancora deciso,pensavo fosse più utile estraniarsi da tutto e dai discorsi in qualche modo collegati alle fobie.Magari sbaglio però..
Non devi fuggire da niente. Scrivere qua non sembra ti abbia innervosito...non scrivere perché qua ti può venire i dubbio di uscirne fuori sarebbe un “trucco” già sperimentato...ma scrivere o meno è una scelta tua....
Ciao!
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Giutreas » 13 luglio 2018, 14:51

Forse è meglio se continui a scrivere fino all'ultimo momento utile, dici di averle provate tutte, prova anche questa.. :wink:
Se leggi i post passati, in molti hanno scritto fino a dopo l'imbarco ed alla fine hanno viaggiato, con ansia talvolta, ma hanno viaggiato.
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da PIMPI » 13 luglio 2018, 16:23

Comunque ti capisco Dylan.. anch'io ho paura della velocità (avevi dubbi Brandon?! :mrgreen: ), ma solo in fase di decollo però..e mi dò la spiegazione che in quel momento si percepisce più che bene..!

Dylan666

Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 13 luglio 2018, 16:31

flyingbrandon ha scritto: Abbiamo dei processi inconsci che ci muovono...ma sono indagabili e, soprattutto, si può intervenire perché non ci portino a vivere con il pilota automatico.
.sono risorse che possono, in qualsiasi momento, essere sostituite da un pensiero ed un agire molto consapevole.
Quindi consapevolezza e accettazione (intesa come non lotta), sembrano essere i capisaldi di quell'esercizio (in questo caso mentale) che chiedevo all'inizio.Devo dire che questo "modus operandi" non mi è nuovo,visto il mio trascorso.Solo che puntualmente nel momento in cui mi mettevo alla prova, o meglio il realizzarsi degli eventi mi metteva alla prova,la fobia si è manifestata nei modi soliti,nausea,palpitazioni,vertigini..Cosa non ha funzionato e cosa non funziona in questi casi?
Ottimo.....serve che questo punto ti sia entrato come uno spillo nel tuo “palloncino”.
Chissà se lo è,ma soprattutto chissà se esiste un modo efficace per farlo entrare,questo spillo (senza doppi sensi :mrgreen: ).
Come detto accettazione e consapevolezza sembrano buoni punti di partenza,ma li vedo debolucci di fronte a quel bisonte inferocito che salta fuori nel momento decisivo..
Tu cosa suggerisci di fare nel frattempo? Ci penso,non ci penso,ne parlo,glisso,guardo il meteo ecc.Hai qualche consiglio pratico in merito?
...non consiglio mai di combattere... È l’accettazione l’arma del cambiamento. È il “NON” giudizio lo spazio che ti deve circondare....solo questo ti permette di vederti per come sei. È solo da quello puoi partire per cambiare ciò che non ti piace.
Ho anticipato prima la mia visione... partire dai punti evidenziati sopra per affilare l'arma del cambiamento,ma ci deve essere qualcos'altro sotto,se poi capita di essere sopraffatti,nonostante questa consapevolezza. Non lo dico per accampare altre scuse (spero..),ma siccome mi è successo tante altre volte,vorrei capire quale meccanismo ha impedito che la consapevolezza sostituisse definitivamente ed in toto i meccanismi automatici "errati" che sembravano solo un lontano ricordo.O forse in questa fase non dovrei pormi queste domande ed è controproducente? Può darsi che sia qui l'errore?
Il mio suggerimento di decidere che “lunedì voli a qualsiasi costo” non rappresenta una lotta o un atto di violenza nei tuoi confronti....bensì l’esatto opposto. Tu accetti di essere ciò che sei...
Ok questo concetto l'ho imparato a memoria.

Una cosa vorrei chiederti,che esula dal discorso,e chiedo scusa in anticipo per la divagazione:
ho letto da poco altri interventi in questa sezione,di tuoi ne ho trovati tantissimi..vedo che principalmente la fobia dell'aeroplano viene affrontata pressapoco nel medesimo modo; certe parole e certi concetti rivolti ai fobici ricorrono spesso.Queste paure sono tutte generate da simili concause? L'aerofobico è una figura tipica,nel senso che appartiene ad una categoria di persone con trascorsi e sensibilità "tipiche" e ricorrenti? In Internet si trova tantissima letteratura in proposito,ma evito di fare affidamento ad illustri sconosciuti che trattano materie così delicate,mi sono iscritto a questo portale perchè l'ho ritenuto professionale e serio,per questo mi permetto di porti certe domande: comprendo che dietro il monitor non c'è il solito blogger "tuto so mi",altrimenti mi sarebbe bastato un qualsiasi motore di ricerca e il solito corollario di Wikipedia.
In ultimo,come conclusione obbligata: sei un professionista del settore? Ho visto ora che sei un pilota di aerei di linea,ma hai un background culturale nel campo della psicologia e della psicoterapia? Sei molto tecnico in certe esposizioni,non puoi essere un "semplice" pilota (dato che ne ho conosciuti molti,anche tra chi fa seminari e divulgazione a tema);
scusa se invado un pò la tua sfera personale,ovviamente libero di ignorarmi o mandarmi allegramente a stendere,è solo una mia curiosità che può comunque restare insaziata.
PIMPI ha scritto: Comunque ti capisco Dylan.. anch'io ho paura della velocità (avevi dubbi Brandon?! :mrgreen: ), ma solo in fase di decollo però..e mi dò la spiegazione che in quel momento si percepisce più che bene..!
Grazie della comprensione PIMPI,mi sento meno solo :lol: .

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Giutreas » 13 luglio 2018, 16:50

PIMPI ha scritto:Comunque ti capisco Dylan.. anch'io ho paura della velocità (avevi dubbi Brandon?! :mrgreen: ), ma solo in fase di decollo però..e mi dò la spiegazione che in quel momento si percepisce più che bene..!
Quello della corsa di decollo è un momento topico per noi cagasotto. C'è quel momento in cui la spinta dei motori ti schiaccia al sedile, senti le ruote andare sempre più veloci, poi comincia dolce lo stacco da terra e già la velocità che avverti sembra essere inferiore a quella che percepivi qualche secondo prima.. Vabbuò, comunque dura qualche istante, non varrebbe la pena costruirci sopra troppe ansie. Eppure, già mi batte un po' più forte il cuore scrivendo queste cose.
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Exence » 13 luglio 2018, 17:01

Dylan666 ha scritto:
flyingbrandon ha scritto: Abbiamo dei processi inconsci che ci muovono...ma sono indagabili e, soprattutto, si può intervenire perché non ci portino a vivere con il pilota automatico.
.sono risorse che possono, in qualsiasi momento, essere sostituite da un pensiero ed un agire molto consapevole.
Quindi consapevolezza e accettazione (intesa come non lotta), sembrano essere i capisaldi di quell'esercizio (in questo caso mentale) che chiedevo all'inizio.Devo dire che questo "modus operandi" non mi è nuovo,visto il mio trascorso.Solo che puntualmente nel momento in cui mi mettevo alla prova, o meglio il realizzarsi degli eventi mi metteva alla prova,la fobia si è manifestata nei modi soliti,nausea,palpitazioni,vertigini..Cosa non ha funzionato e cosa non funziona in questi casi?

penso che la "sofferenza" ansiogena in sé non sia data dalla sensazione che hai in quel momento (paura, terrore, o altro) ma di quello che decidi di fare con quella sensazione, dal tentativo di negarla, o combatterla, invece che osservarla per quello che è , e accettarla lasciandola scorrere via , sempre ammesso che si manifesti ;)
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 13 luglio 2018, 17:54

Paradossalmente a me la corsa al decollo,le virate,l'atterraggio e le temutissime turbolenze,non fanno alcun effetto,almeno a pensarci così,dall'esterno.
Il pensiero che mi terrorizza è che l'abitacolo possa disfarsi,incendiarsi,spaccarsi per cause ignote e cadere come una pera cotta mentre è tranquillo in crociera.

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da tartan » 13 luglio 2018, 18:54

Ci hanno provato a far passare per un disatro tipo quello da te evocato l'incidente su Ustica. I giornali e non solo, lo giudicarono come un disfacimento dovuto a cattiva manutenzione. Oggi, piano piano, cominciano a uscire fuori i veri motivi. Io metterei ai ferri tutti coloro che dissero una corbelleria così evidente e tutti quelli che la supportarono.
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Giutreas » 14 luglio 2018, 0:09

tartan ha scritto:Ci hanno provato a far passare per un disatro tipo quello da te evocato l'incidente su Ustica. I giornali e non solo, lo giudicarono come un disfacimento dovuto a cattiva manutenzione. Oggi, piano piano, cominciano a uscire fuori i veri motivi. Io metterei ai ferri tutti coloro che dissero una corbelleria così evidente e tutti quelli che la supportarono.
Già.. Fu ben altro. Da quello che in un’intervista dichiarò Cossiga, all’epoca presidente del consiglio, dei caccia dell’aviazione francese inseguirono dei mig libici nel nostro spazio aereo, su uno dei quali pare ci fosse Gheddafi, di rientro da una visita all’amico Tito a Belgrado. La cosa inquietante, oltre al fatto che abbatterono il povero Dc9 Itavia, fu che tirarono giù un mig libico sulla Sila e che misero in piedi la messinscena del recupero del relitto una ventina di giorni dopo la tragedia. Il corpo del pilota libico era in avanzato stato di decomposizione, ma i medici che fecero la perizia falsarono il referto. Altro che cedimento strutturale.
Io penso che questo avvenimento, in particolare le immagini dei passeggeri del Dc9 in mare trasmesse al tempo dalla Rai, hanno scosso moltissimo l’opinione pubblica dell’epoca, ma anche chi come me si è documentato su questo avvenimento anni più tardi.
Per non andare troppo O.T., ho letto spesso in questo forum messaggi di aerofobici fare riferimento a “cedimenti strutturali” degli aeromobili, un’eventualita più che rara. Io penso che senza Ustica forse non ci sarebbero stati tanti utenti con questo tipo di timore specifico.
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da flyingbrandon » 14 luglio 2018, 2:21

Dylan666 ha scritto:


Quindi consapevolezza e accettazione (intesa come non lotta), sembrano essere i capisaldi di quell'esercizio (in questo caso mentale) che chiedevo all'inizio.Devo dire che questo "modus operandi" non mi è nuovo,visto il mio trascorso.Solo che puntualmente nel momento in cui mi mettevo alla prova, o meglio il realizzarsi degli eventi mi metteva alla prova,la fobia si è manifestata nei modi soliti,nausea,palpitazioni,vertigini..Cosa non ha funzionato e cosa non funziona in questi casi?
Probabilmente la tua non totale convinzione. Se c’è conflitto....si manifesterà...bene...lo accoglierai. Se controlli il respiro...non avrai palpitazione...se hai nausea...vomita....ci sono i sacchettini lì davanti (controlla)...se accetti che ti possa capitare tutto ciò è SAI che salirai comunque a bordo...goditi l’esperienza...e, con molta probabilità, non ti accadrà neanche nulla di bestiale. Porta un foglio....conta i tuoi respiri quando sei in relax, a casa in un momento qualunque...poi “ricordati” di farlo se ti viene ansia....confronta i numeri. Riporta la frequenza a quella di relax. Esattamente come la psiche agisce sul fisico....così il fisico agisce sulla psiche. Non riesci a lavorare su uno? Ok....lavora sull’altro. Uno stesso percorso può non essere adatto o sufficiente in un frangente della nostra vita....e in un altro adattarsi alla perfezione. L’elasticità consiste proprio nella capacità di adattarsi a ciò che accade...
Dylan666 ha scritto:
Chissà se lo è,ma soprattutto chissà se esiste un modo efficace per farlo entrare,questo spillo (senza doppi sensi )

Come ti ho detto ciò che lo fa entrare è la tua onestà....nei confronti di te stesso. È evidente, al di là delle parole che hai scritto e come le hai scritte, che non possiedi questa tranquillità di vita fatta di scelte consapevoli e ottime relazioni e soddisfazioni....i disturbi passati e presenti ne sono la dimostrazione...ma penso tu sia “maturo” per prendere in mano la tua esistenza...con lo stesso modo in cui affronti una discussione qua con noi....
Dylan666 ha scritto: Come detto accettazione e consapevolezza sembrano buoni punti di partenza,ma li vedo debolucci di fronte a quel bisonte inferocito che salta fuori nel momento decisivo..
Sono debolucci perché non sono consapevolezza e accettazione...ma un generico “sapere”..si forse è così” e un “bah dai proviamo....speriamo...diamoci questa flebile possibilità”. Comunque quel bisonte non uccide...lascialo caricare...ciccia...avrai avuto un momento di palpitazioni e ansie in più nella tua vita ma avrai portato a compimento un traguardo...
Dylan666 ha scritto: Tu cosa suggerisci di fare nel frattempo? Ci penso,non ci penso,ne parlo,glisso,guardo il meteo ecc.Hai qualche consiglio pratico in merito?
Sicuramente non ricercare aspetti tecnici, meteo e qualsiasi cosa che abbia un impatto operativo sul volo ma che non riguarda te e la tua capacità di giudizio in materia. In teoria, al volo, non dovresti pensarci perché non fa parte del tuo “qui e ora”....ma non puoi impedirti di pensare...perché , di fatto, se pensi che non devi farlo ci stai pensando. Se viene il pensiero, non alimentarlo. Dedicati a te...alla tua preparazione...rilassati....respira....conta....scrivi....
Dylan666 ha scritto:
Ho anticipato prima la mia visione... partire dai punti evidenziati sopra per affilare l'arma del cambiamento,ma ci deve essere qualcos'altro sotto,se poi capita di essere sopraffatti,nonostante questa consapevolezza. Non lo dico per accampare altre scuse (spero..),ma siccome mi è successo tante altre volte,vorrei capire quale meccanismo ha impedito che la consapevolezza sostituisse definitivamente ed in toto i meccanismi automatici "errati" che sembravano solo un lontano ricordo.
Se sei consapevole non vieni sopraffatto....eventualmente affronti ma non sarai mai sopraffatto. L’ansia rappresenterà, se ti dovesse venire, che non sei presente a te stesso e, quindi, non sei consapevole. Non vivere per quello che ti è successo in passato....vivi per quello che fai ORA.
Dylan666 ha scritto: O forse in questa fase non dovrei pormi queste domande ed è controproducente? Può darsi che sia qui l'errore?
Non devi porti nessuna domanda su ciò che potrebbe accadere...altrimenti sì...è controproducente.

Dylan666 ha scritto:
Una cosa vorrei chiederti,che esula dal discorso,e chiedo scusa in anticipo per la divagazione:
ho letto da poco altri interventi in questa sezione,di tuoi ne ho trovati tantissimi..vedo che principalmente la fobia dell'aeroplano viene affrontata pressapoco nel medesimo modo; certe parole e certi concetti rivolti ai fobici ricorrono spesso.Queste paure sono tutte generate da simili concause? L'aerofobico è una figura tipica,nel senso che appartiene ad una categoria di persone con trascorsi e sensibilità "tipiche" e ricorrenti?
Ci sono tematiche simili e ricorrenti...ma, per ognuno, la causa può essere diversa. C’è sempre l’ansia...altrimenti non staresti qua tempo prima a pensarci...non ho mai conosciuto nessuno che avesse il problema di aver paura di volare senza mettere in moto meccanismi ansiogeni in tanti altri aspetti della vita. Poi il legame simbolico e di proiezione sull’aereo è, ovviamente, personale.
Dylan666 ha scritto:
In ultimo,come conclusione obbligata: sei un professionista del settore? Ho visto ora che sei un pilota di aerei di linea,ma hai un background culturale nel campo della psicologia e della psicoterapia? Sei molto tecnico in certe esposizioni,non puoi essere un "semplice" pilota (dato che ne ho conosciuti molti,anche tra chi fa seminari e divulgazione a tema);
scusa se invado un pò la tua sfera personale,ovviamente libero di ignorarmi o mandarmi allegramente a stendere,è solo una mia curiosità che può comunque restare insaziata.
No...non sono del settore , psicologia e psicoterapia. Sono laureato in fisica e ho fatto ricerca ma da quando ero ragazzo ho fatto arti marziali e sono entrato in contatto con la cultura orientale. Inizialmente erano due mondi “a parte”...che piano piano l’esperienza di vita, a volte forte, ha fatto confluire in un’unica visione. Ho studiato in modo abbastanza approfondito il concetto di “informazione” per la ricerca...e l’effetto che questa porta...ho sempre avuto passione per il cervello e il suo funzionamento...quindi mi sono studiato in modo approfondito anche questo. Ho sempre cercato delle risposte , per me, e ho sempre voluto “provare” ciò che mi sembrava essere una buona idea....sebbene, spesso, le spiegazioni che vengono date di un fenomeno possano essere o sembrare fallaci o lacunose. Ad esempio ho studiato diverse meditazioni e diversi “metodi” o discipline orientali....ho cercato i denominatori comuni...e ho provato a lavorare su quelli. Ho sempre portato avanti uno studio teorico, su ciò che studiavo di meramente fisiologico, e l’ho accompagnato ad una esperienza reale. Laddove ho notato miglioramenti sulla mia qualità di vita, ho poi cercato di elaborare il denominatore comune “personalizzando”. Spesso poi ho notato che erano strade già battute...ma non ha importanza...anzi...spesso ho avuto la conferma che una “filosofia” di vita potesse essere valida anche per altri...e ho cercato di condividere queste esperienze...notando che dagli stessi spunti altre persone, con background e studi o esperienze diverse dalla mia, ne traevano beneficio...e questo studio e questa condivisione non finiscono mai. Eccomi qui, quindi, a condividere determinati aspetti in un mondo, per me, vitale....cioè quello aeronautico. Mi è facile perché ho la competenza tecnica ma, soprattutto, perché per me volare è vitale appunto. Mi fa piacere quando una persona riesce ad accarezzare l’esperienza positiva di un volo....l’emozione del volo....e quindi , da anni, cerco di portare le mie esperienze per chi, invece, trova nel volo una difficoltà. Questo, più o meno a grandi linee, il mio percorso e il mio essere qua. Se hai domande specifiche falle pure...

Ciao!
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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 14 luglio 2018, 9:18

tartan ha scritto:Ci hanno provato a far passare per un disatro tipo quello da te evocato l'incidente su Ustica. I giornali e non solo, lo giudicarono come un disfacimento dovuto a cattiva manutenzione. Oggi, piano piano, cominciano a uscire fuori i veri motivi. Io metterei ai ferri tutti coloro che dissero una corbelleria così evidente e tutti quelli che la supportarono.
Sai che se avessi avuto fobia del volo già dalla prima esperienza (1982),forse avrei pensato che quell'evento (Ustica) avrebbe potuto influire sulle mie ansie...dopotutto ho preso lo stesso aereo.Invece due anni dopo quella tragedia ho preso il Dc9 senza problemi; ma forse perchè ero un ragazzino e pensavo di essere immortale,per quello prima chiedevo come mai i bambini non avessero paura di volare (a quanto pare qualcuno si).

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da Dylan666 » 14 luglio 2018, 10:34

flyingbrandon ha scritto: Probabilmente la tua non totale convinzione.
Capisco..un conto è dire "sono consapevole",un conto è esserlo sul serio.A volte sembra di avere la soluzione a portata di mano,ma come stringi il pugno vola via.
È evidente, al di là delle parole che hai scritto e come le hai scritte, che non possiedi questa tranquillità di vita fatta di scelte consapevoli e ottime relazioni e soddisfazioni...
Se è così evidente faccio autoanalisi,provo a lavorare di nuovo su questo per aumentare o completare quella consapevolezza e accettazione che sembra difettarmi.Mi sa che mi serve un bel pò di tempo.. :?
Sono debolucci perché non sono consapevolezza e accettazione...ma un generico “sapere”.
Ecco,appunto... :roll:
Sicuramente non ricercare aspetti tecnici, meteo e qualsiasi cosa che abbia un impatto operativo sul volo ma che non riguarda te e la tua capacità di giudizio in materia.
Ok questo lo farò di sicuro..Stavo già uscendo dal seminato perchè ieri controllavo in rete se il 737 avesse avuto qualche aggiornamento recente in fatto di tecnologia...
Ci sono tematiche simili e ricorrenti...ma, per ognuno, la causa può essere diversa. C’è sempre l’ansia..mai conosciuto nessuno che avesse il problema di aver paura di volare senza mettere in moto meccanismi ansiogeni in tanti altri aspetti della vita. Poi il legame simbolico e di proiezione sull’aereo è, ovviamente, personale.
Capito.
Chi è aerofobico è ansioso di natura,o comunque altamente predisposto,cosa faccia sviluppare l'ansia è personale.
No...non sono del settore , psicologia e psicoterapia. Sono laureato in fisica e ho fatto ricerca ma da quando ero ragazzo ho fatto arti marziali e sono entrato in contatto con la cultura orientale.[CUT]
Grazie per il tuo racconto,lo rileggerò più volte,insieme a tutti gli altri messaggi.Anche io ho fatto arti marziali per molti anni,ma era Savate full contact,purtroppo non ho mai avuto modo di studiare o entrare in contatto con la cultura orientale.
E la fisica è una mia altra grande passione dai tempi del liceo,che studio per cultura personale da molti anni; da un pò di tempo mi dedico alla fisica delle particelle e divoro libri sulla meccanica quantistica e tutte le strabilianti implicazioni che ne derivano.

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Re: Caso senza speranza

Messaggio da tartan » 14 luglio 2018, 14:13

Io ho praticato Aikido e lo ha praticato anche mia figlia. Ci sarà un motivo o no nella scelta dell'arte marziale da praticare? Chiedetevelo! :)
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.

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