Paura

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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Francy021
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Paura

Messaggio da Francy021 » 23 maggio 2019, 11:25

Buon giorno a tutti! Sono una nuova iscritta, speranzosa di tornare a volare senza alcun problema!

Ho 34 anni, ho iniziato a volare quando avevo circa 21 anni, un pò per curiosità e un pò per necessita: facevo dei concorsi a roma e mi ero stufata ogni volta di spararmi 12 ore tra andata e ritorno in treno. Il buon Ryanair Treviso-Roma è stata la mia salvezza, un ora e ero a Roma... così per circa 6 mesi all'anno viaggiavo circa 2 volte al mese, senza alcun problema, senza alcun pensiero e senza nessuna paura. Anzi, prendevo "in giro" mia madre che aveva giurato che l'aereo non l'avrebbe mai preso in vita sua. Riuscii a strapparle una promessa... se avessi passato una prova abbastanza difficile, avrebbe preso l'aereo con me. Detto fatto. Primo viaggio per lei traumatico ma da quella volta, paura di volare sparita!
Si interrompe l'iter dei concorsi ma ogni tanto continuo a volare... sempre senza problema alcuno...
Nel 2013 conosco il mio attuale ragazzo e a luglio 2014 partiamo per l'Egitto. Volo tranquillo, senza problemi, il mio primo volo abbastanza lungo e il suo primo volo in assoluto. Lui terrorizzato, io che lo sprono a stare tranquillo perché non c'è nulla di cui avere paura. Succede la stessa cosa di mia mamma. Paura sparita.
Per me invece inizia il calvario. Non chiedetemi perché o che cosa sia successo ma la successiva vacanza diventa un incubo. Devo andare a tenerife ma ho l'ansia che mi accompagna sia alla partenza sia durante la vacanza pensando al ritorno. La mia ansia non è dovuta al fatto che l'aereo esploda, che facciano un attentato o che l'aereo cada. La mia ansia nasce dal fatto che se l'aereo cade, mi rendo conto di venire "giu".... e l'idea di sentirmi un topo in trappola fa si che io riesca a rovinare le mie vacanze. Rientro in patria e giuro che non avrei più volato.
Anno dopo, anche per insistenza del mio ragazzo, riprendo l'aereo... destinazione Minorca quindi viaggio brevissimo.... ma l'ansia mi accompagna anche lì.... tanto che riesco a godermi le vacanze fino al giorno prima della partenza per poi cadere in uno stato d'ansia assurdo. L'anno successivo sono andata in crociera. Seppur non sappia nuotare quindi se la nave affonda sono pressochè spacciata, ho fatto un viaggio tranquillissimo.
Ora, siamo a ridosso delle vacanze (di nuovo). Ho due alternative perché la vacanza in macchina mi è stata vietata dal mio ragazzo. O aereo o nave di nuovo... Non avrei voglia di andare di nuovo in crociera, avrei voglia di andare in grecia ma.... c'è di nuovo lui di mezzo! L'aereo! A volte penso vabbè, sono due ore di volo, cosa vuoi che sia... poi rinizio a pensare.... e se cade e mi rendo conto di venire giù? e via.. pensieri su pensieri! Help me! #casodisperato

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Re: Paura

Messaggio da Lampo 13 » 23 maggio 2019, 11:58

Brandon ci inzuppa il pane in queste cose!
E' ovvio che la tua ansia non è causata dal volo ma da qualcos'altro...
Sta a te scoprire cosa copri con la paura del volo.
Io in Grecia ci andrei, eccome!

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Re: Paura

Messaggio da Gliding Bricola » 23 maggio 2019, 13:34

Oppure c'è il traghetto da Venezia :)
e puoi tenerti tutte le tue paure :P
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Re: Paura

Messaggio da Exence » 23 maggio 2019, 15:39

Lampo 13 ha scritto:Brandon ci inzuppa il pane in queste cose!
E' ovvio che la tua ansia non è causata dal volo ma da qualcos'altro...
Sta a te scoprire cosa copri con la paura del volo.
Io in Grecia ci andrei, eccome!
Esatto, concordo con Lampo!
Anch'io dopo tanti anni di voli avevo avuto un periodo di paura paralizzante... poi dopo i vari ragionamenti qui sul forum mi è passata e ho volato trovando di nuovo emozione e piacere nel volo!
Ora da un anno a questa parte mi è tornata la paura e semplicemente mi muovo in macchina o in moto..
In Grecia ci si arriva tranquillamente anche in macchina, io andai in macchina fino a Copenaghen quindi volendo puoi dire al tuo ragazzo di scegliere un altro mezzo : )
a suo tempo ero riuscita a trovare i motivi della paura del volo, ora come ora per quanto io ci pensi sopra non riesco a trovare cause bloccanti, quindi non mi faccio violenza e scelgo mete raggiungibili con altri mezzi, appunto..
So che il mio intervento non è incoraggiante, ma come spesso ha detto Tartan, volare non è un obbligo...
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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 23 maggio 2019, 19:00

Francy021 ha scritto: Per me invece inizia il calvario. Non chiedetemi perché o che cosa sia successo ma la successiva vacanza diventa un incubo. Devo andare a tenerife ma ho l'ansia che mi accompagna sia alla partenza sia durante la vacanza pensando al ritorno.
Presumibilmente l’essere ansiosa è un meccanismo che hai anche al di fuori dal viaggio aereo...quindi ti stai chiedendo cosa possa essere accaduto per estenderlo anche ad un territorio che prima non era coperto dall’ansia?
E’ evidente che l’aereo non possa aver in nessun modo “generato” la tua ansia, visto che volare non ha mai rappresentato un problema e non ti è neanche successo qualcosa , in aereo.

Francy021 ha scritto: La mia ansia nasce dal fatto che se l'aereo cade, mi rendo conto di venire "giu".... e l'idea di sentirmi un topo in trappola fa si che io riesca a rovinare le mie vacanze. Rientro in patria e giuro che non avrei più volato.
Ci possono essere molti modi di morire, più probabili, di cui ti puoi rendere perfettamente conto...perchè ti fa venire ansia solo quello? Soprattutto....come fai a pensare a cosa penseresti cadendo con l’aereo ? Sei gia stata vicina alla morte in altre esperienze di vita?
Francy021 ha scritto: Anno dopo, anche per insistenza del mio ragazzo, riprendo l'aereo... destinazione Minorca quindi viaggio brevissimo.... ma l'ansia mi accompagna anche lì.... tanto che riesco a godermi le vacanze fino al giorno prima della partenza per poi cadere in uno stato d'ansia assurdo. L'anno successivo sono andata in crociera. Seppur non sappia nuotare quindi se la nave affonda sono pressochè spacciata, ho fatto un viaggio tranquillissimo.
Ora, siamo a ridosso delle vacanze (di nuovo). Ho due alternative perché la vacanza in macchina mi è stata vietata dal mio ragazzo. O aereo o nave di nuovo... Non avrei voglia di andare di nuovo in crociera, avrei voglia di andare in grecia ma.... c'è di nuovo lui di mezzo! L'aereo! A volte penso vabbè, sono due ore di volo, cosa vuoi che sia... poi rinizio a pensare.... e se cade e mi rendo conto di venire giù? e via.. pensieri su pensieri! Help me! #casodisperato
Il punto centrale, comunque, in attesa delle risposte alle domande è che tu , come chiunque generi ansia, pensi a qualcosa che non c’è in un tempo che non c’è come se fosse reale. Ok ....sei a bordo e hai paura di cadere e accorgertene...ma quando sei in spiaggia a Minorca , perchè devi pensare ad un qualsiasi giorno successivo? Perchè dai per scontato di arrivare a quel giorno, in tutta serenità, poi dai per scontato che possa cadere e sai gia anche che tipo di pensiero farai?
Ciao!
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Re: Paura

Messaggio da tartan » 23 maggio 2019, 21:27

Francy021 ha scritto:Buon giorno a tutti! Sono una nuova iscritta, speranzosa di tornare a volare senza alcun problema!


Nel 2013 conosco il mio attuale ragazzo e a luglio 2014 partiamo per l'Egitto. Volo tranquillo, senza problemi, il mio primo volo abbastanza lungo e il suo primo volo in assoluto. Lui terrorizzato, io che lo sprono a stare tranquillo perché non c'è nulla di cui avere paura. Succede la stessa cosa di mia mamma. Paura sparita.
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Ora, siamo a ridosso delle vacanze (di nuovo). Ho due alternative perché la vacanza in macchina mi è stata vietata dal mio ragazzo. O aereo o nave di nuovo... Non avrei voglia di andare di nuovo in crociera, avrei voglia di andare in grecia ma.... c'è di nuovo lui di mezzo! L'aereo! A volte penso vabbè, sono due ore di volo, cosa vuoi che sia... poi rinizio a pensare.... e se cade e mi rendo conto di venire giù? e via.. pensieri su pensieri! Help me! #casodisperato
Quando si è trattato del tuo raggazzo che aveva paura di volare, sei riuscita a tranquillizzarlo. Ora lui ti dice o così o pomì. Mandalo a fare in quel posto. Ti vieta le vacanze in macchina? Rimandalo a fare in quel posto. Sei sicura che il tuo ragazzo ti ami? E' disposto a sacrifici per te? Sai come diciamo a ROma? Ma vaffanc..o te e chi non te lo dice, e amami!!
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Re: Paura

Messaggio da Exence » 24 maggio 2019, 9:16

tartan ha scritto: Quando si è trattato del tuo raggazzo che aveva paura di volare, sei riuscita a tranquillizzarlo. Ora lui ti dice o così o pomì. Mandalo a fare in quel posto. Ti vieta le vacanze in macchina? Rimandalo a fare in quel posto. Sei sicura che il tuo ragazzo ti ami? E' disposto a sacrifici per te? Sai come diciamo a ROma? Ma vaffanc..o te e chi non te lo dice, e amami!!
haha l'ho pensato anch'io! :lol:
Magari chiedigli di venirti incontro, oppure che sia lui questa volta a rassicurare te... :albino:
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Re: Paura

Messaggio da fatamorgana » 24 maggio 2019, 10:36

tartan ha scritto:Quando si è trattato del tuo raggazzo che aveva paura di volare, sei riuscita a tranquillizzarlo. Ora lui ti dice o così o pomì. Mandalo a fare in quel posto. Ti vieta le vacanze in macchina? Rimandalo a fare in quel posto. Sei sicura che il tuo ragazzo ti ami? E' disposto a sacrifici per te? Sai come diciamo a ROma? Ma vaffanc..o te e chi non te lo dice, e amami!!
Exence ha scritto:Magari chiedigli di venirti incontro, oppure che sia lui questa volta a rassicurare te... :albino:
Però la questione non è tanto lui che voglia costringerla a volare quanto il fatto che in lei si generi questa ansia.
Anche perché credo che nella vita possa capitare di essere "costretti" a volare per scelta altrui o motivi contingenti, a prescindere dalla presenza di lui o meno.
Anzi, per esperienza, se rimuovi la manifestazione di un problema e non ne ce cerchi la causa, il problema continuerà a riproporsi se non ad ingigantirsi.
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Re: Paura

Messaggio da Exence » 24 maggio 2019, 11:20

fatamorgana ha scritto: Però la questione non è tanto lui che voglia costringerla a volare quanto il fatto che in lei si generi questa ansia.
Anche perché credo che nella vita possa capitare di essere "costretti" a volare per scelta altrui o motivi contingenti, a prescindere dalla presenza di lui o meno.
.
Concordo, se capitano circostanze lavorative o altro in cui si è costretti a volare, lo si fa e basta,,,
ma trattandosi di una vacanza credo che debba essere un momento di relax e di gioia, anche mentre la si programma, e non un incubo... Che la paura derivi da cause extra-aereo lo sappiamo, tant'è vero che a suo tempo anch'io superai la paura di volare...
però allo stesso tempo sono giunta alla convinzione che non è necessario, o quantomeno non sempre, passare la vita a psicanalizzarsi... se non si ha voglia di fare una cosa, basta non farla! ci sono un sacco di alternative e di posti da vedere raggiungibili anche con altri mezzi, e credo che la persona che abbiamo a fianco debba essere comprensiva o quantomeno empatica in quelle circostanze : ) il mio è un discorso in generale, ovviamente... in Grecia oltretutto si arriva facilmente anche in macchina/ moto/ nave... diverso sarebbe stato il discorso di un viaggio in America... in cui o voli o non ci andrai mai :)
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Re: Paura

Messaggio da Giutreas » 28 maggio 2019, 14:42

Francy021 ha scritto:Buon giorno a tutti! Sono una nuova iscritta, speranzosa di tornare a volare senza alcun problema!

Ho 34 anni, ho iniziato a volare quando avevo circa 21 anni, un pò per curiosità e un pò per necessita: facevo dei concorsi a roma e mi ero stufata ogni volta di spararmi 12 ore tra andata e ritorno in treno. Il buon Ryanair Treviso-Roma è stata la mia salvezza, un ora e ero a Roma... così per circa 6 mesi all'anno viaggiavo circa 2 volte al mese, senza alcun problema, senza alcun pensiero e senza nessuna paura. Anzi, prendevo "in giro" mia madre che aveva giurato che l'aereo non l'avrebbe mai preso in vita sua. Riuscii a strapparle una promessa... se avessi passato una prova abbastanza difficile, avrebbe preso l'aereo con me. Detto fatto. Primo viaggio per lei traumatico ma da quella volta, paura di volare sparita!
Si interrompe l'iter dei concorsi ma ogni tanto continuo a volare... sempre senza problema alcuno...
Nel 2013 conosco il mio attuale ragazzo e a luglio 2014 partiamo per l'Egitto. Volo tranquillo, senza problemi, il mio primo volo abbastanza lungo e il suo primo volo in assoluto. Lui terrorizzato, io che lo sprono a stare tranquillo perché non c'è nulla di cui avere paura. Succede la stessa cosa di mia mamma. Paura sparita.
Per me invece inizia il calvario. Non chiedetemi perché o che cosa sia successo ma la successiva vacanza diventa un incubo. Devo andare a tenerife ma ho l'ansia che mi accompagna sia alla partenza sia durante la vacanza pensando al ritorno. La mia ansia non è dovuta al fatto che l'aereo esploda, che facciano un attentato o che l'aereo cada. La mia ansia nasce dal fatto che se l'aereo cade, mi rendo conto di venire "giu".... e l'idea di sentirmi un topo in trappola fa si che io riesca a rovinare le mie vacanze. Rientro in patria e giuro che non avrei più volato.
Anno dopo, anche per insistenza del mio ragazzo, riprendo l'aereo... destinazione Minorca quindi viaggio brevissimo.... ma l'ansia mi accompagna anche lì.... tanto che riesco a godermi le vacanze fino al giorno prima della partenza per poi cadere in uno stato d'ansia assurdo. L'anno successivo sono andata in crociera. Seppur non sappia nuotare quindi se la nave affonda sono pressochè spacciata, ho fatto un viaggio tranquillissimo.
Ora, siamo a ridosso delle vacanze (di nuovo). Ho due alternative perché la vacanza in macchina mi è stata vietata dal mio ragazzo. O aereo o nave di nuovo... Non avrei voglia di andare di nuovo in crociera, avrei voglia di andare in grecia ma.... c'è di nuovo lui di mezzo! L'aereo! A volte penso vabbè, sono due ore di volo, cosa vuoi che sia... poi rinizio a pensare.... e se cade e mi rendo conto di venire giù? e via.. pensieri su pensieri! Help me! #casodisperato
Ciao Francy021, anche io vado in ansia prima di prendere l'aereo, per quello frequento questo forum. E da ansioso ti dico: ma che palle la nave! Prima di tutto la trovo noiosa, poi può essere fastidiosa se trovi mare mosso, invece in aereo un viaggio del genere è rapido, il tempo di salire sulle nuvole ed è già ora di scendere. Puoi anche fare andata in aereo e ritorno in nave, così ti godi la vacanza senza pensare al volo di ritorno. Però che palle deporre le armi senza combattere l'ansia di volare. Ti posso capire essendo un ansioso, però provaci ugualmente, non ti arrendere. :wink:
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Paura

Messaggio da Francy021 » 29 maggio 2019, 12:33

Wow quante risposte!!!! Sinceramente non me l'aspettavo! Dunque spero di rispondere a tutti quelli che hanno avuto la cortesia di rispondermi :)

Per quanto riguarda il mio ragazzo non è che mi ha detto o così o ciccia.... mi ha detto che preferirebbe l'aereo,... se proprio non me la sento possiamo tornare in crociera ma preferirebbe non andare in auto perché lo ritiene un viaggio troppo lungo (gli avevo proposto di andare in puglia e sono circa 10-12 ore di auto).... il messaggio in cui dicevo che mi vietava di andare in auto era un pò drastica :) ...

Per la questione ansia.... è questo che non mi spiego.... per me il 2013/2014 era l'anno in cui la mia ansia era alle stelle... avevo appena chiuso una storia col mio ex, mi ritrovavo disoccupata... ho trovato lavoro ma era un lavoro a termine e quindi avevo perennemente l'ansia di ritrovarmi a casa di punto in bianco perché i contratti che avevo erano di 30 giorni alla volta.... eppure l'aereo l'ho preso senza problemi.... l'anno dopo dovrei essere stata allo stesso punto e invece... l'ansia si è scatenata.... tanto da non farmi più volare tranquilla... potrei aver accumulato e si è scatenata tutto d'un botto.... boh....
ora, dovrei essere ancora più tranquilla dal punto di vista ansia, tant'è che non mi ritengo ansiosa.... ho un lavoro, col mio ragazzo sto bene, conviviamo.... quindi davvero, nonostante mi sforzi di capire, non trovo spiegazione attuale a questa mia paura di volare.... tutti mi dicono prenditi un tranquillante e sali sull'aereo.... ho provato pure questo ma è stato come prendere acqua..... nessun effetto :( e poi vorrei appunto riuscirci da sola, senza bisogno di ricorrere a farmaci.... però attualmente mi pare una cosa impossibile.....

Per brandon (aiuto non uccidermi): non so perché solo l'aereo mi faccia venire quest'ansia, quando penso del rendermi conto di morire.... per farmi coraggio penso pure che se mi succede un incidente in macchina e rimango incastrata, anche lì mi rendo conto.... ma probabilmente mi auto convinco che in macchina non mi succederà mai e forse è qui che sbaglio....

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Re: Paura

Messaggio da Lampo 13 » 29 maggio 2019, 13:48

Francy021 ha scritto: Per la questione ansia.... è questo che non mi spiego.... per me il 2013/2014 era l'anno in cui la mia ansia era alle stelle... avevo appena chiuso una storia col mio ex, mi ritrovavo disoccupata... ho trovato lavoro ma era un lavoro a termine e quindi avevo perennemente l'ansia di ritrovarmi a casa di punto in bianco perché i contratti che avevo erano di 30 giorni alla volta.... eppure l'aereo l'ho preso senza problemi.... l'anno dopo dovrei essere stata allo stesso punto e invece... l'ansia si è scatenata.... tanto da non farmi più volare tranquilla... potrei aver accumulato e si è scatenata tutto d'un botto.... boh....
ora, dovrei essere ancora più tranquilla dal punto di vista ansia, tant'è che non mi ritengo ansiosa.... ho un lavoro, col mio ragazzo sto bene, conviviamo...
Spesso è proprio quando le cose si risolvono e non c'è più ragione di "combattere" che ci si "rilassa" e viene fuori l'ansia per quanto si è passato e si ha paura che possa accadere di nuovo...

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Re: Paura

Messaggio da Giutreas » 29 maggio 2019, 14:05

Francy021 ha scritto:ora, dovrei essere ancora più tranquilla dal punto di vista ansia, tant'è che non mi ritengo ansiosa.... ho un lavoro, col mio ragazzo sto bene, conviviamo.... quindi davvero, nonostante mi sforzi di capire, non trovo spiegazione attuale a questa mia paura di volare.... tutti mi dicono prenditi un tranquillante e sali sull'aereo.... ho provato pure questo ma è stato come prendere acqua..... nessun effetto :( e poi vorrei appunto riuscirci da sola, senza bisogno di ricorrere a farmaci.... però attualmente mi pare una cosa impossibile.....
Io credo che la cosa da evitare come la peste sia proprio quella di cominciare a prendere farmaci prima di salire su un aereo. Se ne hai bisogno, scrivi sul forum fino a quando sarai al gate come abbiamo fatto in tanti e vedrai che sarà un ansiolitico naturale 8)
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 29 maggio 2019, 15:05

Francy021 ha scritto: Per la questione ansia.... è questo che non mi spiego.... per me il 2013/2014 era l'anno in cui la mia ansia era alle stelle... avevo appena chiuso una storia col mio ex, mi ritrovavo disoccupata... ho trovato lavoro ma era un lavoro a termine e quindi avevo perennemente l'ansia di ritrovarmi a casa di punto in bianco perché i contratti che avevo erano di 30 giorni alla volta.... eppure l'aereo l'ho preso senza problemi.... l'anno dopo dovrei essere stata allo stesso punto e invece... l'ansia si è scatenata.... tanto da non farmi più volare tranquilla... potrei aver accumulato e si è scatenata tutto d'un botto.... boh....
ora, dovrei essere ancora più tranquilla dal punto di vista ansia, tant'è che non mi ritengo ansiosa.... ho un lavoro, col mio ragazzo sto bene, conviviamo.... quindi davvero, nonostante mi sforzi di capire, non trovo spiegazione attuale a questa mia paura di volare.... tutti mi dicono prenditi un tranquillante e sali sull'aereo.... ho provato pure questo ma è stato come prendere acqua..... nessun effetto :( e poi vorrei appunto riuscirci da sola, senza bisogno di ricorrere a farmaci.... però attualmente mi pare una cosa impossibile.....
Il punto è proprio quello che ti ha sottolineato Lampo. Quando sei nella m***a, spesso, cerchi di non affondare...quando tutto pare essere tornato alla normalità c’è tempo per le “seghe mentali”. Spesso il volo, con le emozioni che accompagna, è un luogo dove “scaricare”. Tanti modi di dire e metafore hanno un linguaggio aeronautico...precipitare, schiantarsi...ma anche in positivo, pensa ad una attività che “decolla”...e ti si è scatenata proprio quando ti sei rimessa con una persona, cioè il tuo attuale ragazzo. Però vedi...quando esci da una situazione difficile e complicata puoi prenderla in due modi...uno è acquisire ancora maggiore sicurezza sulle tue possibilità...perchè hai visto che , dalla situazione, ci puoi uscire. Oppure puoi vivere sempre con l’ansia che ciò che di bello ti senti di avere ora...sia destinato a “schiantarsi” e precipitare. In realtà la tua vita è in continua evoluzione...non puoi sapere cosa accadrà domani, chi ti sarà accanto e che lavoro avrai ...in questo senso l’ansia non ti aiuta affatto...perchè ti può solo rovinare il “presente”...e per quello non ti godi la vacanza pensando al viaggio di ritorno. Non è un bel modo di viversi il presente....anche perchè è proprio “coltivando” il tuo presente che metti le basi per il tuo futuro che, ancora, non esiste. L’ansia deve essere un campanello di allarme...ma non per temere il futuro ma per farti capire che non ti stai vivendo il presente. L’ansia non si scatena da sola...non è un virus che ti prende...ma la generi tu con la tua mente. Più diventi consapevole dei tuoi meccanismi e delle tue paure più arrivi a non aver bisogno di proiettare i tuoi pensieri al futuro. Acquisire consapevolezza significa vivere il proprio presente, goderlo fin dove puoi e mettere le basi per cambiarlo quando ciò che vivi non ti piace. Tu temi tremendamente di renderti conto di ciò che ti accade...preferiresti sparire senza accorgertene....senza accorgerti che tutto ciò che hai è mutevole e rischia di non esserci più...ma questo va esattamente nella direzione contraria a quella di acquisire una maggiore consapevolezza. Non puoi cercare di opporti a ciò che ti porterebbe a vivere in modo più sereno...e il tuo conflitto, scaricato poi sull’aereo, è proprio il tentativo di non pensare a tutto ciò che potresti “perdere”...ma dovresti proprio renderti conto che la serenità non è il lavoro o il fidanzato...ma il tuo modo di percepire la vita. Certo...a nessuno fa piacere pensare di “perdere”....ma nessuno sa cosa arriverà dopo la perdita...spesso, se ne sei capace, arriva molto più di ciò che hai perso...quindi , partendo da questo presupposto, godi di ciò che hai senza pensare che sia proprio ciò che potresti perdere...è solo una percezione.
Francy021 ha scritto: Per brandon (aiuto non uccidermi): non so perché solo l'aereo mi faccia venire quest'ansia, quando penso del rendermi conto di morire.... per farmi coraggio penso pure che se mi succede un incidente in macchina e rimango incastrata, anche lì mi rendo conto.... ma probabilmente mi auto convinco che in macchina non mi succederà mai e forse è qui che sbaglio....
Non hai modo di sapere in che modo morirai e non ha senso vivere pensandoci. Sarebbe uno spreco di tempo.
Ciao!
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Re: Paura

Messaggio da tartan » 29 maggio 2019, 16:35

Io lo so come morirò! Improvvisamente mi mancherà l'aria e ciccia!
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Re: Paura

Messaggio da tartan » 29 maggio 2019, 17:16

Oggi sento la necessità di uno sfogo esistenziale e credo che la collocazione giusta sia qui, in paura di volare. E’ un pò di tempo che frequento, ogni mercoledì, la cooperativa la goletta di ladispoli. Si tratta di una cooperativa sociale e non aggiungo altro. Questa frequentazione che mi porta ad incontrare ogni mercoledì, per due ore mattutine, dalle 10 alle 12, gli assistiti della cooperativa, di tutte le età e di ogni sesso, ha avuto un impatto esagerato su di me. Dico esagerato e non sono riduttivo! Mi si è aperto un mondo sconosciuto nel dettaglio anche se perfettamente conosciuto all’ingrosso! Mi sono innamorato di tutti gli ospiti di tutte le età e sesso e mi sono scoperto assolutamente disarmato di fronte ai loro problemi, al punto da sentirmi quasi male. Mia figlia si è preoccupata e mi ha consigliato di lasciar perdere ma non credo che ne sarò mai capace.
Perchè lo dico qui? Pensateci bene, anche se non entro nei particolari avrete sicuramente capito cosa intendo, che senso ha avere paura di volare?
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
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Lampo 13
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Re: Paura

Messaggio da Lampo 13 » 29 maggio 2019, 17:54

tartan ha scritto:Oggi sento la necessità di uno sfogo esistenziale e credo che la collocazione giusta sia qui, in paura di volare. E’ un pò di tempo che frequento, ogni mercoledì, la cooperativa la goletta di ladispoli. Si tratta di una cooperativa sociale e non aggiungo altro. Questa frequentazione che mi porta ad incontrare ogni mercoledì, per due ore mattutine, dalle 10 alle 12, gli assistiti della cooperativa, di tutte le età e di ogni sesso, ha avuto un impatto esagerato su di me. Dico esagerato e non sono riduttivo! Mi si è aperto un mondo sconosciuto nel dettaglio anche se perfettamente conosciuto all’ingrosso! Mi sono innamorato di tutti gli ospiti di tutte le età e sesso e mi sono scoperto assolutamente disarmato di fronte ai loro problemi, al punto da sentirmi quasi male. Mia figlia si è preoccupata e mi ha consigliato di lasciar perdere ma non credo che ne sarò mai capace.
Perchè lo dico qui? Pensateci bene, anche se non entro nei particolari avrete sicuramente capito cosa intendo, che senso ha avere paura di volare?
Mio nonno diceva spesso: "Ve ce vorebbe 'a guera, ve ce vorebbe!"
Brutale, ma fa una specie di "reset" alla visione della vita.
Lui ebbe 5 infarti e 3 ictus prima di morire dopo 20 anni di letto, ed il primo infarto lo ebbe a 43 anni.
Non poteva fare nulla, le uniche cose che aveva erano le sigarette che mio padre gli passava di nascosto
da mia nonna ed una volta ogni tanto il pranzo a Castel Gandolfo, fettuccine al sugo con le rigaglie di
pollo e abbacchio a scottadito...
a modo suo è riuscito anche ad essere sereno, anche felice talora.

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Re: Paura

Messaggio da Dylan666 » 31 maggio 2019, 9:59

tartan ha scritto: Perchè lo dico qui? Pensateci bene, anche se non entro nei particolari avrete sicuramente capito cosa intendo, che senso ha avere paura di volare?
In realtà se ne è parlato in altri termini,ma il succo del discorso è sempre quello.Quando subentra un problema reale e di difficile soluzione, di solito parliamo di problemi di salute (ma anche lavoro o sentimentali), tutte le altre fisime scompaiono come neve al sole.Fra queste le fobie di volare,dei ragni ecc ecc, perchè la mente è impegnata seriamente altrove.
E se ci pensi torna anche con quello già scritto qualche messaggio fa: è quando sei al sicuro e ti senti rilassato che le fobie riemergono a tormentarti, in un circolo vizioso.
A me la consapevolezza di questi meccanismi però, non ha mai aiutato minimamente a superare il problema di volare.
:disgust:

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Re: Paura

Messaggio da Exence » 31 maggio 2019, 10:22

Francy021 ha scritto:

ora, dovrei essere ancora più tranquilla dal punto di vista ansia, tant'è che non mi ritengo ansiosa.... ho un lavoro, col mio ragazzo sto bene, conviviamo.... quindi davvero, nonostante mi sforzi di capire, non trovo spiegazione attuale a questa mia paura di volare.... tutti mi dicono prenditi un tranquillante e sali sull'aereo.... ho provato pure questo ma è stato come prendere acqua..... nessun effetto :( e poi vorrei appunto riuscirci da sola, senza bisogno di ricorrere a farmaci.... però attualmente mi pare una cosa impossibile....
Ciao, da quello che racconti, la tua situazione è molto simile a quella che vivevo quando ero approdata qui sul forum quasi due anni fa ormai. Anch'io in periodi di M non ho mai avuto paura di volare, mentre quando avevo un lavoro top, convivevo e blablabla mi era esploso il terrore del volo... semplicemente quando vivi finalmente una situazione che ti appaga, hai paura di perderla, e quindi inconsciamente cerchi di evitare qualsiasi situazione che possa farti perdere la tua tranquillità. Da sempre l'uomo è terrorizzato dal cambiamento, ed è normale...
come dice Brandon , non si può "congelare" il presente e magari dalla perdita di ciò che hai può sempre arrivare qualcosa di più bello... ma, aggiungo io, potrebbe anche arrivare qualcosa di bruttissimo ;)... è giusto preservare ciò che abbiamo, se abbiamo qualcosa di bello! : ) ma senza cadere nelle fobie... a suo tempo mi aiutava l'esercizio di pensare sempre al qui e ora, senza fare proiezioni future e senza immaginarmi il viaggio, e anche durante il volo, vivendo attimo per attimo. Ero anche riuscita a godermi svariati voli poi, quindi ce la puoi assolutamente fare anche tu! Ora come dicevo qualche post fa non ho più tutta questa voglia di volare, :roll: ... ma quest' estate alla fine vorrei tornare in Finlandia quindi credo proprio che la voglia di viaggiare sarà più forte dei miei nuovi blocchi : ) ! Banalmente, pensa a chi vola spesso per lavoro : ) il mio fidanzato prende l'aereo un paio di volte alla settimana per lavoro e se avesse paura sarebbe già stato licenziato :mrgreen: ... forse il trucco è iniziare a considerare normali anche le cose che ci spaventano... come la routine di guidare la macchina ad esempio... fare le cose e basta, senza pensarci troppo sopra. :wink: Quand'è che dovresti partire?
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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 maggio 2019, 11:52

Dylan666 ha scritto: E se ci pensi torna anche con quello già scritto qualche messaggio fa: è quando sei al sicuro e ti senti rilassato che le fobie riemergono a tormentarti, in un circolo vizioso.
A me la consapevolezza di questi meccanismi però, non ha mai aiutato minimamente a superare il problema di volare.
:disgust:
Non è consapevolezza...te lo dici e basta...e per quello non cambia nulla. In realtà l’essere al sicuro e rilassato non è il motivo per cui nascono , crescono e ti tormentano le fobie. Se è vero che quando hai altro a cui pensare, di reale, non hai tempo di farti delle seghe mentali...ciò non significa che l’avere dei problemi seri sia condizione necessaria e sufficiente per non avere delle seghe mentali. Anzi...questo ti dimostra che quando tieni la tua mente su qualcosa di reale, che non sono le seghe mentali, ciò ti permette di vivere senza “fobie”. L’esercitare la consapevolezza permette proprio, senza alcun problema, di evitare l’utilizzo “ad minchiam” della nostra mente. Il punto è proprio che lasci fare alla tua mente a meno che tu non abbia un problema reale su cui concentrarti. A te, ad oggi, non è cambiato niente perchè hai sempre, dal tuo punto di vista, un buon motivo , per pensare di aver ragione tu. Vedi l’esempio degli aerei a cavi e tiranti. Non sei mai arrivato a capire che TU sei il problema e cerchi sempre , e ti convinci, delle tue ottime ragioni per non volare...e, guarda caso, trovi anche le situazioni che ti permetterebbero di volare....peccato che poi le scarti...o non puoi....o non vuoi....e rimangono solo idee....sufficienti , però , a consolarti e continuare per la tua strada.
Ciao!
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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 maggio 2019, 11:54

Exence ha scritto: Da sempre l'uomo è terrorizzato dal cambiamento, ed è normale...
No...non è una condizione normale...e non è neanche vero che sia terrorizzato di “default” per il cambiamento.
Ciao!
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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 maggio 2019, 12:05

Exence ha scritto: come dice Brandon , non si può "congelare" il presente e magari dalla perdita di ciò che hai può sempre arrivare qualcosa di più bello... ma, aggiungo io, potrebbe anche arrivare qualcosa di bruttissimo ;)... è giusto preservare ciò che abbiamo, se abbiamo qualcosa di bello! : )
Il punto è proprio che non si è in grado di giudicare alcunché. Non è alla nostra portata , nell’ottica dell’intera esistenza, determinare se un accadimento è bruttissimo o meno...perché potrebbe essere che ciò che giudichi essere bruttissimo sia funzionale a qualcosa che neanche immagini. Quindi non ha senso dire “preservare” ciò che abbiamo...perchè, di fatto, non hai niente. Godere di ciò che hai nel momento presente è l’unico modo per vivere quel qualcosa “serenamente”. Se già ti metti in mente che quello sia da trattenere....ti apri solo la porta per l’infelicita. E’ proprio l’atteggiamento mentale che intercorre tra il godere di quello che c’è e il cercare di trattenerlo che pone le basi per temere di perderlo...e non rendersi conto che con la mente non si è più nel presente nella fase di godimento, ma si gode dell’idea ...e basta che questa idea preveda la perdita per passare dal godimento alla paura...
Ciao!
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Re: Paura

Messaggio da Exence » 31 maggio 2019, 12:26

flyingbrandon ha scritto:
Exence ha scritto: Da sempre l'uomo è terrorizzato dal cambiamento, ed è normale...
No...non è una condizione normale...e non è neanche vero che sia terrorizzato di “default” per il cambiamento.
Ciao!
Ciao! E' una cosa che ho studiato ieri... il rapporto dell'uomo con il tempo e con il cambiamento... ti incollo un pezzetto degli appunti in questione... io li ho trovati interessanti : )

"Il tempo destabilizza il soggetto perché include in sé la minaccia della fine è la fine della soggettività. La vita è un segmento di luce tra l’oscurità della nascita e la morte. Il tempo produce anche l’angoscia dell’evanescenza della realtà: le cose non durano, quindi ha in sé la minaccia della dispersione di noi stessi e della realtà.
L’uomo ha in sé l’istinto a restare ad avere stabilità ma incontra l’irruzione del divenire inarrestabile. Il tempo ci restituisce la misura della nostra caducità, ma è anche la nostra possibilità propria: noi siamo temporali, il tempo è il nostro tessuto, la nostra dimensione. E questo spiega perché il discorso teorico si apre alla prassi, è nella vita pratica che ci esponiamo a esperienze che destabilizzano e ci distaccano dalla staticità che vorremmo conservare. Alla temporalità si può rispondere con azioni, che sono nel tempo ed esprimono la nostra libertà e ci consentono di dare forma alla nostra storia e diventare esseri storici. Possiamo essere storici in quanto liberi. La fissità che ci ancora ad un punto certo è impossibile se non nella morte dove il corpo è pacificato. Ma è meglio sottrarsi alla consunzione cercando di abitare il tempo: familiarizzare con il nemico. Holderlin diceva “Dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva”.
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Re: Paura

Messaggio da Giutreas » 31 maggio 2019, 12:30

Dylan666 ha scritto:
tartan ha scritto: Perchè lo dico qui? Pensateci bene, anche se non entro nei particolari avrete sicuramente capito cosa intendo, che senso ha avere paura di volare?
In realtà se ne è parlato in altri termini,ma il succo del discorso è sempre quello.Quando subentra un problema reale e di difficile soluzione, di solito parliamo di problemi di salute (ma anche lavoro o sentimentali), tutte le altre fisime scompaiono come neve al sole.Fra queste le fobie di volare,dei ragni ecc ecc, perchè la mente è impegnata seriamente altrove.
E se ci pensi torna anche con quello già scritto qualche messaggio fa: è quando sei al sicuro e ti senti rilassato che le fobie riemergono a tormentarti, in un circolo vizioso.
A me la consapevolezza di questi meccanismi però, non ha mai aiutato minimamente a superare il problema di volare.
:disgust:
E infatti, ora che per me sta per arrivare (si spera) la tanto agognata realizzazione professionale sono preoccupato che possano tornarmi tutte le ansie e paure di questo mondo. Ma sull'aereo ci salirò sempre, anche con la paura nel cuore, perchè viaggiare e volare sono tra le cose più belle di cui possiamo godere.
Bellissima storia Tartan, si nota da quello che scrivi qui che sei una persona molto generosa e disponibile con gli altri.
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Paura

Messaggio da Exence » 31 maggio 2019, 12:45

flyingbrandon ha scritto:
Exence ha scritto: come dice Brandon , non si può "congelare" il presente e magari dalla perdita di ciò che hai può sempre arrivare qualcosa di più bello... ma, aggiungo io, potrebbe anche arrivare qualcosa di bruttissimo ;)... è giusto preservare ciò che abbiamo, se abbiamo qualcosa di bello! : )
Il punto è proprio che non si è in grado di giudicare alcunché. Non è alla nostra portata , nell’ottica dell’intera esistenza, determinare se un accadimento è bruttissimo o meno...perché potrebbe essere che ciò che giudichi essere bruttissimo sia funzionale a qualcosa che neanche immagini. Quindi non ha senso dire “preservare” ciò che abbiamo...perchè, di fatto, non hai niente. Godere di ciò che hai nel momento presente è l’unico modo per vivere quel qualcosa “serenamente”. Se già ti metti in mente che quello sia da trattenere....ti apri solo la porta per l’infelicita. E’ proprio l’atteggiamento mentale che intercorre tra il godere di quello che c’è e il cercare di trattenerlo che pone le basi per temere di perderlo...e non rendersi conto che con la mente non si è più nel presente nella fase di godimento, ma si gode dell’idea ...e basta che questa idea preveda la perdita per passare dal godimento alla paura...
Ciao!
Parlavo di un giudizio fatto "col senno di poi". Per analogia e con l'esperienza si riesce comunque a capire quali sono le situazioni nelle quali ci troviamo più sereni e quelle invece che sono destabilizzanti... e rifuggire le seconde.
Si può godere del momento ma proprio nel presente bisognerebbe tentare di mettere in atto comportamenti / azioni che possano conservare quel qualcosa di bello (se lo si ha) in un ipotetico futuro... credo. Altrimenti si agirebbe sempre in maniera irrazionale , pensando solo a noi stessi e al soddisfacimento momentaneo dei nostri desideri, fregandocene di chi abbiamo attorno .. in realtà ogni cosa che faccio nel qui e ora determina delle conseguenze sul domani...
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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 maggio 2019, 15:31

Exence ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:
Exence ha scritto: Da sempre l'uomo è terrorizzato dal cambiamento, ed è normale...
No...non è una condizione normale...e non è neanche vero che sia terrorizzato di “default” per il cambiamento.
Ciao!
Ciao! E' una cosa che ho studiato ieri... il rapporto dell'uomo con il tempo e con il cambiamento... ti incollo un pezzetto degli appunti in questione... io li ho trovati interessanti : )
Puoi studiare il pensiero di qualcuno ed essere più o meno d’accordo ma non è detto che corrisponda , in modo universale, tanto da definirlo “naturale”. E’ naturale che il cuore batta in un determinato modo, ma non è naturale che l’uomo sia terrorizzato dal cambiamento. Dire “destabilizzato”, come l’inizio degli appunti è una cosa...terrorizzato un’ altra. Non concordo neanche sull’ “angoscia “ dello scorrere del tempo. Questi , a mio avviso, sono aspetti più che altro culturali e non insiti nell’essere umano. Infatti basta buttare l’occhio a culture diverse dalla nostra , un po’ meno attaccate al possedere per vedere che non sono angosciati dal tempo che avanza e , tanto meno, terrorizzati all’idea del cambiamento. Nella stessa nostra cultura “occidentale” tanti sono affascinati dal cambiamento...oppure basta vedere il comportamento di bambini o persone giovani non ancora intrisi dello schema culturale per vedere che non è un qualcosa che ti porti dentro...ma, più spesso, ti viene “inculcato”....così come il concetto stesso di morte che, a seconda della cultura sottostante, viene vissuta in modo diverso...pur mantenendo il dolore della “perdita”.
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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 maggio 2019, 15:58

Exence ha scritto:
Parlavo di un giudizio fatto "col senno di poi".
E’ proprio il senno di poi che non ti permette di giudicare alcunchè....se hai davanti ancora qualcosa di inaspettato. Non sai dove ti porterà, e non dove ti ha portato, ciò che è successo...quindi perde di significato il “giudizio”.

Exence ha scritto: Per analogia e con l'esperienza si riesce comunque a capire quali sono le situazioni nelle quali ci troviamo più sereni e quelle invece che sono destabilizzanti... e rifuggire le seconde.
La tua esperienza è comunque limitata. Se raggiungi maggior serenità e benessere perchè diventi consapevole di essere perfettamente in grado di stabilizzarti, sempre e comunque, non devi affatto fuggire dalle situazioni destabilizzanti....anche perchè , la maggior parte di esse, ti si propongono e non sei tu che le scegli. La serenità non è mancanza di problemi ma la sicurezza di risolverli. In questo senso se la tua attività è sfuggire le situazioni che tu pensi essere destabilizzanti...la serenità non la troverai mai...ed, in effetti, in tanti non la trovano.
Exence ha scritto: Si può godere del momento ma proprio nel presente bisognerebbe tentare di mettere in atto comportamenti / azioni che possano conservare quel qualcosa di bello (se lo si ha) in un ipotetico futuro... credo. Altrimenti si agirebbe sempre in maniera irrazionale , pensando solo a noi stessi e al soddisfacimento momentaneo dei nostri desideri, fregandocene di chi abbiamo attorno .. in realtà ogni cosa che faccio nel qui e ora determina delle conseguenze sul domani...
Il godere il momento non ha niente di “irrazionale”. Non c’è una relazione tra il saper godere di qualcosa ed essere più o meno razionale. Godere del momento significa saper trarre il meglio...non significa (atto di presunzione) pensare che quella cosa specifica lì debba continuare per il futuro. La capacità massima di godere di quel momento , anzi, può essere dettata dalla consapevolezza che quella cosa sparirà...nostra vita compresa, e proprio per questo devi viverla più intensamente che puoi. Nel momento in cui decidi che questo deve durare...perdi...perchè se non può durare non dura solo perchè hai deciso tu...e la vita stessa ne è un esempio. Godere del momento, poi, non significa affatto un mero soddisfacimento del nostro desiderio...non rappresenta necessariamente una spinta egoistica , anzi, se ti riferisci in particolare ad un rapporto puoi godere intensamente del fatto di “regalare” gioia ad un’altra persona. Nel momento in cui decidi che quella persona dovrà essere sempre quella per sempre, stai sì , compiendo un atto di egoismo...perchè non spetta a te decidere se quella persona vorrà condividere tutta la sua esistenza con te. Quindi anche nei rapporti umani , quando sposti l’idea di godere di quel momento con quella persona, al fatto che quella persona DEBBA stare con te a creare altri momenti di cui stai godendo....ti perdi il senso del presente, ovvero che ORA è lì con te, per decidere un qualcosa che non puoi decidere. Che siano oggetti, cose, situazioni o persone...il decidere che ci debbano appartenere...è l’inizio della fine. Spesso la colla è il non dare per scontato , se parli di persone, che quella persona sia lì sempre accanto a te. “Godere” non è una accettazione passiva di un qualcosa....ma anzi mettere tutto in quel momento...poi quel che sarà ...sarà. Non ho mai visto strategie di chi gode il momento....ne ho viste di chi agisce perchè vuole che il futuro vada come pensa lui. Godere del momento, qui e ora, non è una Soddisfazione momentanea...e spesso chi lo fa , proprio perchè così presente, costruisce il suo futuro , ignoto anche a lui, in modo molto più sereno. Il fregartene delle persone o meno, quindi, non ha a che vedere con la capacità del vivere il momento ma con l’intenzione che hai tu nei confronti degli altri. Se godi nel far felice una persona non sarai mai capace di dire a quella persona “ ma come....con tutto quello che ho fatto/detto per te....”...perchè tu hai goduto di quel momento esattamente come lui. Di solito chi dice queste frasi “recita” una parte....si sforza di far qualcosa pensando di ottenere altro....e nel momento in cui ciò non accade....si incazza. L’intenzione ,che sta alla base di ciò che fai , determina che persona sei....se altruista o meno....ma il godere del momento non cambia le intenzioni ...anzi...spesso , appunto, evita degli schemi...delle aspettative...delle idee fisse che si hanno sul futuro e che sono fonte di dolore.
Ciao!
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Re: Paura

Messaggio da Exence » 31 maggio 2019, 16:24

flyingbrandon ha scritto:
Puoi studiare il pensiero di qualcuno ed essere più o meno d’accordo ma non è detto che corrisponda , in modo universale, tanto da definirlo “naturale”. E’ naturale che il cuore batta in un determinato modo, ma non è naturale che l’uomo sia terrorizzato dal cambiamento. Dire “destabilizzato”, come l’inizio degli appunti è una cosa...terrorizzato un’ altra. Non concordo neanche sull’ “angoscia “ dello scorrere del tempo. Questi , a mio avviso, sono aspetti più che altro culturali e non insiti nell’essere umano. Infatti basta buttare l’occhio a culture diverse dalla nostra , un po’ meno attaccate al possedere per vedere che non sono angosciati dal tempo che avanza e , tanto meno, terrorizzati all’idea del cambiamento. Nella stessa nostra cultura “occidentale” tanti sono affascinati dal cambiamento...oppure basta vedere il comportamento di bambini o persone giovani non ancora intrisi dello schema culturale per vedere che non è un qualcosa che ti porti dentro...ma, più spesso, ti viene “inculcato”....così come il concetto stesso di morte che, a seconda della cultura sottostante, viene vissuta in modo diverso...pur mantenendo il dolore della “perdita”.
Ciao!
Io mi ero trovata d'accordo con quelle teorie, cioè stanotte mentre le studiavo ci avevo trovato dentro una logica ferrea :lol: ... si tratta di autori occidentali effettivamente, vissuti a metà del secolo scorso, che vivevano lo smarrimento e la mancanza di valori dati dalla secolarizzazione e dagli orrori delle guerre. Non mi dilungo per non andare OT, però concordo con te sul fatto che ci siano dei fattori socioculturali che determinano la percezione positiva o negativa del tempo, e dell'idea della morte... Nei bambini però si riscontrano spesso questi cliché, se ci pensi ad esempio, ai bambini piccoli che piangono il primo giorno di scuola perché non vogliono staccarsi dall'asilo, o nei neonati, quando hanno bisogno del ciuccio o di un pupazzo per "sostituire" la mancanza (anche momentanea) della madre... intendo dire che alcuni schemi sono nonostante tutto innati dentro di noi fin dall'infanzia, anche se magari in certe culture come in quelle orientali, con la crescita queste paure vengono esorcizzate mentre, al contrario, nella cultura occidentale vengono alimentate...
ciao : )
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Re: Paura

Messaggio da Exence » 31 maggio 2019, 16:43

flyingbrandon ha scritto:
E’ proprio il senno di poi che non ti permette di giudicare alcunchè....se hai davanti ancora qualcosa di inaspettato. Non sai dove ti porterà, e non dove ti ha portato, ciò che è successo...quindi perde di significato il “giudizio”.
Secondo questo ragionamento però non si imparerebbe mai dagli errori, perché, non sapendo mai come evolve una situazione, potremmo tranquillamente comportarci sempre nello stesso modo (che magari in passato ci ha procurato più guai che altro), aggrappandoci al fatto che magari questa volta andrà diversamente... non è un po' un autogiustificare i nostri comportamenti in nome dell'incognita del futuro? Il giudizio sugli altri non ha senso alcuno , ma su noi stessi e sui nostri comportamenti credo sia indispensabile guardare indietro cercando di mettere a fuoco i momenti "X" (tipo il 26 10 1985 in ritorno al futuro per intenderci ;) ) da cui sono scaturite poi situazioni dannose... e cercare di non essere recidivi?
flyingbrandon ha scritto: La tua esperienza è comunque limitata. Se raggiungi maggior serenità e benessere perchè diventi consapevole di essere perfettamente in grado di stabilizzarti, sempre e comunque, non devi affatto fuggire dalle situazioni destabilizzanti....anche perchè , la maggior parte di esse, ti si propongono e non sei tu che le scegli. La serenità non è mancanza di problemi ma la sicurezza di risolverli. In questo senso se la tua attività è sfuggire le situazioni che tu pensi essere destabilizzanti...la serenità non la troverai mai...ed, in effetti, in tanti non la trovano.
L'evento destabilizzante ci sorprende e ci colpisce, è vero... ed è anche vero che siamo obbligati a rispondervi in qualche modo... ma la sicurezza di risolverli come fai ad averla? Ci sono eventi talmente radicali che ci paralizzano... non puoi sapere cosa ti succede e di conseguenza come puoi dire che hai la certezza di riuscire a riequilibrarti lo stesso? L'accettazione della realtà può esserci fino a un certo punto, ma ci sono eventi talmente imprevedibili e grotteschi che credo siano "superabili" solo da chi non ha sensibilità.... o no?
flyingbrandon ha scritto: Il godere il momento non ha niente di “irrazionale”. Non c’è una relazione tra il saper godere di qualcosa ed essere più o meno razionale. Godere del momento significa saper trarre il meglio...non significa (atto di presunzione) pensare che quella cosa specifica lì debba continuare per il futuro. La capacità massima di godere di quel momento , anzi, può essere dettata dalla consapevolezza che quella cosa sparirà...nostra vita compresa, e proprio per questo devi viverla più intensamente che puoi. Nel momento in cui decidi che questo deve durare...perdi...perchè se non può durare non dura solo perchè hai deciso tu...e la vita stessa ne è un esempio. Godere del momento, poi, non significa affatto un mero soddisfacimento del nostro desiderio...non rappresenta necessariamente una spinta egoistica , anzi, se ti riferisci in particolare ad un rapporto puoi godere intensamente del fatto di “regalare” gioia ad un’altra persona. Nel momento in cui decidi che quella persona dovrà essere sempre quella per sempre, stai sì , compiendo un atto di egoismo...perchè non spetta a te decidere se quella persona vorrà condividere tutta la sua esistenza con te. Quindi anche nei rapporti umani , quando sposti l’idea di godere di quel momento con quella persona, al fatto che quella persona DEBBA stare con te a creare altri momenti di cui stai godendo....ti perdi il senso del presente, ovvero che ORA è lì con te, per decidere un qualcosa che non puoi decidere. Che siano oggetti, cose, situazioni o persone...il decidere che ci debbano appartenere...è l’inizio della fine. Spesso la colla è il non dare per scontato , se parli di persone, che quella persona sia lì sempre accanto a te. “Godere” non è una accettazione passiva di un qualcosa....ma anzi mettere tutto in quel momento...poi quel che sarà ...sarà. Non ho mai visto strategie di chi gode il momento....ne ho viste di chi agisce perchè vuole che il futuro vada come pensa lui. Godere del momento, qui e ora, non è una Soddisfazione momentanea...e spesso chi lo fa , proprio perchè così presente, costruisce il suo futuro , ignoto anche a lui, in modo molto più sereno. Il fregartene delle persone o meno, quindi, non ha a che vedere con la capacità del vivere il momento ma con l’intenzione che hai tu nei confronti degli altri. Se godi nel far felice una persona non sarai mai capace di dire a quella persona “ ma come....con tutto quello che ho fatto/detto per te....”...perchè tu hai goduto di quel momento esattamente come lui. Di solito chi dice queste frasi “recita” una parte....si sforza di far qualcosa pensando di ottenere altro....e nel momento in cui ciò non accade....si incazza. L’intenzione ,che sta alla base di ciò che fai , determina che persona sei....se altruista o meno....ma il godere del momento non cambia le intenzioni ...anzi...spesso , appunto, evita degli schemi...delle aspettative...delle idee fisse che si hanno sul futuro e che sono fonte di dolore.
Ciao!
Non mi riferivo nella fattispecie ai rapporti di coppia, in cui il comportamento dell'altro è imprevedibile, ma se vogliamo parlare di quelli, un minimo di intenzione ci deve essere... Il tuo esempio lo condivido, ma non vale al contrario, mi spiego: facciamo finta che X sta con Y, e X per vari motivi è sempre di malumore. In quel momento o periodo tratta male ripetutamente Y, poi non si deve stupire se Y lo manda a .... . Quello che intendo dire è che anche i rapporti interpersonali si costruiscono su tanti piccoli qui e ora durante i quali "costruiamo" e ci facciamo conoscere da un'altra persona, non si può sempre agire per come ci si sente in un determinato momento perché entra in gioco anche il rispetto per l'altra persona, se la ami la tratti bene con costanza anche smorzando eventuali "mood del momento", non per ottenere in cambio l'amore incondizionato dell'altro , ma perché vuoi farlo felice. E' difficile da spiegare per iscritto, ma parlando anche di situazioni quotidiane a caso, bisogna essere consapevoli che a un'azione che decido di fare adesso, corrisponderà, almeno per un'alta percentuale di probabilità, una conseguenza, che io posso tranquillamente evitare... esempio: ora sto scrivendo a te invece che lavorare, con la consapevolezza che se il capo mi scopre mi riprende... quindi ho sempre un minimo di potere sulle conseguenze delle mie azioni... Il tuo pensiero spesso sembra che voglia dire che siamo vittime del destino, dei comportamenti degli altri, che insomma subiamo l' "altro" inteso come evento o comportamento altrui e di conseguenza ci adattiamo al meglio.. come se tutto fosse scandito da una necessità di cui io sono spettatore iniziale e solo dopo posso agire per adattarmi / cambiare le cose... è un po' pessimistica come visione, se la analizziamo bene , nonostante tu la ponga sotto una luce "positiva" (se di negativo e positivo assoluti si può parlare, ovviamente)!

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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 31 maggio 2019, 21:46

Exence ha scritto:
Secondo questo ragionamento però non si imparerebbe mai dagli errori, perché, non sapendo mai come evolve una situazione, potremmo tranquillamente comportarci sempre nello stesso modo (che magari in passato ci ha procurato più guai che altro), aggrappandoci al fatto che magari questa volta andrà diversamente... non è un po' un autogiustificare i nostri comportamenti in nome dell'incognita del futuro?
Questo ragionamento non aveva nessuna attinenza con gli errori. Si parlava di giudicare una “perdita” come un evento negativo (o positivo). Comportarsi nello stesso modo è tipico di chi ha una sua visione, decide come dovrà essere il suo futuro e si incocciunisce senza analizzare cio che c’è in quel momento. Per esperienza, di solito, è più elastico chi è più consapevole e predisposto ad accettare una situazione , per poi cambiarla, piuttosto di chi la rifiuta e si ostina con tutte le sue forze a volere che vada come aveva preventivato. Quindi no...direi che chi lavora sulla consapevolezza non rischia in modo particolare di giustificarsi. Tieni anche presente che proprio chi “agisce” in una situazione, per quello che può essere il suggerimento di quel specifico momento senza rimanere paralizzato dalle sue visioni del futuro, non si sofferma nei “giudizi” e quindi non teme di sbagliare...se lo fa ...lo riconosce e cerca un’altra strada.

Exence ha scritto: Il giudizio sugli altri non ha senso alcuno , ma su noi stessi e sui nostri comportamenti credo sia indispensabile guardare indietro cercando di mettere a fuoco i momenti "X" (tipo il 26 10 1985 in ritorno al futuro per intenderci ;) ) da cui sono scaturite poi situazioni dannose... e cercare di non essere recidivi?
Come sopra. Essere nel momento non significa non analizzare la situazione e le varie possibilità...e anche cercare di capire cosa è andato in un modo o nell’altro . Ma chi agisce così, non si perde in pensieri inesistenti. Se ho fatto un errore...lo riconosco....ne faccio tesoro. Se sto lì a pensare “ahhhhh però....se avessi fatto questo ahhhhhh oora è andato tutto a puttane.....ahhhhhhhh però che sfiga....ahhhhhh....ma se poi faccio così e succederà cosà?...ahhhhhh”...e così via. Che non è dissimile da .....ahhhhh....e se poi cade? Ahhhh ma se me ne accorgo? Ahhhhh ma non voglio che sia cosi...ahhhhh....
Exence ha scritto:
L'evento destabilizzante ci sorprende e ci colpisce, è vero... ed è anche vero che siamo obbligati a rispondervi in qualche modo... ma la sicurezza di risolverli come fai ad averla? Ci sono eventi talmente radicali che ci paralizzano... non puoi sapere cosa ti succede e di conseguenza come puoi dire che hai la certezza di riuscire a riequilibrarti lo stesso? L'accettazione della realtà può esserci fino a un certo punto, ma ci sono eventi talmente imprevedibili e grotteschi che credo siano "superabili" solo da chi non ha sensibilità.... o no?
Se è risolvibile...perchè non dovrei risolverlo? Se non è risolvibile cosa posso farci? Se mi capita qualcosa...lo affronto al meglio delle mie possibilità. Non ci riesco? Non potevo farci niente. E’ umanamente impossibile essere “pronto” a qualsiasi evento....ma è umanamente possibile e auspicabile che tu faccia di tutto per risolverlo. Il problema non è avere la certezza dell’esito...soprattutto se non siamo “gli unici” attori di un evento. Però posso avere la certezza di provarci e fare tutto ciò che è nelle mie possibilità. Vivere con la paura che mi accada qualcosa di non risolvibile non mi aiuta in nessun modo. Vivere con l’ansia che qualcosa accada neanche. Vivo cercando di non trovarmi in situazioni impossibili...e visto che non sto vivendo l’impossibile questo significa vivere nel mio presente. Quando l’impossibile sarà il mio presente...vedrò cosa posso fare. Per il come fare...è facendo esperienze di vita. Vivere cose anche molto pesanti e uscirne è un valido aiuto. Ma non inviterei nessuno a cercare il problema per vedere di risolverlo....è che, come ti ho scritto prima, la vita , certe esperienze, te le presenta e basta. Imparare a vivere bene quando ne hai la possibilità penso sia una buona palestra per farlo anche nelle difficoltà. A volte non basta vivere un’ esperienza forte perché ciò valga da esperienza...ma il modo di elaborarla fa la differenza. Io non posso dire di essere contento di aver vissuto delle esperienze forti....sicuramente non le avrei scelte...ma sono contento di come ne sono uscito. Ogni esperienza che passi in modo consapevole ti rafforza quella sicurezza in te stesso che ti permette di non temere , a priori, che la tua vita subisca dei traumi. In tutta onestà , personalmente, ho sempre imparato più da esperienze che solitamente si definiscono “negative” piuttosto che da quelle “positive”. Paralizzato non mi è mai successo...quindi non saprei dirti ma, in generale, non penso sia una buona reazione...e posso dire con ragionevole certezza che non entra nel mio bagaglio di reazioni su eventi , anche al limite delle mie capacità.
Exence ha scritto:
Non mi riferivo nella fattispecie ai rapporti di coppia, in cui il comportamento dell'altro è imprevedibile, ma se vogliamo parlare di quelli, un minimo di intenzione ci deve essere... Il tuo esempio lo condivido, ma non vale al contrario, mi spiego: facciamo finta che X sta con Y, e X per vari motivi è sempre di malumore. In quel momento o periodo tratta male ripetutamente Y, poi non si deve stupire se Y lo manda a .... . Quello che intendo dire è che anche i rapporti interpersonali si costruiscono su tanti piccoli qui e ora durante i quali "costruiamo" e ci facciamo conoscere da un'altra persona, non si può sempre agire per come ci si sente in un determinato momento perché entra in gioco anche il rispetto per l'altra persona, se la ami la tratti bene con costanza anche smorzando eventuali "mood del momento", non per ottenere in cambio l'amore incondizionato dell'altro , ma perché vuoi farlo felice.
Secondo me stai facendo un po’ di casino sul significato di “qui e ora” e il vivere il presente. Vivere in modo consapevole non significa affatto vivere d’impulso...agire senza riflettere...è proprio l’opposto. Non mi puoi prendere ad esempio di persona che ha scelto la via della consapevolezza una persona che non ha “intenzione” nel suo vivere quotidiano...che passa un periodo continuo di malumore. Se vivi in continuo malumore , per me, è proprio il segnale che non sei capace di vivere in modo consapevole. A maggior ragione se tratti gli altri male perché sei di malumore. Comunque...certo....si può prendere il vaffanculo dell’altra persona. Cosa , in tutto ciò, contraddice il pensiero del “qui e ora”? Quando vuoi vivere in modo consapevole ti fai carico di TUTTA la responsabilità della qualità della tua vita....delle tue azioni....delle tue percezioni....di tutto senza iniziare ad incazzarti perché quello non ha fatto quella cosa...perché l’altro ha fatto quest’altra cosa...perché la sfiga e via dicendo. Non trovo neanche corretto....anche se culturalmente accettata come frase...che devo farmi passare l’incazzatura per rispetto dell’altra persona. Non ha senso. Se mi concentro sull’origine e la soluzione della mia incazzatura, visto che comunque ne sono responsabile , almeno del suo perpetuarsi, non sarò più inca**ato e anche l’altra persona ne trarrà giovamento. Io sono proteso a migliorare la mia qualità della vita...mica per gli altri....ma per me. Gli altri , eventualmente, possono godere del mio benessere psicofisico....se riesco nel mio intento. Ma non agisco e mi comporto per piacere ad un altro...questo è un’altra “recita” culturale , spesso disattesa proprio nel momento in cui ho dei problemi. Nella difficoltà vedi le maschere delle persone....le loro aspettative...e ti rendi conto di quanto si fossero “attaccate” alla loro visione...indipendentemente da ciò che hai detto o fatto. Quindi il tuo esempio è proprio l’esatto opposto da ciò che può regalare un rapporto...infatti non a caso uno è sempre inca**ato....e l’altro ricorda che per rispetto non dovrebbe esserlo...è proprio la benzina nel fuoco....che porta solo distruzione e sofferenza... :mrgreen:


Exence ha scritto: E' difficile da spiegare per iscritto, ma parlando anche di situazioni quotidiane a caso, bisogna essere consapevoli che a un'azione che decido di fare adesso, corrisponderà, almeno per un'alta percentuale di probabilità, una conseguenza, che io posso tranquillamente evitare... esempio: ora sto scrivendo a te invece che lavorare, con la consapevolezza che se il capo mi scopre mi riprende... quindi ho sempre un minimo di potere sulle conseguenze delle mie azioni... Il tuo pensiero spesso sembra che voglia dire che siamo vittime del destino, dei comportamenti degli altri, che insomma subiamo l' "altro" inteso come evento o comportamento altrui e di conseguenza ci adattiamo al meglio.. come se tutto fosse scandito da una necessità di cui io sono spettatore iniziale e solo dopo posso agire per adattarmi / cambiare le cose... è un po' pessimistica come visione, se la analizziamo bene , nonostante tu la ponga sotto una luce "positiva" (se di negativo e positivo assoluti si può parlare, ovviamente)!

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Continuo a pensare che tu sia confusa ...prima dici che questo modo di pensare è egoistico e non puoi non pensare agli altri....qua dici che lo stesso modo di pensare ti fa vivere “subendo” situazioni e persone...e richiami il fatto che si deve essere consapevoli che ciò che si fa ha delle conseguenze. Mi ripeto...vivere qui e ora è l’antitesi dell’impulsività. Quando sbagli ...sbagli....ma non perchè è successo questo/quello di la di lì su e giù, però se avessi detto fatto e l’altro avesse capito....no....hai sbagliato e basta. Non è un problema sbagliare....è un problema non fare per paura di sbagliare. E’ un problema agire d’impulso quando si ha tutto il tempo per non farlo e poi doversi scusare e poi rifarlo ancora perchè è d’impulso.
La visione non è affatto pessimistica....non è nè ottimista nè pessimista...ma il punto non è essere d’accordo o meno....non è una persona che può dirti se stai vivendo in modo consapevole, inconsapevole o altro...e ad uno potrebbe non fregare nulla di cosa l’altro pensi, sia che sia giusto che sbagliato....ma è la vita che ti “regala “ il giudizio....se vivi bene....sei serena...non hai fobie...non hai ansie...sei a posto...ti senti soddisfatta e realizzata...senti che ti muovi bene nella tua vita....è tutto ok....a prescindere dalla visione della vita che hai. La cosa che vedo essere più difficile , in generale, è essere onesti con se stessi...e se non lo sei ...sei destinato a soffrire....cosa che mi pare giusta...perchè proprio da quella sofferenza, magari, trovi lo spunto per capire che , di come si vive, non c’hai capito ancora un c***o. Ovviamente è un “tu” generico....
Però qua stiamo andando un po’ alla deriva rispetto al post di Francy ...quindi mi fermo qua....
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Re: Paura

Messaggio da Giutreas » 31 maggio 2019, 23:20

:roll:
Oggi è il domani che tanto ti preoccupava ieri.

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Re: Paura

Messaggio da Exence » 1 giugno 2019, 9:11

@flyingbrandon

Vero, sono un po’ uscita dal tema della discussione : ) comunque la tua ultima risposta ha aperto un sacco di argomenti a cui potrei rispondere con altrettanti quesiti/ idee ma appunto... sarebbe OT : ) In ogni caso ti ringrazio, è stato un interessante scambio di pensieri : ) buon weekend !
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Re: Paura

Messaggio da Dylan666 » 1 giugno 2019, 12:16

flyingbrandon ha scritto:
Dylan666 ha scritto:
A me la consapevolezza di questi meccanismi però, non ha mai aiutato minimamente a superare il problema di volare.
:disgust:
Non è consapevolezza...te lo dici e basta...e per quello non cambia nulla.
Credo sia una questione di uso dei termini: per consapevolezza intendo dire che so che esistono questi meccanismi,ma non riesco a fare niente per cambiare atteggiamento.

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Re: Paura

Messaggio da flyingbrandon » 1 giugno 2019, 23:29

Dylan666 ha scritto:
flyingbrandon ha scritto:
Dylan666 ha scritto:
A me la consapevolezza di questi meccanismi però, non ha mai aiutato minimamente a superare il problema di volare.
:disgust:
Non è consapevolezza...te lo dici e basta...e per quello non cambia nulla.
Credo sia una questione di uso dei termini: per consapevolezza intendo dire che so che esistono questi meccanismi,ma non riesco a fare niente per cambiare atteggiamento.
Io non uso la parola “consapevolezza” quando è da intendersi una mera conoscenza...ma quando quella “nozione” è diventata parte di me. Non basta “sapere” che esiste un meccanismo...così come non basta sapere che si potrebbe fare diversamente...la consapevolezza è un qualcosa di più profondo...e va “vissuta” e non teorizzata....
Ciao!
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