Daniela75 ha scritto: ↑8 gennaio 2020, 10:35
nn sei psicologo ma hai fatto un'analisi pressochè perfetta e neanche mi conosci ma l'hai estrapolata da brevi messaggi, complimenti. La materia ti piace evidentemente.
Grazie! Ma non è difficile...e , spesso non è necessaria una conoscenza “diretta” della persona....basta leggere le parole. Basta cercare di “sentire” oltre che ascoltare o leggere. Io , a differenza di uno psicologo, non propongo alcun percorso terapeutico...ma condivido semplicemente delle informazioni....dettate da anni di studio...ma, soprattutto, di esperienza. Io stesso vivo una vita...e la mia scelta, anni fa, davanti ad eventi traumatici è stata quella di mettere a fuoco la mia esistenza e capire dove sarei voluto arrivare. Ho capito anche che quei traumi sono stata la “spinta” necessaria per evolvere....e sebbene non vorrei ripetere nessuna esperienza così emotivamente o fisicamente provante, non posso che definirle “belle” esperienze...a me perfino necessarie. L’unica certezza che hai nella vita è che, almeno fisicamente, morirai. Il resto non è mai una sicurezza ed è da mettere in discussione. La maggior parte delle persone , invece, rifiutano l’unica certezza che c’è per ricercarne altre...ahimè con risultati sempre deludenti. Questo non è un atteggiamento fatalista....anzi....è semplicemente realista e sono stra convinto che ognuno sia totalmente artefice della propria qualità indipendentemente dalle esperienze che la vita ti propone. Quando ho iniziato ad individuare i miei “schemi” o pensieri fallaci è stato abbastanza semplice notare quelli degli altri...proprio perchè , spesso, analoghi...spesso appresi...e spesso utilizzati in modo automatico. Proprio per questo le persone faticano a capire e divenirne consapevoli....una consapevolezza che non è mera conoscenza ma proprio uno stato di assoluto coinvolgimento emotivo nel proprio essere. Io non ho problemi a sbagliare....anzi...e non ho alcun problema a sentirmi triste, inca**ato o deficiente...non cerco una scusa e, in realtà, neanche una colpa o una giustificazione....cerco quello che c’è senza alcuna forma di giudizio. Per questo delle parole, dei modi di dire, e le scelte che facciamo riguardanti la comunicazione e, in generale, l’informazione che vogliamo trasmettere, oltre al significato letterale del termine, nascondono le necessità “vere”....a volte scomode....che trasmettiamo. Le parole lasciano una traccia....e da questa traccia puoi risalire attraverso un percorso a ritroso. La fortuna è che non è necessario trovare sempre le cause per vivere meglio...ti basta iniziare a vivere meglio...accettando il tuo punto di partenza e da lì cambiare paradigmi e pensieri che sono evidentemente nocivi. Per farlo devi buttare nel cesso il tuo passato...ciò che ti hanno insegnato....ciò che ti è stato trasmesso come “insindacabilmente giusto”....e utilizzare di volta in volta ciò che è per te la miglior cosa possibile IN QUEL MOMENTO...e cioè il presente che stai vivendo. Sai...non è necessario scavare troppo nel passato con la mente perchè tu sei esattamente il risultato del tuo passato. Ma ogni momento che passi a pensare qualcosa al passato ti stai perdendo del tempo, prezioso, per la ricerca di attenzione nel tuo presente. Tutti a vivere nell’illusione di una conoscenza che, di fatto, non c’è. 3/4 delle cose che fai e che dici sono cose che non conosci...ma che così ti hanno insegnato...cose che non passano il filtro della tua analisi critica. Per questo sono tutti piloti quando accade qualcosa in volo...tutti allenatori di calcio quando non vince la squadra , tutti esperti di politica, eventi e altro. Ovviamente il tutto non per una ricerca di evoluzione....ma solo ed esclusivamente per esprimere un giudizio. Ha torto, ha ragione, non ha capito un c***o, ha fatto bene o ha fatto male...sempre...di continuo...non c’è pausa a questo meccanismo. Hanno fatto uno studio interessante....hanno chiesto ad un sacco di persone se sapevano come funzionava un water...e la totalità ha risposto “sì”. Allora hanno chiesto di descriverne il funzionamento...e, quasi nessuno ha saputo dire altro se non tiri l’acqua e lo str**zo va via. Allora hanno richiesto chi sapeva come funzionava un water....e le risposte affermative sono “cadute”. Sapere che se schiacci un bottone lo str**zo sparisce...non significa avere una conoscenza...ma solo una superficiale...molto superficiale conoscenza del fatto che se tiri l’acqua è tutto ok ( quasi sempre). Vivere non significa aver capito come farlo. Così come respirare...o altro. Però tutti pensano di saper vivere....e quindi non ci si mettono neanche a vedere se sia possibile Vivere davvero piuttosto che sopravvivere. Bada bene...il fatto che esista una conoscenza superficiale di molti aspetti della nostra vita è funzionale all’evoluzione. Pero’ essere consapevoli di questa conoscenza SOLO superficiale è essenziale. Quindi non è detto che ciò che fai quotidianamente porti a conoscere.
Sì...la materia non può non piacermi....perchè mi serve...e siccome sono contento e non geloso o invidioso mi piace condividere un modo di vivere, o per meglio dire, ricercare...che trovo decisamente più funzionale e produttivo in qualsiasi aspetto della nostra esistenza. Io non voglio morire dicendo “c***o....non ho fatto ....non ho capito....non sapevo”....ma dicendo solo “c***o....va beh più di così non potevo godermela!”. Sono scelte. Non giudico la scelta di nessuno...ma lo informo che sta scegliendo ...perchè , spesso, questo passa inosservato.
Daniela75 ha scritto: ↑8 gennaio 2020, 10:35
Ci sono spunti interessanti, su qualcuno ci sto già lavorando senza entrare nello specifico l'ufficio l'ho rivoluzionato è stata dura ma va decisamente meglio così come a volte impormi di non voler fare nel tempo libero ciò che invece vuole fare mio marito, ogni tanto sì ma sempre no. La mia infanzia e adolescenza sono state parecchio travagliate ero convinta di aver metabolizzato ma a quanto pare forse nn è così o ha lasciato qualche strascico. Da lì probabilmente si è innescata la paura del futuro e quindi la ricerca spasmodica di sicurezza sentimentale, economica e infine lavorativa. Cosa rimane? La passione per i viaggi spostando l'ansia su quelli e quale miglior appiglio dell'aereo? comunque per par condicio posso dire che dopo Zanzibar anche il meteo è entrato a pieno titolo nella spirale dell'ansia. Cominciavo a controllare il meteo un mese prima sapendo benissimo che le previsioni nn sono affidabili al 100% nemmeno a 3 giorni! Anche lì però mi sono imposta negli ultimi viaggi di buttarci un occhio veloce qualche giorno prima e nn prenderlo per oro colato, ma soprattutto di prendela come viene. Difficile ma si può fare.
Si...c’è una saggezza nei segnali. Se si fosse spostato su qualcosa di sempre presente ed essenziale nella tua vita...o l’avresti gia risolto...oppure , di fatto, saresti patologicamente incapace di vivere o fare qualsiasi attività. Se pensi all’aereo che cade è diverso che se pensassi di avere un infarto ogni 10 minuti. Hai iniziato “timidamente” un percorso...ciò è già “eroico” visti i tempi...ora buttati con tutta te stessa e vedrai nel tempo i risultati. Commetterai degli errori....e saranno essenziali...sei responsabile solo ed esclusivamente della tua esistenza....non di quella degli altri. Se non ti va mai di fare ciò che fa tuo marito....puoi non farlo mai. Poi, eventualmente, puoi chiederti come mai...o se ciò possa rappresentare un problema...però intanto vivi come TU ti senti di vivere...lasciando ovviamente all’altro la stessa possibilità....che più che una possibilità , a mio avviso, è un obbligo...nei confronti di se stessi. Ho preso un esempio a caso eh...spesso fa piacere anche che l’altro sia felice di un qualcosa che facciamo. Ma siamo noi a fare per un altro ( e da ciò trai piacere)....e non che ci sentiamo obbligati per 393595 motivi a farlo. Non sei obbligata a fare niente...e, poi, ti stupirai ma potrai essere molto più presente quando TU starai eccezionalmente bene. Non farti trascinare dalla ricerca di sicurezza...fatti trascinare dalla tua voglia di esistere..ad ogni costo.
Ciao!