Vanessa in ansietta

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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Vanarda
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Vanessa in ansietta

Messaggio da Vanarda » 16 luglio 2021, 21:23

Ciao ragazzə
Mi chiamo Vanessa e sono un'alcolista... Ah no, devo aver sbagliato gruppo :lol:
A parte la citazione a Umbrella Academy, ho deciso di scrivervi stasera perché sono di cattivo umore e ho realizzato che succede perché ultimamente sono alquanto nervosa per i numerosi voli che dovrò prendere a breve.
Come ho scritto nella presentazione, ho sempre volato, numerose volte e senza nessun problema, anche per lunghe tratte, sono stata in Giappone a quindici anni. Sono stata una volatrice frequente fino a diciotto/diciannove anni e poi, per ragioni di tempo e denaro, ho dovuto smettere.
Da un momento imprecisato (anche se posso sicuramente fare una stima, visto che dopo il diploma mi sono successe cose un po' "traumatiche", non gravi eh, però difficili da gestire per me) ho iniziato ad avere paura di volare, e ho evitato in cinque occasioni di prendere un aeroplano quando invece avrei potuto. Da allora ho volato solo tre volte.
Ora, io credo che questo sia accaduto per una serie di fattori, tra cui, soprattutto, un'ansia terrificante di cui ho iniziato a soffrire appena cominciata l'università fuori sede, un po' per il cambio d'ambiente (e la caoticità conosciuta del mondo universitario), un po' perché non sapevo fare un ca**o di nulla ragazzi, manco cucinarmi una pasta, pulire... Insomma, ho capito che non ero minimamente in grado di occuparmi di me stessa, e questo mi ha buttata giù di brutto, e so che la scarsa autostima purtroppo è un fattore chiave nella genesi della paura di volare. In più, sempre più o meno nello stesso periodo è morta mia nonna, con cui avevo vissuto in casa da quando ero bambina. Noi non andavamo d'accordo, e forse anche questo ha contribuito a destabilizzarmi, facendomi venire una terribile paura della morte, che ho risolto leggendo saggi di antropologia sull'argomento, e devo dire che farlo mi ha tranquillizzata molto.
Credo abbia anche contribuito un uso più pervasivo da parte mia di internet; ho ricevuto uno smartphone abbastanza tardi, ma, inutile che vi dica che quando ci sono sciagure aeree, la pervasività delle notizie sull'argomento si fa sentire con una certa arroganza, cosa che quando ero più giovane non succedeva: sapevo dell'attentato alle Torri Gemelle, della Strage di Linate, la Strage di Ustica, ma non avevo accesso a questa mole di informazioni quasi pornografica sugli incidenti, le vittime, ecc. ecc.
Ho comprato anche un libro sulla paura di volare, che mi ha aiutata abbastanza in realtà, però ho sempre questa ansia che cerco di scacciare con il mio pensiero ragionevole (perché lo so che se un aereo vola è perché può volare, e se ho la sfiga di morire in aereo, non c'erano santi), ma sapete come siamo noi esseri umani, così pervicacemente e stupidamente irragionevoli nelle nostre paure fantasiose. :lol:
Devo partire tra un mese per Barcellona, poi a Parigi (spero di restarci, sto cercando di trasferirmici) e poi dovrò fare due voli, da sola, andata e ritorno in e dalla Sicilia.
Mi farebbe piacere parlare con voi per trovare un compromesso con il mio cervello: parlare di quello che mi spaventa, ma in modo costruttivo, non cercando informazioni catastrofiche. E se volte darmi consigli, opinioni sul mio "caso", tutto è ben accetto, ho visto che in questo forum ci sono operatori di volo e persone che conoscono da vicino l'ambiente a vario titolo, immagino avrete visto molte altre persone come me.
Buona serata, allora. :D

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Re: Vanessa in ansietta

Messaggio da flyingbrandon » 17 luglio 2021, 6:33

Vanarda ha scritto:
16 luglio 2021, 21:23
Insomma, ho capito che non ero minimamente in grado di occuparmi di me stessa, e questo mi ha buttata giù di brutto, e so che la scarsa autostima purtroppo è un fattore chiave nella genesi della paura di volare.
E ora che hai visto che sei in grado di sopravvivere e occuparti di te stessa la tua autostima che ha fatto?
Vanarda ha scritto:
16 luglio 2021, 21:23


Mi farebbe piacere parlare con voi per trovare un compromesso con il mio cervello: parlare di quello che mi spaventa, ma in modo costruttivo, non cercando informazioni catastrofiche. E se volte darmi consigli, opinioni sul mio "caso", tutto è ben accetto, ho visto che in questo forum ci sono operatori di volo e persone che conoscono da vicino l'ambiente a vario titolo, immagino avrete visto molte altre persone come me.
Buona serata, allora. :D
Volentieri. Hai fatto un’analisi completa e dettagliata. Hai capito che non sei diventata ansiosa per la paura di volare ma ti è venuta paura di volare perchÈ hai cominciato a generare ansia…quindi perchè occuparci del volo? Andiamo alla radice. Con il resto della “ansie” come va? Il volo , ti amplifica, per una serie di ragioni, il tuo “turbamento” emotivo. Spesso rappresenta anche un “distacco” che , nel tuo caso se non ho capito male, vuole anche essere “definitvo”. Sono scelte coraggiose e non affatto semplici. Questo aspetto, a parte una sicura componente di soddisfazione e realizzazione può anche , in fase anticipatoria e iniziale, essere fonte di dubbi, paure, aspettative. Dove scaricarle? Ma certo…. :mrgreen:
Ciao!
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Re: Vanessa in ansietta

Messaggio da Vanarda » 18 luglio 2021, 15:18

E ora che hai visto che sei in grado di sopravvivere e occuparti di te stessa la tua autostima che ha fatto?

Eh, vado un po' a fasi alterne. Sono una donna con tendenze molto "catastrofiste". In realtà non ho ancora capito molto bene come prendermi, da questo punto di vista. Sono sempre prona a lasciarmi spaventare da idiozie, poi quando arriva il momento, invece, quando ci sono problemi reali, acquisisco una freddezza che mi stupisce, addirittura!

Comunque ieri stavo riflettendo sul fatto che voglio andare in una capitale in cui la microcriminalità è aumentata parecchio (ci sono decisamente più probabilità che esploda una bomba in metro) e nei miei piani c'è un dottorato su come prevenire il radicalismo islamico, tutte situazioni in potenza nettamente più pericolose che volare, quasi quasi resto a vivere sull'aereo :lol:
Durante il giorno mi sento anche abbastanza tranquilla, ho tante cosine da fare, però di notte inizio a pensare a cose... Ma forse è perché faccio un gran mescolone con le ansie derivate dal grande cambio di vita che voglio fare e con una certa insoddisfazione personale che sto provando ultimamente. Ho tanti progetti, ma devo aspettare perché ora il momento non è favorevole oppure, nel caso del dottorato, per ora è andata male e devo aspettare l'anno successivo per ritentare di iscrivermi. Poi ho anche smesso di lavorare, per varie questioni e mi sento un po' abulica.
Insomma, di notte penso a cose brutte, e non so perché, mi è già capitato con altro, ma è un problema che devo staccare dall'aereo.
Tu pensi che potrei essermi autoindotta questa paura involontariamente per altre cause? Come se mi fossi auto-ipnotizzata, per avere qualcosa su cui buttare addosso ansie che non riesco a risolvere? Ci ho pensato perché quando sono andata dal mio ragazzo a Barcellona ero terrorizzata dal prendere l'aereo, mesi prima, incubi e compagnia cantante, e in volo sono stata malino, mi girava la testa e ho lasciato quattro dita di sudore sul sedile. Di contro, durante la settimana prima di prendere il volo di ritorno ero tranquillissima, ho avuto giusto un po' d'ansia in aeroporto e nelle fasi iniziali del volo, poi mi sono goduta il panorama, c'era sole e il mare era bellissimo. Pensi che dopo aver preso tutti quei voli che devo prendere in questo periodo poi magari è la volta buona che mi calmo perché il mio cervello registra che se sono sopravvissuta a sette voli, magari non è un'attività pericolosa?

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Re: Vanessa in ansietta

Messaggio da flyingbrandon » 18 luglio 2021, 23:46

Vanarda ha scritto:
18 luglio 2021, 15:18

Eh, vado un po' a fasi alterne. Sono una donna con tendenze molto "catastrofiste". In realtà non ho ancora capito molto bene come prendermi, da questo punto di vista. Sono sempre prona a lasciarmi spaventare da idiozie, poi quando arriva il momento, invece, quando ci sono problemi reali, acquisisco una freddezza che mi stupisce, addirittura!
Bene! Ottimo direi…sarebbe più grave andare in palla nelle situazioni reali. Perchè allora rovinarsi il resto? :mrgreen:
In realtà il punto è proprio questo….quando lasci vagare la tua mente senza meta, pensi a situazioni che NON sono reali…non lo sarebbero neanche se fossero simili. Se pensi a domani ….e che andrai a mangiare qualcosa alla mattina per fare colazione…cosa fattibile e plausibile…non è comunque la realtà….perchè il futuro non è reale…non esiste ancora. Essere consapevoli che è il nostro pensiero e non la realtà, per quanto ci possa sembrare verosimile…è già un passo avanti ENORME nella gestione delle “catastrofi”. Al contrario quando hai un problema reale….ti dedichi a quello….reale….al tuo presente….a cosa puoi fare….e tutto assume connotati diversi. Si chiama “consapevolezza”….e ti serve per portare la tua attenzione a ciò che è reale….quindi il tuo momento presente. Quando la tua mente vaga…lo riconosci….allora riporta la tua mente al presente…riporta la tua consapevolezza a quello che stai facendo…al tuo respiro….a quello che in quel momento è il tuo presente. L’ansia ha sempre come prerogativa principale “il futuro”….il non sapere cosa accadrà…oppure, peggio ancora, penare di sapere cosa accadrà e viverlo come reale. E questo vale per ogni aspetto della tua vita….compreso il volo.
Vanarda ha scritto:
18 luglio 2021, 15:18

Comunque ieri stavo riflettendo sul fatto che voglio andare in una capitale in cui la microcriminalità è aumentata parecchio (ci sono decisamente più probabilità che esploda una bomba in metro) e nei miei piani c'è un dottorato su come prevenire il radicalismo islamico, tutte situazioni in potenza nettamente più pericolose che volare, quasi quasi resto a vivere sull'aereo :lol:
Durante il giorno mi sento anche abbastanza tranquilla, ho tante cosine da fare, però di notte inizio a pensare a cose... Ma forse è perché faccio un gran mescolone con le ansie derivate dal grande cambio di vita che voglio fare e con una certa insoddisfazione personale che sto provando ultimamente. Ho tanti progetti, ma devo aspettare perché ora il momento non è favorevole oppure, nel caso del dottorato, per ora è andata male e devo aspettare l'anno successivo per ritentare di iscrivermi. Poi ho anche smesso di lavorare, per varie questioni e mi sento un po' abulica.
Insomma, di notte penso a cose brutte, e non so perché, mi è già capitato con altro, ma è un problema che devo staccare dall'aereo.
In effetti hai scelto la capitale giusta per il tuo dottorato…. :mrgreen:
SI l’aereo non c’azzecca nulla….è semplicemente un buon serbatoio per le tue “ansie”. Non è troppo invasivo….è limitato…ti permette di spostare il tuo problema….cioè un cattivo utilizzo della tua mente…per metterlo su qualcosa di “concreto”…a quel punto non sei tu con la tua mente il problema…ma l’aereo….brutto cattivo e pericoloso…insomma ne esci pulita …. :mrgreen:
Vanarda ha scritto:
18 luglio 2021, 15:18


Tu pensi che potrei essermi autoindotta questa paura involontariamente per altre cause? Come se mi fossi auto-ipnotizzata, per avere qualcosa su cui buttare addosso ansie che non riesco a risolvere? Ci ho pensato perché quando sono andata dal mio ragazzo a Barcellona ero terrorizzata dal prendere l'aereo, mesi prima, incubi e compagnia cantante, e in volo sono stata malino, mi girava la testa e ho lasciato quattro dita di sudore sul sedile. Di contro, durante la settimana prima di prendere il volo di ritorno ero tranquillissima, ho avuto giusto un po' d'ansia in aeroporto e nelle fasi iniziali del volo, poi mi sono goduta il panorama, c'era sole e il mare era bellissimo. Pensi che dopo aver preso tutti quei voli che devo prendere in questo periodo poi magari è la volta buona che mi calmo perché il mio cervello registra che se sono sopravvissuta a sette voli, magari non è un'attività pericolosa?
Così a colpo d’occhio il problema era proprio allontanarti….visto che tornare non ti ha fatto il medesimo effetto. Il problema poteva essere qualcosa inerente il tuo ragazzo….oppure il lasciare ciò che stavi lasciando. Ma, questo, lo puoi sapere solo tu….il problema è che ti devi proprio mettere in discussione…ma proprio tanto e, soprattutto, quegli aspetti che dai per scontati e, per questo motivo, mai messi particolarmente in discussione. Non è autoipnosi….cosa meglio di un qualcosa che fisicamente ti stacca da terra e ti allontana per rappresentare, anche simbolicamente, il tuo distacco? Mettici che è emozionante…mettici che non conti niente nello svolgimento di un volo….e tutto diventa una semplice conclusione, per te, logica. Ma quando una settimana prima….un mese prima….oppure 1 ora prima generi ansia…..guarda…..dove sei? Sei a bordo dell’aereo? Stai volando? Cosa vedi? No non sei a bordo….no non è il volo il problema.
Non è quanti voli prendi….ma come li prendi. Che non sia pericoloso si sa…potresti anche divertirti parecchio a bordo….certo se fai tutto il volo immaginando tronconi di aereo che se ne vanno per i c***i loro….beh è tutto più difficile.
Quindi….da cosa cominciamo? :mrgreen:
Ciao!
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