Se non è paura di volare, allora cos’è?

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Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da Daniele77 » 31 luglio 2022, 21:45

Leggendo il forum nella sezione “ paura di volare “ leggo spesso che la paura è causata non tanto e non solo dal volo in se ma da schemi di pensiero, situazioni emotive, oltre che da abitudini acquisite nel tempo unite a questioni biografiche.
Va bene ma allora cosa? Che cosa scatena la paura, oltre ad il fatto di non avere il controllo ?
Mi piacerebbe approfondire la questione della paura di volare nell’ambito cognitivo.
In ogni caso, sabato scorso ho fatto un incidente in macchina: nulla di grave per fortuna.
Pur avendo il controllo, l’incidente, non per colpa mia, è comunque avvenuto. Stesso cosa qualche anno prima.
Prova provata della mancanza di controllo a dispetto di una percezione del tutto opposta. Perché in aereo non trovo la serenità che mi contraddistingue quando vado in macchina piuttosto che in bici ( attività statisticamente più pericolosa di un volo di linea ) ?
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flyingbrandon
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da flyingbrandon » 1 agosto 2022, 8:53

Daniele77 ha scritto:
31 luglio 2022, 21:45
Leggendo il forum nella sezione “ paura di volare “ leggo spesso che la paura è causata non tanto e non solo dal volo in se ma da schemi di pensiero, situazioni emotive, oltre che da abitudini acquisite nel tempo unite a questioni biografiche.
Va bene ma allora cosa? Che cosa scatena la paura, oltre ad il fatto di non avere il controllo ?
La paura la scatena sempre il soggetto...la mancanza di controllo è uno degli ingredienti. Se indendi perchè l'oggetto ricada spesso nell'aereo i motivi sono o possono essere molteplici. Uno , banale, è che volare emoziona. Vuoi perché tanti non lo considerano "naturale" , in quanto sprovvisti di ali, per cui o usi l'aereo o non voli comunque, qualsiasi cosa ti scateni emozioni, se non sei in grado di gestirle, con l'ingredienti giusti, quale l'illusione di controllare le situazioni, viene semplice attaccare l'etichetta di "pericolo". Un altro aspetto è che non essendo un oggetto "quotidiano", ti risulta ancora più difficile "affidarti" nelle mani di qualcuno. Di fatto tutta la tua vita consiste nell'affidarti a qualcuno o qualcosa, ma nel contesto aeronautico ti risulta più evidente il fatto che tu lo debba fare. Un altro aspetto che considero un ingrediente fondamentale è che la paura dell'aereo , il soggetto in questione, la considera legittima...quindi abbatte ogni senso critico che, nella vita normale, lo farebbe desistere dal continuare ad alimentare pensieri "nocivi" di quella natura. Un altro aspetto ancora è che , a non addetti ai lavori, sono escluse conoscenza di procedure, manovre e tutto ciò che riguarda il volo....e anche questo aspetto permette di far spaziare la fantasia. Non ultimo il fatto che , per i più, rimane una paura con cui si può convivere senza troppi problemi oggettivi perchè rispecchia una quantità di tempo infinitesimale rispetto al resto delle proprie abitudini....quindi ottimo per "scaricare" sull'oggetto in questione le proprie paure immotivate. Ci sono tutta una serie di ingredienti che lo rendono appetibile ma non finiremmo più...
Non dimenticare che , tra le altre cose, non è l'unico oggetto in cui si scaricano schemi di pensiero erronei, ma è l'unico di cui il soggetto se ne rende conto. Negli altri casi il comportamento , erroneo, è considerato comunque "normale"...e quindi non appare invalidante in nessuno modo....stiamo ovviamente sempre parlando di ansie non patologiche.
Daniele77 ha scritto:
31 luglio 2022, 21:45
In ogni caso, sabato scorso ho fatto un incidente in macchina: nulla di grave per fortuna.
Pur avendo il controllo, l’incidente, non per colpa mia, è comunque avvenuto. Stesso cosa qualche anno prima.
Certo...perché non lo avevi affatto....come per chiunque non esiste.
Daniele77 ha scritto:
31 luglio 2022, 21:45
Prova provata della mancanza di controllo a dispetto di una percezione del tutto opposta. Perché in aereo non trovo la serenità che mi contraddistingue quando vado in macchina piuttosto che in bici ( attività statisticamente più pericolosa di un volo di linea ) ?
Perché negli altri mezzi pensi di averlo....anche se hai la prova provata che così non è.
Ciao!
Ultima modifica di flyingbrandon il 1 agosto 2022, 9:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da Daniele77 » 1 agosto 2022, 9:01

E mi sembra di capire che essere cresciuto in un ambiente famigliare ad alto tasso di ansia contribuisca per bene a certe dinamiche.
Vedo mio figlio di 5 anni che si diverte come un matto in aereo e sono contento di non avergli trasmesso questa paura.
Comunque, come uscirne ? O come provare ad uscirne ?
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da flyingbrandon » 1 agosto 2022, 9:09

Daniele77 ha scritto:
1 agosto 2022, 9:01
E mi sembra di capire che essere cresciuto in un ambiente famigliare ad alto tasso di ansia contribuisca per bene a certe dinamiche.
Vedo mio figlio di 5 anni che si diverte come un matto in aereo e sono contento di non avergli trasmesso questa paura.
Comunque, come uscirne ? O come provare ad uscirne ?
Beh certo che sì...perchè gli schemi di pensiero vengono appresi.
Non l'hai trasmessa ma dovresti cercare di non trasmettere lo schema di pensiero "fallace" e insegnargli a pensare in modo funzionale...altrimenti magari vola e si diverte ma lo rendi fobico nei confronti di altro.... :mrgreen:
Uscirne è particolarmente semplice...perchè non devi proprio fare nulla. E' il "pensare" che ti rende ansioso...ma per uscirne non devi uscire dalla paura dell'aereo ma dal tuo modo di pensare in OGNI aspetto della tua vita....anche quelli in cui pensi che sia normale "pensare" in quel modo. La parola che racchiude il successo è "consapevolezza"....se aumenti quella tutto il resto "crolla"....compresa la paura di volare. Ma non deve essere la paura di volare il "focus"...altrimenti i risultati sono spesso limitati e reversibili.... :mrgreen:
Ciao!
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da Daniele77 » 1 agosto 2022, 9:15

Certo.
In effetti è interessante vedere come il bambino in presenza di turbolenze si addormenti ( non se mi sono spiegato bene) invece di aggrapparsi alla cintura.
Ti va di dire qualcosa di più sulla CONSAPEVOLEZZA?
In che senso la intendi e come aiuta?
Grazie
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da flyingbrandon » 1 agosto 2022, 16:39

Daniele77 ha scritto:
1 agosto 2022, 9:15
Certo.
In effetti è interessante vedere come il bambino in presenza di turbolenze si addormenti ( non se mi sono spiegato bene) invece di aggrapparsi alla cintura.
Anche a me concilia il sonno.... :mrgreen:
Daniele77 ha scritto:
1 agosto 2022, 9:15
Ti va di dire qualcosa di più sulla CONSAPEVOLEZZA?
No! :mrgreen: :mrgreen:
Daniele77 ha scritto:
1 agosto 2022, 9:15
In che senso la intendi e come aiuta?
Grazie
La consapevolezza non è mera conoscenza di un aspetto. Ha una valenza più profonda...spesso perché è accompagnata anche dalla parte esperenziale...da un vissuto fatto ,non con il pilota automatico, ma realmente calati in ciò che si sta facendo. E' vivere il presente stando presenti. Se tu mangi ma intanto guardi il cellulare e pensi a cosa farai o cosa hai fatto e a chi dovrai telefonare , di fatto non stai vivendo l'esperienza del pasto , mastichi e butti giù con il pilota automatico....e ti potrei fare 2948595 esempi in cui non ti stai occupando di ciò che fai ma di ciò che hai fatto o farai. Questa nostra caratteristica ha, ovviamente, risvolti positivi perché ti permette di focalizzare l'attenzione su altro e fare meccanicamente qualcosa che sai già fare ma, ahimè, l'abbiamo estesa ad ogni aspetto della nostra vita e , se ci fai caso, ti ritrovi che il 90% di ciò che fai lo fai con il pilota automatico inserito. Ecco...non bisogna cancellare questa "dote"....bisogna solo usarla al meglio e ribaltare le proporzioni. Come aiuta? Beh non ti resta che provarci e lo vedrai tu stesso...vedrai la difficoltà iniziale che avrai a farlo...e noterai i cambiamenti non appena imparerai a farlo. Essere presenti richiede volontà e impegno...ma ampiamente ripagato. Ci sono tanti modi e occupazioni che ti permettono di tornare presente a te stesso...non c'è un modo univoco...e non c'è la "tecnica segreta universale". Non so come tu sia abituato a vivere...le cose poco funzionali che fai...le credenze che ritieni dogmi assoluti che ti rendono la vita uno sforzo in più. Se ne parli possiamo analizzarle insieme...se vuoi farlo da solo va bene lo stesso....tanto è e rimane un qualcosa tra te e te. Non posso mettermi ad elencare tutto il conoscibile e tutti gli errori comuni...sembri un lettore attento alla ricerca di qualcosa che ti possa dire " simile a ciò che faccio", senza però esporti più di tanto ma, purtroppo, non funziona così... :mrgreen: Uno degli esempi più classici è la meditazione...ma anche tecniche e modi per meditare ce ne sono 304005050 tutti perfettamente funzionanti....solo che in certi tu potresti annoiarti, in altri potresti trovare la tua modalità più affine ed efficace. La meditazione , e su questo ci sono ormai tonnellate di studi, ti porta a vivere meglio il tuo quotidiano....ma non perchè la tecnica ti porta chissà che benefici ma solo perchè passi del tempo in modo consapevole...ma era, ed è, così anche per il training autogeno, mindfulness, e anche per una pratica sportiva fatta con impegno e dedizione...concentrato. Anche il solo atto di respirare in modo consapevole porta benefici uguali...insomma qualsiasi attività quotidiana può rappresentare il tuo modo di "meditare"...dove uso questo termine proprio per indicare l'atto di essere presente nel tuo presente.
Ciao!
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da Daniele77 » 1 agosto 2022, 18:37

Imputo una forte responsabilità alla mia ansia, al vivere “ pesante “, ai miei genitori.
Brave persone, ottimi genitori ma ansiosi ad angosciati: mia madre da un verso, mio padre dall’altro.
Una tendenza ad enfatizzare i problemi, ad un pessimismo di fondo.
E purtroppo, ho la netta impressione che gli aspetti più deleteri di certe attitudini di averli ereditati.
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Re: Se non è paura di volare, allora cos’è?

Messaggio da flyingbrandon » 1 agosto 2022, 18:59

Daniele77 ha scritto:
1 agosto 2022, 18:37
Imputo una forte responsabilità alla mia ansia, al vivere “ pesante “, ai miei genitori.
Brave persone, ottimi genitori ma ansiosi ad angosciati: mia madre da un verso, mio padre dall’altro.
Una tendenza ad enfatizzare i problemi, ad un pessimismo di fondo.
E purtroppo, ho la netta impressione che gli aspetti più deleteri di certe attitudini di averli ereditati.
La responsabilità, OGGI, è tutta tua. Sì...ok...l'ambiente ansiogeno e gli schemi "appresi"...hanno avuto il loro peso nella genesi. Ma c'è famigliarità e non ereditarietà. Oggi tu puoi decidere di fare diversamente...di non applicare determinati schemi...di non rispondere, necessariamente, agli input ansiogeni degli altri e così via. Non devi soddisfare le necessità altrui....prima soddisfi le tue...poi ti occupi degli altri. Non è egoismo....è saggezza. Però è importante che ti prenda questa responsabilità...nel senso che scaricare su di loro, o chiunque per essi, non ti permette di fare quel "click" che pone tutto nella tue mani. Lo è già...solo tu puoi cambiare la tua percezione del mondo...solo che non ne sei consapevole. E' comodo , da un lato, buttare la colpa sulle spalle di altri...perchè non devi mettere in discussione te. So che non è un atto volontario...so che non è una questione di comodo...ma è un qualcosa che, nella nostra cultura, va in automatico...e, come il resto, non lo devi far andare in automatico. Quindi non pensare più alla sua origine, non pensare più a chi può averti condizionato...pensa al presente e utilizza il tuo pensiero in modo più funzionale alla tua esistenza...
Ciao!
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