Nel "mio libro", far lavorare le persone per troppe ore e/o per un compenso troppo basso, rientra nel paragrafo: "RIDUZIONE IN SCHIAVITU' ". (Chi lo ha detto che gli schiavi c'erano solo in passato ?)air.surfer ha scritto: Un sasso pero' vorrei lanciarlo (perchè lo sapete che sono polemico). Nessuno si è chiesto quanto e se hanno riposato i piloti. Io lo trovo un po' strano.. anzi forse no perchè vivo in un paese dove chi toglie il rinforzo all'equipaggio o accorcia il riposo fuori sede diventa un patriota. E l'opinione pubblica, cioè voi, dice pure che ha fatto bene.
E ridurre in schiavitù masse di persone per consentire una vita da "marajà" a pochi, rientra nel capitolo: "INGIUSTIZIA".
Ammesso che gli uomini non sono tutti uguali (c'è chi è più intelligente, chi è più capace, chi merita di più, chi rischia di più, chi è più intraprendente, ecc.), un mondo dove il più ricco guadagna fino a 200 volte quello che guadagna il più povero, è un mondo ingiusto !
Senza voler invocare un appiattimento della società, credo che da qui trae origine tutto.
Lo so, la sto prendendo molto alla lontana, ne sto facendo un discorso ideologico e sto divagando.
Ma se si decide che il personale navigante deve essere "spremuto" maggiormente, torniamo ancora là: riduzione dei costi di gestione (taglio del personale) per mantenere i livelli di profitto ALTI (a vantaggio di pochi) a parità di competitività sul mercato.
Questo è il "banale" ragionamento.
Questo è il meccanismo perverso.
A chi spetti il compito di spezzare questa catena non lo so.
O meglio, forse un'idea ce l'ho: ai passeggeri che non dovrebbero promuovere la "filosofia low cost" con le loro scelte di acquisto ???
Le compagnie aeree dovrebbero essere statalizzate per non arrivare all'imbarbarimento della deregulation selvaggia ?
Per accertare un nesso eventuale tra il modo di fare servizio aereo e gli incidenti aerei, sarebbe bello se si potessero fare degli studi per vedere se c'è correlazione tra il primo (impiego del personale, politiche aziendali per la sicurezza, ecc., ecc., ecc.) ed il trend degli incidenti aerei.
Sinceramente non ci metterei la mano sul fuoco sulla fattibilità di un tale studio.
Per adesso, ci teniamo le nostre compagnie aeree, le nostre low-cost, le nostre privatizzazioni, la nostra deregulation, i nostri incidenti aerei (comunque rari, visto che l'aereo è pur sempre ritenuto il mezzo statisticamente più sicuro) ed un dubbio: "ma chi va piano non va sano e va lontano ? Non dovremmo darci una calmata, nell' interesse di tutti quanti noi ?"
Se la cosa non c'entra niente col thread, fine OT.