flyingbrandon ha scritto:Adert ha scritto:
Ok, ma cosa ti fa pensare che le abbia ascoltate solo il PM? Appena ritrovato il CVR è stato consegnato alla BEA (lo dice ella stessa), poi lo avranno ascoltato insieme al magistrato e a chissà quante altre persone competenti (compreso l'orecchio del NYT...). Sembra veramente che voi crediate che il magistrato si sia ascoltato il VCR a casa sua mentre preparava la cena!! Non è possibile supporre che prima di rilasciare la dichiarazione abbia sentito anche il parere di qualche tecnico (verosimilmente anche di un medico, visto come ha focalizzato l'aspetto del respiro non probatorio di uno stato di malattia fisica)? E' una cosa di buon senso ed è la prassi riportata sulle normative postate da qualcuno qualche pagina fa
Volevo chiederti una cosa, esula un po' dal contesto tecnico ma è giusto per capire il grado di "sensibilità", perché non è la prima volta che mi scrivi che bisognava dare una risposta alle famiglie. Normalmente, quando qualcuno indaga per un evento nessuno, tranne gli addetti ai lavori, conosce le direzione delle indagini fino a quando "arrestano" qualcuno. Ciò non significa che sia colpevole ma iniziano ad avere delle prove "pesanti" a riguardo. Ok? A quel punto, volente o nolente è ovvio che tu sappia chi sia realmente sospettato. Inizialmente non ti dicono mai, per ovvi motivi, chi stanno seguendo. In questo caso NON avevi problemi di "fuga"...e può essere normale , soprattutto per la gente comune, che si indaghi anche riguardo le ore precedenti o, in caso di malori, su ciò che può averti causato un malore o la tua "storia". Quindi come ti può sembrare "normale", per dare una risposta ai parenti della vittima, di mettere i parenti di un coinvolto, nella situazione di avere addosso tutto, cagate comprese, da parte della gente, proprio nel momento più significativo dal punto di vista emotivo. Non è che i parenti delle vittime hanno avuto una buona notizia...non era un atto dovuto...e, tra le altre cose, parli di questa "sicurezza" se hanno fatto quello che hanno fatto come se non fosse, mai o quasi mai capitato, soprattutto nelle primissime ore, di avere repentini cambi di direzione in base a ciò che emerge dalle indagini. Nella fase preliminare davvero non ho mai visto niente di simile.
Ciao!
Allora, senza avere la pretesa di sapere come i famigliari possano reagire alle notizie, cerco di esprimere il mio pensiero. Immaginiamo l'ipotesi che il PM avesse taciuto. I famigliari sarebbero, ovviamente, sconvolti dall'incidente. Vorrebbero sapere, sentono tante ipotesi, vogliono capire come mai i loro cari non ci sono più, perchè è successo questo in uno dei mezzi di trasporto più sicuri, sui celi d'Europa. Guasto? Errore umano? Terrorismo? Le autorità rispondono che le indagini sono ancora in corso, che non possono dire niente fintatoché non si avranno maggiori dettagli tecnici e studi approfonditi. I famigliari magari devono ancora realizzare quello che è successo e nessuno gli dà una ragione: disperazione, incredulità, rabbia, frustrazione.... Però, vengono a sapere dalla stampa che la polizia tedesca ha fatto una perquisizione nella casa del copilota. Allora una pista ce l'hanno? Si sarebbero domandati. Le autorità non confermano, dicono solo che raccolgono materiale utile per l'inchiesta. I famigliari non possono far altro che dare l'addio ai loro cari con un sacco di domande per la testa; probabilmente nessuno gli darà mai una spiegazione (il pensiero magari va al volo della Malesia scomparso). Sanno che nessuna spiegazione gli ridarà i loro famigliari, ma voler capire fa parte dell'elaborazione del lutto. Passano i mesi, arriva il primo rapporto ufficiale: la trascrizione del VCR con alcuni dati di volo dettaglaiti ma non capibili ai non esperti. Dalle trascrizioni non emergono dati significativi diversi da quelli che già sapeva il PM pochi giorni dopo l'incidente e che spiegano l'indagine sul copilota. Tutti i famigliari si domanderanno: ma allora sapevano tutto? Ripensano alle prime scarse informazioni, alle indagini mai confermate sul copilota, ai loro pensieri... rivivono quei giorni, quei terribili momenti. Sono stati per mesi e mesi nell'angoscia e nel domandarsi il perchè di quello che era successo e scoprono che gli indagatori, quelli che li avevano accolti e che, per conto dello stato, devono tutelarli, sapevano praticamente tutto e non hanno parlato. Vagli tu a spiegare che mancava ancora la trascrizione ufficiale, che non si consoceva ancora con precisione i dettagli tecnici.... Immagino la rabbia, la perdita di fiducia nelle autorità, dei deti tecnici non gliene importa niente: è stato un atto deliberato. Io, personalmente, credo che la prendere malissimo.
Invece ad oggi è successo che il PM ha condiviso velocemente le informazioni in suo possesso e la direzione delle indagini. Non ha mai detto "caso chiuso", ha detto che c'è una pista molto chiara che stanno seguendo. I morti sono sempre morti, ma i famigliari hanno una motivazione (anche se non al 100%), sentono le autorità vicine a loro e che condividono con loro le informazioni. L'elaborazione del lutto non è meno dolorosa ma, forse, più veloce e con meno pensieri per la testa (che magari si concentrano sul ricordo piuttosto che sul continuare a pensare al perchè). Tant'è che incontrano anche i famigliari del copilota e, da come è stato riportato, è stato un momento di commozione reciproca e non di rabbia. Tra mesi avranno il rapporto ufficiale, ma sarà solo una conferma (con maggiori dettagli che magari si rifiuteranno di sapere) che non influirà più di tanto in loro.
Vi è l'ipotesi C, il procuratore ha cannato tutto.... beh, la botta peggiore i famigliari ce l'hanno già avuta. Se venissero a sapere dopo mesi che si è trattato di un malore invece che di un suicidio sarebbe una notizia di sollievo e non negativa. Se si scoprisse che è stato un incidente, anche qui la notizia sarebbe più un sollievo e comunque si troverebbero in una fase dell'elaborazione del lutto più avanzata e comunque non avrebbero mai avuto la sensazione di essere stati tenuti all'oscuro (come nel primo caso). Questa ipotesi, ovviamente, non vale per i famigliari del copilota che rivedrebbero riabilitato il proprio congiunto dopo molto tempo.
Ovviamente non prendo nemmeno in considerazione l'ipotesi di una volontà del procuratore, o di altri, di aver deliberatamente falsificato le indagini. E considero anche che gli indagatori siano dei seri professionisti.
Non so se hai avuto la voglia di leggere tutta sta roba... boh, ho provato ad immedesimarmi nei famigliari e cercare di capire cosa possono provare per spiegarti perché non vedo così negativo il fatto di averli voluti informare.... Questa è ovviamente la mia percezione, magari sbaglio tutto...