Maxx ha scritto:Come ci si sente dopo 24 ore di volo e tre scali intermedi? Immagino che il disorientamento sia piuttosto forte.
Beh, è lunga: mi ricordo che al decollo da Melbourne, per l'ultima ora di volo fino a Sydney, pensai: bastaaaaaa, non ne posso più!
In compenso, all'andata ho visto sorgere il sole due volte, e i colori dell'alba poco a sud dell'equatore non me li dimenticherò fin che campo

. A Sydney c'erano 28 gradi, tutti in maglietta ed era piena estate; e a Roma avevo lasciato cinque gradi, tramontana e... cappottone consegnato a chi m'aveva accompagnata in aeroporto, ci mancava solo che me lo portassi laggiù!
Essendo arrivati di domenica mattina (ero andata per tenere un corso, che sarebbe iniziato l'indomani), nel pomeriggio abbiamo preso il battello per andare dall'altro lato della baia a vedere Bondi beach: durante la traversata, cullati dal rollio, ci siamo addormentati come sassi!

Però quei dieci minuti di pennica profonda sono stati la bacchetta magica che ci ha rimesso in piedi in un attimo: infatti, dopo un'oretta ce ne stavamo sdraiati sulla spiaggia a mangiare ostriche, che vendevano in strada come gli hot-dog a NYC, e a guardare quelli che facevano surf: pareva un film!
Al ritorno, una settimana più tardi, invece fu il contrario, e forse fu la cosa più pesante da sopportare: una notte infinita, iniziata a Singapore e finita a Roma, durata 17 ore. Non finiva mai.
Sole visto sorgere a Roma, valigia, cappottone ritrovato, casa, doccia, ufficio.
Tre ore, il tempo di fare le cose più urgenti: poi sono crollata e ho detto a tutti "Ci vediamo domani, eh?"
Disorientamento? A conti di fatti, per me, direi di no. Tutto sta a non perdere tempo a pensare a fusi e stagioni, e a godersi le emozioni nelle quali si ha il privilegio di essere immersi. Opinione ed esperienza personale, però.