Il noviplano Caproni

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Linda
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Il noviplano Caproni

Messaggio da Linda » 28 giugno 2005, 16:27

L’ing. Caproni era indubbiamente un uomo che guardava avanti, ogni suo progetto è testimone di questa sua grande e peculiare virtù. Realizzando che in futuro il trasporto aereo avrebbe preso piede su larga scala, nel 1921 progettò e costruì questo incredibile idrovolante noviplano da 100 posti. Aveva 8 motori per una potenza complessiva di 3000HP e una superficie alare di 750 mq. Fu un progetto tanto ardito quanto sfortunato, il prototipo infatti andò distrutto a causa di un errore banale durante il volo e non fu più ripreso.
In ogni caso impressionante, come il suo ideatore.
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Messaggio da Slowly » 28 giugno 2005, 16:50

E che è!?!?

A che quote avrebbe volate?

Velocità?

Materiali???

Dimmi dimmi...............
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Messaggio da Luke3 » 28 giugno 2005, 16:58

eh si, mi piacerebbe saperne di più su questo aereo, è molto strano ma interessante :wink:

Il Siciliano
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Messaggio da Il Siciliano » 28 giugno 2005, 18:05

Mi sa che sta notte faccio un incubo dopo aver visto questo coso che sembra tutto tranne che un AEREO :shock: :shock: :shock:

Dario

Messaggio da Dario » 29 giugno 2005, 9:51

Sembra un palazzo no un aereoplano

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Messaggio da Ibi » 29 giugno 2005, 11:58

Bestiale! Sarebbe troppo bello vederlo volare!!!
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teddy beer
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Messaggio da teddy beer » 30 giugno 2005, 9:56

ah! Mi ricordo la foto.
ma che senso ha mettere così tante ali? E' chiaro che la resistenza indotta aumenta a dismisura e ciò spiegherebbe la notevole potenza dei motori.
sapevo anche che andò perso l'unico esemplare ma ignoravo che fosse per un errore di pilotaggio, che tipo di errore?

Linda
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Messaggio da Linda » 30 giugno 2005, 10:46

teddy beer ha scritto:ah! Mi ricordo la foto.
ma che senso ha mettere così tante ali? E' chiaro che la resistenza indotta aumenta a dismisura e ciò spiegherebbe la notevole potenza dei motori.
sapevo anche che andò perso l'unico esemplare ma ignoravo che fosse per un errore di pilotaggio, che tipo di errore?
L'errore non l'ho mai capito di preciso, ho sempre letto di un non ben specificato errore di manovra piuttosto banale, ma di più non saprei dirti.

La potenza dei motori: 3000HP ti dico la verità, mi sono sembrati tanti, ma c'è da dire che era indicata come potenza "complessiva"... è un dato che vedo spesso riportato così, ma credo che vada ripartita tra gli 8 motori presenti (già la cosa si ridimensiona, che nel 1921 facessero motori per aerei così potenti mi pare un po' strano).

Le ali: sostanzialmente per ragioni strutturali. All'epoca non esistevano motori molto potenti, la conoscenza dei materiali era limitata, come pure la conoscenza dell'aerodinamica; non si poteva fare un velivolo monoala pesante. Cerca qualche foto dei Bleriot monoala... fragilissimi e pieni di tiranti per far sì che reggessero il carico e non si deformassero troppo (ma era troppo presto, venivano giù come mosche).
Si dovevano per forza di cose fare velivoli il più possibile leggeri (usando quindi materiali come tela, legno, che non hanno proprio grandissime capacità meccaniche), far sviluppare alle ali la portanza necessaria in qualche modo e fare in modo che resistessero malgrado la loro fragilità. La configurazione multiplana era la risposta alle esigenze dell'epoca: mettendo più ali si riusciva ad averela portanza necessaria, e collegandole con tiranti e aste si riusciva a renderle abbastanza resistenti da sopportare i carichi a cui andavano sottoposte. Senza contare che i biplani erano più manovrabili, caratteristica molto apprezzata all'epoca, più di altre.
Il velivolo di Caproni è del 1921, siamo ancora agli albori della storia dell'aeronautica, ma era abbastanza grande da trasportare 100 persone... l'unica soluzione praticabile che lui conoscesse era quella di mettere più ali, ecco le tre cellule triplane.
Col tempo, quando di paripasso si svilupparono sia motori più potenti sia materiali più resistenti, il passaggio alla configurazione monoala fu del tutto naturale.

Il discorso sulla resitenza indotta è un discorso un po' a sé, perchè all'epoca non si conosceva molto bene nemmeno la resistenza in generale. Diciamo che a grandi linee una configurazione con due ali è migliore da questo punto di vista (resistenza indotta) e Prandlt dimostrò che la configurazione ottima da questo punto di vista era una configurazione biplana particolare e non a caso i moderni velivoli biplani sperimentali, quelli con le ali "chiuse" per intenderci, si rifanno proprio agli studi di Prandtl. Dunque non volendo col biplano avevano imboccato la strada per la soluzione ottimale? Non proprio, perchè fra cavi e tiranti incrementavano notevolmente la resistenza globale.

Comunque non è un caso che dopo l'incidente non sia più stato preso in considerazione un progetto come quello del noviplano, era "troppo", in molti sensi, ma rimane scondo me un mirabile, per quanto insolito, tentativo di precorrere i tempi.

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