Il problema relativo a questo argomento (la visita in cabina) rappresenta un controverso, o meglio, uno spunto di riflessione.
Da una parte abbiamo la passione, l'amore, la stima che nutriamo nei riguardi dell'aviazione e dei piloti.
In una parola, il lato "bello" dell'aviazione, il lato sano, il lato educato, il lato amorevole.
Dall'altra abbiamo però le normative che alle volte "sembrano" (lo metto tra virgolette) porre un freno a tutto questo.
E' indubbio che, per chiunque di noi, vivere un'esperienza di volo reale in cabina di pilotaggio di un liner sia un'esperienza straordinaria dal punto di vista emotivo e culturale, soprattutto per chi non è pilota ma ha nel cuore quella passione sfrenata per l'aviazione.
Purtroppo però la passione deve renderci responsabili di alcuni fattori insiti proprio dell'aviazione, la quale (soprattutto dopo l'11/9) non è più la stessa di una volta.
Oggi ci sono delle limitazioni, dei divieti, delle precauzioni che sono diventate obbligatorie proprio al fine di tutelare l'aviazione, ossia la cosa che paradossalmente amiamo.
Una di queste è (divenuta) il divieto di entrare in cabina.
Capisco per per molti di noi sia uno smacco, sia una "faccina triste"
perchè sembra quasi che l'aviazione ci rifiuti, non ci voglia più.
Ma allo stesso tempo sappiamo il perchè!
Sappiamo che questo perchè ha un qualcosa di concreto, di reale, di importante.
Quando si è lassù nel cielo può succedere di tutto, basta un attimo, basta un "finto appassionato" (leggi "terrorista") per combinare un disastro.
In cuor nostro sappiamo di non essere terroristi.
Sappiamo di essere i buoni, di essere estimatori, nonchè difensori dell'aviazione.
Ma i piloti ahimè non lo sanno.
E su di loro grava una terribile responsabilità: "ti faccio entrare, o non ti facccio entrare"?
La logica, la professionalità, il senso critico, impongono di attenersi alle regole.
Quindi, anche a costo di fare un torto a noi (che amiamo l'aviazione, non gli faremmo mai del male, la sappiamo bene!) è giusto che ci becchiamo questo torto, che ci venga negato l'ingresso in cabina.
Il perchè - se siamo veramente dalla parte dell'aviazione - lo sappiamo anche noi, ed è nostro dovere accettarlo, senza remore, ma con compostezza.
I piloti hanno una grande responsabilità.
Hanno delle vite umane a bordo.
A bordo di un aereo vero, non di un giocattolo dove basta fare "reset" per far ripartire il film.
Se siamo davvero dalla parte dell'avazione, aiutiamoli.
Aiutiamoli a non fare casini, a non dover fare scelte stupide o avventate che vanno contro l'aviazione, le sue normative, la sua sicurezza.
A titolo di esempio, io ho smesso da tempo di chiedere agli assistenti di volo di poter visitare la cabina.
Non mi nascondo... per qualche tempo l'ho fatto... non mi vergogno a dirlo... anzi alle volte mostravo pure un mio "tesserino" (che poi non era altro che un biglietto da visita di MD80.it, col mio nome e indirizzo scritto sopra).
Qualche volta (pochissime volte) ho ottenuto quel fatidico permesso: la visita in cabina è stata fatta, ho potuto intrattenermi (senza disturbarli oltre modo) con i piloti e scambiare due chiacchere veramente entusiasmanti piene di stima e di passione reciproca.
Una esperienza stupenda, sicuramente, che porto nei miei ricordi con gioia.
Ora non è più così.
Ora nemmeno ci provo a fare quel tipo di richiesta nonostante, in cuor mio, so di essere una brava persona che non potrebbe ledere a nessuno.
Perchè mi sono fermato?
Perchè l'amore che nutro per l'aviazione necessita anche del rispetto per le sue regole, anche se vanno "contro" (tra virgolette) la mia passione.
Non voglio mettere in difficoltà i piloti, non voglio distrarli dal loro compito primario che è quello di condurre l'aeropolano.
Quello è il loro compito, ed è giusto che glielo lascio fare, in pace, senza disturbi esterni.
Il mio compito è quello di fare il passeggero volando su un aereo.
Solo questo (ed è già un bel compito, ottimo direi).
L'unica cosa (chiamiamolo "vizio") che ho mantenuto nel tempo è la richiesta, rigorosamente ad atterraggio compiuto, durante lo sbarco passeggeri, di poter
salutare e ringraziare i piloti (oltre agli assistenti di volo naturalmente) prima di scendere la scaletta.
Una richiesta che generalmente non mi viene mai negata, e che tutte le volte mi sento in dovere di fare.
Ma non tanto per "passione aeronautica", bensì per educazione.
Anche quando al bar ringrazio il barista per avermi servito un caffè (nonostante me lo faccia pagare).
Non vedo il perchè dunque non ringraziare i piloti per il servizio che mi hanno offerto.
E che servizio.
Volare!
Fa piacere a me.
Penso faccia piacere anche a loro.