Volo 401 (1972)

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Burb
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Volo 401 (1972)

Messaggio da Burb » 11 agosto 2010, 17:21

Vi pare possibile? :O
I FANTASMI DEL VOLO 401

NE LESSI UN PICCOLO APPUNTO TEMPO FA IN UN LIBRO E COSI' MI SONO DOCUMENTATA ED HO TROVATO ALCUNI SITI E FORUM CHE NE ACCENNAVANO MA NON IN MANIERA ADEGUATA ED ESAURIENTE COSI'...HO DECISO DI CERCARE ANCORA ED HO TROVATO QUESTA VERSIONE:


CREDITI: WIKIPEDIA,GOOGLE, LAURA CHERRI,

REDATTA DA :

Laura Cherri --MYSTERIUM VOL IV
FENOMENI INSPIEGABILI.
/LA TELA NERA--AGOSTO 2006---)


Ai primi di dicembre del 1972, una assistente di volo della Eastern Airlines disse auna collega di avere avuto una terribile premonizione. Aveva la certezza che un aereo della compagnia, un Lockheed Tri-Star, sarebbe precipitato mentre si avvicinava a NewYork, tra Natale e Capodanno.

Disse che nella sua visione aveva visto in modo nitido una delle ali che si spezzava nell’impatto col suolo e di aver sentito le urla disperate deiferiti superstiti. Le chiesero se presentiva di dover morire su quell’aereo, e lei rispose di no, ma che ci sarebbe mancato poco.

Il 29 dello stesso mese, poco prima della partenza del volo 401 da New York a Miami, alcuni membri dell’equipaggio furono sostituiti.

Al posto dell’assistente di volo che aveva avuto la premonizione salì un’altra ragazza.

http://img135.imageshack.us/img135/3688 ... kc0.th.jpg
http://img140.imageshack.us/img140/8680 ... jj5.th.jpg

Parte della carcassa rimanente dell'aereo



Quella sera il volo 401 si schiantò nelle Everglades della Florida.

Nessun membro dell’equipaggio si salvò.

Pochi i superstiti tra i passeggeri.

Tra le vittime (103) c’erano il capitano Bob Loft e il motorista Don Repo.



http://img135.imageshack.us/i/000000000 ... ci=-1&rt=5
Bob Loft

http://img135.imageshack.us/i/000000000 ... 00iw7.jpg/
Don Repo

La compagnia aerea indagò sulle cause dell’incidente e scoprì che c’erano un paio didifetti nel circuito dei dispositivi di controllo. In poche parole la spia che segnalava la corretta discesa del carrello posto sotto il muso del velivolo non si era accesa.

I piloti avevano erroneamente pensato a un’avaria e si erano distratti per risolvere il problema.Il motorista e il primo ufficiale erano scesi nel vano inferiore attraverso una botola posta tra i due sedili del capitano e del copilota.

In quel vano, con una sorta di telescopio, si poteva vedere se il carrello era abbassato oppure no.

La scatola nera conteneva la registrazione di ciò che era avvenuto nell’ultima mezzora del viaggio mortale all’interno della cabina. Su quell’aereo c’erano quattro microfoni che avevano raccolto ogni più piccolo suono, dal chiaro segnale di allarme aquello leggerissimo di un interruttore (levetta o pulsante) che veniva toccato.

Nonostante il nome, la scatola nera in realtà è color arancione vivo per aiutare i soccorritori a individuarla in fretta. I dati sono protetti da un rivestimento di alluminio,titanio e silicio. Può resistere a un violento impatto e a un altrettanto violento schiacciamento. Regge per un’ora in mezzo al fuoco, con una temperatura di mille gradi, così come resiste alla pressione dell’acqua nel caso l’aereo finisca in mare.

Gli ingegneri ascoltarono la registrazione e ricostruirono la dinamica dell’incidente.Ecco ciò che era accaduto: il capitano Bob Loft aveva inserito il pilota automatico e aveva rivolto tutta la sua attenzione al copilota che stava cercando di capire se la spia del carrello era difettosa o meno. Il copilota l’aveva estratta e poi rimontata male,finendo per incastrarla e rendendo così impossibile stabilire se la lampadina era bruciata.

Evidentemente il capitano aveva allungato la gamba per passare oltre l’apertura sul pavimento e aveva disattivato il pilota automatico per sbaglio.Nessuno si era accorto che l’aereo stava perdendo quota. Si erano affidati al pilota automatico che invece non era inserito.

Durante la registrazione si udiva il breve bip dell’allarme-altitudine e ci si chiese come mai non fosse udito anche dai piloti. Troppo distratti, ecco come mai.

Mentre il motorista e il primo ufficiale stavano tentando di capire se il carrello era abbassato o meno, il copilota aveva guardato di nuovo la strumentazione e si era accorto che l’altitudine non era quella giusta. Le ultime parole che i microfoni registrarono furono: Copilota: “C’è qualcosa che non va con l’altitudine.”Capitano: “Come?”Copilota: “Siamo sempre a duemila piedi, giusto?”Capitano: “Hey, che cosa sta succedendo qui?”Un click, il suono di sei bip dell’allarme-altitudine e poi il rumore dello schianto.

Fine.

Una stupida lucina aveva distratto i piloti e fatto precipitare un enorme aereo. Solo dopo il disastro la compagnia apportò le necessarie modifiche sugli altri apparecchi e la faccenda si concluse.

103 persone avrebbero potuto salvarsi, se quel piccolo difetto tecnico fosse stato corretto per tempo. Alcune parti ancora intatte dell’aereo precipitato furono montate su altri Lockheed della Eastern Airlines.

Da quel momento in poi, Bob Loft e il motorista furono visti più di venti volte in altrettante occasioni da persone che non si erano mai interessate al paranormale e che erano pienamente lucide al momento dell’apparizione.

Alcune conoscevano i piloti, altre non li avevano mai incontrati, ma indicarono con sicurezza le loro foto anche se mescolate ad altre. Tutti si trovarono d’accordo nell’affermare che ifantasmi sembravano persone vive, in carne e ossa. Uno dei vicepresidenti della Eastern Airlines si imbarcò all’aeroporto JFK e sedette vicino a un uomo in uniforme da capitano. Solo dopo qualche minuto riconobbe in lui Bob Loft. Spaventato a morte, si alzò di scatto, sempre con gli occhi fissi sull’uomo in uniforme e lo vide dissolversi nell’aria. Sempre nello stesso aeroporto, un capitano ea ltri due piloti videro Bob Loft e gli parlarono. Quando si resero conto che si trattava del defunto, questi svanì nel nulla. Il capitano ne rimase talmente sconvolto che chiese di essere sostituito.

A bordo di un altro aereo una donna sedette accanto a un individuo in uniforme,silenzioso e pallido. Preoccupata, la donna chiamò un’assistente di volo, e in quel preciso istante l’uomo sparì.

Altre persone assistettero al fenomeno. La donna ebbe una crisi isterica. Qualcuno pensò di mostrarle le foto dei due piloti-fantasmi che perseguitavano gli aerei dell’aeroporto e la donna, con un’espressione di assoluto orrore, riconobbe Don Repo.

Un altro velivolo subì un guasto poco dopo il decollo e dovette rientrare. Tra i pezzi del motore ce n’era uno tratto dall’aereo precipitato. Fu il fantasma di Bob Loft, apparso accanto a un pilota, a preannunciare l’anomalia che si sarebbe presentata di lì a poco. Anche una hostess vide Bob parlare con un suo collega. I capelli del pilota divennero bianchi per lo choc. Non aveva mai creduto che poetesse esistere un aldilà. Aveva parlato con Bob e Bob era morto da tempo. Sapeva di aver visto uno spettro. Quando realizzò l’enormità della cosa, la sua vita cambiò radicalmente.



Seguirono altri episodi anomali a bordo di vari apparecchi sui quali erano stati montati gli “avanzi” del Lockheed.

Uno degli episodi è particolarmente inquietante.

Lavoce di un uomo parlò attraverso l’altoparlante e invitò i passeggeri ad allacciare le cinture. I piloti e gli assistenti di volo si guardarono l’un l’altro, stupiti. Nessuno di loro aveva usato il microfono. Chi aveva fatto quella comunicazione?Un motorista che stava facendo dei controlli prima che un aereo decollasse trovò un uomo in divisa seduto ai comandi. Era Don Repo. “Non c’è bisogno di fare nessun controllo, me ne sono già occupato io”, disse il fantasma e poi svanì.

Anche un capitano ebbe modo di vedere lo spettro che in quell’occasione affermò:“Non ci saranno altri incidenti. Noi non lasceremo che accada.”Una hostess vide un uomo in divisa che riparava il forno della cucina di bordo che siera guastato. La donna si astenne dall’avvicinarsi per non disturbarlo. Poco dopo un incaricato della compagnia le chiese dov’era il forno da aggiustare. Sbigottita, la donna spiegò che qualcuno se n’era già occupato. Più tardi scelse la foto di Don Repo tra quelle di tutti i motoristi della compagnia e affermò che si trattava dell’uomo che aveva visto alle prese con il forno. Repo venne visto anche da un motorista di bordo che scese nello scomparto sotto la cabina di pilotaggio per scoprire qual era la causa dello strano bussare che sentiva provenire da lì sotto.

Il Lockheed 318 risultò essere il più visitato dai fantasmi.

Tra carlinga e motore,aveva inglobato parecchi pezzi provenienti dallo sfortunato apparecchio. Una hostess vide Repo in un angolo della cambusa. Spaventata, chiamò due colleghi. Tutti e tre ascoltarono le parole del fantasma: “State attenti al fuoco su quest’aereo.”In seguito il motore presentò delle noie e scoppiò un piccolo incendio. Si dovettero cancellare ulteriori voli. Le attrezzature della cambusa del 318 provenivano dall’aereocaduto. Diversi componenti dell’equipaggio videro Repo attraverso il pannello di vetro della porta della cambusa. In quelle occasioni, chi mostrò più coraggio aprì la porta e trovò la stanza vuota e molto fredda.

I racconti e le testimonianze passarono di bocca in bocca e il numero dei passeggeri disposti a imbarcarsi sugli aerei “stregati” diminuì sensibilmente. Anche gran parte dei piloti e degli assistenti di volo si rifiutò di lavorare ancora su quei velivoli. Difficile trovare dei rimpiazzi quando chi se ne va spiega ai nuovi arrivati le ragioni che l’hanno costretto a rifiutare l’imbarco.

Lo scrittore John Fuller raccolse le testimonianze e scrisse un libro nel quale raccolse numerosi racconti di persone estremamente equilibrate, spesso con incarichi di grande responsabilità, gente seria che non aveva né il tempo né la voglia di inventare storie dell’orrore sui fantasmi.

Purtroppo la compagnia aerea fece di tutto per ostacolare le indagini in tal senso e impose il silenzio ai suoi impiegati, così nessuno fu più in grado di studiare a fondo il caso.Bob Loft e Don Repo erano due anime che non trovavano pace? Si sentivano responsabili del disastro del ’72 e avevano deciso di dedicare la loro esistenza(extracorporea) a proteggere i passeggeri dei voli della Eastern Airlines?

L’aereo sul quale avevano affrontato il loro ultimo viaggio era stato riciclato senza alcun rispetto per le vittime. Indissolubilmente legati per l’eternità a quei pezzi di metallo tra i quali erano morti, li avevano seguiti a bordo di altri aerei, fedeli ai propri ruoli di capitano e motorista.

Le apparizioni diminuirono a mano a mano che il tempo passava e gli articoli di giornale lasciarono spazio ad altre tragedie dell’aria. Forse le due anime in pena, una volta espiate le loro colpe, passarono a un livello superiore di ciò che noi chiamiamo aldilà.O forse ancora oggi c’è qualche dipendente della Eastern Airlines che scende nella cambusa e la trova stranamente fredda.


Lo scrittore John Fuller raccolse le testimonianze e scrisse un libro (The Ghost of Flight 401) nel quale riferisce i numerosi racconti di persone equilibrate, spesso con incarichi di grande responsabilità, gente seria che non aveva né il tempo né la voglia di inventare storie dell’orrore sui fantasmi.

Nel 1978 dal libro di Fuller è stato tratto un film TV (anch'esso intitolato The Ghost of Flight 401) con Ernest Borgnine, Tina Chen, Kim Basinger e Gary Lockwood e la regia di Steven H. Stern.

Le apparizioni diminuirono a mano a mano che il tempo passava e gli articoli di giornale lasciarono spazio ad altre tragedie dell’aria. Forse le due anime in pena, una volta espiate le loro colpe, passarono a un livello superiore dell’aldilà.

La Eastern Airlines ha chiuso i battenti il 18 gennaio 1991.
http://www.youtube.com/watch?v=EZE4GrgbGSM

Una ricostruzione.
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da albert » 11 agosto 2010, 18:15

No, non mi pare possibile 8)

ciao!

PS: thread spostato in discussioni generiche..... :wink:
PS2: avatar bellissimo :mrgreen:
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Luke3 » 11 agosto 2010, 18:21

Non credo ai fantasmi quindi secondo me non è possibile.
L'incidente d'altro canto è stato un esempio lampante dell'importanza di un buon CRM durante tutto il volo ma particolarmente nell'affrontare situazioni anormali.

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da JT8D » 11 agosto 2010, 19:31

Tralasciando la storia dei fantasmi e cose simili, a cui non credo e che non sono certo argomento di dicussione su un forum come md80.it, riguardo l'incidente, esso è un "caso di studio" molto conosciuto e studiato.
In questo caso si è determinata una notevole confusione tra i vari membri dell'equipaggio, senza nessuna organizzazione dei compiti e senza coordinazione tra le varie risorse.
Ciò ha portato al mancato riconoscimento della disconnessione del mantenimento altitudine. L'equipaggio, completamente assorbito nel cercare di risolvere il problema al carrello non si è accorto del warning e della perdita di quota costante.
Questo caso, come giustamente già detto in un post sopra, mette ancora una volta in risalto l'importanza del CRM, in ogni momento e in particolare in situazioni non normali: l'importanza di svolgere i compiti in maniera coordinata e collaborativa, dove i singoli membri devono collaborare, esaminare criticamente ciò che accade, e cooperare alla individuazione e risoluzione del problema.

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Slowly » 11 agosto 2010, 20:10

Sottoscrivo i post precedenti, non commento nemmeno l'articoletto riportato, non mi pare meriti nemmeno un secondo di attenzione.
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da notv » 11 agosto 2010, 21:13

Slowly ha scritto:Sottoscrivo i post precedenti, non commento nemmeno l'articoletto riportato, non mi pare meriti nemmeno un secondo di attenzione.
ma no,perchè.in fondo è la continuazione di un rituale millenario,quello delle culture nordiche e dei loro spiriti.Magari un giorno avremo un post simile,su di un viaggio interstellare infestato da anime inquiete,cosi come gli olandesi volanti e qualsiasi cottage dell'entroterra inglese.Basta prenderlo per quello che è.
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Burb » 11 agosto 2010, 23:18

albert ha scritto:No, non mi pare possibile 8)

ciao!

PS2: avatar bellissimo :mrgreen:
haha Grazie :mrgreen:
l'articoletto riportato, non mi pare meriti nemmeno un secondo di attenzione.
non vedete solo la parte dei fantasmi analizzate anche l'incidente.
anzi cancellate la parte inutile e rimanete solo quella dell'incidente. :mrgreen:
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da albert » 11 agosto 2010, 23:38

Se vogliamo parlare dell'incidente, parliamone. Il punto di partenza dovrebbe essere il messaggio scritto sopra da Paolo "JT8D", riguardante l'importanza del CRM in questo caso, come in altri.

ciao!
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da anonymous12345 » 11 agosto 2010, 23:56

Domanda..

è prassi comune riutilizzare parti di aereo e componenti che , per quanto integri provengono da un mezzo incidentato?? qui , per esempio, non si parla di un incidente "lieve", ma uno schianto...

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da FAS » 12 agosto 2010, 7:48

robygun82 ha scritto:Domanda..

è prassi comune riutilizzare parti di aereo e componenti che , per quanto integri provengono da un mezzo incidentato?? qui , per esempio, non si parla di un incidente "lieve", ma uno schianto...
in caso di schianto:
!assolutamente no!

per incidenti minori:
qualsiasi parte deve passare un processo di reintegro totale
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Burb » 12 agosto 2010, 10:22

in caso di schianto:
!assolutamente no!
Allora com'è possibile che abbiano utilizzato parti di un aereo?

La risposta è 1: è una bufala. :mrgreen:

Posso chiedere cosa significa
CRM
?? :mrgreen:
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da 1stAirbus » 12 agosto 2010, 10:41

Ci sono altre bufale oppure possiamo considerare quello che hai scritto?

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da FAS » 12 agosto 2010, 10:43


Una stupida lucina aveva distratto i piloti e fatto precipitare un enorme aereo.
Basta questa frase per capire quanto sia poco serio il racconto

i piloti sono parte del sistema di ridondanza della macchina.....ed hanno le loro responsabilitá

CRM
Crew/Cockpit resource management
Ultima modifica di FAS il 12 agosto 2010, 10:44, modificato 1 volta in totale.
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Burb » 12 agosto 2010, 10:53

1stAirbus ha scritto:Ci sono altre bufale oppure possiamo considerare quello che hai scritto?
Se vedi non l'ho scritto io(Quote) se volete vi metto anche la fonte. Alla prima lettura si poteva intuire che era una bufala però, visto che non sono esperto in materia volevo vedere cosa nè pensavate. :D

Ps: Se non è quella la dinamica dell'incidente, qual'è? :lol:
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da 1stAirbus » 12 agosto 2010, 11:14

Avere anche la fonte non sarebbe male... :|

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Luke3 » 12 agosto 2010, 11:15

La dinamica dell'incidente? Eccola quì:

Al momento di abbassare il carrello l'equipaggio riscontra che una delle tre luci verdi che indicano il carrello bloccato in posizione estesa non si è accesa. Provano quindi a sostituire la lampadina dell'indicatore (non ricordo se la procedura è dettata dal manuale o è stata di loro iniziativa) ma applicano un cattivo CRM: entrambi i piloti si concentrano sul risolvere l'avaria perdendo di conseguenza situational awareness. Un buon CRM indicherebbe che uno dei piloti si concentra sul problema mentre l'altro continua a volare l'aeroplano. In caso di operazioni a singolo pilota si insegna sempre a non fossilizzarsi su una determinata cosa. La priorità è volare, il resto viene dopo, e almeno che non ci sia un'avaria grave che richiede un'intervento immediato (che i piloti sanno già a memoria, hanno recitato, provato sui simulatori ed in volo con l'istruttore) di solito si può dividere l'attenzione fra il troubleshooting e il pilotaggio. Fatto sta che sul Tristar un movimento del volantino con l'autopilota inserito provoca il disinserimento di quest'ultimo, cosa che puntualmente è avvenuta quando il comandante ha urtato la barra mentre cercava di sostituire la lampadina. Focalizzando l'attenzione sull'indicatore del carrello non si sono accorti della perdita di quota. Tutto ciò non è stato aiutato dalla notte e dal volo sopra una palude con pochi o nessun riferimento visivo per aiutarli a capire che l'aereo stava scendendo.
L'impatto comunque non è stato violentissimo: l'aeroplano era sotto controllo e l'angolo di impatto era simile ad una configurazione di atterraggio, il che ha permesso a molti passeggeri di salvarsi. Anche la palude ha aiutato i sopravvissuti. Anche molte parti dell'aeroplano sono quindi rimaste integre, e passata l'ispezione sono stati montati su altri aerei. Non conosco i regolamenti in merito quindi non posso confermarti se la cosa è prevista o meno.

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Burb » 12 agosto 2010, 11:20

1stAirbus ha scritto:Avere anche la fonte non sarebbe male... :|
http://darkgothiclolita.forumcommunity.net/?t=9921181
La dinamica dell'incidente? Eccola quì:

Al momento di abbassare il carrello l'equipaggio riscontra che una delle tre luci verdi che indicano il carrello bloccato in posizione estesa non si è accesa. Provano quindi a sostituire la lampadina dell'indicatore (non ricordo se la procedura è dettata dal manuale o è stata di loro iniziativa) ma applicano un cattivo CRM: entrambi i piloti si concentrano sul risolvere l'avaria perdendo di conseguenza situational awareness. Un buon CRM indicherebbe che uno dei piloti si concentra sul problema mentre l'altro continua a volare l'aeroplano. In caso di operazioni a singolo pilota si insegna sempre a non fossilizzarsi su una determinata cosa. La priorità è volare, il resto viene dopo, e almeno che non ci sia un'avaria grave che richiede un'intervento immediato (che i piloti sanno già a memoria, hanno recitato, provato sui simulatori ed in volo con l'istruttore) di solito si può dividere l'attenzione fra il troubleshooting e il pilotaggio. Fatto sta che sul Tristar un movimento del volantino con l'autopilota inserito provoca il disinserimento di quest'ultimo, cosa che puntualmente è avvenuta quando il comandante ha urtato la barra mentre cercava di sostituire la lampadina. Focalizzando l'attenzione sull'indicatore del carrello non si sono accorti della perdita di quota. Tutto ciò non è stato aiutato dalla notte e dal volo sopra una palude con pochi o nessun riferimento visivo per aiutarli a capire che l'aereo stava scendendo.
L'impatto comunque non è stato violentissimo: l'aeroplano era sotto controllo e l'angolo di impatto era simile ad una configurazione di atterraggio, il che ha permesso a molti passeggeri di salvarsi. Anche la palude ha aiutato i sopravvissuti. Anche molte parti dell'aeroplano sono quindi rimaste integre, e passata l'ispezione sono stati montati su altri aerei. Non conosco i regolamenti in merito quindi non posso confermarti se la cosa è prevista o meno.
Grazie Luk3.

Ps: Ma è possibile che in 4 non si siano accorti della perdita di quota? :?:
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Luke3 » 12 agosto 2010, 14:20

Sai, la mente umana fa strani scherzi, sopratutto in situazioni anormali e ancor di più quando si è concentrati su una cosa sola. Vedi ad esempio quelli che si scordano di tirare giù il carrello e spanciano l'aereo, nonostante gli avvisatori sonori a bordo e un eventuale richiamo della torre. Sembra una cosa ovvia ma tutti gli anni ce ne sono a decine, e non parlo di guasti al carrello ma proprio di chi si scorda di tirarlo giù. E da pilota è anche sbagliato dire "ma che ca***ta, non potrà mai capitare a me" perchè non è vero, può benissimo, ed è per questo che esiste il CRM, esistono le checklist ed i controlli. La psicologia aeronautica è un campo davvero complesso e allo stesso tempo affascinante (ogni tanto mi piace leggere qualcosa a riguardo) ma il tutto ricade sul fatto che siamo uomini e sopratutto che l'attenzione è una funzione monocanale, e per quanto ci vogliano far credere che il multitasking sia la soluzione a tutto, nel farlo si perde moltissimo in efficenza.
Tutto ciò non è aiutato dalle condizioni esterne: in un volo di notte sopra una palude con zero riferimenti visivi si ha il cosiddetto "black hole effect" dove non hai la minima idea della tua quota se non guardando l'altimetro. Magari di giorno se ne sarebbe accorto uno dei 3 eventualmente. Per questo dico sempre che gli incidenti non hanno una causa sola contro cui si può puntare il dito.

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da gattocicova » 30 agosto 2010, 14:00

Luke3 ha scritto:La psicologia aeronautica è un campo davvero complesso e allo stesso tempo affascinante (ogni tanto mi piace leggere qualcosa a riguardo) ma il tutto ricade sul fatto che siamo uomini e sopratutto che l'attenzione è una funzione monocanale, e per quanto ci vogliano far credere che il multitasking sia la soluzione a tutto, nel farlo si perde moltissimo in efficenza.
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Gianluca95 » 18 maggio 2011, 15:23

Scusate se rispondo a una discussione così vecchia, ma mi chiedo: se si poteva smontare le lampadine, non potevano togliere uno dei due indicatori funzionanti e mettere al posto di quello fulminato per vedere se il carrello è bloccato?

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Luke3
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Luke3 » 18 maggio 2011, 17:19

E' quello che stavano cercando di fare, e nel frattempo hanno dato una botta al volantino disinserendo l'autopilota e da li e' partito tutto

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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da sardinian aviator » 18 maggio 2011, 17:26

Non conoscevo questo 3d e così sono andato a leggermi la relazione d'inchiesta. Molto interessante.
Tutto il resto non appartiene alla cultura aeronautica (il che non vuol dire che non appartenga ad altri settori della scienza).
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

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Burb
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Re: Volo 401 (1972)

Messaggio da Burb » 18 maggio 2011, 21:03

"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" Paolo Borsellino

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