http://www.youtube.com/watch?v=EZE4GrgbGSMI FANTASMI DEL VOLO 401
NE LESSI UN PICCOLO APPUNTO TEMPO FA IN UN LIBRO E COSI' MI SONO DOCUMENTATA ED HO TROVATO ALCUNI SITI E FORUM CHE NE ACCENNAVANO MA NON IN MANIERA ADEGUATA ED ESAURIENTE COSI'...HO DECISO DI CERCARE ANCORA ED HO TROVATO QUESTA VERSIONE:
CREDITI: WIKIPEDIA,GOOGLE, LAURA CHERRI,
REDATTA DA :
Laura Cherri --MYSTERIUM VOL IV
FENOMENI INSPIEGABILI.
/LA TELA NERA--AGOSTO 2006---)
Ai primi di dicembre del 1972, una assistente di volo della Eastern Airlines disse auna collega di avere avuto una terribile premonizione. Aveva la certezza che un aereo della compagnia, un Lockheed Tri-Star, sarebbe precipitato mentre si avvicinava a NewYork, tra Natale e Capodanno.
Disse che nella sua visione aveva visto in modo nitido una delle ali che si spezzava nell’impatto col suolo e di aver sentito le urla disperate deiferiti superstiti. Le chiesero se presentiva di dover morire su quell’aereo, e lei rispose di no, ma che ci sarebbe mancato poco.
Il 29 dello stesso mese, poco prima della partenza del volo 401 da New York a Miami, alcuni membri dell’equipaggio furono sostituiti.
Al posto dell’assistente di volo che aveva avuto la premonizione salì un’altra ragazza.
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Parte della carcassa rimanente dell'aereo
Quella sera il volo 401 si schiantò nelle Everglades della Florida.
Nessun membro dell’equipaggio si salvò.
Pochi i superstiti tra i passeggeri.
Tra le vittime (103) c’erano il capitano Bob Loft e il motorista Don Repo.
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Bob Loft
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Don Repo
La compagnia aerea indagò sulle cause dell’incidente e scoprì che c’erano un paio didifetti nel circuito dei dispositivi di controllo. In poche parole la spia che segnalava la corretta discesa del carrello posto sotto il muso del velivolo non si era accesa.
I piloti avevano erroneamente pensato a un’avaria e si erano distratti per risolvere il problema.Il motorista e il primo ufficiale erano scesi nel vano inferiore attraverso una botola posta tra i due sedili del capitano e del copilota.
In quel vano, con una sorta di telescopio, si poteva vedere se il carrello era abbassato oppure no.
La scatola nera conteneva la registrazione di ciò che era avvenuto nell’ultima mezzora del viaggio mortale all’interno della cabina. Su quell’aereo c’erano quattro microfoni che avevano raccolto ogni più piccolo suono, dal chiaro segnale di allarme aquello leggerissimo di un interruttore (levetta o pulsante) che veniva toccato.
Nonostante il nome, la scatola nera in realtà è color arancione vivo per aiutare i soccorritori a individuarla in fretta. I dati sono protetti da un rivestimento di alluminio,titanio e silicio. Può resistere a un violento impatto e a un altrettanto violento schiacciamento. Regge per un’ora in mezzo al fuoco, con una temperatura di mille gradi, così come resiste alla pressione dell’acqua nel caso l’aereo finisca in mare.
Gli ingegneri ascoltarono la registrazione e ricostruirono la dinamica dell’incidente.Ecco ciò che era accaduto: il capitano Bob Loft aveva inserito il pilota automatico e aveva rivolto tutta la sua attenzione al copilota che stava cercando di capire se la spia del carrello era difettosa o meno. Il copilota l’aveva estratta e poi rimontata male,finendo per incastrarla e rendendo così impossibile stabilire se la lampadina era bruciata.
Evidentemente il capitano aveva allungato la gamba per passare oltre l’apertura sul pavimento e aveva disattivato il pilota automatico per sbaglio.Nessuno si era accorto che l’aereo stava perdendo quota. Si erano affidati al pilota automatico che invece non era inserito.
Durante la registrazione si udiva il breve bip dell’allarme-altitudine e ci si chiese come mai non fosse udito anche dai piloti. Troppo distratti, ecco come mai.
Mentre il motorista e il primo ufficiale stavano tentando di capire se il carrello era abbassato o meno, il copilota aveva guardato di nuovo la strumentazione e si era accorto che l’altitudine non era quella giusta. Le ultime parole che i microfoni registrarono furono: Copilota: “C’è qualcosa che non va con l’altitudine.”Capitano: “Come?”Copilota: “Siamo sempre a duemila piedi, giusto?”Capitano: “Hey, che cosa sta succedendo qui?”Un click, il suono di sei bip dell’allarme-altitudine e poi il rumore dello schianto.
Fine.
Una stupida lucina aveva distratto i piloti e fatto precipitare un enorme aereo. Solo dopo il disastro la compagnia apportò le necessarie modifiche sugli altri apparecchi e la faccenda si concluse.
103 persone avrebbero potuto salvarsi, se quel piccolo difetto tecnico fosse stato corretto per tempo. Alcune parti ancora intatte dell’aereo precipitato furono montate su altri Lockheed della Eastern Airlines.
Da quel momento in poi, Bob Loft e il motorista furono visti più di venti volte in altrettante occasioni da persone che non si erano mai interessate al paranormale e che erano pienamente lucide al momento dell’apparizione.
Alcune conoscevano i piloti, altre non li avevano mai incontrati, ma indicarono con sicurezza le loro foto anche se mescolate ad altre. Tutti si trovarono d’accordo nell’affermare che ifantasmi sembravano persone vive, in carne e ossa. Uno dei vicepresidenti della Eastern Airlines si imbarcò all’aeroporto JFK e sedette vicino a un uomo in uniforme da capitano. Solo dopo qualche minuto riconobbe in lui Bob Loft. Spaventato a morte, si alzò di scatto, sempre con gli occhi fissi sull’uomo in uniforme e lo vide dissolversi nell’aria. Sempre nello stesso aeroporto, un capitano ea ltri due piloti videro Bob Loft e gli parlarono. Quando si resero conto che si trattava del defunto, questi svanì nel nulla. Il capitano ne rimase talmente sconvolto che chiese di essere sostituito.
A bordo di un altro aereo una donna sedette accanto a un individuo in uniforme,silenzioso e pallido. Preoccupata, la donna chiamò un’assistente di volo, e in quel preciso istante l’uomo sparì.
Altre persone assistettero al fenomeno. La donna ebbe una crisi isterica. Qualcuno pensò di mostrarle le foto dei due piloti-fantasmi che perseguitavano gli aerei dell’aeroporto e la donna, con un’espressione di assoluto orrore, riconobbe Don Repo.
Un altro velivolo subì un guasto poco dopo il decollo e dovette rientrare. Tra i pezzi del motore ce n’era uno tratto dall’aereo precipitato. Fu il fantasma di Bob Loft, apparso accanto a un pilota, a preannunciare l’anomalia che si sarebbe presentata di lì a poco. Anche una hostess vide Bob parlare con un suo collega. I capelli del pilota divennero bianchi per lo choc. Non aveva mai creduto che poetesse esistere un aldilà. Aveva parlato con Bob e Bob era morto da tempo. Sapeva di aver visto uno spettro. Quando realizzò l’enormità della cosa, la sua vita cambiò radicalmente.
Seguirono altri episodi anomali a bordo di vari apparecchi sui quali erano stati montati gli “avanzi” del Lockheed.
Uno degli episodi è particolarmente inquietante.
Lavoce di un uomo parlò attraverso l’altoparlante e invitò i passeggeri ad allacciare le cinture. I piloti e gli assistenti di volo si guardarono l’un l’altro, stupiti. Nessuno di loro aveva usato il microfono. Chi aveva fatto quella comunicazione?Un motorista che stava facendo dei controlli prima che un aereo decollasse trovò un uomo in divisa seduto ai comandi. Era Don Repo. “Non c’è bisogno di fare nessun controllo, me ne sono già occupato io”, disse il fantasma e poi svanì.
Anche un capitano ebbe modo di vedere lo spettro che in quell’occasione affermò:“Non ci saranno altri incidenti. Noi non lasceremo che accada.”Una hostess vide un uomo in divisa che riparava il forno della cucina di bordo che siera guastato. La donna si astenne dall’avvicinarsi per non disturbarlo. Poco dopo un incaricato della compagnia le chiese dov’era il forno da aggiustare. Sbigottita, la donna spiegò che qualcuno se n’era già occupato. Più tardi scelse la foto di Don Repo tra quelle di tutti i motoristi della compagnia e affermò che si trattava dell’uomo che aveva visto alle prese con il forno. Repo venne visto anche da un motorista di bordo che scese nello scomparto sotto la cabina di pilotaggio per scoprire qual era la causa dello strano bussare che sentiva provenire da lì sotto.
Il Lockheed 318 risultò essere il più visitato dai fantasmi.
Tra carlinga e motore,aveva inglobato parecchi pezzi provenienti dallo sfortunato apparecchio. Una hostess vide Repo in un angolo della cambusa. Spaventata, chiamò due colleghi. Tutti e tre ascoltarono le parole del fantasma: “State attenti al fuoco su quest’aereo.”In seguito il motore presentò delle noie e scoppiò un piccolo incendio. Si dovettero cancellare ulteriori voli. Le attrezzature della cambusa del 318 provenivano dall’aereocaduto. Diversi componenti dell’equipaggio videro Repo attraverso il pannello di vetro della porta della cambusa. In quelle occasioni, chi mostrò più coraggio aprì la porta e trovò la stanza vuota e molto fredda.
I racconti e le testimonianze passarono di bocca in bocca e il numero dei passeggeri disposti a imbarcarsi sugli aerei “stregati” diminuì sensibilmente. Anche gran parte dei piloti e degli assistenti di volo si rifiutò di lavorare ancora su quei velivoli. Difficile trovare dei rimpiazzi quando chi se ne va spiega ai nuovi arrivati le ragioni che l’hanno costretto a rifiutare l’imbarco.
Lo scrittore John Fuller raccolse le testimonianze e scrisse un libro nel quale raccolse numerosi racconti di persone estremamente equilibrate, spesso con incarichi di grande responsabilità, gente seria che non aveva né il tempo né la voglia di inventare storie dell’orrore sui fantasmi.
Purtroppo la compagnia aerea fece di tutto per ostacolare le indagini in tal senso e impose il silenzio ai suoi impiegati, così nessuno fu più in grado di studiare a fondo il caso.Bob Loft e Don Repo erano due anime che non trovavano pace? Si sentivano responsabili del disastro del ’72 e avevano deciso di dedicare la loro esistenza(extracorporea) a proteggere i passeggeri dei voli della Eastern Airlines?
L’aereo sul quale avevano affrontato il loro ultimo viaggio era stato riciclato senza alcun rispetto per le vittime. Indissolubilmente legati per l’eternità a quei pezzi di metallo tra i quali erano morti, li avevano seguiti a bordo di altri aerei, fedeli ai propri ruoli di capitano e motorista.
Le apparizioni diminuirono a mano a mano che il tempo passava e gli articoli di giornale lasciarono spazio ad altre tragedie dell’aria. Forse le due anime in pena, una volta espiate le loro colpe, passarono a un livello superiore di ciò che noi chiamiamo aldilà.O forse ancora oggi c’è qualche dipendente della Eastern Airlines che scende nella cambusa e la trova stranamente fredda.
Lo scrittore John Fuller raccolse le testimonianze e scrisse un libro (The Ghost of Flight 401) nel quale riferisce i numerosi racconti di persone equilibrate, spesso con incarichi di grande responsabilità, gente seria che non aveva né il tempo né la voglia di inventare storie dell’orrore sui fantasmi.
Nel 1978 dal libro di Fuller è stato tratto un film TV (anch'esso intitolato The Ghost of Flight 401) con Ernest Borgnine, Tina Chen, Kim Basinger e Gary Lockwood e la regia di Steven H. Stern.
Le apparizioni diminuirono a mano a mano che il tempo passava e gli articoli di giornale lasciarono spazio ad altre tragedie dell’aria. Forse le due anime in pena, una volta espiate le loro colpe, passarono a un livello superiore dell’aldilà.
La Eastern Airlines ha chiuso i battenti il 18 gennaio 1991.
Una ricostruzione.