Le prime caxxate da pilota

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da ELTAR » 20 novembre 2012, 11:27

Non esiste un modello standard di insegnamento perché non esiste un allievo standard. Ci sono delle linee guida, in base al contesto, che ti possono portare a tirar fuori dalle persone il meglio. A volte un urlo ti riporta alla realtà...a volte una pacca sulla spalla ti distrugge. La bellezza dell'insegnamento è proprio la possibilità di gestire tutti i mezzi a disposizione per trasmettere qualcosa
Ammetto di non avere prestato attenzione al resto del 3D. Sostanzialmente quanto ho scritto personalmente si rispecchia in toto da quanto riportato da flyngbrandon... Sorry, bastava un semplice quote!! :mrgreen:
Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da fulmin » 20 novembre 2012, 11:32

l'unico fattore che bisogna aggiungere è che non si può andare con calma quando sei a250kmh(aereo scuola) e paghi 200euro a ora piu FI e tasse, forse cè anche questo tipo di pressione in più sia per l'allievo che per l istruttore; che comunque cambia ogni 5-6 ore di volo. come dicevi anche tu il volo non è per tutti o ce la fai o non ce la fai. l'allievo di travertino non capirà un tubo con nessun istruttore, quindi tanto vale(secondo me) affiancarti uno che ti sta col fiato sul collo!;)
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 11:55

fulmin ha scritto:l'unico fattore che bisogna aggiungere è che non si può andare con calma quando sei a250kmh(aereo scuola) e paghi 200euro a ora piu FI e tasse, forse cè anche questo tipo di pressione in più sia per l'allievo che per l istruttore; che comunque cambia ogni 5-6 ore di volo. come dicevi anche tu il volo non è per tutti o ce la fai o non ce la fai. l'allievo di travertino non capirà un tubo con nessun istruttore, quindi tanto vale(secondo me) affiancarti uno che ti sta col fiato sul collo!;)

Il volo è per tutti invece, come lo è una monoposto di F1, un pianoforte, una lingua straniera, una laurea in astrofisica.

Quello che serve è: studio, passione, perseveranza ed un buon istruttore.

PS: quando scrivevo "suoi limiti" mi riferivo all'istruttore e non all'allievo.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da AirGek » 20 novembre 2012, 12:12

Candido ha scritto:
fulmin ha scritto:l'unico fattore che bisogna aggiungere è che non si può andare con calma quando sei a250kmh(aereo scuola) e paghi 200euro a ora piu FI e tasse, forse cè anche questo tipo di pressione in più sia per l'allievo che per l istruttore; che comunque cambia ogni 5-6 ore di volo. come dicevi anche tu il volo non è per tutti o ce la fai o non ce la fai. l'allievo di travertino non capirà un tubo con nessun istruttore, quindi tanto vale(secondo me) affiancarti uno che ti sta col fiato sul collo!;)

Il volo è per tutti invece, come lo è una monoposto di F1, un pianoforte, una lingua straniera, una laurea in astrofisica.
Certo ci mancherebbe, la differenza sta nel come tutti fanno quella cosa rispetto a chi è portato per farla e non c'è studio, passione o istruttore che conti.

Io ciò che trovo curioso è che tu dici agli altri come dovrebbero fare il loro lavoro, e questi altri sono persone che di piloti ne hanno sfornato qualcuno, vedi SaturnV che conosco e che non si spiega come mai non si sia sparato durante la sua carriera da istruttore vista la gente con la quale ha avuto a che fare (e sto parlando di gente che in avaria motore ti va a mettere in feather il motore buono), mentre tu l'unica esperienza di insegnamento che hai avuto è stata alla guida di una macchina (dove per legge manco potevi ma questo non c'entra) e ad una familiare.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da MatteF88 » 20 novembre 2012, 12:19

Candido ha scritto:
Il volo è per tutti invece, come lo è una monoposto di F1, un pianoforte, una lingua straniera, una laurea in astrofisica.
Secondo me riguardo i primi due no...una persona può essere anche una capra, ma se si mette a suonare il painoforte o a studiare astrofisica non rischia di combinare dei danni...con un aereo sì..devi esserci in qualche modo portato naturalmente credo...

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 12:28

AirGek ha scritto:
Certo ci mancherebbe, la differenza sta nel come tutti fanno quella cosa rispetto a chi è portato per farla e non c'è studio, passione o istruttore che conti.
Invece contano eccome, anzi direi che sono determinanti.
La ripetizione è la madre dell'apprendimento.

Io ciò che trovo curioso è che tu dici agli altri come dovrebbero fare il loro lavoro, e questi altri sono persone che di piloti ne hanno sfornato qualcuno, vedi SaturnV che conosco e che non si spiega come mai non si sia sparato durante la sua carriera da istruttore vista la gente con la quale ha avuto a che fare (e sto parlando di gente che in avaria motore ti va a mettere in feather il motore buono), mentre tu l'unica esperienza di insegnamento che hai avuto è stata alla guida di una macchina (dove per legge manco potevi ma questo non c'entra) e ad una familiare.

Io invece trovo curioso che tu sostieni che la mia unica esperienza di insegnamento è stata quella alla guida di una macchina. Tra l'altro ribadisco che non voglio insegnare il mestiere a nessuno, semplicemente riporto una mia opinione.
Inoltre potrei essere tutto il contrario di tutto, essere chiunque, ti dico solo una cosa: conosco molto bene l'ambiente dell'aviazione civile e militare italiana, ho visto e toccato con mano molte situazioni, ed una mia idea sul sistema istruzionale in generale me la sono fatta e sono consapevole di ciò che esprimo.
Riassumendo: di Istruttori validi in Italia ce ne sono pochi. All'estero (Inghilterra e USA) mi è sembrato che le cose vadano un po' meglio, credo che l'approccio istruttore/allievo sia diverso, forse per ragioni culturali....ma sono consapevole che quest'ultima esperienza è limitata a poche scuole di volo.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 12:45

MatteF88 ha scritto:
Candido ha scritto:
Il volo è per tutti invece, come lo è una monoposto di F1, un pianoforte, una lingua straniera, una laurea in astrofisica.
Secondo me riguardo i primi due no...una persona può essere anche una capra, ma se si mette a suonare il painoforte o a studiare astrofisica non rischia di combinare dei danni...con un aereo sì..devi esserci in qualche modo portato naturalmente credo...

Senza scadere nel patetico e solo a puro titolo di esempio: molti manici si sono rotti le costole oppure hanno perso la vita, ed in alcuni casi le perizie hanno stabilito l'errore umano, ma nessuno si sogna di affermare che non fossero degli ottimi piloti. Erano ottimi piloti e uomini straordinari ma purtroppo hanno commesso degli errori. È capitato, purtroppo. Ora per favore non introducete il discorso che se non ci fossero determinati tipi di istruttore il numero di incidenti e morti sarebbe maggiormente elevato, ho già detto ciò che penso al riguardo. Non mi ripeterò.

Tormando a noi, secondo il tuo ragionamento ciò non sarebbe mai potuto accadere perché hanno un dono divino, invece la verità è non esiste nessuna propensione, nessuna dote, nessun "essere portato", esiste solo la nostra capacità di metterci sempre in discussione, di perseverare, di imparare dagli errori, cercare di perfezionarci ed avere la fortuna di essere seguiti da ottimi maestri. L'unico fatto vero (ma non sempre) è che prima si comincia è meglio è, perché da giovane il cervello è più plastico ed i cinque sensi sono maggiormente performanti. Ma a me risulta anche che i corsi di volo abbondano di diversi 40enni e molti danno pista a tanti ventenni....

Concludo con una metafora: Maradona è diventato grande anche perché da piccolo non faceva altro che palleggiare e tirare calci ad un muro, ma se non avesse incontrato un uomo, il suo primo allenatore, che ha saputo tirare fuori il talento ad un ragazzo così difficile ed introverso, lui non sarebbe mai stato un campione e magari adesso faceva il fruttivendolo al mercato di Buenos Aires (con tutto il rispetto per i fruttivendoli).
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da AirGek » 20 novembre 2012, 12:53

Candido ha scritto:
AirGek ha scritto:
Certo ci mancherebbe, la differenza sta nel come tutti fanno quella cosa rispetto a chi è portato per farla e non c'è studio, passione o istruttore che conti.
Invece contano eccome, anzi direi che sono determinanti.
La ripetizione è la madre dell'apprendimento.
E allora com'è che non diventiamo tutti dei Ronaldo, degli Stoner, degli Alonso? Perchè non è come dici tu, le basi te le da la tua genetica ma senza quelle non ci son fondamenta sulle quali costruire una casa o al massimo la fai di paglia e come arriva il lupo Ezechiele vola via tutto.
Candido ha scritto: Io invece trovo curioso che tu sostieni che la mia unica esperienza di insegnamento è stata quella alla guida di una macchina. Tra l'altro ribadisco che non voglio insegnare il mestiere a nessuno, semplicemente riporto una mia opinione.
Inoltre potrei essere tutto il contrario di tutto, essere chiunque, ti dico solo una cosa: conosco molto bene l'ambiente dell'aviazione civile e militare italiana, ho visto e toccato con mano molte situazioni, ed una mia idea sul sistema istruzionale in generale me la sono fatta e sono consapevole di ciò che esprimo.
Riassumendo: di Istruttori validi in Italia ce ne sono pochi. All'estero (Inghilterra e USA) mi è sembrato che le cose vadano un po' meglio, credo che l'approccio istruttore/allievo sia diverso, forse per ragioni culturali....ma sono consapevole che quest'ultima esperienza è limitata a poche scuole di volo.
Nessuno si deve sentire offeso, è semplicemente un'opinione.
Candido, il mio pensiero è molto semplice. Tu non sei un istruttore (se non è cosi dillo anzichè fare il misterioso perchè farmi prendere per i fondelli da te non ne ho voglia) quindi per quanto tu possa conoscere e aver toccato con mano quello che ti pare non ti sei trovato in certe situazioni e non sai cosa può succedere in certe situazioni in funzione anche da chi hai al tuo fianco. Ergo mi pari arrogante, saccente e presuntuoso, il tipico allievo che saprebbe tirare fuori il meglio da un istruttore vecchia scuola.

Come riguarda per te la mia è una semplice opinione. :)
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da MatteF88 » 20 novembre 2012, 12:57

A ognuno la sua opinione... candido, del tuo post condivido poco o niente..amen ;)

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 13:16

AirGek ha scritto:
E allora com'è che non diventiamo tutti dei Ronaldo, degli Stoner, degli Alonso? Perchè non è come dici tu, le basi te le da la tua genetica ma senza quelle non ci son fondamenta sulle quali costruire una casa o al massimo la fai di paglia e come arriva il lupo Ezechiele vola via tutto.
Perché a moltissimi non interessa affatto diventare Ronaldo o Alonso o Chuck Yeager.
Per tutti gli altri, pur avendone le capacità per diventarlo, hanno avuto obiettivi e priorità differenti, oppure volevano diventarlo ma non si sono impegnati abbastanza e non hanno avuto ottimi maestri, oppure perchè si sono svegliati tardi, o magari non ne avevavo le possibilita economiche che nel motociclismo contano, o anche perchè hanno scoperto troppo tardi ciò che volevano fare, e magari ora si accontentano di giocare in serie D oppure volano con Il deltaplano. In attività complesse come volare o suonare il pianoforte o guidare una F1 o gestire una tabaccheria, la genetica non c'entra nulla. Per attività meramente fisiche e monotone come i 100 metri piani posso darti un pò di ragione, ma se Bolt non si fosse allenato e se non avesse avuto validi allenatori, non sarebbe dov'è ora.
Il lupo Ezechiele si porta via tutto se pensi di essere arrivato.
Candido, il mio pensiero è molto semplice. Tu non sei un istruttore (se non è cosi dillo anzichè fare il misterioso perchè farmi prendere per i fondelli da te non ne ho voglia) quindi per quanto tu possa conoscere e aver toccato con mano quello che ti pare non ti sei trovato in certe situazioni e non sai cosa può succedere in certe situazioni in funzione anche da chi hai al tuo fianco.
In quelle situazioni che tu riferisci, mi sono trovato.

Ergo mi pari arrogante, saccente e presuntuoso, il tipico allievo che saprebbe tirare fuori il meglio da un istruttore vecchia scuola.
Lasciamo perdere la vecchia scuola..... :wink:

Come riguarda per te la mia è una semplice opinione. :)

Non credo, ma va bene lo stesso... :lol:


Buona giornata a tutti.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da alx » 20 novembre 2012, 13:31

A allievo e istruttore in atterraggio:

Metodo istruttore "urlante e maleducato":

" SEILUNGORIATTACCA!... ... è andata bene! Non ti distrarre MAI in queste situazioni "


Metodo Candido:

[lunga occhiata severa] "Ho l'mpressione che la velocità sia troppo alta. Suggerirei di.. " CRASH!

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da flyingbrandon » 20 novembre 2012, 13:53

Candido ha scritto: Ricordo che un giorno arrivò a casa in lacrime perché l'istruttore le disse che era un pericolo pubblico (maledetto ba**ardo). Mia madre mi pregò di farle qualche guida (io avevo solo due anni di patente). Intuì subito una cosa, mi sorella detestava all'inizio qualunque tipo di consiglio, era una testona perché diffidente ed orgogliosa.
Questo esempio è esemplare...dal tuo punto di vista per mettere in discussione l'istruttore e il suo modo di fare...per me per mettere in discussione anche il comportamento dell'allievo. Così come il buon istruttore capisce i limiti dell'allievo, l'allievo dovrebbe capire i limiti dell'istruttore. Dal punto di vista umano è un rapporto e la capacità di interagire deve essere di tutte e due le persone. Dire ad una persona, dopo poche ore di guida, che è un pericolo pubblico...è molto probabile che rispecchi la realtà. L'identificazione dell'incapacità nel fare qualcosa in una incapacità generilazzata è spesso un errore dell'allievo. Quello di per sé non è un insulto...può essere tremendamente reale. C'è spesso presunzione nell'allievo di "sapere già"...presunzione che può avere risvolti pericolosi. Questa presunzione avviene sia in gente veramente dotata che in gente apparentemente "scarsa" dal punto di vista attitudinale. In tutti e due gli elementi è pericolosa e, dal mio punto di vista, va demolita. Tanto più è tenace l'atteggiamento di questa persona tanto più pesante risulterà l'intervento dell'istruttore. Basta un poco di umiltà ,a volte, per aprire le porte. Sentire da te che tua sorella, all'inizio detestava qualunque tipo di consiglio e che era orgogliosa mi fa pensare ad un brutto "mix"...però non esiti a dire che l'istruttore sia stato un brutto ba**ardo senza alcun commento per l'atteggiamento di tua sorella. Se parliamo di strisciare un paraurti può lasciare il tempo che trova, se parliamo di portare a spasso un aereo con passeggeri inconsapevoli assume sfumature diverse. Ti credo se mi dici che all'estero è diverso...ma forse all'estero è diverso anche l'atteggiamento dell'allievo. in un altro post sostieni che la ripetizione di una cosa è il fondamento dell'apprendimento. Per me è più importante la consapevolezza di ciò che stai facendo e di come sei tu come persona...raggiunto quello il resto è una passeggiata. Proprio il tuo discorso su ottimi piloti che si sono ugualmente fatti male fornisce la dimostrazione al mio pensiero. Concordi con me che non era l'aspetto tecnico a mancare...ma la consapevolezza di non essere creature divine e immortali. Ecco...a me interessa che "tu" generico allievo, a prescindere da che livello vuoi raggiungere, abbia perfetta consapevolezza di perché sei lì,cosa stai facendo e , soprattutto, perché! A volte...per qualcuno...la demolizione dell'aspetto umano passa per forza dall'impressione, per l'allievo, di non valere niente. Sai...potenzialmente tutti possiamo fare tutto...ok...però non accade...e se non accade è perché qualcosa ce lo impedisce. Penso si possa ridurre tutta la questione all'aspetto mentale. Se tu allievo non cambi l'aspetto mentale può essere che tu non sia in grado di fare quello per cui sei lì. Se certe persone lo perdono anche da sole, quindi non c'è bisogno di sottolineare niente in nessun modo particolare è un bene, altre lo perdono con l'urlo e altre con altri modi. La differenza penso sia anche dovuta a come sei stato cresciuto...a come ti hanno insegnato le persone prima...insomma c'è un limite , a volte, proprio in chi apprende. Se ti svegli con un urlo perché non devo farlo? Ti aiuto a diventare quello che vuoi. Non farei quello per cui sono pagato se non lo facessi e intuissi che è il tuo "modo" di resettarti. La cosa buffa è che quando in modo gentile, a volte con una pacca sulla spalla, dici all'allievo che forse, per come ora è messo lì, è meglio che vada a fare altro la reazione è di incazzatura da parte dell'allievo. Con i tuoi ragionamenti, visto che sempre puoi ottenere tutto dall'allievo, se questo passasse per un urlo tu non lo faresti? Getteresti la spugna perché non "politically correct"? È un errore, spesso, vedere il sistema istruttore/allievo come solo la somma di compiti fra due individui...è un sistema in equilibrio dove tutti e due hanno PESO...l'istruttore ha comunque la responsabilità di saper gestire questo rapporto rispetto all'allievo...ma questo non passa sempre e comunque per toni dolci ed essere accudenti. Ogni volta che ti assumi una responsabilità ti assumi anche il rischio di sbagliare. È giusto che sia così...è giusto che la figura di spicco sia l'istruttore ma non bisogna dimenticare che , perché il sistema sia efficace ci vuole la complicità dell'altra persona..anche nei miei errori da istruttore. Ho sempre considerato merito dei miei allievi l'essere arrivati dove volevano. Io sono stato solo un tramite. L'insucesso non può ricadere invece solo sull'istruttore per lo stesso motivo per cui non ho i meriti per i successi. Semmai ha fallito l'interazione e ognuno avrà da imparare da questo...

Ciao!

P.S: a volte prendere i comandi di qualcuno è peggio di un qualsiasi " ma cazzzzzzoooo"....
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 14:28

alx ha scritto:A allievo e istruttore in atterraggio:

Metodo istruttore "urlante e maleducato":

" SEILUNGORIATTACCA!... ... è andata bene! Non ti distrarre MAI in queste situazioni "


Metodo Candido:

[lunga occhiata severa] "Ho l'mpressione che la velocità sia troppo alta. Suggerirei di.. " CRASH!

:D :bigsmurf:

:lol:

Niente di tutto questo, Candido l'istruttore direbbe con tono deciso e fermo, ma senza gridare come un'oca starnazzante:
"Siamo lunghi, riattacca Alx".....dopo che Alx ha prontamente riattaccato e quindi messo in sicurezza l'aereo, gli direi in tono ironico ma sempre deciso: "Ehi Alx, guarda che stasera vado al cinema con una tettona" :lol:

A terra seguirà un lungo debriefing sugli errori commessi, e non lo mollo fin quando non sono sicuro che Alx abbia compreso, anche a costo di saltare l'appuntamento con la tettona... :lol:

Non ho mai parlato di gentilezza e bon ton.
Essere decisi e fermi, pretendere professionalità ed impegno dando l'esempio, e se le circostanze lo permettono anche fare ironia, non significa essere candy candy.
Lo so è difficile, ma fare (o essere) istruttore non te lo ordina il medico.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da flyingbrandon » 20 novembre 2012, 14:37

Candido ha scritto:

Lo so è difficile, ma fare (o essere) istruttore non te lo ordina il medico.
Difficilmente anche voler imparare a fare qualcosa.
A volte al tuo deciso axl riattacca....axl NON riattacca e non mette in sicurezza l'aereo...
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 14:51

flyingbrandon ha scritto:
Questo esempio è esemplare...dal tuo punto di vista per mettere in discussione l'istruttore e il suo modo di fare..

Grazie per aver riportato il mio esempio, una sola domanda: chiediti soltanto perché in cinque lezioni io sia riuscito a insegnare ciò che non è riuscito a fare un istruttore con esperienza decennale, persino mio zio tassinaro, un altro irascibile, aveva gettato la spugna dopo un paio di guide. Fatti questa domanda, e prova a darti una risposta. Aggiungo che tra me e mia sorella non è mai corso buon sangue, diciamo che è una persona verso cui provo una leggera antipatia, ma nonostante ciò sono riuscito a tirare fuori ciò che lei aveva già dentro, senza dire una sola parolaccia o gridare, sono riuscito a darle fiducia nelle sue capacità che lei già possedeva ma non sapeva usarle, ed infatti l'ultima guida è stata una passeggiata, mi sono limitato a guardare il panorama. Ho capito che il suo problema era la paura di essere cazziata o insultata, credo avesse una sorta di timore reverenziale verso l'istruttore che non è riuscito ad infonderle fiducia. Credo che il non rispondere prontamente alle sue dure sollecitazioni fosse una forma di paura mascherata da orgoglio. Non sono uno psicologo, ma penso che il motivo fosse essenzialmente questo.
È bastato propormi come insegnante, infonderle fiducia, non propormi come uno verso il quale arroccarsi, farle capire che ero li per aiutarla e non per giudicarla o cazziarla, sempre però in tono fermo, deciso e coerente. La prima mezz'ora è stata la più difficile, ma dopo, quando lei ha capito che ero "diverso" è stata una strada in discesa e mi sembrava che ci prendesse pure gusto.
Non voglio fare l'elogio di me stesso, o fare paragoni con l'attività volativa, voglio soltanto invitarvi a riflettere.

Ora torno davvero al lavoro, se no mi licenziano....
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Valerio Ricciardi » 20 novembre 2012, 15:24

Alx, matteF88, AirGek, posto come lo ha messo nelle ultime dettagliate descrizioni, onestamente non credo che il pensiero di "Candido" sia poi così incompatibile col vostro punto di vista, non mi sembra che lui abbia proposto l'alternativa manichea fra un emulo del sergente Hartmann e lo Stracchino di Nonno Nanni.
Ritiene che un briciolo di attenzione alle strategie di comunicazione dell'istruttore possa giovare all'efficacia dell'apprendimento, che male c'è sin qui?
Fermo restando che ci son soggetti che necessitano di una "briglia più corta", perché istintivamente percepiscono l'evitare un comportamento autoritario come debolezza, ed altri che con dei modi più propositivi che oppressivi danno il meglio di se'. La bravura dell'istruttore sta anche nel saperli distinguere, ed adattare il metodo al materiale umano da sgrezzare. Non esistono regole troppo fisse.
Ci son ragazzi che avrebbero veramente bisogno di essere presi a calci nel sedere e/o costretti a far flessioni nelle pozzanghere come in Ufficiale e Gentiluomo per dieci minuti ogni giorno così, tanto per cominciare la giornata, a prescindere da corsi e lezioni di sorta. Altri che son più maturi e concreti di un quarantenne. Visti io.

Se in Norvegia ti fermi sul bordi di un marciapiede guardando quello di fronte - ogni tanto gettando una occhiata alla tua sinistra, al 99% il PRIMO automobilista che passerà penserà che FORSE potresti ANCHE desiderare di attraversare la strada, e si fermerà senza nemmeno accennare un "prego", darà per scontato di doverlo fare; è stato cresciuto così sin dall'asilo nido.
Il pedone è sacro.

Prova a farlo a Roma, e per passare dall'altra parte dovrai attendere che un decreto governativo abbia stabilito una giornata di fermo totale del traffico veicolare. A Roma, al pedone manca solo la maglietta coi cerchi concentrici e il punteggio sulla schiena. Se brandisce una mazza da baseball sollevandola verso il cofano dell'auto che sopraggiunge, di solito l'automobilista (purché il pedone sia sulle strisce) FORSE lo fa passare.
Il pedone è "res nullius".

Anche alle pale meccaniche, alle betoniere (piene), se vengono da destra, vien lasciata di solito la precedenza. Agli schiacciasassi e ai tank Leopard che tornano dalla parata del 2 giugno, spesso in verità anche se vengon da sinistra.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Valerio Ricciardi » 20 novembre 2012, 15:37

Su una sola cosa dissento sommessamente da Candido: a parità di altre condizioni, un certo grado di predisposizioni ed inclinazioni naturali/caratteriali esistono, eccome.
Non parlo di talento, quello è distribuito in modo ineguale e mediamente poco diffuso.
Chi non ci credesse, dopo avermi visto imparare a condurre un qualche veicolo (dei tipi più strani, considerare anche carrelli per carbone di ferrovie Decauville, aliscafi e trattori cingolati) ed aver notato quanto apparentemente impiego a capire decentemente come si fa, ...ed essersi fatto una certa idea delle mie capacità di apprendimento,

...provi poi a mettermi su un campo da tennis con un istruttore bravo quanto desidera, pure precedentemente catechizzato da Candido ed ubriacato di camomille, e vediamo se dopo la terza settimana mi riesce già di fare almeno qualche palleggio innocente o insisto nell'abbattere lampioni e gabbiani e/o uccidere inermi vecchiette che passavano in lontananza col deambulatore. :lol:
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 16:22

Valerio Ricciardi ha scritto:Su una sola cosa dissento sommessamente da Candido: a parità di altre condizioni, un certo grado di predisposizioni ed inclinazioni naturali/caratteriali esistono, eccome.
Non parlo di talento, quello è distribuito in modo ineguale e mediamente poco diffuso.
Chi non ci credesse, dopo avermi visto imparare a condurre un qualche veicolo (dei tipi più strani, considerare anche carrelli per carbone di ferrovie Decauville, aliscafi e trattori cingolati) ed aver notato quanto apparentemente impiego a capire decentemente come si fa, ...ed essersi fatto una certa idea delle mie capacità di apprendimento,
No, non sono d'accordo. Ciò può valere solo per attività meccanicamente semplici come correre i 100 metri (ho già fatto l'esempio di Bolt) in quel caso il 90% te lo fornisce madre natura, il resto è preparazione+insegnante.
In attività più complesse invece il mix positivo perseveranza, passione e istruttore sarebbero in grado di dare sempre risultati eccellenti, se bene amalgamati. Esempio: io sono un drago in geografia, è una materia che amo, sia perché da piccolo mi divertivo a sfogliare l'atlante, sia perché da ragazzo ho avuto insegnanti che hanno incoraggiato questa mia passione, insegnandomi a perfezionarmi e non limitarmi a conoscere i nomi dei fiumi e delle capitali. Fatto sta che oggi un testo di geografia economica in lingua inglese lo divoro in mezza giornata, riuscendo a ricordare almeno l'80% di ciò che ho letto. Invece sono una schiappa in tedesco, è una lingua che odio, anche perché non ho mai avuto un insegnante valido. Però sono convinto che, se mi fidanzassi con una tedesca con le tette grandi, che ad ogni mio errore grammaticale mi facesse ciucciare le zyzze, sono convinto che nel giro di un anno riuscirei a presentare il telegiornale alla ZTF e a leggere un romanzo di Goethe in meno di due ore, ricordandomi ogni singola parola. Eppure nom aveva nessuno predisposizione a farlo, semplicemente si sono avverate delle circostanze che hanno tirato fuori "il tedesco che era già dentro di me".


..provi poi a mettermi su un campo da tennis con un istruttore bravo quanto desidera, pure precedentemente catechizzato da Candido ed ubriacato di camomille, e vediamo se dopo la terza settimana mi riesce già di fare almeno qualche palleggio innocente o insisto nell'abbattere lampioni e gabbiani e/o uccidere inermi vecchiette che passavano in lontananza col deambulatore. :lol:
Più che bravo dovrebbe essere una persona che capisce che tipo di persona sei, quali sono i tuoi obiettivi e come poterti aiutare a tirare fuori il meglio. Ad esempio se tu fossi una persona particolarmente orgogliosa dopo aver preso la confidenza necessaria si potrebbe fare leva in modo ironico sul tuo amor proprio: "dai forza, mia nonna me le tirava più forti!".."immagina che questo quadrato sia la figa della tua ragazza, centralo!"...."forza, questi non sono i tuoi limiti! Dimostrami che sei un leone"......insomma "sfidare" in modo giocoso una persona può far ottenere risultati migliori rispetto ad un comportamento asettico o peggio ancora aggressivo......
può succedere quindi che la lezione di tennis diventi un intervallo divertente, succede che tu vai a casa e pensi che in fin dei conti con un po' di impegno può essere anche stimolante imparare a giocare a tennis, e magari succede che dopo sei mesi vieni da me e mi chiedi di iscriverti al torneo del club tant'è che sei diventato bravo.... :wink:

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da flyingbrandon » 20 novembre 2012, 16:33

Candido ha scritto:[


Grazie per aver riportato il mio esempio, una sola domanda: chiediti soltanto perché in cinque lezioni io sia riuscito a insegnare ciò che non è riuscito a fare un istruttore con esperienza decennale, persino mio zio tassinaro, un altro irascibile, aveva gettato la spugna dopo un paio di guide. Fatti questa domanda, e prova a darti una risposta.
Perché a tua sorella serviva quello. Io non escludo nessun tipo di comportamento. Anche prima facevi l'esempio dell'ironia...sono d'accordo. Nessun mezzo umano è di per sé sbagliato...io solo questo ti contesto fin dall'inizio. L'urlo , da solo, non dice niente. Non è sbagliato...può essere sbagliato l'uso. Come ti ho mostrato perfino con i toni pacati, a volte piu violenti, puoi "fare danni".
Ciao!
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 17:02

flyingbrandon ha scritto:
Candido ha scritto:

Lo so è difficile, ma fare (o essere) istruttore non te lo ordina il medico.
Difficilmente anche voler imparare a fare qualcosa.
A volte al tuo deciso axl riattacca....axl NON riattacca e non mette in sicurezza l'aereo...

Non avevo visto questo post.

Invece AXL riattacca proprio perché il mio tono deciso non dà adito a dubbi, ed al prossimo avvicinamento AXL si ricorderà della correzione e che io ho un appuntamento importante a cui non voglio mancare, quindi presterà la dovuta attenzione...... :wink:

Invece, nel caso del cazziatone con insulto fatto dall'istruttore è molto probabile che AXL andrà nel pallone e sbaglierà i successivi avvicinamenti, e se anche avesse assimilato la procedura, riesce non perché la "sente propria" ma perché ha paura di sbagliare e far arrabbiare l'istruttore. Ovvio che poi l'esperienza e la pratica cancelleranno certi brutti ricordi, ma AXL porterà sempre con sè un modo scorretto e inefficace di insegnare quella procedura.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 17:55

Valerio Ricciardi ha scritto:
Se in Norvegia ti fermi sul bordi di un marciapiede guardando quello di fronte - ogni tanto gettando una occhiata alla tua sinistra, al 99% il PRIMO automobilista che passerà penserà che FORSE potresti ANCHE desiderare di attraversare la strada, e si fermerà senza nemmeno accennare un "prego", darà per scontato di doverlo fare; è stato cresciuto così sin dall'asilo nido.
Il pedone è sacro.

Prova a farlo a Roma, e per passare dall'altra parte dovrai attendere che un decreto governativo abbia stabilito una giornata di fermo totale del traffico veicolare. A Roma, al pedone manca solo la maglietta coi cerchi concentrici e il punteggio sulla schiena. Se brandisce una mazza da baseball sollevandola verso il cofano dell'auto che sopraggiunge, di solito l'automobilista (purché il pedone sia sulle strisce) FORSE lo fa passare.
Il pedone è "res nullius".

Anche alle pale meccaniche, alle betoniere (piene), se vengono da destra, vien lasciata di solito la precedenza. Agli schiacciasassi e ai tank Leopard che tornano dalla parata del 2 giugno, spesso in verità anche se vengon da sinistra.

Ottima metafora. Bravo, VERAMENTE BRAVO.
L'aggressività, la maleducazione, l'insulto, la provocazione, la spacconeria, il dileggio delle regole, non sono altro che riflessi dell'insicurezza in se stessi, ovvero il classico "forte con i deboli, e debole con i forti". Non mi meraviglierebbe sapere che molti istruttori Hartmann siano a loro volta degli F/O costantemente mobbizzati da qualche Com.te della vecchia scuola. Ovviamente il nostro istruttore scarica tutto il nervosismo che ha accumulato con il primo pinguino disponibile.
Tra l'altro la tua metafora è utilissima per comprendere anche per quale motivo nei paesi scandinavi non hanno mai attecchito forme di criminalità organizzata tipo mafia e camorra, o comunque in questi posti sono fenomeni che hanno riguardato brevissimi periodi, mentre in Italia invece proliferano, grazie soprattutto alla "strategia della paura".
Colui che aggredisce e colui che accetta l'aggressione o giustifica l'aggressore sono la stessa persona, cambia solo il contesto con il quali egli rivolge la sua doppia personalità.
La risata buttata lì dall'aggredito altro non è che la faccia nascosta della vergogna.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da flyingbrandon » 20 novembre 2012, 18:04

Candido ha scritto:

Non avevo visto questo post.

Invece AXL riattacca proprio perché il mio tono deciso non dà adito a dubbi, ed al prossimo avvicinamento AXL si ricorderà della correzione e che io ho un appuntamento importante a cui non voglio mancare, quindi presterà la dovuta attenzione...... :wink:
Questo invece ti garantisco che capita.
Candido ha scritto: Invece, nel caso del cazziatone con insulto fatto dall'istruttore è molto probabile che AXL andrà nel pallone e sbaglierà i successivi avvicinamenti,
A parte che continui con l'insulto di cui io non ho mai parlato. Lui non deve andare nel pallone, perché oggi sono io che cazzio, domani è il motore che smette di urlare. Fa parte dell'addestramento...a volte non è necessario l'urlo, a volte sì...ripeto...dipende dalla persona.
Ciao!
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 20 novembre 2012, 18:15

flyingbrandon ha scritto:
A parte che continui con l'insulto di cui io non ho mai parlato. Lui non deve andare nel pallone, perché oggi sono io che cazzio, domani è il motore che smette di urlare. Fa parte dell'addestramento...a volte non è necessario l'urlo, a volte sì...ripeto...dipende dalla persona.
Ciao!

E se ci va nel panico cosa fai?
Ti viene almeno il dubbio che con un atteggiamento diverso AXL imparerà la procedura corretta e ad affrontare in modo efficace le emergenze? (tra l'altro in un corso viene provata e riprovata anche la piantata motore).
Oppure AXL è solo un "pericolo pubblico" e non potrà mai essere un pilota? proprio come mia sorella non sarebbe mai potuta diventare un' automobilista?
Ti viene il dubbio che forse il tuo metodo con AXL è fallimentare?
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da MD82_Lover » 20 novembre 2012, 18:27

Candido, vorrei che tu fossi il mio istruttore di qualcosa. Peccato davvero per la distanza.
Ah...ti servono lezioni di tedesco?

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da flyingbrandon » 20 novembre 2012, 18:44

Candido ha scritto:

E se ci va nel panico cosa fai?
Ti viene almeno il dubbio che con un atteggiamento diverso AXL imparerà la procedura corretta e ad affrontare in modo efficace le emergenze? (tra l'altro in un corso viene provata e riprovata anche la piantata motore).
Oppure AXL è solo un "pericolo pubblico" e non potrà mai essere un pilota? proprio come mia sorella non sarebbe mai potuta diventare un' automobilista?
Ti viene il dubbio che forse il tuo metodo con AXL è fallimentare?
Ma diverso da quale? Io non ho detto niente a riguardo.
Tu parli di procedure io parlo di "persone". Le procedure si imparano. La capacità di essere consapevoli e gestire lo stress in parte sono innate, in parte le puoi apprendere. Se finisce nello stress per l'urlo, insegnerò, se vorrà, a gestire l'urlo e l'emotività che scaturisce in contesti "poco confortevoli"...mi sento abbastanza preparato per infondere sicurezza nelle persone senza renderle piene di sè come altrettanto preparato a demolire il loro pensiero qualora lo ritenessi pericoloso nell'atteggiamento. Non sono cose scritte sono cose che vivi. Aldilà delle opinioni ti chiedo una cosa. Io ho la conferma sul mio metodo di insegnare....per meglio dire quando insegnavo, non solo in ambito aeronautico, dal rapporto che è rimasto tra me e gli allievi, da dove avrei pensato che potessero arrivare e da dove sono arrivati, quindi dalla mia capacita di giudizio. La profondità del rapporto che si è instaurato è ciò che io riesco a trasmettere e quello che mi è tornato indietro è ben più alto di ciò che mi aspettassi di ottenere. Io parlo della mia esperienza e non della mia teoria...tu parli della tua esperienza o della tua teoria? Perché se tutti e due abbiamo avuto gli stessi risultati direi che si può dedurre che entrambe le teorie hanno dato i loro frutti...e quindi è inutile cercare di stabilire necessariamente il metodo "migliore" così come l'istruttore migliore...siamo riusciti a trasmettere ciò che volevamo trasmettere nei modi che, in quel momento, abbiamo ritenuto più opportuni. Non trovi? Ma non farmi passare, come continui a schematizzare...che si è "l'urlo mai"...oppure dei "urlo per umiliarti e sentirmi forte"...non è così. La forma avvolge la sostanza, continuo a ribadire, quindi aldilà dell' urlo, se necessario, della pacca amichevole, della battuta etc etc c'è la persona che trasmette quel qualcosa. C'è chi ha quel quid a prescindere dal metodo...c'è chi risulta noioso nonostante non lo sia, c'è chi sfoga la sua frustrazione....c'è la persona che FA l'istruttore...e quindi torniamo a parlare di persone e non di metodi.
Ciao!
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 novembre 2012, 12:24

Candido ha scritto: sono convinto che, se mi fidanzassi con una tedesca con le tette grandi, che ad ogni mio errore grammaticale mi facesse ciucciare le zyzze, sono convinto che nel giro di un anno riuscirei a presentare il telegiornale alla ZTF e a leggere un romanzo di Goethe in meno di due ore, ricordandomi ogni singola parola. Eppure non avevo nessuno predisposizione a farlo, semplicemente si sono avverate delle circostanze che hanno tirato fuori "il tedesco che era già dentro di me".
Uhm, se le "gratificazioni" seguissero di pari passo gli errori grammaticali, come dici tu, per me dopo un anno parleresti tedesco peggio di come parla a braccio l'italiano Di Pietro quando si lamenta di qualcosa... :roll:

Comunque, son dell'idea che
a) quanto si può evitare di hartmannizzare le tecniche di insegnamento, a parità di altre condizioni, tanto meglio è, perciò il problema che ti poni è SACROSANTO in generale... l'esempio della tua riottosa sorella che ora guida non è un cluster statistico, è una dimostrazione della validità generale del concetto
b) questo non sempre è completamente e regolarmente possibile, ci vuole duttilità e flessibilità anche su questo, se no si assume una posizione ideologicamente "da cavalier cortese" (con le migliori e più motivate intenzioni del mondo)
c) esistono soggetti che han bisogno di un taglio un po' più autoritario non per far dar loro il meglio di sé, ma per ottenere da loro qualcosa. Se reagiscono troppo male al principio di autorità, ciò può anche esser segno di una scarsa attitudine a rendersi conto delle responsabilità connesse a certe attività. E allora è meno pericoloso che si inalberino e se ne vadano a fare altro, piuttosto che "proteggerli" dalla loro immaturità a oltranza.

Lo scopo di un istruttore di volo o di altra pratica potenzialmente pericolosa (immersioni subacquee, arrampicata etc) IMHO è primariamente quello di formare individui quanto possibile poco pericolosi per sé e per gli altri (ricordo a me stesso che è inessenziale che "tutti coloro che lo desiderano" possano imparare a giocare bene a tennis, mentre è essenziale che chiunque abbia la patente di guida/il brevetto di volo non sia un potenziale assassino seriale), in via solo subordinata anche di ottenere ciò per mezzo di criteri di approccio come i tuoi, che peraltro in astratto condivido al 100%. Diciamo che essere calmo, razionale, autorevole ma sempre signorile è un lusso che ci si deve augurare di potersi sempre permettere.
Di certo, la cafonaggine e l'arroganza "gerarchica" non è un valore, senza se e senza ma.

Nessuno, penso, dovrebbe però perseguire una pur ragionata impostazione, al punto da anteporre la coerenza col metodo, sempre e comunque, al risultato.

Una volta, un paio d'anni fa, mio figlio (allora quattro anni) in un momento in cui era ad una distanza superiore a quella che mi avrebbe permesso di placcarlo con un tuffo, accennò a partire ad attraversare la strada di botto, in un momento di distrazione (lui SA benissimo "da sempre" che non deve attraversare la strada se non per mano sino a nuovo ordine) avendo visto due amichetti della materna dall'altro lato della strada. Strada in quel caso chiusa, sterrata, in un parco aperto solo al traffico pedonale; quindi l'errore era ben comprensibile, poveretto. Il problema è che stava sopraggiungendo un gruppo di sei-sette adolescenti che avevano appena iniziato uno scatto di gruppo con le loro mountain bike.

La probabilità che sarebbe stato travolto da una o più biciclette lanciate a palla, con sopra peraltro muscolosi adolescenti poco capaci di "prevedere e prevenire" le situazioni - tipo: c'è un bambino piccolo, POTREBBE in qualsiasi momento pararmisi davanti - erano prossime alla certezza.
Possibilità di agguantarlo al volo, in quel momento, nessuna a meno di essere Bolt, poi sul brecciolino figuriamoci...

Gli ho urlato un "FERMO!" che, complice la mia capacità polmonare, alla povera creatura dev'esser sembrato d'amblé l'incrocio fra il ruggito di un orco e la voce del Padreterno dal cielo in "Aggiungi un posto a tavola" al Sistina. Si è congelato sul posto, quasi annichilito, NON ha attraversato, perciò è vivo e sano, e un attimo dopo per lo spavento seguito all'urlaccio inaspettato è comprensibilmente scoppiato a piangere.
Poi l'ho consolato con la massima dolcezza, e gli ho spiegato con calma la situazione.
A tutt'oggi, non rilevo traumi conseguenti di sorta. Guarda anche quando non dovrebbe teoricamente arrivare nessuno (bene).
Che cos'era meglio: mantenere senza eccezioni una linea educativa autorevole e seria ma dialogante e non aggressiva di cui ero e son convintissimo, e portare in braccio di corsa quel che restava di mio figlio, dopo, al Bambin Gesù? Sempre conta l'impostazione generale, ma a volte conta il risultato immediato; a volte ci si può permettere di conseguirlo in certi modi, a volte e in certi momenti purtroppo no. Purtroppo.

...e te lo dice uno che ogni volta che si confronta con uno "un po' troppo gratuitamente diretto e 'gnorante" sente presto un sottilissimo prurito alle mani, ben sapendo di non potersi permettere le probabilissime conseguenze legali di una "sua" sberla. A me dà fastidio persino la gente che dal vivo mi dà da subito quel "tu" che sa di confidenza non richiesta... figurati

però a volte ci vuole per forza un "RIATTACCA!", non "io riattaccherei subito".
Sulla lapide di istruttore e allievo non si può, dopo, scrivere "però avevano sempre un rapporto tanto raffinato ed elegante"... :mrgreen: c'è di mezzo la pellaccia, non il porgersi uova di quaglia al ricevimento :wink:
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da SaturnV » 22 novembre 2012, 22:29

Concordo con quello che ha scritto Valerio Ricciardi. Cosi' mi risparmio di scrivere :mrgreen:
Aggiungo poi che a volte oltre all'urlo, il quale a dire il vero, in certi casi, puo' pietrificare chi lo subisce, bisogna essere ben pronti ad agire. La "scompenso momentaneo" che genera il caxxiatone potrebbe anche non avere alcun effetto "aggiustante" o, peggio ancora, essere lo stimolo per una reazione incontrollata o opposta a quella desiderata.
Importante, a bocce ferme, e' discuterne.
Per Eltar, il quesito era per mettere poi in evidenza quanto la clientela italiana sia di garn lunga piu' "istruibile" e rispettosa del tuo lavoro di quanto lo siano altri tipi di clientela, vuoi per cultura, vuoi per ignoanza, vuoi per maleducazione. In America hai molta clientela del secondo tipo (proveniente un po' da tutto il mondo).
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da giampiero » 1 dicembre 2012, 4:08

comunque siete off-topic! eheheheh cambiate il titolo del post almeno! :-)

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da AirGek » 1 dicembre 2012, 9:39

Candido mi servirebbe un tuo suggerimento. Al sim i ragazzi non ci riescono a tenere la mano sulla manetta. Appena devono muovere il volantino la staccano dalla manetta per metterla sullo yoke, io avevo pensato a usare una spara chiodi ma mi sembra un po' troppo vecchia scola, te che faresti?
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da SaturnV » 2 dicembre 2012, 16:26

Gli tagli la manetta. O comunque al sim gli spegni il motore. La prima volta ci metti un, "ueh, te la incollo sulla manetta quella mano !". Poi via via che continuano a farlo, ci metti qualche cristone, blocchi il sim e ne discuti.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da AirGek » 2 dicembre 2012, 17:07

SaturnV ha scritto:ci metti qualche cristone
:mrgreen:

In puro stile Skymates. :mrgreen: :mrgreen:

No comunque ti giuro non è possibile, non se ne rendono manco conto. L'unico modo è tenergli la mano a forza sulla manetta come mi ricordo fece il mio istruttore nel mio primo volo, mi prese all'altezza del polso, senza farmi male ma con una forza nella presa superiore a quella necessaria e via.

Comunque proverò anche quello, grazie Saturn.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da sigmet » 2 dicembre 2012, 19:21

Candido ha scritto:Un buon istruttore (o comandante in questo caso) se necessario si fa sentire anche in modo deciso, ma non deve mai gridare o, peggio ancora, cazziare in modo umiliante.

Chi grida/urla/cazzia in modo sistematico è solo un isterico che sta perdendo la calma, quindi un debole, pertanto dovrebbe fare un altro mestiere e magari pure una dozzina di sedute dallo psicologo, non certo insegnare a volare (ed atterrare).

Mi meraviglia che ci siano persone che appoggiano ancora certi metodi, per niente formativi ed assolutamente controproducenti.

:!:
Quoto !
( e chi li usa probabilmente li ha subiti..)
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 3 dicembre 2012, 22:04

flyingbrandon ha scritto:


Ma diverso da quale? Io non ho detto niente a riguardo.
diverso? :roll:

Tu parli di procedure io parlo di "persone". Le procedure si imparano.

Mi sono già espresso. Passo. E non ho mai ridotto l'attività istruzionale alle mere procedure, consapevole del fatto che ciò che conta è soprattutto l'empatia che l'istruttore riesce ad instaurare con l'allievo.
Empatia non significa "simpatizzare", significa essenzialmente immedesimarsi in chi ci sta di fronte/fianco. Chi non ce l'ha non può fare l'istruttore, sia esso di tennis, sia esso di volo.
Il fatto che un allievo riesca comunque ad imparare, nonostante l'inadeguatezza dell'istruttore, è dovuto principalmente all'evidenza che una cosa se ripetuta 50 volte prima o poi ti entra in testa, sia che tu abbia al tuo fianco Hartmann sia che tu abbia il maestro Miyagi. La differenza è che nel primo caso impari perchè hai paura di sbagliare o di essere cazziato (meglio non citare la violenza perché anche qui ce ne sarebbe da scrivere, facciamo finta che in questo mondo non esista...), nella seconda impari perché hai fatto tua quella manovra, sei riuscito a tirarla fuori grazie all'insegnante che ti ha indicato il modo giusto, visto che era già dentro di te.

La capacità di essere consapevoli e gestire lo stress in parte sono innate, in parte le puoi apprendere.
Il DNA non c'entra nulla. La cattiva gestione dello stress dipende essenzialmente dal fatto di avere avuto in passato dei cattivi maestri ed educatori, magari gente che ha preteso soltanto senza dare adeguata ricompensa, magari un padre rivale, oppure una mamma castrante, oppure dei compagni di classe bulli e prevaricatori....
Purtroppo nella vita ci vuole pure c**o. Se Chuck Yeager non avesse avuto quei genitori e quegli insegnanti probabilmente sarebbe finito per diventare uno spacciatore, chi lo sa.....
Se finisce nello stress per l'urlo, insegnerò, se vorrà, a gestire l'urlo e l'emotività che scaturisce in contesti "poco confortevoli"...mi sento abbastanza preparato per infondere sicurezza nelle persone senza renderle piene di sè come altrettanto preparato a demolire il loro pensiero qualora lo ritenessi pericoloso nell'atteggiamento.
demolire......mica l'allievo e la sua personalità sono un nemico da abbattere..... 8)
Questa è un affermazione che chiunque si reputi insegnante non dovrebbe mai fare.
Non c'è nulla da demolire, non c'è nulla da smussare.

preferirei che tu scrivessi: indicare la via giusta affinché ciò che sembra un difetto, possa diventare un punto di forza.

Non sono cose scritte sono cose che vivi. Aldilà delle opinioni ti chiedo una cosa. Io ho la conferma sul mio metodo di insegnare....per meglio dire quando insegnavo, non solo in ambito aeronautico, dal rapporto che è rimasto tra me e gli allievi, da dove avrei pensato che potessero arrivare e da dove sono arrivati, quindi dalla mia capacita di giudizio.
Sono contento per te, ma vedi che la psiche umana è molto più complessa ed articolata di quanto immagini, un esempio è la complicità che spesso si crea tra aggredito ed aggressore, oppure tra rapito e rapitore, tra vessato e vessatore, sia chiama "negazione", ed è uno dei modi attraverso il quale la nostra psiche cerca di salvaguardare se stessa da eventi traumatici oppure ingiusti, appunto negandoli......quindi non dare per scontati certi atteggiamenti amichevoli che nel profondo scava scava potrebbero nascondere anche delle sorprese poco gradite....Ti prego di non sottovalutare questo passaggio perché è fondamentale per comprendere anche le ragioni per cui la nostra società sta diventando sempre più aggressiva.
Da maestro la tua preoccupazione principale non dovrebbe essere quella di aver lasciato un buon ricordo, ma di aver aiutato delle persone a tirare fuori le ali per volare.

La profondità del rapporto che si è instaurato è ciò che io riesco a trasmettere e quello che mi è tornato indietro è ben più alto di ciò che mi aspettassi di ottenere.
Potrei sbagliarmi, ma credo che tu abbia una visione troppo egocentrica dell'insegnamento, dai tuoi scritti sembra che l'allievo si debba in qualche modo adeguare al contesto che sta vivendo mentre l'istruttore deve principalmente testare chi ha al suo fianco. Insomma traspare che debba essere più l'allievo a sforzarsi di imparare a volare che non l'istruttore che debba preoccuparsi di saper insegnare.

Io parlo della mia esperienza e non della mia teoria...tu parli della tua esperienza o della tua teoria? Perché se tutti e due abbiamo avuto gli stessi risultati direi che si può dedurre che entrambe le teorie hanno dato i loro frutti...e quindi è inutile cercare di stabilire necessariamente il metodo "migliore" così come l'istruttore migliore...siamo riusciti a trasmettere ciò che volevamo trasmettere nei modi che, in quel momento, abbiamo ritenuto più opportuni. Non trovi?
No non trovo. Penso che tu abbia una visione troppo ego-centrica dell'insegnamento.
Spero di sbagliarmi, ma se avessi ragione non saresti diverso da certi personaggi che purtroppo conosco MOOOLTO BENE.....

Ma non farmi passare, come continui a schematizzare...che si è "l'urlo mai"...oppure dei "urlo per umiliarti e sentirmi forte"...non è così.
Oppure: urlo perché così hanno fatto con me, quindi ora che mi trovo dall'altra parte è giusto che mi sfoghi pure io, lo so non dovrei ma la vita è una ruota, e poi con me ha funzionato quindi sono comunque giustificato.....

La forma avvolge la sostanza, continuo a ribadire, quindi aldilà dell' urlo, se necessario, della pacca amichevole, della battuta etc etc c'è la persona che trasmette quel qualcosa. C'è chi ha quel quid a prescindere dal metodo...c'è chi risulta noioso nonostante non lo sia, c'è chi sfoga la sua frustrazione....c'è la persona che FA l'istruttore...e quindi torniamo a parlare di persone e non di metodi.
Ciao!
Credo di aver dato buoni consigli, ma se non elabori in chiave critica i tuoi passati istruttori, non riuscirai mai a comprendere se sei sulla strada giusta per essere un vero maestro, indipendentemente dal fatto che alla fine tutti riescano ad imparare a volare (come dicevo prima, spesso è solo frutto della ripetizione....) o che ti chiamino ogni anno per darti gli auguri di compleanno...

Cordiali saluti.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 3 dicembre 2012, 22:12

AirGek ha scritto:Candido mi servirebbe un tuo suggerimento. Al sim i ragazzi non ci riescono a tenere la mano sulla manetta. Appena devono muovere il volantino la staccano dalla manetta per metterla sullo yoke, io avevo pensato a usare una spara chiodi ma mi sembra un po' troppo vecchia scola, te che faresti?

la domanda che ti devi fare è questa:
Perché non riesco a farmi ascoltare?

Segui l'istinto, e prova a darti una risposta.
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Re: Le prime caxxate da pilota

Messaggio da Candido » 3 dicembre 2012, 22:13

SaturnV ha scritto:Gli tagli la manetta. O comunque al sim gli spegni il motore. La prima volta ci metti un, "ueh, te la incollo sulla manetta quella mano !". Poi via via che continuano a farlo, ci metti qualche cristone, blocchi il sim e ne discuti.

Pessima idea minacciare.
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