fabrizio66 ha scritto:scusate ragazzi (il ragazzi vale pure per C.te Lampo 13) la mia ignoranza in materia,
ma sono più esperto nella preparazione dei cannelloni di capodanno, (teglia per flightbrandon già pronta)
volevo chiedere che differenze ci sono tra un ammaraggio in mare piatto ed un atterraggio senza carrelli in pista?
Da profano vedo il mare, prima della perdita di velocità dopo l'ammaraggio, come una pista dura come il cemento, a naso il problema potrebbe essere rappresentato da una eventuale parte dell'aereo che potrebbe andare sott'acqua creando così magari un asimmetria nella corsa di frenata con conseguenza tragiche (come se con una macchina si frenasse solo con le ruote destre).
Guarda, gli aerei sono fatti per atterrare, e sono ottimizzati per quello. Se lo fanno senza carrello se la cavano piuttosto bene, come si è visto. L'atterraggio del 767 LOT è un tipico esempio. L'aeroplano è però irrecuperabile.
Ci sono aerei pensati per ammarare, anzi, all'inizio della Storia dell'aviazione, mancando piste adeguate, sembrava che quella degli idrovolanti fosse la soluzione ottimale. L'aereo più grande mai costruito era un idrovolante. Poi si è visto che non era una grande idea e per pilotare un idrovolante devi avere un'apposita certificazione.
A parte tutte le problematiche dovute alla coesistenza di acqua e motori, metalli etc, ma non è questo ciò di cui stiamo discutendo, l'acqua è una superficie disomogenea. Anche con il mare calmo non è una pista liscia come vetro, si muove, reagisce ad un corpo che la attraversa, vedi la necessità di dare forme idrodinamiche alle barche, con certe angolazioni reagisce come se fosse cemento, con altre si può "aprire" e diventare un potente freno...
Nei libri si studia anche la tecnica migliore di ammaraggio, come riconoscere la direzione da cui provengono le onde, con quale angolazione affrontarle, come cercare di toccare la superficie, etc. etc. tutta teoria.
Stiamo parlando dei motori... ed il muso? Basta che il muso entri in acqua con una velocità sufficiente ed una angolazione sufficiente per spezzare l'aereo in due. L'MD80 aveva ha i motori sulla fusoliera, dietro, ma in caso di ammaraggio basta che la tip entri in acqua un filo troppo per far iniziare una rotazione che può spezzare in due l'aereo. I due motori sotto le ali possono essere come due pattini su cui l'aereo scivola o due freni che lo bloccano, o uno che rimbalza sulla superficie mentre l'altro si infila dentro... insomma mille e mille variabili. Ma un aereo NON deve ammarare, deve atterrare. Stiamo parlando di creare un sistema di "sgancio" dei motori. Pensa quanti anni sono che si parla di paracadute per tutti i passeggeri... per fare cosa, sport?
Abbiamo un incidente aereo ogni milione di voli, quanti sono gli ammaraggi? 1 ogni cento milioni?
Nell'ultimo incidente del 320 asiatico, come avrebbero potuto usare i paracadute i passeggeri? Se ci fosse il tempo di far lanciare con il paracadute tutti i passeggeri, ci sarebbe il tempo di evitare l'incidente!