Perdonatemi tutti, e FAS in particolare non me ne voglia, però che possano esservi state in qualche modo delle pressioni da parte del consorzio Airbus perché si facesse presto luce sullo svolgersi degli eventi, a costo di comportarsi in modo irrituale come mi pare sia avvenuto (con una fretta...
francese di divulgare via via gli elementi emersi anche quando mancavano altri elementi a riprova, che son saltati fuori solo dopo) non lo troverei troppo strano.
Cerco di spiegarmi.
A prescindere dal fatto che FAS come chiunque altro è OVVIO che non sarebbero stati "contenti e soddisfatti" dal sapere che "l'aereo in sé non c'entrava nulla", però è innegabile che se fossero emersi elementi a suffragio dell'idea di un guasto tecnico non imputabile a cattiva manutenzione, ossia intrinseco del progetto, ciò avrebbe avuto dei risvolti in termini di immagine del
brand e indirettamente economici non trascurabili.
Il mondo dell'aviazione civile, a livello di tecnici di alto livello e di responsabili, alla fine è più circoscritto di quanto si immaginerebbe IMHO. Penso a a certi livelli in quegli ambienti si conoscano veramente tutti.
Io stesso se leggo dei report storici legati al programma Apollo, a parte quelli degli astronauti che sino alle missioni Shuttle ricordo praticamente uno per uno, riconosco non più di un centinaio di nomi fra capitecnici, progettisti, responsabili di questo e di quello a Houston, Cape Canaveral eccetera. Gira gira, erano quel centinaio di persone che tenevano le redini della baracca.
Insomma, che subito dopo l'incidente possano esservi incroci di telefonate fra alti papaveri in cui alcuni chiedevano ad altri di inventarsi qualche cosa a livello organizzativo per ridurre i tempi morti e per anticipare al massimo i risultati, in modo da poter dire qualcosa di concreto ai media e quindi al pubblico, non lo troverei tanto strano. Il mondo va così; e se anche può essere stato inelegante anticipare conclusioni all'inizio più intuite dai primi riscontri che davvero suffragate e poi cercare le conferme all'ipotesi di lavoro, peraltro alla fine rivelatasi pare alquanto indovinata, però non è nemmeno un reato o una frode tutto ciò.
La BEA in generale non mi sembra abbia dato prova in passato di incapacità di mantenere distanza e indipendenza dagli interessi economici e politici: nel caso di AF447 anche se c'era di mezzo l'interesse nazionale spagnolo/franco/tedesco (e anche un po' inglese) oltre a quello di una grande compagni che nel caso della Francia è molto molto "di bandiera", son stati bacchettati sia certi modelli di pitot che certi criteri di addestramento, quindi non ha guardato in faccia né ad Airbus né alla spocchiosa Air France; ambedue hanno accusato il colpo.
Io continuo a non condividere il modo con cui son state divulgate le notizie, la fretta eccessiva di farlo, gli
statement che sarebbero stati altrettanto efficaci e non meno tecnicamente corretti se fossero stati dati con maggiore prudenza e gradualità; e continuo a pensare questo anche alla luce delle ultime evidenze che, con la nuova stratosferica velocità cui ci stanno abituando, confermerebbero il peggiore scenario iniziale intuito precocissimamente da tiziano79.
- Per me, non ci si gestisce così. -
Ciò non toglie che se IO fossi stato un ipotetico Mr Hervé Baudrillòn Airbùs (
) una qualche telefonata riservata del tenore
"se è vero che c'è una pista attendibile connessa ad aspetti di HF, sbrigatevi a tirar fuori qualcosa di concreto che se no qua nel frattempo ci massacrano e fra quindici giorni dovremmo finalizzare un ordine da 15 A32Xneo per la Oriental MandorlEyes Airways" probabilmente, molto probabilmente l'avrei ben fatta.
Nel senso che sarà anche inelegante, ma non è a quei livelli un reato (non è depistare, non è occultare prove, non è distruggere elementi di indagine, non è costringere un magistrato a dire cose che non pensa davvero, non è corrompere testimoni etc etc etc) e mi riesce anche di capirlo. E' casomai, eventualmente fosse successo, una forma di lobbismo come si fa negli USA alla luce del sole (e non come da noi invece si nega ufficialmente si possa fare e poi si risolve a favori e mazzette).
Viviamo nel mondo reale.