musicaldoc ha scritto: La "scienza" alla Terminator la lascio ai film di fantascienza (che mi piacciono tra l'altro).
Non parlavo di scienza alla terminator, ma di pigrizia dell'individuo che ha la tentazione di sostituire la tecnologia all'opportunità di costruire e mantenere uno
skill che è a monte delle idee che han portato a poter realizzare gli ausili tecnologici ad un processo.
Oggi i meccanici che stanno sui cinquantacinque anni son forse quelli più capaci di risolvere un problema alla tua macchina: cresciuti, formati e diventati esperti in tempi in cui l'elettronica era riservata al massimo all'ABS, all'iniezione dell'alimentazione e poco altro, oggi quelli che stanno sui trenta, credilo, se si ritrovano col mini-PC della diagnosi guasto o non trovano su un certo modello la posizione della presa multipolare per inserirlo, non è che non son capaci di riconoscere che un iniettore di un turbodiesel effettua solo tre fasi di iniezione invece che cinque (e vorrei vedere), ma nemmeno san più individuare in quale cilindro di un benzina c'è una candela che funziona male che riduce la potenza erogata da quel cilindro, provocando anche un funzionamento irregolare al minimo.
Un meccanico "tradizionale" avrebbe impiegato circa un minuto e mezzo: staccando una pipetta di candela per volta, e osservando staccando quale l'irregolarità di funzionamento variava per nulla o pochissimo.
Quindi il mio desiderio è sempre che il sussidio tecnologico sia un'aggiunta e non una sostituzione allo skill di base.
Il compito dell'industria è facilitare la conservazione di questa
memoria culturale complessiva e diffusa; ad esempio con un interfaccia che, nel caso di un aeromobile, sian progettati pensando di avere seduto un pilota prima formato da buon pilota e poi naturalmente aggiornato alla gestione di sistemi, e in un certo senso... un informatico sistemista che dopo un corso per diventare anche pilota si ritrova seduto davanti a un volantino.
Ci son vetture di qualità premium, la cui marca non cito qui per evitar polemiche con chi nel forum le avesse, che se si disinseriscono tutti gli ausili elettronici al controllo della stabilità e della frenata sul bagnato hanno limiti di aderenza e possibilità di recupero in caso di incipiente sbandata inferiori, e non di poco, di tanto, a quelli raggiunti da vetture dello stesso segmento da altra marca
trentacinque (35) anni prima. In sostanza, specie su fondi a bassa aderenza su cui gli pneumatici son solo un valore aggiunto, finché tutti i sensori inviano segnali corretti e coerenti e tutti gli attuatori agiscono con la maniacale precisione permessa dalle sofisticatissime centraline di elaborazione e controllo, tutto bene; se si guasta qualcosa e si passa ad una vettura senza ESP/ABS e persino correzione automatica entro piccoli angoli della sterzata (alcuni modelli lo fanno!) non ti ritrovi sotto il sedere un ottima macchina entro i limiti del mondo della meccanica e non dell'elettronica... ti sembra di stare sulla Dauphine del nonno e devi fare "i numeri" per non mettertela
entro la seconda curva per cappello. Provato io su pista a Misano Adriatico.
Un altra marca competitor tradizionale della prima, prima di tutto come iniziò a fine anni '70 continua ad affinare con raffinati studi di geometria e calcolo per elementi finiti seguiti da prove e controprove d'ogni tipo e in ogni condizione degli autotelai che "tendono a restar bene in strada" da soli, per ragioni di geometria, distribuzione dei pesi, design dei vari bracci della sospensione, contenimento e armonizzazione della
compliance degli elementi silent block eccetera; un retrotreno di quella marca, studiato per una "premium" a quel tempo considerata compatta per il brand, è alla base di quelli utilizzati tutt'ora, con le varianti dimensionali del caso, su ogni modello esclusi quelli più piccoli a trazione anteriore.
POI viene, anche su quel brand
sommato tutto il valore
aggiunto di istantaneità e di precisione dei controlli aggiuntivi e degli ausili alla condotta possibili grazie alla capacità di calcolo del mezzo informatico. Ma su una base che dev'essere già guidabilissima, chiara nei feedback forniti al guidatore, istintiva nella ripresa dagli assetti inusuali dovuti a repentini trasferimenti di carico dinamico e intrinsecamente stabile (oggettivazione della sicurezza) di suo. E che diavolo, mica sula mia lapide ci può essere scritto "mancato per la failure imprevedibile del processore 357/XXk2-981", è più umano che ci sia scritto "precocemente deceduto perché con un volante in mano era una gran pippa e non se ne voleva render conto".
Un altro brand molto nordeuropeo si sta ponendo, ad esempio, il problema di realizzare dei servosterzi che riducano il gap in termini di sforzo che c'è fra servosterzo che funziona, e servosterzo che cessa di funzionare.
Accontentandosi di uno sterzo "un minimo più duro" in condizioni normali, stan puntando ad evitare che quando si spegne tutto chi guida si ritrovi in mano un volante di pietra come quello dei Flinstone: perché se capita a un ex pesista passi, quello c'ha due pagnotte nelle braccia che si arrangia benissimo, se capita a una incantevole fanciulla magari minuta e con due braccine da cerbiatta alla Audrey Hepburn quella in curva ti finisce contromano a cercarsi un frontale o fuori, e non per colpa sua.
Poiché TUTTO si può rompere, si tratta di prevedere un decoroso e praticabile "piano B" in caso di failure.
Fatto SIA di design che di skill, se si trattasse di un auto direi che so, braccio a terra negativo all'avantreno ed esami di guida un po' più selettivi e con l'esito non quasi scontato come oggi, nel caso di a/m direi (faccio una battuta, i piloti non mi sbranino) volantino invece che sidestick, un po' diedro alare positivo e qualche soldo in più per adeguare lo skill dei piloti anche alle modalità di intervento e recupero in condizioni del tutto inusuali (le ore al simulatore passate ad affrontare GA, crab landing, atterraggi strumentali, piantate motore, atterraggi in condizioni wet o decolli H&H etc per me fan riferimento a condizioni non da considerarsi realmente inusuali ma del normale mestiere del pilota). Allora la sommatoria supporto tecnologico+skill tende sempre a crescere, e quello è il progresso che porta a dei vantaggi reali e certi.