Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Le "case" dei nostri aerei e il punto di transito di ogni passeggero, parliamo degli aeroporti di tutto il mondo, ognuno con la sua storia, il suo fascino, le sue peculiarità

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ciccioxx92
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Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da ciccioxx92 » 22 agosto 2012, 9:19

Stando alle notizie di oggi, il ministro Passera starebbe finalmente pensando a portare a termine il piano nazionale per gli aeroporti italiani. Vedremo come si concluderà.
Meno aeroporti, serviti da infrastrutture nuove o rafforzate. Degli oltre 60 oggi in attività ne resteranno poco più della metà, gran parte degli scali minori saranno dismessi o nel migliore dei casi passeranno sotto la tutela degli enti locali (se riusciranno a pagarne le spese). Il piano degli aeroporti italiani è da oggi sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Corrado Passera e se ne potrebbe parlare anche al Consiglio dei ministri di venerdì. I "compiti" a casa per l'estate chiesti da Monti prima delle vacanze Passera potrà dunque dire di averli fatti, almeno guardando al testo del piano approntato insieme all'Enac sulla base delle ricerche effettuate da OneWorks, Kpmg e Nomisma. "Con questo schema definitivo gli investitori avranno la certezza di poter decidere su cosa e quanto investire nel settore - spiega Vito Riggio, presidente dell'Enac - mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti - aggiunge - passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita". Il messaggio è chiaro: resteranno solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture adeguate e nessun intervento dello Stato. Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell'intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare.

Il Centro Italia
Roma-Fiumicino, pista regina
Ciampino lascia spazio a Viterbo

Il piano li definisce "complesso aeroportuale del Centro Italia". Sono gli scali di Roma Fiumicino, Ciampino e quello tutto da definire che nascerà (se ci saranno pesanti investimenti) a Viterbo, nuova struttura per le low cost. Il grosso del traffico internazionale e intercontinentale passerà dall'hub romano a ridosso del Tirreno, con Adr che ha già predisposto il suo master plan da qui al 2030, mentre Ciampino si trasformerà in city airport, pronto ad accogliere solo traffico nazionale. Il vero nodo da sciogliere però resta Viterbo. Sulla carta servono come minimo 1,7 miliardi al netto di pesanti interventi da oltre 250 milioni a carico di Rfi (Ferrovie) sulla rete che collega oggi Viterbo alla Capitale. All'appello mancano, tra l'altro, il 90% dei finanziamenti (pari a 737 milioni) di competenza Anas finanziati dalla Regione Lazio e dal Cipe. Buio anche sul 98% dei 303 milioni necessari per il potenziamento e il raddoppio delle corsie sulla statale Cassia. Come appendice del "complesso del Centro Italia" appaiono pure gli scali di servizio di Ancona (destinato al cargo) e quelli di Perugia e Pescara.

Il Nord Ovest
Malpensa resta hub multivettore
Linate business, Bergamo low-cost

Il Nord-Ovest comprende un poker di scali fondamentali che servono un ricco quanto vasto bacino di utenza: Milano Malpensa, Linate, Bergamo, Brescia. Malpensa si rafforzerà nel suo ruolo di gate intercontinentale e multivettore. In ballo ci sono in totale poco meno di 7 miliardi in opere infrastrutturali. Orio al Serio punterà sempre più sul traffico low cost internazionale. Per Linate è stato invece disegnato un futuro strategico da city airport, al pari di Ciampino, e di snodo privilegiato dalla clientela business diretta in Europa. Il destino di Brescia è invece sempre più legato al traffico cargo; nel lungo periodo potrebbe diventare nuova valvola di sfogo dell'area lombarda se il traffico passeggeri crescerà oltre le aspettative. Torino e Genova saranno considerati scali strategici che manterranno collegamenti importanti nazionali e internazionali, mentre per la struttura di Cuneo il Piano nazionale parla come di uno scalo riservato "alle compagnie low cost e potenziale scalo cargo". Aosta punterà su una tipologia di passeggeri nazionali e sul "turismo locale".

Il Nord Est
Venezia, porta per l'Oriente
Bologna sarà internazionale

Venezia, Treviso e Trieste sono l'ossatura del Nord Est (secondo il piano "la porta di accesso privilegiata" all'Europa Orientale). Venezia viene definito "nodo intermodale strategico e gate intercontinentale". Per Treviso il futuro avrà sempre più i colori delle compagnie a basso costo, e Trieste sarà uno "scalo di frontiera" che servirà il bacino di utenti di Slovenia e Croazia. Integrano il Nord Est Verona (voli charter) e Bolzano (turismo locale). Bologna sarà invece lo scalo strategico del Centro Nord con il sussidio di Pisa (low cost) e Firenze (business). Parma è considerata in prospettiva come struttura di riserva per Lombardia e Emilia; Forlì si specializzerà in "polo tecnologico aeronautico" mentre Rimini manterrà la sua vocazione di traffico turistico e charter.

La Campania
Capodichino, il lungo addio
traffico spostato a Grazzanise

Napoli Capodichino e Salerno saranno i "fortini" dell'importante polo campano. Per lo scalo napoletano, confermato per il momento "strategico", il futuro passa per una maggiore integrazione con Salerno. Questo, in attesa della realizzazione del nuovo scalo di Grazzanise su cui ricadrà in futuro tutto il peso dei voli che oggi gravitano su Napoli. Buona parte del traffico campano sarà dirottato verso la nuova struttura mentre per Salerno si prospetta un futuro fatto di traffico prettamente low cost e cargo. Su Grazzanise sono previsti al momento quasi 2,5 miliardi di investimenti, ma ne mancano altrettanti per permettere l'accesso stradale al nuovo hub del Meridione .

Puglia e Calabria
A Bari soltanto aerei di linea
Brindisi punta su Ryanair

Molte novità al Sud per Puglia e Calabria. Gli aeroporti di Bari, Brindisi, Taranto e Foggia costituiranno il "polo dell'area Meridionale adriatica", con il capoluogo regionale a fare la parte del leone (Bari, infatti, è considerato dal piano uno "scalo strategico"). L'aeroporto di Brindisi sarà dedicato prevalentemente al traffico low cost che arriva dall'Europa. Taranto, invece, fungerà da scalo di servizio cargo mentre quello di Foggia sarà limitato al traffico turistico locale. In Calabria Lametia Terme rappresenta l'aerostazione strategica con voli internazionali a basso costo e il cargo. Sono considerati di "interesse locale", invece, Crotone e Reggio Calabria.

Le Isole
Mediterraneo e Nord Africa
nel mirino di Sicilia e Sardegna

Isole, sì, ma con enormi potenzialità se si guarda al turismo e allo sviluppo dei collegamenti aerei con il bacino del Mediterraneo. Per Sicilia e Sardegna il nuovo Piano presenta diverse opportunità e disegna un futuro fatto di stretti rapporti commerciali con il Nord Africa. Catania-Comiso e Palermo-Trapani costituiscono i due poli principali siciliani con Catania scalo strategico orientale e Palermo sul fronte occidentale. A Trapani sarà indirizzato il traffico low cost. In Sardegna Cagliari assume il ruolo di aerostazione strategica, supportata dagli scali primari di Olbia (con "traffico turistico e business di alto profilo") e Alghero (low cost).
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER2-1

PS Ho iniziato una nuova discussione, avendo molte discussioni su aeroporti italiani che devono essere aperti o potenziati e aeroporti che invece andrebbero chiusi.
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da mcgyver79 » 22 agosto 2012, 9:24

Ma il "tizio intervistato" :mrgreen: non è lo stesso che fa il canguro tra una inaugurazione e l'altra di nuovi scali sorti senza un perché? Come farà ad impiegare il tempo ora?

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da Bicio » 22 agosto 2012, 9:53

ho letto l'articolo, ma di tagli non ne ho letti, solo revisioni sul come verranno utiliazzati gli scali....

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da sardinian aviator » 22 agosto 2012, 9:58

Alghero che diventa "solo" low cost mi fa sorridere; per andare a FCO e LIN bisognerà andare a Cagliari? Qui scoppia la rivoluzione; ma questa gente conosce la geografia?
Oppure non cambia nulla, salvo un'ipotetica "destinazione" dello scalo.
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da tartan » 22 agosto 2012, 10:58

:(
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da MatteF88 » 22 agosto 2012, 11:34

Ma quindi, non ci capisco molto di questi piani strategici.... Viterbo scalo low cost..fanno sbaraccare ryanair che adesso sta a ciampino e easyjet che sta a fiumicino?

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da fly53 » 22 agosto 2012, 11:42

Con un po' di pazienza leggettevi tutto il "Piano nazionale degli aeroporti":
http://www.enac.gov.it/repository/Conte ... eb2012.pdf

E' il solito "minestrone" all'italiana, e, come dice Sardinian Aviator, poca geografia. Inoltre lo studio che lo ha generato è basato sui dati del 2008, mentre si sa che la materia è complessa e in continua evoluzione. Pensiamo solo che il Piano ignora l'aeroporto di Oristano-Fenosu considerandolo aperto al solo traffico di Aviazione generale (cosa, tra l'altro, ora non vera perchè attualmente chiuso a tutto il traffico ...) e quindi non degno di appartenere alla categoria di quelli con traffico commerciale. Ma all'Enac sanno benissimo che Oristano-Fenosu ha lavorato con voli commerciali di linea dal 3/6/2010 al 27/1/2011, movimentando poco meno di 10.000 passeggeri con una tendenza ad una crescita che era sotto gli occhi di tutti. Ebbene questo "Piano" trascura tutto ciò e Oristano-Fenosu per lui non conta se non come aeroporto di un livello che ricopriva in passato, quando non era attrezzato come lo è oggi. Ripeto, e se esaminate tanti altri casi vi accorgerete che ha parecchio di campato per aria, è incredibile che un Piano simile debba definire il futuro degli scali italiani ! :(

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da ciccioxx92 » 22 agosto 2012, 13:05

Io invece sono stato più "menefreghista" e ho guardato maggiormente ciò che interessava a me e ciò su cui ho, da passeggero e cittadino, un'idea, riguardante la Calabria.
L'idea è ancora lontana da ciò che andrebbe fatto realmente e soprattutto tanta aria fritta. Voglio vedere cosa accadrà dopo Venerdì, o dopo essere stato discusso dal Consiglio. Speriamo bene.


L'idea è quella di unificare in un'unica discussione i vari topic sugli sprechi di alcuni aeroporti italiani.
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da taglio » 22 agosto 2012, 13:46

Secondo il mio punto di vista (parlando con onesta intelletuale) è un piano inutile.

La verità è che moltissimi aereoporti sono un grosso cancro per le finanze pubbliche (stato/enti locali/f.d.o.)

Nessun politico locale e nessun cittadino vuole privarsi di un privilegio alle volte inutile (per vari motivi anche campanilistici).

A tutti noi piacerebbe aver un aeroporto a 5 minuti da casa, bello e funzionale e che magari guadagni ma ciò non è possibile.
Faccio un esempio io abito a 7 minuti da aeroporto di Parma (voli odierni schedulati in periodio di superpunta estivo 4 di cui 3 ryan).
Capitale pubblico circa 21 % (anche poco rispetto ad altre realtà) perdite complessive nel 2008 oltre 4 milioni...
Io in 1 ora e 45 di auto raggiungo Bologna-MxP-Lin-Verona-Pisa-Orio-Rimini

Ad esempio sotto i 300000 pax non andrei, e cercherei sempre di accorpare il più possibile (meglio due aereoporti da 600000 o uno singol oda 1,2 mil? )

Ovviamente vanno potenziati i servizi accessori di tutti gli scali, accesso, servizi bus navetta,treni, posteggi (non da rapina a mnao armata...).

Idem andrebbe pensato anche alle stagionalità, ad esempio il sitema sardo presumo che lavori a regime solo d'estate, ma d'inverno non si potrebbe chiudere un aeroporto tra olbia e alghero concentrando l'attività su un singolo scalo ?

Poi non capisco il perchè dell'esistenza di uno scalo merci / low cost, un aeroporto deve essere un aeroporto , le vocazioni si creano per vari motivi, ma la politica non deve fissarle.
Ad esempio cosa significa aeroporto per low cost, che la società di gestione si deve svenare per dare soldi al carrier?? SOldi magari in buona parte pubblica?

Per me è inconcepibile, sopratuto quando mi è stato insegnato che per far guadangnare un sistema complesos come un aeroporto bisogna andare quanto più possible vicino al 100% di utilizzo!!!!

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da mermaid » 22 agosto 2012, 14:56

e daje co' sta storia del city airport...
la dicitura da cui arriva è ''london city - airport'', ma noi che siamo fighi c'abbiamo il milano linate - city airport.. il city airport è una nostra invenzione insomma, chiederei i diritti d'autore fossi nel comune di milano ( visto il bisogno di far cassa che ha) :mrgreen:
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da pasubio » 22 agosto 2012, 16:01

"Tutti gli altri aeroporti - aggiunge - passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita". Il messaggio è chiaro: resteranno solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture adeguate e nessun intervento dello Stato. Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell'intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare. "

Che dite, in questa italietta del campanile, il sindaco di Roccasperduta si sta preparando a chiudere l'aeroporto in perdita e costruire finalmente l'asilo nido o si sta preparando il discorso elettorale denso di richiami al potenziale flusso turistico che porterà guadagni, opportunità e lustro al paese ?

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da MarcoBG88 » 22 agosto 2012, 16:15

Orio che punta sul low cost non è una novità. Altro non può fare... A parte i soliti charter e qualche cargo DHL e Aerologic.

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da sardinian aviator » 22 agosto 2012, 16:25

Poi non capisco il perchè dell'esistenza di uno scalo merci / low cost, un aeroporto deve essere un aeroporto , le vocazioni si creano per vari motivi, ma la politica non deve fissarle.
Ad esempio cosa significa aeroporto per low cost, che la società di gestione si deve svenare per dare soldi al carrier?? SOldi magari in buona parte pubblica?


Temo di essere costretto a quotare.

Idem andrebbe pensato anche alle stagionalità, ad esempio il sitema sardo presumo che lavori a regime solo d'estate, ma d'inverno non si potrebbe chiudere un aeroporto tra olbia e alghero concentrando l'attività su un singolo scalo ?

Qui invece proprio non ci siamo e ritorno sul tema della geografia (e della logistica). Premesso che d'inverno Alghero lavora molto più di Olbia e che a tutti i cittadini italiani deve essere concesso di poter andare e tornare in giornata nella propria Capitale (o capitale economica) e sbrigarci pure i propri affari, a che ora si deve svegliare il cittadino di Olbia, ma anche di Arzachena, Tempio, S.Teresa, Nuoro ecc... per poter esercitare questo diritto? E a che ora andrà a dormire? O dovrà partire col suo trolley la sera prima e dormire fuori con gli immancabili aggravi dei costi? Però le tasse le pagano come gli altri.
Ovviamente il discorso è reciproco con cambio dei comuni interessati.
Poi ci sarebbe il discorso dei lavoratori: quelli di uno dei due aeroporti li mandiamo in missione per 6 mesi l'anno nell'altro? Chi paga? E qualcuno comunque ci deve stare per gestire e manutenere gli impianti, l'ATC, voli notte ecc... Conviene al contribuente?
E poi OLB è base di armamento di IG, che fa, chiude per sei mesi?
Stiamo attenti con le ipotesi....
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da taglio » 22 agosto 2012, 17:06

Sardinian ad esempio pensa agli aereoporti delle baleri.
Ibizia è un aeroporto da oltre 4 milioni... in 5 mesi fà il 85%!!
Avendo una società veramente privata di handling e gestione vengono spostati personale da altri aeroporti.

Poi non capisco perchè lo stato debba garantire il trasporto alla capitale andata e ritorno in giornata, cioè se abito ad esmepio a 3500 mt lo stato deve garantirmi un gatto delle nevi autobus??

Se poi mi dice che tra Olbia e Alghero mancano connessioni tipo superstrade veloci, linea bus , imho è quello il problema non avere l'aeroporto a 100km in linea d'aria di distanza!

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da AirGek » 22 agosto 2012, 17:22

Il problema è che gli aeroporti in Sardegna son posizionati alla cdc... :laughing6:
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da mcgyver79 » 22 agosto 2012, 17:45

taglio ha scritto:Sardinian ad esempio pensa agli aereoporti delle baleri.
Ibizia è un aeroporto da oltre 4 milioni... in 5 mesi fà il 85%!!
Avendo una società veramente privata di handling e gestione vengono spostati personale da altri aeroporti.
Per l'attività d'impresa questo è l'ideale, bisognerebbe però ogni tanto fare anche i conti con chi ha famiglia e che magari il finire 4 mesi alle Baleari e 8 altrove non lo vede come una gran botta di c**o. Finché si è soli tutto appare semplice.

Ciaooooo.
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da taglio » 22 agosto 2012, 18:24

mcgyver79 ha scritto:
taglio ha scritto:Sardinian ad esempio pensa agli aereoporti delle baleri.
Ibizia è un aeroporto da oltre 4 milioni... in 5 mesi fà il 85%!!
Avendo una società veramente privata di handling e gestione vengono spostati personale da altri aeroporti.
Per l'attività d'impresa questo è l'ideale, bisognerebbe però ogni tanto fare anche i conti con chi ha famiglia e che magari il finire 4 mesi alle Baleari e 8 altrove non lo vede come una gran botta di c**o. Finché si è soli tutto appare semplice.

Ciaooooo.
Hai ragione ifatti devono essere fatti turni di riposo, ritorno a casa mettiamo ametà "turno di servizio etc etc" ma in tutti i settori è cosi, pensa alle costruzioni, alla meccanica, il mondo è pieno di trasfertisti.
E si parla di profesionisti , certo non si sposta un addetto alle pulizie dei wc/terminal!!

Il punto è che gli aereoporti , come tutte le "cose" pubblcihe dovrebbero essere "autosufficienti" senza ne guadagnare ne perdere, ma il problema è che per farlo dovrebbero essere ecosistemi efficienti.

E in Italioa non conviene a nesusno che lo siano, conviene assumere a "simpatia" gente che magari fà niente, svilire il lavoro altrui e non premiare chi lavora bene , etc etc etc

Gli aereoporti (come quasi tutti se non tutti gli enti pubblici o pseudotali) sono e rimangono poltronifici, per questo nessun cambiamento ci sarà, e noi passeggeri saremo cornuti e mazziati

servizi pessimi , costi esorbitanti diretti (tasse imbarco) e indiretti (perdite che devono ripianare gli enti locali).

Mia proposta secca e un pò provocatoria :

-chi è ad oggi sotto i 200000 pax chiude subito e viene declassato a campo volo aeroclub
-chiusura completa al traffico commerciale dei city airport con conseguente saturazione aeroporti primari di zona (da servire meglio con treni maggiore frequenza, accessi migliorati,posteggi gratuiti, etc etc)
- 1 solo corpo di F.d.O nel sedime aeroportuale
-obbligo di pareggio in bilancio
-divieto di sovvenzioni dirette e indirette alle compagnie low cost (eventualmente saranno le associazioni degli imprenditori turistici a pagare..)

Risparmi investiti a migliorare la sicurezza, l'effiicenza degli esistenti, e migliroare l'intermodalità.

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da bulldog89 » 22 agosto 2012, 19:37

taglio ha scritto:Idem andrebbe pensato anche alle stagionalità, ad esempio il sitema sardo presumo che lavori a regime solo d'estate, ma d'inverno non si potrebbe chiudere un aeroporto tra olbia e alghero concentrando l'attività su un singolo scalo ?
E i lavoratori dell'aeroporto chiuso in inverno che fanno?
taglio ha scritto:Poi non capisco il perchè dell'esistenza di uno scalo merci / low cost, un aeroporto deve essere un aeroporto , le vocazioni si creano per vari motivi, ma la politica non deve fissarle.
Perchè merci e low-cost per funzionare BENE hanno bisogno di infrastrutture differenti.

PS: Brescia sempre più legato al cargo ed eventuale valvola di sfogo:?: :?: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da taglio » 22 agosto 2012, 20:04

bulldog89 ha scritto:
Perchè merci e low-cost per funzionare BENE hanno bisogno di infrastrutture differenti.
se mi parli di attrezzature di background "non volo" ci può stare per il merci, ma ad esempio i costi maggiori in una gestione aeroportuale sono della parte "volo", ti parlo di mantenere in sicurezza ,atc,piazzali , squadre antincendio, elettronica ils, sicurezza etc etc

Cioè non capisco perchè tenere aperto un aeroporto per quanti voli merci al giorno 6 ??

Ovvio bisogna costruire il background , quindi magazzini di smistamento, loader di carico/scarico veloce etc etc
Ma credo costi meno quello che tenere aperta una pista con tutto ciò che ne consegnue epr pochi voli giornalieri!



Per le low cost non capisco cosa ci sia di diverso e che richieste diverse abbiano rispetto ad un carrier tradizionale?
Velocificare le procedure d'imbarco e tempo di decollo , ma d'infrastrutture/mezzi diversi di cosa avrebbero bisogno???

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da mermaid » 22 agosto 2012, 20:05

taglio ha scritto: - 1 solo corpo di F.d.O nel sedime aeroportuale
GdF, Polizia e VVFF non sono intercambiabili.....
Ti!

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da taglio » 22 agosto 2012, 20:17

mermaid ha scritto:
taglio ha scritto: - 1 solo corpo di F.d.O nel sedime aeroportuale
GdF, Polizia e VVFF non sono intercambiabili.....
Io i VV ff non li metto nelle F.do.

Ti metto una lista di un aeroporto medio di enti aeroportuali, tutti avranno un organico, un ufficio, un budget etc etc

Carabinieri:
Corpo Forestale:
Dogana:
Enac:
Enav:
Guardia di Finanza:
Polizia di frontiera:
Sanità Aerea:
Primo soccorso sanitario aeroportuale:
Veterinario:
Vigili del Fuoco


Aeroporto medio ripeto!!!

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da flyforever85 » 22 agosto 2012, 20:50

La differenza tra l'aeroporto low cost e quello classico è che nel primo le tasse aeroportuali dovrebbero risultare più basse così come anche i prezzi degli slot... il che li rende appetibili per le low cost appunto...

non mi sembra di aver letto nessun commento sulle cifre stimate per viterbo e grazzanise... datemi anche del solito italiano disfattista... ma quanto vogliamo crederci che questi costi stimati rimangano tali? Se applicano la stessa regola dell'alta velocità viterbo costerà da 1.7 a 17 miliardi...
"Una volta che avrete conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perchè là siete stati e là desiderate tornare" di Leonardo da Vinci
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da sardinian aviator » 22 agosto 2012, 21:13

Poi non capisco perchè lo stato debba garantire il trasporto alla capitale andata e ritorno in giornata, cioè se abito ad esmepio a 3500 mt lo stato deve garantirmi un gatto delle nevi autobus??

A me lo Stato deve garantire almeno quello che garantisce alla generalità degli altri cittadini. Se qualcuno mi ha dato la licenza per costruire a 3500 mt (immagino di altezza) e mi ha fatto pagare la Bucalossi, allora voglio le fogne, l'acqua, il telefono e tutti i servizi che hanno gli altri, inclusa la banda larga.
Se tu paghi x per percorrere 500 km in treno, io in Sardegna devo pagare lo stesso x per i miei 500 km. a prescindere che ci sia un mare da attraversare. Altrimenti il gap si allarga ed alcune regioni scivolano lentamente nel terzo mondo. Se tu Stato non puoi, allora dammi in cambio dei corrispettivi economici (tipo tasse ridotte, benzina a presso politico - come in Val d'Aosta - niente bollo auto). Ma siccome non va così, allora pretendo i miei diritti di cittadino. Se da Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Palermo posso andare e tornare in giornata, allora me lo devi far fare anche da Cagliari, Alghero e Olbia.
Per chi non vive in un'isola è facile parlare, taglio qui, accorpo là, concentro, razionalizzo ecc... Il risultato è che senza trasporti (e servizi, e pari costo dell'energia) non si fa impresa e senza impresa non c'è benessere né progresso. La Sardegna infatti sta scivolando verso lo status di colonia, buona per l'estate e poi chissene.
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da mermaid » 22 agosto 2012, 21:14

taglio ha scritto:
mermaid ha scritto:
taglio ha scritto: - 1 solo corpo di F.d.O nel sedime aeroportuale
GdF, Polizia e VVFF non sono intercambiabili.....
Io i VV ff non li metto nelle F.do.

Ti metto una lista di un aeroporto medio di enti aeroportuali, tutti avranno un organico, un ufficio, un budget etc etc

Carabinieri:
Corpo Forestale:
Dogana:
Enac:
Enav:
Guardia di Finanza:
Polizia di frontiera:
Sanità Aerea:
Primo soccorso sanitario aeroportuale:
Veterinario:
Vigili del Fuoco


Aeroporto medio ripeto!!!
e vabbeh ma allora mettiamoli a caso... non ci metti i vvff ma ci metti il veterinario! e pure enac e enav... ma anche fossero tutte catalogate come fdo, i loro compiti non sono intercambiabili! è come se in un ospedale medio togliessi tutti gli specialisti e facciamo tutti le visite dall'andrologo, tanto è medico pure lui....
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da **F@b!0** » 22 agosto 2012, 21:39

mermaid ha scritto:
taglio ha scritto:
mermaid ha scritto:
taglio ha scritto: - 1 solo corpo di F.d.O nel sedime aeroportuale
GdF, Polizia e VVFF non sono intercambiabili.....
Io i VV ff non li metto nelle F.do.

Ti metto una lista di un aeroporto medio di enti aeroportuali, tutti avranno un organico, un ufficio, un budget etc etc

Carabinieri:
Corpo Forestale:
Dogana:
Enac:
Enav:
Guardia di Finanza:
Polizia di frontiera:
Sanità Aerea:
Primo soccorso sanitario aeroportuale:
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Vigili del Fuoco


Aeroporto medio ripeto!!!
e vabbeh ma allora mettiamoli a caso... non ci metti i vvff ma ci metti il veterinario! e pure enac e enav... ma anche fossero tutte catalogate come fdo, i loro compiti non sono intercambiabili! è come se in un ospedale medio togliessi tutti gli specialisti e facciamo tutti le visite dall'andrologo, tanto è medico pure lui....
si dai, lasciamo solo la Polizia, poi se qualcuno sta male lo arrestano!
qui ad Olbia hanno tutti compiti diversi, esempio, polizia ha competenza all'interno del sedime e garantisce la sicurezza all'interno, i Carabinieri fanno le pattuglie all'esterno della rete (e devono avvisare la polizia quando stanno andando a fare il "giro di perlustrazione";
qui sanità aerea e primo soccorso (non so cosa intenda tu con sanità aerea) sono garantite da un'unica società, e non c'è un punto di primo soccorso, c'è proprio il pronto soccorso, con un medico e infermieri;
enac e enav lo dicono i nomi stessi del perchè non possono essere accorpati;
vvf, nemmeno lo commento
corpo forestale non so cosa ci faccia in aeroporto, mai visto, non si occuperanno mica del controllare che intorno alla pista non ci sia nulla più alto di un cavolfiore (è come chi mi ha fatto il corso sulla sicurezza aeroportuale ha definito la massima altezza dell'erba nel sedime);
gdf, bhe, ha incarichi "finanziari" e del controllo antidroga!
dogana, ci pensano la polizia e la gdf (e sono anche lenti, ogni volta che sbarco Mosca devo aspettare minimo 40 minuti prima di poter riutilizzare l'uscita!)

più di così non si può ridurre!
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da Simone » 22 agosto 2012, 21:54

Il mio punto di vista.
Sicuramente il Governo vuole mettere dei punti fermi al sistema aeroportuale italiano dando delle gerarchie e mettendo ordine in un settore, dando così delle priorità di sviluppo, quindi money.
Ora da più parti si dice che nell'Italia dei cento/mille campanili ciascuno vuole un apt intercontinetale o quanto meno internazionale. E questo è un po' un caos. In America esistono, mi risulta, queste classificazioni.
Quindi sembrerebbe una buona cosa. Poi si può discutere su tutto.
Io, per es., non capisco perchè Roma, abbia bisogno di un terzo apt. (e così distante dalla capitale), quando Berlino (che è più grande di Roma) sta andando verso un solo apt.
A Roma bastano e avanzano due apt come oggi. Anche perché non sappiamo - al di là di tutte le proiezioni future - quanto dureranno le "low cost". E costruire Viterbo, un apt nuovo dal nulla (o un apt in genere) solo per le "low cost" mi sembra molto azzardato e comunque - geograficamente parlando e non - Viterbo non mi convince proprio.
E poi perché consumare ancora territorio per un qualcosa di così aleatorio che può non servire ed essere magari uno spreco di denaro pubblico ed una bella cattedrale nel deserto?

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da mermaid » 22 agosto 2012, 21:55

la sanità aerea se non sbaglio si occupava dei controlli (parlo di mxp) quando c'erano le epidemie tipo morbo della mucca pazza o sars. la polizia si occupa anche della gestione degli inad e dei depu/depa. i vvff non servono solo per gli incendi, ma anche per la gestione del rifornimento con passeggeri a bordo (non più a mxp, ma sugli altri scali italiani sì). la gdf ha l'importantissima unità cinofila ( a mxp fermano quintalate di droga e di valuta..)
etc etc etc...
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da taglio » 22 agosto 2012, 22:34

Ho semplicemente preso la lista degli enti aereoportuali presenti al G.Marconi di Bologna.
http://www.bologna-airport.it/it/aeropo ... 1005&LN=IT

Io (rispiego) sarei per accorpare le funzioni per avere meno inefficneze e doppioni!!
Che senso ha "se prima delle rete via te , se dopo ci vado io ma dimmelo" , quindi routine diverse, addestramenti diversi equipaggiamenti diversi... costi doppi servizio scadente pochi controlli (quante perquisa avete subito negli ultimi 10 anni da f.d.o. in terminal anche magari extra schengen?)

1 corpo polivalente per compiti di F.d.o solo in aeroporto (anche perchè dato che i c.d.s. li fanno i privati di operativo oltre che le ronde cosa fanno oltre al controllo documenti extra-schengen??)

ovviamnete a parte VV.FF. e emanazioni Min della Salute

SIa chiaro idem per il navale, e il ferroviario.

Ma siamo off topic sulle f.d.o (ad esempio quanti di questi enti hanno gruppi volanti? uno sporposito).

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da anonymous12345 » 23 agosto 2012, 8:01

Mah... visti quello che hal scritto e l'Usanza Media Italiota credo finiranno col chiudere i campi degli Aeroclub...

che poi... fan passare l'idea che il Problema sia che in Italia abbiam troppi apt... secondo me si potrebbe anche avere un apt in ogni provincia/comune per quel che vale..

il vero problema è il gigantismo degli aeroporti italiani.. cioè...

se ho uno scalo da 1000pax all'anno il terminal sarà un prefabbricato con una macchinetta del caffè, 2cessi e un banchetto che fà da biglietteria/ck-in/gate di imbarco.. e un pick-up con tanica di schiuma per l'antincendio..

qui invece per 1000pax si pretende di costruire (e tutti sappiam perchè :x ) uno scalo minimo grande come Linate..

PS comunque 4 anni per vomitare un "Piano" che non fà altro che decrivere lo stato attuale delle cose ( attuale al 2008 almeno)... al prossimo giro partecipo anchio alla gara d'appalto per la consulenza :mrgreen:

PPS.. in effetti credo che una razionalizzazione degli enti ci vorrebbe... esempio di MXP: i Carabinieri che ci stanno a fare???? il reparto è piccolo e, sinceramente , gli agenti si vedon poco in giro... vista la massiccia presenza di Polaria e GdF (per ovvi motivi) perchè devon mantenere un presidio?? "cortesia interarma"??

Nel discorso dei Reparti Volo meglio che non ci entro proprio.. ogni volta che vedo un P180 di CC/PS/VVFF/GdF mi viene un travaso di bile :evil:

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da bulldog89 » 23 agosto 2012, 9:00

sardinian aviator ha scritto:Se tu paghi x per percorrere 500 km in treno, io in Sardegna devo pagare lo stesso x per i miei 500 km. a prescindere che ci sia un mare da attraversare. Altrimenti il gap si allarga ed alcune regioni scivolano lentamente nel terzo mondo. Se tu Stato non puoi, allora dammi in cambio dei corrispettivi economici (tipo tasse ridotte, benzina a presso politico - come in Val d'Aosta - niente bollo auto).
Scusa ma che discorso è? Il prezzo non è uguale per tutti (ad esempio vorrei capire perchè per fare 15km sulla TANGENZIALE est io debba pagare 1,60 euro, o perchè per andare in macchina in centro a Milano debba pagare 5 euro), dipende da un miliardo di variabili (e da altre cose incomprensibili a noi umani).
Vogliamo confrontare poi la differenza di prezzi per i beni alimentari ad esempio? O gli affitti?
sardinian aviator ha scritto:Ma siccome non va così, allora pretendo i miei diritti di cittadino. Se da Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Palermo posso andare e tornare in giornata, allora me lo devi far fare anche da Cagliari, Alghero e Olbia.
E che diritto sarebbe? Io Stato posso costruire millemila aeroporti, ma se le compagnie non ci volano sono punto a capo...

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da sardinian aviator » 23 agosto 2012, 9:50

corpo forestale non so cosa ci faccia in aeroporto, mai visto, non si occuperanno mica del controllare che intorno alla pista non ci sia nulla più alto di un cavolfiore (è come chi mi ha fatto il corso sulla sicurezza aeroportuale ha definito la massima altezza dell'erba nel sedime);

@ Fabio: credo che il Corpo forestale, ammesso che ci sia in aeroporto, serva per i controlli sull'introduzione illecita di essenze alloctone (o sull'esportazione illecita di quelle locali), onde evitare che qualche piantina australiana o africana contenga parassiti in grado di danneggiare la flora locale (come è avvenuto in molte parti per le palme). Credo, eh.

Ma è quello che hai detto dopo che mi interessa: davvero al corso ti hanno detto che l'erba nel sedime (o nella strip?) non deve superare quella di un cavolfiore? Strano, perché in genere vige la raccomandazione opposta, la cosiddetta long grass policy, ovvero l''altezza minima dell'erba non deve essere inferiore a 30/35 cm.
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da Guren » 23 agosto 2012, 11:12

io so solo che ho piu' aeroporti a 2 ore di macchina da casa mia in italia che a due ore di macchina da casa mia in Cina... con la differenza che i 3 aeroporti che ho a disposizione qui in Cina (HKG, CAN e SZX) movimentano 120 mln di passeggeri l'anno quelli in italia (Bologna, Venezia, Forli', Rimini, Parma e mi sa che anche Verona ed Ancona rientrano) un po' meno :lol:
Ciao, Marco
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quante volte puo' riuscire un uomo
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da **F@b!0** » 23 agosto 2012, 12:41

sardinian aviator ha scritto:corpo forestale non so cosa ci faccia in aeroporto, mai visto, non si occuperanno mica del controllare che intorno alla pista non ci sia nulla più alto di un cavolfiore (è come chi mi ha fatto il corso sulla sicurezza aeroportuale ha definito la massima altezza dell'erba nel sedime);

@ Fabio: credo che il Corpo forestale, ammesso che ci sia in aeroporto, serva per i controlli sull'introduzione illecita di essenze alloctone (o sull'esportazione illecita di quelle locali), onde evitare che qualche piantina australiana o africana contenga parassiti in grado di danneggiare la flora locale (come è avvenuto in molte parti per le palme). Credo, eh.

Ma è quello che hai detto dopo che mi interessa: davvero al corso ti hanno detto che l'erba nel sedime (o nella strip?) non deve superare quella di un cavolfiore? Strano, perché in genere vige la raccomandazione opposta, la cosiddetta long grass policy, ovvero l''altezza minima dell'erba non deve essere inferiore a 30/35 cm.
guarda, sulla forestale era una battuta, se c'é vuol dire che il ruolo ce l'ha! Per l'erba, in teoria è per il discorso incendi, all'esterno e per 15 metri oltre la rete massimo 15 cm, qui ad Olb l'erba del sedime è a 0!
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China su fronte, si ses sezzidu pesa! ch'es passende sa Brigata tattaresa boh! boh! E cun sa mannu sinna sa mezzus gioventude de Saldigna

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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da sardinian aviator » 23 agosto 2012, 13:15

Per l'erba, in teoria è per il discorso incendi, all'esterno e per 15 metri oltre la rete massimo 15 cm, qui ad Olb l'erba del sedime è a 0!

Ecco questo mi stupisce (negativamente): stiamo andando in giro per il mondo a sostenere la politica dell'erba alta dentro gli aeroporti per scoraggiare la presenza di uccelli, in particolare quelli coi piedi palmati come i gabbiani, l'ENAC nelle sue linee guida lo raccomanda caldamente, l'International Bird Strike Committee lo mette fra i suoi standard (insieme ad una politica di habitat management), americani e canadesi ne hanno fatto un must, e tu mi dici che a Olbia avete l'erba a 0? E' chiaro che così si risparmia sugli sfalci, ma la sicurezza? E a impatti con volatili come siete messi?
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Re: Passera e la riduzione degli aeroporti italiani

Messaggio da ciccioxx92 » 23 agosto 2012, 13:41

sardinian aviator ha scritto:Per l'erba, in teoria è per il discorso incendi, all'esterno e per 15 metri oltre la rete massimo 15 cm, qui ad Olb l'erba del sedime è a 0!

Ecco questo mi stupisce (negativamente): stiamo andando in giro per il mondo a sostenere la politica dell'erba alta dentro gli aeroporti per scoraggiare la presenza di uccelli, in particolare quelli coi piedi palmati come i gabbiani, l'ENAC nelle sue linee guida lo raccomanda caldamente, l'International Bird Strike Committee lo mette fra i suoi standard (insieme ad una politica di habitat management), americani e canadesi ne hanno fatto un must, e tu mi dici che a Olbia avete l'erba a 0? E' chiaro che così si risparmia sugli sfalci, ma la sicurezza? E a impatti con volatili come siete messi?
Chiudendo l'Off Topic, anche a me è stato detto (in corsi universitari) che per sicurezza aeroportuale l'altezza massima dell'erba è di 15 cm. Ti direi d'approfondire il discorso, magari anche altrove sul forum, perché è davvero interessante.
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