Report Ufficiale

Area dedicata dell'ATR DAY 2006, evento del 3 Settembre 2006 oganizzato da MD80.it presso l'aeroporto di Trieste in collaborazione con Air Dolomiti

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Slowly
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Report Ufficiale

Messaggio da Slowly » 4 settembre 2006, 15:01

Il primo approccio con Air Dolomiti avviene davanti i suoi cancelli del suo complesso all’aeroporto di Ronchi dei Legionari.
Piero Zecchini è giovane, cortese nei modi e di bell’aspetto, come la sua posizione nella Compagnia gli chiede. Tuttavia, l’impressione è quella che non faccia il minimo sforzo per risultare da subito un simpatico Rappresentante.

Risolte le formalità e le presentazioni, ci apre finalmente la via all’interno dell’hangar.
L’hangar pare subito un luogo tranquillo, decisamente pulito e dove la consapevolezza dell’importanza di ordine e calma traspare per mezzo di una macchina circondata da attrezzature senza che nulla comunque sia fuori posto.
La macchina è un BAe, il Juliet Hotel per la precisione, sottoposto ai controlli di rito prima di volare nella seconda parte del pomeriggio...
Gli occhi gli cadono subito addosso, e pur essendo più tardi fissato l’incontro ravvicinato con lui, tutti gli si fanno intorno e spostano lo sguardo tra lui e due Tecnici, che nell'avanti indietro dalla cabina sembrano non avere la minima intenzione di tralasciare nulla. Li lasciamo lavorare, e ci portiamo nella parte esterna dell’hangar, dove l’attenzione cade essenzialmente su due cose:
a ridosso del muro esterno, protetto dall’ombra dell’hangar, un generoso tavolo ospiterà di lì a poco uno straordinario buffet degno del migliore dei ricevimenti. Ma a poca distanza, un aereo della pattuglia acrobatica The Red Bulls riposa felice tra il sole, la pista, noi e il suo pilota, Stefano Giovannelli.
Nessuna sospresa in questo senso, il giovane pilota della famosa pattuglia è Comandante di BAe per la Compagnia di Settimo Cielo. La sua carriera è un sogno per tanti aspiranti, per contro, la naturalezza con la quale ci viene incontro e si "sacrifica" alla nostra spontaneità dimostra, al pari di Piero, una persona certamente capace e dal curriculum gonfio come un Beluga ma che non ha mai smesso i suoi panni di appassionato. In effetti, anche quando più tardi ha indossato per cura di immagine la divisa di Comandante, il suo fare è rimasto essenzialmente quello di un appassionato. Ex pilota della Pattuglia Acrobatica Nazionale, attuale membro dei Red Bulls, Comandante di Air Dolomiti ma comunque persona di compagnia e ben disposta a passare la giornata con noi. Unica eccezione, un’uscita per via di un Air Show nel quale i Red Bulls si sarebbero di lì a poco esibiti!
E’ lui stesso, affiancato da Piero, a suddividersi il compito di illustrarci la giornata e rispondere alle domande degli intervenuti. Parlano per una buona mezz’ora, forse più, tra un andirivieni silensioso di aerei di linea. Solo un MD80 dell’est, con i suoi fracassosi reverse ci fa girare lo sguardo per un attimo.
Risolti i primi dubbi del gruppo i ragazzi del catering di Air Dolomiti parcheggiano un furgone all’ombra dell’hangar, aprono le porte e inziiano a portare sul tavolo un imbarazzante sequela di prelibatezze. Il gruppo decide così che l’occasione è ben gradita per riempire lo stomaco.

Durante il pasto, i Red Bulls salutano e decollano per allietare un Air Show poco distante, ma non si tirano indietro ad omaggiarci di qualche minuto del loro prezioso volo. Ci regalano così qualche passaggio in formazione, dove ci ricordano la loro bravura, e il suono entusiasmante dei loro Sukhoi.
Da segnalare, oltre la bontà di quanto offertoci, la presenza dei ragazzi del Catering. Avrebbero terminato già da un paio d’ore il loro turno, ma sono rimasti gisuto per servirci. Incredible.

La giornata cambia faccia, probabilmente, e considerato questo e altri aspetti prende la forma di un evento organizzato per essere ricordato da parte di Air Dolomiti.
Eravamo tutti in effetti un po’ curiosi di constatare personalmente come la pluripremiata Compagnia avrebbe fatto fronte al gruppo.
Il gruppo è stato impeccabile (nessun dubbio in proposito comunque, ovviamente) e Air Dolomiti ha fatto il resto.
Diversamente da altre occasioni di ritrovo, l’impressione è stata quella di non essere stati “semplicemente” accettati e soportati per un giorno, che pure sarebbe molto gratificante per noi e nobile per chiunque ci accogliesse, ma è stata più un’impressione di essere parte di una giornata in cui tutti hanno partecipato con piacere. Piuttosto che gruppo in visita, ci siamo sentiti parte di loro.

Di lì a poco, l’intruso MD80 decolla squassando l’aeroporto. Il Mad Dog è sempre lui, quando c’è, non se ne va se non è sicuro di essersi fatto ben sentire!! E direi che anche questa volta c’è riuscito. Chissà, potrebbe essere stato il suo modo per salutare uno sventurato fratellino parcheggiato poco distante la pista………….
Il gruppo, dopo aver salutato con lo sguardo la pattuglia di Giovannelli e Colleghi, si (ri)porta all’interno del’hangar, dove Piero ci presenta due Tecnici, che assicuratisi dello stato di salute di JH, ora si occuperanno di noi e delle nostre domande. Le prime fioccano prima di subito. Io francamente ascolto alle spalle del gruppo, indeciso se avviciniarmi a JH con le orecchie puntate verso il Tecnico.

Le prime considerazioni del gruppo non tardano a venire. Dopo aver conosciuto Piero e Stefano, anche il Tecnico risponde perché gli piace esserci e non per farci un favore. Le risposte sono impeccabili e anche quando ho modo di parlare personalmente con lui le considerazioni non attendono per esere dette. Il suo dito punta sempre un componente preciso dell’aereo. Ovviamente in questo caso si ha sempre piacere sapere che la flotta di una Comapgnia nota per il suo servizio di bordo, non è da meno in altri settori solitamente invisibili e inavalicabili. Dopotutto, anche in questo caso, nessuno se ne è meravigliato, ce lo aspettavamo.

Prima che il gruppo finisse di fare domande al Tecnico, echeggia un rombo inconfondibile. Seminascosto dalla porta aperta dell’hangar compare per un attimo il Sukhoi di Giovannelli. Eccolo tornato. Non ersito e mi ci faccio incontro, mentre alle mie spalle il gruppo ascolta attento i metodi di lavoro della maintenance Air Dolomiti.
Giovannelli è già sceso dal Sukhoi, e mentre un Colega scherza “We, è divieto di sosta qui”, io punto una cartolina raffigurante un BaE, una penna Air Dolomiti.
Mi faccio vicino l’eserto pilota, e allungando carta e penna esclamo semplicemente “Comandante………”
Firma subito, appoggiato allo Stabilizzatore orizzontale del Sukhoi.
Evvai! La dedica di Giovannelli c’è. La tengo in mano come una reliquia. Poco dopo si sarebbe sottoposto a foto, dediche e ulteriori domande. Ma non prima, come dicevo, si aver smesso i panni di Red Bull e indossata la divisa di Comandante.

Poco dopo il gruppo torna e inzia la distribuzione degli omaggi. Anche qui ci sarebbe motlo da dire sul modo di porsi dela Comapgnia, Maestra indiscussa del servizio e dell’ospitalità. Orologi marchiati ATR, con la famiglia dei suoi aerei sul quadrante, spille, modellini in scala in metallo, poster, brochure.
Allucinante. Dopo il buffet, talmente ricco da essere durato tutto il giorno, anche i regali sono più che generosi. Un gesto di ringraziamento e di ricambio da parte di Air Dolomiti e ATR, (con la partecipazionedella stessa ATR, interessatasi all’inziativa, come ha tenuto a precisare Piero), che posa il fermacarte e sottolinea il clima di stima e fiducia reciproca. Notevole.

Ma ora tocca al Comandante. Siede al posto di comando a bordo di JH e inzia con l’ospitare in cabina i partecipanti. Con il rispetto dovuto e tutte le atgenzioni del caso, ci è concesso salire anche in cabina passeggeri. La pulizia interna ed esterna all’aeromobile, pur in hangar, è una cosa che francamente non mi sarei aspettato. Ci si poteva operare a bordo di JH. Pulito, addirittura profumato. La dimensione interna è notevole, nonostante l’aspetto l’esterno massiccio ma non “estremamente gigante” lasci intendere il contrario. I lati corridoio dalla fila 1 alla 17 contano tre sedili per parte, il bianco e l’azzurro dela vivacissima livrea Air Dolomiti colora anche gli interni e la pulizia è rimarcata e notevole anche a prima vista.
La cabina non sembra avere più segreti, guidati da Giovannelli.
Con le tasche piene dunque ci accingiamo, passando tra l'esterno e l’interno di JH, a lasciarlo infine libero. Deve essere portato fuori.

I saluti e i ringraziamenti vanno a Piero Zecchini, Organizzatore interno alla compagnia di un’accoglianza e di una giornata organizzata pensata non per accontentarci, ma per accoglierci ocn entusiasmo; al Comandante Stefano Giovannelli, pazientemente fagocitato dagli Utenti all’interno della cabina del BAe; al DG della Compagnia che pure ci ha portato i suoi saluti; ai Colleghi di Giovannelli della Red Bulls per i bellissimi passaggi in formazione solo per noi; ai due Tecnici dalla pazienza infinita e col BaE stampato nel cervello e agli uomini del catering, fermatisi a oltranza per servirci.
La stretta di mano e l’applauso alla fine sono ben poca cosa per ringraziarli.

Qualcuno so poi essersi fermato ad attendere il decollo del nostro nuovo amico, il BAe Juliet Hotel che come sempre ha disegnato una
“linea italiana tra cielo e terra”. E l'ha fatto con stile!
SLOWLY
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!

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