AirGek ha scritto:
Amico mio, questa non è guerra, questo è massacro. Una guerra si combatte tra Stati, tra eserciti. La seconda guerra mondiale è terminata perchè il Giappone si è arreso, uno Stato si è arreso, un governo. Qui non si è in lotta contro un governo ma contro una mentalità. La mentalità ce l'ha la gente comune, come me e te. Prendi i capi, e saranno sostituiti, non risolvi niente. Non è come catturare un generale che senza le sue direttive strategiche un esercito si ritrova disorientato, qui si tratta di predicatori e questo ruolo può essere assunto da chiunque abbia un minimo di carisma.
Purtroppo è un discorso complicato.
Il tuo commento presenta secondo me alcune cose corrette, e altre non corrette.
E' vero che il terrorismo è "diverso" dalla tipica formula di fare la guerra "esercito VS esercito".
Ma non è vero che se elimini i capi, essi saranno sostituiti.
O almeno, forse "potrebbero" essere sostituiti, ma non è affatto detto che lo siano.
Hai parlato di mentalità distorta, di mentalità diffusa, propagandata, inculcata.
Tutto ciò è vero, ma sotto sotto sembra quasi di leggere la fotocopia del nazismo.
Cos'era il nazismo se non una mentalità assurda, distorta, diffusa, e propagandata da una setta di pazzi disposti a compiere qualunque atrocità pur di conquistare il mondo?
E chi erano i capi di questo movimento? Non c'era solo Hitler sai, ce n'erano tanti, tutti convinti, tutti spietati.
Il nazismo era tutto questo messo insieme: mentalità, fede distorta, uomini, e armi (tante!).
Eppure lo abbiamo sconfitto.
Ci è costato un carissimo prezzo, sicuramente, ma alla fine questa mostruosa macchina dell'orrore è stata fermata e debellata.
E' la riprova che volendo (pur pagando un caro prezzo) il male può essere sconfitto, e quando è sconfitto è sconfitto, c'è ben poco da "rimpiazzare".
Il terrorismo non è che si differenzia tanto, anch'esso ha i suoi capi fanatici, i suoi centri di propaganda, le sue "scuole crea terrore", le sue pecore disposte ad ascoltare le paturnie che gli vengono inculcate, etc etc.
Se si colpisce questa macchina organizzativa e la si spazza via, il terrorismo è finito, è al tappeto.
Non è facile, ovvio, nessuno dice che lo sia, le difficoltà sono tante.
Ma il nazismo al confronto del terrorismo era un macchina bellica ben più mostruosa o organizzata che si è trascinata dietro milioni di morti.
Eppure il nazismo siamo riusciti a spazzarlo via.
Se non l'avessimo mai combattuto, come sarebbe il mondo adesso?
Stare fermi, non combattere il terrorismo, non gioverebbe a nessuno, anzi.
Il terrorismo, come ogni macchina criminale spietata, ha sempre dei punti deboli da qualche parte.
Bisogna trovarli, combatterli, spazzarli via, con coraggio e fermezza, anche (ahimè) al costo di grandi sacrifici.
E' come un cancro, non ci deve minimamente impensierire l'ipotesi che estirpato un cancro, esso possa rinascere da un'altra parte.
Fa niente.
Se rinasce lo si combatte di nuovo, di nuovo, e di nuovo ancora, fino a quando del cancro non ne rimane che il ricordo.
Starsene fermi a guardare che questo cancro (il terrorismo) dilaghi dappertutto, incontrastato, incombattuto, rappresenterebbe la nostra rovina.
Costi il prezzo che costi, abbiamo il dovere di debellare questa piaga, non tanto per noi, quanto per le generazioni future.
Lo abbiamo fatto col nazismo e con i giapponesi (altro popolo che quanto a "fanatismo estremo" non scherzava affatto, basti pensare ai "kamikaze", li hanno inventati loro).
Lo faremo di nuovo col terrorismo.
Un giorno le future generazioni ci diranno "Grazie", così come noi oggi diciamo "Grazie" a tutti quei valorosi che un tempo, al prezzo della loro vita, si sono sacrificati per estirpare il nazismo, consentendo a tutti noi di vivere oggi in un mondo che - in caso contrario (ossia se non avessero fatto niente) - non oso immaginare come sarebbe stato!
Ecco perchè dicevo che è un discorso complicato.
Tutte le guerre sono un discorso complicato.
Per ogni tattica c'è una controtattica.
Per ogni azione c'è una controazione.
Per ogni vittoria ci sono inevitabilmente delle perdite (sia civili, sia militari).
Insomma è difficile, molto difficile, lo sappiamo bene perchè è la storia che parla e che ci ha già insegnato quanto sia dannatamente difficile sconfiggere il male.
Ma purtroppo va fatto.
Non fare niente sarebbe peggio.
Naturalmente non ci deve aspettare un risultato dall'oggi al domani.
Giammai.
I risultati se ci saranno (lo spero) si vedranno tra diversi anni, magari io non ci sarò manco più per vedere i risultati!
Ma non mi importa.
L'importante è che lo vedano le prossime generazioni e, mi auguro, gioire di ciò che abbiamo fatto.
P.S. rimane ferma comunque la mia convinzione che se si può (se!) evitare le guerre, è SEMPRE MEGLIO!
Lo dico forte e chiaro perchè solo uno STUPIDO ama fare la guerra!
Io sono per la diplomazia, per gli scambi pacifici, per il parlare, per la cultura, per il rispetto civico e professionale tra le parti.
Insomma per l'intesa e l'intelligenza, non per l'offesa!
Ma se l'ignoranza prevale sull'intelligenza (le guerre passate purtroppo insegnano), e non si riesce a raggiungere lo scopo con questi metodi umani, allora ce ben poco da fare.