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da Valerio Ricciardi » 13 giugno 2014, 10:28
Vedo Putin piuttosto confuso, malconsigliato nella sua strategia di guerra travestita da guerriglia a bassa intensità e la tensione salire, a mio avviso sarebbe stato molto più pratico dar garanzie alla Russia sull'intangibilità della - effettivamente per loro irrinunciabile - base di Sebastopoli, e concordare
a) la sostituzione di Yanukovitch con un Presidente accettabile per la Russia (vedi gasdotti e questione delle zone a maggioranza russofona) ma meno ridicolo, senza collezione d'auto d'epoca, maniglie d'oro, tazze dei cessi di platino, zoo privato etc e capace di dare un'illusione di base democratica al quotidiano (illusione perché coi conti che ha l'Ucraina può essere solo l'ultimo strato di cera su un vecchio mobile tarlato).
b) la rinuncia all'inclusione tout court dell'Ucraina in orbita tedesca, accontentandosi di una prospettiva di rapporti commerciali più stretti.
Era abbastanza prevedibile che Putin non avrebbe potuto sostenere un'Ucraina nella NATO o nella UE, anche se poi il modo con cui sinora ha gestito la cosa è molto abile ma decisamente datato come impostazione "brezneviana".
La Timoschenko si è rivelata stavolta un'idiota nata e cresciuta, farsi intercettare mentre teorizza che i russofoni del suo paese dovrebbero essere uccisi tutti è la dimostrazione di un cervello piccolo così e nessuno spessore di statista, anche se a suo tempo la rivoluzione arancione fece sognare tutti.
Ma fra Obama che non capisce che a Sebastopoli i russi non potevano davvero rinunciare, e il vecchio judoka che scodella in poltrona in Ucraina un presidente che sembra uno di quei generali delle Repubbliche delle Banane che utilizzavano gli USA in Centroamerica ai tempi di Nixon, non si sa chi sia stato più inavveduto e chi dei due si sia dato da fare di più per mettersi in un vicolo cieco da cui non poter retrocedere senza rimetterci la faccia.
Quando una potenza non può fare eleganti marce indietro senza rimetterci la faccia, il rischio pian piano sale.
Putin è con ogni evidenza un presidente molto più forte e determinato del pupazzotto sorridente Obama - intendo come leader - ma sia lui che l'abbronzato son nani della politica estera, alla fine.
Tanta tensione e tanti morti erano AMMP evitabilissimi.
Bastava che i due giganti (ossia il gigante vero anche se un po' zoppicante, americano, e quello con pessimo outlook economico e sociale e per questo MOLTO nervoso, russo) si concedessero nel segreto delle diplomazie reciproche garanzie, e finiva là.
Ognuno doveva capire cosa per l'altro non era negoziabile. Per "noi occidentali" la regolarità delle forniture di gas e uno straccio di democrazia interna, per loro Sebastopoli, la condizione dei russofoni (e le... bollette insolute del gas). - Così, si stanno solo cinicamente contendendo una potenziale colonia.
E siccome non è che Russi e Americani potranno davvero scambiarsi testate MIRV per l'Ucraina, gli unici a rimetterci SICURAMENTE saranno gli ucraini.
Come nell'ex Yugoslavia, dove il bagno di sangue iniziò esattamente quando la Germania ebbe troppa fretta di riconoscere unilateralmente la Slovenia per farla entrare nell'area del marco.
Io vedo un mondo senza veri statisti, ma solo mezze figure capaci di iniziare solo grandi pericolosi casini senza un progetto politico. La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai generali, si diceva.
Il problema non è l' F35 vs. il Sukhoi PAK-FA, o balle del genere. Servirebbe una politica estera, realista e prudente.
Gli americani ben sanno che l'aspettativa di vita media per un maschio russo è crollata a 55 anni circa per via dell'endemico alcoolismo, che i russi fanno molti meno figli, che i fondamentali dell'ex URSS son devastanti come prospettiva al confronto con quanto si sta vedendo in Estremo Oriente, non solo cinese.
la Russia ormai ha solo una certa potenza militare, ottimi OKB per progettare aerei da combattimento etc, un po' di mercato dei lanciatori per satelliti - insidiato giorno per giorno di più da tutti gli altri competitors - e delle materie prime. Ma con un po' di materie prime di pregio non dai un futuro a centinaia di milioni di persone. L'Antonov 225 Myrja non basta, è uno. I 124 son pochi. La deindustrializzazione è già drammatica.
Gli americani son coscienti di tutto ciò, ma ci stan giocando troppo.
Egoisti, miopi nell'immediato e poco lungimiranti come al solito.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger