Il fatto è che mi pare che non ci siano più "gli americani di una volta".
McDonnell Douglas, Boeing, Martin Marietta, Lockheed, Grunman, Northrop, General Dynamics, North American Aviation, Sikorsky, Bell Corporation, General Electric, Pratt&Whitney, etc etc etc coesistevano e competevano con una biodiversità tecnologica che favorì alla grande, ad esempio, la corsa alla Luna.
Non dimentichiamoci che la North American Aviation sviluppò i motori J.2 ed F-1 del Saturno, che il primo stadio del Saturn V lo costruì la Chrysler Corporatioon in Louisiana, il terzo stadio era appannaggio della McDonnell Douglas, il LEM (che arrivò con forte ritardo per problemi di contenimento del peso, ed impose di affidare ad Apollo 8 da solo - senza LEM - la prima circumnavigazione lunare) venne assegnato alla Grunman Aircraft Company, il modulo di comando insieme al modulo di servizio alla North American Aviation, e così via.
Questa sinergia fantastica fra industrie normalmente in concorrenza "sana" (al netto degli spionaggi industriali e delle attività lobbistiche, comunque) produsse l'epopea del Programma Apollo, che io considero una delle massime conquiste del Novecento, fu figlia probabilmente delle ottime doti organizzative e di coordinamento sviluppate negli USA durante la Seconda Guerra Mondiale - la cui superproduzione industriale fu a mio avviso la ragione del loro benessere nei decenni successivi - e resta un riferimento importante non tanto per il risultato "lunare", quanto per la capacità dimostrata di saper affrontare, delineare, pianificare e realizzare la soluzione di un problema del tutto nuovo e pieno di incognite, con tecnologie (specie a livello elettronico) straordinariamente "antiche" rispetto all'obiettivo.
A Houston avrebbero ballato la danza del ventre in pubblico senza ritegno, pure truccati e vestiti da odalische, tutti i capoprogetto per avere a bordo del LEM solo
un terzo della potenza e velocità di calcolo del mio smartphone. Sono andati sulla Luna con calcolatori che oggi se li regali a un bambino di sette anni te li tirerebbe dietro.
Questa cosa che hanno fatto gli americani nel '900 vale come gli acquedotti romani, come la flotta di giunche giganti con cui Zheng He, inviato e finanziato dall'Imperatore Zhu Di (universalmente noto come YongLe), arrivo' sino al Madagascar fra il 1407 e il 1431, come l'Encyclopedìe di Diderot; non è una vittoria degli USA contro i sovietici, è un esempio della capacità dell'Uomo (raramente con la maiuscola) quando si mette in testa di realizzare qualcosa e la coordinazione e la sinergia prevalgono sulle divisioni, le invidie e il lobbismo.
Quel che sta accadendo con l'F35 in cui decisioni dettate con ogni evidenza dalla capacità di influenza di chi ha qualcosa da vendere e vuole venderlo prevalgono a priori su dubbi, considerazioni tecniche e criticità, non mi pare degno successore di quell'atmosfera e quello spirito di sana competizione. Io penso che il secolo americano, finita l'onda lunga della crescita industriale della WWII e cessata (forse non del tutto a ragione) l'attenta sorveglianza verso l'"orso russo" sia proprio finito. Il modello sovietico ipercentralizzato è collassato per la sua intrinseca inefficienza e incapacità di essere sempre sufficientemente meritocratico . nonostante oltrecortina la scolarizzazione media fosse di qualità molto più seria ed elevata che in Occidente - ; il capitalismo anglosassone rischia di affogare nel conflitto di interessi e nella necessità di creare i bisogni per vendere le merci (l'ipetrofico sovrautilizzo di munizionamenti nella prima Guerra del Golfo ne è una riprova quasi... satirica).
Ora sta iniziando il "secolo cinese", e temo che... ci farà rimpiangere gli americani.
Che sono quel che sono, ma sono anche... gli unici americani che abbiamo.