Capiamoci bene. Io non mi riferivo al tuo intervento, ma al thread così come aperto.
Io trovo banale una domanda del tipo "se a un aereo che sta fermo (assumiamo a freni sbloccati) la pista inizia a scorrere sotto all'indietro, esso decolla a un certo punto?" la risposta è un no secco immediato e tranquillo, e trovo banale persino doverla dare.
Non si tratta di snobismo, è che è concettualmente una situazione troppo scevra di aspetti dubbi per discuterne, almeno fra adulti. E' come il quesito per i bambini "un gallo sale sulla vetta di una cresta che da un lato è nel confine francese, dall'altro italiano, e fa un uovo: da che parte rotolerà l'uovo, Italia o Francia?"
Tutti qui: da te a me agli altri, mi sembra si sia tutti concordi (vorrei pure vedere) sul fatto che la velocità che ci interessa è quella rispetto all'aria. E non rispetto al piano su cui girano le ruote.
Si può certamente assumere che il tapis roulant, se è in grado di generare attrito con le ruote dell'aeroplano, debba avere una superficie un minimo scabrosa, e che ciò comporti il fatto che uno straterello d'aria sovrastante detta strana pista scorrevole venga trascinato indietro, con un vettore velocità rivolto in un senso teoricamente favorevole al decollo dell'aereo. Ma escluderei che quantitativamente ciò possa bastare a far decollare alcunché.
Già va meglio se ci si chiede: "il pilota dà motore per decollare, decolla?" La mia risposta è si, ma un poco più tardi perché i motori debbono opporsi anche - sino solo al momento dello stacco naturalmente - ad un aumentato attrito generato al suolo dalle ruote che girano più velocemente.
Su questo unico punto, mi pare che le nostre opinioni amabilmente divergano. Per te, una volta che i freni sono stati mollati, che rispetto alla pista l'aereo viaggi in avanti a 130 nodi piuttosto che a 230 (ammettiamo per comodità che il
tapis(ta) roulant scorra indietro a 100 nodi.
Ci sono due aerei su due piste parallele. Su una c'è un MD80 con sopra un pilota "normale", che deve fare un decollo. Scarico e col carburante, peso a terra tot. Sull'altra, stessoo orientamento, c'è un altro MD80 con un pilota più sfigato che ha sotto di sé il benedetto tapis roulant che gli scorre in senso opposto.
Secondo me, il secondo aereo a parità di peso a terra, potenza massima, potenza erogata ecc decolla "almeno un poco" dopo. Per una semplice evidenza: che le ruote di un aereoplano non sono in purissimo diamante pressocché anelastico, e non scorrono su una pista in diamante, ma sono degli pneumatici che si deformano vistosamente sotto il carico statico del velivolo (ai neofiti come me spesso le ruote degli aerei "sembrano troppo sgonfie").
E ad ogni giro, lo pneumatico si deforma nel campo elastico, tant'è che la circonferenza di rotolamento di una ruota di una automobile non è "pigreco x r", ma mediamente "(pigreco x r) - 3%". Ad ogni giro, un punto qualsiasi dello pneumatico si inflette di un tanto, per poi riprendere la stessa distanza di prima dal mozzo che costituisce il suo asse di rotazione. Ciò accade in modo non istantaneo (elasticamente perfetto) ma "viscoso", e questo microscorrimento attorno ad una posizione media di ipotetici piani sagittali dello pneumatico produce attrito, e per conseguenza calore; tanto maggiore quanto maggiore è la velocità di rotazione.
Il calore viene disperso grazie all'aria circostante verso l'esterno, in parte trasmesso al mozzo. Se misuri la temperatura di un pneumatico dopo una corsa in autostrada conclusasi con la vettura che si arresta pian piano col cambio in folle (senza frenare asssolutamente), lo troverai
tanto più caldo quanto maggiore era la sua velocità angolare, perché più ravvicinati sono i cicli di deformazione. E sarà caldo anche il cerchione: e sì che non hai frenato assolutamente.
Da dove arriva l'energia che stai dissipando nell'ambiente sotto forma di calore? Dal combustibile della vettura: tant'è che ogni record di consumo si è sempre fatto con vetture... che montavano pneumatici di sezione ristretta, e omologati per pressioni superiori alla norma. Tanti anni fa, un Audi 100 diesel registrò una media di quasi 30 km/l, sempre a finestrini chiusi, viaggiando sui 70-75 km/h... e con le gomme gonfiate a 3,5 bar! Che si deformavano, e scaldavano, assai meno.
In un autoveicolo o motoveicolo, si constatano due evidenze incontrovertibili:
- a parità di velocità, maggior pressione di gonfiaggio degli pneumatici minore surriscaldamento degli stessi e minor consumo di carburante
- a parità di pressione degli pneumatici, maggior velocità maggior temperatura delle ruote e maggior calore da dissipare per le stesse.
Nel caso dell'aereo, immagino (non faccio affermazioni apodittiche, se qualche esperto mi contraddice con argomenti son tutto orecchi) che la maggior velocità di rotazione degli pneumatici produca una maggiore quantità di calore da dissipare nell'ambiente, e per essere dissipato deve essere stato prima prodotto, e per essere prodotto deve essersi assorbita da qualche parte dell'energia, che se non deriva direttamente dallo Spirito Santo che veglia su di noi... debbo necessariamente presumere che
ove il pilota non stia pedalando su un cyclette collegata alle ruote provenga dai motori. Che se debbono utilizzare un minimo di potenza in più per compensare il relativamente maggior attrito, avranno disponibile un minimo di potenza in meno per accelerare l'aereo (rispetto all'aria) sino alla velocità di sostentamento. Di quanto? E che ne so? Posso immaginare "a naso" di poco: non tre minuti invece che 29 secondi, al limite trenta secondi scarsi invece di ventinove. Ma per me NON è uguale.
Solo su questo, mi pare che non siamo completamente d'accordo. Ma sul resto si, e non è il tuo intervento che giudico banale.
A proposito: da che parte rotola 'st'uovo? Non me lo hai ancora detto...