Resistenza materiali compositi

Area dedicata alla discussione di argomenti tecnici legati alla manutenzione degli aeroplani e operazioni tecniche. Quesiti e domande a cui risponderanno i Tecnici e il Personale di terra

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Caligola91
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Resistenza materiali compositi

Messaggio da Caligola91 » 3 agosto 2008, 0:21

Salve a tutti,
comincio col dire che è la prima volta che scrivo in questa sezione, e spero di non sparare qualche grossa tronata e di non aver sbagliato sezione. Ho anche effettuato una ricerca nel forum ma non ho trovato nulla in precedenza che fosse ciò che sto cercando io.
Dopo questa breve prefazione, passiamo alla domanda;

Gli aerei moderni sono fatti in buona parte di materiali compositi, per via del peso, della resistenza e del costo di questi. E fin qui non ho molti dubbi.
Il punto è che ho visto da poco un documentario su sky (quanto attendibile non so), che citava alcuni incidenti avvenuti in passato, di cui ad esempio ne ricordo uno con un airbus 300 che si schiantò sulla città di New York una decina di anni fa o più, per via del fatto che aveva perso l'intera coda, in seguito alle sollecitazioni fatte sul timone dal pilota. In seguito si scoprì che queste sollecitazioni erano state sufficienti a far staccare l'intera coda all'aereo (con conseguente perdita del controllo e caduta sulla città di NY) perchè questa, costruita in materiale composito, aveva subito dell'usura che ne aveva predeterminato la resistenza.
Negli anni a venire si studiò a lungo la faccenda, e si arrivò a capire che questi materiali, considerati tecnicamente ineccepibili e resistenti, in realtà con il tempo e con l'usura, e in particolare con l'infiltrazione dell'acqua piovana, diventavano poco resistenti, e potevano portare a episodi spiacevoli o tragici come quello da me citato. Ma non solo, in seguito ci fu un secondo incidente, questa volta evitato per un soffio, sempre ad un airbus che andava da cuba a miami (mi sembra), dove l'aereo perse il timone che si distrusse letteralmente dopo una sollecitazione simile a quella dell'incidente precedente. Questa volta la coda di per sè rimase integra, e i piloti riuscirono a far atterrare l'aereo senza vittime. Inutile dire che anche qui la causa fu dell'usura dei materiali compositi di cui era fatto il timone.
Così si scoprì che il fenomeno era allargato, e che erano necessari test agli ultrasuoni su ogni aereo per scoprire l'effettivo stato dei materiali compositi e la loro effettiva resistenza. Poi il documentario è finito, lasciandomi a bocca asciutta :lol: :lol: :lol:

Ora chiedo a voi, anche se sicuramente si tratta di argomenti conosciuti, di illuminarmi su quanto di vero ci sia in tutto questo e se vero che cosa si è fatto per provvedere al problema.
Grazie a tutti e scusate se mi sono dilungato o ho sparato immani tavanate :D:D

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gianloria
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Re: Resistenza materiali compositi

Messaggio da gianloria » 6 agosto 2008, 0:32

Ciao!
Allora, io non so le modalità dei due incidenti, ma ti dico quello che so.
Prima di tutto i compositi non costano poco, ma apportano dei vantaggi enormi in fatto di peso e resistenza.
Poi veniamo a noi, gli aerei hanno delle velocità limite a cui effettuare le manovre, proprio per non arrecare danno per stress alle superfici di comando.
I compostiti in carbonio, dato che sono i compositi usati oggi, hanno poca resistenza agli urti, quindi bisognerebbe sapere bene che è successo.
Hai altre notizie degli incidenti?

Ciauz!
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Re: Resistenza materiali compositi

Messaggio da Caligola91 » 6 agosto 2008, 18:29

eh purtroppo sul web nn ho trovato nulla :( sarà xk ne so poco io...quel documentario l'ho visto di sfuggita (spero lo ripassino)...spero che qualcuno ne sappia più di me.
Comunque ok delle velocità massime e sollecitazioni, ma lì sidiceva che con l'usura (anche normale) e l'acqua bastava poi relativamente poco x creare incidenti
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Re: Resistenza materiali compositi

Messaggio da gianloria » 6 agosto 2008, 21:36

Mmmmmhh...no,non è proprio così.
In linea generale i materiali compositi hanno una resistenza molto elevata all'usura se vengono mantenute determinate condizioni. Se si creano i presupposti per non far rompere le prime fibre, per non fare infiltrare acqua, per non raggiungere i valori limite, non sono così fragili.
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