27 Ottobre 1962 - Enrico Mattei muore incidente aereo

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

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27 Ottobre 1962 - Enrico Mattei muore incidente aereo

Messaggio da luciocaste » 28 ottobre 2007, 0:27

Oggi è il 45° anniversario della morte di Enrico Mattei, presidente dell'Eni, scomparso a causa di un misterioso incidente aereo avvenuto a Bascapè, presso Pavia.

IL CASO MATTEI

Sabato 27 ottobre 1962. Ore 18,57 e 10 secondi. C'é un forte temporale sopra il cielo di Bascapé, un piccolo paese alle porte di Pavia. Piove forte che quasi non si vedono le case, le colline dell'Oltrepò, i vigneti. Il piccolo aereo Morane Saulnier 760 I-SNAP dell'Eni sta volando verso Linate. Tutto accade all'improvviso. Prima un lampo, come fosse una deflagrazione. Poi lo schianto. Precipita il velivolo, muiono sul colpo i tre occupanti:il pilota Irnerio Bertuzzi, il giornalista e fotografo inglese William Mc Hale e il Presidente dell'Eni Enrico Mattei. Erano partiti sereni da Catania alle 16 e 57. A Milano non li hanno mai fatti arrivare.

Il 27 ottobre 1962 fu incidente o attentato? Primo mistero. Un testimone assiste alla scena. E' Mario Ronchi, un agricoltore di Bascapé. Il giornalista della Rai Bruno Ambrosi giunge sul posto e lo intervista........
Ecco, avete sentito, c'é un buco nella registrazione. In realtà Mario Ronchi sta andando avanti a parlare come ci conferma oggi Bruno Ambrosi


Non é un'indagine facile. Il sostituto procuratore di Pavia, Vincenzo Calia giunge vicino alla soluzione del caso. Formula l'ipotesi dell'attentato che però non può provare. Scrive Calia: "L'esecuzione dell'attentato venne pianificata quando fu certo che Enrico Mattei non avrebbe lasciato spontaneamente la presidenza dell'ente petrolifero di Stato".

Chi compie il sabotaggio dell'aereo ? Con quale ordine? Il pubblico ministero Calia non riesce ad accertarlo, anche se lo intuisce. Responsabilità di uomini inseriti nell'Eni e negli organi di sicurezza dello Stato. E ancora depistaggi, manipolazioni, soppressioni di prove e di documenti, pressioni che impediscono l'accertamento della verità.

Il magistrato parte da quei cento grammi di esplosivo Compound B vengono sistemati dietro il cruscotto dell'aereo. La carica viene innescata dal comando che abbassa il carrello e apre i portelloni di chiusura. Calia giunge a queste conclusioni dopo le perizie del medico legale Carlo Torre, l'ingegnere Donato Firrao, il capitano dei carabinieri Giovanni Delogu, l'esperto della Marina militare italiana, Giovanni Brandimarte.

Il magistrato mette poi a confronto le varie tesi ma non arriva ad una conclusione. Non può farlo, non ha le prove. C'é il pentito Tommaso Buscetta che rivela: la mafia americana chiese a Cosa nostra il favore di eliminare Enrico Mattei «nell'interesse sostanziale delle maggiori compagnie petrolifere americane». C'é la pista italiana. Mattei finanziatore della politica, nemico di certi circoli economici e politici, anche dell'estrema destra, svolge un ruolo parallelo di ministro degli Esteri,grazie ai suoi rapporti con Algeria, Unione Sovietica, i paesi del Mediterraneo.

Mattei riceve minacce. Alla moglie, alla vigilia del viaggio in Sicilia, il 26 e 27 ottobre del 1962, confida: «Può anche darsi che io non torni più». Poi ci sono i suoi sospetti. La scorta personale, la scelta di decidere sempre all'ultimo momento i suoi spostamenti, gli itinerari e orari. Anche nell'ultimo viaggio verso la morte, Enrico Mattei tenta di «depistare» i nemici. Si porta in Sicilia due Morane Saulnier della flotta aerea dell'Eni, e lasciando fino alla fine aperta la destinazione del suo viaggio di ritorno: Roma o Milano.

Nel 1998, il Sisde consegna al pm Calia un appunto del 1979, forse quello più inquietante: «Il vicequestore Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo, ucciso dalla mafia, si occupava, quasi a titolo personale, della scomparsa del noto giornalista Mauro De Mauro, eliminato, si afferma, per aver trovato il bandolo della matassa sull'incidente aereo che costò la vita all'onorevole Enrico Mattei.

Una strada nuova per il nostro paese Enrico Mattei la illustra in questa intervista per la televisione di Stato. E' una sorta di manifesto della sua filosofia economica che vale forse più delle parole e delle piste investigative.

a cura di Daniele Biacchessi


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Luciano

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Messaggio da pippo682 » 29 ottobre 2007, 9:13

Ce ne vorrebbero una decina nei posti chiave, adesso, prima che sia troppo tardi...

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Messaggio da Lelux » 29 ottobre 2007, 10:26

Stavo leggendo tempo fa su una rivista,le probabili cause dell'incidente e si parlava o di un improvviso malore del pilota oppure di disorientamento spaziale,dovuto sia alle condizioni meteo precarie che al fatto che fosse già buio al momento dello schianto(erano quasi le 18:00).L'ipotesi"attentato" viene scartata,nonostante Mattei avesse"disturbato" parecchia gente importante(vedi le Sette sorelle del petrolio)...
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Messaggio da pippo682 » 29 ottobre 2007, 13:23

...oppure di un attentato, con esplosivo nel vano carrello. Ci sono molte stranezze intorno a questo evento. Sembra di vedere un copione scritto molte e molte volte, in Italia.

PaoloTH
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Messaggio da PaoloTH » 30 ottobre 2007, 15:05

Non era stato dimostrato che fosse un attentato?

Lo avevo sentito in TV qualche anno fa

Paolo

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