Incidente aereo in Venezuela

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

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Messaggio da md80cesarino » 15 gennaio 2008, 13:55

Qualcuno di voi sa quanto è profondo il mare da quelle parti ?
L'uomo non è nato per volare ma nel corso dei secoli si è adattato molto bene.

un sogno fatto realta
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Messaggio da un sogno fatto realta » 15 gennaio 2008, 14:55

Ciao md80cesarino la profondita puo variare, la zona meno profonda si trova al nord della base corallina e possono essere tra y 10 ed i 40 metri dipendendo dal cayo, a sud invece dove e successo l incidente la profondita e maggiore e puo variare tra i 200 fino a 1500 metr, il punto invece dove e stata vista una macchia d olio da parte del capitano Franklin Cumaraima del volo YV-1219 proveniente dall isla di Porlamar con un Caravan, collega di aerotuy, a 14 MN dal Gran roque, la profondita e di circa 804 metri.
Tutta questa informazione comunque la potrai confermare sulla pagina di rescate.
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Messaggio da wintaco » 15 gennaio 2008, 16:33

Forse si intende che il livello indicato e´sempre lo stesso, es 1/3 di serbatoio, ma invece di avere 300 lt se hanno solo 100 a disposizione!
Tolgono i serbatoi supplementari..il pilota ` `non ci fa´caso``...pensa di aver carburante a sufficenza....
Ma da qualche parte (in aeroporto) non ci sono registri dai quali si puo' risalire per grandi linee alla quantità di carburante presente nei serbatoi al momento della piantata dei due motori del Let?

Erano giorni di festa. Il pilota può essere rientrato in servizio e non aver calcolato come dovuto il carburante presente nei serbatoi...

E' solo un'ipotesi. Però va detto: è estremamente difficile che tutti e due i motori abbiano una piantata...

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Messaggio da giangia » 15 gennaio 2008, 17:20

un sogno fatto realta ha scritto:Salve a tutti, stamattina hanno confermato che il giubbotto salvagente vicino al cadavere era effettivamente della compagnia Transaven. Il consolato Generale d Italia a caracas sta aiutando a la Morgue de bello monte ad apportare dati che possano aiutare a riconoscere il cadavere.
Un saluto anche a giangia, effettivamente los roques negli anni 80 anche parte deli 90 los roques non era tanto sfruttata dal turismo venezuelano, adeswso se ci vai potrai trovare tutto cio che vuoi dal semplice pesce alla miglior carne, e logicamente in venezuela potra mancare di tutto, ma la birra ed il whiskey mai e poi mai..
un saluto
Ciao Sogno fatto realta´!
A quel tempo erano un paradiso pero´....e questi accadimenti non aiutano certo lo sviluppo..della Repubblica Bolivariana
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Messaggio da krd » 15 gennaio 2008, 17:51

po-paolo ha scritto:riguardo allo scoprire l'identità della povera vittima, il dna non è questione di pochi istanti come sembra in tv, ma può richiedere molto tempo
.
Si, a volte non è così veloce verificare il DNA. Es. quando dobbiamo estrarlo da alcune tracce biologiche, come da un mozzicone di sigaretta o da indumenti datati. Nel caso specifico i tempi sono rapidi, e i risultati si ottengono in poche ore. Con le nuove tecnologie, alcuni laboratori attrezzati, effettuano il test DNA in tempo reale, praticamente in pochi secondi.

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Messaggio da mcgyver79 » 15 gennaio 2008, 18:33

wintaco ha scritto:Ma da qualche parte (in aeroporto) non ci sono registri dai quali si puo' risalire per grandi linee alla quantità di carburante presente nei serbatoi al momento della piantata dei due motori del Let?
A questo punto invece che problema di quantità potrebbe essere un problema di qualità... o di pescaggio. Boh.

Ciaooooo.
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Messaggio da Jacopo » 15 gennaio 2008, 19:25

Al tg hanno detto che il corpo ritrovato è quello del primo ufficiale... :cry:
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Messaggio da Anto » 16 gennaio 2008, 23:04

Forse non è la sede adatta e probabilmente non ci sono risposte che mi possiate dare, ma io ho fatto quello stesso viaggio su un aereo come quello e il fatto che siano spariti nel nulla mi sembra inspiegabile, perciò sto seguendo questo incidende e mi vengono in mente un sacco di domande che provo a girarvi.
Secondo il sito noticias24 (http://www.noticias24.com/actualidad/?p=11249) il copilota sarebbe morto a causa di multifratture al torace e lacerazione del cuore, secondo voi come si può essere causato quel tipo di ferite? Nell'impatto o si potrebbe essere lanciato prima dell'ammaraggio?
E' possibile che un solo passeggero sia stato scaravetanto fuori o sia riuscito ad uscire dall'aereo e nessun altra persona e nessun oggetto?

Grazie a tutti anticipatamente

Antonella

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Messaggio da AviatorAZ » 16 gennaio 2008, 23:33

Si sta ancora nel campo delle ipotesi.... se si riuscisse a recuperare relitto e scatole nere, allora si avrebbe qualche elemento in più per cercare di ricostruire come sono andati i fatti.
In un evento del genere, inteso come evento che esula dalla "normale" routine di un volo "normale", può succedere di tutto... e il tempo per decisioni che fanno la differenza può essere nell'ordine di pochi secondi.

Un pensiero per chi non c'è più.

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Messaggio da London dude » 16 gennaio 2008, 23:55

Anto ha scritto: Secondo il sito noticias24 (http://www.noticias24.com/actualidad/?p=11249) il copilota sarebbe morto a causa di multifratture al torace e lacerazione del cuore, secondo voi come si può essere causato quel tipo di ferite? Nell'impatto o si potrebbe essere lanciato prima dell'ammaraggio?
Ipotizzo, impatto violento del volantino contro il torace, la cassa toracica cede, il cuore sta li dietro......

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Messaggio da Trasponder » 17 gennaio 2008, 0:39

Le notizie riferiscono che il primo ufficiale aveva solo con gli indumenti intimi adosso quindi si sarebbe spogliato, qualcuno ha detto che le procedure di ammaraggio prevedono di spogliarsi prima dell'impatto, qualcuno conferma se esistono procedure che prevedono di spogliarsi in volo?

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Messaggio da AviatorAZ » 17 gennaio 2008, 1:50

Trasponder ha scritto:Le notizie riferiscono che il primo ufficiale aveva solo con gli indumenti intimi adosso quindi si sarebbe spogliato, qualcuno ha detto che le procedure di ammaraggio prevedono di spogliarsi prima dell'impatto, qualcuno conferma se esistono procedure che prevedono di spogliarsi in volo?
non che io sappia, anzi, avere quanti piu' indumenti addosso 1) per formare strati di "ammortizzazione" agli urti e 2) per contrastare il freddo che, anche a nei climi tropicali, induce l'essere immersi in acqua.

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Messaggio da tovi » 17 gennaio 2008, 2:01

giangia ha scritto:Non ho detto che sia successo questo, infatti ho usato la cautela delle virgolette, ma a quelle latitudini accadono cose strane.....
A Los Roques ci sono stato mi pare nell`89, non c´era nulla, éra difficoltoso trovare cibo ma di birra ce n´era avolonta´..... :drunken:

strane...come per esempio??

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Messaggio da London dude » 17 gennaio 2008, 9:35

Trasponder ha scritto:Le notizie riferiscono che il primo ufficiale aveva solo con gli indumenti intimi adosso quindi si sarebbe spogliato, qualcuno ha detto che le procedure di ammaraggio prevedono di spogliarsi prima dell'impatto, qualcuno conferma se esistono procedure che prevedono di spogliarsi in volo?
Dubito seriamente che con il carico di lavoro e di stress che ci deve essere in una cabina di pilotaggio durante una emergenza che prevede la seria possibilita' di ammaraggio con esiti incerti ci sia il tempo e la voglia di togliersi i vestiti e sistemarli in modo che, nel caso in cui si sopravviva all'ammaraggio, non ce li si trovi fra i piedi al momento di abbandonare il velivolo.

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Messaggio da giangia » 17 gennaio 2008, 12:56

tovi ha scritto:
giangia ha scritto:Non ho detto che sia successo questo, infatti ho usato la cautela delle virgolette, ma a quelle latitudini accadono cose strane.....
A Los Roques ci sono stato mi pare nell`89, non c´era nulla, éra difficoltoso trovare cibo ma di birra ce n´era avolonta´..... :drunken:

strane...come per esempio??
`strane`....che , in aviazione leggera non commerciale per lo meno, avvengano incidenti perche il pilota e´ubriaco
che si sostituiscano le pastiglie dei freni ma non i dischi anche se completamente usurati per risparmiare in un suv da 60mila euro..
cose che ho visto con i miei occhi
l´amico sognofattorealta credo di aneddoti ne abbia in abbondanza..

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Messaggio da un sogno fatto realta » 17 gennaio 2008, 13:59

Saluto a tutti, in caso di amaraggio o qualsiasi atterraggio d emergenza in aerotuy y piloti vecchi ci hanno sempre detto di togliere tutto cio che puo farci male del tipo ALI DA PETTO, PIN CON IL COGNOME, Giacche durante l impatto potrebbero farci del male, adesso spogliarsi non e un procedimento normale, ricordo pero che il cadavere a viaggiato per ben 390 MN dal luogo dell impatto fino al ritrovamento, che si sia buttato giu dall aereo prima dell impatto non credo.
Saluto a gangia e confermo cio che lui a scritto, qui da noi aerei privati c e ne sono a volonta, e la maggior parte di loro effettivamente preferiscono risparmiare su un freno gia consumato per pagare le rate della casa macchina o carta di credito,anche se su quell aereo viaggia la famiglia completa, riporto un incidente avvenuto il 24 dicembre a San fernando de apure dove persero la vita tutta una famiglia su un cessna 206 per un cedimento strutturale.
Un altra cosa che fa capire quanto gli importa alla compagnia o ex compagnia transaven dei morti, che ieri hanno cancellato tutte le scritte nei loro aeromobili, per cominciare le loro attivita nuovamente con la vecchia ed estinta compagnia di loro propieta CHAPI AIR, questo perche perche come si dice in venezuelano, la compañia esta rayada, y hay que cuidar el negocio, mala leche por los muertos pero rial es rial...........
Per concludere IERI UN PILOTA DELLA EX TRANSAVEN a detto davanti alle telecamere, smettiamola di fare hipotesi che non esistono e non potranno esistere tale e il secuestro giacche queste ipotesi danno speranze di vita alle famiglie dei passeggeri, l aereo non e scomparso l aereo si e inabbissato, come collega dei due piloti chiedo alla stampa locale ed internazionale di dare un taglio ad ipotesi senza fondamento e chiedo rispetto tanto dei morti come delle famiglie e dei miei colleghi.

Mi unisco al dolore della famiglia e dgli amici del Cap. OSMEL ALFREDO AVILA OTAMENDI, mi spiace fortemente perdere ad un collega dell aviazione, oggi sta volando alto e vicino al signore, Q.E.P.D

Sperando che questo incidente possa migliorare ( anche se non penso) L aviazione VEnezuelana, vi invio un saluto dal tropico
Massimo
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Messaggio da giangia » 22 gennaio 2008, 0:33

Novita´????!!!!

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Messaggio da md80cesarino » 22 gennaio 2008, 10:54

Ci sono squali da quelle parti ?
E poi una piantata simultanea dei due motori lascia presagire alla mancanza di carburante , e quindi come è possibile che sia stato visto del carburante in mare ?
correggetemi se sbaglio ciao.
L'uomo non è nato per volare ma nel corso dei secoli si è adattato molto bene.

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Messaggio da taglio » 22 gennaio 2008, 11:41

md80cesarino ha scritto:Ci sono squali da quelle parti ?
E poi una piantata simultanea dei due motori lascia presagire alla mancanza di carburante , e quindi come è possibile che sia stato visto del carburante in mare ?
correggetemi se sbaglio ciao.
Oppure carburante non conforme, e li si spiegherebbero le tracce in mare.

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Messaggio da francesco.mi » 22 gennaio 2008, 12:53

La macchia in mare potrebbe essere dovuta anche ad altri olii diversi dal carburante
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza

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Messaggio da babsi » 22 gennaio 2008, 17:19

non hanno trovato tracce in mare.quelle rilevate sin dal primo giorno sono state verificate e giudicate appartenenti ad una barca e non dell'aereo.

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Messaggio da md80cesarino » 23 gennaio 2008, 8:09

Se si è inabissato in un luogo dove le profondita sono tali da rendere impossibile un eventuale recupero (ammesso che lo localizzino) probabilmente non sapremo mai cosa è accaduto. Avrei una domanda , tutti gli aerei che fanno lunghe tratte sono dotato di un apparato detto ELT
(Emergency Locator Transmitters)Immagine
il quale emette dei segnali di localizzazione del velivolo , pero non so se sott'acqua questo funziona , anche se dubito. E cosi si spiegherebbe a maggior ragione un eventuale abissamento.
Inoltre resta da vedere le correnti sottomarine perche in certi posti sono abbastanza forti.
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Messaggio da LS4 » 23 gennaio 2008, 8:30

(Emergency Locator Transmitters)
se vai alla sezione Flight operation, c'è un thread sull'argomento ELT proprio in relazione a questo incidente
Don't worry about the world coming to an end today. It's already tomorrow in Australia

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Messaggio da md80cesarino » 23 gennaio 2008, 8:58

OK
L'uomo non è nato per volare ma nel corso dei secoli si è adattato molto bene.

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Messaggio da Tixio » 25 gennaio 2008, 12:55

Notizia breve ma interessante ai fini dell'indagine:

http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=955
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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da Zortan » 28 gennaio 2008, 22:24

Sperando di fare cosa gradita, ho trovato questo articolo che mette in luce contraddizioni e scenari "inquietanti"

http://tribunatreviso.repubblica.it/det ... dRegionale

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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da tovi » 29 gennaio 2008, 2:09

Aereo scomparso in Venezuela: la Transaven non aveva la licenza
Caracas, Venezuela - E agli addetti alle ricerche denunciano: "Mezzi insufficienti"


18:31 - lunedì
Aereo scomparso in Venezuela: la Transaven non aveva la licenza
Caracas, Venezuela - E agli addetti alle ricerche denunciano: "Mezzi insufficienti"
(WAPA) - Ci sono sviluppi nella vicenda del bimotore precipitato nel mare del Venezuela con 14 persone a bordo, di cui 8 italiani, il 4 gennaio scorso. Pare infatti che la linea area che gestiva quel velivolo, la Transaven, non avesse un certificato regolare per volare, ed era quindi un vettore fuorilegge. Non solo non avrebbe avuto l'assicurazione, ma neanche la licenza per trasportare persone, merci o posta aerea. La Transaven è al momento sospesa e posta sotto amministrazione controllata da parte delle autorità venezuelane.

Dell'aereo, un Let-410 che si suppone sia caduto in mare nei pressi dell'arcipelago di Los Roques, non vi è ancora traccia. L'unico corpo che è stato finora restituito dal mare è quello del copilota venezuelano (vedi AVIONEWS in proposito), mentre gli altri sono ancora dispersi, e col passare del tempo si affievoliscono le speranze di ritrovare anche solo le spoglie mortali delle vittime. A questo proposito, da parte del coordinatore delle relazioni pubbliche del gruppo di recupero Humboldt, Enrique Martìn, arriva una forte denuncia: "La ricerca avviene con metodi che si usavano negli anni quaranta".

Secondo Martìn, "Nessuno dei mezzi che intervennero per primi era equipaggiato per le operazioni Sar di ricerca elettronica. Perciò si limitarono a una ricerca visiva e non trovarono alcun oggetto galleggiante nel mare che facesse presupporre che appartenesse a un aereo". Il Venezuela possiede anche tre elicotteri Mi-17 che avrebbero potuto essere impiegati, ma che non erano disponibili in quelle settimane. Insomma, ci vorrebbero più mezzi, equipaggiamenti, risorse e personale, perché, così conclude l'esperto di ricerche, "Sembra che abbiamo una tecnologia sottosviluppata". (Avionews)

(0076) 080128183104-1085129 (World Aeronautical Press Agency - 28-Gen-2008 18:31)

http://www.avionews.it/index.php?corpo= ... =index.php

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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da un sogno fatto realta » 29 gennaio 2008, 21:05

La transaven non ha smesso di volare, semplicemente a cambiato il nome per la vecchia compagnia chapi air, in effetti A maiquetia non trovi nessun aereo con su scritto transaven, ma chapi air.
Gli uffici sono si chiusi e non e una bugia ma i voli li effettuano lo stesso...
Un altra cosa chi e stata la autorita a dire che il transaven nn aveva i certificati? Perche da quel che so ogni volta che uno arriva o parte da qualsiasi aeroporto in venezuela deve per forza passare davanti all ufficio dell INAC a consegnare e far vedere, CERTIFICADO DE AERONAVEGABILIDAD, brevetti di entrambi i piloti con tanto di certificato medico, se uno di qualsiasi documento non e valido, scaduto oppure non presentato, semplicemente l aereo non parte. Di essere vero cio che hanno scritto, le autorita dell INAC sarebbero incorse in un gravissimo delitto. Va bene che da noi si compra la patente di guida e si paga alla polizia per evitare farsi dare una multa, ma nel campo dell aeronautica non credo ci sia corruzzione, anzi ne sono propio sicuro, siamo terzo mondo ma non degli irresponsabili a quel punto.
Riguardo cio che hanno scritto che era una tratta usata dai narcotrafficanti mi e nuova, in 26 anni in questo paese ho sempre saputo di altre rotte e sono ben ma ben distanti da los roques,,,,
Un saluto
Massimo

Dimenticavo gli elicotteri quel giorno non erano disponibili giacche erano in colombia cercando le due colombiane liberate dalle farc, e portate in venezuela.
Che non abbiamo i mezzi per fare delle ricerche ben fatte e chiediamo sempre aiuto alle compagnie straniere anche questo e vero.
E correggo cio che hanno scritto le ricerche non sono state effettuate solo via aerea ma bensi sono state fatte anche da sommozzatori ed un sottomarino. E questi partivano prestissimo la mattina dal Puerto de la Guaira.
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wing05
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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da wing05 » 30 gennaio 2008, 22:10

** Un articolo apparso oggi su un quotidiano locale, menziona il recupero del relitto, dell' a\m coinvolto **

Trentini negli abissi dei Caraibi. Potrebbe essere un'impresa di Gardolo a scandagliare il mare alla ricerca del Let 410 precipitato in Venezuela il 4 gennaio scorso, in prossimità dell'atollo Los Roques
30/01/2008 18:18

Trentini negli abissi dei Caraibi. Potrebbe essere un'impresa di Gardolo a scandagliare il mare alla ricerca del Let 410, l'aereo precipitato in Venezuela il 4 gennaio scorso, in prossimità dell'atollo Los Roques. Sul bimotore c'erano quattordici persone, tra queste otto italiani. A quasi un mese dalla sciagura le ricerche del relitto non hanno dato alcun esito. Solo il 14 gennaio è stato rinvenuto da alcuni pescatori a 12 miglia dalla costa venezuelana il corpo di una delle vittime, forse del copilota. Per questo motivo le autorità venezuelane hanno deciso di chiedere aiuto ad una delle poche imprese al mondo - l'unica in Italia - in grado di effettuare operazioni di pianificazione, ricerca e recupero di relitti. Si tratta della Impresub - Diving & Marine Contractor, azienda trentina con sede a Gardolo e quarant'anni di storia alle spalle. Fondata nel 1967 da Giambattista Coradello - oggi amministratore unico e direttore generale - per i servizi di ispezione e manutenzione delle centrali idroelettriche, dai laghi è passata al mare. Oggi il principale lavoro dell'azienda è nel settore petrolifero, per compagnie sia nazionali che internazionali. Ma l'alta specializzazione in interventi subacquei la rende anche una delle più quotate per recuperi di relitti. «Siamo stati contattati dalle autorità venezuelane - spiega Egidio Ibba, direttore operativo della Impresub - Sono loro, insieme alla loro protezione civile, a svolgere le ricerche. Ora stiamo analizzando e valutando la fattibilità dell'operazione e quindi il tipo di intervento o collaborazione che potremo offrire. Al momento abbiamo una persona presente sul posto: sta discutendo con loro e ci saranno degli incontri per valutare se l'operazione è possibile». Del relitto, finora, non vi sono tracce ed è trascorso quasi un mese. «In queste circostanze si ha una ipotetica zona in cui cercare. Un'area più o meno ampia dove, vuoi sulla base di reperti venuti in superficie, vuoi di contatti radio su una posizione data dal comandante o una stima sulla velocità e la direzione che aveva il velivolo al momento della scomparsa, si ipotizzano determinate posizioni e una probabile area di intervento. Quindi bisogna effettuare le ricerche». Che tipo di interventi realizza la vostra ditta in questo campo? «Noi siamo specializzati sia nelle operazioni di ricerche che in quelle di recupero». Quali sono i recuperi più importanti di cui vi siete occupati? «Nel 1997 avevamo recuperato il relitto albanese affondato nel canale d'Otranto (dopo una collisione con una corvette italiana ndr) a ottocento metri di profondità, per conto della Procura di Brindisi. All'interno c'erano ancora le salme dei 52 profughi albanesi. Oppure il relitto del peschereccio Massimo Garau scomparso nel canale tra la Tunisia e la Sicilia. Altre navi ritrovate ed ispezionate per conto di altre procure o autorità locali in mare Adriatico, Mediterraneo. Ma il recupero nel canale d'Otranto rimane certamente il più importante». Quali sono i paletti fissati per accettare o meno un incarico? «Bisogna preoccuparsi di un supporto contrattuale adeguato, che garantisca anche il rientro economico dell'operazione. Poi c'è un aspetto fondamentale: garantirsi di avere gli elementi tecnici soddisfacenti per poter mettere in piedi l'operazione. Si devono raccogliere elementi noti, incognite e poi fare analisi di fattibilità sulla base del rapporto fra questi due componenti». Per questo recupero in Venezuela è ottimista? «Non sono molto ottimista, perché gli elementi noti sono scarni, ma nulla è detto. Siamo solo ai primi incontri, ora c'è una persona sul posto che può acquisire dati dalle autorità locali e dalla protezione civile. Serviranno un paio di settimane per decidere».
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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da krd » 3 febbraio 2008, 17:44

Gli enti governativi venezuelani, dopo 25 giorni di ricerche, sembrano ormai sicuri di aver individuato l’esatta posizione in cui si troverebbero la carcassa e i passeggeri. «Siamo certi al 99 per cento della sua posizione - ha spiegato il presidente dell’Inac, Ramon Viñas - si trova nella barriera sud dell’arcipelago».
di Massimo Guerretta
Le speranze di ritrovare Paolo, Bruna, Emma Viola e Sofia Durante sembrano quindi affidate alla Impresub: la ditta italiana sta studiando la fattibilità delle operazioni di ricerca e recupero delle vittime.
«Stiamo valutando il tipo di intervento insieme alla protezione civile venezuelana - ha detto il direttore operativo della Impresub, Egidio Ibba - alla quale siamo in grado di offrire attrezzature ed esperienza specifiche. Per quanto ci riguarda siamo disponibili a intervenire, ma prima occorre compiere delle verifiche dettagliate».
La Impresub lavora principalmente per le aziende petrolifere offshore nella ricerca subacquea e nella posa di tubazioni, cavi e altre strutture sui fondali marini. Quando richiesta, interviene anche in ricerche e recuperi di relitti, grazie ad una tecnologia sviluppata negli anni.
Tra i recuperi più importanti, quello del relitto della motovedetta albanese affondata nel Canale di Otranto nel 1997 dopo una collisione con una corvetta italiana (il relitto era a 800 metri di profondità e al suo interno vi erano 56 vittime), o quello del peschereccio siciliano Massimo Garau misteriosamente scomparso davanti alle coste tunisine (pesava oltre 190 tonnellate), o altri effettuati su incarico di procure ed enti in varie parti del mondo. Dopo più di 126 ore di volo e 10 miglie nautiche di ricerca, l'aeronautica venezuelana crede, al 99 per cento, che il Let410 si trovi nella barriera corallina a sud di Los Roques. Il presidente dell'Inca, Ramon Viñas, ha spiegato che le ricerche sottomarine proseguono con sonar in grado di individuare metalli al di sotto dei 200 metri di profondità sia nella zona in cui dovrebbe essere affondato il bimotore, fino alla costa occidentale di Falcon.
Nel caso la ricerca non porti risultati positivi, l'ente chiamerà la Impresub per arrivare fino a mille metri di profondità, con lavori di rastrellamento nella zona della barriera corallina. «Abbiamo la certezza che l'aereo si trovi lì - spiega Viñas - ma abbiamo problemi di tempo e tecnologia. Comunque li troveremo». Continuano intanto gli accertamenti sulla Transaven: attualmente in Venezuela ci sono 31 Let410, tutti saranno visionati dai tecnici dell'Inac.

fonte: La tribuna

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wing05
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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da wing05 » 7 febbraio 2008, 22:24

** riporto integralmente un agenzia **
ANSA del 2008-02-07 22:13
Aereo caduto, missione in Venezuela Dovra' ricostruire incidente in cui sono morti anche italiani

(ANSA) - CARACAS, 7 FEB - Una delegazione italiana e' a Caracas per ricostruire l'incidente dell'aereo caduto in mare il 4 gennaio, con a bordo anche 8 italiani. Il gruppo ha tenuto gia' due riunioni con i dirigenti della societa' venezuelana Incostas, incaricata di svolgere le perlustrazioni del fondo marino alla ricerca del relitto e con Antonio Rivero, direttore della Protezione civile venezuelana. Fino ad oggi e' stato ricuperato solo il corpo del copilota venezuelano Osmel Avila, e un giubbotto di salvataggio.
I-SMTN. Mauro

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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da krd » 9 febbraio 2008, 21:03

AEREO CADUTO CON OTTO ITALIANI A BORDO
Vivo in mare cinque giorni:
mistero fitto a Los Roques
Sconcertanti rivelazioni dopo il ritrovamento del corpo del copilota, a 157 miglia dal punto in cui l’aereo si è inabissato. I familiari degli otto italiani a bordo chiedono risposte certe

Caracas, 9 febbraio 2008 - OTTO ITALIANI sono scomparsi nel nulla, così come non si trova neppure una traccia del piccolo aereo da turismo che li stava trasportando, il 4 gennaio, all’arcipelago di Los Roques, un paradiso di isolette nel mar dei Caraibi.


Più di un mese dopo, in una città del Venezuela, un militare che non potrebbe dire quello che sa, svela qualcosa di agghiacciante: il copilota, unico ritrovato senza vita sulla costa dello stato di Falcòn, a 157 miglia di distanza dal punto del presunto inabissamento dell’aereo, è rimasto vivo in acqua per almeno cinque giorni.



IL SUO CORPO è bianco, gonfio, il volto e i muscoli delle braccia scarnificati dai pesci. Il petto è liscio e senza ferite, mentre la relazione della Direzione nazionale di Protezione civile e amministrazione di disastri di Caracas relaziona al governo italiano: "Il copilota Osmel Afredo Avila Otamendi di 37 anni è morto per lacerazione del cuore e polifratture della cassa toracica, probabilmente per il colpo ricevuto durante la caduta dell’aereo".



A QUESTO punto la ricostruzione dell’incidente ricomincia da quelle parole svelate all’amico capitano dal medico legale di Punto Fijo, dove hanno subito portato il cadavere dell’uomo prima della seconda autopsia nella capitale Caracas: "Per me, è morto da un paio di giorni, forse tre". Il corpo era stato avvistato una prima volta da barche di pescatori l’11 gennaio (sei giorni dopo il disastro), rivisto flottare in acqua la notte del 12 e recuperato soltanto il 13 mattina, sulla lunga spiaggia bianca deserta di Adìcora. Il giubbotto arancione di salvataggio della Transaven è stato ritrovato a 400 metri di distanza.


È il giovane capitano che ha ancora un forte legame con l’Italia, come molti figli di emigranti in Venezuela, a ipotizzare cosa può essere successo: "Indossava solo le mutande perché in caso di ammaraggio ci si deve spogliare per essere più leggeri in acqua". Perché non è stato visto durante le ricerche dai numerosi aerei, elicotteri e barche? "Chissà. Le correnti in questa zona sono molto forti, le onde alte anche 15 metri e la luce stroboscopica sul giubbotto di salvataggio era rotta". E la sete? "Di notte piove quasi sempre ai Caraibi".



IL MILITARE ritiene che il Transaven Let 410 modello Yc2081 con gli otto italiani a bordo (due amiche bolognesi, la famiglia trevigiana con due bambini e una coppia romana in viaggio di nozze), due svizzeri, il pilota e due venezuelani, sia posato in fondo al mare, a circa 1000 metri di profondità, più o meno nel punto dove è stato lanciato l’sos dal pilota alle 9,38 di quel tragico venerdì: "Sono a 3000 piedi di quota, i motori sono entrambi spenti, tento l’ammaraggio". Tre minuti a disposizione in discesa rapida, a 30 chilometri dalla costa di Los Roques. Poche decine di metri e avrebbe superato la barriera corallina dove l’acqua è più bassa.



IL COPILOTA era l’unico a poter aprire la porta accanto a lui (che probabilmente era anche l’unica di tutto l’aereo da turismo venezuelano su cui grava un’indagine), forse il solo in pieno panico a essersi slacciato la cintura di sicurezza per mettersi in salvo. Ma mentre la ricostruzione ufficiale ipotizza che il copilota sia "uscito dall’aereo già morto per i colpi subiti durante l’impatto", quella non ufficiale presume che l’uomo si sia gettato spontaneamente in mare nei 3 minuti che l’aereo ha impiegato a toccare l’acqua. Il portellone si deve essere a quel punto richiuso, lasciando tutti gli altri intrappolati dentro.



IL CAPITANO figlio di italiani spera ancora: sa che quella spiaggia della Penisola Paraguaina è l’approdo di corpi e relitti di aerei e navi affondati. Dice che aspetterà lì Annalisa, Stefano, Sofia, Emma, Rita, Bruna, Paolo e Fabiola.

di BRUNA BIANCHI

La task force è al lavoro "Ma mancano i tracciati radar"


Caracas, 9 febbario 2008 - "LA RELAZIONE della Protezione civile del 21 gennaio esclude ipotesi diverse dall’incidente aereo, ma noi vogliamo che sia chiarito ogni dubbio, che venga superato ogni sospetto dei familiari". Per questo il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Elisabetta Belloni, ha fatto partire una missione speciale. La delegazione, guidata dal suo vice, Maurizio Canfora, è composta da esperti della Protezione civile, dell’Aeronautica e della Marina militare ed è giunta in Venezuela mercoledì. Ha incontri con il capo della Protezione civile locale, generale Antonio Rivero; col procuratore incaricato dell'inchiesta, José Morales; col presidente dell’ente venezuelano per l’aviazione civile, esponenti del servizio di assistenza e soccorso, della Guardia costiera e della Giunta di investigazione per gli incidenti aerei.



LE AUTORITÀ sudamericane affermano che il Let L-410 è precipitato in mare e si trova probabilmente a 450-500 metri di profondità (se il volo fosse durato qualche minuto in più, avrebbe raggiunto fondali di 100 metri). È confermato che l’aereo aveva a bordo un localizzatore acustico sottomarino americano che emette segnali identificabili con idrofoni come quelli utilizzati nelle ricerche in corso, ma che la durata degli stessi è di 40-60 giorni e quindi non c’è più molto tempo a disposizione. Il raggio entro il quale il segnale è ricevibile è di circa 1 miglio nautico.



LE RICERCHE stanno avvenendo in una zona abbastanza vasta a 4.8 miglia nautiche dal punto di ultima segnalazione (ribattezzato "dato zero", 3000 piedi di altezza, 16 miglia nautiche da Gran Roque). I venezuelani hanno anche confermato che non esiste traccia radar degli ultimi minuti di volo (dei due apparecchi a Caracas uno non dispone di registrazione e l’altro è in corso di potenziamento e non copre la zona), ma che è stato chiesto alle autorità delle Antille olandesi di mettere a disposizione i tracciati del radar di Curacao. Relativamente al ritrovamento del cadavere del copilota, avvistato l’11 gennaio (dopo 6 giorni e 13 ore dalla caduta dell’aereo) dalla motopesca del capitano Josè Luis Moja, e spiaggiatosi il 13 gennaio, le autorità venezuelane sostengono che è assolutamente compatibile con l’ipotesi dell’ammaraggio e successivo inabissamento prima che i passeggeri potessero mettersi in salvo.



Fonte: quotidiano.net

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wintaco
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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da wintaco » 9 febbraio 2008, 22:09

AEREO CADUTO, COPILOTA MORTO IN STESSO GIORNO INCIDENTE
VENEZUELA, CORPO TROVATO DOPO SCHIANTO DEL 4 GENNAIO
(ANSA)- CARACAS, 9 FEB - IL COPILOTA DELL'AEREO SCOMPARSO IN
MARE IN VENEZUELA IL 4 GENNAIO, IL CUI CORPO E' STATO
TROVATO IL 12, E' MORTO IL GIORNO DELL'INCIDENTE.
LA NOTIZIA E' STATA CONFERMATA DAL DOTTOR BORIS BOSSIO,
COORDINATORE DELLE ATTIVITA' DI PATOLOGIA FORENSE, IN
SEGUITO A NOTIZIE APPARSE SULLA STAMPA ITALIANA CHE EVOCANO
L'EVENTUALITA' CHE IL COPILOTA SIA SOPRAVVISSUTO IN MARE PER
5 GIORNI PRIMA DI MORIRE. OTTO DEI 14 PASSEGGERI DELL'AEREO
ERANO ITALIANI.

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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da MD82_Lover » 9 febbraio 2008, 23:15

wintaco ha scritto:AEREO CADUTO, COPILOTA MORTO IN STESSO GIORNO INCIDENTE
VENEZUELA, CORPO TROVATO DOPO SCHIANTO DEL 4 GENNAIO
(ANSA)- CARACAS, 9 FEB - IL COPILOTA DELL'AEREO SCOMPARSO IN
MARE IN VENEZUELA IL 4 GENNAIO, IL CUI CORPO E' STATO
TROVATO IL 12, E' MORTO IL GIORNO DELL'INCIDENTE.
LA NOTIZIA E' STATA CONFERMATA DAL DOTTOR BORIS BOSSIO,
COORDINATORE DELLE ATTIVITA' DI PATOLOGIA FORENSE, IN
SEGUITO A NOTIZIE APPARSE SULLA STAMPA ITALIANA CHE EVOCANO
L'EVENTUALITA' CHE IL COPILOTA SIA SOPRAVVISSUTO IN MARE PER
5 GIORNI PRIMA DI MORIRE. OTTO DEI 14 PASSEGGERI DELL'AEREO
ERANO ITALIANI.
Non serve un medico di patologia forense per capire che una lacerazione del cuore e plurifratture della cassa toracica siano da ricondurre ad una dinamica di tipo traumatico,che non abbiano alcuna attinenza con la permanenza in acqua e che siano lesioni incompatibili con la sopravvivenza anche solo di un giorno (con un cuore lacerato??).

Oltre al dolore per la perdita di un figlio,immagino la sofferenza che possa ancora produrre nei famigliari la lettura di cose di questo tipo.

Il vero "scarnificare" (per usare un termine letto nell'articolo più sopra postato da krd) è dare questo tipo di notizie.

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Re: Incidente aereo in Venezuela

Messaggio da Tixio » 11 febbraio 2008, 15:43

krd ha scritto: Sconcertanti rivelazioni dopo il ritrovamento del corpo del copilota, a 157 miglia dal punto in cui l’aereo si è inabissato
:roll:

Ieri ho seguito un momento della trasmissione della Colò ("Alle falde del Kilimangiaro", mi sembra), e, devo essere onesto, ho notato una rara prudenza nel trattare l'argomento da parte della suddetta conduttrice. Devo dire di essere rimasto ben impressionato dal suo comportamento, soprattutto quando la telefonata di una spettatrice ha cercato di chiarire a modo suo alcuni aspetti parlando di una carenza di carburante in zona in quei giorni (la signora stava su un'isola e il carburante riguardava le barche turistiche lì intorno....come questo possa influenzare in qualche modo i rifornimenti a Caracas e ai velivoli mi è tuttora ignoto...), e la "probabile" assenza di elicotteri per la ricerca. Senza voler giustificare nessuno (gli stessi enti di soccorso hanno denunciato la scarsità di mezzi), ma ci sono anche video degli aerei e dell'elicottero di ricerca...resta comunque il fatto che simili contributi non portano a nulla, e questo è certo, ma tendono anche a fornire ai famigliari false piste, appigli che sono perlopiù emotivi e che non contribuiscono certo a fare chiarezza, perché questa si chiede.

Infine, una questione che non ho ancora approfondito: ieri, sempre in quella trasmissione ho sentito parlare di "assenza di radar a Los Roques", qualunque cosa voglia dire...chi ne sa di più? Purtroppo ho seguito solo un breve spezzone di trasmissione...
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