wintaco ha scritto: (omossis...) Ma prima di puntare il dito, a prescindere, contro i mezzi di infomazione e contro chi fa quel lavoro bisogna almeno imparare a leggere e capire come funziona "la macchina" informativa. Si mette in dubbio il racconto riportato. E allora: (omissis) L'agenzia riportata cita testualmente: Oggi il quotidiano di Barcellona 'El Periodico' ... (omissisa) ...pubblica i VERBALI delle testimonianze alla GUARDIA CIVIL. Qualcun altro ha già osservato che la testimonianza di una hostess non è quella di un passeggero che prende l'aereo per la prima volta. (omissis) Si tratta di un lancio di un'agenzia di stampa. Quindi negli articoli non ci sono spazi o limiti che vengono imposti dai capi.
Realtà romanzata? Nei verbali? Forse.... anche nei Promessi sposi (che è un romanzo)si narra della peste.
Ma migliaia di persone morirono sul serio in quel periodo...Mi pare che la sostanza cambi poco.
Allora, ti prego di perdonarmi se continuo a restare su una posizione leggermente diversa.
Questo, nel quale senz'altro entro certi limiti è ragionevole ci sia spazio a un confronto non solo inerente a singole e dettagliatissime procedure tecniche, resta però un thread assai più precipuamente "tecnico" rispetto ad altri, e come tale nel mio piccolo cerco di considerarlo sempre.
Io penso, in tutta onestà di non avere insultato la categoria dei giornalisti, che se vai in giro in altri thread ho anche difeso (quando sono arrivato a leggere "non esistono giornalisti tecnici" mi son permesso di mettere qualche garbato puntino sulle i), ma di aver espresso le mie fortissime perplessità in un modo doverosamente pacato.
Le mie considerazioni sul condizionamento legato al fattore tempo e alle richieste del direttore nel trasmettere una notizia o un aggiornamento di cronaca non nascono da "rumors" di terza o quarta mano, ma dal fatto che le ho viste accadere personalmente, davanti ai miei occhi, in quanto dal 1987 scrivo con regolarità. E l'ordine professionale cui sono iscritto è quello dei Giornalisti Pubblicisti. Credo di aver firmato oltre mille articoli, non li ho mai contati. E appena ne ho avuto la possibilità, per il tipo di cose che volevo scrivere io, mi sono "naturalmente" allontanato dal mondo dei quotidiani alla velocità che le mie gambe mi consentivano.
Il rapporto di 1 a 10 fra "mele marce" e bravi profesisonisti mi sembra ad un tempo a volte ottimistico; ma anche vagamente manicheo. Da una "mela marcia" a un "grande e serio divulgatore di fatti" ci sono molte sfumature intermedie.
A me, personalmente, dava e continua a dare caratterialmente fastidio in generale scrivere - e leggere - "non notizie".
Certamente è ragionevole che la hostess (che comunque non è un ingegnere di volo) possa aver notato qualcosa che non andava, e che quel che ha soggettivamente percepito possa essere stato legato a qualche malfunzionamento o evento della complessa catena che poi si è evoluta nel disastro. Chi dice di no...
Però ci sarà un motivo se dieci righe di post di Tienneti (che magari mi dice, secco, "leggo di quella tal ipotesi, ma mi pare inversoimile perché quel tal comando non può essere reso operativo se quell'altro comando non sta su quella posizione se no c'è un blocco di sicurezza che impedisce il movimento della leva") mi aiutano a mettere a fuoco un aspetto di questa storia meglio di dieci articoli del genere.
L'agenzia riporta che il quotidiano pubblica i verbali delle dichiarazioni alla Guardia Civil. Anzitutto con una inchiesta penale in corso, dubito che la legislazione spagnola consenta ufficialmente di divulgare i verbali di dichiarazioni spontanee, in questa fase. Quindi qualcuno è riuscito a farseli passare, se sono veri, in tutto o in parte, magari con delle fotocopie parziali, o assai più probabilmente ascoltandone stralci letti di soppiatto da qualcuno al telefonino e tentando di prendere appunti (succede spesso così, non è che da un ufficio di polizia in cui si conservano verbali puoi uscire con un fascicolo sotto la camicia, e rischiare di andare a far fotocopie dal tabaccaio di fronte sperando che nel mentre nessuno lo cerchi e non noti la sparizione...). E qui già dobbiamo dunque farci un pochino la tara.
Poi il dilungarsi dell'articolo su tanti particolari tristi ed emozionanti che precludono senza troppo esplicitarlo a un contesto susseguente necessariamente "pulp" lasciano il tempo che trovano e, consentimelo, non mi sembrano del giornalismo di gran spessore. Sono, appunto, delle mezze "non notizie" passate per delle "impressionanti testimonianze". Leggasi "fuffa". Cosa potevo aspettarmi all'interno della cabina passeggeri di un aereo che ricade dopo avere ballonzolato un po' tentando di prendere quota, che qualcuno ricordasse un passeggero della fila 13 dire a sua moglie "amore, presto, guarda dal finestrino, mi pare che stiamo precipitando, ce l'hai la macchinetta digitale a portata di mano"? Leggo che "gridavano tutti terrorizzati... i bambini piangevano...".... ma và? Io mi figuravo una attempata e esigente signora tentar di sovrastare i rumori con la propria voce insistendo con la hostess che ancora non le aveva portato un'altra rivista, ché la sua era tutta sgualcita...
Perciò non credo ci sia nulla di male nel dire "aspettiamo fonti più serie e più oggettive, come i risultati di FDR e CVR". Tantopiù che non ci vorranno anni.
Naturalmente il nostro amico che ha trovato l'articolo e lo ha postato su questo thread non ha fatto assolutamente nulla di inopportuno; più discutibile però, alla luce della mia personale esperienza (mi sono occupato dell'argomento "sicurezza dei trasporti" per quasi quindici anni, anche se solo se con riferimento al traffico veicolare su strada, ed ho letto tante di quelle scempiaggini sulle dinamiche degli incidenti e sulle cause delle lesioni o della salvezza degli occupanti, che potrei scriverci un libro umoristico), metterci a discutere di un articolo di quel taglio cercando di trarne degli elementi di giudizio più seri.. anche solo di un bollettino meteo di quel giorno nella zona dell'aeroporto.
Nessun anatema, solo attribuire alle fonti il peso che è loro congeniale.
Anche il National Geographic ogni tanto ha realizzato dei lunghi servizi su famosi e controversi incidenti aerei; quelli che hanno lavorato per produrre ciò, come me hanno scritto sul biglietto da visita "
giornalista". (Salvo il fatto che con ogni evidenza sono molto molto più bravi del sottoscritto). Converrai che la qualità dell'analisi e della ricostruzione è ben altra: eppure si tratta di puntate destinate alla grande divulgazione, non relazioni tecniche volte a contribuire al formarsi della personale convinzione di un magistrato.
Un caro saluto da un collega sempre pronto a sfoderare la durlindana e menare orgoglioso e indignato terrificanti fendenti a destra e a manca in difesa della intangibile dignità della categoria...
quando ne vale la pena.