Caro Domenico, benvenuto.capitano nemo ha scritto: Un ultimo pensiero sul giornalismo "tecnico". Io credo che non esista. Un giornalista, per sua formazione, ha cultura umanistica, e quando deve trattare di cose tecniche non può che dire ca**ate. Egli dovrebbe essere il tramite tra il fruitore della notizia e le fonti di informazione, ma questo è faticoso, allora il più delle volte diventa lui stesso la fonte di informazione. E se per caso incontra il piastrellista, ha fatto bingo. Io ho smesso di rispettare questa classe di giornalisti da quando ascoltai e lessi di un incidente ferroviario, sul quale furono dette cose che definire strampalate è poco. Domenico
Mi permetti di dire sommessamente la mia visto che mi sento chiamato in causa?
Mi sembra un po' eccessivo dire che non esiste il giornalismo tecnico. Eccome se esiste, solo che non spesso scrive di questioni tecniche sui quotidiani e sui settimanali.
A me semmai pare che purtroppo tu sia assolutamente troppo ottimista quando affermi che un giornalista per sua formazione ha cultura umanistica. MA MAGARI FOSSE, ALMENO QUELLA...! Purtroppo, in Italia la qualificazione richiesta per diventare giornalista pubblicista (come me) è: esistere e non essere ricercato dalla Polizia. Dopodiché ti viene richiesto di produrre copia fotostatica e ricevute di pagamento che attestino che hai pubblicato in due anni non meno di settanta articoli retribuiti su testate regolarmente registrate presso il tribunale competente per territorio.
Dopodiché, purché abbia *copia della ricevuta di pagamento e della ritenuta d'acconto* e non sia una didascalia lunga o una troppo succinta scheda ma almeno un breve articolo firmato, sono posti dalla commissione esaminatrice sullo stesso piano un testo con titolo e sommario
«COMMESTIBILE O COMBUSTIBILE? Le perplessità del mondo scientifico sull'utilizzo di vaste areee agricole per produrre foraggere da bioetanolo, sottraendole alle coltivazioni per alimentazione umana e per foraggio»
che non avrà dignità maggiore di una coppia titolo/sommario tipo
«MEGLIO CAMBIARE, NO? La trasgressiva ereditiera Paris Hilton cambia toilette sei volte al giorno e si aggiudica la palma della più spendacciona nel suo ultimo shopping in Versilia».
Ci sono passato io sulla mia pelle quando mi iscrissi all'Ordine, 2003 (scrivevo dal 1987). Ancora dò di stomaco.
Che ti aspetti che ne vengano fuori, tanti Hemingway come quello dei reportage dalla guerra di Spagna?
Scusa, Domé, che puoi aspettarti che escan tutti dei novelli Piero Angela (Piero, néh? Non Alberto) quanto a corretta e piana divulgazione di fatti tecno-scientifici? E poi, quanta della responsabilità è dei direttori che assegnano un certo compito a una persona che non è qualificata per svolgerlo bene? Fino a un certo punto, però; se l'inviata del Corriere sente parlare prima di riscaldamento della presa d'aria e poi di un sensore di temperatura, e presume che siano state date due versioni discordanti della stessa riparazione prima del decollo senza farsi venire il dubbio che potrebbero essere due modi di descrivere la stessa cosa, la colpa è del direttore che può aspettarsi che sia meglio
mandare una persona competente quanto basta da capir da sola quando deve chiedere una informazione chiarificatrice in più prima di scrivere.
Ma il giornalista che fa bingo incontrando il piastrellista (con tutta la simpatia per il piastrellista, mestiere d'alto artigianato quando son davvero bravi) eh, no, qui la colpa è solo dell'inviato. Ascolti e riporti? E che in vita tua non ha mai preso un DC9 o MD80? Ma non ti è mai accorto che non ci sono motori sotto le ali? No, questo è troppo. Co 'sto sistema dovrebbero esserci titoli a nove colonne sulle chemtrails (le vere responsabili del disastro di Seveso, altro che Icmesa, quella era solo una copertura), visto che questi non chiedono di meglio che di farsi intervistare, pure da una ragazzetta che vuol vender loro un corso di Inglese in audiocassette...
E poi debbo leggere in un altro caso che "la depressurizzazione ha fatto perdere 8000 m di quota all'aereo in pochi minuti". Il dubbio che sia il pilota a buttare il muso giù il più velocemente possibile per tornare a quote più compatibili con una serena e fisiologica respirazione mai? E che ci vuole, una laurea in ingegneria? Ma non dico tanto, ma nemmeno i serial-filmoni della serie Airport-qualchecosa hai visto? (Oddio, per quanto in uno c'era Alain Delon pilota di Concorde che apriva tranquillamente in volo il finestrino lato pilota (!) e sparava con la lanciarazzi di bordo per creare dei falsi bersagli ai missili lanciati dal caccia dei "cattivi"....)
Però no, dire che non esiste il giornalismo "tecnico" è troppo ingeneroso. Sul Messaggero Giuseppe di Dio scrive report di geopolitica sul centro-america che sono esemplari; Su Quattroruote sino ad alcuni anni fa l'ing. Enrico De Vita pubblicava regolarmente articoli di inquadramento tecnico sui vari problemi che erano un piacere per la mente, sembravano lezioni universitarie solo un po' più piane nell'esposizione. Quando nel 1989 coordinai (scrivendo fra l'altro, o revisionando profondamente in tutto 17 articoli) uno speciale di «PROTECTA - Protezione Civile, Ecologia, Ambiente», che si intitolava «I veicoli e le tecnologie di sicurezza» (un bel successo, oltre 88000 copie per il supplemento a un mensile...) il "pezzo" più riuscito lo intitolai "Gli assetti delle vetture: scelte tecniche, invenzioni, risultati", e la base culturale da cui partii, aggiornando, ampliando, documentandomi, limitando per altri versi il campo di interesse fu un lunghissimo articolo di De Vita di molti anni prima che si intitolava "Il problema dell'assetto".
Cosa che gli scrissi anche, per ringraziarlo, e gli mandai l'articolo. Non mi citò davvero per plagio, son passati diciannove anni, se avessi copiato mi avrebbe almeno rampognato. Invece mi telefonò dicendomi che l'articolo gli era piaciuto, ed molto contento di aver "passato il testimone". E non sono un ingegnere; ho fatto (bene) il Classico al Visconti - quello di una volta, non quello dopo Berlinuer Luigi e la Moratti - e poi all'Università Scienze Geologiche, che ha un biennio scientifico di tutto rispetto, cui debbo moltissimo proprio come impostazione della forma mentis.
Ce n'è quanta ne vuoi di gente preparata che fa divulgazione di concetti o di eventi con un retroterra tecnico-scientifico, e non solo su testate di nicchia; quanta ne vuoi, e quanta ne vuoi molto ma molto ma molto più preparata, competente e in gamba di me. E io quando la leggo non ho invidia, sono contento perché ho modelli di qualità intellettuale cui ispirarmi (certo se vuoi arrivare agli editoriali di politica interna di Montanelli o dello Scalfari di vent'anni fa stai fresco).
Tu però rassegnati sui giornali a leggere scemenze finché verrà inviato in Kirgizistan a sentire "rumors" sull'incidente del 737 un poveraccio che ieri ha licenziato un pezzo sul festival dei Due Mondi dopo che il Menotti ha gettato la spugna per raggiunti limiti di età, l'altro ieri si è occupato della polemica sul parcheggio del Pincio a Roma (sulla quale ha scritto ancora fesserie perché ha capito il 7% di ciò che il Soprintendente archeologo ha detto in conferenza stampa), tre giorni fa ha video-intervistato Margherita Hack definendola "famosa astrologa di fama internazionale", dopodomani sarà in Campania per scrivere dell'andamento dell'operazione-monnezza, e nel suo articolo salterà leggiadramente da inceneritore a termovalorizzatore... come se fossero sinonimi. Dài, alla fine un forno è un forno, no? Ma il poveretto secondo te ne ha mai visto uno? E non ne avrà neanche stavolta il tempo, perché stasera deve tornare a Roma, e domani partire col primo volo per seguire una partita di coppa UEFA... Volo con un ATR42 turboelica. Elica, turboelica... ma sì, insomma, con o senza turbo se è ad elica sempre un aereo a pistoni è...
Chi scrive sui quotidiani si fa un po' anche scudo del fatto che tanto domani ci sarà un altro giornale, e se ha preso una toppa questa si perderà nel cestino insieme al numero di ieri. Io non son d'accordo: una cattiva informazione, anche se effimera, lascia una traccia subliminale inesatta sull'opinione pubblica, il che è moralmente riprovevole.
..... Capito perché non scrivo sui quotidiani?
Circa i moderatori, penso che abbiano assolutamente ragione su tutto, lo spiegano anche bene, con grande equilibrio e maturità; mi sembrano persone con la testa sulle spalle e assolutamente all'altezza del compito, e mi hanno dato ulteriore conferma della impostazione seria e non banale di questo forum. Che è il primo di aviazione in cui non "mordo e fuggo" ma leggo regolarmente.
Anche se qualche volta, al posto loro (ma io non sono al posto loro! e non posso certo capire davvero quanto vengano esasperati dal continuo involontario tentativo di far deragliare i thread) forse potrei suggerire di essere un pochino più diplomatici e più soft nella forma, in cambio anche di "manica più stretta" nell'applicazione delle regole che son giustamente specifiche della sezione.