French canadair
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Re: French canadair
Secondo Aviation Safety subito dopo quel decollo il Canadair è stato riportato alla base a Nîmes e non sarà disponibile per un po'; i piloti sono stati sospesi e verranno sottoposti a visita medica.
https://aviation-safety.net/wikibase/wiki.php?id=199266
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Re: French canadair
Mah.. Se il n° 1 sapeva di avere il 2 in formazione la separazione la doveva fare lui; il 2 infatti deve guardare il leader e non puo' guardare fuori.City of Everett ha scritto:Secondo Aviation Safety subito dopo quel decollo il Canadair è stato riportato alla base a Nîmes e non sarà disponibile per un po'; i piloti sono stati sospesi e verranno sottoposti a visita medica.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
Re: French canadair
A in questo caso valgono le regole per il volo in formazione?
Re: French canadair
I francesi lavorano così..robygun82 ha scritto:A in questo caso valgono le regole per il volo in formazione?
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
Re: French canadair
È decisamente volo in formazione..
Ho trovato questo video dove si vede bene come lavorano..
https://youtu.be/Q4acYP2y0DQ
Molto scenografico..
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https://youtu.be/Q4acYP2y0DQ
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Re: French canadair
Mah.
La Francia ha una superficie doppia dell'Italia e i Canadair della Sécurité Civile sono solo 12 (contro i nostri 19 - dati airlinerlist). La domanda sorge spontanea: non è controproducente utilizzare così tanti aerei per un solo incendio alla volta? Come si comportano se nel frattempo scoppia un incendio dell'altra parte della Francia? Eppoi dall'ultimo video postato, non mi sembra che tre passaggi multipli abbiano migliorato molto la situzione rispetto all'inizio del video.
La Francia ha una superficie doppia dell'Italia e i Canadair della Sécurité Civile sono solo 12 (contro i nostri 19 - dati airlinerlist). La domanda sorge spontanea: non è controproducente utilizzare così tanti aerei per un solo incendio alla volta? Come si comportano se nel frattempo scoppia un incendio dell'altra parte della Francia? Eppoi dall'ultimo video postato, non mi sembra che tre passaggi multipli abbiano migliorato molto la situzione rispetto all'inizio del video.
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- Valerio Ricciardi
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Re: French canadair
I Canadair della Francia sono di proprietà dello Stato.
I nostri a che mi consti (non so se sia cambiata la cosa) sono prevalentemente a noleggio da ditte specializzate.
In Francia la legislazione penalizza al massimo i terreni percorsi dalle fiamme. Sospensione della caccia anche se stava per iniziare la stagione venatoria, divieto di pascolo e inedificabilità per lungo periodo, niente rimboschimenti affidati a privati, serraggio ulteriore di eventuali vincoli paesistici archeologici ambientali etc già presenti.
Per cui se qualcun altro dà fuoco a un bosco, il primo a rimetterci non è lui (se lo beccano, ammesso e non concesso), ma tu che vivi da quelle parti. Aver avuto un incendio vicino casa è una vera iattura. Per cui si crea un conflitto di interessi fra il piromane - prezzolato, direttamente interessato o singolo pazzoide occasionale che sia - e tutti gli altri.
Da noi la legislazione è molto più premiale di quanto si creda. C'è il vincolo di inedificabilità (lo redasse proprio mio padre come contenuti giuridici) ma la sua applicabilità è subordinata all'aggiornamento di un catasto dei terreni percorsi dal fuoco. Cosa facilissima da fare con i GIS (Ground Information System) su base satellitare, moooolto facili da sovrapporre alle carte catastali, ma i comuni SE NE GUARDANO BENE dal farlo.
Per cui da noi se c'è tanto fuoco ci guadagnano tutti: operai stagionali della forestale regionale - quando presente - addetti allo spegnimento e al rimboschimento, ditte che noleggiano i Canadarir, pastori, costruttori, agricoltori proprietari anche di tratti a ceduo o a bosco di alto fusto, c.d. "volontari" di gruppi locali di Protezione Civile (varie associazioni locali onnipresenti... perché ce ne sono così tante ciascuna con uno/due pick up con la botticella dietro il cassone?).
Tu annuncia che dove passa il fuoco non si rimboschirà più, e che coloro che abitano in quelle zone assisteranno impotenti ai lunghi tempi della natura per far ricrescere la vegetazione spontanea ed evolverla, dì alle associazioni di Protezione Civile e ai gruppi antincendio spontanei che i contributi pubblici loro destinati non saranno più proporzionali al numero di interventi effettuati per spegnere, ma INVERSAMENTE proporzionali al numero di incendi SCOPPIATI (quindi il massimo dei fondi li avrai se non scoppia alcun incendio), togli ogni retribuzione straordinaria ai VVFF in caso di intervento su terreni boschivi... (se scoppia un grande incendio e lo devi spegnere facendoti un mazzo così, bé, prendi uno stipendio per quello, se è piccolo meglio per te, se non scoppia affatto ti va benone: prendi tutto il tuo stipendio e ti gratti la pancia al sole sorseggiando il Martini), istituisci un divieto di pascolo per cinque anni per un'ampia fascia attorno a terreni percorsi dal fuoco, in modo che ogni incendio RIDUCA la superficie adatta al pascolo invece che presto aumentarla; etc etc etc e vedrai che con quattro Canadair di proprietà dell'AMI o dei VVFF ci copri tutta l'Italia.
Perché salteranno addosso in cinque sulla prima cicca di sigaretta gettata dal finestrino da uno scriteriato (minoritario, ma esiste anche quello).
I nostri a che mi consti (non so se sia cambiata la cosa) sono prevalentemente a noleggio da ditte specializzate.
In Francia la legislazione penalizza al massimo i terreni percorsi dalle fiamme. Sospensione della caccia anche se stava per iniziare la stagione venatoria, divieto di pascolo e inedificabilità per lungo periodo, niente rimboschimenti affidati a privati, serraggio ulteriore di eventuali vincoli paesistici archeologici ambientali etc già presenti.
Per cui se qualcun altro dà fuoco a un bosco, il primo a rimetterci non è lui (se lo beccano, ammesso e non concesso), ma tu che vivi da quelle parti. Aver avuto un incendio vicino casa è una vera iattura. Per cui si crea un conflitto di interessi fra il piromane - prezzolato, direttamente interessato o singolo pazzoide occasionale che sia - e tutti gli altri.
Da noi la legislazione è molto più premiale di quanto si creda. C'è il vincolo di inedificabilità (lo redasse proprio mio padre come contenuti giuridici) ma la sua applicabilità è subordinata all'aggiornamento di un catasto dei terreni percorsi dal fuoco. Cosa facilissima da fare con i GIS (Ground Information System) su base satellitare, moooolto facili da sovrapporre alle carte catastali, ma i comuni SE NE GUARDANO BENE dal farlo.
Per cui da noi se c'è tanto fuoco ci guadagnano tutti: operai stagionali della forestale regionale - quando presente - addetti allo spegnimento e al rimboschimento, ditte che noleggiano i Canadarir, pastori, costruttori, agricoltori proprietari anche di tratti a ceduo o a bosco di alto fusto, c.d. "volontari" di gruppi locali di Protezione Civile (varie associazioni locali onnipresenti... perché ce ne sono così tante ciascuna con uno/due pick up con la botticella dietro il cassone?).
Tu annuncia che dove passa il fuoco non si rimboschirà più, e che coloro che abitano in quelle zone assisteranno impotenti ai lunghi tempi della natura per far ricrescere la vegetazione spontanea ed evolverla, dì alle associazioni di Protezione Civile e ai gruppi antincendio spontanei che i contributi pubblici loro destinati non saranno più proporzionali al numero di interventi effettuati per spegnere, ma INVERSAMENTE proporzionali al numero di incendi SCOPPIATI (quindi il massimo dei fondi li avrai se non scoppia alcun incendio), togli ogni retribuzione straordinaria ai VVFF in caso di intervento su terreni boschivi... (se scoppia un grande incendio e lo devi spegnere facendoti un mazzo così, bé, prendi uno stipendio per quello, se è piccolo meglio per te, se non scoppia affatto ti va benone: prendi tutto il tuo stipendio e ti gratti la pancia al sole sorseggiando il Martini), istituisci un divieto di pascolo per cinque anni per un'ampia fascia attorno a terreni percorsi dal fuoco, in modo che ogni incendio RIDUCA la superficie adatta al pascolo invece che presto aumentarla; etc etc etc e vedrai che con quattro Canadair di proprietà dell'AMI o dei VVFF ci copri tutta l'Italia.
Perché salteranno addosso in cinque sulla prima cicca di sigaretta gettata dal finestrino da uno scriteriato (minoritario, ma esiste anche quello).
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger
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Re: French canadair
Così dovrebbero andare le cose...sei un po' arrabbiato???Valerio Ricciardi ha scritto:I Canadair della Francia sono di proprietà dello Stato.
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In Francia la legislazione penalizza al massimo i terreni percorsi dalle fiamme. Sospensione della caccia anche se stava per iniziare la stagione venatoria, divieto di pascolo e inedificabilità per lungo periodo, niente rimboschimenti affidati a privati, serraggio ulteriore di eventuali vincoli paesistici archeologici ambientali etc già presenti.
Per cui se qualcun altro dà fuoco a un bosco, il primo a rimetterci non è lui (se lo beccano, ammesso e non concesso), ma tu che vivi da quelle parti. Aver avuto un incendio vicino casa è una vera iattura. Per cui si crea un conflitto di interessi fra il piromane - prezzolato, direttamente interessato o singolo pazzoide occasionale che sia - e tutti gli altri.
Da noi la legislazione è molto più premiale di quanto si creda. C'è il vincolo di inedificabilità (lo redasse proprio mio padre come contenuti giuridici) ma la sua applicabilità è subordinata all'aggiornamento di un catasto dei terreni percorsi dal fuoco. Cosa facilissima da fare con i GIS (Ground Information System) su base satellitare, moooolto facili da sovrapporre alle carte catastali, ma i comuni SE NE GUARDANO BENE dal farlo.
Per cui da noi se c'è tanto fuoco ci guadagnano tutti: operai stagionali della forestale regionale - quando presente - addetti allo spegnimento e al rimboschimento, ditte che noleggiano i Canadarir, pastori, costruttori, agricoltori proprietari anche di tratti a ceduo o a bosco di alto fusto, c.d. "volontari" di gruppi locali di Protezione Civile (varie associazioni locali onnipresenti... perché ce ne sono così tante ciascuna con uno/due pick up con la botticella dietro il cassone?).
Tu annuncia che dove passa il fuoco non si rimboschirà più, e che coloro che abitano in quelle zone assisteranno impotenti ai lunghi tempi della natura per far ricrescere la vegetazione spontanea ed evolverla, dì alle associazioni di Protezione Civile e ai gruppi antincendio spontanei che i contributi pubblici loro destinati non saranno più proporzionali al numero di interventi effettuati per spegnere, ma INVERSAMENTE proporzionali al numero di incendi SCOPPIATI (quindi il massimo dei fondi li avrai se non scoppia alcun incendio), togli ogni retribuzione straordinaria ai VVFF in caso di intervento su terreni boschivi... (se scoppia un grande incendio e lo devi spegnere facendoti un mazzo così, bé, prendi uno stipendio per quello, se è piccolo meglio per te, se non scoppia affatto ti va benone: prendi tutto il tuo stipendio e ti gratti la pancia al sole sorseggiando il Martini), istituisci un divieto di pascolo per cinque anni per un'ampia fascia attorno a terreni percorsi dal fuoco, in modo che ogni incendio RIDUCA la superficie adatta al pascolo invece che presto aumentarla; etc etc etc e vedrai che con quattro Canadair di proprietà dell'AMI o dei VVFF ci copri tutta l'Italia.
Perché salteranno addosso in cinque sulla prima cicca di sigaretta gettata dal finestrino da uno scriteriato (minoritario, ma esiste anche quello).
Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione ed un'assoluta tolleranza. MOHANDAS KARAMCHAND GANDHI
BIRRA POINT
Ministro rapporti CULturali
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