Incidente a Cremona

Area dedicata alla discussione sugli incidenti e degli inconvenienti aerei e le loro cause. Prima di intervenire in quest'area leggete con attenzione il regolamento specifico riportato nel thread iniziale

Moderatore: Staff md80.it

Rispondi
Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5004
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Incidente a Cremona

Messaggio da sardinian aviator » 20 settembre 2020, 12:26

È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 20 settembre 2020, 14:30

Sta avendo già grande risalto, anche per le modalità dell'evento (da confermare).

https://www.ilmessaggero.it/italia/aere ... 74227.html

Una foto pubblicata dal Corriere, se autentica, evidenzierebbe che sarebbe precipitato dopo aver perso un'ala

https://milano.corriere.it/notizie/cron ... 148b.shtml
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
bracco
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 117
Iscritto il: 4 novembre 2008, 11:30

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da bracco » 20 settembre 2020, 17:00

L'aereo in questione è un Pilatus Porter del 1993, matricola T7-SKY, sn 902, di base all'aereoporto del Migliaro a Cremona da agosto 2010 per il trasporto di paracadutisti sportivi.

La stampa locale riporta voci (ripeto: voci) secondo cui l'ipotesi seguita dagli inquirenti è che sia precipitato dopo essere stato colpito per disgrazia dall'ultimo dei paracadutisti a lanciarsi, che indossava la tuta alare. Prendetelo per quel che vale, l'inchiesta ANSV è appena partita.

Avatar utente
sigmet
FL 500
FL 500
Messaggi: 6367
Iscritto il: 23 dicembre 2008, 12:08

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da sigmet » 20 settembre 2020, 23:01

Valerio Ricciardi ha scritto:
20 settembre 2020, 14:30
Sta avendo già grande risalto, anche per le modalità dell'evento (da confermare).

https://www.ilmessaggero.it/italia/aere ... 74227.html

Una foto pubblicata dal Corriere, se autentica, evidenzierebbe che sarebbe precipitato dopo aver perso un'ala

https://milano.corriere.it/notizie/cron ... 148b.shtml

In questo caso allora si tratterebbe di una collisione in volo e non un incidente di lancio.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 21 settembre 2020, 11:49

Ma il paracadutista con tuta alare dopo il lancio avrebbe dunque seguito una traiettoria sub-parallela al velivolo che non è riuscito a gestire e lo avrebbe portato a collidere con un'ala dell'a/m?
Perché la posizione dei portelli di uscita nel Porter non mi fa immaginare come possibile una collisione con l'ala alta subito all'atto del lancio.
Prima deve "aprirsi" l'ala, e nel mentre il vento relativo dovrebbe per forza aver spostato dietro l'aereo il paracadutista.
E per arrivare a produrre un danno strutturale simile immagino che ci voglia una velocità relativa importante al momento della collisione.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 21 settembre 2020, 13:22

Ciao!
Innanzitutto il paracadutista indossava una track suit, non una tuta alare (la track suit è una tuta larga che si gonfia con il vento relativo e assicura un buon avanzamento in deriva ma non paragonabile a una tuta alare).
Questo dovrebbe escludere che il paracadutista e l'aereo volessero fare "lavoro relativo" cioè volare in formazione (cosa che è dibmoda ultimamente).
Le possibilità potrebbero essere o un errore nella gestione dei circuiti (di solito la traiettoria del aereo e la traiettoria dei paracadutisti che fanno diacipline con avanzamento, come deriva, track suit o tuta alare viene viene concordata prima) o il pilota ha provato a seguire il paracadutista, con una virata e picchiata in beta.

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 21 settembre 2020, 16:04

Fonti paracadutistiche parlano di un impatto a 2000mt, se confermato escluderebbe il tentativo di "inseguimento" dopo l'uscita.

Avatar utente
bracco
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 117
Iscritto il: 4 novembre 2008, 11:30

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da bracco » 21 settembre 2020, 23:13

Sempre rumors (ma piuttosto attendibili, conosco la giornalista ed e' una che raramente scrive ad minchiam) sostengono che ci sia stato un impatto ad una quota di circa 1800 metri ed un minuto dopo il lancio dell'ultimo paracadutista tra questi e il puntone dell'ala del Porter. Questo significherebbe che, come gia' supposto, possa essere stato un errore nel concordare i circuiti che ha portato ad un impatto in volo ad alta velocita'. Il che sarebbe rinforzato dalla distanza a terra tra l'a/m e il paracadutista, circa 800 metri, che e" compatibile con una traiettoria balistica. Pare anche che lo sfortunato paracadutista avesse una helmet camera che gli inquirenti stanno ora esaminando.
Solo un commento personale. La fortuna e' cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Che disgrazia e che tristezza.

PS. Aggiungo una considerazione ingegneristica. In un velivolo ad ala alta il puntone (in realta' uno strallo) e' progettato per lavorare a trazione; semplificando, diciamo che evita che l'ala si muova verticalmente e fletta in modo eccessivo sotto i carichi aereodinamici. Non e' quindi pensato per un impatto orizzontale rilevante che, in caso, potrebbe sollecitare a taglio i punti di attacco a cerniera inferiore e superiore in modo eccessivo. Se guardate bene, sul Porter l'attacco si trova circa ad un terzo dell'ala, quello e' tipicamente il punto che ottimizza l'effetto di "costrizione" minimizzando peso e uso di materiale. Se pero' salta il puntone, l'attacco dell'ala certamente cede anche a velocita' modeste.
Ultima modifica di bracco il 21 settembre 2020, 23:56, modificato 8 volte in totale.

Avatar utente
sigmet
FL 500
FL 500
Messaggi: 6367
Iscritto il: 23 dicembre 2008, 12:08

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da sigmet » 21 settembre 2020, 23:35

bracco ha scritto:
21 settembre 2020, 23:13

Solo un commento personale. La fortuna e' cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Che disgrazia e che tristezza.
Non credo alla sfiga ma ad una serie di circostanze che spesso vengono determinate da comportamenti consueti ma rischiosi.
Pur rimanendo nel campo delle ipotesi mi sembra uno di quegli incidenti "annunciati" in cui una eccessiva complacency porta ad avere una sottostima del rischio.
In rete ne ho trovati anche altri ma già da questi mi sembra che la condotta del volo non sia certo in accordo alla safety.



Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 22 settembre 2020, 2:21

Ciao!
I video che ha linkato sono l'esempio di "inseguimento" dopo l'uscita i cui parlavo e che non quadra con la quota di impatto.
Non credo comunque nella "sfortuna", più in una errata valutazione o esecuzione di uno o entrambi i "piani di volo".
Sarei anche curioso di sapere se le condimeteo abbiano inciso sulla possibile perdita di oscienza della posizione...

Avatar utente
bracco
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 117
Iscritto il: 4 novembre 2008, 11:30

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da bracco » 22 settembre 2020, 7:47

Sarei anche curioso di sapere se le condimeteo abbiano inciso sulla possibile perdita di coscienza della posizione...
Da quanto ricordo, domenica mattina il tempo era bello, praticamente senza una nuvola, e con pochissimo vento.

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 settembre 2020, 9:09

sigmet ha scritto:
21 settembre 2020, 23:35
mi sembra uno di quegli incidenti "annunciati" in cui una eccessiva complacency porta ad avere una sottostima del rischio.(...) mi sembra che la condotta del volo non sia certo in accordo alla safety.
:roll: sarà un caso, ma la prima cosa che mi è tornata alla memoria, naturalmente parliamo di incidente tuttaffatto diverso, è stato il tentativo di "gancio basso" che è stato fatale a Pietro Taricone. Incidenti frutto forse di una mentalità nel rapporto col rischio, più che alla singola specifica catena di eventi.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
bracco
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 117
Iscritto il: 4 novembre 2008, 11:30

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da bracco » 22 settembre 2020, 9:42

Questo mi pare demenziale.



Potenza dello sponsor, secondo me si promuovono pratiche pericolosissime sia per i "base" jumpers che per l'equipaggio dell'a/m, che mi pare pure un Pilatus PC-6.

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 22 settembre 2020, 11:12

Ciao!
Forse sarebbe meglio spostarsi in 4c.
Comunque, prima di lanciarsi in una crociata contro i piloti di Pilatus, l'evento NON sembra relativo a NULLA di quello che avete postato (con tanto di riferimento a Tarricone, che è diventato l'unica cosa che gli ignoranti in materia sanno riguardo il paracadutismo).

Detto ciò io ho sempre ritenuto poco professionale qualsiasi utilizzo dell'aereo che non fosse puramente finalizzato alla missione di lancio (magari non ero abbatanza bravo direbbe qualcuno).

Un discorso a parte, forse, sono specifici stunts. Se fossi il proprietario non sarei d'accordo, ma posso capire che con la dovuta preparazione, pianificazione e allenamento si possano fare cose "non standard" con un margine di rischio accettabile, ma purtroppo poi "ispirano" altri a copiarti.

Just My Two cents

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 settembre 2020, 13:09

[ OT] Il riferimento a Taricone era accuratamente posato e pesato sulla base di un caso che ho seguito con molta attenzione da vicino.
Sinceramente, al netto del fatto che non rileva quanto io sappia o non sappia di paracadutismo, non è questo il punto: per me fu lapidaria la frase di qualcuno, forse proprio Sigmet ma non ne son certo, che nel thread che si aprì sull'argomento a un certo punto tirò le fila dicendo "il punto è che il ragazzo non è morto per un evento imprevedibile ascrivibile ai normali rischi ineludibili connessi all'attività, ma perché ha fatto una cosa pericolosa con un paracadute".

Essendo il simpatico e generoso ragazzone defunto, direi che si può concludere che non ne valesse la pena.
Non è che nelle attività sportive necessariamente tutto quello che si potrebbe tentare di fare con successo debba essere tentato.

E non è che una volta acquisite delle competenze e dello skill "standard" molto buone si debba obbligatoriamente andare a ricercare qualcosa che produca nuove e inedite scariche di adrenalina, perché poi gli umani iniziano a fare i testosteronici, a divertirsi via via sempre cercando di dimostrarsi qualcosa, e dai e dai si fanno inutilmente male. Le Action Cam han dato una bella mano a questo processo poco virtuoso, perché in tanti settori vedo che... come la fanno fuori dal vaso ma gli dice bene corrono tutti a condividerla su Youtube e danno l'esempio.

L'ho visto accadere di persona nelle immersioni subacquee, in grotta, in arrampicata. Ha prodotto anche delle evidenti distorsioni proprio nella "filosofia di approccio" allo sport, come le immersioni in apnea in profondità con la modalità NoLimits.

Il paracadutismo è una attività ludica, che - se lo si vuole - prevede anche specialità competitive che concettualmente sono, delle due, più imparentabili con le gare di regolarità delle corse automobilistiche su strada che non con la ricerca del "giro secco" su pista.
Sulla figura del pilota di Pilatus sinceramente non mi stavo particolarmente focalizzando, sono situazioni che derivano da un concerto di persone d'accordo su certe procedure e certe manovre. Sarebbe sempre il caso, in generale, di tornare a propalare una filosofia dello sport che rimetta l'accento sulla responsabilità individuale e sulla sicurezza e sul fatto che giocando non val comunque la pena di farsi male.

Io avevo un istruttore in palestra, si chiamava Bellapianta, che fu nella squadra italiana di ginnastica artistica mandata a Melbourne '56. Lui ci diceva: io non voglio che davanti a voi vi siano due tre anni di coppe e gagliardetti e, da quindici anni dopo, trenta di ortopedico. Per cui sdraiati su panca in allenamento - ben caldi e se ce la fate - per me potete tirare su quello che volete, alla peggio se fate gli scemi la cuffia dei rotatori si risistema, ma la prima volta che vi becco in piedi ad alzare oltre le vostre spalle un bilanciere che pesi più di voi da qui siete fuori, la spina dorsale per me ve la finirete di massacrare altrove.
Bé, a consuntivo aveva ragione, qualcuno dei compagni di gara del tempo l'ho risentito anche di recente e non ho sentito nessuno con discopatie.
[FINE OT]
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 22 settembre 2020, 14:44

Premesso questo, si deve prima comprendere la dinamica reale, che magari non connessa con rischiose evoluzioni programmate poi venute male.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
air.surfer
FL 500
FL 500
Messaggi: 9498
Iscritto il: 18 aprile 2007, 9:36

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da air.surfer » 22 settembre 2020, 17:44

bracco ha scritto:
22 settembre 2020, 9:42
Questo mi pare demenziale.

Potenza dello sponsor, secondo me si promuovono pratiche pericolosissime sia per i "base" jumpers che per l'equipaggio dell'a/m, che mi pare pure un Pilatus PC-6.

Certo che, a certe persone, vivere gli fa proprio schifo.

Avatar utente
sigmet
FL 500
FL 500
Messaggi: 6367
Iscritto il: 23 dicembre 2008, 12:08

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da sigmet » 22 settembre 2020, 21:10

noone ha scritto:
22 settembre 2020, 11:12

Detto ciò io ho sempre ritenuto poco professionale qualsiasi utilizzo dell'aereo che non fosse puramente finalizzato alla missione di lancio (magari non ero abbatanza bravo direbbe qualcuno).


Infatti mi riferivo proprio a quegli atteggiamenti che esulano dalle regole e spesso portano ad una insana emulazione .
Per la mia esperienza vedo in quell'ambiente poca disciplina e parecchia complacency . Chi si espone al pericolo alzando il livello di rischio improvvisando non e' bravo, e' un cojone.
Parlando con un pilota di Pilatus poi mi rendo conto che il PC6 nonostante l'aspetto da carro armato con le ali e' invece una macchina piuttosto delicata.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 23 settembre 2020, 1:11

Valerio, non entro nel dettaglio della tua risposta, perchè, come tuo solito, è fondamentalmente aria fritta.
L'unica cosa degna di nota è la seguente.
Valerio Ricciardi ha scritto:
22 settembre 2020, 14:44
Premesso questo, si deve prima comprendere la dinamica reale, che magari non connessa con rischiose evoluzioni programmate poi venute male.
air.surfer ha scritto:
22 settembre 2020, 17:44
Certo che, a certe persone, vivere gli fa proprio schifo.
Caro Air surfer, credo che questo si possa dire di chiunque faccia sport estremi, guidi moto, voli tra piloni con un Edge, scenda a 130 orari su una pista da sci etc. essendo tutte attività ci fondamentalmente rischiose e inutili allo stesso tempo.
sigmet ha scritto:
22 settembre 2020, 21:10
Infatti mi riferivo proprio a quegli atteggiamenti che esulano dalle regole e spesso portano ad una insana emulazione .
Per la mia esperienza vedo in quell'ambiente poca disciplina e parecchia complacency . Chi si espone al pericolo alzando il livello di rischio improvvisando non e' bravo, e' un cojone.
Parlando con un pilota di Pilatus poi mi rendo conto che il PC6 nonostante l'aspetto da carro armato con le ali e' invece una macchina piuttosto delicata.
Su questo mi trovi totalmente d'accordo ma fare un discorso di come e quanto si possa migliorare la safety culture nel ambito paracadutistico credo che lasci il tempo che trova visto che non siamo su un forum di paracdutisti.

Il pilatus è una macchine indubbiamente più delicata rispetto ad altre e al contempo capace di fare cose uniche. Purtroppo le sue capacità vengono a volte abusate.

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 23 settembre 2020, 6:51

Scusate, non penso che se vi è stato un impatto a velocità relativa importante fra un piccolo a/m e un corpo compatto di 70-90 kg che la resistenza strutturale specifica del velivolo rilevasse in modo determinante, che si trattasse di un Pilatus Porter o uno Skyvan o un Cessna Caravan. Con quel rapporto fra massa a vuoto e MTOW una UAZ non sarà, ma in quel ruolo non ci sarebbe stato comunque un A-10 Warhog.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 23 settembre 2020, 8:27

Ciao!
Questo è il problema di andare OT, la "delicatezza" del PC 6 era riferita ad altri eventi e all'uso improprio, non all'evento specifico.

Ci sono stati altre collisioni tra paracadutisti e aerei (e numerosi close call) ma non mi ricordo di danni così gravi, ma probabilmente sarà solo una questione di velocità relativa e punto di impatto.

Avatar utente
bracco
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 117
Iscritto il: 4 novembre 2008, 11:30

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da bracco » 23 settembre 2020, 12:48

Lungi da me l'idea di collegare cose diverse, dell'incidente di Cremona sappiamo troppo poco. Quindi non sto facendo ipotesi, che sarebbero campate in aria. In più, il filmato del "landing in volo" che ho linkato mostra dei professionisti in una situazione sicuramente studiata e controllata, lontana da centri abitati. Non abbiamo invece, per ora, la minima idea per ora di cosa volessero fare il paracadutista e il pilota del Pilatus a Cremona. Magari solo che il paracadutista si lanciasse e atterrasse per i fatti suoi e una incomprensione sulle traiettorie o la pura sfiga abbiano fatto il danno. Di paracadutismo ne so poco, a parte un po' di parapendio fatto ormai millemila anni fa. Diciamo che vado un po' OT e mi unisco al regionamento su rischio calcolato e pericolo oggettivo. Nel filmato che ho messo vedo però più di una causa possibile per un incidente grave.

1) Tanto per cominciare la velocità dell'a/m. Il Porter, a densità di aria di 1,225 kg/m³, stalla intorno ai 107km/h a flap alzati. Questo significa che, sempre nel filmato, l'a/m è, a 135 km/h a quasi 4000 metri, abbastanza prossimo alla velocità di stallo. Non so se sia anche per questo che i piloti vanno in assetto picchiato giusto prima che i base jumpers entrino nel velivolo.

2) Dalle prove "fallite" all'inizio si nota chiaramente che il paracadutista può urtare violentemente la carlinga dell'aereo e potenzialmente svenire. Oppure "andare lungo" e impattare nell'elica.

3) Data la velocità relativa di ingresso nell'a/m, i pracadutisti potrebbero pure colpire involontariamente e violentemente i piloti seduti in cabina.

4) In caso di errore potrebbero invece colpire lo strallo dell'ala, l'ala stessa o il flap (che è completamente abbassato per ridurre la velocità di stallo).
A quella velocità relativa e con una massa di 90kg che colpisce elementi che sono stati progettati per impatti puntuali dinamici orizzontali o dal basso equivalenti a poco più di un bird strike, non mi stupirei che un elemento cedesse per taglio o per le vibrazioni indotte dall'urto.

Insomma, promuovere una cosa del genere sapendo che qualche amatore potrebbe volerla emulare, a me pare 'na str...ata.

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 23 settembre 2020, 14:45

bracco ha scritto:
23 settembre 2020, 12:48
Nel filmato che ho messo vedo però più di una causa possibile per un incidente grave.
1) Tanto per cominciare la velocità dell'a/m. Il Porter, a densità di aria di 1,225 kg/m³, stalla intorno ai 107km/h a flap alzati. Questo significa che, sempre nel filmato, l'a/m è, a 135 km/h a quasi 4000 metri, abbastanza prossimo alla velocità di stallo. Non so se sia anche per questo che i piloti vanno in assetto picchiato giusto prima che i base jumpers entrino nel velivolo.
Tutto il tuo ragionamento non fa una piega, ma relativamente a questo aspetto posso ipotizzare che l'assetto picchiato serva a parametrare la traiettoria dell'aereo alla perdita di quota di una tuta alare a quella velocità.
Mi pare plausibile poter pensare che l'efficienza di una tuta alare, con un allungamento tanto basso, non sia certo quella di un glider che si pasce di termiche. E il base jumper con la sola tuta alare non ha propulsione di sorta se non la trasformazione della sua quota in velocità.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 23 settembre 2020, 18:00

bracco ha scritto:
21 settembre 2020, 23:13
In un velivolo ad ala alta il puntone (in realta' uno strallo) e' progettato per lavorare a trazione;
Certo, essendo uno strallo. Probabilmente a terra in completa assenza di portanza un pochino contribuisce (stavolta lavorando a compressione) a ridurre la flessione dell'stremità alare; allo stesso modo contrasta anche occasionali momenti a flettere verso il basso connessi a una turbolenza.
bracco ha scritto:
21 settembre 2020, 23:13
Se pero' salta il puntone, l'attacco dell'ala certamente cede anche a velocita' modeste.
Assolutamente, essendo la trave dell'ala dimensionata tenendo conto del lavoro combinato dello strallo.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
noone
10000 ft
10000 ft
Messaggi: 1287
Iscritto il: 18 luglio 2008, 12:46
Località: Leman Lake

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da noone » 23 settembre 2020, 19:20

Ciao!
Se ricordo bene il Pilatus PC6 non ha un longherone passante nella fusoliera, le semiali sono incernierate attraverso 2 bulloni, quindi se il montante si dovesse sconnettere la semiala non ha nulla che la tenga in posizione, ruota e si stacca.

Lo stallo, in quel tipo di stunt, non dovrebbe essere un problema, anzi il problema verosimilmente è la Vfe. Non sono un pilota di tuta alare, ma da quello che so una tuta alare ha un glide ratio ridotto (si parla di massimo 3:1 o 4:1) e per aver margine di controllo sulla traiettoria non credo che i Base Jumpers volino alla massima efficienza.
Il Pilatus, in beta a 110-120 kts fa tra i 5 e i 6000 ft/min, quindi diciamo circa 2:1. L'angolo sarebe giusto ma la velocità è troppo elevata.
Quando De Gayardon fece per primo questo stunt (quello di Red Bull è stato una sorta di tributo) modificarono il beta del Pilatus per farlo scendere più angolato. Con le tute di oggi hanno "risolto" usando i Flap, che aumentano la resistenza e permettono di volare con una traiettoria accentuata a un velocità inferiore (senza flap il pilatus a 90kt avrebbe un glide ratio troppo alto).

Ovviamente si tratta di uno stunt che coportava diversi rischi, molto scenografico ma fondandamentalmente non hanno fatto fare un passo avanti allo sport in alcuna maniera

Avatar utente
bracco
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 117
Iscritto il: 4 novembre 2008, 11:30

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da bracco » 23 settembre 2020, 21:47

noone ha scritto:
23 settembre 2020, 19:20
Ciao!
Se ricordo bene il Pilatus PC6 non ha un longherone passante nella fusoliera, le semiali sono incernierate attraverso 2 bulloni, quindi se il montante si dovesse sconnettere la semiala non ha nulla che la tenga in posizione, ruota e si stacca.

Lo stallo, in quel tipo di stunt, non dovrebbe essere un problema, anzi il problema verosimilmente è la Vfe. Non sono un pilota di tuta alare, ma da quello che so una tuta alare ha un glide ratio ridotto (si parla di massimo 3:1 o 4:1) e per aver margine di controllo sulla traiettoria non credo che i Base Jumpers volino alla massima efficienza.
Il Pilatus, in beta a 110-120 kts fa tra i 5 e i 6000 ft/min, quindi diciamo circa 2:1. L'angolo sarebe giusto ma la velocità è troppo elevata.
Quando De Gayardon fece per primo questo stunt (quello di Red Bull è stato una sorta di tributo) modificarono il beta del Pilatus per farlo scendere più angolato. Con le tute di oggi hanno "risolto" usando i Flap, che aumentano la resistenza e permettono di volare con una traiettoria accentuata a un velocità inferiore (senza flap il pilatus a 90kt avrebbe un glide ratio troppo alto).

Ovviamente si tratta di uno stunt che coportava diversi rischi, molto scenografico ma fondandamentalmente non hanno fatto fare un passo avanti allo sport in alcuna maniera
Hai ragione, non sapevo che fosse un'invenzione di De Gayardon. E l'assetto picchiato e' chiaramente pensato per allineare l'a/m al jumper. La principale differenza e che De Gayardon parte da e torna all'a/m mentre i base jumpers partono in quota ma da fermi. Rimane uno stunt chiaramente molto, davvero molto, rischioso.

taglio
01000 ft
01000 ft
Messaggi: 132
Iscritto il: 21 gennaio 2008, 11:45

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da taglio » 24 settembre 2020, 0:18

A mio avviso è meglio attendere per giudicare di avere più elementi.
Si parla di collisione, perché si è vista la foto del velivolo senza ala.
Ma ad esempio anche una collisione del para in uscita dal velivolo con la zona timone/equilibratore/stabilizzatore , potrebbe innescare una catena d'eventi che potrebbero anche provocare un distacco d'ala.

Vedremo le indagini nei prossimi giorni.

Avatar utente
Valerio Ricciardi
FL 500
FL 500
Messaggi: 5435
Iscritto il: 22 agosto 2008, 8:33

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da Valerio Ricciardi » 24 settembre 2020, 5:37

noone ha scritto:
23 settembre 2020, 19:20
Se ricordo bene il Pilatus PC6 non ha un longherone passante nella fusoliera, le semiali sono incernierate attraverso 2 bulloni, quindi se il montante si dovesse sconnettere la semiala non ha nulla che la tenga in posizione, ruota e si stacca.
Ah. Veramente non lo avrei immaginato.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger

Avatar utente
JT8D
Administrator
Administrator
Messaggi: 18886
Iscritto il: 2 agosto 2005, 20:38
Località: Limbiate (MB)
Contatta:

Re: Incidente a Cremona

Messaggio da JT8D » 13 gennaio 2022, 19:16

E' stata rilasciata la relazione di inchiesta da ANSV:

https://ansv.it/castelverde-cr-pilatus- ... he-t7-sky/

Conferma che la causa dell’incidente è una collisione in volo tra il Pilatus PC-6 in discesa e un paracadutista in caduta libera con track suit, con perdita di controllo dell’aeromobile, conseguente al danno alla semiala sinistra del velivolo.

Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)


Rispondi