Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
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Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Il thread su Windjet mi ha ispirato alcune riflessioni sugli sviluppi presenti e futuri del mercato aeronautico. Mi piacerebbe sentire il vostro parere (sicuramente più esperto del mio, che mi sono appena affacciato in questo mondo) a riguardo. Vi sembrerà forse un post un po' intricato, ma vi ripeto.. ho semplicemente riportato alcuni pensieri che mi ronzano per la testa.
Se è vero che i prezzi (e gli stipendi) sono regolati dalla legge domanda/offerta... e se siamo al punto in cui si paga per lavorare, la conclusione è semplice: allo stato attuale ci sono troppi piloti e poche poltrone!
Ma guardando al futuro se il sistema ATPL+TR dovesse diventare la norma e gli stipendi dovessero, come sembra, continuare a scendere... chi sceglierà di fare il pilota di professione? Forse un miliardario con la passione per il volo se lo potrebbe permettere come hobby, ma gli altri? Ad un certo punto la gente inizierà a farsi i conti in tasca e il numero di nuovi piloti crollerà oppure la passione di tanti ragazzi basterà ad alimentare questo sistema vizioso?
Non credete che questa corsa al massacro sia un difetto intrinseco del sistema di formazione totalmente self-sponsored, privo di preselezioni (si spera meritocratiche e non raccomandocratiche)?
In caso di crollo del numero di nuovi piloti, credo che l'unica soluzione sarebbe tornare ad un sistema di tipo cadet, magari con costi non totalmente a carico delle compagnie, ma almeno con qualche sistema di selezione iniziale. In questo modo il mercato sarebbe in qualche modo in grado di auto-regolarsi. Le compagnie avrebbero più motivazione ad investire denaro su qualcuno che hanno voluto e selezionato, riducendo quindi il costo a carico dell'aspirante pilota.
Vi prego di commentare e di dirmi la vostra. Auguri di buone feste a tutti!
Se è vero che i prezzi (e gli stipendi) sono regolati dalla legge domanda/offerta... e se siamo al punto in cui si paga per lavorare, la conclusione è semplice: allo stato attuale ci sono troppi piloti e poche poltrone!
Ma guardando al futuro se il sistema ATPL+TR dovesse diventare la norma e gli stipendi dovessero, come sembra, continuare a scendere... chi sceglierà di fare il pilota di professione? Forse un miliardario con la passione per il volo se lo potrebbe permettere come hobby, ma gli altri? Ad un certo punto la gente inizierà a farsi i conti in tasca e il numero di nuovi piloti crollerà oppure la passione di tanti ragazzi basterà ad alimentare questo sistema vizioso?
Non credete che questa corsa al massacro sia un difetto intrinseco del sistema di formazione totalmente self-sponsored, privo di preselezioni (si spera meritocratiche e non raccomandocratiche)?
In caso di crollo del numero di nuovi piloti, credo che l'unica soluzione sarebbe tornare ad un sistema di tipo cadet, magari con costi non totalmente a carico delle compagnie, ma almeno con qualche sistema di selezione iniziale. In questo modo il mercato sarebbe in qualche modo in grado di auto-regolarsi. Le compagnie avrebbero più motivazione ad investire denaro su qualcuno che hanno voluto e selezionato, riducendo quindi il costo a carico dell'aspirante pilota.
Vi prego di commentare e di dirmi la vostra. Auguri di buone feste a tutti!
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Per quanto rigiarda la linea in Europa da quello che sembra siamo a posto per i prossimi 10 anni, altro che cadet!
La speranza era verso India e Cina e Australia, ma dalle notizie che ho appreso ci vuole la cittadinanaza.
In America ci sono tanti licenziamenti.
Ad oggi chi sceglie questa professione non deve guardare ai soldi , ma a quello che umanamente gli può dare anche solo fare i corsi.
Quando ho iniziato si diceva che era un momento no, ma che nel giro di due anni si sarebbe risollevato tutto , ora siamo molto peggio di prima e si dicono le stesse cose.
La soluzione che sositeni sarebbe valida come dici tu, in caso di crollo del numero di nuovi piloti, che per me non ci sarà mai, perchè le scuole sfornano a ritmo incessante! l'unico modo sarebbe che si alzassero i requisiti di ingresso nelle scuole (a mio avviso al momento molto bassi) ma non succederà mai neache questo!
Già i costi e il poco lavoro disponibile oggi selezionano i cadetti che sia avvicinano ai corsi , fino a poco tempo fa si brevettava chi cercava un lavoro sicuro ben pagato da principino/principessa dell'aria, già adesso per me chi si iscrive è perchè gli piace volare ed è fortemente motivato a farlo, cercando prima o poi di inserirsi da qualche parte
quindi si è scremata una bella fetta di persone che lo fa per il contorno e non per la sostanza!
E ciò aumenta ancora di più la competitività!
Forse i piccoli aerotaxi assorbiranno un pò di piloti in futuro.
Comunque L'ethiad attualmente sta facendo ciò che tu dici!
La speranza era verso India e Cina e Australia, ma dalle notizie che ho appreso ci vuole la cittadinanaza.
In America ci sono tanti licenziamenti.
Ad oggi chi sceglie questa professione non deve guardare ai soldi , ma a quello che umanamente gli può dare anche solo fare i corsi.
Quando ho iniziato si diceva che era un momento no, ma che nel giro di due anni si sarebbe risollevato tutto , ora siamo molto peggio di prima e si dicono le stesse cose.
La soluzione che sositeni sarebbe valida come dici tu, in caso di crollo del numero di nuovi piloti, che per me non ci sarà mai, perchè le scuole sfornano a ritmo incessante! l'unico modo sarebbe che si alzassero i requisiti di ingresso nelle scuole (a mio avviso al momento molto bassi) ma non succederà mai neache questo!
Già i costi e il poco lavoro disponibile oggi selezionano i cadetti che sia avvicinano ai corsi , fino a poco tempo fa si brevettava chi cercava un lavoro sicuro ben pagato da principino/principessa dell'aria, già adesso per me chi si iscrive è perchè gli piace volare ed è fortemente motivato a farlo, cercando prima o poi di inserirsi da qualche parte
quindi si è scremata una bella fetta di persone che lo fa per il contorno e non per la sostanza!
E ciò aumenta ancora di più la competitività!
Forse i piccoli aerotaxi assorbiranno un pò di piloti in futuro.
Comunque L'ethiad attualmente sta facendo ciò che tu dici!
- I-AINC
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Da quando ho iniziato io le cose sono andate sempre peggiorando e basta.
Alcuni dicono che in USA c'è un forte bisogno di piloti perchè nessuno più fa un lavoro rischioso,pieno di responsabilità,pagato da fame e di cui prima bisogna spendere un capitale... Altri dicono invece che ci sono stati grossi licenziamenti...
In Europa prima non c'è bisogno di piloti, poi salta fuori quel RIDICOLO articolo di quel giornalista palesemente pagato dalle scuole di volo dove si diceva che nei prossimi 5 anni sarebbero serviti 17.000 piloti... Poi non se n'è saputo più niente e il mercato è saturo un altra volta...
Ho capito che in questo mestiere non devi star a sentir nessuno,fai la tua strada e prima o poi entriamo tutti...Windjet o no...
Alcuni dicono che in USA c'è un forte bisogno di piloti perchè nessuno più fa un lavoro rischioso,pieno di responsabilità,pagato da fame e di cui prima bisogna spendere un capitale... Altri dicono invece che ci sono stati grossi licenziamenti...
In Europa prima non c'è bisogno di piloti, poi salta fuori quel RIDICOLO articolo di quel giornalista palesemente pagato dalle scuole di volo dove si diceva che nei prossimi 5 anni sarebbero serviti 17.000 piloti... Poi non se n'è saputo più niente e il mercato è saturo un altra volta...
Ho capito che in questo mestiere non devi star a sentir nessuno,fai la tua strada e prima o poi entriamo tutti...Windjet o no...

Mattia - Learjet 45 driver
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
In realtà la fonte della previsione (17.000 piloti entro il 2020) era la IATA, poi Tg2 Costume e Società ci ha fatto un servizio che dipingeva la professione come se fosse stato tutto rose e fiori.I-AINC ha scritto:In Europa prima non c'è bisogno di piloti, poi salta fuori quel RIDICOLO articolo di quel giornalista palesemente pagato dalle scuole di volo dove si diceva che nei prossimi 5 anni sarebbero serviti 17.000 piloti... Poi non se n'è saputo più niente e il mercato è saturo un altra volta...
Considera anche che in questo periodo particolare per l'economia è ovvio che ci sia incertezza e confusione.
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Ho letto addirittura in giro 17.000 piloti all'anno.... Si certoalessandrogentili ha scritto:In realtà la fonte della previsione (17.000 piloti entro il 2020) era la IATA, poi Tg2 Costume e Società ci ha fatto un servizio che dipingeva la professione come se fosse stato tutto rose e fiori.I-AINC ha scritto:In Europa prima non c'è bisogno di piloti, poi salta fuori quel RIDICOLO articolo di quel giornalista palesemente pagato dalle scuole di volo dove si diceva che nei prossimi 5 anni sarebbero serviti 17.000 piloti... Poi non se n'è saputo più niente e il mercato è saturo un altra volta...
Considera anche che in questo periodo particolare per l'economia è ovvio che ci sia incertezza e confusione.


Mattia - Learjet 45 driver
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Giornalisti rintronati...I-AINC ha scritto:Ho letto addirittura in giro 17.000 piloti all'anno.... Si certo

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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Da quello che spevo era una stima su scala mondiale e penso che il 90 % si riferisse a Cina India o giù di lì ed al mercato aerotaxi, e senza tener presente la situazione economica attuale, purtoppo quei paesi hanno bloccato gli stranieri (tranne piloti con comprovata esperienza) per isituire le loro scuole e assumere solo gente con la cittadinanza locale
Di certo non si riferiva a 17k piloti in Europa non ci sarebbero nemmeno gli aerei
Di certo non si riferiva a 17k piloti in Europa non ci sarebbero nemmeno gli aerei
- volalto
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
La prima cosa che ho trovato cercando su Google.
Da una press release di Embraer del 10 Novembre:
Da una press release di Embraer del 10 Novembre:
[...] World air travel demand should grow on an average of 5% per year, from 2009 to 2028. Embraer estimates that the air transportation industry will react positively, after the end of the current economic crisis, and that the long-term growth trend will be maintained. China will lead the growth in the next 20 years, with an average annual rate of more than 7.5%, followed by the emerging regions of Latin America and Russia & Commonwealth of Independent States (CIS), both at 6% per year. Asia Pacific and Africa will grow about 5%, and the European and North American markets, 4%.
Embraer foresees a global demand of 6,750 jets with a 30- to 120-seat capacity over the next 20 years, which will generate sales of new aircraft totaling US$ 220 billion. Of this total, 2,950 jets should be delivered between 2009 and 2018, and the remaining 3,800 units between 2019 and 2028, as detailed, below. [...]
- volalto
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Anche io sono del parere che ci debba essere più selezione all'ingresso. Mi piacerebbe molto che venissero istituiti dei percorsi formativi che includano la preparazione alla professione in un corso di studi più completo e complesso. Ho letto sul forum che, ad esempio, in Bulgaria i piloti vengono preparati da un'apposita università (tral'altro anche parzialmente a carico dello stato).lux636 ha scritto:La soluzione che sositeni sarebbe valida come dici tu, in caso di crollo del numero di nuovi piloti, che per me non ci sarà mai, perchè le scuole sfornano a ritmo incessante! l'unico modo sarebbe che si alzassero i requisiti di ingresso nelle scuole (a mio avviso al momento molto bassi) ma non succederà mai neache questo!
Sarò forse un idealista, ma credo che se in un settore ci sono pochi posti di lavoro, le assunzioni dovrebbero essere condotte sulla base di criteri meritocratici (formazione, capacità, conoscenze), e non finanziari (quanti TR mi posso pagare? Quanti anni posso stare a rinnovare IR/MEP senza lavorare?ecc.).
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
Può essere giusto, ma in Italia sarebbe irrealizzabile. per la preparazione per me l'università non serve anche perchè ad un certo punto non ci sarebbe limite, la preparazione richiesta è fin troppo approfondita.
ti faccio un esempio uno può saper utilizzare benissimo un telefono cellulare senza sapere minimamente come è fatto all'interno! basterebbe irrigidire gli esami teorici valutando la reale preparazione. ora ho visto promuovere gente che non sa nulla e che ha solo studiato sui quiz!
si potrebbe valutare l'aspetto di reazione sotto stress . Già il level 4 per l'inglese seleziona una buona fetta di gente che nemmeno sa l'inglese ed ha l'atpl (e se ne vedono davvero tanti)
Per quanto riguarda l'aspetto economico è una ulteriore selezione al momento. se fosse anche gratis pensa a quanti iscritti ci sarebbero, un delirio!! a parte che adesso anche pagando i tr non ottieni molto!
ti faccio un esempio uno può saper utilizzare benissimo un telefono cellulare senza sapere minimamente come è fatto all'interno! basterebbe irrigidire gli esami teorici valutando la reale preparazione. ora ho visto promuovere gente che non sa nulla e che ha solo studiato sui quiz!
si potrebbe valutare l'aspetto di reazione sotto stress . Già il level 4 per l'inglese seleziona una buona fetta di gente che nemmeno sa l'inglese ed ha l'atpl (e se ne vedono davvero tanti)
Per quanto riguarda l'aspetto economico è una ulteriore selezione al momento. se fosse anche gratis pensa a quanti iscritti ci sarebbero, un delirio!! a parte che adesso anche pagando i tr non ottieni molto!
- G3nd4rM3
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
...Buondì,
Lavora da 1 anno qui in ENAV(sede centrale) e mi sono fatto un'idea..forse non bella ma sicuramente realistica:
Se una persona è interessata ai soldi e alla bella vita, senza andare all'università e magari ama il mondo aeronautico, senza essere troppo appassionato al volo/pilotaggio...Beh il concorso da CTA e l'entrata in un'azienda come ENAV credo sia la miglior scelta...sotto mooolto (forse troppi) punti di vista...
Per quanto mi riguarda non c'è l'ho fatta a lasciar andare il mio sogno, così anche avendo qualche piccola raccomandazione non sono andato alle preselezioni del concorso CTA 2007. Non so quanti altri avrebbero fatto la stessa scelta.
La mia opinione è stata già riportata:
Lavora da 1 anno qui in ENAV(sede centrale) e mi sono fatto un'idea..forse non bella ma sicuramente realistica:
Se una persona è interessata ai soldi e alla bella vita, senza andare all'università e magari ama il mondo aeronautico, senza essere troppo appassionato al volo/pilotaggio...Beh il concorso da CTA e l'entrata in un'azienda come ENAV credo sia la miglior scelta...sotto mooolto (forse troppi) punti di vista...
Per quanto mi riguarda non c'è l'ho fatta a lasciar andare il mio sogno, così anche avendo qualche piccola raccomandazione non sono andato alle preselezioni del concorso CTA 2007. Non so quanti altri avrebbero fatto la stessa scelta.
La mia opinione è stata già riportata:
In bocca al lupo a tutti!I-AINC ha scritto:...Alcuni dicono che in USA c'è un forte bisogno di piloti perchè nessuno più fa un lavoro rischioso,pieno di responsabilità,pagato da fame e di cui prima bisogna spendere un capitale... Altri dicono invece che ci sono stati grossi licenziamenti...
In Europa prima non c'è bisogno di piloti, poi salta fuori quel RIDICOLO articolo di quel giornalista palesemente pagato dalle scuole di volo dove si diceva che nei prossimi 5 anni sarebbero serviti 17.000 piloti... Poi non se n'è saputo più niente e il mercato è saturo un altra volta...
Ho capito che in questo mestiere non devi star a sentir nessuno,fai la tua strada e prima o poi entriamo tutti...Windjet o no...
Perito Tecnico Aeronautico 06/07 - I.T.Aer. Francesco de Pinedo - Roma
Instrument Flight Procedures Designer - Conventional & RNAV
ATCO - APP Rating
Glider Pilot License - ASK21 Rulez!

http://s3ton.blogspot.com/ ---->L'attuale portale d'attualità!Le Vostre Notizie!
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- Iscritto il: 15 marzo 2007, 20:07
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Re: Riflessioni su piloti e mercato aeronautico
CrepiG3nd4rM3 ha scritto:...Buondì,
Lavora da 1 anno qui in ENAV(sede centrale) e mi sono fatto un'idea..forse non bella ma sicuramente realistica:
Se una persona è interessata ai soldi e alla bella vita, senza andare all'università e magari ama il mondo aeronautico, senza essere troppo appassionato al volo/pilotaggio...Beh il concorso da CTA e l'entrata in un'azienda come ENAV credo sia la miglior scelta...sotto mooolto (forse troppi) punti di vista...
Per quanto mi riguarda non c'è l'ho fatta a lasciar andare il mio sogno, così anche avendo qualche piccola raccomandazione non sono andato alle preselezioni del concorso CTA 2007. Non so quanti altri avrebbero fatto la stessa scelta.
La mia opinione è stata già riportata:In bocca al lupo a tutti!I-AINC ha scritto:...Alcuni dicono che in USA c'è un forte bisogno di piloti perchè nessuno più fa un lavoro rischioso,pieno di responsabilità,pagato da fame e di cui prima bisogna spendere un capitale... Altri dicono invece che ci sono stati grossi licenziamenti...
In Europa prima non c'è bisogno di piloti, poi salta fuori quel RIDICOLO articolo di quel giornalista palesemente pagato dalle scuole di volo dove si diceva che nei prossimi 5 anni sarebbero serviti 17.000 piloti... Poi non se n'è saputo più niente e il mercato è saturo un altra volta...
Ho capito che in questo mestiere non devi star a sentir nessuno,fai la tua strada e prima o poi entriamo tutti...Windjet o no...

PS: anche io ho lavorato in ENAV per 1 annetto e mezzo.... concordo sul fatto che se uno vuol guadagnare quello è il posto migliore... Però non ce la faccio a star coi piedi per terra...O peggio, esser controllore e veder un aereo decollare verso mete migliori

Beh non ho scelto di fare il CTA, sto solo spendendo soldi per sto c...zzo di brevetto, non mi prenderà mai nessuno senza un TR ma...EVVIVA



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