Experimentalflugzeug

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Matt
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Messaggio da Matt » 11 marzo 2009, 19:08

Salve a tutti. Sono un giovane appassionato di aerei militari e volevo approfondire, con voi dotti, un ambito sul quale sono poco ferrato cioè gli aerei sperimentali tedeschi della seconda guerra mondiale. Oltre ai famosi Me-163 (che divenne pienamente operativo)
Immagine, Bachem "Natter"(che compì numerosi voli sperimentali ma uno solo operativo),
Immagine,
ne conosco altri solo di fama come lo Junkers-287
Immagine e il Dornier-335
Immagine.
Quindi vi chiedo se conoscete altri progetti tedeschi risalente a quel periodo e le loro caratteristiche.
Grazie
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Almost Blue
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Almost Blue » 12 marzo 2009, 14:33

Riguardo allo Pfeil (Do 335) m'era gia capitato di parlarne (anche se la sede non era il "massimo"...):
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... &start=210

Nonostante qualche "problema di gioventù", come anche il FW Ta-152, lo Pfeil era un aereo veramente eccezionale sotto molti punti di vista: soprattutto velocità ed armamento. Come quasi tutti gli aerei cui ti riferisci, non fece in tempo ad essere messo in produzione di massa perchè la guerrà finì prima. Se questo fosse accaduto, la Storia avrebbe potuto prendere strade diverse...Un solo aneddoto, di cui ho già detto mi pare, riferito per sua esperienza diretta da Pierre Closterman nel suo libro "Le grand Cirque". Lui e la sua pattuglia di quattro Tempest in pattugliamento sull'Olanda nella primavera del '45 avvistarono un Do 335, il quale, avendoli avvistati a sua volta, dette tutta manetta e li seminò senza alcuna difficoltà. Ed il Tempest era velocissimo...(Meglio così, una fortuna per tutti: morire in guerra fa già incazzare, ma morire a guerra praticamente finita dev'essere una fregatura veramente pazzesca...).
Non so da dove cominciare, quindi vado con le tue foto.
Il Me 163 Komet.
(Nome quantomai appropriato: infatti visto da un B-24 o da un B-17, doveva sembrare esattamente ciò che il suo nome indica: una cometa con la sua scia). Una cometa a razzo che però, invece che cadere dall'alto, saliva dal basso, da terra, ad una velocità che allora nessun pilota poteva immaginare (neanche il pilota stesso del Komet !).
Stranamente, la storia del primo intercettore a razzo operativo parte da lontano e da un posto inaspettato: l'ufficio tecnico per la ricerca di nuovi materiali della Kriegsmarine. Nel 1942 la Kriegsmarine e Karl Donitz in particolare si stavano proprio allora cominciando ad accorgere che l' Arma sottomarina tedesca (i famosi U-Boote), nonostante l'apparenza grandiosa e la propaganda, si stavano avviando verso una debacle senza precedenti (come poi in effetti fu. Dei 30.000 sommergibilisti, i "lupi grigi"di Donitz, che servirono nel Corpo più decorato di tutta la storia della guerra sui mari, 20.000, cioè due su tre, non hanno mai fatto ritorno alle loro basi), per motivi che non ti sto ad elencare. Totale: ci voleva un sommergibile capace di velocità in immersione mai neppure sognate e che fosse in grado di mantenere queste velocità per tempi "congrui". Tra le varie proposte, una delle più concrete fu quella di passare dai motori elettrici a batterie (in immersione mica puoi usare i Diesel) alle turbine a propulsione "Walter" che garantivano una velocità subacquea mai neppure sognata: intorno ai 20-25 nodi, più che doppia rispetto a quella degli U-Boote tipo VII allora in servizio attivo (e che erano i migliori sommergibili operativi esistenti) !
Come progetto era ottimo, peccato però che le turbine Walter funzionano con i gas derivanti dalla combustione della nafta in presenza di ossigeno e quest'ultimo era ottenuto dalla scomposizione chimica di grandi quantità di perossido di idrogeno (acqua ossigenata: H2O2) accumulato in enormi serbatoi nel sommergibile! L'acqua ossigenata è instabile e tende a rilasciare ossigeno, soprattutto alle alte temperature. Questo rilascio di ossigeno non fa che aumentare la pressione all'interno della bombola. Ossigeno e Perossido d'idrogeno sono altamente volatili ed infiammabili e sono pericolosissimi. Un Comandante che li prende a bordo, li tratta "con le molle" sulla sua nave in tempo di PACE e ci dorme male la notte finchè non li ha scaricati a destinazione. A bordo non si fuma e si cammina con speciali scarpe di la cui suola e fatta per dissipare l'energia statica e sfavorire le scintille....immagina cosa si prova ad averli a bordo in GUERRA! Come se non bastasse poi, il perossido d'idrogeno ha la fastidiosa tendenza a corrodere le bombole in cui viene accumulato, perchè è acido...una cosa molto seccante che in genere finisce con un accecante quanto scenografico lampo...
Nessun Comandante di nessuna unità operativa che al terzo anno di guerra sotto i mari fosse ancora sufficientemente sano di mente avrebbe mai accettato a cuor leggero di imbarcare "cose" simili, (sempre a patto di non puntare una pistola alla nuca di sua moglie e dei suoi figli ovviamente). I "Lupi grigi" di Donitz erano abituati ad esaudire richieste che i loro colleghi inglesi ed americani avrebbero giudicato folli, ma chiedergli anche di fare la guerra sott'acqua a bordo di una colossale bomba sotto pressione, QUESTO sarebbe stato troppo perfino per loro, i tanto celebrati Lords degli abissi. Motivo per cui la Marina da Guerra scartò il sommergibile a propulsione Walter e le sue fenomenali prestazioni velocistiche subacquee, a fovore di un nuovo tipo di U-Boote, il tipo XXI, sempre elettrico sott'acqua, ma eccezionale per altri motivi (non è altro che il sottomarino di oggi...), ma non andiamo O.T.
La storia però non finisce qui. C'era infatti qualcuno cui non erano sfuggite le magnifiche doti "incendiarie" del perossido d'idrogeno e le sue "potenzialità". Questo qualcuno era la Luftwaffe, la quale Luftwaffe era alla ricerca di un potente e semplice "motore" da combinare ad uno dei rivoluzionari modelli di alianti senza piani di coda del cortese Prof. Lippisch; aliante che veniva sperimentato fin dal 1941 nel Centro di ricerca per le "Armi segrete", vicino a Peenemunde, dove tra l'altro veniva studiata un' arma capace di volare da sola (!) la bomba Fieseler Fi-103, meglio nota come V-1 (dove la V sta per "versuch", che significa "esperimento").
L'aliante di Lippisch era costituito da una fusoliera metallica, con ali in legno e superfici di controllo rivestite di tela. Aveva un ruotino di coda parzialmente retrattile ed era dotato di un grande pattino estraibile sotto la fusoliera. Il pilota godeva di ottima visibilità, tranne che in coda.
Quando la turbina a gas di perossido di idrogeno del buon Prof. Walter e l'aliante del Prof. Lippisch si incontrarono, nacque lo stupefacente Me-163, il primo intercettore a razzo del mondo; stupefacente perchè le sue prestazioni di salita in quota e di velocità pura aprirono una nuova era nella storia degli aerei da caccia, stabilendo nuovi standard: infatti, quello che era stato l'aliante di Lippisch, guardato con scetticismo se non addirittura con ilarità dai piloti (che avevano preso a chiamarlo "das Ei": l'ovetto), si era rivelato un mezzo che in velocità superava persino il fantascentifico Me 262 !
Nessuno fece più battutine su quell' "ovetto" senza piani di coda...Tantomeno i piloti americani.
E fu così che tra i piloti tedeschi cominciarono a circolare voci incredibili riguardanti un aereo segreto velocissimo, che si arrampicava come un proiettile (e in effetti, la velocità era quella...) ed era capace di superare qualsiasi aereo nemico conosciuto.
Le prestazioni di questo caccia non convenzionale erano tali che si rese necessario costituire particolari reparti (Erprobungskommando) di addestramento operativo, per familiarizzare i piloti (abituati ancora ai Me-109 ed ai FW-190) con le caratteristiche del nuovo aereo. Uno dei più noti fu l'Erprobungskommando-16 basato a Zwischenahn.
I piloti dovevano abituarsi, oltre che al nuovo "profilo di missione" ed all'alta velocità del loro nuovo mezzo, anche al "motore" posteriore invece che anteriore come sugli aerei ad elica, all'assenza dei piani di coda e del carrello ed all'atterraggio sul ventre con il proprulsore spento.
Si cominciava con il Me 163 ancora in configurazione di aliante puro, traninato in quota da altri aerei, in genere vecchi Me 110. Poi si passava al Me-163A, a razzo ma disarmato ed in fine al Me-163B, dotato di due letali cannoni Mark-108 da ben 30 mm a proiettili esplosivi.
Il Me-163 veramente poteva uccidere anche a terra, in ogni momento. Il suo razzo prevedeva l'accensione del combustibile (perossido d'idrogeno) in presenza di un catalizzatore (idrazina in alcool metanolo), entrambi altamente volatili e corrosivi. Anche il personale di terra riforniva il Me-163 con il fiato sospeso...Una scintilla, una caduta di un attrezzo, un residuo fuori del rubinetto della bombola e buuuuuuuum! Anche lo scossone dell'atterraggio sul ventre posteva bastare a far incendiare eventuali residui incombusti, rimasti nel razzo ed anche qui si finiva con un bel buuuuuuuuum...
Il pilota doveva abituarsi anche ad una tuta di volo a prova di acido e a prova di fuoco, la stessa cosa valeva per il personale a terra. A parte questi piccoli dettagli, rimanevano le prestazioni favolose. Risultò che il Me 163 superava le caratteristiche di progetto. Aveva una velocità massima in volo orizzontale che sfiorava i 900 Km/h e in picchiata si avvicinava a quella del suono. Poteva arrampicarsi ad 11.000 m di quota in due minuti netti dal rilascio dei freni. Tutte cose dell'altro mondo per chi veniva dai caccia ad elica.
Si avviava la turbina e poi si metteva la manetta sul minimo: questo era il comando che permetteva ad una semplice pompa di immettere idralazina e metanolo in una camera di scoppio dove c'era il perossido d'idrogeno. Uno scoppio segnalava la partenza. Una nebbia bianca circondava l'aereo e un forte sibilo saliva d'intensità (gli avieri, sfilati i tacchi di sotto le ruote, erano già al riparo da un pezzo, con gli estintori in mano....).
A 200 Km/h si decollava e subito dopo si sganciava il carrello di legno. Spinta la manetta in avanti, il Komet da 4 tonnellate si proiettava nel cielo con una spinta che nessun pilota aveva mai sentito prima e senza il fragore di un motore a pistoni. A 750 Km/h (velocità superiore a qualunque aereo nemico) iniziava una vertiginosa ascesa verso le nuvole, lasciandosi dietro una scia bianchissima. L'accelerazione schiacciava il pilota contro il sedile.
Ma le buone notizie finivano qui, infatti, il propellente a razzo non durava per più di soli 10 min (sei, se alla massima potenza) ! Poi si esauriva ed il Me 163 tornava ad essere un aliante (anche se da 870 Km/h). Finita l'accelerazione, l'aereo diventava un bersaglio naturale per i caccia nemici, che non facevano altro che aspettarlo al varco più in basso... Anche se a 900 Km/h in picchiata, il Me 163 poteva allontanarsi di parecchio dagli aerei nemici di scorta ai bombardieri e quindi non era proprio facilissimo agguantarlo.
Inoltre, il Me 163 aveva una velocità che superava di almeno 500 Km/h quella dei bombardieri americani e ciò rendeva difficile per il pilota tedesco inquadrare bene i bersagli, perchè aveva a disposizione solo una manciata di secondi, cinque sec al massimo!
In definitiva, nonostante le prestazioni strabilianti, il Me 163 non si rivelò un buon distruttore di bombardieri ed anzi era troppo pericoloso per chi lo pilotava e troppo vulnerabile una volta spento il motore a razzo. Non oso pensare che effetto potevano avere i proiettili nemici sulle bombole di perossido d'idrogeno....
Studiarono anche un turboreattore da crociera, ma non fecero in tempo ad istallarlo su nessun Komet, se questo fosse avvenuto, il Komet avrebbe potuto diventare veramente un bel problema.
L'unico reparto che conosco che lo impiegò, facile da ricordare, fu il Jagdgeschwader 400, basato sempre a Zwischenahn nell'estate 1944. I P-51 ed i Tempest impararono presto a seguire i Komet fino in prossimità del loro atterraggio ed a distruggerli quando rallentavano e tornavano ad essere alianti "normalissimi". Infine arrivarono gli Inglesi con i carri armati che risolsero tutto. (Un'ultima cosa: i collaudatori inglesi provarono il Me 163 solo in configurazione di aliante e non si azzardarono nemmeno a rifornirlo di perossido d'idrogeno ed accendere il razzo...). :)
Riguardo al Bachem 349 Natter, non ne so molto e neanche i piloti tedeschi ne volevano sapere. Mi sa di pazzia dell'ultima ora. Era un razzo monoposto in legno che si avvicinava molto all'idea del Kamikaze. Esso aveva tre sezioni: la prima era un muso carenato che si sganciava al momento del bisogno, scoprendo una razziera con razzi non guidati di calibro vario; la seconda sezione del Natter era l'abitacolo, la terza ed ultima era il motore a razzo e per gli alti comandi nazisti evidentemente era di gran lunga la più importante, infatti era la sola dotata di paracadute balistico!
L' "aereo" infatti si scomponeva dopo l'impiego: l'abitacolo cadeva come una sassata ed il pilota doveva essere per forza di cose bravo ad uscirne e lanciarsi con il paracadute. La parte con il razzo scendeva invece comoda comoda con il suo paracadute, così non andava persa...Roba da matti. La verità è che sono armi "dei poveri", dettate dalla disperazione. I paesi ricchi non hanno bisogno di simili follie, però ti vincono la guerra (osservazione non mia, ma con la quale mi son trovato sempre del tutto d'accordo).
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Matt » 12 marzo 2009, 16:28

Almost ti ringrazio per l'esaurientissima risposta, degna di un super esperto. Mi chiedo se tu o altri conoscete altri progetti, anche folli. Inoltre Almost volevo chiederti una cosa riguardo la tua risposta:
Almost Blue ha scritto:[...] dove tra l'altro veniva studiata un' arma capace di volare da sola (!) la bomba Fieseler Fi-103, meglio nota come V-1 (dove la V sta per "versuch", che significa "esperimento")[...]
io ricordavo che la V di V-1 significava Vergeltungswaffe, cioè arma di rappresaglia. Ricordo male? Giusto per dare qualche informazione in più ricordo che della V-1 fu fatta anche una versione pilotabile, la Fi-103R, che mi sembra non venne utilizzata in missioni suicide, al contrario della sua pariclasse giapponese Yokosuka MXY-7 Ohka ("Baka" = pazzo nel codice identificativo alleato) usata in combattimento contro le navi americane nel pacifico, anche se con scarsi risultati. Immagine
Infine allego questo video http://video.google.com/videoplay?docid ... 7557303123 dove si nota l'arrampicata di un Me-163 simile a quella di un moderno F-15 (
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Almost Blue » 13 marzo 2009, 12:20

Esperto un fico. :mrgreen:
Hai perfettamente ragione: le V-1 e V-2, nonchè molti altri gingilli nazisti, ufficialmente, venivano denominati "Vergeltungswaffen", ma era solo un nome dato dalla propaganda del Dottor Goebbels e soci, in modo da tenere alto il morale del popolo tedesco, che cominciava a nutrire qualche piccolo dubbio sul "Fuhrer e sulla vittoria finale", anche se si guardava bene dal dirlo in giro. Invece la sigla "V" era data dai tecnici e in genere accompagnava quasi tutti i prototipi di qualcosa. Es: il primo prototipo volante del 109 venne designato Me 109-V1, il secondo V2, ecc....
La bomba volante V-1 però era la Vergeltungswaffe-1 hai ragione tu.
La versione con pilota umano della V-1 fu collaudata anche da Anna Reitsch, sia come aliante che con il suo pulsoreattore. Lo scopo credo che fosse puramente sperimentale, per provare la bomba volante in volo e avere qualcuno che esprimesse un giudizio dal vivo sulle sue caratteristiche operative; anche se personalmente non ho alcun dubbio che i nazisti abbiano segretamente contemplato pure la possibilità del pilota suicida, ma non credo fosse cosa fattibile, neanche nella Germania nazista: l'idea del Kamikaze è estranea agli europei ed avrebbe potuto seriamente destabilizzare le già vacillanti basi popolari del nazionalsocialismo, se non addirittura innescare una rivoluzione, ma questa è solo la mia opinione, però ripeto non ho alcun dubbio su questo.
C'è una "bella" sequenza di una cinemitragliatrice di un caccia americano che mostra un G-4 Betty trasportante un razzo Oka, visto ovviamente di coda, mentre viene serenamente fatto a pezzi dall' aereo statunitense.
I Giapponesi poveretti, al contrario dei Tedeschi, facevano sul serio: le chiamavano in gergo burocratico "missioni speciali" ed a quanto ne so io, si guardavano bene pure loro dal chiamarle con il loro giusto nome e cioè suicide, chissà perchè?
L'Oka fu effettivamente impiegato con la sua testata da 1.200 Kg, ma aveva una serie di limitazioni che lo rendevano praticamente inutile e "costoso" da impiegare: l'aereo modificato che ne trasportava uno o due, in genere un Mitsubishi G-4 Betty, era così appesantito che non poteva far altro che volare in linea retta, diventando un bersaglio facilissimo per gli Americani e quindi i piloti del Betty erano, all'atto pratico, dei Kamikaze tanto quanto l'uomo dell'Oka! Inoltre, queste missioni costringevano l'aviazione navale e dell'esercito giapponese a dover stornare preziosi caccia (diventavano infatti sempre più rari) dagli altri incarichi per mandarli a scortare i Betty delle missioni suicide: un costo esorbitante per un solo volo Kamikaze, dall'esito tra l'altro neanche tanto sicuro.
Ben diverso purtroppo il discorso del siluro suicida Kaiten, che avrebbe potuto causare veramente un casino all' US Navy, ma anche lui non fece in tempo.
E comunque, ripeto, sono tutte armi da disperati. Infatti, la verità era che non solo i Giapponesi erano ridotti a non aver più nè carburante, nè aerei, ma non avevano manco più uomini! I professionisti addestrati in modo eccellente erano tutti morti e non c'era più nè il carburante, nè il tempo materiale per addestrare nuovi piloti degni di questo nome! Essendo addestrati solo superficialmente, i nuovi piloti giapponesi non erano che l'ombra degli uomini che li avevano preceduti e cadevano come le mosche sotto i colpi degli uomini dei Corsairs e degli Hellcats. Vedendo questo, tanto valeva "usarli" in missioni "semplici" come quelle suicide, che però avevano almeno una probabilità di danneggiare seriamente una grande nave nemica, o addirittura affondarla, ma anche questo oramai che importanza poteva avere? Gli USA sfornavano ottime navi come se fossero utilitarie! Quindi ripeto il Kamikaze è un'arma folle, perchè oltretutto non cambia di una virgola l'andamento della guerra. Per me, si sono rivelati dei fessi, oltre che degli assassini. Uno dovrebbe capire quando ha perso, il resto sono balle. Torniamo a noi. L'ammiraglio Toyoda, ultimo comandante delle "missioni speciali" finì in galera come criminale di guerra; 5.000 ragazzi giapponesi persero la vita in missioni suicide. Essi affondarono 34 navi nemiche (giudicate voi) e ne danneggiarono circa 300.
I Giapponesi costruirono anche un aereo pensato come aereo per "missioni speciali" che non prevedevano l'atterraggio: il Nakajima Ki-115, che portava, "semiaffogata" in una semplicissima fusoliera, una bomba da 500 Kg. Non si sa se fu mai usato.
Riguardo all' F-15, a parte l'ovvio lasso di tempo (un terzo di secolo), esso ha prestazioni non paragonabili al Komet. Nel 1975, un F-15 appositamente disarmato e preparato raggiunse i 31.000 m in 209 secondi dal rilascio dei freni (meno di 3,5 minuti). Un F-15-C "normale" oggi supera i 15.000 m in un minuto. O almeno così mi risulta.
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 14 marzo 2009, 20:57

"volevo approfondire .......... un ambito sul quale sono poco ferrato cioè gli aerei sperimentali tedeschi della seconda guerra mondiale"
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

Matt,
se vuoi approfondire questo argomento, esiste, oltre a Internet (che non sempre è completamente attendibile), una quantità di libri in lingua inglese.
Prova a collegarti al sito, se già non lo conosci, di Ian Allan Publishing e chiedi eventualmente il loro catalogo "SPRING 2009".
Te lo inviano nel giro di pochi giorni.
Troverai dei titoli molto interessanti che sono reperibili anche in Italia (penso di non poterti dare indicazioni più precise in quanto rischierei di fare pubblicità).
Purtroppo in lingua italiana non si trova granchè.
Saluti.

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Ashaman » 15 marzo 2009, 5:38

Almost Blue ha scritto: I Giapponesi poveretti, al contrario dei Tedeschi, facevano sul serio: le chiamavano in gergo burocratico "missioni speciali" ed a quanto ne so io, si guardavano bene pure loro dal chiamarle con il loro giusto nome e cioè suicide, chissà perchè?
Su questo posso risponderti io.

Quanto sto per scrivere non vuole in nessun modo essere razzista o anche lontanamente offensivo, solo descrittivo, se vogliamo, della "forma mentis" giapponese media.

Chiunque abbia potuto studiare la società giapponese sa che i giapponesi sono... mi spiace dirlo in quanto ammiro la loro società... mediamente più... ipocriti di quanto non lo siamo noi (ed è tutto un dire). Riferimenti di qualsiasi tipo a cose "spiacevoli" (e se non lo è il sacrificio umano, in battaglia o altrove, non so proprio cosa possa esserlo) in un qualsiasi contesto nella società giapponese devono essere evitate ad ogni costo, oppure, se inevitabile, addolcite riferendosi a queste con eufemismi.

Un po tutto quello che ti domandi in merito al comportamento dei giapponesi nella seconda guerra mondiale è riconducibile, in un certo senso, a come la società di quel lontano arcipelago si è sviluppata in perfetta solitudine per quasi 250 anni sotto l'egemonia di regnanti Tokugawa. Casta militare comandante effettiva del Giappone dal 1639 (anno dell'allontanamento di qualsiasi forma di "contaminazione" occidentale, dovuta soprattutto all'invadenza della chiesa cristiana nella vita politica, cosa che è ormai oggetto di lontane discussioni storiche e non accade più a nessun livello... ah, le gioie del sarcasmo...) fino al 1853 (e anche dopo questa data, per questo. L'ammiraglio Perry costrinse i giapponesi ad accettare scambi selettivi con l'occidente, soprattutto imperniati sul mantenimento e espansione degli interessi commerciali americani dell'epoca e in una misura marginale quella di altre nazioni occidentali, ma la cultura e il pensiero non fu mai uno di questi, ameno non in forma accessibile a tutti) per discutere appieno sulla quale finirei per scrivere guerra e pace.

Diciamo semplicemente, anche a costo di essere estremamente sintetico fino al banale, che per un militare giapponese della seconda guerra mondiale non importava chi avesse iniziato il conflitto o i motivi di questo, l'unica cosa importante era evitare l'invasione americana (fondamentalmente americana, anche se i russi erano molto più un pericolo all'epoca) che si profilava quasi come inevitabile, ad ogni costo. Ubriacati dalla propaganda dei loro ufficiali (tutta la scala, dal sottotenente all'imperatore) e molto più terrorizzati dal prospetto di perdere la faccia loro e di far perdere la faccia alla propria famiglia che di perdere la vita, portarono alcuni passi del bushido (opportunamente travisato dai loro comandanti come da sopra) fino all'estrema conseguenza.

Erano in errore? Secondo il nostro punto di vista si, ma non bisogna mai dimenticare che loro NON avevano il nostro punto di vista.

La società giapponese è molto complessa oggi, che gli scambi culturali hanno appianato parecchi spigoli. All'epoca lo era ancora di più, fino al punto di essere (mi si conceda licenza) quasi aliena.

Resta comunque che sono fondamentalmente d'accordo con te. Quelle erano armi dei poveri di un popolo sul ciglio della disperazione più nera... ne più ne meno differenti da altri, più recenti avvenimenti che vedono il medio oriente come soggetto.
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Matt » 15 marzo 2009, 10:46

Ti ringrazio Richelieu. Grazie a te ho già ordinato lo "SPRING 2009" e cercherò di informarmi. Vi ringrazio delle vostre risposte, invitandoVi a scrivere quello che sapete riguardo agli Experimentalflugzeug.
Grazie
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Almost Blue » 15 marzo 2009, 11:38

[O.T.: a non metto in dubbio niente di quello che dici: è sicuramente così. Mi sento però di aggiungere una considerazione (e andiamo OT). Fatta uguale per tutti l'intelligenza media di ogni Essere umano, nonchè il naturale istinto di conservazione, che hanno anche i lombrichi (quegli schifosi), se io non chiamo con il suo giusto nome (e cioè "suicida") una missione in cui mi si ordina di trasformarmi in bomba umana, ma invece devo girarci intorno "indorando" la pillola con eufemismi perchè non la posso chiamare con il suo vero nome, siccome nessuno è fesso, significa secondo me solo una cosa: non posso chiamare le cose con il loro giusto nome non tanto per "retaggio culturale", ma semplicemente perchè NON lo posso fare! E una sola cosa può impedire ad un essere umano (che come ho gia detto in genere non è stupido) di chiamare le cose con il loro nome e cioè la violenza. Solo la minaccia della violenza rivolta contro di me, o contro i miei cari, può impedirmi di dire quella che oggettivamente è la verità: è una missione "speciale" perchè l'unica cosa "speciale" è che ad un certo punto dello svolazzo io punterò deliberatamente me e il mio aereo contro il nemico, suicidandomi.
I Giapponesi sono isolani montanari-pescatori abituati da millenni o a spezzarsi la schiena nei campi di qualcun'altro, o a giocarsi la pelle affrontando le onde del Pacifico (che non devono essere esattamente quelle mediterranee...) per non morir di fame. Nessuno dà alle cose il nome sbagliato se è lasciato libero di non farlo. I Giapponesi invece (come dev'essere stato anche per i Cinesi) da secoli o millenni sono abituati evidentamente ad avere sopra di loro qualche figlio di cane che li minaccia di sventramenti vari se solo si azzardano ad alzare la testa da qualunque cosa stiano facendo. Quando un centinaio di generazioni sono campate così, ti ritrovi il "Giapponese". E questo, a maggior ragione, se si vive su un arcipelago circondato da mare profondo (e traditore aggiungerei).
Quale altro popolo, se non quello Giapponese, avrebbe potuto dare individui talmente "violentati" psichicamente da rimanere per quasi 30 anni (28 per la cronaca) nella jungla popolata da serpenti mortali e feroci selvaggi cannibali, credendo che la guerra fosse ancora in corso e senza neanche avere per una volta il dubbio che forse i conti non tornavano? L'ultimo soldato giapponese uscì dalla jungla di Guam, "catturato" da due esterrefatti pescatori locali il 25 gennaio 1972 !!! Ma neanche i nazisti! Figuriamoci un italico figlio del Mediterraneo...
Solo un esercito "medievale", in cui sono solo gli ufficiali a sapere e a fare tutto, mentre la truppa è tenuta nella più totale e completa ignoranza e trattata solo come carne da macello, può avere nelle sue fila persone come quel poveraccio.
Totale: i Giapponesi sono stati tenuti e forse lo sono tutt'ora in un mondo fatto di ASSOLUTA sottomissione, anche mentale; dal quale mondo (usando parole non mie) "....neanche la fantasia avrebbe avuto il diritto di evadere..." E' incredibile, ma penso che sia proprio così che è andata; Capito? Altro che samurai e samurai, parla parla e non chi*va mai....]

Detto questo di che parliamo? Arado 234/334? Heinkel He-162?
Ringrazio sua eminenza il Cardinal di Richelieu, vado sparato sul sito. Chi sa qualcosa di sfizioso sullo spettacolare Horten Ho-229 (a parte le ca**ate, io ci ho sempre visto un non so che di "poetico" in st'aereo), o sul Messerschmitt Me-1101 ? Che dite, ci sarà qualche piccola somiglianza rispettivamente con YB-49/B-2 ed il Mig-9, Mig-15 nonchè F-86 ? Noooooooo.... :D
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Ashaman » 15 marzo 2009, 12:56

Beh, giusto per chiudere definitivamente l'Off Topic, fondamentalmente non hai fatto altro che scrivere il guerra e pace che io, alle 6 di mattina e prima di andare a dormire aggiungerei, non mi sentivo di mettere sulla tastiera.

...e si, la storia giapponese è piena di soprusi fatta dai pochi e potenti contro i molti e indifesi (storie di tutti i tempi e di tutti i popoli, mica solo in Giappone), questo fino, aggiungerei, a quasi la metà del 20° secolo. Tieni sempre conto che il Giappone è uscito ufficialmente dal medioevo (almeno culturalmente) solo dopo la resa agli alleati nel 45. Pensa un attimo alla "forma mentis" avremmo avuto noi se, per ipotesi assurda, una cultura molto più avanzata della nostra ci avesse costretto ad aprirci al nostro attuale livello culturale nel 1200. Saremmo noi europei stati forse in una posizione tanto differente? I think not. :|
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 15 marzo 2009, 23:05

Le copertine di alcuni libri dedicati agli aerei "X" (consentitemi di chiamarli così) tedeschi .....

Questa è la trilogia "Luftwaffe Secret Projects":
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Poi ci sono delle monografie ..... eccone un paio:
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Ma ce ne sono delle altre .....
Saluti.

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 9:20

Altre monografie :

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Saluti.

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 9:28

Inoltre ..... progetti avanzati (e cose veramente incredibili) :

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 9:34

Quadrilogia dedicata al Me-262 :

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 9:40

Ed una bilogia (ma si può dire così oppure ho creato un orribile neologismo?) dedicata al Me-163 :

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Un avvertimento :
Attenti ai prezzi ..... alcuni volumi sono moooolto cari :(

Saluti.

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da Almost Blue » 16 marzo 2009, 13:20

Eccezionale grazie!
Però distinguiamo tra progetti che divennero effettivamente operativi, o che ci andarono vicino, dai progetti da fantascienza fatti più per solleticare le deliranti fantasie del Fuhrer (e della sua cricca) e per ingraziarsene le simpatie, sennò finisce che facciamo solo confusione. Molti pazzeschi progetti di aerei, razzi e carriarmati che facevano felice Adolfo come un bambino con i suoi giocattoli, in realtà lasciavano indifferenti i tecnici militari, che ne vedevano perfettamente la non fattibilità pratica (e quindi la loro inutilità).
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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 13:33

Almost Blue ha scritto:Eccezionale grazie!
Però distinguiamo tra progetti che divennero effettivamente operativi, o che ci andarono vicino, dai progetti da fantascienza fatti più per solleticare le deliranti fantasie del Fuhrer (e della sua cricca) e per ingraziarsene le simpatie, sennò finisce che facciamo solo confusione .....
Giustissimo.
Non a caso ho scritto : "Inoltre ..... progetti avanzati (e cose veramente incredibili)"

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 13:55

Qualche altro titolo ..... poi basta, perchè mi sa tanto che ormai sarete saturi ..... :shock:

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Soddistatti :?:

Adieu.

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 14:04

Una rettifica alla quadrilogia (ma forse sarebbe meglio dire tetralogia) dedicata al Me 262 :

Volume Two (per sbaglio avevo postato due volte il Volume One) ..... :oops:

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Saluti.

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Re: Experimentalflugzeug

Messaggio da richelieu » 16 marzo 2009, 14:16

Avevo detto : "Poi basta" ..... però .....
Penso sia interessante anche questo :

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Saluti.

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