617 Squadron ..... dalle dighe a Palazzo Venezia? .....

Area dedicata all'Aviazione Storica. Aerei vintage, vecchie Compagnie e imprese del passato

Moderatore: Staff md80.it

Rispondi
Avatar utente
richelieu
FL 500
FL 500
Messaggi: 14121
Iscritto il: 22 dicembre 2008, 21:14

617 Squadron ..... dalle dighe a Palazzo Venezia? .....

Messaggio da richelieu » 14 marzo 2010, 18:07

Immagine
Quando gli inglesi volevano bombardare Villa Torlonia e Palazzo Venezia
Eden propose a Churchill: «Colpiamo Mussolini mentre è nel suo ufficio»


Come accennavo nel mio precedente articolo pubblicato su questo giornale il 10 marzo, il progetto di far fuori Mussolini era stato preso in considerazione dal War Cabinet britannico già molto prima del 26 luglio 1943. Ci fornisce una prova schiacciante di questo intento il documento, che qui pubblichiamo di seguito in traduzione integrale, proveniente dai National Archives di Londra, segnalatomi dal dott. Emilio Gin e gentilmente messomi a disposizione dal giornalista del «Daily Mail», Nicholas Pisa. In questa paginetta, datata 13 luglio 1943, il segretario del Foreign Office, Charles Portal domandava per conto di Eden a Churchill l’autorizzazione di procedere ad un bombardamento mirato simultaneo che avrebbe dovuto colpire Palazzo Venezia e la residenza privata del duce, a Villa Torlonia.
L’idea dell’operazione proveniva dal Maresciallo dell’aria, Sir Arthur Travers Harris, nominato comandante in capo del Bomber Commander nel febbraio 1942. L’alto ufficiale inglese soprannominato Butcher Harris («Harris il macellaio») per i sanguinari raids che, secondo le sue stesse parole, avrebbero dovuto portare «alla distruzione totale delle città tedesche e all’annientamento di ogni forma di vita civile in Germania», proponeva ora di impiegare per l’uccisione del capo del governo italiano una squadriglia di aerei Lancasters già utilizzati con successo per la distruzione delle dighe sul Reno.

L’incursione, già programmata nel 1942, affermava Portal, doveva naturalmente essere rigorosamente circoscritta, in modo da evitare di colpire il Vaticano e possibilmente ogni altro obiettivo civile. Un’affermazione davvero ipocrita, questa, se si considera che se oggi, anche con la più raffinata tecnologia, ogni «bomba intelligente» si rivela alla fine stupida, nel 1943, l’attacco voluto da Harris avrebbe sicuramente provocato una strage nel centro di Roma, oltre lo sterminio della famiglia Mussolini.

Ma perché l’urgenza di questo attentato aereo nel luglio 1943? Sicuramente la coincidenza con la battaglia di Sicilia, nella quale, dopo un primo sbandamento, le forze dell’Asse iniziavano a contrastare vigorosamente l’avanzata degli Alleati sbarcati nell’isola, la notte del 9 luglio, nel quadro dell’operazione Husky. Tra il 10 e l’11 luglio la divisione tedesca Hermann Goering e quella italiana Livorno avevano contrattaccato con successo gli americani nella piana di Gela, in una battaglia di annientamento. Nelle giornate del 13 e del 14, sul fiume Simeto, aveva luogo un altro durissimo scontro che impegnò gli inglesi dell’Ottava Armata, bloccando la loro avanzata verso Catania. Solo dopo 38 giorni di strenua resistenza, le forze italo-germaniche avrebbero ceduto alla schiacciante preponderanza degli avversari, consentendo agli anglo-americani l’occupazione di Palermo, Catania, Messina tra 22 luglio e 5 agosto.

Il progetto del bombardamento chirurgico contro le residenze del Duce non si spiega però solo sul piano militare. Una risposta più esauriente viene infatti, ancora una volta, dai documenti, dei National Archives. Già il 26 maggio 1943, dopo approfonditi contatti stabiliti, fin dall’aprile 1942, dagli agenti dello Special Operations Executive, con gli emissari di Badoglio, con i circoli di Casa Reale, con il Vaticano, con oppositori al regime (Croce, Bonomi, Soleri) e con un gruppo di «fascisti dissidenti», Eden aveva elaborato il testo di una "Bozza di Armistizio con l’Italia, da sottoscrivere nel caso che questo paese intenda siglare una pace separata con noi", composta di 11 pagine e ben 45 articoli. Le bombe di Butcher Harris avrebbero potuto anticipare gli eventi poi verificatisi nella notte del 24-25 luglio e dare corpo al disegno inglese di arrivare alla vittoria finale attraverso un assassinio politico e un colpo di Stato.

**

Al Primo Ministro Sir Winston Churchill

Harris ha chiesto l’autorizzazione di tentare di bombardare contemporaneamente Mussolini nel suo ufficio a Roma e la sua residenza nell’eventualità che quella mattina non sia ancora uscito perché in ritardo.

Tale piano era stato preparato l’anno scorso ma era stato abbandonato per il divieto di bombardare Roma in quel periodo.

Harris vorrebbe utilizzare la Squadriglia Lancaster (numero 617), che ha già eseguito gli attacchi sulle dighe. La Squadriglia è composta da piloti esperti ed è destinata ad imprese di questo genere. L’attacco dovrebbe essere mirato ai tetti in modo da distruggere soltanto i due edifici senza altri gravi danni.

Palazzo Venezia e Villa Torlonia sono inconfondibili e né l’uno né l’altra sono dentro le 1.500 yard della Città del Vaticano e delle sue chiese. Si devono dare ordini precisi col divieto di prendere qualsiasi iniziativa di azioni contro altri obiettivi nella città di Roma, al di fuori dei due espressamente specificati.

Suggerisco che se Mussolini sarà, in quell’occasione, ucciso, o persino solo seriamente traumatizzato, ciò ci permetterà di accrescere la possibilità di espellere l’Italia dalla guerra. Per questo, Le chiedo l’autorizzazione di procedere con l’operazione. Nel frattempo stiamo controllando, per quanto sia possibile, le recenti abitudini del Duce.

13 luglio 1943

Sir C. Portal (Foreign Secretary)


EUGENIO DI RIENZO

(Pubblicato il 14 marzo 2010 - © «il Giornale»)
:o

Avatar utente
Almost Blue
FL 150
FL 150
Messaggi: 1628
Iscritto il: 21 maggio 2008, 14:03

Re: 617 Squadron ..... dalle dighe a Palazzo Venezia? .....

Messaggio da Almost Blue » 15 marzo 2010, 20:20

Conoscevo qualcosa del genere.
Il n° 617 squadron per fare secco Mussolini ? Quasi un complimento; di sicuro uno spreco.
E poi perchè "affermazione ipocrita" ? Che volevano che dicesse Portal se non che avrebbero cercato a tutti i costi di limitare al massimo i danni? Che doveva dire, radiamo al suolo Roma?
Gli Inglesi si erano sentiti dichiarare guerra da un paese che in fondo stimavano, si erano sentiti stramaledire alla radio, dare dei froci sifilitici, avevano ascoltato allibiti il regime fascista dichiarare che noi italiani avremmo " ... abbeverato i cavalli in Piccadilly Circus ..." e qualcuno si stupice che pensassero di bombardare Roma ? Ma i nostri Br-20 non avevano affiancato la Luftwaffe sopra Londra ? (Con miseri risultati per la verità).
Più che i Lancaster, io credo che forse sarebbero andati meglio i Mosquito per una cosa del genere, magari da Malta e non è vero che non si potevano fare operazioni di precisione (come per esempio "Gerico" nel 1944).
Ma io penso che ormai, nell'estate del '43, gli inglesi dovevano sapere anche che al terzo anno di guerra (catastrofica tra l'altro) la popolarità del Duce presso gli italiani era ai suoi minimi storici e la morte o il ferimento di Mussolini non avrebbero cambiato di molto la situazione generale. Messo piede in Sicilia, gli alleati erano in Italia e in Europa e questo aveva fatto passare agli italiani la voglia della guerra, ammesso che ne avessero mai avuta, dato che da quello che so io, agli italiani, l'Italia come "spazio vitale" bastava e avanzava.
"Find a job you like and and you'll not have to work a single day in your life".

Avatar utente
richelieu
FL 500
FL 500
Messaggi: 14121
Iscritto il: 22 dicembre 2008, 21:14

Re: 617 Squadron ..... dalle dighe a Palazzo Venezia? .....

Messaggio da richelieu » 15 marzo 2010, 20:56

Forse lo storico sottovaluta le capacità operative del 617°.
Con l'esperienza e la dotazione di mezzi che aveva a disposizione, anche decollando dal Nord-Africa ed attaccando a bassa quota, avrebbe potuto senz'altro farcela, senza contare che non avrebbe sicuramente incontrato un'opposizione massiccia come quella che normalmente gli incursori alleati sperimentavano sulla Germania.
i bombardamenti su Roma dell'estate 1943, effettuati da reparti, diciamo così, "normali", causarono invece gravi danni alla città ed alla popolazione.
.....

Rispondi