Idrocorsa della Coppa Schneider
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Idrocorsa della Coppa Schneider
Ancora dal museo di Vigna di Valle, alcune foto degli Idrocorsa MaAcchi e FIAT che hanno partecipato alla "Coppa Schneider", una gara di velocità istituita nel nel 1912.
Alcune foto non sono venute molto bene (devo prendere dimestichezza con il flash esterno....)
il fantastico Macchi MC72, del 1931, a tutt'oggi detentore del record di velocità per idrovolanti con motori a pistoni (709,202 km/h), ottenuto dal M.llo Francesco Agello il 23 ottobre del '34 a Desenzano [modificato dopo le precisazioni di Aircraftfire]
Il Macchi M39, del 1926
Di questo non ho trovato riferimenti, ero così preso a contemplarli da non aver nemmeno cercato la didascalia!!
Infine, il FIAT C29 del 1929
Alcune foto non sono venute molto bene (devo prendere dimestichezza con il flash esterno....)
il fantastico Macchi MC72, del 1931, a tutt'oggi detentore del record di velocità per idrovolanti con motori a pistoni (709,202 km/h), ottenuto dal M.llo Francesco Agello il 23 ottobre del '34 a Desenzano [modificato dopo le precisazioni di Aircraftfire]
Il Macchi M39, del 1926
Di questo non ho trovato riferimenti, ero così preso a contemplarli da non aver nemmeno cercato la didascalia!!
Infine, il FIAT C29 del 1929
Ultima modifica di beluga il 31 dicembre 2007, 0:28, modificato 1 volta in totale.
Fabrizio
Warnehmung / Constatazione
Als ich wiederkeherte / War mein Haar noch nicht grau / Da war ich froh. Die Muhen der Gebirge liegen hinter uns / Vor uns liegen die Muhen der Ebenen
Quando ritornai / i miei capelli non erano ancora grigi / ed ero contento. Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle / davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)
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Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)
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Re: Idrocorsa della Coppa Schneider
Complimenti per le foto!beluga ha scritto: [...] il fantastico Macchi MC72, del 1931, a tutt'oggi detentore del record di velocità per idrovolanti con motori a pistoni (709,202 km/h), ottenuto dal M.llo Francesco Agello il 23 ottobre del '34 nel coso dele gare della Coppa Schneider [...]
Una piccola precisazione. Le gare della Coppa Schneider si conclusero nel 1931 con l'assegnazione definitiva del trofeo alla Gran Bretagna, la nazione che riuscì a vincere la competizione per tre anni consecutivi.
L'idrocorsa MC.72 avrebbe dovuto partecipare alla competizione nel 1931, ma ciò non fu possibile per i ritardi nella messa a punto del motore.
Esaurita l'esperienza della Coppa Schneider, il MC.72 proseguì l'attività di volo presso il Reparto Alta Velocità (già Scuola Alta Velocità) di Desenzano, battendo due volte il primato di velocità: il 10 aprile 1934 con 682,078 km/h e, come giustamente hai riportato tu, il 23 ottobre 1934.
Saluti,
Leonardo
"If you think prevention is expensive, you should try having an accident"
Leonardo
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Re: Idrocorsa della Coppa Schneider
aircraftfire ha scritto:Complimenti per le foto!beluga ha scritto: [...] il fantastico Macchi MC72, del 1931, a tutt'oggi detentore del record di velocità per idrovolanti con motori a pistoni (709,202 km/h), ottenuto dal M.llo Francesco Agello il 23 ottobre del '34 nel coso dele gare della Coppa Schneider [...]
Una piccola precisazione. Le gare della Coppa Schneider si conclusero nel 1931 con l'assegnazione definitiva del trofeo alla Gran Bretagna, la nazione che riuscì a vincere la competizione per tre anni consecutivi.
L'idrocorsa MC.72 avrebbe dovuto partecipare alla competizione nel 1931, ma ciò non fu possibile per i ritardi nella messa a punto del motore.
Esaurita l'esperienza della Coppa Schneider, il MC.72 proseguì l'attività di volo presso il Reparto Alta Velocità (già Scuola Alta Velocità) di Desenzano, battendo due volte il primato di velocità: il 10 aprile 1934 con 682,078 km/h e, come giustamente hai riportato tu, il 23 ottobre 1934.
chiedo venia per le imprecisioni! e ringrazio Leonardo per le precisazioni!
Fabrizio
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Mamma mia che bello l'mc72...due signori lo stanno costruendo radiocomandato ed è proprio uguale,poi non si è neancora riusciti a battere il suo record di velocita!!!!!Una domanda:le eliche controrotanti,una era in folle?
Visita medica prima classe superata.
PPL (A) all'inizio.
Speriamo in un buon futuro!!!!!!!
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Speriamo in un buon futuro!!!!!!!
Una domanda:le eliche controrotanti,una era in folle?
No, una dovrebbe ruotare in senso destrorso e l'altra in senso sinistrorso; nel caso specifico non so in quale ordine!
Fabrizio
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Si lo so,ma se messa in folle quella dietro non dovrebbe entrare in "autorotazione" e di conseguenza girare in senso opposto?No, una dovrebbe ruotare in senso destrorso e l'altra in senso sinistrorso; nel caso specifico non so in quale ordine!
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Qui ci sono alcune informazioni sulle eliche controtanti, oltre alla bellissima foto di un Avro Shackleton
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... highlight=
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Fabrizio
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Grazie del link...ora leggo!!!Qui ci sono alcune informazioni sulle eliche controtanti, oltre alla bellissima foto di un Avro Shackleton
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.ph ... highlight=
Visita medica prima classe superata.
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Fantastici!
Pensare che non esiste in italiano un libro che descriva nei dettagli tutti gli avvenimenti della Coppa Schneider! Solo libri e pubblicazioni straniere che danno molto più spazio descrittivo ai velivoli inglesi (ciao Black !) e americani rispetto ai nostri idrocorsa.
Per fortuna che a Vigna di Valle sono riusciti a riportare quasi tutti i velivoli della Scuola di Alta Velocità di Desenzano, per conservare degli esemplari che hanno fatto davvero della storia aeronautica!
Per l'esatezza l'esemplare di Agello, quello del record è il numero di matricola MM181. E' stato restaurato più volte (per fortuna!) e quindi risulta essere uno degli esemplari di idrocorsa meglio mantenuti , presente in un museo aereonautico.
Per completare le informazioni, il velivolo mantiene il primato di velocità per idrocorsa di 709.44 Km/h ; questo primato era anche (per quel tempo) il primato mondiale di velocità assoluta in circuito. Questo limite resistette solo quatro anni , poichè nel 1939 fu battuto dall'Heinkel He100 e un mese dopo da
un altro modello della Heinke, l'He209 con oltre 745 Km/h.
Solo nel 1970 quest primato fu battuto da un Grumman F8F Bearcat ,che raggiunse la velocità (non ancora superata) di 777.58 Km/h.
Ovviamente stiamo parlando di motori a pistoni !
Saluti
Steve
Pensare che non esiste in italiano un libro che descriva nei dettagli tutti gli avvenimenti della Coppa Schneider! Solo libri e pubblicazioni straniere che danno molto più spazio descrittivo ai velivoli inglesi (ciao Black !) e americani rispetto ai nostri idrocorsa.
Per fortuna che a Vigna di Valle sono riusciti a riportare quasi tutti i velivoli della Scuola di Alta Velocità di Desenzano, per conservare degli esemplari che hanno fatto davvero della storia aeronautica!
Per l'esatezza l'esemplare di Agello, quello del record è il numero di matricola MM181. E' stato restaurato più volte (per fortuna!) e quindi risulta essere uno degli esemplari di idrocorsa meglio mantenuti , presente in un museo aereonautico.
Per completare le informazioni, il velivolo mantiene il primato di velocità per idrocorsa di 709.44 Km/h ; questo primato era anche (per quel tempo) il primato mondiale di velocità assoluta in circuito. Questo limite resistette solo quatro anni , poichè nel 1939 fu battuto dall'Heinkel He100 e un mese dopo da
un altro modello della Heinke, l'He209 con oltre 745 Km/h.
Solo nel 1970 quest primato fu battuto da un Grumman F8F Bearcat ,che raggiunse la velocità (non ancora superata) di 777.58 Km/h.
Ovviamente stiamo parlando di motori a pistoni !
Saluti
Steve
Me ne son comprato appena unoSnap-on ha scritto:Fantastici!
Pensare che non esiste in italiano un libro che descriva nei dettagli tutti gli avvenimenti della Coppa Schneider! Solo libri e pubblicazioni straniere che danno molto più spazio descrittivo ai velivoli inglesi (ciao Black !) e americani rispetto ai nostri idrocorsa.
La biografia aeronautica di Sir. Mitchell (progettista dello Spit) dove si parla ampiamente delle sue esperienze e cognizioni tecniche maturate all'interno della competizione per la Schneider.
Più di metà libro riguarda gli eventi della Schneider a cavallo degli anni '30.
E gli italiani non vengono dipinti con il solito stereotipo...anzi... erano loro la squadra da battere.
I migliori, quelli che imponevano il passo alle tecnologie.
Per cercare di rispondere alla domanda iniziale di Nik,
riporto uno stralcio tratto da questa pagina web
Per ovviare ai problemi creati dall'enorme coppia dell'elica, Zerbi intendeva infatti ricorrere ad un'elica controrotante, composta da due eliche bipala a passo fisso: non solo l'efficienza era maggiore di circa il 2,5% di quella di un'elica singola, ma l'elica posteriore si trovava subito investita dal flusso d'aria ed era efficiente anche durante il decollo.
Nella delicata fase di flottaggio l'assenza di coppia avrebbe consentito di avere un carico uguale sui galleggianti: un aspetto importante se si considera che, con un motore da 1800HP, lo scarpone sinistro dell'MC-67 era sovraccaricato del 23% rispetto al destro. Nel 1931 il Supermarine S-6B arrivo' con 2650HP ad un sovraccarico del 32%, mentre l'MC-72 arrivava al 3% nonostante i 3000HP.
Dietro quest'elica stava un singolare doppio motore, ottenuto accoppiando sullo stesso asse due motori 12V di 60 gradi tratti direttamente dall'AS-5, ciascuno dei quali azionava un'elica tramite due alberi coassiali passanti tra le bancate del motore anteriore. Le prese d'aria erano al centro, tra i due motori, mentre il sistema di alimentazione, composto da un compressore centrifugo ed un gruppo di 8 carburatori aspirati, era unico per l'intero complesso.
Riporto inoltre l'immagina già postata nel thread dei "motori storici", che raffigura i mozzi delle due eliche controrotanti
riporto uno stralcio tratto da questa pagina web
Per ovviare ai problemi creati dall'enorme coppia dell'elica, Zerbi intendeva infatti ricorrere ad un'elica controrotante, composta da due eliche bipala a passo fisso: non solo l'efficienza era maggiore di circa il 2,5% di quella di un'elica singola, ma l'elica posteriore si trovava subito investita dal flusso d'aria ed era efficiente anche durante il decollo.
Nella delicata fase di flottaggio l'assenza di coppia avrebbe consentito di avere un carico uguale sui galleggianti: un aspetto importante se si considera che, con un motore da 1800HP, lo scarpone sinistro dell'MC-67 era sovraccaricato del 23% rispetto al destro. Nel 1931 il Supermarine S-6B arrivo' con 2650HP ad un sovraccarico del 32%, mentre l'MC-72 arrivava al 3% nonostante i 3000HP.
Dietro quest'elica stava un singolare doppio motore, ottenuto accoppiando sullo stesso asse due motori 12V di 60 gradi tratti direttamente dall'AS-5, ciascuno dei quali azionava un'elica tramite due alberi coassiali passanti tra le bancate del motore anteriore. Le prese d'aria erano al centro, tra i due motori, mentre il sistema di alimentazione, composto da un compressore centrifugo ed un gruppo di 8 carburatori aspirati, era unico per l'intero complesso.
Riporto inoltre l'immagina già postata nel thread dei "motori storici", che raffigura i mozzi delle due eliche controrotanti
Fabrizio
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Black Magic ha scritto:Me ne son comprato appena unoSnap-on ha scritto:Fantastici!
Pensare che non esiste in italiano un libro che descriva nei dettagli tutti gli avvenimenti della Coppa Schneider! Solo libri e pubblicazioni straniere che danno molto più spazio descrittivo ai velivoli inglesi (ciao Black !) e americani rispetto ai nostri idrocorsa.
La biografia aeronautica di Sir. Mitchell (progettista dello Spit) dove si parla ampiamente delle sue esperienze e cognizioni tecniche maturate all'interno della competizione per la Schneider.
Più di metà libro riguarda gli eventi della Schneider a cavallo degli anni '30.
E gli italiani non vengono dipinti con il solito stereotipo...anzi... erano loro la squadra da battere.
I migliori, quelli che imponevano il passo alle tecnologie.
Infatti, in quesgli anni i nostri progetti erano davvero all'avanguardia e molte soluzioni tecniche sono diventate uso comune nella tecnologia aeronautica.
Quello che mi ha sempre fatto incazz**** è che , siccome il tutto succedeva in un periodo molto oscuro della nostra storia nazionale, allora tutto deve essere smentito, deriso e magari ,se possibile cancellato!
Ovviamente le conoscenze e la passione per questi eventi sono sempre presenti nella mente e nel cuore degli appassionati, ma letteratura tecnica o narrativa su quelle imprese, non è mai di facile reperibilità , se non appunto, nelle pubblicazioni estere.
In ogni caso, tralasciando la solite polemiche, tutti i nostri velivoli partecipanti alla Schneider sono veramente fantastici!
Saluti
Steve
Ovviamente sono d'accordo con te.
L'ufficio storico dell'AM ha qualche pubblicazione in merito, che ha tutta l'aria di essere interessante, e mi ripropongo di acquistarle, prima o poi.
Ad esempio, sull'argomento, ci sono queste:
Si possono acquistare a questo link: http://media.aeronautica.difesa.it/aero ... &cod_cat=1
L'ufficio storico dell'AM ha qualche pubblicazione in merito, che ha tutta l'aria di essere interessante, e mi ripropongo di acquistarle, prima o poi.
Ad esempio, sull'argomento, ci sono queste:
Si possono acquistare a questo link: http://media.aeronautica.difesa.it/aero ... &cod_cat=1
Bellissime foto, Fabrizio, grazie.
L'idrocorsa di cui non hai trovato riferimenti è un Macchi M.67 (motorizzato Isotta Fraschini).
In particolare ha la matricola 105, ed il numero 10, quindi è quello pilotato da Monti nella coppa Schneider del 1929.
Ciao
Piccola nota:
Il pilota percorse un solo giro; nel corso del secondo si ruppe una tubazione del sistema di raffreddamento e l'acqua fuoriuscita lo ustionò;
Monti riuscì comunque ad ammarare perfettamente e fu velocemente raggiunto dai soccorsi.
L'idrocorsa di cui non hai trovato riferimenti è un Macchi M.67 (motorizzato Isotta Fraschini).
In particolare ha la matricola 105, ed il numero 10, quindi è quello pilotato da Monti nella coppa Schneider del 1929.
Ciao
Piccola nota:
Il pilota percorse un solo giro; nel corso del secondo si ruppe una tubazione del sistema di raffreddamento e l'acqua fuoriuscita lo ustionò;
Monti riuscì comunque ad ammarare perfettamente e fu velocemente raggiunto dai soccorsi.
Ultima modifica di albert il 30 dicembre 2007, 11:39, modificato 1 volta in totale.
Alberto
MD80 Fan
«Ogni domanda alla quale si possa dare una risposta ragionevole è lecita.» Konrad Lorenz
«Un sogno scaturito da un grande desiderio: la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare, con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura.» Angelo D'Arrigo
«Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi.» Robert Oppenheimer
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«Ogni domanda alla quale si possa dare una risposta ragionevole è lecita.» Konrad Lorenz
«Un sogno scaturito da un grande desiderio: la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare, con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura.» Angelo D'Arrigo
«Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi.» Robert Oppenheimer
L'idrocorsa di cui non hai trovato riferimenti è un Macchi M.67 (motorizzato Isotta Fraschini).
In particolare ha la matricola 105, ed il numero 10, quindi è quello pilotato da Monti nella coppa Schneider del 1929.
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Questi sono gli unici liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiibri "bibbia" riqguardanti gli idrocorsa italiani. Comprali subito percè sono davvero interessanti e notevoli.Black Magic ha scritto:Ovviamente sono d'accordo con te.
L'ufficio storico dell'AM ha qualche pubblicazione in merito, che ha tutta l'aria di essere interessante, e mi ripropongo di acquistarle, prima o poi.
Ad esempio, sull'argomento, ci sono queste:
Si possono acquistare a questo link: http://media.aeronautica.difesa.it/aero ... &cod_cat=1
Esiste poi un vecchio volume edito da Mursia riguardante la storia della Schneider e dei primati ottenuti da Agello. Non ho idea se è ancora in catalogo, ma dal punto di vista narrativo è molto entusiasmante da leggere.
Il libro è:- V. Fradeani - Stroria di un primato, Dalla Coppa Schneider all'impresa di Agello. Editore Mursia.
Proprio in questi giorni è uscito un volumetto della serie Ali d'Italia edito dalla Bancarella Aeronautica rigurdante gli idrocorsa Macchi.
Il link è il seguente:-
http://www.bancaero.it/shop/product_inf ... ts_id=5437
Ti suggerisco di acquistarlo perchè è completo di molte foto ancora inedite.
Saluti
Steve
D'epoca o recente? Ce la puoi postare????!
Fabrizio
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Aaarrrghhhh!
Avevo capito male....avevo attribuito a flottaggio un'accezione diversa da quella corretta ("2 TS aer., corsa di un idrovolante a contatto con l’acqua, effettuata in fase di decollo o di ammaraggio" , dal dizionario DeMauro). In pratica ho pensato al verbo inglese to float, cioè galleggiare.
Pertanto ho immaginato una foto dell'MC72 messo in acqua....
Quanti minuti devo stare in ginocchio sui ceci?
Avevo capito male....avevo attribuito a flottaggio un'accezione diversa da quella corretta ("2 TS aer., corsa di un idrovolante a contatto con l’acqua, effettuata in fase di decollo o di ammaraggio" , dal dizionario DeMauro). In pratica ho pensato al verbo inglese to float, cioè galleggiare.
Pertanto ho immaginato una foto dell'MC72 messo in acqua....
Quanti minuti devo stare in ginocchio sui ceci?
Fabrizio
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No,allora mi ero espresso male io!beluga ha scritto:Aaarrrghhhh!
Avevo capito male....avevo attribuito a flottaggio un'accezione diversa da quella corretta ("2 TS aer., corsa di un idrovolante a contatto con l’acqua, effettuata in fase di decollo o di ammaraggio" , dal dizionario DeMauro). In pratica ho pensato al verbo inglese to float, cioè galleggiare.
Pertanto ho immaginato una foto dell'MC72 messo in acqua....
Quanti minuti devo stare in ginocchio sui ceci?
In realta' l'MC 72 non "galleggiava"! La sostentazione era unicamente "dinamica".Difattii partiva dallo scivolo gia' con il motore acceso e tutte le foto lo ritraggono in movimento.Ma questo e' un piccolo enigma che e' sempre aleggiato intorno a questo splendido aereo!Le poche foto di repertorio con il velivolo fermo in acqua sembra siano state fatte col "trucco"!
Ma no Aurum, la tua era una finezza per intenditori...io sono un dilettante, anzi un principiante!No,allora mi ero espresso male io!
Fabrizio
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Steve stavolta ( per l'ultima volta) non sono d'accordo,Snap-on ha scritto:Black Magic ha scritto:Me ne son comprato appena unoSnap-on ha scritto:Fantastici!
Pensare che non esiste in italiano un libro che descriva nei dettagli tutti gli avvenimenti della Coppa Schneider! Solo libri e pubblicazioni straniere che danno molto più spazio descrittivo ai velivoli inglesi (ciao Black !) e americani rispetto ai nostri idrocorsa.
La biografia aeronautica di Sir. Mitchell (progettista dello Spit) dove si parla ampiamente delle sue esperienze e cognizioni tecniche maturate all'interno della competizione per la Schneider.
Più di metà libro riguarda gli eventi della Schneider a cavallo degli anni '30.
E gli italiani non vengono dipinti con il solito stereotipo...anzi... erano loro la squadra da battere.
I migliori, quelli che imponevano il passo alle tecnologie.
Infatti, in quesgli anni i nostri progetti erano davvero all'avanguardia e molte soluzioni tecniche sono diventate uso comune nella tecnologia aeronautica.
Quello che mi ha sempre fatto incazz**** è che , siccome il tutto succedeva in un periodo molto oscuro della nostra storia nazionale, allora tutto deve essere smentito, deriso e magari ,se possibile cancellato!
Ovviamente le conoscenze e la passione per questi eventi sono sempre presenti nella mente e nel cuore degli appassionati, ma letteratura tecnica o narrativa su quelle imprese, non è mai di facile reperibilità , se non appunto, nelle pubblicazioni estere.
In ogni caso, tralasciando la solite polemiche, tutti i nostri velivoli partecipanti alla Schneider sono veramente fantastici!
Saluti
Steve
vorrei ricordare a tutti che mentre gli inglesi dalla esperienza di Coppa tirarono fuori il "Merlin", i tedeschi il DB601, noi il "nulla".
Il supermotore come lo chiamate voi altro non erano che 2 motori in tandem, altrimenti 3000cv se li sognavano la notte.
Ciao
Verissimo !Draklor ha scritto:Infatti si parla tutt'ora del fatto che la Regia Aeronautica fosse un'Aeronautica "da record" o "da corsa",che collezionava imprese e voli record che la resero famosa in tutto il mondo.
Ciò andò però a scapito dell'efficacia bellica della Regia,che venne poi dimostrata in tutta la sua drammaticità,come tutti sappiamo,solo pochi anni più tardi.
Confermo che il record è tuttora valido!Se non sbaglio però il record è ancora valido per la categoria idrovolanti giusto?
Credo che ai tempi non ci fosse distinzione sul tipo di elica adottata. In ogni caso non credo ( ma devo verificare) ci siano classi differenti nell'ambito della FAI.O addirittura era valido anche per la categoria di aerei a pistoni con rotori controrotanti?
Saluti (stanchi)
Steve
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Re: Idrocorsa della Coppa Schneider
Nel 1926 a Norfolk (Virginia) la Coppa fu vinta da un italiano: Mario de Bernardi.
Sul sito della figlia, Comandante Fiorenza de Bernardi (http://www.fiorenzadebernardi.it), sezione video, è possibile visionare un lungo filmato dell'edizione 1926 della Coppa Schneider.
La storia di questo pioniere è presente nella sezione UN PIONIERE dove è presentato anche il libro dedicato (Evangelisti) che contiene molti dettagli degli idrocorsa usati nelle edizioni della Coppa.
Una delle foto dei Macchi di questa sezione riporta proprio l'idrocorsa del 26 pilotato da de Bernardi.
Nonno Salt
Sul sito della figlia, Comandante Fiorenza de Bernardi (http://www.fiorenzadebernardi.it), sezione video, è possibile visionare un lungo filmato dell'edizione 1926 della Coppa Schneider.
La storia di questo pioniere è presente nella sezione UN PIONIERE dove è presentato anche il libro dedicato (Evangelisti) che contiene molti dettagli degli idrocorsa usati nelle edizioni della Coppa.
Una delle foto dei Macchi di questa sezione riporta proprio l'idrocorsa del 26 pilotato da de Bernardi.
Nonno Salt
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Re:
Snap-on ha scritto:Questi sono gli unici liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiibri "bibbia" riqguardanti gli idrocorsa italiani. Comprali subito percè sono davvero interessanti e notevoli.Black Magic ha scritto:Ovviamente sono d'accordo con te.
L'ufficio storico dell'AM ha qualche pubblicazione in merito, che ha tutta l'aria di essere interessante, e mi ripropongo di acquistarle, prima o poi.
Ad esempio, sull'argomento, ci sono queste:
Si possono acquistare a questo link: http://media.aeronautica.difesa.it/aero ... &cod_cat=1
Esiste poi un vecchio volume edito da Mursia riguardante la storia della Schneider e dei primati ottenuti da Agello. Non ho idea se è ancora in catalogo, ma dal punto di vista narrativo è molto entusiasmante da leggere.
Il libro è:- V. Fradeani - Stroria di un primato, Dalla Coppa Schneider all'impresa di Agello. Editore Mursia.
Proprio in questi giorni è uscito un volumetto della serie Ali d'Italia edito dalla Bancarella Aeronautica rigurdante gli idrocorsa Macchi.
Il link è il seguente:-
http://www.bancaero.it/shop/product_inf ... ts_id=5437
Ti suggerisco di acquistarlo perchè è completo di molte foto ancora inedite.
Saluti
Steve