Intanto ringrazio tutti per i commenti alla prima parte del mio report.
Proseguo con altre foto e commenti. Intanto devo dire che Dublino non è paragonabile alle "grandi" capitali europee; in questo senso mi ha fatto lo stesso effetto di Vienna o Zagabria: è il fascino particolare che emana, lo spirito che si percepisce, non la maestosità di Londra, Roma o Parigi. Non si può però visitarla senza conoscere un pò di storia dell'Irlanda (e questo vale per tutti i luoghi"). In secondo luogo, sarà stato l'inverno, sarà la crisi, ma non c'erano le torme di turisti vocianti, in primis gli italiani e gli spagnoli perennemente in gita scolastica (anche gli adulti). Ma ciò che ci ha permesso di penetrare la vera vita dei dublinesi sono stati i nostri amici, i quali ci hanno condotto nelle case di loro parenti, a feste di compleanno ed a battesimi, feste semplici ed informali (rispetto a certe assurdità teatrali di casa nostra) ma non meno sentite e coinvolgenti. Purtroppo quasi mai si ha la possibilità di una guida "dall'interno" quando si visita un altro paese; è un'esperienza che consiglio a chi può.
Dopo il paio di pinte della sera prima, ci siamo messi in cammino per la città muniti di cartina e guida; questa volta eravamo soli perchè gli amici erano impegnati.
Una visita al Trinity College ci è parsa subito doverosa.
Si prosegue per il monumento alla mitica Molly Malone (tra l'altro è il titolo di una celebre ballata de The Dubliners diventata inno dei rugbisti dublinesi; su you tube la trovate; e leggetevi anche la storia di the tart with a cart su wiki)
Si prosegue con il più celebre ponte sul Liffey, che i locali chiamano Ha'penny bridge (Halfpenny, il pedaggio che si doveva pagare per attraversarlo)
E questa è una vista dal ponte O'Connell
Naturalmente non si vive di solo spirito e quindi si è trovato il tempo per un sandwich ed una pinta di Guinness in uno storico pub, in una traversa di Grafton St.
Zona di Merrion Sq. questo è il portone georgiano più fotografato di Dublino
A Dublino non si può evitare di entrare in St. Patrick. Nonostante molti credano il contrario, è una chiesa protestante. A proposito, il 17 Marzo è la festa di St.Patrick ed il 19 c'è Irlanda-Inghilterra di rugby. Grandi cartelloni chiamavano a raccolta i tifosi all'Aviva Stadium: bring back the ROAR! Il ruggito. I pub erano già in fervente allestimento.
Curioso vedere una bandiera della RAF all'interno di una chiesa irlandese; ci furono molti caduti irlandesi nella WW2 che combatterono inquadrati in gruppi nazionali ma nelle forze armate britanniche.
E' tempo di uscire dalla città per visitare i dintorni: questo è il delizioso villaggio marinaro di Howth poco più a nord di Dublino
Naturalmente queste sono alcune delle foto che ho scattato dal venerdì al lunedì. Ce ne sarebbero molte altre ma per ragioni di spazio e tempo non mi è possibile postarle.
Alla prossima!
Da un'isola all'altra: AHO-DUB Seconda parte
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Da un'isola all'altra: AHO-DUB Seconda parte
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio
Re: Da un'isola all'altra: AHO-DUB Seconda parte
Bellissimo TR, bravo! Continua a postare
"...la comitiva, guidata da Fantozzi che era il capogruppo (e anche il più insidiato dal vino) prese posto in un terrificante trimotore Savoia Marcheti in tela cerata. Unico inconveniente: Fantozzi aveva perso i biglietti dell'intero gruppo. Ma il pilota era così preoccupato per il decollo (risultò poi che l'aereo era fermo da una trentina d'anni) che non vi diede gran peso e li accettò sulla fiducia..."
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Re: Da un'isola all'altra: AHO-DUB Seconda parte
Se ho detto che Dublino era così così, Howth invece è semplicemente fantastica! Sei andato a fare la passeggiata sulle scogliere! Io sono andato in Maggio 2009 ed erano 24°C (PS se non ci sei andato ti consiglio davvero di andarci, se è una bella giornata merita davvero, c'è un panorama mozzafiato)
Re: Da un'isola all'altra: AHO-DUB Seconda parte
Che bei ricordi, grazie mille ancora